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Omosessualità nelle forze dell'ordine in Italia


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Mi sono imbattuto casualmente in una discussione, da altro forum, in cui emerge la frustrazione di un carabiniere gay a causa dell'impossibilità di vivere una vita affettiva omosessuale in maniera serena e conciliarla con l'attività stessa del carabiniere. L'omofobia dell'ambiente dell'Arma e la parvenza di una vita che deve essere eterosessuale rendono infelici i (a quanto pare) numerosi omosessuali che prestano servizi come carabinieti appunto.

 

Se vi interessa la discussione è questa http://www.gay.it/forum/viewtopic.php?f=34&t=22389, in ogni caso volevo sapere innanzitutto se qualcuno del forum fa parte di qualche corpo (Polizia, GdF, Carabienieri.....ma anche militari come Esercito, Marina, Aeronautica..etc), o se comunque ha conoscenze omosessuali strette (parenti, amici) in questi ambienti. Se sì, qual è la vostra/loro esperienza?

Si arriverà mai ad accettare l'omosessualità in maniera non solo "burocratica" ma pratica e di fatto in questi ambienti, specificatamente in Italia?

 

Vi quoto due delle testimonianze a mio avviso più significative

Un certo Carabiniere Deluso inizia la discussione scrivendo :

 

Ho letto con interesse la rubrica dei " poliziotti " e sono rimasto alquanto disgustto da alcuni che " hanno le palle " ed ancora seguitano a mentire a loro stessi della propria omosessualità non sbandierata, ma questo comportamento è tipico di chiunque viva una situazione di non libertà.

 

Se trai poliziotti esiste questa loggia massonica di intolleranza tra noi carabinieri è ancora peggio di quanto si possa pensare, insomma siamo controllati, manco fossimo ricercati dall'interpool, da corpi speciali, insomma da colleghi che indagano se realmene siamo omosessuali e se abbiamo amicizie ambigue con omosessuali o transessuali. Per farvi capire non possiamo nemmeno fermarci a bere qualcosa con un'omosessuale dichiarato o un'amica lesbica dichiarata o peggio una transessuale. Dobbiamo fare appoggio sui nostri colleghi omosessuali che più delle volte sono delle spie.

 

Questi individui " spie " sono peggio di quanto si possa trovare tra gli omofobi, sono capaci di rovinarti la reputazione ed il posto di lavoro. In questo modo siamo costretti ad indossare una divisa che tiene saldi all'idea della eterosessualità assoluta e poi sotto sotto, i più fetenti ( le spie ) vanno a prostitute e nessuno li tocca. Anche frequentare un battuage o un locale gay rischierei di perdere il lavoro.

 

Tra di noi ci sono molti omosessuali, ma a causa di questo clima di intolleranza si diventa bisessuali con matrimoni strampalati e fidanzamenti abbozzati, mail desiderio di una realzine omosessuale è una vera e propria utopia. Una coppia di carainieri è vista peggio di un atto pedofilo, insomma da condannare e licenziare perchè non si dà il buon esempio!

 

Intanto quando si fanno i Pride avrei voluto parteciparvi, anche con una maschera piazzata sul viso, almeno per essere presente, invece, ero li a guardarvi sfilare mentre i miei colleghi ridevano, non per la carnevalata, ma solo perchè siamo gay = culattoni. Quando dicevano ste cose avevo il cuore in gola e purtroppo ho dovuto ridere anche io perchè non mi riusciva di piangere..avrei voluto menarli col manganello, ma sono delle persone che possono rovinarvi se non state al loro gioco.

 

Purtroppo viviamo in Italia.. in America è molto meno complicato.

 

 

Un altro, un tale Onizuka racconta anch'egli la sua

 

Prendendo spunto da CarabiniereDedeluso, vorrei raccontarvi la mia esperienza.

 

Sono cosciente della mia omosessualità da quando ho 17 anni e non ho mai avuto problemi ad accettarla, forse perchè -fortunatamente-, non sono mai stato bersaglio di discriminazioni ed insulti vari.

 

Ho 26 anni e sono laureato in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche.

Da circa 5 anni sono fidanzato con un mio coetaneo per l'appunto Carabiniere, cosa che ha influito (a volte positivamente, a volte negativamente) sul nostro rapporto.

 

Quando ci siamo conosciuti eravamo entrambi 20enni, io aspirante farmacista, lui aspirante Carabiniere.

 

Il trauma si sentiva da subito: le uscite erano praticamente impossibili, i luoghi del tutto improbabili e aggiungendo il fatto che lui vivesse in caserma ed io avessi dei coinquilini apertamente omofobi, non rendava certo facile vederci.

