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Quando eravamo froci


Hinzelmann

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E' uscito per il Saggiatore ( con sconto del 20% )un libro di Andrea Pini

che si propone di raccontare la vita degli omosessuali italiani nel secondo

dopoguerra - "quando eravamo froci" - quando cioè non ci si poteva neanche

pensare o definire gay, cioè prima di Stonewall.

 

Il libro si compone di due parti, una prima saggistica : 1. l'omosessualità

in Italia dal dopoguerra alla nascita del movimento gay ; 2. La stampa e la

omosessualità : Lo specchio, Il borghese e l'Espresso negli anni '50 e '60 ;

3.La vita gay tra pubblico e privato ;

 

una seconda, direi ultimativa, che raccoglie le 20 testimonianze di quanti vissero

quegli anni ed ancora vogliono e sono in grado di raccontarsi a noi.

 

A noi, perchè nel titolo è trasparente l'intento di voler raccogliere, conservare

e trasmettere questa storia ai gay di oggi, perchè non può esistere una comunità

se non esiste la coscienza della propria-nostra storia. Laddove un tratto distintivo

degli omosessuali è quello invece di vivere inscatolati in cesure generazionali, di

antagonizzarsi rispetto agli altri omosessuali, in ogni senso e quindi anche in senso

a-storico. Questo fenomeno, che corrisponde ad un atteggiamento mentale sempre attuale

è ancor più vero nei confronti di quelle generazioni che hanno preceduto lo stesso

concetto di militanza, rispetto a cui divenne per certi versi naturale stabilire una

cesura.

 

Non può esistere una comunità, se non c'è racconto, testimonianza, capacità di raccontare

e leggere, riappropriarsi della propria storia.

 

E poi magari discuterne e commentarla, qui.

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Grazie Hinzelmann del consiglio!!

Sicuramente quando ne avrò occasione lo comprerò e leggerò!!!

Non ho capito una cosa e volevo chiederti, è più basato su una storia di comunità generale (quindi con riferimento ad eventi, diritti, etc..., con solo una parte biografica) o più sulle vicende personali di singole persone?

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Ci sono entrambi gli aspetti.

 

La storia sociale ( pubblica ) dell'omosessualità

in quegli anni è soprattutto una storia di repressione

dell'omosessualità, di diritti ovviamente non se ne

parla affatto...poi c'è la dimensione privata, quella non

ufficiale, nascosta dal velo dell'ipocrisia del tempo ed

in questo sono essenziali le interviste-testimonianze, che

costituiscono la fonte non ufficiale ( in parte quindi vengono

utilizzate nella prima parte del libro anche come fonte storica,

per capire come si viveva l'omosessualità in quel clima )

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grazie per la segnalzione hinzelmann correrò subito in libreria sicuramente è un teasto interessante anche se penso che a parte me non lo leggeranno molti giovani visto che ormai la maggior parte mi sembrano quasi tutti omologati al "pensiero unico" essendo vittime della piu subdola repressione del movimento omosessuale quella silenziosa del conformismo. io penso che noi giovani abbiamo molto da imparare da queste generazioni che ci hanno preceduto e grazie a loro siamo qui e inoltre credo che in questo riflusso universale della politica ci sia ancora qualcuno che crede nella vera lotta poitica dei gays!!!

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Il contrasto generazionale fra gay-militanti e froci appartiene oramai agli over 50,

molti dei quali han dovuto risolvere o meno il contrasto sul piano autobiografico,

non dovrebbe riguardare più i ventenni di oggi, proprio questo dovrebbe consentire

un recupero sul piano della comprensione storica di ciò che fu l'Italia degli anni

'50-'60.

 

Se questo non avviene direi che più per la pressione di un pensiero unico militante -

certamente poco invasivo e poco percepito in una realtà italiana, che resta assai meno

militante di altre - sia per un mix di istanze conformistiche che provengono dalla società

in generale, intercettate da un’ ansia di normalizzazione, tanto più forte quanto più debole

è l’identità e la cultura gay dei giovani omosessuali.

 

Insomma se la tua preoccupazione fosse la "checcofobia", la militanza al più potrebbe

essere una falsa "giustificazione" ideologica, da parte di persone che niente di militante

hanno realmente letto...e capito.

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WistonSmith

Ne avevo già sentito parlare, ed avevo anche letto una recensione che mi ha parecchio incuriosito.

Appena posso, e appena finisco di leggere ciò che ho già iniziato, penso proprio di prenderlo!

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WistonSmith

Sono andato oggi in libreria con l'intenzione di acquistare il libro ma dovrò rimandare!

Onestamente mi pare un po' eccessivo il prezzo di questo libro. 25 euro.

Sarà per le pagine contenenti fotografie e manifesti dell'epoca a colori? :undecided:

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Io con lo sconto ho speso € 20...beh certo la saggistica è

più cara in generale perchè vende poco e anche se lo ignoro

nel caso specifico, sicuramente si sarà anche faticato a trovare

un editore disposto a pubblicare, non esistendo di fatto nessun

appoggio editoriale di tipo accademico ( studi Lgbt ).

 

Di fatto in Italia si pubblica pochissimo al di là di manualetti

pratici su C.O. o su questioni di stretta attualità.

 

Come incoraggiamento potete magari ascoltare la presentazione

con dibattito del libro su Radioradicale.

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  • 1 month later...
  • 1 month later...

Abbiamo invitato Andrea Pini proprio ieri a Padova.

la sua presentazione è stata davvero ottima,

se avete occasione di portarlo anche nella vostra città, fatelo.

(E' una persona simpatica e molto disponibile)

 

Nonostante stessimo dando in contemporanea la commedia di Fullin

siamo riusciti ugualmente a riempire tutti i posti a sedere

(senza contare che eravamo all'aperto, pioveva,

c'è stato il black-out e per metà del tempo

il libro è stato presentato al lume di candela...)

 

Ha parlato sostanzialmente della figura di Stajano

e - ovviamente poco - di Pasolini.

Molti dei ragazzi presenti (direi quasi tutti)

non conoscevano il caso Brabanti e lo scandalo dei Balletti Verdi;

quindi è stata una vera occasione di fare memoria storica.

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