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CO come strumento di lotta all'omofobia


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Mother Fucker

In questi giorni avendo fatto altri due coming out,ho riflettuto sul potere che può avere una dichiarazione del genere contro ogni forma di discriminazione.Innanzitutto perchè ci facciamo conoscere,ma sopratutto perchè gli etero a volte sono curiosi e quindi possiamo far capire loro perchè sono importanti i nostri diritti..ad esempio parlando con una mia amica,lei mi ha chiesto informazioni circa a bambini cresciuti con genitori gay,io le ho fatto vedere un po' di video e le ho fatto leggere qualcosa a riguardo e ha completamento cambiato la sua opinione nonostante,provenga da una famiglia molto cattolica.Secondo me il coming out non è solo un atto di onestà intellettuale nei confronti di chi consideriamo importanti,ma il più importante e mezzo di lotta contro l'omofobia.

Parlando,però con molti gay o bisex ho scoperto,che almeno dalle mie parti quasi nessuno preferisce fare co nemmeno con i loro migliori amici.L'altra sera parlavo con un ragazzo e mi ha fatto davvero tristezza e rabbia,poichè parlava di non dirlo mai a nessuno e lo giustificava dicendo che non c'è bisogno di spiattellare il proprio orientamento a destra e sinistra.E' vero gli etero non si presentano dicendo ''sono Luca,21,etero'' come alcuni sostenitori dell'inutilità del co affermano,ma è anche vero che un etero non vive in clandestinità la propria vita sessuale e sentimentale.

Forse il mio ragionamento è veccchio è già stato fatto migliaia di volte,ma nonostante questo vedo che la maggior parte delle persone che incontro lo reputa sbagliato.

Quali sono le vostre idee ed esperienze al riguardo?

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https://www.gay-forum.it/topic/17116-co-come-strumento-di-lotta-allomofobia/
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Io ho portato una ventata di fresco, tra le mie amicizie, con il co, perciò non posso che essere d'accordo quando lo si definisce lo strumento più importante (se non l'unico) per combattere l'omofobia. Serve a far riflettere, non solo da un punto di vista oggettivo (che, per un etero senza amici gay e sottoposto a determinate influenze, sarebbe comunque inquinato), quanto da un punto di vista soggettivo. E' utilissimo, davvero.

il co secondo la mia opinione è utile solo per quei gays repressi e/o cosiddetti insospettabili...quando un gay è se stessa non ha bisogno di fare co infatti si presenta per quello che si è accettando l'eterno feminino che è un ogni essere umano....quindi il co è roba da dinosauri per i gays piu moderni...lo strumento politico migliore per un gay moderno è come faccio io essere me stessa e piegare la grammatica e quindi la politica alla propria essenza!!!! purtroppo è molto difficile oggigiorno che un gay si liberi davvero quindi il co migliore parssodalmente è quello che fai con altri gays che vorrebbero rimuoverti con la loro "checcofobia"e "misoginia" introiettate rimuovendo con te la loro parte femminile . ma non mi sembra questa la soluzione giusta rimuovendo non si risolve niente :no:

a me fa più tristezza l'omofobia di una Mina nei confronti di altri gays come lei che l'omofobia degli etero!!! La seconda la comprendo ma non la giustifico, la prima nè la comprendo nè la giustifico. inoltre definire un essere umano una "macchietta" in base all'effeminatezza visibile e liberata (anzuchè repressa come in alcune) è controproducente perchè si definisce macchietta quella che è comunque una diversità. QUINDI ognuna potrebbe definire macchietta chi non si adegua ai suoi canoni di "normalità" e siamo all'anticamera del razzismo!!!:no:

Fabio Castorino

il co secondo la mia opinione è utile solo per quei gays repressi e/o cosiddetti insospettabili...quando un gay è se stessa non ha bisogno di fare co infatti si presenta per quello che si è accettando l'eterno feminino che è un ogni essere umano....quindi il co è roba da dinosauri per i gays piu moderni...lo strumento politico migliore per un gay moderno è come faccio io essere me stessa

 

La distinzione che fai è speciosa perché essere se stessi di fronte agli altri significa fare coming out. Dirlo a parole o dimostrarlo coi fatti è una semplice differenza di metodo, ma sempre di CO si tratta.

Un topic del genere con me sfonda una porta aperta, anche se magari e' un po' ripetitivo. Nella sezione relativa al Coming out spunta periodicamente qualcuno che si interroga se il coming out sia veramente necessario, e anche piuttosto di recente mi sono trovata a rispondere all'ennesima discussione al riguardo.

 

Visto che chiedi le nostre idee ed esperienze, ti dico che la mia idea e' che hai ragione tu e che pero' per una persona che la pensa come noi ce ne sono dieci che la pensano nella maniera opposta. Che dover continuamente cercare di far aprire gli occhi alla gente e' una seccatura, cosi' come vedere questi problemi che si ripetono ciclicamente, cosi' come anche la consapevolezza che chi sostiene il contrario lo fa per pigrizia visto che qualsiasi parvenza di argomentazione al riguardo puo' essere smontata nell'arco di pochi secondi.

 

Minchia, oggi sprizzo positivita' da tutti i pori! :D Ma vabbe'.

Ti diro', non sono sicura che questo topic debba rimanere aperto, ma se vuoi lottare attivamente contro l'omofobia, soprattutto quella interiorizzata, ti tocchera' fare come me e andare a postare in ogni singolo topic che sostiene l'"inutilita' del coming out".

il mio coming aut(e)/A ...non so se mi capisci...è perenne!!! io sono così anche nel reale non solo nel virtuale!!!!!

 

io sono me stessa!! gay che non si vergogna di essere donna secondo il suo genere !!! e s enon ti mando le mie foto o i dati per conoscermi è perchè tu non vuoi conoscere te stessa!!! ma se vuoi NO PROBLEM !!!! IO SINCERA TUTTA!!! non m nascondo dietro una squallida nicka!!!!

  • 2 weeks later...

Il coming out è prima di tutto una questione intima e personale, significa accettarsi e vivere serenamente la propria omosessualità in rapporto con gli altri. Una volta fatto questo, si aquisisce maggiore consapevolezza e si impara che esporsi al mondo significa anche lottare attivamente contro l'omofobia e l'intolleranza. E ovviamente questo coincide con una continua riaffermazione di sé stessi, per cui si, il coming out è essenziale ed è la base di tutto.

  • 3 weeks later...

Io distinguerei due Coming Out, che corrispondono a fasi abbastanza diverse:

1) CO "personale" in cui si accetta la propria sessualità, magari con l'aiuto di qualche persona vicina. Penso sia il passaggio più difficile, e credo che in questa fase sia utile farlo nel modo classico con gli altri, cioè passando per "ti devo parlare, io sono gay...".

2) CO "sociale" in cui, essendo ormai sicuri di sè stessi, si può passare alla fase assertiva. Questo serve sia a noi stessi per sentirci a nostro agio nel contesto sociale, sia agli altri per capire che l'omosessualità non è solo una parola. Qui però cambierei la modalità di esplicitazione e la renderei più naturale. Ad esempio se una persona conosciuta da poco ti invita ad una cena si risponde "Va bene se vengo col mio ragazzo?" senza essersi prima presentati a questo dicendo " Piacere, sono XX e sono gay!".

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