Doomsday Posted March 26, 2011 Share Posted March 26, 2011 Ciao a tutti, mi sono registrato per condividere una riflessione (incompiuta) che per ora mi inquieta molto. Studiando Schopenauer, o anche solo analizando semplicemente la realtà dei fatti, notiamo che in natura esiste l'innamoramento, l'arrapamento, l'amore e il piacere sessuale con lo scopo primario di favorire la riproduzione dell'uomo, e mandare avanti la specie. Ora, sappiamo tutti che l'omosessualità non è una scelta, non è una malattia mentale e non è in nessun modo qualcosa "inventato" dall'uomo. Esiste, infatti, IN NATURA, ed è presente in più di 1500 specie animali. Ma allora, secondo voi, qual è lo scopo dell'omosessualità? Perché esiste? È amore fine a se stesso. Ma non sono sicuro se questa sia una cosa positiva o negativa, o quantomeno facile da accettare. ---- Le cause dell'omosessualità ci sono in parte ignote, l'ipotesi più plausibile è che l'omosessualità sia di causa genetica. Personalmente ritengo l'omosessualità come una disfunzione naturale, perfettamente naturale. Voi cosa ne pensate? Avete mai riflettuto su questi argomenti, e se sì, come vivete la vostra condizione? Io sono ancora indeciso. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
AndrejMolov89 Posted March 26, 2011 Share Posted March 26, 2011 Lo scopo? La natura non ragiona per scopi, ma per opportunità. Quindi, più che chiedersi qual'è il finalismo dell'omosessualità, ci dovremmo chiedere quale opportunità da alle specie o se è una variante neutra. Non ragionare con le categorie teleologiche, soprattutto se affronti uno studio di stampo naturalistico. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Doomsday Posted March 26, 2011 Author Share Posted March 26, 2011 Lo scopo? La natura non ragiona per scopi, ma per opportunità. Quindi, più che chiedersi qual'è il finalismo dell'omosessualità, ci dovremmo chiedere quale opportunità da alle specie o se è una variante neutra. Non ragionare con le categorie teleologiche, soprattutto se affronti uno studio di stampo naturalistico. Insomma stai dicendo che non ha un fine, e che non ha importanza =) mi piace come ragionamento, ma non aggiunge nulla.. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
dreamer_ Posted March 26, 2011 Share Posted March 26, 2011 Nella nostra epoca il finalismo non viene assolutamente percepito, perché siamo nell'era del causalismo. A nessuno frega minimamente qual'è lo scopo dell'esistenza, dell'universo o dell'omosessualità, mentre tutta la nostra attenzione gravita su qual'è la causa dell'esistenza, qual'è la causa dell'universo e per quali cause le persone siano omosessuali. Mi dispiace smontarti così, ma questo tipo di ragionamente esce molto dalla mentalità della nostra epoca, e dalla mia, e quindi è difficile discuterne. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
coeranos Posted March 26, 2011 Share Posted March 26, 2011 se l'omosessualità esiste in natura un motivo c'è anche se ci può sfuggire, il problema è sostanzialmente quello di applicare i nostri schemi mentali a cose che non li seguono. i due impedimenti maggiori secondo me sono quello di pensare, appunto, che la natura funzioni per "scopi" perchè il nostro cervello funziona così: se chiedi ad un bambino perchè esiste il sole ti dirà "per illuminare", il fiume "per portarci l'acqua" e l'albero "per darci la frutta e la legna" perchè questo è il meccanismo mentale con cui si ragiona. l'altro schema mentale è quello di vedere la sessualità come una cosa esclusivamente adibita alla riproduzione, quando invece ha una forte valenza sociale, guardando le cose con un'ottica più allargata non risulta poi una cosa così incomprensibile. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted March 26, 2011 Share Posted March 26, 2011 Secondo Platone l'omosessualità era migliore dell'eterosessualità proprio perché era "amore fine a sé stesso". Se invece di Amore parlassimo di Amicizia, sarebbe ovvio che "fine a sé stesso" sia meglio rispetto a "per qualcosa in cambio", no? Anche l'Arte "fine a sé stessa" è considerata più nobile rispetto a quella fatta per denaro o per motivi ideologici. E in campo morale la "finalità" è una cosa brutta: aiutare una vecchietta ad attraversare la strada "per nessun motivo" è considerata un'azione migliore rispetto a farlo per 10 euro di mancia... Anche il Vero Amore Eterosessuale è fine a sé stesso: se due coniugi si lasciano perché uno dei due è sterile, evidentemente tra loro non c'era reale sentimento. La Finalità è un concetto filosofico (e non delle scienze naturali); che generalmente svilisce le azioni umane, che sono tanto più umane quanto più si distaccano da una prospettiva finalistica. