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Salta il referendum: l'ennesima truffa del governo?


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Palazzo Chigi ha deciso di andare oltre la moratoria di due anni stabilendo lo stop. Dietro la scelta i timori per il raggiungimento del quorum anche sul quesito per abrogare il legittimo impedimento. Di Pietro: "Truffa dettata dalla paura"

 

ROMA - Il governo ha deciso di soprassedere sul programma nucleare ed ha inserito nella moratoria già prevista nel decreto legge omnibus, all'esame dell'aula del Senato, l'abrogazione di tutte le norme previste per la realizzazione di impianti nucleari nel Paese. Si tratta di un emendamento, che domani il Senato voterà, e che recita: "Al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche mediante il supporto dell'Agenzia per la sicurezza nucleare, sui profili relativi alla sicurezza nucleare, tenendo conto dello sviluppo tecnologico in tale settore e delle decisioni che saranno assunte a livello di Unione Europea, non si procede alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare".

 

"Con l'emendamento - ha precisato successivamente una nota di Palazzo Chigi - viene affidato al Consiglio dei ministri la definizione di una nuova Strategia energetica nazionale. La Strategia terrà conto delle indicazioni stabilite dall'Ue e dai competenti organismi internazionali; e, prima di essere approvata definitivamente dal Consiglio dei Ministri, sarà sottoposta all'esame della conferenza Stato-Regioni e delle competenti Commissioni parlamentari".

 

Salta il referendum. Una scelta che avrà con ogni evidenza l'effetto di far decadere il quesito referendario 1per

l'abrogazione della legge con cui si apriva la strada al ritorno dell'energia atomica in Italia.

 

Sondaggi allarmanti. Stando ad indiscrezioni, la scelta di cassare del tutto le ambizioni nucleari sarebbe stata dettata a palazzo Chigi da allarmanti indicazioni sulla possibilità che il referendum, anche sulla scia dell'allarme per la catastrofe giapponese raggiungesse il quorum necessario per la sua validità. In particolare un sondaggio realizzato la scorsa settimana avrebbe dato al 54% la percentuale di italiani intenzionati a recarsi alle urne il 12 e 13 giugno.

 

Referendari indignati. Per questo motivo la decisione del governo è stata accolta con un certo fastidio dai comitati promotori e dalle forze politiche che più di tutte si erano impegnate per la loro realizzazione, Idv in testa. La scomparsa del quesito sul nucleare rischia infatti di produrre una smobilitazione in grado di mettere a repentaglio l'ottenimento del quorum, con il conseguente fallimento della battaglia contro la privatizzazione dell'acqua e - sopratttutto - contro la norma sul legittimo impedimento che rischiava di trasformarsi, in caso di successo, in un plebiscito contro Silvio Berlusconi.

 

Di Pietro: "Una truffa". "Il governo - denuncia Antonio Di Pietro - tenta, con l'emendamento che blocca la costruzione di centrali nucleari, di truffare con un colpo di mano i cittadini ed evitare il referendum". "Tenta in realtà di disinnescare la mina dei referendum, perché - spiega ancora - la paura fa novanta e si teme che il referendum sul nucleare trascini con sé anche quello, ben più temuto dal premier, sul legittimo impedimento". "Se si volesse rinunciare al nucleare - dice ancora il leader Idv - noi ne saremmo felici, ma allora si deve procedere con l'abrogazione dell'intera legge. Il parlamento - incalza Di Pietro - non deve insomma giocare a rimpiattino. Il governo riconosca di aver fatto un errore, ma non creda di fermare il referendum con un giochino".

