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La nuova costituzione ungherese


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In Ungheria la destra autoritaria e religiosa ha finalmente trovato la sua più completa realizzazione. Il partito Fidezs del primo ministro Viktor Orbàn dopo aver introdotto una controversa legge sul controllo dei media di informazione si è scritto una Costituzione su misura. Il trionfo elettorale del 2010, quando Fidesz ottenne più dei due terzi dei seggi, ha così prodotto la prima Legge fondamentale europea che contraddice esplicitamente la Carta dei diritti della Ue, visto che pone esplicitamente in discussione il principio dell’uguaglianza di tutti gli uomini. Pesanti discriminazioni formali per gay e minoranze etniche, riconoscimento dei soli valori cristiani, divieto d’aborto, una miscela reazionaria condita con uno sostanziale annullamento dell’equilibrio dei poteri a favore del governo e del presidente della Repubblica. L’Unione Europea è scossa dal nuovo testo ungherese, anche se al momento non sono previste misure particolari. La Germania, il Paese che più conta nella parte orientale del Vecchio Continente, è la capofila nelle critiche alla svolta reazionaria in salsa magiara, nonostante la comune appartenenza nel PPE di Fidesz e Cdu, il partito tedesco di maggioranza relativa. Il Vaticano, invece, esulta per l’esplicito riconoscimento delle radici cristiane e per la lotta all’aborto e ai diritti per i gay.

 

PROFESSIONE DI FEDE DI UN SOLO PARTITO - Lunedì scorso il Parlamento di Budapest ha detto sì alla nuova legge fondamentale con 244 voti, tutti dai banchi del partito di governo Fidesz, che controlla i due terzi dei seggi parlamentari. L’opposizione socialdemocratica ha preferito lasciare l’aula e boicottare il voto. Jobbik, partito dell’ultradestra, ha votato contro la Costituzione, considerata per alcuni aspetti un vero e proprio “putsch” filo esecutivo Orbàn. Non è stata infatti predisposta alcuna Assemblea costituente per redigere il nuovo testo, e i partiti dell’opposizione sono stati sostanzialmente esclusi dal processo di revisione della carta fondamentale, così come il popolo non si potrà esprimere sul nuovo articolato che disciplinerà le loro vite. Il testo sarà firmato il 24 aprile dal presidente Pal Schmitt, e la scelta del Lunedì pasquale non sembra affatto casuale visto il contenuto ultrareligioso. La nuova Costituzione entrerà in vigore nel 2012, a meno di improbabili novità sul fronte europeo. Il testo inizia con un preambolo che si intitola riconoscimento nazionale di fede, che inizia con una dichiarazione di appartenenza alla Europa cristiana dichiarandosi in questo seguaci di Stefano I d’Ungheria, il primo capo del Regno magiaro che sconfisse un pretendente al trono pagano e cristianizzò definitivamente le terre ungheresi. Il preambolo afferma la centralità della cristianità, fondamento della Nazione, ed attua una cesura con il passato comunista dell’Ungheria, dichiarando nulle le leggi entrate in vigore tra il 1944 e il 1989. Nel controverso testo fa riferimento a Dio e al Cristianesimo come elemento fondante dell’Ungheria, mischiando la nazione “politica” e la nazione “etnica”, considerando parte della nazione gli ungheresi in Ungheria, i non ungheresi che vivono in Ungheria, gli ungheresi che vivono oltreconfine.

 

PREMIER SUPERSTAR – La nuova Costituzione ungherese prevede una profonda modifica dell’equilibrio dei poteri sancito dalla precedente Legge fondamentale, che era stata introdotta dal regime comunista ma poi stravolta dopo la fine del socialismo reale nel Paese magiaro. Il testo restringe il campo di competenza della Corte costituzionale, in particolare in ambito economico e sociale, e allarga i poteri dell’esecutivo sulla Magistratura, unico potere dello stato ancora indipendente. Inoltre vengono abrogati tre contrappesi democratici: i Mediatori delle minoranze etniche, le autorità per la protezione dei dati personali e per la protezioni delle generazioni future. Sono modificate le procedure di nomina dei capi degli enti pubblici, con periodi di mandato di 9 e 12 anni, il che li rende di fatto intoccabili e pone seri vincoli anche ai futuri governi. Accordato al Consiglio di bilancio, istituito presso la Banca centrale, un potere di veto sul bilancio e la capacità anche di sciogliere il Parlamento. Il sistema di nomina di quest’istituzione dà un ampio potere al governo e al presidente della repubblica. Questo garantirebbe al premier Viktor Orban, anche in caso le elezioni del 2014 andassero male, la possibilità di far sciogliere un Parlamento neo-eletto. Prevede che il sistema pensionistico e la politica fiscale non possa essere modificata se non con il voto dei due terzi del Parlamento. Anche questo rischia di vincolare governi futuri alle scelte adottate dal governo Orbàn.

