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Salta il referendum: l'ennesima truffa del governo?


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Bri.Kyn X

A parte che esiste una regola di maggioranza, per cui tendenzialmente è la maggioranza che decide (ed è l'essenza stessa di qualsiasi democrazia).

Ma poi il problema si pone in altri termini. Il referendum è indetto per forza di cose da una minoranza - intesa in qualsiasi senso - che, attraverso esso, cambia la legislazione vigente. Questo è possibile farlo, ma solo se al referendum partecipano un numero di persone tale da poter ricreare le stesse condizioni che vi sono per l'elezione parlamentare. Ossia, sarebbe assurdo permettere che un referendum cui hanno partecipato l'1% della popolazione possa incidere sulla produzione del Parlamento, espressione di una maggioranza molto più ampia all'interno del paese, l'organo sovrano per eccellenza in una democrazia parlamentare.

Tu dici che non è detto, perchè potrebbero partecipare perfino più persone che alle elezioni politiche. Vero, ma potrebbe non accadere (evenienza che mi pare più plausibile). In quel caso chi è interessato al referendum, quindi le minoranze che lo hanno promosso, avrebbero tutto l'interesse a non pubblicizzare il referendum e attuarlo anche con votazioni da prefisso telefonico.

Per questo noi abbiamo un quorum e un controllo di legittimità molto severo da parte della Corte, come pure diceva quell'odioso lupo gurò. Proprio perchè il referendum può essere pericoloso.

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Loup-garou

Appunto. Ma quelle leggi hanno un contenuto, e il fatto che non possano essere abrogate tramite referendum trova una sua spiegazione che non è solo "formale" (ad esempio amnistia e indulto).

 

Certo che è un criterio formale. Amnistia e indulto altro non sono che leggi dotate di forza passiva speciale. Tutto qui.

 

 

 

Infatti io parlavo di una rivisitazione del referendum in Italia, basta con questa sacralizzazione della nostra Costituzione.

 

Perché, questa tua proposta di rivisitazione non è motivata da una sacralizzazione della democrazia rappresentativa, che personalmente non condivido?

 

 

 

In realtà si tratta sempre di una discussione prima di tutto politica, ed infatti la Corte ha ampliato di parecchio le materie su cui i referendum non possono vertere (che non sono più soltanto quelli indicati dall'articolo 75).

 

La fantomatiche materie su cui i referenda non possono vertere non sono altro che quelli dell'art. 75, in base a un'interpretazione logico-sistematica.

Per il resto, un referendum può abrogare solo atti aventi forza di legge ordinaria, non può abrogare leggi a contenuto costituzionalmente obbligatorio, non può abrogare (solo) in toto quelle costituzionalmente obbligatorie... Ma questi non sono criteri per "materia".

 

Indipendentemente da quale sia il procedimento interpretativo con cui si arriva ai limiti del referendum, rimane il fatto che questi limiti sono assoluti, non dipendenti dalle circostanze. Qual è il criterio logico e generale in base al quale i referenda di cui si parla non vanno bene?

Le circostanze attuali non possono c'entrare con la logica del referendum, né è valido un discorso sulla complessità dell'argomento: la complessità riguarda la disciplina, mentre il quesito referendario è semplicissimo e riguarda una scelta arbitraria e politica, non tecnica.

Bri.Kyn X

Certo che è un criterio formale. Amnistia e indulto altro non sono che leggi dotate di forza passiva speciale. Tutto qui.

 

Sì, questo lo so. Ma sono dotate di forza passiva speciale anche perchè non sono abrogabili dal referendum. Il che mi sembra una brutta tautologia. Con questo non mi hai certo spiegato perchè il legislatore ha stabilito che il popolo attraverso il referendum non possa decidere di aministia e indulto (e non solo). Sarà mica dovuto al fatto che una simile materia è quantomeno delicata? Non capisco che vuoi dimostrare, anzi, cosa mi stai rimproverando.

 

 

Perché, questa tua proposta di rivisitazione non è motivata da una sacralizzazione della democrazia rappresentativa, che personalmente non condivido?