 

"Governo vigliacco". Posizione in buona parte condivisa dalla componente ecologista del Pd. "Addio al referendum sul nucleare - dichiarano i senatori democratici Roberto Della Seta e Francesco Ferrante - Il governo vigliaccamente toglie la parola agli elettori, portando in aula un emendamento al decreto omnibus che verrà votato tra oggi e domani che intende abrogare le disposizioni relative alla realizzazione degli impianti nucleari". E addio anche - aggiungono - alla moratoria di un anno, perché la procedura viene semplicemente sospesa sine die, in attesa forse di tempi migliori e sicuramente dopo avere aggirato l'ostacolo del referendum che avrebbe bocciato l'avventura nuclearista del governo".

 

Ferrero: "Azione da banditi". "Lo stop del governo al folle programma nucleare - rincara il presidente dei Verdi Angelo Bonelli - non è per convinzione ma per paura e necessità: paura di perdere le elezioni amministrative e di venire travolto dal referendum del 12 e 13 giugno che avrebbero portato anche alla completa abrogazione della legge sul legittimo impedimento". Ancora più duro Paolo Ferrero di Rifondazione comunista. "Il governo - dice - cerca in tutti i modi di far fallire i referendum di giugno. Prima ha impedito l'election day con uno sperpero di 300 milioni di euro. Adesso cancella una norma per abolire il referendum sul nucleare, magari per poi ritirare fuori il piano nucleare tra qualche mese. Sono dei banditi che utilizzano il potere per impedire la partecipazione popolare di cui hanno paura. Si tratta dell'ennesima truffa a cui i cittadini hanno il potere di rispondere andando a votare in massa per i referendum su acqua e legittimo impedimento". Stessa interpretazione anche dal leader di Sel Nichi Vendola. "Siamo alle comiche finali", denuncia il presidente della Puglia. "La paura del quorum la paura dunque della democrazia - prosegue - spinge il governo Berlusconi a cancellare le norme della sua 'rivoluzione nuclearista' nella speranza di preservare la sua porcata del legittimo impedimento e il suo affare della privatizzazione dell'acqua".

 

http://www.repubblica.it/ambiente/2011/04/19/news/nucleare_governo-15134078/?ref=HRER2-1

 

 

E quindi, il governo ha deciso di porre un freno al programma nucleare in Italia, con conseguente annullamento non del referendum intero, ma solo del quesito riguardante il nucleare (acqua privata e legittimo impedimento, pertanto, restano).

E questo perché? Perché erano praticamente certi di perdere, ovvio. Anche a causa degli avvenimenti giapponesi, probabilmente (che un certo effetto sulle nostre coscienze lo hanno avuto). In ogni caso, non erano più sicuri di vincere.

Ed ecco subito il provvedimento per rinviare (perché di rinvio si tratta: nulla impedirà, in tempi più favorevoli, di tornare al programma nucleare, in sordina) il programma nucleare italiano.

Ma quali sono le conseguenze? E' presto detto: la maggior parte delle persone sarebbe andata a votare proprio per il quesito referendario riguardante il nucleare, che è certamente un argomento più gettonato del legittimo impedimento o dell'acqua privata (magari queste persone avrebbero anche votato per abrogare le altre porcate di questo governo di truffatori). Caduto quello, si rischia di non raggiungere il quorum. Obiettivo che, comunque, è sempre stato al centro delle politiche del governo per questo referendum (è sufficiente analizzare gli ostacoli posti all'election day per rendersene conto: 300 milioni di € buttati per limitare l'affluenza alle urne in occasione del referendum). Siamo sicuri che, caduto il quesito più "importante" (anche se non lo definirei il più importante), si raggiungerà comunque il quorum? Forse in un Paese civile, non nella pseudo-dittatura dei media che abbiamo in Italia. E quindi, l'approvazione popolare di legittimo impedimento e acqua privata sarà fortemente ostacolata, in una maniera che definire criminale è riduttiva.

Un governo onesto, a questo punto, avrebbe proseguito con il referendum, anche di fronte ad una sconfitta. Perché questo, in Italia, non è possibile? Purtroppo la risposta la so già.

