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I Gay-Pride


Cosgrove

Siete mai stati a un Pride?  

141 members have voted

  1. 1. Siete mai stati a un Pride?

    • Sì, una sola volta
      35
    • Sì, diverse volte
      63
    • No, mai
      80
    • No, e penso che non andrò mai
      36
    • No, ma quest'anno andrò
      36


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Cos'hanno i gay italiani di diverso rispetto a quelli spagnoli?

 

Sono ancora molto velati, solo le nuove generazioni sono dichiarate apertamente.

Potrebbe essere un luogo comune ma l'educazione cattolica nel nostro paese ha fatto molti danni!

Poi io non ci vado perchè non condivido il modo di far apparire una manifestazione piu come una mascherata.

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Cos'hanno i gay italiani di diverso rispetto a quelli spagnoli?

Provo. Sono profondamente cattolici. Ma affetti da un cattolicesimo malato e putrefatto, che introiettano ancor prima di potersi render conto di essere gay allo specifico scopo di autoimporsi di espiare la colpa di essere omosessuali. E poi, pur essendo gay, sono drammaticamente italiani, nel senso più disastroso del termine: portatori dunque di una radicatissima mentalità cui ripugna il senso della collettività e che vede con sdegno ed orrore conservatore ogni forma di mobilitazione. Una mentalità che vede nella conservazione dell'ordine costituito e nell'educata compostezza di facciata l'unico modo di poter sopravvivere cercando di assorbire dal sistema più risorse possibile per vie traverse di quante gliene spettino ufficialmente.

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@StevenRob, allora rifaccio la domanda:

""Come mai solo i gay italiani sono ossessionati da questa cosa della mascherata?"

 

Di certo non c'entra il Cattolicesimo.

Sono Cattolici anche in Spagna e in Francia.

 

E la storia della carnevalata di sicuro non la dice il Papa o i Vescovi.

E allora da chi è che l'hanno ascoltata questa frase?

 

Se invece delle
carnevalate a cui ci hanno abituati
si vuole creare un clima
sobrio per ragionare su queste tematiche, in chiave sociale e
politica, ben venga”.

 

Chi ha detto questa frase su cui voi e moltissimi gay italiani siete d'accordo?

Alessandra Mussolini.

Quindi direi che è più un problema di Fascismo che di Cattolicesimo.

:)

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magari proprio io non sono esattamente il più indicato per affermare una cosa del genere

 

E qui finisce il topic, perchè la verità è che chi la faccia non l'ha mai messa

una volta neanche al Pride, non la mette proprio in assoluto e da nessuna parte

 

Sei stato sincero, però i fatti restano questi

 

I cd "veri pride" alternativi al Pride ufficiale sono puramente teorici, il fatto di dire

qualcosa a favore dei gay "se si cade in argomento" omettendo di dire ai tuoi

interlocutori di esserlo, vale politicamente meno di zero

 

Insomma in sintesi: i gay italiani sono dei fifoni e in fondo si vergognano di essere

froci...da cosa dipendano questa paura e questa vergogna non è facile a stabilirsi

 

Certamente c'entra la struttura familista della nostra società, un sistema politico ed

economico bastato più su relazioni di gruppo che su capacità e responsabilità del

singolo individuo, una serie di fattori che non definirei "cattolici" o "fascisti" o "machisti"

in senso ideologico, ma dei fattori sociali anche dannatamente concreti

 

D'altronde non si capisce perché dovremmo altrimenti parlare dell'apparenza dei 5

gay di Canicattì ( inteso come piccolo luogo sperduto nella grande provincia italica )

che vanno al pride e non dei 50-100 concittadini che vivono nell'apparenza dell'eterosessualità

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quindi si risolve tutto nella mancanza di coglioni di chi non ci va?

 

e chi c'è stato e poi decide di non rifarlo mai più, come vari utenti giovani del forum hanno affermato?

non è forse anche frutto del non accettare con ironia(e quindi superiorità) quei comportamenti che vengono tanto stigmatizzati?

e questa mancanza d'ironia da dove salta fuori?

