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Non vi viene mai da pensare che non succederà mai?


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i soldi non fanno la felicità, ma a dirlo sono quasi sempre i ricchi :P

 

Icastico, ma rende perfettamente l'idea.

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Guest korio

Il mio ragazzo mi ha espresso una grande verità.

Mi ha detto che, secondo lui, è fondamentale comprendere che nella vita si è soli. Si è individui che viviamo la nostra esistenza all'interno di un meccanismo di soggettività che non da spazio ad altro che noi stessi.

E' solo quando si comprende questa situazione di fondo, che si è pronti per una relazione vera, che si comprende realmente che significa amare.

Perchè, di fatto, quando cerchiamo nell'altro un pezzo mancante per la nostra vita, quando andiamo a caccia di un compagno non per il compagno in se, ma per la volontà di non essere soli o di provare cosa significa "stare insieme", allora non siamo realmente innamorati dell'altro, ma solo dell'idea di non essere più soli.

Invece, amare è trovare qualcuno che ci diventa importante per quello che è e per quello che ci da e che ci prende e che arricchisce la nostra vita di nuovi stimoli e di calore e passione e tenerezza e riempie bene lo spazio intorno alla nostra solitudine, alla nostra individualità. E' un arricchimento, non un riempitivo di una supposta mancanza.

 

Questo pensiero sembra freddo e cinico, ma non lo è. E lo condivido.

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Tanto per cominciare: potete dire che i single inveterati che conoscete siano, invariabilmente, persone peggiori, da tutti i punti di vista, di coloro che single non sono o non sono stati? Che siano tendenzialmente meno attraenti, meno simpatici, meno intelligenti, meno colti, meno gradevoli, meno affidabili, meno interessanti? Se devo guardarmi intorno, direi di no; o, comunque, non necessariamente. Alcune persone rientrano effettivamente in questa categoria, ma non tutti, e forse neanche la maggior parte.

 

Io ho èarlato solo di "buon carattere".

nOn sempre le persone attraenti, intelligenti, colte,affidabili e interessanti

sono dotate di un "buon carattere".

Se però nomini anche le persone "simpatiche e gradevoli"; non sono d'accordo.

 

Ultimamente, ho un amico che ha seri problemi di salute: tutte le nostre conversazioni ruotano in gran parte attorno a quello, ma posso dire che è ossessionato senza motivo? Ovviamente no: non si parla mica di un'unghia incarnita? Un altro mio amico fa l'operaio e, ultimamente, ha problemi economici sempre più pressanti: posso stupirmi che, quando gli chiedo come sta, la discussione presto scivoli su quel tema? No: perché, al suo posto, anche per me sarebbe una continua preoccupazione.

 

Se i miei amici sieropositivi mi parlassero solo di HIV; non ci uscirei più.

E lo stesso vale per ogni altro genere di problemi,

Le confidenze si fanno quando uno le vuole sentire,

non quando gira a noi di scaricare sugli altri i nostri problemi.

Perché questo ci rende "sgradevoli".

Certe cose si ascoltano volentieri da un amico o da un fidanzato,

non certo da un conoscente. E siamo tutti "conocenti"

fino a che non facciamo amicizia o ci fidanziamo...

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lo penso pure io e lo metto pure in pratica, quando le persone ti trattano da psicologo gratuito non sono neppure interessate a fare una vera amicizia, e non mi interessa proseguire nella conoscenza.

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Sognatore91

Mi sono posto questa domanda proprio recentemente... Mi sono chiesto se troverò mai qualcuno, se la mia solitudine verrà mai colmata dalle attenzioni di un ragazzo...

Poi ho capito, parlando con mia sorella e con amici, ho capito che questi pensieri e in generale questo modo di vedere il problema, non portano a nulla!!

Intanto si CREA il problema! Stare soli, di per sé, non è un problema... lo rendiamo noi tale. E rendendo la solitudine un problema, allontaniamo da noi le persone, rimanendo sempre più soli.