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Dream_River

Di per se non può che rallegrarmi che si chieda le porte al nucleare in Italia, anche se comunque il governo ha dimostrato di essere un branco di buffoni

 

Pur di salvare le chiappe ad al Tappone sarebbero pronti anche buttare a mare qualsiasi proposta per l'Italia, utile o dannosa che sia

Il problema è che non chiudono le porte al nucleare. Rinviare il programma per "analizzare meglio la situazione" non significa niente, anzi: politicamente significa soltanto che sanno che adesso la sconfitta sarebbe quasi certa, e quindi è meglio aspettare un po' di tempo, per permettere anche di "dimenticare" il disastro giapponese (tanto l'opinione pubblica non ha una memoria di ferro), per poi riproporre il tutto. Non c'è nessuna garanzia che non lo faranno. Senza vergogna.

E intanto, per sicurezza, cercano praticamente di affossare il referendum, per evitare che altre due porcate vengano abrogate.

E' questo il problema.

funToBeFooled

Per altro lo "stop tecnico" lo avevano deciso da mesi.

Questa è l'ennesima dimostrazione che il PDL sta franando e che hanno una paura matta delle urne. Non a caso oggi Tremonti è persino arrivato a dire che il fisco sta facendo troppi controlli a i "poveri imprenditori"

È cominciata la loro campagna elettorale basata come al solito sul più bieco (e cieco ) populismo!

Silverselfer

Tutto quello che dite è verissimo, anche perché la Prestigiacomo ha confermato il finanziamento di più di trenta milioni di euro della ricerca sul "nucleare sicuro", cioè esattamente quel cavillo che smarcato il referendum permetterà a questo governo di onorare l'impegno con Sarkò, il quale si è comprato una bella fetta del debito pubblico italiano con la promessa che questo gli facesse costruire le centrali nucleari.

 

Non sono però d'accordo sul fatto che sta "paraculata" sia ispirata solamente dal pericolo nucleare, o meglio, il pericolo nucleare per quell'opportunista che non voglio più nominare, non consiste nella costruzione o meno delle centrali e dei francesi che scalpitano, ma dal fatto che rischia di portare un sacco di gente alle urne che voteranno anche contro il legittimo impedimento; quindi più di pericolo nucleare, direi che temono il quorum referendario.

 

Per inciso, per scoraggiare la gente ad andare a votare hanno già indetto un giorno elettorale apposito per i referendum, che ci costa quanto il mancato finanziamento ai beni culturali, per i quali, invece, ci hanno aumentato le accise sui carburanti, questo perché degli sciagurati volevano aumentare di ben un euro il biglietto del cinema ... non si erano ricordati che il loro padrone gestisce buona parte della distribuzione cinematografica nazionale.

 

In finale, quello che non mi stancherò mai di dire è che questi "signori" sono pericolosi non per quello che cercano di fare, ma essenzialmente perché non lo sanno fare. Per lo più sono delle schiappe che hanno raggiunto il posto che hanno non per meriti, ma per favori fatti al sultano. Ci ritroviamo con una massa di incompetenti che pensano solo a preservare il proprio ruolo. Mi chiedo cosa sarebbe oggi Bossi e compagnia bella se non avesse imparato a spararle sempre più grosse (la famiglia Bossi sfanga alle casse dello stato circa 300 mila euro all'anno tra padre, madre e la trota di casa). Però so esattamente che lavoro farebbero certe parlamentari ex soubrette ... sì, sono sempre il solito qualunquista che legge il Fatto Quotidiano.

Come ha detto Max, cercano solamente di "distogliere" l'attenzione dal referendum...

Ora l'hanno bloccato, perchè come detto, non avrebbe speranze (ma credo che ne aveva poche anche prima della catastrofe in Giappone eh).

Comunque, staremo a vedere.

Da questo governo ne ho viste di troppe... ormai non mi meraviglia più niente.