 

 

Se non leggi non è un problema mio. Hai così tanta ansia di contraddirmi che non leggi neppure bene cosa scrivo. Ho più volte ripetuto che io detesto la democrazia rappresentativa, solo che sottolineavo lo stridente contrasto tra referendum - democrazia diretta - e sistema parlamentare. Prendila come una critica esterna, non esalto certo il nauseabondo sistema rappresentativo (anzi, sprezzantemente, rappresentanza di qualcosa che non esiste come a teatro).

 

 

La fantomatiche materie su cui i referenda non possono vertere non sono altro che quelli dell'art. 75, in base a un'interpretazione logico-sistematica.

 

Guarda che io sappia nel tempo la Corte ha parecchio ampliato i divieti posti dall'art. 75, e non solo in via logico-sistematica.

Ed ha fatto bene.

 

 

Indipendentemente da quale sia il procedimento interpretativo con cui si arriva ai limiti del referendum, rimane il fatto che questi limiti sono assoluti, non dipendenti dalle circostanze. Qual è il criterio logico e generale in base al quale i referenda di cui si parla non vanno bene?

 

 

Credo che stando ai "limiti" imposti oggi dalla Corte, i quesiti posti non siano affatto incostituzionali. Però io parlavo in generale, e trovo sconsiderato da cittadino - quindi non in termini giuridici - che il popolo possa pronunciarsi sul nucleare attraverso un SI' e un NO. Già è diverso per la privatizzazione o per una riforma sulla giustizia.

 

 

Le circostanze attuali non possono c'entrare con la logica del referendum, né è valido un discorso sulla complessità dell'argomento: la complessità riguarda la disciplina, mentre il quesito referendario è semplicissimo e riguarda una scelta arbitraria e politica, non tecnica.

 

D'accordo, ma con questo non puoi giustificare ogni referendum, ma soltanto il concetto stesso di referendum, che io non ho certo contestato o sminuito.

Dico che un referendum riguardante una disciplina complessa come l'energia nucleare non dovrebbe essere consentito.

Poi se tu avessi letto la discussione invece di attaccarmi da lupo gurò quale sei, sapresti che non stavamo più parlando di questo referendum aggirato da questo governo, ma in generale dei referenda.

Loup-garou

Sì, questo lo so. Ma sono dotate di forza passiva speciale anche perchè non sono abrogabili dal referendum. Il che mi sembra una brutta tautologia. Con questo non mi hai certo spiegato perchè il legislatore ha stabilito che il popolo attraverso il referendum non possa decidere di aministia e indulto (e non solo). Sarà mica dovuto al fatto che una simile materia è quantomeno delicata? Non capisco che vuoi dimostrare, anzi, cosa mi stai rimproverando.

 

Voglio dimostrare che è un criterio formale? Amnistia e indulto non sono certo esempi di valutazioni con un certo grado di discrezionalità da parte della Corte costituzionale.

 

 

 

Se non leggi non è un problema mio. Hai così tanta ansia di contraddirmi che non leggi neppure bene cosa scrivo. Ho più volte ripetuto che io detesto la democrazia rappresentativa, solo che sottolineavo lo stridente contrasto tra referendum - democrazia diretta - e sistema parlamentare. Prendila come una critica esterna, non esalto certo il nauseabondo sistema rappresentativo (anzi, sprezzantemente, rappresentanza di qualcosa che non esiste come a teatro).

 

Le dichiarazioni di principio non mi interessano se poi non vengono coerentemente sviluppate. Il fatto che uno stridente contrasto (tra l'altro, ancora da chiarire dove stia il problema) debba essere risolto a favore della democrazia indiretta è quello che mi interessa.

 

 

 

Guarda che io sappia nel tempo la Corte ha parecchio ampliato i divieti posti dall'art. 75, e non solo in via logico-sistematica.

 

I divieti non ricavati in via interpretativa logico-sistematica che ci interessano, sono principalmente quelli che si ricavano dal rapporto di gerarchia tra le leggi.

 

 

 

Però io parlavo in generale, e trovo sconsiderato da cittadino - quindi non in termini giuridici - che il popolo possa pronunciarsi sul nucleare attraverso un SI' e un NO.

 

Ed è questo che devi spiegare.

 

 

 

D'accordo, ma con questo non puoi giustificare ogni referendum, ma soltanto il concetto stesso di referendum, che io non ho certo contestato o sminuito.

