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Eletto un eterosessuale all'Arcigay


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L'Arcigay barese sceglie un presidente eterosessuale. La svolta storica - è la prima volta in Italia - ha preso corpo al termine del terzo congresso provinciale. A guidare il comitato provinciale "Liberi di essere liberi di amare", sarà Francesco Brollo. Nato a Venezia 37 anni fa, vive a Bari insieme con la sua compagna e la loro bambina di quattro anni. "Sono qui per affermare con tutti voi che Arcigay Bari esce dal confine che segna le differenze tra persone", sono le parole del neopresidente, che vanta un curriculum di tutto rispetto. Laureato in regia, ha lavorato con Raisat cinema e Raisat arte. Nel 2004 ha vinto il premio per il miglior cortometraggio al quinto festival del cinema europeo di Lecce con "Press Age". Brollo insegna regia nelle scuole medie superiori della Provincia di Bari e collabora con l'Accademia del cinema dei ragazzi di Enziteto.

 

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https://www.gay-forum.it/topic/17098-eletto-un-eterosessuale-allarcigay/
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L'ennesima pagliacciata di Arcigay. Dopo i premi agli omofobo (come la Zanicchi) un presidente "eterosessuale".

Quando mai un'associazione per i diritti dei neri ha avuto un leader bianco? Le associazioni degli ebrei hanno presidenti cristiani?

L'Arcigay è una disgrazia per il movimento gay.

lodevole che gli etero si interessino dei gay, ma io preferisco lasciarli fuori, perché non capiranno mai che vuol dire essere gay

allo stesso modo di come io non intervengo nelle questioni di fecondazione, donne e lavoro: supporto la causa ma non mi permetterei mai di assurgere a ruolo di leadership, non potendo comprendere cosa provano mi mancherebbe un buon 50% del requisito necessario

Una bella notizia. Per quanto anch'io ritengo che un candidato gay sarebbe più indicato perché toccato in prima persona dal tema per cui si dovrebbe battere, un presidente etero dimostra una volontà contraria all'auto-ghettizazione che spesso avviene nelle minoranze gay. Non voledo come un etero possa agire diversamente o peggio rispetto ad un gay, dato che l'Arci non ha sostanziali innovazioni da decenni e si è rivelata assai inutile. Mi sembra piuttosto una novità che se non altro porterà una certa pubblicità positiva.

Non capisco cosa c'entri la "ghettizzazione".

La prima cosa che Brollo ha detto è stata che non è importante

dichiarasi gay! Ovvero il contrario di tutto quello che persa il

movimento gay moderno!

Ve lo immaginate il Brollo che va a parlare agli studenti di una

scuola e la prima cosa che dice è "io non sono gay"?

Oppure che non c'è bisogno di "autoghetizzarsi" dichiarandosi?

L'ennesima pagliacciata di Arcigay. Dopo i premi agli omofobo (come la Zanicchi) un presidente "eterosessuale".

Quando mai un'associazione per i diritti dei neri ha avuto un leader bianco? Le associazioni degli ebrei hanno presidenti cristiani?

L'Arcigay è una disgrazia per il movimento gay.

 

Come paragone però c'entra davvero poco.

Nel primo caso per i tempi,nel secondo per la cultura.

Etero ed omosessuali non hanno cosi' tante differenze,sopratutto nei nostri tempi.

Personalmente penso che un eterosessuale abbia sicuramente piu' capacità di "prendere nel modo giusto" gli etero come lui.

Per quanto riguarda arcigay disgrazia del movimento omosessuale....sono pienamente d'accordo :sisi:

Come paragone però c'entra davvero poco.

Nel primo caso per i tempi,nel secondo per la cultura.

Etero ed omosessuali non hanno cosi' tante differenze,sopratutto nei nostri tempi.

Personalmente penso che un eterosessuale abbia sicuramente piu' capacità di "prendere nel modo giusto" gli etero come lui.

Per quanto riguarda arcigay disgrazia del movimento omosessuale....sono pienamente d'accordo :sisi:

 

Che le differenze non ci sono vallo a dire agli etero, difficilmente potranno rendersene conto

se anche i rappresenti del movimento gay sono etero.