Edited by Demò
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Ho sempre pensato che i veri pride siano solo quelli che ognuno di noi diretti interessati cerca di fare nel proprio piccolo, nel quotidiano e sempre dentro le nostre possibilità, magari proprio io non sono esattamente il più indicato per affermare una cosa del genere però assicuro che ci metto del mio con chiunque se si cade in argomento...

 

Allora, mettiamola in questi termini: perché un immigrato onesto, che risiede e lavora regolarmente in Italia da più di 10 anni, viene preso ogni giorno a pesci in faccia da politici e non? Forse perché non pesa nulla a dal punto di vista elettorale (non può partecipare né alle amministrative né alle politiche) e quindi non ha una benché minima rappresentanza a livello istituzionale? Eppure nel suo piccolo ogni giorno

  1. lavora
  2. paga le medesime tasse degli autoctoni (anzi, di più dato che il rinnovo del permesso di soggiorno non è concesso gratis et amore)
  3. contribuisce alla realtà locale in cui è inserito

Se valesse la stessa cosa per gli omosessuali, e quest'ultimi non si facessero sentire in qualche modo, credi che ci metteranno molto per fare qualcosa del genere Uganda Anti-Homosexuality Act? (per gli immigrati l'hanno già fatta, si chiama legge 189/2002)

Edited by Fer
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Piu che altro quando un omofobo resta a corto di argomenti antigay inizia ad attaccare il pride, è come un capro espiatorio

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Piu che altro quando un omofobo resta a corto di argomenti antigay inizia ad attaccare il pride, è come un capro espiatorio

ma è logico che un omofobo attacchi il pride, meno logico che a farlo sia un omosessuale

 

gente che preferisce starsene fuori e marcare le differenze tra se' e le "checche" che manifestano.

 

Senza comprendere che in una guerra l'esercito che litiga e si divide viene accerchiato e massacrato

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gente che preferisce starsene fuori e marcare le differenze tra se' e le "checche" che manifestano.

 

 

Questo penso che lo facciano illudendosi di essere maggiormente accettati dall' etero mediamente omofobo, come dire: sono gay però di quelli buoni...e forse anche un po' meno gay <_<

Edited by prefy
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quindi si risolve tutto nella mancanza di coglioni di chi non ci va?

 

Non sarebbe in ogni caso una affermazione da poco. Paura e vergogna...poi ovviamente producono pensieri-alibi etc

 

Però hai ragione nel dire che vi sono anche coloro che sono andati una volta o poco più 

 

Qui bisogna però vedere...perché per curiosità a Londra o se studente  fuori sede a Milano

essendo siciliano, ci può andare chiunque e con poca fatica e scarsa motivazione

 

Insomma, senza fare nomi, io so di tanti che ci sono andati una volta o più a Milano...per esempio,

ma non hanno mai fatto CO in famiglia. Non sto criticando nessuno, beninteso, il fatto di andare al

pride è sempre positivo...tuttavia paura e vergogna ancora incombono nelle vite di alcuni di loro e

sono a metà del guado.

 

Poi certamente ci sarà chi è totalmente out nella vita quotidiana ( ne conosco ) ma

se ne frega ( gay orgoglioso-individualista rari fra i giovani del forum più presenti nei locali) o si è stancato-rassegnato ( anche questo vale

per chi ha qualche anno in più dell'utenza media del forum )

 

 

non è forse anche frutto del non accettare con ironia(e quindi superiorità) quei comportamenti che vengono tanto stigmatizzati?

 

C'è anche questa possibilità, ma diciamo che quel che io valuto più che

l'idea in sé, è come questa si traduce in un comportamento concreto, perchè

se c'è questo...l'idea non cambierà mai

 

E qui ovviamente entra in ballo un altro tipo di gay o di forumista gay, il gay-scopa-nel culo

certamente è un tipo che vive mille miglia lontano dall'ironia e dall'autoironia

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Secondo me serve solo a smuovere un po' le acque. In Italia questa manifestazione si tiene da decenni e non si è mai arrivati a conclusioni accettabili.