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Doomsday Posted March 26, 2011 Author Share Posted March 26, 2011 Nella nostra epoca il finalismo non viene assolutamente percepito, perché siamo nell'era del causalismo. A nessuno frega minimamente qual'è lo scopo dell'esistenza, dell'universo o dell'omosessualità, mentre tutta la nostra attenzione gravita su qual'è la causa dell'esistenza, qual'è la causa dell'universo e per quali cause le persone siano omosessuali. Mi dispiace smontarti così, ma questo tipo di ragionamente esce molto dalla mentalità della nostra epoca, e dalla mia, e quindi è difficile discuterne. Proprio perché è difficile discuterne sento lo stimolo a farlo! La risposta di Almadel è favolosa. È un ragionamento che funziona sotto molti (tutti?) punti di vista. Mi piace molto anche quello che dice coeranos, lo condivido pienamente. Sto cercando di forzare la cosa entro i comuni schemi mentali. Lui dice anche "guardando le cose con un'ottica più allargata non risulta poi una cosa così incomprensibile.", allora mi chiedo - voi come ve lo spiegate? Con che ottica la vedete? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted March 27, 2011 Share Posted March 27, 2011 Penso che si debba dividere sommariamente la storia dell'umanità in due fasi. La prima termina nel sec. XVIII-XIX° e la chiamerei fase del giudizio sulla omosessualità fondata sulla causa esterna ( L'uomo è fatto ad immagine di Dio, Dio è nella sostanza eterosessuale e comanda di procreare ) Nel momento in cui si passa ad un ordine concettuale diverso, la "causa interna" o se vogliamo funzionale ( la lepre bianca è il frutto di una selezione naturale funzionale e non di una creazione )l'omofobia si replica, perchè la società continua ad essere omofoba. La differenza sta nel fatto che mentre prima il giudizio si fondava su una legge divina, poi si fonda su una legge naturale, la chiusura si ha col positivismo ( che conferisce validità scientifica pure al razzismo o all'ativismo criminale...) Non è colpa del metodo scientifico, ma della società e di una certa filosofia della scienza. L'obiezione formulata da Greed è valida, tuttavia il fatto di ragionare per opportunità si presta in termini filosofici ad essere inquadrato come "causa immediata" ( il mimetismo della lepre ) sempre rispetto ad una "causa ultima o finale" ( la sopravvivenza )che è il fulcro della teoria scientifica ed il vero parametro del giudizio sociale. In poche parole, l'aspetto finalistico serve alla valutazione-spiegazione del fenomeno ed esprime il giudizio su di esso. Dopo la seconda guerra mondiale nascono nuove discipline: la sociobiologia, la psicologia evoluzionistica o il cognitivismo evoluzionistico di Lorenz, che offrono diverse prospettive. In ogni caso ciò che è fondamentale è il fatto che cambia il giudizio sulla omosessualità, quindi si cercano spiegazioni che dell'omosessualità diano valutazioni meno negative, ma siano "comprensive di essa". Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mina Posted March 28, 2011 Share Posted March 28, 2011 Un numero non proprio esiguo di "studiosi" dichiara che l'omosessualità abbia un fine,quello di migliorare la specie umana. Giuro,basta googlare! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Sissy Posted March 28, 2011 Share Posted March 28, 2011 la maggior libertà agli omosessuali, lesbiche, bsx e trans è necessaria al fine del controllo delle nascite... quindi secondo me lo scopo è questo.... perchè se il sesso serve anche e soprattutto per far dimuniure le tensioni e aumentare l'empatia sociale, ma se esso (il sesso) lo si fa solo al fine di riprodursi allora il nostro pianeta non avrebbe speranza.... dunque è giusto che nella nostra società venga dato spazio e accettato pienamente il fenomeno omosessuale, lesbico, bisessuale e transessuale. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Dreamtime Posted March 28, 2011 Share Posted March 28, 2011 Concordo con Almadel, perciò con Platone :P In generale penso che sia comunque necessario porsi la domanda sui fini, oltre che sulle cause.Ogni causa ha un fine, ed è proprio per questo che si chiama causa.Se non vi fossero i fini non vi sarebbero neppure le cause.Sull'esempio della lepre bianca, la causa del suo colore è l'evoluzione, e il fine di questa è la sopravvivenza.Se non ci sono fini non ci sono cause, e viceversa, in quanto ogni causa ha come fine (almeno) il proprio effetto. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted March 28, 2011 Share Posted March 28, 2011 Beh, Dreamtime; il fatto è che l'Evoluzione non funziona così. Per questo vale la pena distinguere il piano filosofico da quello scientifico. Quando diciamo che "la Natura non conosce finalità" intendiamo dire che le mutazioni genetiche sono casuali e poi - a seconda dell'ambiente - si riproducono di più solo le lepri che hanno il colore più adatto a mimetizzarsi. Se domani nascesse in Siberia una lepre coperta di aculei fucsia, potrebbe soppiantare velocemente le lepri bianche; in quanto casualmente i suoi aculei sostituerebbe il mimetismo come strategia. E che "finalità" avrebbe il suo colore fucsia? Nessuno; semplicemente - con gli aculei - il suo colore è irrilevante. Se - e ripeto "se" - l'omosessualità fosse genetica potrebbe essere irrilevante come il colore fucsia. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mina Posted March 28, 2011 Share Posted March 28, 2011 Se - e ripeto "se" - l'omosessualità fosse genetica potrebbe essere irrilevante come il colore fucsia. Sempre detto e pensato anche io E senno' tutti a farsi iniezioni di serotonina Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
D. Posted March 28, 2011 Share Posted March 28, 2011 Se domani nascesse in Siberia una lepre coperta di aculei fucsia,potrebbe soppiantare velocemente le lepri bianche; in quanto casualmente i suoi aculei sostituerebbe il mimetismo come strategia. E che "finalità" avrebbe il suo colore fucsia? Nessuno; semplicemente - con gli aculei - il suo colore è irrilevante. Spiegata la filogenesi non si spiega l'ontogenesi, perché gli aculei fucsia e non magenta o azzurri; ma la domanda più importante rimane sempre la stessa: è così importante chiederselo? L'apparato logico propriamente umano porta a interpretare l'omosessualità nei termini di una contraddizione, ma ciò vale solo dal punto di vista formale: in natura non esistono contraddizioni, giacché la somma Mater risolve perpetuamente se stessa in se stessa; ne consegue essere l'omosessualità una condizione totalmente naturale, e, come tutte le condizioni, non è passibile dell'indagine causale, pur sempre applicabile ma sterile e vana. La natura, diversamente dagli uomini, non si cura del giudizio, un omosessuale non esiste perché. Accade e basta. E certo anche la storiella dell'evoluzione ha le sue fallacie, non nella costruzione, certo, soltanto alla base, a livello di principio formale costituivo: Mater Natura può permettersi il lusso di sperperare energia in ogni direzione, e senza il corredo di istruzioni per l'uso su come rapportarsi a se stessa o sulla sua autopalingenesi - non permette, insomma, che si pretenda di insegnarle il mestiere. Il perché è solo un nostro additivo razionale del tutto estraneo e superfluo rispetto all'ordine degli accadimenti della realtà. Di questi, anzi, non possiamo che fornire, lo ripeto, mere interpretazioni logiche o morali. Perché si è o si diventa omosessuali? Domanda capziosa, dal momento che presuppone una teleologia dell'esserlo o diventarlo, quando invece nulla di tutto ciò risponde al vero. Si trascura in questo modo l'irrazionalità dell'istinto, il quale non si interroga su sé, né su cause ed effetti del suo esistere ed operare. Diremo che è immanente. La ricerca di un principio causale da parte delle scienze ci riconduce al senso di quel perché già citato prima: questo è un oggetto del linguaggio aggiunto ad arbitrio nel discorso, in modo da evidenziare la tendenza al pretesto per spiegare