 

 

CONTRO I GAY, ROM E NIENTE ABORTO – I valori cristiani che permeano il testo sono esplicitati con due articoli che sostanzialmente impongono il divieto d’aborto e il riconoscimento di qualsivoglia forma di uguaglianza giuridica per le coppie omosessuali. Secondo la nuova Carta fondamentale il matrimonio è solo ed esclusivamente quello tra uomo e donna, e il possibile voto concesso ai genitori da esercitare per i figli minorenni definisce con ancora più forza l’assoluta preminenza della famiglia tradizionale. Non è ancora chiaro cosa ne sarà delle unioni civili introdotte dal precedente esecutivo socialista, ma una giurisprudenza fedele alla nuova Carta non potrebbe far altro che cancellarli. La vita, viene ribadito nel testo, inizia con il concepimento, de facto rendendo illegale la possibilità di aborto, sempre che i magistrati magiari non trovino formule giurisprudenziali per mantenere l’autodeterminazione delle donne. In una Nazione composta per il 18% da persone di etnia rom, la Costituzione del partito Fidesz non prevede alcun riferimento ai diritti per le minoranze etniche, al contrario viene abolita la figura di mediazione pubblica che era spesso chiamata all’opera in un Paese dove l’odio razziale si è intensificato con la crisi.

 

BENEDETTA DAL PAPA – Il Vaticano ha particolarmente apprezzato l’inserimento nella Legge fondamentale delle radici cristiane, un’antica battaglia ai tempi della poi fallita Costituzione dell’Unione Europea. Pochi mesi prima dell’approvazione Benedetto XVI aveva ricevuto in Vaticano il nuovo ambasciatore magiaro, e neil discorso a lui rivolto sembra sostanzialmente ricalcare gli articoli poi vergati dal partito Fidesz.

 

I CATTOLICI NOSTRANI ESULTANO – Contro la nuova Costituzione ungherese, che tutela “la vita del feto fin dal concepimento”, “si levano alte le accuse di arretramento, di integralismo ottuso e si esprime la paura di restrizioni in tema di aborto”. Lo scrive l”Avvenire’ che, in un editoriale a firma di Carlo Casini, eurodeputato Udc e presidente del Movimento per la vita, sottolinea che questa norma “è un elemento assai positivo” ma “di per sé non lascia prevedere un’abrogazione della vigente legge sull’aborto”.”Tuttavia – scrive ancora Carlo Casini nel corsivo intitolato ‘In Ungheria l’alba di un futuro più umano’ – si deve replicare ai contestatori che tale riconoscimento è tutt’altro che un ritorno a epoche buie del passato. Al contrario esso fa intravedere l’alba di un futuro più umano”. A difesa della Carta ungherese oggi anche il ‘Dignitas Humanae Institute’, un’organizzazione internazionale di ispirazione cattolica che ha il presidente dell’Udc Rocco Buttiglione come ‘patron’. In una nota diffusa oggi l’istituto ricorda che la nuova costituzione ungherese, oltre a difendere il feto, invoca Dio nel preambolo ed esclude esplicitamente il matrimonio gay. Il ‘Dignitas Humanae Institute’ critica inoltre le riserve di Germania e Consiglio d’Europa nei confronti di Budapest: “Il relativismo, il l’ideologia revisionista socialista e il secolarismo militante hanno chiaramente reso la Germania e buona parte del’Ue cieca di fronte alla realtà”.

 

 

http://www.giornalettismo.com/archives/122239/contro-gay-e-laborto-la-costituzione-benedetta-dal-papa/

 

http://www.mariomieli.org/spip.php?article2245

 

 

E così, abbiamo un Paese dell'Unione Europea che, con i voti del partito di maggioranza (escludendo quindi l'opposizione dal dibattito politico), ha scritto una nuova costituzione, pronta per l'uso. Questa costituzione è profondamente conservatrice e reazionaria, si ispira ai valori cristiani della nazione (ma allora, i non cristiani?), non contiene alcun riferimento alla tutela delle minoranze etniche e vieta esplicitamente il matrimonio omosessuale (poche costituzioni europee erano così restrittive, prima d'ora; comunque, le unioni civili che fine faranno?). E, ovviamente, sancisce di fatto il divieto di abortire.

Non è il primo ritorno di fiamma di ideologie ultra-conservatrici, in Europa, ma finora mi sembra che nessuno fosse arrivato ad avere la stragrande maggioranza dei seggi in Parlamento e a riscriversi la costituzione. Che dramma.

Un Paese che aveva approvato le unioni civili, l'aborto, e adesso tutto rischia di crollare. Per conquistare ci vuole tanto, per distruggere basta un attimo.

E poi, abbiamo i soliti mercanti d'anime, il Vaticano: a loro basta che siano rispettati dei presunti "valori", e poi approverebbero qualsiasi cosa.