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Il Pride in Italia si tiene con risalto mediatico dal 2000

e le differenze tra oggi e quindici anni fa sono semplicemente enormi.

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Diciamo che se è vero che altri paesi sono più avanti di noi

è vero anche che hanno iniziato prima di noi a fare pride di

massa e continuano a farne anche oggi

 

Quelli più arretrati di noi hanno iniziato dopo o non hanno iniziato

affatto

 

E noi certamente siamo migliorati, anche se non abbastanza o quanto

speravamo

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Ilromantico

Per servire, serve. Il problema è che a un certo punto ha dei limiti e più che a certi scopi non può servire. All'inizio è utilissimo, poi man mano che le società si abituano all'omosessualità diventa fin troppo limitato auto-referenziale. In Spagna i gay-pride sono molti utili per far arricchirre gli organizzatori di locali e feste gay e per far passare una settimana spensierata e stravagante ad etero e gay frivoli da tutta europa...

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Provo. Sono profondamente cattolici. Ma affetti da un cattolicesimo malato e putrefatto, che introiettano ancor prima di potersi render conto di essere gay allo specifico scopo di autoimporsi di espiare la colpa di essere omosessuali. E poi, pur essendo gay, sono drammaticamente italiani, nel senso più disastroso del termine: portatori dunque di una radicatissima mentalità cui ripugna il senso della collettività e che vede con sdegno ed orrore conservatore ogni forma di mobilitazione. Una mentalità che vede nella conservazione dell'ordine costituito e nell'educata compostezza di facciata l'unico modo di poter sopravvivere cercando di assorbire dal sistema più risorse possibili per vie traverse di quante gliene spettino ufficialmente.

 

Oddio come sei severo :D

Sì, non è che il senso della collettività qui da noi (...io poi son veneto...) sia molto radicato. Poi c'entra l'ignoranza, c'è poco da fare; ora che son tornato a vivere dai miei, ad un tiro di schioppo dalla città dove c'è una delle Università più antiche del mondo, mi accorgo che con gran parte delle persone faccio fatica anche a dialogare in modo "pacato". E' che davvero dalle mie parti il campanile e l'oratorio sono i soli posti dove ci si aggrega (piuttosto che nulla, meglio quello)...Ora, non sarebbe da me pretendere che tutti gli arzerani mi seguano ad un pride (non ci sono mai stato nemmeno io), ma almeno non dovermi confrontare con facce schifate e/o nella migliore delle ipotesi vagamente (mal)tolleranti, ecco, sarebbe già qualcosa.

Io temo che il problema per cui i pride sono malvisti sia la sessuofobia della provincia.

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spottiesvirus7

vorrei far notare a tutti una cosa facendo due conti:

   1. in Italia vivono 60,92 milioni di persone

   2. asserendo che il rapporto Kinsey(indagine fatta nel 1948 quando l'omosessualità era ancora una malattia psichiatrica) abbia ragione e,per tanto, ci sia un omosessuale ogni 10 eteosessuali

   3. in Italia ci sono 6092000 persone omosessualì

   4. sempre in Italia ci sono circa 47 milioni di votanti alle elezioni

   5. quasi 8% dei votanti è omosessuale

detto ciò non potete dirmi che siamo,elettivamente parlando,ininfluenti.

 

per quanto riguarda il Pride dovrebbe essere benvisto anche da gente non proprio friendly perchè ogni anno porta un sacco di soldi alle attività commerciali della città che lo ospita e anche se oggettivamente può sembrare una pagliacciata ( personalmente amo l'aria di festa e di "orgoglio" non solo teorico e al pride ogn'uno può essere chi vuole senza essere stigmatizzato o sentirsi emarginato  per questo) non  lo è perchè il pride non è solo la sfilata del 28;il pride è anche famiglie arcobaleno;è anche tenerezza;è anche potersi tenere per mano in publico senza rischiare ripercussioni a volte  serie;il pride è ricordare tutte le persone morte a causa dell'omofobia,non per piangersi addosso ma per fare in modo che la loro morte non sia stata vana.