Dico che un referendum riguardante una disciplina complessa come l'energia nucleare non dovrebbe essere consentito.

Poi se tu avessi letto la discussione invece di attaccarmi da lupo gurò quale sei, sapresti che non stavamo più parlando di questo referendum aggirato da questo governo, ma in generale dei referenda.

 

OT e fiero di esserlo?

Il discorso sul referendum in generale non mi interessa, mi interessa sapere il perché un referendum sull'energia nucleare non debba essere consentito.

 

Ripeto che non si tratta di una disciplina complessa. Così come non è necessario essere un medico per esprimersi sull'aborto, non è necessario essere un fisico per esprimersi sul nucleare, visto che non si parla di disciplina (questione tecnica e complessa), ma dell'opportunità di ricorrere a questo tipo di energia o meno (questione discrezionale e politica).

Bri.Kyn X

Voglio dimostrare che è un criterio formale? Amnistia e indulto non sono certo esempi di valutazioni con un certo grado di discrezionalità da parte della Corte costituzionale.

 

Io non ho detto questo. Ho riflettuto sul fatto che amnistia e indulto (per esempio) sono fonti atipiche proprio perchè si trattano di tematiche sensibili, che necessitano di maggiori garanzie.

Ho semplicemente detto che proprio perchè il referendum è uno strumento di democrazia diretta, un'eccezione rispetto al sistema parlamentare indiretto, è circondato da numerosi limiti e garanzie (posti già dall'articolo 75 e ampliate dalla Corte).

Niente per cui valeva la pena quotare e contraddire.

 

 

Le dichiarazioni di principio non mi interessano se poi non vengono coerentemente sviluppate. Il fatto che uno stridente contrasto (tra l'altro, ancora da chiarire dove stia il problema) debba essere risolto a favore della democrazia indiretta è quello che mi interessa.

 

Se tu non vedi il contrasto non so cosa dirti. Il nostro è un sistema rappresentativo mentre il referendum è democrazia diretta, le due cose si devono bilanciare con molta attenzione altrimenti si svuota il sistema rappresentativo (non che la cosa mi dispiaccia).

 

 

I divieti non ricavati in via interpretativa logico-sistematica che ci interessano, sono principalmente quelli che si ricavano dal rapporto di gerarchia tra le leggi.

 

Guarda tra i tanti criteri seguiti dalla Corte, c'è pure quello di coerenza e organicità del quesito posto (ovviamente).

 

 

Ed è questo che devi spiegare.

 

 

Io non devo spiegare proprio niente, è la mia opinione, non un compito in classe.

 

 

Ripeto che non si tratta di una disciplina complessa. Così come non è necessario essere un medico per esprimersi sull'aborto, non è necessario essere un fisico per esprimersi sul nucleare, visto che non si parla di disciplina (questione tecnica e complessa), ma dell'opportunità di ricorrere a questo tipo di energia o meno (questione discrezionale e politica).

 

Scusami, ma è un paragone molto sciocco. L'energia nucleare ha ripercussioni sulla salute di tutti e sull'economia, nonchè sui rapporti con gli altri stati. E' una tematica complessa su cui i giudizi scientifici non sono per niente concordi. Non stiamo parlando di una mera opinione o suggestione ideologica. Se tu sei contrario al nucleare soltanto perchè si tratta di una politica portata avanti da Berlusconi e speri che venga affondato al referendum a causa della paura irrazionale della gente, beh, non sei meno intellettualmente disonesto di Silvio. Stai difendendo l'emotività e l'ignoranza della gente soltanto per difendere la tua posizione ideologica, su una tematica che reputerei essenziale ai giorni d'oggi (come l'energia).

 

Comunque è una discussione sterile e preconcetta, il tuo unico obiettivo è dimostrare che tu sai più di me e che io ho torto, sebbene stia solo esprimendo un parere.

A te l'ultima parola.