Questa deriva conservatrice mi preoccupa non poco, specialmente perché l'Europa ha l'occasione di dimostrare, ancora una volta, di essere un gigante dai piedi d'argilla. Impotente, si limita a poche parole senza passare ai fatti. E il vento che soffia da molte parti dell'Europa non è dei migliori.

Secondo voi, c'è il rischio di una deriva "indesiderabile" non solo in Ungheria, ma anche in Paesi di una certa importanza (sia demografica, sia economica)? L'incapacità di schierarsi contro questa costituzione (che va contro i principi su cui dovrebbe fondarsi l'Europa), da parte del resto dell'Unione, cosa significa?

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https://www.gay-forum.it/topic/17194-la-nuova-costituzione-ungherese/
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Il vento di destra spira forte in tutta Europa. Principalmente è la questione immigrazione a fare da traino per questi partiti razzisti e reazionari però noi non si può certo stare tranquilli (e quando mai lo siamo?). Anche se raramente fanno sparate contro i gay per una questione d'immagine poi di fatto sono fortemente omofobi.

Insomma, come la Lega da noi.

 

In generale il destino dell'Europa lo vedo davvero buio. Siamo in declino economico e da ogni parte nascono movimenti nazionalisti sempre più forti...

Non sono molto d'accordo con questo articolo.

 

Senz'altro questa nuova Costituzione sarebbe reazionaria e probabilmente un passo indietro per l'Ungheria. Ma mi sembra che le affermazioni di questo articolo siano esagerate.

 

Sulla questione del cristianesimo, la nuova Costituzione non fa altro che nominare Dio, cosa che fanno un sacco di documenti del genere. In tutta la Costituzione non compaiono mai le parole "cristianesimo", "cattolicesimo" o derivati. Al confronto, la nostra Costituzione riconosce esplicitamente uno status speciale alla Chiesa cattolica.

 

Per quanto riguarda il riconoscimento del diritto alla vita del feto, si può discutere evidentemente, ma non viola nessun principio europeo. Tra l'altro l'aborto è tuttora illegale salvo particolari eccezioni in alcuni Stati dell'UE.

 

Anche per quanto riguarda il matrimonio gay, nulla di nuovo sotto il sole. La frase incriminata è "Hungary protects the institution of marriage between man and woman, a matrimonial relationship voluntarily established, as well as the family as the basis for the survival of the nation". Nulla vieta in questa frase il matrimonio gay. Conosciamo tutti la situazione della Spagna, e nonostante ciò la sua Costituzione riconosce solamente il matrimonio tra uomo e donna.

Al confronto, le costituzioni di molti Stati americani sono ben peggiori, visto che vietano espressamente il riconoscimento delle coppie dello stesso sesso.

 

Con questo non voglio dire che questa nuova Costituzione sia una buona cosa, tutt'altro. Il modo in cui è stata adottata, il significato che le si vuole attribuire, il passo indietro che segna...

Ma le cose citate non sono in contrasto con i trattati e le leggi europei, che mi risulti. Magari lo fossero.

 

 

 

C'è una sola cosa che è mostruosa in questa Costituzione, e che mi sembra in contrasto con tutti i principi di diritto europeo e internazionale, ed è questo:

 

It cannot be considered an infringement of equal voting rights if a super majority law provides an additional vote for mothers in families with minor children, or as a provided by law, another person may be entitled to an additional vote.

 

E il suffragio universale andò a farsi benedire... :mellow:

privateuniverse

Secondo voi, c'è il rischio di una deriva "indesiderabile" non solo in Ungheria, ma anche in Paesi di una certa importanza (sia demografica, sia economica)?

 

In Italia non sta forse succedendo la stessa cosa?

Solo che la destra non ha quella maggioranza dei due terzi che le permetterebbe di approvare delle riforme costituzionali evitando il referendum confermativo.

Quindi, invece di sovvertire l'ordine costituzionale in maniera aperta e dichiarata come avviene in Ungheria, lo svuota.

Ma se domani le cose dovessero cambiare? Se dovesse essere approvata una legge elettorale sul modello della Legge Acerbo del 1923?

E se Berlusconi dovesse diventare presidente della repubblica? Non dimentichiamo che il mandato di Napolitano scade nel 2013; il successore potrebbe essere eletto da questo parlamento, o da un parlamento in cui Berlusconi e i suoi alleati sono comunque in maggioranza.

 

L'incapacità di schierarsi contro questa costituzione (che va contro i principi su cui dovrebbe fondarsi l'Europa), da parte del resto dell'Unione, cosa significa?

 

Storicamente, quando in Europa c'è stata una deriva autoritaria, non è mai venuto un aiuto dall'esterno.

Fino alla metà degli anni Settanta Spagna, Portogallo e Grecia sono state rette da dittature di destra. I regimi sono caduti, o sono stati rovesciati, dall'interno, non dall'esterno.

E poi, questo non è un caso isolato, ma un'epidemia.

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