Penso che il primo passo per amare sia amarsi! Ti parla uno che non ha MAI avuto un fidanzato, quindi non pensare che parlo facile perché io sono a posto, perché ho trovato l'amore e corro nei prati fioriti :)

Mi sono depresso abbastanza finora... penso sia il momento di reagire e lo sto facendo :D accolgo la vita con un sorriso perché la AMO ed è troppo bella per sprecarla pensando alle cose che non abbiamo.

Come diceva Esmeralda, la gitana del Notre Dame de Paris: "Vivere per Amare... Amare quasi da Morire... Morire dalla voglia di Vivere!"

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privateuniverse

Come diceva Esmeralda, la gitana del Notre Dame de Paris: "Vivere per Amare... Amare quasi da Morire... Morire dalla voglia di Vivere!"

 

Sono solo le parole di una canzone.

Finzione.

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privateuniverse

Io ho èarlato solo di "buon carattere".

nOn sempre le persone attraenti, intelligenti, colte,affidabili e interessanti

sono dotate di un "buon carattere".

Se però nomini anche le persone "simpatiche e gradevoli"; non sono d'accordo.

 

Hitler aveva un buon carattere?

 

Se i miei amici sieropositivi mi parlassero solo di HIV; non ci uscirei più.

E lo stesso vale per ogni altro genere di problemi,

Le confidenze si fanno quando uno le vuole sentire,

non quando gira a noi di scaricare sugli altri i nostri problemi.

Perché questo ci rende "sgradevoli".

Certe cose si ascoltano volentieri da un amico o da un fidanzato,

non certo da un conoscente. E siamo tutti "conocenti"

fino a che non facciamo amicizia o ci fidanziamo...

 

Non ho parlato di conoscenti, ma di amici.

E non ho detto che parlino "solo" di certe cose, ma che ne parlino "in gran parte".

Però è interessante il fatto che io abbia detto una cosa e tu ne abbia dato quella traduzione.

Ad ogni modo non scenderò più su questo terreno: se chi è solo se lo meriti, se sia colpa sua, se se la sia cercata, e viceversa.

Diamo per scontato che sia così, almeno sgombriamo il campo.

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Secondo me ha ragione korio, fondamentalmente siamo soli, tutti quanti, e non c'è altro d aggiungere. Solo che io la trovo una cosa abbastanza desolante e deprimente.

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Guest korio

Secondo me ha ragione korio, fondamentalmente siamo soli, tutti quanti, e non c'è altro d aggiungere. Solo che io la trovo una cosa abbastanza desolante e deprimente.

 

Non è deprimente. E' che dobbiamo imparare che l'altro non può essere parte di noi. Che non possiamo trasformare la persona che ci è a fianco come un pezzo del nostro "se".

 

Io e Oscar (il mio compagno) siamo due persone che ci amiamo e che condividiamo parte della nostra esistenza, vivendola insieme. Ma non siamo esseri "sovrapposti", lui è lui, con i suoi pregi e i suoi difetti e potrà essere e lo è e lo sarà spero per lungo tempo il balsamo universale per la mia inquietudine interiore, ma non potrà mai "vivere" la mia inquietudine e farla sua.

 

Essere soli, lo siamo. Siamo esseri unici e universali. Dentro di noi c'è spazio per un'anima sola.

 

Quando uno capisce questo, allora capisce che lo sforzo di cercare nell'altro quei pezzi che pensiamo possano completare il nostro puzzle interiore.. beh, è uno sforzo destinato a fallire. L'altro non è un pezzo di ricambio alla nostra imperfezione.

 

Quando invece quello che hai a fianco è un compagno, è un essere con cui vale la pena stare insieme e che ti manca quando non c'è... allora hai trovato realmente un compagno.

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Allora forse l'ho intesa in modo diverso. Per me la solitudine è qualcosa di più radicale e totalizzante. Io non cerco un'uscita dalla solitudine, perché non credo esista. Cerco un narcotico efficace.

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privateuniverse

Scusa, ma a questo punto me la tiri proprio fuori e devo rimangiarmi l'impegno che mi ero appena preso. :)

 

Va bene: il partner non compensa qualcosa che ci manca (ricollegandomi al tuo intervento precedente: ma chi ti ha detto che chi è solo ricerchi qualcuno "non per il compagno in se, ma per la volontà di non essere soli o di provare cosa significa stare insieme", e quindi non sia "realmente innamorati dell'altro, ma solo dell'idea di non essere più soli"?).