 

Sostenere che per farci accettare dagli etero doppiamo utilizzare la mediazione degli etero stessi

è imbarazzante e ci porta più indietro dell'epoca di Milk.

politicamente è una scelta vincente.... spesso una figura a cavallo tra i due mondi è il modo migliore per poter unire le cose.... una figura radicale puo certo ottenre gli stessi risultato, ma sicuramente con piu fatica....

 

Quindi dici sarebbe meglio fosse stato bsx? :banana:

AndrejMolov89

Secondo me è poco opportuno. Non è ghetizzazione il voler un gay a capo dell'arci, ma semplicemente coerente. Una persona eterosessuale può simpatizzare, può anche rappresentare le nostre istanze politicamente, ma non credo che sia adatto. Non mi sembra un passo in avanti, neppure un indietro, semplicemente uno laterale che non cambia nulla, ma che varia un po' il valore della coerenza.

Non ne vedo proprio il motivo, sinceramente. Perché questa scelta? Avrebbe potuto mostrare il proprio supporto rimanendo all'esterno, senza bisogno di nomine varie.

Non è negativo, certamente, però è una scelta inutile. Almeno secondo me.

lasciando perdere il non-argomento della autoghettizzazione che va bene per i repressi, quello che mi chiedo è "a che serve?"

non metto in dubbio la buona fede del tizio, quando gli verrà chiesto cosa vuol dire vivere da omosessuali cosa risponderà? quando gli verranno chiesti dei motivi concreti per il diritti degli omosessuali cosa dirà? "ho tanti amici gay che soffrono"?

secondo me c'è un buonismo di fondo nel dare questi ruoli a persone fuori luogo che trovo controproducente, finendo per banalizzare le richieste dei movimenti omosessuali, mi riferisco anche ad un'altra associazione che in italia ha messo a capo un personaggio ben peggiore, ma preferisco non dire quale.

Può avere un senso aprire agli etero un centro di iniziative politiche

sui diritti civili di una associazione politica o sindacale in cui si

cerca una alleanza fra popolo lgbt e etero su certi temi, ma l'associazionismo

Lgbt è un'altra cosa e quello locale rende inutile e dannoso allo stesso

tempo una scelta del genere.

Ecco i primi risultati del Brollo: Ferrara lo esalta in prima serata, ricordando poi

che la cultura gay distruggerà il mondo e Il Giornale lo descrive come

un martire dei gay "eterofobi".

Begli alleati per un presidente di Arcigay: Ferrara e Il Giornale.

Secondo me è fondamentale che anche gli etero condividano la nostre battaglie...mica viviamo su un pianeta a parte!

 

Certo che è importante. Ma il metodo non è può essere certo quello di reclutare una manciata

di etero nell'Arcigay.

Il punto è che l'Arcigay ha di nuovo agito come un branco di dilettanti.

 

Qualcuno conosce un modo per contattare in nostro salvatore etero Brollo?

Perchè mi piacerebbe molto chiedergli cosa pensa del fatto che Ferrara

considera la sua elezione come la fine della "cultura gay" che rivendica

pari diritti.

Certo che è importante. Ma il metodo non è può essere certo quello di reclutare una manciata

di etero nell'Arcigay.

Il punto è che l'Arcigay ha di nuovo agito come un branco di dilettanti.

 

Qualcuno conosce un modo per contattare in nostro salvatore etero Brollo?

Perchè mi piacerebbe molto chiedergli cosa pensa del fatto che Ferrara

considera la sua elezione come la fine della "cultura gay" che rivendica

pari diritti.

 

Del discorso di Ferrara mi ha preoccupato molto di più la strisciante e furbesca omofobia di un "vecchio conservatore", che "conserva" solo ciò che vuole-.-

Ineccepibile Giuliano Ferrara, che ha tirato fuori tutto

ciò che poteva dall'incredibile rigore a porta vuota regalatogli

mettendo insieme Darwin e la Bibbia, separando cultura e identità

gay dai diritti...peccato che la sua intelligenza sia al servizio

del Male.