 

Purtroppo le bugie erano all'ordine del giorno... Fingerci colleghi, fingere di essere fidanzati con delle ragazze e raccontare mirabolanti scene erotiche con la bionda o la mora di turno che in realtà non avvenivano mai.

Era degradante anche trovarsi in luoghi prettamente omosessuali (discoteche, bar e locali vari) dovendo sempre avere il terrore che qualche suo collega potesse passare per qualche controllo o essere là appunto per fare la spia...

 

Vivere con la paura non è vivere, paura di uscire assieme per fare una passeggiata, farmi trovare sotto la caserma come finiva il suo turno per portarlo a fare colazione, lui che veniva a prendermi in facoltà per il pranzo o per la cena erano tutti stupidi gesti (per me e lui importanti) che diventavano man mano più difficili da eseguire.

 

Per anni e, talvolta, ancora ora siamo costretti a dare strampalate giustificazioni sulla nostra attuale situazione, spiegare ai suoi colleghi perchè lui spesso e volentieri dorma a casa di un suo "amico", perchè dopo un turno di notte non stia in caserma e preferisca vedere un "amico" anche solo per fumare una sigaretta e prendere un caffè sono purtroppo cose ancora all'ordine del giorno.

 

Inutile dire quanto sia sdegnato e trovi ingiusto non poter vivere la nostra relazione con serenità; sia chiaro, ciò non vuol dire sbandierare la nostra omosessualità in giro (mai fatto e mai lo faremo; forse che un eterosessuale ha bisogno di dare conferma di ciò che già tutti danno per scontato?).

Eppure percepire il suo stato d'animo quando ancora ci capita di trovarci in situazioni imbarazzanti, mi fa star male; sapere che il lavoro che ama fare lo costringe a fingere, mi distrugge.

 

Ricordo ancora quando fino a qualche anno fa, io studente universitario allo sbaraglio e lui ormai già Carabiniere eravamo costretti ad affittare una camera in un b&b (e anche là col problema della registrazione dei nomi...), aspettare le vacanze affinchè i miei coinquilini partissero e lasciassero la casa libera, o ancora peggio, fare l'amore in macchina col terrore di essere scoperti e doversi rivestire subito senza nemmeno avere il tempo per un pò di coccole ed effusioni perchè se lo avessero trovato in atteggiamenti particolari con un uomo avrebbe avuto una segnalazione...

 

Troppe volte ha pensato di chiedere il congedo, cosa che puntualmente gli invitavo a non fare e spesso e volentieri, prendo anche io in considerazione l'opportunità di entrare a far parte dei gruppi speciali dell'arma.

Non so se renderebbe la cosa più semplice, ma potrebbe essere un'occasione anche questa. Forse il fatto di essere realmente colleghi potrebbe agevolare la nostra situazione, forse la peggiorerebbe.

 

Dal primo giorno che ci siamo consociuti lui mi mise al corrente della sua situazione, del suo doversi nascondere, delle sue finzioni e delle bugie che doveva raccontare per sopravvivere in quell'ambiente che, a quanto pare, è un'inferno visto dagli occhi di un ragazzo gay.

 

Eppure non molliamo e proviamo ancora, dopo 5 anni, a vivere ancora assieme questa nostra relazione.

 

Non ho mai amato le bugie, e non faccio differenza con quelle a fin di bene (una bugia è sempre e comunque tale), ma essendomi innamorato di un Carabiniere, purtroppo mi sono dovuto adattare anche io.

Ripeto, non amo sbandierare la mia omossessualità, non mi sento tenuto a dover rendere partecipe il mondo di ciò che sono, sono gay ma non per questo ho comportamenti ambigui.

 

Spero solo che un giorno, sia possibile essere ciò che si è in libertà, appartenenti o no all'Arma e che io sia ancora fidanzato con lui o meno, mi auguro che gli appartenenti ad alcune categorie sociali e/o lavorative non debbano più fingere una vita che in realtà non conducono affatto.

Ci fu un periodo in cui ci provavo con un ragazzo il quale era figlio di un finanziere.Lui per un po' ci è stato, ma avevo capito che non si aspettava nemmeno che le cose potessero andare avanti seriamente.Il padre l'aveva praticamente indottrinato sull'omosessualità, e per quanto lui lo sia ha ancora dei problemi ad accettarsi e non sa prendere la decisione di vivere la vita che vorrebbe.Mi dispiace per lui e per tuti quelli che sono in una simile situazione.Ma questo è dovuto alla mentalità che c'è nel nostro paese, io credo, e non alla finanza in sè.