 

Ma, per il resto, quel che dici è intrinsecamente contraddittorio: si è soli ma si sta insieme, dentro di noi c'è spazio per un'anima sola ma quando il compagno non c'è ti manca (e cosa ti dovrebbe mancare, se una persona è intrinsecamente autosufficiente?).

 

O quella che stai descrivendo è un'unione simbiotica, o il modo in cui descrivi la tua relazione nega i presupposti che pretende di affermare.

Edited by R.POST
no superquote
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Guest korio

Privateuniverse, quello che mi manca del partner è il vivere insieme, che è una cosa aggiuntiva alla mia vita di individuo.

Una aggiunta preziosa, notevole, fantastica, che non avrei mai pensato prima di averla provata mi fosse così cara.

Ma è comunque una fase in più, un aspetto ulteriore.

 

Il punto non è, privateuniverse, sottilizzare sulle parole e sulle frasi, è complicato comunicare bene via forum. E' lo spirito della cosa che conta.

 

Fino a che nell'altro cerchi la parte mancante di te, non troverai un altro perchè nessuno può essere ridotto ad una appendice di se stessi senza finire per perdere, ignorare, dissipare il valore dell'altro. E non pensare che sia un discorso ovvio, io ci ho messo 38 anni per capirlo..

 

Se invece cerchi la parte aggiuntiva alla tua vita, la persona con cui stai bene a fare delle cose, con cui vivi bene, con cui ti è naturale pensare di vivere insieme e di condividere del tempo, perchè il tempo passato insieme a quella persona ti è prezioso, e ti è prezioso anche il tempo in cui l'altro ti garantisce di farti vivere la tua "solitudine" e di ritrovare il punto con te stesso, allora trovi l'amore.

 

Perchè, cerca di capire, non è che l'amore esiste a se stante e l'altro si deve adattare al tuo concetto di amore. L'amore invece è qualcosa che l'altro ti porta quando lo conosci. Non so come altro spiegartelo.

 

Ehi, those are my 2 cents, è solo la mia opinione, fanne quello ceh vuoi o ignorala. Solo, visto che hai posto una domanda, cerca di approfittare anche dei quelle risposte che magari non ti sono familiari. Anche perchè, magari, è proprio il fatto di rimanere sempre su percorsi logici strettamente familiari che ti tiene fuori dallo sperimentare altre forme di esistenza.

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Sognatore91

Condivido in pieno ciò che ha scritto korio... L'amore secondo il suo punto di vista è tanto bello quanto difficile da comprendere!

Ma una volta che ci si riesce, si è arrivati già ad un gran traguardo. Io ho 20 anni e tanta strada da fare ma spero di comprendere pienamente questa concezione di amore!

Privateuniverse, la recalcitranza che mostri verso le risposte a te antitetiche, non ti porterà da nessuna parte! Leggi questi post con un'ottica obiettiva; penso che tutti noi possiamo imparare molto da questo topic che hai creato... Almeno a me è servito e ti ringrazio ;)

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Non vi viene mai da pensare, di fronte al fatto che non avete mai avuto relazioni, o relazioni significative, o che ne avete avute ma sono finite, che non vi succederà mai di avere una relazione, o che non vi succederà mai più?

Che questo sia un dato di fatto ineludibile, qualunque cosa succeda; una realtà di cui prendere atto?

 

Ne sono pienamente convinto, considerando che ho 21 anni, che non ho nemmeno mai baciato un ragazzo e che fin'ora nessun rappresentante del genere maschile mi abbia nemmno mai degnato di uno sguardo...nel mio futuro prevedo solitudine e una colonia di gatti!! Ma la cosa più odiosa è sentirmi dire "tranquillo Michele, capiterà quando meno te lo aspetti..."

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ahah sì quella frase è odiosissima, anche se è vero che a 21 anni è un po' troppo presto per dire che non succederà mai...

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WistonSmith

Sorvolando sul non aver mai, a tutte le altre domande, chi può dirlo?