Il pride sarà anche una "carnevalata" ma chissà perchè in tutti i paesi dove gli omosessuali hanno uno straccio di diritti c'è. Forse servirà pure a qualcosa?

e se non siamo noi i primi ad andarci,a lottare per i nostri diritti,come possiamo sperare che il mondo fallocentrico e omofobo che ci circonda ci accetti?

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mentecritica

I pride in Italia servono perché si va sui media e scatenano discussioni tra quelli a nostro favore e chi ci va contro...Comunque è una bella vetrina, va sfruttata sempre e comunque...

 

In altri Paesi, dove ormai hanno tutto, probabilmente i Pride sono visti più come feste e magari non hanno nemmeno tanto risalto mediaticamente...

 

Insomma, dipende da dove si vive e in un Paese come l'Italia dove non abbiamo nessun diritto un Pride smuove un po' le acque e a noi serve molto...;-)

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Soliti dubbi, solite polemiche, soliti preconcetti. Ogni anno. I Pride sono necessari? Sì, sono necessari perché siamo ancora cittadini di serie B, se non Z.

Sono una "carnevalata" ? Lo sono per chi continua a vederli da quello che passa attraverso i media.

Dietro un Pride c'è il lavoro di una squadra di persone più o meno numerosa (a Torino siamo circa 70 persone) che lavora per mesi per spronare le istituzioni ad andare avanti, a fare anche un solo piccolo passo nella direzione di una maggiore uguaglianza, per mirare alto e ottenere quanto prima possibile quello che ci è negato.

Se si prende parte ad un Pride, si scoprirà che la maggior parte dei partecipanti è vestita come tutti i giorni e che non si cura della presenza, o meno, di altre persone che mettono, o meno, in mostra questo o quell'altro.

Questo è quello che conta: il Pride permette a tutti di essere se stessi, facendo però fronte unico per dimostrare che non siamo invisibili, non siamo i quattro sfigati, ma siamo anche l'avvocato del piano di sopra, il panetteriere dietro casa, il meccanico che ci ripara l'auto.

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Ilromantico

Certo, e poi c'era quella famosa marmotta che confezionava la cioccolata... E basta ripetere che non si è andati ai gay-pride, che ci sono molti 'sobri', le organizzazioni si spaccano la schiena per organizzare il tutto e bla bla. Tutte cose assolutamente vere, ma è indubbio che ad un certo punto i pride finiscano per fare effetto e siano piú una mera festa che interessa perlopiù per il turismo sessuale e i grossi introiti delle tasche di locali, festone gay e dei commerci classici di una città. Il pride qui è una grande festa, ma ha smesso di 'essere notizia' da tempo e comincia pure a stufare.

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il Re del nulla

E' vero che i pride non sono solo carnevalata, ma lo sono all' 80% e non è poco, si dice sempre che ci vanno pure quelli "in giacca e cravatta" che però non vengono mai volutamente ripresi dalle telecamere allo scopo di dare un immagine ben precisa, anche su questo ho dei forti dubbi e sempre più mi convinvo che dobbiamo essere noi a fare del nostro.

 

Il problema di fondo dei pride è che sono troppo folcloristici, e il folklore non dà assolutamente l' idea di qualcosa di serio, non dà per niente l' idea che si voglia affrontare una determinata questione per tentare di risolvere eventuali difficoltà.

 

Poi, si parla così tanto di diritti: ma quali sono questi diritti?

 

Mi sembra che tutto ciò che viene contemplato sotto questo termine è già presente nel nostro ordinamento giuridico, basterebbe chiedere una consulenza ad un avvocato e\o notaio per scoprire che in realtà non c'è proprio niente da chiedere alla società civile.

