Filosofia gay

[Anakreon]

L'argomento e l'incontinenza.

 

Caro Giacomino,

 

annoti:

"Individui che nascono sterili dovrebbero aver ereditato tale condizione geneticamente, il che potrebbe risultare molto pericoloso, in termini di genetica, per il fatto che fortuitamente potrebbero incontrarsi molti individui portatori di questo eventuale allele recessivo, e dare dunque origine ad una generazione a grande maggioranza sterile.".

 

Quest'argomento può tuttavia valere, pari pari, anche qualora si supponga che l'inclinazione all'amor greco sia insita naturalmente in alcuni uomini, ad evitare un eccesso di moltiplicazione del genere umano:

e veramente, se la natura delle cose non fa nascere irrimediabilmente sterili alcuni uomini, ad evitare il pericolo che si generi una stirpe intera d'uomini sterili; perché mai essa dovrebbe far nascere alcuni uomini irrimediabilmente inclinati verso gli amori con uomini del proprio sesso ?;

se lo facesse, il pericolo di generare una stirpe talmente inclinata, e quindi, negli effetti, un'intera stirpe sterile, non sarebbe forse il medesimo ?.

 

Consideri:

Un individuo puramente (magari geneticamente) omosessuale, certo non potrà mai provare attrazione per un individuo di sesso opposto, a meno che non accada un caso analogo a quello che si verifica nella specie umana, dove i condizionamenti sociali tendono ad imporre regole comportamentali non da tutti condivise.

Se partiamo dal presupposto che la natura di un individuo omosessuale sia ben determinata, anche dal punto di vista genetico, e dunque scientifico, allora può essere legittimo ammettere che queste regole comportamentali sono giunte al punto di contraddire il naturale ordine delle cose. Per cui, l'incontinenza di cui parlavi tu, secondo me non esisterebbe se l'uomo non avesse posto a sé stesso tali castrazioni.".

A dire il vero, l'incontinenza, di cui trattai sopra, era riferita alla congettura che la natura delle cose, a contenere un eccesso di moltiplicazione della specie umana a danno delle altre specie viventi, favorisse la generazione d'alcuni uomini inclini ad amori non genitali e quindi irrimediabilmente non fecondi.

 

A me pare più razionale congetturare che la natura provveda, se pur provveda, alla radice, togliendo dunque puramente e semplicemente la facoltà di generare ad alcuni e producendo quindi una continenza necessitata, piuttosto che lasci loro la facoltà di generare, togliendo di contro solo l'appetito di congiungersi con uomini dell'altro sesso:

e veramente, in tal caso, ci sarebbe tuttavia il pericolo che tali uomini fossero incontinenti quanto all'inclinazione naturale e quindi, essendo fecondi, indulgessero a congiunzioni genitali con uomini dell'altro sesso.

 

In somma: è certo che un eunuco non può generare; è incerto che non generi un uomo, il quale inclini, per suo ingegno, a spregiare il sesso femminino.

 

Circa il resto, reputo non sia ancora stato dimostrato che il sesso dell'amato sia ineluttabilmente assegnato, dalla natura delle cose, a ciascun amante, quando questi primamente nasca, così che sia inconfutabilmente certo che l'amante né voglia né possa mai volgersi altrove, quanto almeno al sesso dell'amato.

 

Anakreon.

[Jeckino]

Si, a questo punto mi trovi d'accordo :)

[francescocristofori]

Vorrei precisare una cosa: dal mio punto di vista la tua è una domanda che rientra più nell'ambito scientifico che in quello filosofico.
Se facessimo filosofia in questi termini dovremmo chiederci che scopo ha l'amore per l'uomo e dubito risponderemmo che serve alla riproduzione. Certo serve anche alla riproduzione, ma questo è parlare in termini materialistici. Quindi o sei un materialista radicale o non stai facendo filosofia.