Dreamer88

Quoto Bri... Il nucleare è una faccenda complessa e che necessita di competenze scientifiche diverse e maggiori rispetto alla maggior parte delle questioni. Del resto capire che può essere pericolosa è semplice, così come capire che può apportare dei benefici energetici ingenti. Quello che un non tecnico fatica a capire appieno è:

1. Il grado di pericolosità date le disponibilità tecnologiche odierne

2. Il tempo necessario perchè le tecnologie utilizzate al momento diventino obsolete -> problema ricollegato tanto alla sicurezza, quanto a un ragionamento economico in termini di investimenti

3. Il grado di energia che si andrebbe veramente a fornire

4. Le capacità energetiche reali delle alternative e i relativi costi

Senza contare la questione degli smaltimenti (ovviamente l'opinione di un esperto di nucleare sarà un attimino più realistica)

Il punto è che a livello energetico è necessario un ripensamento totale dell'economia, dell'urbanistica e degli stili di vita.

Questo non significa che ritenga inappropriato il referendum, ma sicuramente l'emotività e il tecnicismo della materia richiedono un'informazione elevata.....sono sicuramente necessari dibattiti televisivi (non con politici od opinionisti, ma con scienziati, ingegneri, economisti, esperti di CSR...), conferenze, interventi nelle scuole (per i neo-maggiorenni degli ultimi anni che poi magari ne parlano anche a casa..) e nelle università, speciali divulgativi nelle testate d'informazione... quindi non vedo la scelta di rimandare come totalmente sbagliata. Quello che non mi piace è che la scelta sia più in termini politici che non in termini di "prendiamo il tempo necessario per divulgare l'informazione necessaria". Data l'informazione, è comunque giusto che sia il "popolo" a decidere dato che è una decisione che coinvolgerà enormemente tutta la comunità.

AndrejMolov89

Ok, ma questo significa che anche in parlamento ci debbano essere le giuste qualifiche per decidere sul nucleare. Senza offesa per i rappresentati della maggioranza, ma il loro leader ha detto che l'energia nucleare proviene dalla fissione delle cellule, secondo voi quanti tra quelli presenti sa di che cazzo parla? Nessuno.

Il nucleare è un tema delicato? Perché nessuno ne parla? Perché non viene fatta una seria informazione scientifica? PErché non si danno garanzie serie sul come viene gestito? Anche la non risposta a queste domande è una valida giustificazione per il no, al di là del problema nucleare in sè stesso.

Bri.Kyn X

Ok, ma questo significa che anche in parlamento ci debbano essere le giuste qualifiche per decidere sul nucleare. Senza offesa per i rappresentati della maggioranza, ma il loro leader ha detto che l'energia nucleare proviene dalla fissione delle cellule, secondo voi quanti tra quelli presenti sa di che cazzo parla? Nessuno.

Il nucleare è un tema delicato? Perché nessuno ne parla? Perché non viene fatta una seria informazione scientifica? PErché non si danno garanzie serie sul come viene gestito? Anche la non risposta a queste domande è una valida giustificazione per il no, al di là del problema nucleare in sè stesso.

 

Infatti credo che in Parlamento dovrebbero essere create apposite commissioni tecniche per discutere di questo tema. Lo scontro politico-ideologico ha fatto il suo tempo. E poi ripeto, le valutazioni politiche dovrebbero seguire quelle puramente scientifiche.

AndrejMolov89

"Voglio andarmene.Qual'è la strada?"

"Dove vuoi andare?"

" Da nessuna parte in particolare"

"Allora qualsiasi strada va bene"

 

Ricordate che la scienza non dà la risposta migliore possibile. Ci vogliono commissioni tecniche sì, ma bisogna fare comunque un dibattito.

Max Dorian

Ma dove sta scritto che il ritorno del nucleare in Italia dovrebbe essere valutato solamente in base a considerazioni scientifiche?

Bisogna considerare (anche e soprattutto nel nostro Paese, dove i fenomeni in questione assumono dimensioni estremamente preoccupanti) anche aspetti che con la scienza non hanno niente a che fare: corruzione, lentezza, infiltrazioni mafiose e ragioni economiche (perché non è che gli accordi che abbiamo adesso per le forniture energetiche siano così sconvenienti, anzi, e il nucleare non è gratuito). I primi tre aspetti con la scienza non hanno nulla a che vedere, ma da soli basterebbero per pregiudicare il ritorno di una tecnologia come il nucleare. Quindi il dibattito deve essere prima di tutto politico, e poi scientifico.