Ciao Akcent...

trovo molto interessante il tuo spunto di riflessione.

Personalmente ho vissuto solo di riflesso questo tipo di "problema", avendo avuto una relazione con un uomo appartenente ad un corpo militare. Effettivamente determinati contesti lavorativi, purtroppo, restano ancora oggi impermeabili al cambiamento e continuano a fondarsi sui soliti stereotipi machisti e maschilisti.

Diverse volte il mio ex mi ha raccontato della mentalità omofoba e gretta di molti colleghi, di alcuni colleghi gay "repressi", dei finti moralizzatori ipocriti che erano i primi a tradire le proprie mogli, sentendosi però più "fighi" proprio per questo, ma anche di quei pochi colleghi senza pregiudizi coi quali non dover nascondere la propria omosessualità.

Per quanto un ambiente sia castrante e limitante, però, spetta alle singole persone fare la differenza :)

E' un pò come il discorso dell'omosessualità nel calcio, sicuramente c'è ma di fatto soppressa, estirpata, inesistente (almeno alla vista).

Qui se possibile anche peggio, per via appunto dell'ambiente tradizionalmente machista in cui si lavora e delle possibili conseguenze per lo 'sventurato' omosessuale di turno che presta servizio presso un corpo di polizia o militare.

Il problema di fondo però rimane sempre lo stesso, se mai si inizia questa rivoluzione culturale, se mai si raggiunge un numero congruo minimo di persone con le paxxe sarà dura arrivare ad "imporre" l'omosessualità come una variante normale, quale è, dell'affettività di una persona a prescindere dal suo impiego (che poi voglio dire, non dovrebbe interessare a nessuno.....men che meno sarebbe da dover dire a nessuno circa le proprie inclinazioni sessuali).

Mi rendo conto però che sono discorsi facili sulla carta, complicati in pratica per la maggior parte......dove anche giustamente ognuno guarda al suo orticello.

Altro aspetto da non sottovalutare è il pregiudizio secondo cui essere gay, in particolari contesti lavorativi (forze armate, istruzione, sport...), ti renda meno "idoneo" a svolgere certe professioni. Come se già non bastasse il tentativo da parte degli omofobi di sminuirti sul piano strettamente personale, prima ancora che professionale.

Fino a non molti anni fa anche le donne non erano ritenute 'idonee' a svolgere attività di polizia o compiti militari, dei più svariati.

Per fortuna anche nella conservatrice e retrogada Italia qualcosa è cambiato da questo punto di vista.

 

L'augurio è che dopo aver accettato le donne, si possano accettare di fatto anche gli omosessuali prima o poi (che comunque già ci sono ma perlopiù clandestinamente).

 

L'idoneità fisica, mentale per un determinato lavoro non la si consegue solo perchè si è etero ma molti rimangono convinti di ciò. :)

Edited by Akcent

mi sorprende sentire queste parole, non essendo mai stato a contatto con questo ambiente, davo per scontato che certe cose nemmeno fossere considerate degne di nota, insomma a chi dovrebbe importare se sei gay fintanto che fai il tuo dovere? E invece é uno schifo che più schifo non c'é, perché si deve subire umiliazione da colleghi ipocriti, che magari si sposano e poi fanno le più porcate alle spalle delle mogli. Perché ci dovrebbe essere un rispetto e una fiducia tra poliziotti, o carabienieri, come tra fratelli. Immagino la frustrazione e non ho idea di quanti, nell'arma o in altro ambiente stiano nella stessa situazione. L'unica cosa che posso dire é : non mollate, non fatevi divorare da questo mostro che é difeso da un'ignoranza repellente. Non dategliela vinta. Che schifo

Si è veramente brutta come cosa... e molto simile alla politica Don't Ask Don't Tell che vi era negli States.. solo che in Italia è interiorizzata e quindi forse ancor più difficile da estirpare!!!

Ho trovato quest'associazione POLIS APERTA, l'immagine è eloquente

 

Benvenuti1.jpg

 

Per fortuna c'è qualcuno che lotta per i propri diritti!

 

Polis Aperta è un'associazione nata nel Febbraio 2005 per volontà di un gruppo di persone che svolgono prevalentemente il proprio servizio nelle forze di polizia e nelle forze armate, che condividono oltre al lavoro, anche l'orientamento affettivo omosessuale.