Detto in termini brutali, si son cagati in mano. Dato che la maggior parte delle persone in Italia non ha una opinione personale sul nucleare ma per votare prende in affitto l'opinione che passa in TV, dopo un incidente come quello di Fukushima non avevano speranze. Speriamo solo che non facciano passare la notizia che "il referendum non si fa più" così riescono a vincere anche quello sull'acqua e sul legittimo impedimento...

Che è proprio quello che vogliono, comunque. Sarebbero disposti anche a sacrificare il nucleare (come in effetti stanno facendo, anche se solo per poco tempo, temo... con la dignità che si ritrovano, sarebbero capaci di ripresentare il progetto come "assolutamente sicuro" tra pochi mesi) pur di salvare il capo. A loro interessa solamente che la gente non vada a votare per il legittimo impedimento.

Speriamo solo che non facciano passare la notizia che "il referendum non si fa più" così riescono a vincere anche quello sull'acqua e sul legittimo impedimento...

 

Per me questa è l'unica e sola ragione per cui hanno bloccato il referendum sul nucleare. La possibiltà di centrali in Italia sta diventando un argomento molto sensibile mentre l'acqua purtroppo non se la fila nessuno.. il legittimo impedimento metà degli italiani non sa nemmeno cosa sia. Ma com'è possibile che sia lecito comportarsi così??

Già la gente mediamente non capisce un fico secco dei referenudum ("Vota Sì per dire No") e poi quando si comincia ad avere le idee chiare cambiano le domande...

Devo ammettere che quando hanno deciso di cancellare il referendum sul nucleare non avevo pensato a una manovra del genere, ma effettivamente i conti tornano tutti...

Fin'ora le proteste sono state essenzialmente quelle contro il nucleare, anche le manifestazioni vertevano su questo. Ad ogni modo si è parlato anche molto contro la privatizzazione dell'acqua(meno del legittimo impedimento), che è una cosa altrettanto preoccupante, e credo che questo potrebbe bastare a raggiungere il quorum.

Se toglieranno anche il quesito sull'acqua, sono dei criminali. Hanno intenzione di togliere al popolo il potere di decidere su un tema importantissimo per la società (violando Costituzione e regole della democrazia).

Però non deve ancora pronunciarsi la Cassazione? Non è molto chiaro, alcuni organi di informazione dicono che è saltato sicuramente altri dicono che invece fino a quando non si pronuncia la Cassazione non si può dire nulla, se qualcuno chiarisce mi fa un favore. In ogni caso comunque salta la campagna referendaria perché non si ha più la certezza del referendum stesso, insomma già sanno in pochi che il 12 c'è il referendum, così non lo saprà nessuno ed alla fine otterranno comunque ciò che vorranno.

Art. 39 L. 352/1970

Se prima della data dello svolgimento del referendum, la legge, o l'atto avente forza di legge, o le singole disposizioni di essi cui il referendum si riferisce, siano stati abrogati, l'Ufficio centrale per il referendum dichiara che le operazioni relative non hanno più corso.

 

All'Ufficio centrale per il referendum (formato da giudici della Cassazione) la legge assegnava un compito meramente notarile, ma la Corte costituzione ha dichiarato incostituzionale questo articolo "limitatamente alla parte in cui non prevede che se l'abrogazione degli atti o delle singole disposizioni cui si riferisce il referendum venga accompagnata da altra disciplina della stessa materia, senza modificare né i principi ispiratori della complessiva disciplina preesistente né i contenuti normativi essenziali dei singoli precetti, il referendum si effettui sulle nuove disposizioni legislative".

Zigulì: solo se sei residente all'estero puoi votare, mentre c'è un trucco per votare (solo per i referendum) per chi è in Italia ma non nel comune di residenza, ovvero andare presso uno dei comitati per "si" e farsi inserire come rappresentante di lista presso un seggio a te comodo (ad esempio nel luogo dove andrai in vacanza), in questo modo si acquisisce il diritto di votare il referendum in una città differente da quella di residenza, altrimenti nada.