Pensare che, in Italia, si debba valutare la sicurezza del nucleare solo in base a questioni tecniche (perché, in fin dei conti, non sarebbe avventato prendere la via del nucleare, nonostante le alternative) significa avere una visione limitata della nostra realtà.

le valutazioni politiche dovrebbero seguire quelle puramente scientifiche.

Applicando questo ragionamento: per la bioetica, commissione di filosofi; per una riforma giudiziaria, commissione di giuristi; per il ponte sullo stretto, commissione di ingegneri; per lo smaltimento dei rifiuti, commissione di ingegneri.

 

Quello che hai in mente non è una democrazia, ma una tecnocrazia, quindi le tue premesse si basano su un "come se", non su un dato di fatto, inficiando tutte le tue conclusioni. Trovo a questo punto abbastanza inutili i tuoi interventi, visto che le premesse reali sono diverse, e con quelle si devono fare i conti, se si vuole esprimere un qualcosa che abbia senso.

 

Se vuoi fare una discussione filosofica su come ti piacerebbe che fosse l'ordinamento dello stato italiano, apri un topic, ma prima, per favore, leggiti "La società aperta e i suoi nemici" di Popper. Chi ha la pretesa arrogante di disquisire su certe questioni, come dici tu sostenendo la tesi tecnocratica, deve avere una preparazione adeguata.

Bri.Kyn X

Credo tu sia un arrogante e un saccente, dai per scontato che io non sappia di cosa sto parlando.

E comunque no, non sto parlando di tecnocrazia. A rigor di termini quello che parla senza sapere, in questo momento, sei tu.

Goditi pure la tua democrazia, e decido io se i miei interventi sono inutili o meno. Il tuo ad esempio oltre ad esserlo, è pure sciocco ed offensivo.

E comunque no, non sto parlando di tecnocrazia.

Ah, allora di che stai parlando? Parafraso le poche parole del mio precedente intervento: la concezione dello stato che è espressa nei tuoi interventi è diversa da quella della democrazia come è intesa nell'ordinamento italiano. Quindi sono parole vuote al fine di questa discussione [rileggere il titolo per assicurarsi di postare nel topic giusto], essendo basate su una concezione diversa da quella attualmente in vigore. E' una questione sull'utilità del dibattito, mica un attacco personale: ti faccio notare che non ti ho bollato in nessun modo, ti ho solo suggerito di aprire un altro topic, invece che intasare questo. Il consiglio su Popper io lo seguirei, mai che ti venga fuori anche un po' di relativismo.

 

Goditi pure la tua democrazia, e decido io se i miei interventi sono inutili o meno.

Mi godo intanto il diritto di esprimere opinioni, anche su quello che scrivi tu, get over it. Ad ogni modo, io argomento, a differenza di te.

AndrejMolov89

In linea di massima il concetto di Bry non faceva riferimento ad una tecnocrazia, ma una commissione tecnica. Soltanto che la sua avversione allo scontro ideologico sembra dare più importanza ad una analisi obbiettiva dei benefici e della sicurezza. Il che, secondo me, è sbagliato, perché la scienza dice dove andare quando hai la meta, non ti da la meta per poi sceglierla. Non credo che facesse riferimento ad una tecnocrazia. Ha espresso comunque un concetto sbagliato, a mio dire, ma parlo da poco informato sull'argomento, basandomi su una mia semplice considerazione *_* ciau

Bri.Kyn X

Ah, allora di che stai parlando?

 

Io ero partito col dire che non sono d'accordo sui referendum che vertono su argomenti così complessi.

Da qui abbiamo parlato di svariate cose. Finchè ho detto che sul nucleare non ci sono risposte certe nelle scienze (è vero che fare ricerca significa poter falsificare quanto detto prima da altri, però in questo caso non si è giunti neppure a stabilire se per esempio sia effettivamente rischioso per la salute o se invece non lo sia), pertanto non può esserci neppure un giudizio politico quantomeno coerente. Ed ho aggiunto: forse ci sarebbe bisogno di una commissione tecnica più che di referendum e decreti. Cosa che esiste nel nostro ordinamento, non mi pare mi sia messo a parlare di Platone e dell'Iperuranio.