 

Polis Aperta fa parte, di una rete europea di associazioni LGBT (acronimo di Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender) di polizia, l'European Gay Police Network , che ogni due anni riunisce tutte le associazioni del vecchio continente per confrontare le esperienze di ciascuna nazione nell'ambito delle lotta contro le discriminazioni sessuali.

 

Il nostro obiettivo principale è di lottare contro tutte le discriminazioni e in special modo contro quelle fondate sull'orientamento sessuale e l'identità di genere.

 

Poi ci prefiggiamo di affrontare, all'interno del mondo militare e delle forze di polizia, la questione sessuale in modo da creare un ambiente più sereno e più rispettoso delle persone gay e lesbiche che servono il Paese in uniforme.

 

Vorremmo anche trasmettere alla popolazione gay e lesbica, e non solo, una diversa immagine della funzione di polizia, cioè di una polizia aperta in una società aperta.

 

Per la natura dei propri obiettivi l'associazione comprende tra gli iscritti anche persone ad orientamento eteroses_ suale ed appartenenti alla società civil

http://www.polisaperta.it/Italiano/index.html

Io invece non l'avevo mai sentita come associazione!! :o:azz:

Decisamente una bella idea, e fantastico anche che ci sia una collaborazione con le associazioni europee.... ritengo proprio che per questo tipo di tematica i confronti con quello che succede all'estero possano essere solo positivi!!! :ok:

Personalmente posso dire che sono stato per quasi 2 anni con un carabiniere, :love: e posso dirvi che prendendo le dovute cautele siamo riusciti a vivere la nostra storia in modo normale! (non eravamo della stessa città e ci vedevamo solo nel week end) E' chiaro, niente effusioni in giro :shocked: ma in Italia mi sembra il minimo (per non urtare la suscettibilità dei bigotti di cui è pieno questo paese, o meglio falsi moralisti che alla luce del giorno predicano bene e di notte lo sanno solo loro cosa fanno!!!! :frusta: ) comunque anche dopo che è finita ci siamo sentiti per un po' ma ora non risponde nemmeno più ai messaggi.... :bua: che tema anche lui di essere spiato?? :eek: spero di no per lui!!

Vabbeh ma è una relazione a distanza in primis,poi viene il fatto che uno dei 2 sia carabiniere.

Comunque non credevo fossero a sti livelli,l'unico carabiniere che io abbia mai conosciuto/incrociato è quello che chiama sempre la tipa di sotto quando faccio casino :asd:

Il punto ovviamente è che gli appartenenti alle forze dell'ordine

in genere hanno solo relazioni a distanza o in ogni caso che escludono

la convivenza, perchè coperte. Nei casi più positivi hanno il coraggio

di dirsi e di dire la verità, che cioè vivono una omosessualità molto

limitata, nei casi più negativi adattano la propria idea di omosessualità

in modo da giustificare la propria situazione.

 

L'associazione Polis aperta, benemerita, raccoglie credo poche centinaia

di adesioni, in un paese che ha il più alto numero di appartenenti alle

forze dell'ordine in Europa.

  • 2 weeks later...

lo spunto è interessante ma voglio dirvi che quasi la totalità dei topic aperti in quel forum è falsa, sono fake organizzati dalla redazione (ricordo che fa parte di un sito commerciale) per creare punti di riflessione e scongiurare l'inevitabile desertificazione del sito.

lo stesso Almadel in realtà è il clone di un clone di un vecchio utente idrofobo

Io non riesco a vedermeloun gheis carabiniere o poliziotto <.<

Sara' che la maggior parte con cui ho avuto a che fare mi son sembrati stronzi spocchiosi

E maleducati , poi non so, forse e' una facciata che si cuciono addosso con la divisa pero' bho

Viste le premesse dubito seriamente che riescano a vivere una relazione in modo sereno :s

Eppure il servizio di Cosmo sull'omosessualità (di qualche giorno fa) sembrerebbe un po' contraddire la teoria che dipinge le forze dell'ordine come completamente omofobe. Infatti c'era un membro della Guardia di Finanza (non ricordo il grado), dichiaratamente gay, anche nel suo ambiente lavorativo: tra l'altro, aveva dovuto chiedere il permesso di partecipare alla trasmissione al suo superiore (è la prassi), ricevendo anche un augurio di buona fortuna. Non mi sembrava avesse dipinto un ambiente lavorativo omofobo. E stiamo pur sempre parlando di un ambiente militare. Certo, il suo può essere un caso isolato.