la nostra natura. Già, la spiegazione scientifica della sessualità (etero ed omo) come pretesto. Tutte le cialtronaggini della psicologia, nel suo intento completamente folle di incorporare la sessualità umana, in special modo l'omosessualità, nelle sue teorie psicologico-fisico-comportamentale, ne sono l'esempio più lampante e disastroso. Ma se riconsideriamo la nostra posizione nell'universo quale mero accidente, granello da nulla nell'economia delle cose, e stabiliamo una volta per tutte l'eterogeneità di istinto e razionalità, apparirà chiaro il senso della massima di un mio caro amico: Piselli e tette non sanno che farsene di queste teorie. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Sissy Posted March 28, 2011 Share Posted March 28, 2011 Ma se riconsideriamo la nostra posizione nell'universo quale mero accidente, granello da nulla nell'economia delle cose, e stabiliamo una volta per tutte l'eterogeneità di istinto e razionalità, apparirà chiaro il senso della massima di un mio caro amico: Piselli e tette non sanno che farsene di queste teorie. ...secondo Einstein il senso della vita sta nella bellezza dei rapporti umani (dunque c'entrano anche i piselli, le tette e i contatti sessuali in tutte le sue forme)... invece secondo me il senso della vita sta nel preservare e nel migliorare la qualità della vita (nostra e altrui... anche in questo c'entra il sesso, poiche esso migliora la qualità di vita). ...comunque la penso più o meno come te riguardo alla psicologia... essi non hanno intenzione di far chiarezza di fare teorie in base in cui tutti sono normali... anzi è il contrario tendono a voler patologizzare più gente possibile al dine di allargare la loro clientela. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Doomsday Posted March 28, 2011 Author Share Posted March 28, 2011 Se - e ripeto "se" - l'omosessualità fosse genetica potrebbe essere irrilevante come il colore fucsia. Perché, secondo te cosa causa l'omosessualità? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hayley Posted March 28, 2011 Share Posted March 28, 2011 Ma piuttosto perché non porsi tutte queste domande sull'eterosessualità? Nell'antichità la forma di amore per "eccellenza", diciamo, era l'omosessualità. I matromoni si facevano per pura convenzionalità, per mera riproduzione. Una volta che sia l'uomo sia la donna avessero adempiuto ai loro doveri ognuno di loro si separava e andava con altre persone dello stesso sesso, tutti lo sapevano, e nessuno si scandalizzava. Perché così funzionava l'antica Gracia, ad esempio, o qualsiasi altra civiltà che suddivideva l'educazione tra maschi e femmine, ovvero mai mescolati, ma solo donne con donne e uomini con uomini. Personalmente ritengo che tutti questi problemi riguardanti l'omosessualità, apparsi con l'avvento del cristianesimo, non siano nemmeno da porsi. É come chiedere "perché respiri?" o "perché il sole splende?". É un qualcosa che c'é, senza secondi fini, é la natura e come tale va accettata, ritengo che tutte queste analisi ala fine concludano poco o niente. Ovvio, é solo un parere personale, ma io semplicemente accetto la cosa così com'é, che sia finalizzata o meno, perché é così che forse, probabilmente, avrebbe dovuto essere. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted March 28, 2011 Share Posted March 28, 2011 Perché, secondo te cosa causa l'omosessualità? Ci sono persone che preferiscono il gelato alla frutta, altri che lo preferiscono alla crema. Gente a cui piacciono le more e alri che preferiscono le bionde. Feticisti dei piedi, elettori di berlusconi, amanti del pattinaggio, gente che ride coi vanzina, scrittori di sonetti e ingegneri: c'è una causa per tutto questo? E quale sarebbe? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