 

Parafraso le poche parole del mio precedente intervento: la concezione dello stato che è espressa nei tuoi interventi è diversa da quella della democrazia come è intesa nell'ordinamento italiano.

 

 

Quindi? Il nostro ordinamento è dato una volta e per tutte? Non mi sembra non si possa discutere anche di questo, nell'esprimere un semplice concetto o una mera opinione.

 

 

Quindi sono parole vuote al fine di questa discussione [rileggere il titolo per assicurarsi di postare nel topic giusto],

 

Non credo che il mio originario intervento fosse ot.

 

 

E' una questione sull'utilità del dibattito, mica un attacco personale: ti faccio notare che non ti ho bollato in nessun modo, ti ho solo suggerito di aprire un altro topic, invece che intasare questo. Il consiglio su Popper io lo seguirei, mai che ti venga fuori anche un po' di relativismo.

 

Non è uno dei miei preferiti, Popper.

 

 

Mi godo intanto il diritto di esprimere opinioni, anche su quello che scrivi tu, get over it. Ad ogni modo, io argomento, a differenza di te.

 

Cosa hai argomentato? Hai detto in due parole che ho scritto cazzate. Lo chiami argomentare? Io l'ho sempre chiamato "offendere".

Pensa, hai espresso un'opinione su una serie di post che tu stesso reputi inutili. Se io ho perso tempo non sapendolo, tu ne hai perso in piena coscienza.

  • 4 weeks later...

Premetto che non mi sono letto tutto.

Visto che esiste il topic sull'argomento non ne apro uno nuovo.

 

Ho appena aperto le 4 schede del referendum... Ce ne è una che è chilometrica e non si capisce nulla.. Lo fanno apposta?

 

Domani la leggo per bene.. Mi immagino un anziano a doversi leggere quel popò di roba scritta in maniera microscopica..

Icoldibarin

Solo una scusa? :blush:

Lo snellimento della burocrazia dovrebbe partire da qui. Inoltre sarebbe oltremodo utile apporre una copia delle leggi interessate in cabina elettorale, giusto per tentare di capire realmente cosa si sta abolendo. E poi sarebbero da evitare tutte le persone che scrivono leggi appositamente in modo incomprensibile per evitare che il comune cittadino capisca cosa diavolo esce dal parlamento. Confrontate con le leggi antecedenti agli anni '80, indipendentemente dai contenuti, nelle emanazioni attuali non si capisce davvero nulla a meno di perdere mezz'ora ad articolo nel tentativo vano di capirci qualcosa.

Un arma pericolosissima nelle mani di tutti coloro che vogliano fare del facile populismo.

Il quesito sul nucleare verrà riformulato in base al decreto omnibus approvato di recente (art. 5 comma 1 e 8).

 

Qui il link con i due testi a confronto, quello del 31.03 e quello definitivo del 25.05.

 

La nuova formulazione del queito non è ancora nota.

Max Dorian

Devo dire che, secondo me, per la propaganda che punta al raggiungimento del quorum (giustissima, ovviamente) si punta troppo sul nucleare.

Anche gli altri quesiti sono importantissimi (ed è importante votare sì, anche e soprattutto agli altri quesiti), perché sminuirli? Penso che molti (i meno informati) andranno a votare pensando di doversi esprimere solamente sul nucleare. Capisco che è importante motivare la gente ad esprimere un'opinione, soprattutto per delle questioni così delicate (e il nucleare sicuramente è un tema molto sentito), ma penso che anche spingendo sulla questione dell'acqua pubblica si potrebbero svegliare tante persone...

 

@ Emu: bello il video. :D

Lo snellimento della burocrazia dovrebbe partire da qui. Inoltre sarebbe oltremodo utile apporre una copia delle leggi interessate in cabina elettorale, giusto per tentare di capire realmente cosa si sta abolendo.

 

Scusa, ma come ho detto prima il testo della legge da abolire è sulla scheda elettorale...