Ho visto anche io quel servizio ed ho pensato che di certo non avrebbe detto in tv che il suo ambiente lavorativo è omofobo, soprattutto dopo aver elogiato il superiore che gli ha concesso di parteciparvi. Ha presentato tutto come se fosse "rose e fiori", ma chi può dirlo se sia realmente così? Nutro un po' di scetticismo.

Purtroppo c'è sempre l'idea che fare il militare renda "maschi".

Ho conosciuto di vista, per sentito dire e in chat diverse persone in ambiente militare (marina, esercito) e confermo l'idea di gente che si nasconde, che ha paura, che addirittura pensa che la carriera militare li possa mettere sulla "retta via" e nel frattempo danno sfogo alle peggio porcate in senso fisico.

Io non ci ho avuto niente a che fare, un po' per pregiudizio mio e un po' perché è realmente difficile trovare una persona in pace con sé stessa, determinata ad affrontare una relazione.. cosa che purtroppo è difficile trovarla anche fuori dall'ambiente militare.

 

Inutile dire che nel paese dove vivo (in Toscana) molti sono convinti che abolire l'obbligo di leva sia stato un errore.. perché trovano i giovani più "femminilizzati", in balia a quelle che vengono chiamate "mode". Che tristezza.

 

Non sapevo niente dell'associazione Polis Aperta.. ben venga! :sorriso:

Ovviamente se sei dichiarato nelle Forze dell'Ordine

(come in tutti gli altri anbienti lavorativi, specialmente statali)

ti è molto più facile affrontare il mobbing.

I tuoi superiori tenderanno sempre a sviare il sospetto di omofobia,

soprattutto se si sentono "sotto osservazione".

...vabbè yalen però non si puo negare che la divisa fa piu maschio...poi in realtà la maggior parte di loro non sono veri e propri gays ma siccome (specialmente i poliziotti per esempio o i militari di ferma) è difficile per loro trovare una donna che condivide gli orari impossibili e la vita spericolata optano per i gays per avere una relazione piu gestibile ma in realtà sono eteri repressi!!!! infatti io ho avuta qualche relazione del genere ma a caisa della repressione e del mobbing non c'eranessuna femmininità in loro!!!! forse per questo sono molto richiesti da altri gays perchè la loro virilità è rimasta intatta a causa della repressione :rolleyes:

  • 3 months later...

Martedì sera dalle 21.10 alla trasmissione "TABLOID" su Italia1 (appofondimento più o meno gossipparo di Studio Aperto) ci sarà un servizio con intervista a un poliziotto gay circa la condizione degli omosessuli tra le forze dell'ordine in Italia e le varie difficoltà del caso (la persona in questione è però visibile solo dalle spalle in giù).

Martedì sera dalle 21.10 alla trasmissione "TABLOID" su Italia1 (appofondimento più o meno gossipparo di Studio Aperto) ci sarà un servizio con intervista a un poliziotto gay circa la condizione degli omosessuli tra le forze dell'ordine in Italia e le varie difficoltà del caso (la persona in questione è però visibile solo dalle spalle in giù).

 

Prendo nota.

Il poliziotto gay del servizio di Tabloid è questo, che non si vede in volto e presenta voce alterata.

Qui è ripreso in un estratto da Studio Aperto

 

polstudap.png

 

In studio invece c'era un finanziere che fa parte di polisaperta ed è ormai completamente allo scoperto (Marcello Strati)

 

186485_1603413496_4807498_n.jpg

 

http://www.polisaperta.it/Italiano/chi_siamo.html

 

 

 

Per ora su internet si trova solo l'estratto video da StudioAperto

http://www.video.mediaset.it/video/studioaperto/edizione_servizio/238804/poliziotto-gay-vivo-nellombra-per-paura.html

 

Se e quando ci sarà la versione integrale da Tabloid (che comunque dovrebbero caricare oggi) lo posto.

 

Comunque che triste che venga in qualche maniera respinto dai colleghi una volta saputo della sua omosessualità, che molti di questi colleghi non vogliano lavorare in coppia con lui o che non si fidino di lui in quanto gay, che gli venga dato del xxxxxxx quando entra nel bar, ...

Fabio Castorino

Ma il finanziere è lo stesso che ha partecipato a Cosmos su Rai3?

Tra l'altro se aprite il link di Polis aperta vedrete che i membri sono tutti membri della Guardia di Finanza o della Polizia Municipale, non c'è nessun carabiniere e nessun poliziotto, e l'ultimo dice chiaramente che per vivere apertamente la propria vita ha dovuto lasciare i Carabinieri per entrare nella Polizia Municipale!

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