AndrejMolov89 Posted March 28, 2011 Share Posted March 28, 2011 Fatto a--->Fatto b, il fatto b, non può accadere senza che sia accaduto il fatto a, dipendenza causale. E' difficile andare al di là di questo dato :) la filosofia si addentra nei territori proibiti alla sua natura intrinseca: la concretezza. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Dreamtime Posted March 28, 2011 Share Posted March 28, 2011 Rispondendo ad Almadel, se nascesse una lepre fucsia con gli aculei, il colore fucsia e la sua causa (casuale in questo caso) avrebbe come fine almeno se stesso :P Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted March 28, 2011 Share Posted March 28, 2011 Uhm e che vuol dire? :) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Dreamtime Posted March 28, 2011 Share Posted March 28, 2011 Che per questo è impossibile negare il finalismo.Poichè ogni causa ha sempre un fine allora ha senso interrogarsi sul fine di ogni cosa.Certo, in alcuni casi il fine potrebbe essere a sè stesso, ma io credo che siano molto pochi, se non uno solo. :) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted March 28, 2011 Share Posted March 28, 2011 Riesci a farmi un esempio? Se io scrivo una bella poesia sulla carta da forno; quale sarebbe il fine della poesia e il fine della carta forno? Sul serio: non capisco. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Dreamtime Posted March 28, 2011 Share Posted March 28, 2011 Ce ne sono diversi.Uno di essi è la stessa esistenza di ciò che hai fatto, ed è il primo.Il secondo fine è la realizzazione della tua volontà,poi se ne possono aggiungere altri come il non utilizzare quella carta per altro o il non dimenticarti la poesia, e magari ce ne sono altri che ora non mi vengono in mente, questi tre sono un esempio. La cause sono invece l'esistenza della carta e di te, più magari l'esistenza della penna con cui la scrivi eccetera eccetera eccetera :) Per fare un collegamento diretto tra le possibilità dell'esempio potrei dirti: Causa: la tua volontà. Fine: la realizzazione di essa. Non so se così si capisce, lo spero però :) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Divine Posted March 28, 2011 Share Posted March 28, 2011 Secondo Platone l'omosessualità era migliore dell'eterosessualità proprio perché era "amore fine a sé stesso". Se invece di Amore parlassimo di Amicizia, sarebbe ovvio che "fine a sé stesso" sia meglio rispetto a "per qualcosa in cambio", no? Anche l'Arte "fine a sé stessa" è considerata più nobile rispetto a quella fatta per denaro o per motivi ideologici. E in campo morale la "finalità" è una cosa brutta: aiutare una vecchietta ad attraversare la strada "per nessun motivo" è considerata un'azione migliore rispetto a farlo per 10 euro di mancia... Anche il Vero Amore Eterosessuale è fine a sé stesso: se due coniugi si lasciano perché uno dei due è sterile, evidentemente tra loro non c'era reale sentimento. La Finalità è un concetto filosofico (e non delle scienze naturali); che generalmente svilisce le azioni umane, che sono tanto più umane quanto più si distaccano da una prospettiva finalistica. quoto. tutto ciò è stupendo. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted March 29, 2011 Share Posted March 29, 2011 Causa: la tua volontà. Fine: la realizzazione di essa. Non so se così si capisce, lo spero però :) Vediamo se riesco a spiegarmi a questo proposito. La Natura non ha una volontà. Lei getta miliardi di volte dei sassolini colorati e seleziona - di volta in volta - il disegno migliore. Non appena un disegno è molto bello, lascia lì i sassolini che lo compongono - e rilancia le pietruzze fuori posto - a volte un certo disegno le sembra perfetto e smette semplicemente di modificarlo (plateau evolutivo). Causa: il Caso Fine: la Bellezza (Dove "essere bello" significa accoppiarsi di più :) ) Quando io scrivo una poesia invece, ho già nella mia testa un'idea di bellezza e il mio fine è riprodurre quell'idea tanto bella quanto io me la immagino. Per me scrittore la Bellezza è un a priori, mentre per la Natura è un a posteriori. Io ho come fine la realizzazione di un mio progetto, mentre il progetto della Natura si "realizza" a partire dal caso. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Loup-garou Posted March 29, 2011 Share Posted March 29, 2011 In generale penso che sia comunque necessario porsi la domanda sui fini, oltre che sulle cause.Ogni causa ha un fine, ed è proprio per questo che si chiama causa.Se non vi fossero i fini non vi sarebbero neppure le cause.Sull'esempio della lepre bianca, la causa del suo colore è l'evoluzione, e il fine di questa è la sopravvivenza.Se non ci sono fini non ci sono cause, e viceversa, in quanto ogni causa ha come fine (almeno) il proprio effetto. Questa cosa mi ha fatto rabbrividire. La causa si chiama così perché ha un effetto (rapporto di causalità = causa-effetto). Non perché ha un fine. L'azione ha un fine, non la causa. Vi lascio volentieri filosofeggiare sui fini e sulla natura delle cose, ma almeno questo punto spero che sia chiaro a tutti. Senza fini le cause ci stanno che è un piacere. Il fine rimanda alla volontà. La relazione causa-effetto è qualcosa di meccanico. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted March 29, 2011 Share Posted March 29, 2011 Troppo disordine...la discussione parte da Schopenhauer, chi scrive scrive sotto la suggestione del pensiero di Schopenhauer che a sua volta scrive in un determinato contesto culturale ed evidentemente può essere storicizzato. Ma per confutare Schopenhauer bisogna semplificando specificare cosa diceva: L'amore rappresenta nella filosofia schopenhaueriana lo stimolo più forte dell'esistenza: dietro a Cupido si cela il Genio della specie che desidera la perpetuazione della vita affinché la volontà di vivere possa espandersi: questa è la vera "astuzia della Ragione" di hegeliana memoria: l'amore è un potente mezzo usato dalla Natura ai fini dell'accoppiamento. L'incanto e il lato romantico sono maschere costruite dall'uomo per celare questa dura e triste verità: il desiderio sessuale è il motore dell'innamoramento, nient'altro. fonte: wikipedia Mi permetto al riguardo di citare quanto scrisse, in topico analogo, Isher: Infatti ne parla ( n.d.r. parla dell'omosessualità )come di un vizio, che tuttavia ha una funzione positiva: quello di impedire la procreazione di bambini malformati. Apparentemente essa (la mancata procreazione) lavora contro gli scopi e i fini della natura, di fatto serve a prevenire più grandi danni,appunto nascite di bimbi malformati. http://en.wikipedia....ur_Schopenhauer Schopenhauer parla dell'omosessualità nella terza edizione del Mondo come volontà e rappresentazione (1856) Per lui la procreazione è il fine della natura, altrimenti crollerebbe anche il suo sistema filosofico, consistente nell'affermare l'imperio della cieca Volontà. Alla sofferenza bisogna sfuggire, ma...in altri modi, non certo con l'omosessualità! Il che è intuibile anche solo storicizzando Schopenhauer, tenendo conto dell'epoca in cui scrive e pensa. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Jay Posted March 29, 2011 Share Posted March 29, 2011 l'amore è un potente mezzo usato dalla Natura ai fini dell'accoppiamento. il desiderio sessuale è il motore dell'innamoramento, nient'altro. Il fine? E' l'unica certezza! L'orgasmo. L'amore non centra niente. Non ha sesso, non ha età, non vede distinzioni. Così come la natura ha reso gli zuccheri, prima fonte energetica per il nostro organismo, piacevoli al palato (opp sono coloro che gradisco di più gli zuccheri che sono sopravvissuti agli altri per questa ragione!?) essa ha riempito di terminazione nervose i genitali per spingerci all'accoppiamento. (opp l'accoppiamento avviene così perché era irresistibile il desiderio di infilare la banana nel vasetto della nutella...) C'è da capire piuttosto cosa centra l'ano con gl'ingranaggi della riproduzione. Probabilmente l'alta sensibilità di quella parte del nostro corpo non era mai stata destinata a renderci gay... (opp è stato proprio uno stratagemma "pensato" per evitare che ogni voglia si trasformasse in un neonato!) E' nato prima l'uovo o la gallina? Stessa cosa. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted March 29, 2011 Share Posted March 29, 2011 Beh, da quando le femmine umane non vanno più in calore e sono in grado di riprodursi durante tutto l'anno; è piuttosto normale che si instauri un meccanismo contro la fecondazione indiscriminata. Ma l'omosessualità maschile è nulla in questo schema; volete mettere l'efficacia della masturbazione? Se la masturbazione non esistesse i giovani maschi sarebbero assolutamente incontrollabili e manderebbero in rovina l'intera civiltà umana. Il pollice opponibile è stato d'aiuto assai più dell'ano. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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