Loup-garou
Lo snellimento della burocrazia dovrebbe partire da qui. Inoltre sarebbe oltremodo utile apporre una copia delle leggi interessate in cabina elettorale, giusto per tentare di capire realmente cosa si sta abolendo. E poi sarebbero da evitare tutte le persone che scrivono leggi appositamente in modo incomprensibile per evitare che il comune cittadino capisca cosa diavolo esce dal parlamento.

 

Apporre una copia delle leggi interessate è inutile in pratica, visto che come dici giustamente tu stesso le leggi in questione sono largamente incomprensibili. Sono un guazzabuglio di riferimenti ad altri articoli di altre leggi, a quel punto bisognerebbe lasciare lì per coerenza un tomo con tutti quelli citati...

 

Scusa, ma come ho detto prima il testo della legge da abolire è sulla scheda elettorale...

 

In realtà no, Lum. Generalmente sulla scheda c'è solo scritto il riferimento alla legge da abrogare (numero, data, articolo, comma), il titolo della legge (tipo "Norme relative a..."), le eventuali modifiche successive e, in caso di abrogazione parziale, la parte di testo da abrogare ("limitatamente alle parole...").

Solo nell'ex quesito nº 3 in una manciata di casi si sono messi a citare intere parti del testo legislativo per ragioni che ignoro.

Silverselfer

Trovo che il discorso si sia decisamente avvitato sui massimi sistemi.

 

Il referendum sicuramente è uno strumento cui si ricorre quando la politica non funziona bene. Se non avessimo avuto un referendum sul divorzio, probabilmente a tutt'oggi non potremmo divorziare, considerando certi family day...

 

Dittature di maggioranze o minoranze - la dittatura è sbagliata perché impone alla maggioranza o minoranza la propria volontà. Vivendo da minoranza come in una riserva d'Indiani, mi pare fuori luogo venirci a parlare di dittatura di una minoranza. In fondo non sarebbe male una repubblica di Salò Gay, almeno per un annetto, giusto per vedere come sarebbe.

 

il Referendum non è uno strumento perfetto, sicuramente un mezzo troppo umorale per essere usato su questioni che richiedono un discernimento più oculato. Ho in mente i referendum che hanno bloccato l'approvazione di una costituzione europea, per cavilli come quello avanzato dal Vaticano che voleva si mettessero in chiaro le radici cristiane dell'unione (dettaglio che si portava dietro un sacco di conseguenze, tra cui i sottoscritti). Il referendum irlandese putacaso fu un netto no. Ce ne furono altri per altri meri cavilli, cui non credo la gente in realtà sapesse chiaramente, ma si cavalcarono i soliti discorsi "emotivi", altrimenti noti come populismo, e bla bla. Anche per la approvazione dell'Euro, ad esempio si cercò espressamente di evitare dei referendum che molto probabilmente avrebbero stoppato un processo senza il quale l'Europa sarebbe oggi preda delle speculazioni finanziarie mondiali.

 

Insomma, secondo me è doveroso contestualizzare tutto. Senza partire da troppo lontano e tirare in ballo i soliti bizantinismi machiavellici da quei sofisti della politica quale siamo, rimaniamo sul punto. Oggi in Italia chi è che sta decidendo la privatizzazione dell'acqua, il ritorno al nucleare e la riforma della giustizia? Un parlamentare nominato dal capo e che comunque lavora meno di un cassaintegrato di Terminmerese? I referendum saranno votati dal partito di maggioranza relativa che è quello dell'astensionismo?

O dovrei sentirmi rassicurato da una maggioranza (relativa) di italiani che hanno scelto Egli perché gli ha tolto l'Ici? Certo poi che il sistema governato da uno stato d'emergenza permanete, mi mette al riparo da ogni sorta di disastro economico/ecologico/giuridico.