Anche chi fra noi è attualmente "fidanzato", come lo sono io, magari domani può scoprire che questa relazione non è significativa come credevamo che fosse.

 

Anche la mia relazione con la precedente ragazza credevo fosse una storia "importante", lo era sì, ma non come credevo nel momento in cui vivevo quella relazione, rivalutandola (senza "sminuirla") solo un momento dopo. Tutto troppo inflazionato, secondo me, per potere rispondere a queste domande.

Sull'aver mai una relazione, non saprei, non posso esprimermi, una domanda che non mi sono mai posto neppure prima di aver la prima relazione con una ragazza.

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privateuniverse

Perchè, cerca di capire, non è che l'amore esiste a se stante e l'altro si deve adattare al tuo concetto di amore. L'amore invece è qualcosa che l'altro ti porta quando lo conosci. Non so come altro spiegartelo.

 

E chi ti dice che questo io non lo sappia già?

 

Ehi, those are my 2 cents, è solo la mia opinione, fanne quello ceh vuoi o ignorala. Solo, visto che hai posto una domanda, cerca di approfittare anche dei quelle risposte che magari non ti sono familiari. Anche perchè, magari, è proprio il fatto di rimanere sempre su percorsi logici strettamente familiari che ti tiene fuori dallo sperimentare altre forme di esistenza.

 

Considerato che neanche ci conosciamo ho l'impressione che tu dia per scontate un po' troppe cose su ciò che mi è, o no, "familiare", e su ciò che ho sperimentato (o no) nella mia esistenza. Ma questo vale anche per gli altri.

Ripeto: non è mica detto che coloro che desiderano avere una relazione lo facciano per i motivi che tu hai descritto nella tua prima risposta (e viceversa: non è detto che coloro che hanno una relazione, o ne hanno avute, avessero l'atteggiamento equilibrato che descrivi tu).

E se fossi tu quello che pretende che gli altri prendano per buone le risposte che per te sono familiari?

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Guest korio

Privateuniverse, io non pretendo nulla.

Tu hai posto la questione sul forum e io ti ho dato (ma non solo a te, anche agli altri che seguono la discussione), la mia opinione, sperando che a qualcuno sia utile, come tra l'altro è successo, e come altre volte, leggendo le opinioni di altri, è stato utile a me riflettere sulle loro storie anche se non coincidevano esattamente con il mio caso.

 

Per il resto, che ti devo dire?

non sono il tuo psicologo, non sono il tuo santone, non credo di conoscerti di persona. Non do nulla di scontato su di te e neanche cerco di immaginare quello che è la tua realtà.

 

Mi dispiace, questo si, che stai vivendo un normale intervento in un forum come qualcosa di accusativo o come se fosse un attacco personale alla tua persona. Così non è e non lo può essere vista la non conoscenza.

 

Io ti ho solo dato quello che avevo in saccoccia, come hanno fatto gli altri. Se per te è robaccia, buttala via senza problemi e passa oltre.

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Ragazzi, comprendo che ciò che si scrive in uno spazio virtuale come questo possa anche essere frainteso o interpretato male, però bisognerebbe salvaguardare lo spirito che anima il confronto sul forum: l'esperienza del singolo è messa al servizio degli altri, si spera come arricchimento personale e spunto di riflessione.

Buttarla e/o prenderla un po' troppo sul personale tradisce l'obiettivo principale che ci accomuna.

Meno tensione dialettica e più comprensione reciproca ;)

Un abbraccio

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privateuniverse

Privateuniverse, la recalcitranza che mostri verso le risposte a te antitetiche, non ti porterà da nessuna parte! Leggi questi post con un'ottica obiettiva; penso che tutti noi possiamo imparare molto da questo topic che hai creato... Almeno a me è servito e ti ringrazio ;)

 

In cosa starebbe la recalcitranza?

 

Nel controbattere?

 

Tu dici di non avere mai avuto relazioni.