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Infattii, abbiamo già tutto . Si vede che non c'è nulla da chiedere . Chiedi ai vari forumisti che nella loro vita sono stati insultati o pestati, saranno sicuramente concordi con te .

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Poi mi metto a cercare qualche foto che ho scattato al Pride,

ma non sono tanto sicuro di voler dimostrare che c'è un travestito su cento

perché se odi chi è diverso da te ti darà fastidio anche ce ne fosse uno su mille.

 

Non tutti possono permettersi un avvocato o un notaio.

E' vero che la lobby gay italiana (Armani, Versace, Valentino, D&G)

si è sempre rifiutata di interessarsi di diritti civili,

ma ben pochi hanno questa fortuna

(e non proprio tutto si può comprare, ad esempio neanche i ricchi

possono ottenere l'adozione del figlio del compagno in Italia)

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il Re del nulla

@Ghost,

 

ma insulti e pestaggi sono cosa completamente differente, non c' entrano niente col discorso dei diritti.

 

Se fai riferimento ad una legge contro la cosiddetta "omofobia" dovremmo prima stabilire, come ho già scritto in un altro post su un' altra discussione che cosa si vuole dire per "omofobia".

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E' vero che i pride non sono solo carnevalata, ma lo sono all' 80% e non è poco, si dice sempre che ci vanno pure quelli "in giacca e cravatta" che però non vengono mai volutamente ripresi dalle telecamere allo scopo di dare un immagine ben precisa, anche su questo ho dei forti dubbi e sempre più mi convinvo che dobbiamo essere noi a fare del nostro.

una carnevalata all'80%? direi piuttosto a percentuali inverse.

Francamente io di gente in giacca e cravatta, con quel caldo, non ne ho viste. Ma la stragande maggioranza erano vestiti come si gira a Roma con questo caldo. Ma il punto è quello che esprime Almadel, se ci mettiano a odiare chi è diverso stiamo freschi.

E io non credo nemmeno che il problema sia folklore, lo sono semmai i discorsi di fine parata che sono annegati nella banalità, non sono i carri con i ragazzi in costume ma l'assenza di forza. Che si combattete mettendoci ognuno del proprio, questo si, non boicottando i pride, per qualsiasi ragione lo si faccia.

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Si certo, non abbiamo bisogno di nulla e l'omofobia non esiste (vuoi una definizione di omofobia?)

Chiedilo a chi ha un figlio che lo stato non riconosce e che tutti gli vogliono togliere, chi in ospedale è stato allontanato dai familiari del suo compagno perché ritenuto estraneo, chi viene sfrattato da casa quando muore il compagno perché non essendo coniuge non eredita la proprietà, anche se acquistata insieme. Chiedilo a loro come sarebbe il mondo senza l'omofobia.

 

Della sfilata in maschera quante volte se ne sarà parlato? Io non voglio partecipare a un pride a misura di etero, e non mi vesto come mi ordinano dei tipi che mi vogliono mandare al rogo per la colpa della loro stronzaggine.

il problema è la poca collaborazione tra le associazioni e i gay che non partecipano neanche alle manifestazioni più sobrie, non firmano per il matrimonio gay neanche se gli passi la petizione sotto il naso, se ne fottono totalmente. Però stranamente vanno alla festa dopopride e hanno 2-3 vite parallele, ma è gente velata che si odia da sola, vittima della propria omofobia.

Edited by Fantom
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Chiaramente l'utente sta provocando.

Per me la questione è abbastanza semplice: se uno non è d'accordo col pride si impegni concretamente in qualche altro progetto. Ma sappiamo benissimo che chi si lamenta non fa nulla oltre a lamentarsi.

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cercare di far ragionare gli altri (non necessariamente a nostro favore, senza forzature) il più possibile.
AHAHAH non mi ero soffermato su questa spettacolare presa di posizione... e a favore di chi devi far ragionare un omofobo, a favore di Paperino?
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