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Alemanno taglia i fondi per i malati di AIDS


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Roma non dovrebbe essere ospitare il prossimo Europride. La città non si merita i soldi delle persone che spenderanno nella capitale prima e dopo di manifestare il proprio orgoglio. La giunta comunale ha deciso di destinare una parte del patrimonio pubblico, costruito grazie alle tasse dei negozianti che guadagneranno dall’Europride, agli stipendi degli impiegati comunali.

 

Questi soldi il sindaco Gianni Alemanno li ha trovati riducendo del 75% i fondi previsti per i malati di Aids. Tale taglio potrebbe essere giustificato solo se ci fossero delle condizioni particolari: diminuzione dei sieropositivi o avvio di progetti più importanti. Nessuna di queste due variabili ha determinato la scelta di Alemanno.

 

Roma è la città italiana con il maggior numero di contagi da Hiv. Ogni anno circa 600 uomini e donne hanno scoperto di essere sieropositivi. L’unico investimento annunciato da Alemanno riguarda l’allargamento della propria giunta. Grazie ad un provvedimento del Consiglio dei Ministri a Roma ci saranno 12 consiglieri e 3 assessori comunali in più. La città sarà quindi amministrata da 60 consiglieri e 15 assessori.

 

Le motivazioni per non partecipare all’Europride sono molte. I testimonial coinvolti sostengono la manifestazione ma non l’apertura del matrimonio alle coppie gay. I video girati con Luciana Littizzetto e gli altri vip si limitano a pubblicizzare l’evento e non il dibattito che dovrebbe esserci prima e dopo.

 

Non partecipare all’Europride potrebbe essere quindi una buona occasione per far riflettere i commercianti romani. Una decurtazione dei loro guadagni potrebbe aiutare Roma a cambiare. Fino a quando i cittadini non decideranno di cambiare l’amministrazione che gestisce le loro tasse una manifestazione sarà solo una nota di colore. Dove non arriva la piazza ci pensa il portafogli.

 

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Ma andare a protestare con Alemanno, invece di fare come ogni anno e minacciare di non partecipare? Penso che sarebbe moooolto più efficace.

 

(In realtà vorrei sapere il valore esatto dei fondi... mi pareva di aver letto l'anno scorso che la quantità di fondi era calibrata sulla popolazione di malati degli anni '90, che erano di più e soprattutto in condizioni di salute peggiori... forse ricordo male, però appunto, vorrei avere la cifra per capire se mi sbaglio o no)

Ma mi sembra che nessuno abbia detto di boicottare l'Europride per via del taglio di fondi.

Le motivazioni non erano altre?

 

Le motivazioni per non partecipare all’Europride sono molte. I testimonial coinvolti sostengono la manifestazione ma non l’apertura del matrimonio alle coppie gay. I video girati con Luciana Littizzetto e gli altri vip si limitano a pubblicizzare l’evento e non il dibattito che dovrebbe esserci prima e dopo.

 

O leggo male?

Non mi sembrano nemmeno tanto campate in aria.

La motivazione per non partecipare all'Europride è una sola:

impedire la visibilità del Mario Mieli, da parte di ArciGay.

 

"Punire una città omofoba" non andando al suo Pride

è la cosa più contraddittoria della storia del Movimento GLBT.

Non è una "lotta intestina"

nel senso che sono due realtà diverse:

una è una rete di circoli politici e commerciali che fa capo a Bologna,

l'altra è il circolo più importante della Capitale.

 

Ad ArciGay non ha fatto certo piacere che il World Pride del 2000 e l'EuroPride del 2011

siano stati affidati a livello internazionale al Mario Mieli;

con la motivazione che simili iniziative si svolgono nelle capitali...

Ogni anno c'è un problema analogo anche per i semplici Pride italiani;

visto che ArciGay vuole che siano itineranti e il Mieli lo vuole a Roma.

 

Per questo io - che sono malizioso - interpreto sempre

i tentativi di boicottare un Pride romano

come un dispetto dell'ArciGay verso il Mario Mieli.

 

Sulla questione - pur essendo iscritto ad ArciGay -

sono totalmente neutrale: se posso partecipo a tutti i Pride

perché credo che l'importante sia essere in molti;

anche incazzati gli uni contro gli altri, ma esserci.

uhm.... odio gli interessi politici all'interno di manifestazioni che dovrebbero essere apolitiche e senza beghe intestine.... poi è normale che un pride importante come l'euro pride o il world pride vengano fatti a Roma. Per la questione di chi dovrebbe organizzarlo beh forse effettivamente saebbe meglio farlo fare all'Arci, anche se la realtà romana è piu conosciuta dal Mario Mieli

Per questo io - che sono malizioso - interpreto sempre

i tentativi di boicottare un Pride romano

come un dispetto dell'ArciGay verso il Mario Mieli.

 

No dai, non è sempre così.

L'anno scorso infatti fu il contrario.

 

:bah:

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