 

Purtroppo la stupidità è uno di quei lussi che ci concediamo

troppo spesso e che in questa Italia non potremmo concederci

Formalmente una corruzione (ideologica?) degli estremi è solo benefica al fine di ottenere dei vantaggi concreti e tangibili al punto medio, tuttavia temo sia oltremodo dannoso equiparare un movimento associazionistico omosessuale ad uno di attivismo politico pro-omosessualità. Se una mescenza alchemica delle parti è necessaria perché la nostra presenza nel mondo diventi fattuale - e lo è, checché se ne dica - è appropriato tenere conto dei modi, dei tempi: eleggere un eterosessuale all'Arcigay ha il gusto del 'propagandismo democratico', a dire: «guardate, siamo migliori di voi». Per il resto non lascia nessun retrogusto se non amarezza. Una trovata balzana pronta ad esaurirsi in se stessa, e nulla di più.

La cosa mi ha lasciata perplessa. E qualcosa dell'articolo di Boccaccini mi sfuggiva, come se mancasse qualcosa.

Ho pensato a possibili paralleli con altre minoranze: gruppi etnici, diversi credo religiosi, ideologie politiche, associazioni per alcune malattie invalidanti, e tutti mi lasciavano insoddisfatta. L'omosessualità è una caratteristica non evidente della persona, non si "vede", non è debilitante, non è una scelta, insomma è qualcosa di diverso. Ed è questo proprio il problema: la visibilità. E in Italia questo si associa a una porzione non irrilevante di persone che non si dichiarano. Quindi è necessario che capire che quando si sceglie un presidente per un'associazione gay, si sceglie una faccia, a cui fanno riferimento non solo quelli out and proud ma a cui potrebbero fare riferimento anche tutti quelli che non lo sono, che potrebbero rivolgersi all'associazione in momenti dolorosi e di solitudine del proprio percorso personale (penso soprattutto agli adolescenti, spesso vittime di bullismo). Ecco, un esempio a cui io preferirei guardare sarebbe una persona gay out and proud, che testimoni che si può vivere liberamente la proprio omosessualità senza nascondersi.

Penso ai video della campagna "it gets better", e sì che li facessero anche gli etero era molto importante, complementare, direi, ma per me quelli veramente toccanti erano quelli di persone gay.

La cosa mi ha lasciata perplessa. E qualcosa dell'articolo di Boccaccini mi sfuggiva, come se mancasse qualcosa.

Ho pensato a possibili paralleli con altre minoranze: gruppi etnici, diversi credo religiosi, ideologie politiche, associazioni per alcune malattie invalidanti, e tutti mi lasciavano insoddisfatta. L'omosessualità è una caratteristica non evidente della persona, non si "vede", non è debilitante, non è una scelta, insomma è qualcosa di diverso. Ed è questo proprio il problema: la visibilità. E in Italia questo si associa a una porzione non irrilevante di persone che non si dichiarano. Quindi è necessario che capire che quando si sceglie un presidente per un'associazione gay, si sceglie una faccia, a cui fanno riferimento non solo quelli out and proud ma a cui potrebbero fare riferimento anche tutti quelli che non lo sono, che potrebbero rivolgersi all'associazione in momenti dolorosi e di solitudine del proprio percorso personale (penso soprattutto agli adolescenti, spesso vittime di bullismo). Ecco, un esempio a cui io preferirei guardare sarebbe una persona gay out and proud, che testimoni che si può vivere liberamente la proprio omosessualità senza nascondersi.

Penso ai video della campagna "it gets better", e sì che li facessero anche gli etero era molto importante, complementare, direi, ma per me quelli veramente toccanti erano quelli di persone gay.

 

Sono molto confuso riguardo questa scelta, non so se pensare che sia una cosa positiva o se sia una contraddizione. Sto leggendo e ho letto più commenti e articoli che ho potuto, ma non riesco ancora a farmi un'idea. Per adesso credo che il tuo post sia quello che mi ha aperto un po' di più gli occhi: se io avessi bisogno di aiuto, di qualcuno con cui parlare, di qualsiasi cosa in ambito omosessuale, come risposta non vorrei un "posso immaginare", ma un "ti capisco".

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