 

Io vado a votare a questi referendum prima di tutto perché non ho altro strumento politico per dire come la penso. Io sono di Roma, ma ho la residenza a Latina, un posto dove i comunisti alle ultime comunali si sono fatti chiamare "fasciocomunsti". C'è una robina che si chiama Aqualatina, una società che attraverso la privatizzazione avrebbe dovuto creare ricchezza e lavoro, nonché un sistema idrico efficiente come non mai. Ora in buona parte dei comuni la gente si va a prendere l'acqua dall'autobotte in piazza perché quelle brave persone hanno ritenuto i tassi di arsenico dell'acqua un dettaglio da demandare alla legge che si preparava ad aumentare la tolleranza per metro cubo, poi è arrivata la comunità europea che gli ha rotto le uova nel paniere. Ma questo è solo uno dei disagi, ne potrei elencare a iosa. Ci sono gli stoici cittadini di Aprilia che se questo referendum fallisse, si vedrebbero andare in fumo una battaglia legale durata anni, che solo l'anno scorso gli ha dato finalmente ragione. In definitiva, andatelo a dire chi non ha sperimentato sulla sua pelle cos'è avere a che fare con un gestore privato ... Ah, ,mi dimenticavo che l'ultima ondata di cartelle pazze è proprio di questi giorni, l'acqualatina ha mandato a non so quanti utenti, due volte la stessa fattura da pagare, e badate che è una consuetudine assai sospetta, tenuto conto che se non fai ricorso non ti restituiscono un centesimo.

 

La centrale nucleare di Borgo Sabotino - Già, perché dalle parti di Latina sono proprio avanti, questione di parte politica, non c'è da discuterne. Io da ragazzino l'ho vista ancora in funzione la centrale, e devo dire che non sono morto con il cancro alla tiroide. Tenuto conto che quel reattore era come quello di Cernobil ... ma non è questo il punto. Il punto è come era tenuta la centrale. Per carità, un sacco bella, immersa tra alberi verdi che era uno spettacolo con la sua cupolona bianca, una piccola San Pietro (ora tra l'altro hanno tagliato gli alberi, chissà perchè). Insomma , affianco alla centrale c'era e c'è ancora, un residence privato, immagino abusivo. Case e abitazioni assolutamente dentro una zona che non garantisce nessuna sicurezza. Al mare le nostre care mammine ci dicevano "correte a farvi il bagno che hanno acceso lo scaldabagno a Nettuno" in realtà era la centrale che gettava direttamente a mare l'acqua di raffreddamento del nocciolo. Non solo, ma ci sono i pescaggi delle acque nel canale detto "canale Mussolini" che hanno ammazzato intere famiglie di bagnanti, ultimo nell'ordine solo qualche anno fa, un mio caro amico 32enne, che aveva portato al mare la sua ragazza con la sua bambina di pochi mesi. Certo, si tratterebbe di zona non balneabile, ma di fatto le reti quando c'erano erano divelte, ora poi non ci stanno proprio più. Insomma, informazione sui pericoli praticamente zero.

 

Perché vi sto dicendo tutto questo? Perché io non mi fido. Il nucleare mi sento più sicuro che lo gestiscano i francesi (cazzate quelle che non hanno mai avuto problemi con le centrali). Il cemento lo fanno sicuramente meglio delle società in mano alla malavita organizzata. Lo stoccaggio delle scorie? Ma bene, andate a vedere come tengono a Frascati i residui nucleari ospedalieri, e poi venitemi a parlare di responsabilità civica. Berlusconi stava risolvendolal questione infilandola in una miniera di salgemma in basilicata, peccato che si era dimenticato di dirlo agli abitanti locali. Mbè, comprensibilmente questi avrebbero messo su un comitato cittadino comunista, sicuramente minoranza in uno stato di decine di milioni di abitanti, ma decisamente intenzionato a non diventarne la discarica nucleare. Gli svizzeri hanno risolto infilando le scorie in una miniera che s'incunea tra le falde de Ticino, chissenfrega tanto scorre in Italia. I francesi sì,loro sono bravi, e ai comuni che ospitano i sarcofagi di cemento armato pagano soldi e sgravi fiscali, insieme a garanzie di sicurezza esemplari ... ecco, è l'evoluzione de senso civico italiano che mi preoccupa, ancor prima della conoscenza tecnologica.

 

Su legittimo impedimento ... non ci spreco manco una parola, perché come diceva quella gran canaglia "chi ha orecchi per intendere intenda".

 

Domani mattina si va con il furgone per il secondo municipio di Roma a fare propaganda con un furgoncino tipo "è arrivato l'arrotino e l'ombrellaio", nel pomeriggio si diffondono pasquinate ... trattasi di politica basica, ma del resto le rivoluzioni le fanno le minoranze.

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