Ma la cosa più imbarazzante è che persino i telegiornali hanno riportato tranquillamente questa delirante dichiarazione, e nonostante questa chiara ammissione di star prendendo per il culo l'intero elettorato, non è scoppiata una guerra civile.

Beh per essere onesti non è certo la prima volta che in Italia viene

vanificata una campagna referendaria.

 

Berlusconi ci mette la faccia, ecco direi che sotto questo profilo la

novità consista solo nel fatto di dichiarare apertamente ciò che si è voluto

fare, rivendicarlo politicamente, addirittura vantarsene.

 

Certamente non si potrà dire che Berlusconi ha ingannato il popolo o ha

fatto le cose sotto traccia, ha detto chiaramente il perchè ed il percome.

La mia impressione è che Berlusconi chieda sempre di più al proprio

elettorato, cioè non appena gli Italiani si abituano...lui rilancia ( rispetto

alla assuefazione....lui propone una dose di Berlusconi in più )

 

Berlusconi non si può vergognare di niente, non può far tacere i mass media

come avrebbero fatto un Prodi o un Montezemolo o chi volete voi...il suo

personaggio gli impone un rilancio di esposizione pubblica.

Ha rimandato la discussione sul referendum per evitare l'effetto Fukushima? Ha fatto bene. Qui il problema si sposta più che altro sulla opportunità del nucleare o meno. Se non si vogliono le centrali nbucleari, bisogna anche educarsi ad un consumo critico. Le fonti rinnovabili sono costosissime, a volte ad elevato impato amb ientale (nella mia zona ci sono versanti di colline "cristallizzate" da pannelli solari), e totlmente insufficenti. I pannelli solari poisono fabbricati con compenti che fr 30 anni saranno difficili da smaltire. Insomma, se si vuole manmtenere lo stesso stile di vita dispendioso a livello energetico, non vedo soluzioni diverse dal nucleare. Che poi se non lo facciamo noi, lo fanno Svizzera e Francia per rivenderci energia a prezzo adeguato... Per carità, sarebbe bello poterne fare a meno, ma non vedo veramente come!!!

Mmmmm....

 

E chi ti dice che gli Italiani se ci fosse stato un

dibattito approfondito non avrebbero sostenuto il nucleare?

 

( se Berlusconi ha fatto bene a fare il furbo ne devi dedurre

che gli Italiani "suggestionati" siano stupidi... )

 

Mica era scontato il raggiungimento del quorum, gli ultimi

referendum sono arrivati ben lontani dal 50% +1...

 

( al contrario ora la legge è abrogata, Berlusconi dice "per ora"

ma come minimo fino alla prossima legislatura...ed in Italia le

soluzioni provvisorie diventano spesso definitive )

 

Se Berlusconi avviava il programma nucleare e lo finanziava ( tutto

da vedere ) affrontando il referendum, sarebbe stato arduo tornare poi

indietro

 

( ora se vince la sinistra tu da nuclearista sai che come minimo

se ne riparla fra 7 anni, senza che vi sia dibattito alcuno, grazie

Berlusconi? )

 

Io non sarei del tutto sicuro che l'Italia a botte di "furbizie"

possa migliorare...credo anzi che uno dei problemi del paese sia

la tendenza di entrambi gli elettorati a premiare troppo le furbate

dei propri leader.

Bri.Kyn X

Semplice. Reputo molto preoccupante che le persone possano decidere sulla base dell'emotività di questioni tanto importanti come l'energia nucleare, le riforme sulla giustizia o altro. Il referendum è un'arma che se usata male può produrre effetti devastanti. L'idea stessa che attraverso un quesito, che per quanto chiaro contiene sempre un buon margine di ambiguità, l'elettorato possa scegliere se abrogare o meno una legge prodotta da un Parlamento, è quantomai fonte di guai.

 

Ed infatti in questo caso Berlusconi ha potuto evitare, con un abile mossa, un paio di problemini fastidiosi.

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