 

Ritieni di avere un carattere peggiore di chi, tra coloro che conosci, ne ha o ne ha avute? Pensi, in generale, di essere un ragazzo peggiore di costoro? Ritieni che il tuo desiderio di avere una relazione sia rimasto insoddisfatto perché tu, a differenza degli altri, non sei consapevole di essere solo, o che tu desideri stare con qualcuno solo per stare con qualcuno? Ti ritieni chiuso, a differenza degli altri, all'incontro con un'altra persona per come è, e pensi che sia questo a penalizzarti?

 

Perché questo è ciò che è stato detto; che è cosa ben diversa dal dire, come hai fatto tu, "fissarmi su questo complica le cose" (il che è verissimo; ma, bada bene, non è affatto detto che, non "fissandoti", le cose cambieranno).

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La differenza fra chi ha avuto una o più relazioni significative

e chi non ne ha avuta nessuna è che i primi sentono la mancanza

di qualcosa che ricordano.

 

Si ricordano le cose che si facevano insieme ( una cena, una

notte di sesso sfrenato, un viaggio etc. )

 

Il ricordo è selettivo ( si ricordano solo alcune cose ) ma

ha una sua concretezza ( fatti cose fatte insieme, sensazioni,

esperienze ). Su questa base poi si può tentare di dare una

lettura interpretativa di ciò che è successo, può essere più o

meno convincente, ed il ricordo diventa memoria.

 

Una relazione felice è soprattutto una relazione in cui si è

andati oltre alla paura del confronto con l'altro, per questo

le idee di "completezza", di "fusione", di "adesione", che sono

idee funzionali ad evitare la paura del confronto, idee statiche

cioè non vitali, sono pericolose.

 

Sono idee che mal predispongono all'innamoramento. Ovviamente chi

questa esperienza l'ha vissuta può attingere al ricordo e contrapporre

a queste idee una interpretazione diversa: cosa questa relazione ha

fatto conoscere di me ad un'altra persona? Cosa mi ha permesso di esprimere?

Come mi ha cambiato?

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Tornando alla domanda originale di questo topic...

Io sono uno di quelli che non hanno mai avuto relazioni. Posso dire che per molto tempo ho pensato effettivamente che non mi sarei mai innamorato perché credevo di non esserne proprio capace, e che forse non mi interessasse. Ora la mia idea è diversa, e quella sensazione di incapacità ad innamorarsi è un po' sparita, ma non del tutto scomparsa. Ogni tanto mi chiedo: mi capiterà mai?

Sono convinto, però, che questa domanda sia in definitiva un po' cretina, soprattutto se se la pone uno che (come me) non ha mai avuto relazioni. Credo che, per chi è stato sempre da solo, il primo innamoramento sia veramente un punto di svolta: prima non hai idea di cosa significhi; puoi sentirne parlare o guardare quello che succede agli altri, ma non riuscirai davvero a capire come ti sentiresti in quella situazione. Non puoi quindi estrapolare il tuo comportamento in una regione nella quale le tue ipotesi non sono verificate! Certo, per potersi innamorare c'è anche bisogno di mettersi nella giusta disposizione d'animo...

In questo credo che chi ha già avuto una relazione sia facilitato a crearne altre, anche se se in effetti c'è sempre il pericolo di fare confronti col passato da cui non ci si riesce a staccare...

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@Macud87 Auguro a te e a chi non ha mai vissuto relazioni significative finora di poter realizzare questo desiderio (sperando per voi che lo sia) al momento giusto e soprattutto con la persona giusta :)

E "magicamente" i timori di cui discutiamo verranno meno...

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privateuniverse

Non avrei mai pensato che qualcuno temesse di "non potersi innamorare", invece di "non essere ricambiato".

Edited by R.POST
no quote interi
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Guest CelebritySkin

ma i motivi per cui "non ho la fila" sono altri: il primo è una mancanza di rete sociale gay che non sia geograficamente lontana e il banale fatto che non interesso agli altri.

 

ma povero cuoricino di coeranos :cry2::cry2::cry2::cry2::cry2:

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Invece anche io, Privateuniverse. Il mio problema, se vogliamo essere onesti, non è che nessuno mi voglia, quanto che io non voglia nessuno. Io posso anche dire di "avere la fila", ma nessuno di quelli in fila mi piace mai XD

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