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Rapporto con la femminilità


Virginiaxoxo

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Virginiaxoxo

si infatti stavo scherzando! :) ma visto che ti ho visto voglioso delle mie domande, ho pensato che magari ne volevi altre :)

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Sono incuriosito dal tuo lavoro, ma mi pare che non sia ben articolato o che comunque i testi che ti hanno consigliato siano ancora legati a vecchie visioni.

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1) Avete mai sentito il desiderio di essere femmina, in termini di possedere un

 

corpo femminile ed essere considerati come tali di fronte agli altri (e a voi stessi)?

 

Se si, quale spiegazione dareste a questa "fase" e come l'avete superata (ammesso

 

che sia stata superata)?

io no, ma manco per nulla!

 

 

2) In che maniera associate una serie di atteggiamenti e attività

 

"convenzionalmente" femminili su di voi con il genere femminile? Si tratta di

 

tentativi per essere simile a una femmina o non c'è nessuna volontà di apparire

 

come tale? (Mi spiego meglio con un esempio: mentre per l'individuo transessuale

 

tutte questi "espedienti" hanno lo scopo di renderla femmina, come vengono

 

inquadrate invece nell'omosessuale? )

 

 

PER QUANTO RIGUARDA ME, NON SI INQUADRANO PERCHE' NON MI APPARTENGONO

 

 

3) Nel rapporto con il maschio, avete mai sentito la necessità di appartenere

 

all'altro sesso?

 

NO.

 

4) Se foste in possesso una bacchetta una magica, Cambiereste il vostro corpo con un corpo

 

femminile ? Perchè si e perchè no?

 

NO PER NULLA.

PERCHE' IO STO BENE CON ME STESSO COSI COME SONO.

 

 

5) Come vedete la transessualità? E' un qualcosa che capite, che vi affascina o al

 

contrario che percepite come lontano e difficile da capire?

 

E' UNA SCELTA CREDO MEDITATA; FORSE ANCHE SOFFERTA, O VOLUTA FORTEMENTE PER SENTIRSI SE STESSI.

NON é UNA COSA CHE MI APPARTIENE. MA POSSO CAPIRLA.

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radioresa

Scusa per le risposte telegrafiche:

 

 

1) Mai, neanche una volta. Uomo sono e uomo resto.

 

2) Bah, non ho atteggiamenti checcosi, né volutamente né senza volere.

 

3) Mai.

 

4) No.

 

5) È una cosa che mi è indifferente, e capisco la necessità di una persona di trovarsi bene nel proprio corpo e di fare tutto per riuscirci.

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WistonSmith

1) No, mai.

 

2) Non concepisco molto questo "convenzionalmente femminili", se intendi stereotipi, non saprei proprio.

Ritengo una valutazione del genere del tutto soggettiva, e ciò che io reputo essere "unisex", per modo di dire, per altri può benissimo essere una cosa prettamente "femminile".

L'unica cosa che mi sovviene, solo perché qualcuno me l'ha fatto notare più volte, è la mia abitudine ad accavallare le gambe.

Ah, sì, e poi a casa mia piscio seduto.

 

3) E' tipo uno di quei concorsi a trabocchetto nei quali trovi anche tre volte la stessa domanda? Comunque ancora no.

 

4)Di nuovo; no.

 

5) Lontano da un certo punto di vista "personale", nel senso che, anche cercando di mettermi nei loro panni, forse non potrei comprendere appieno il disagio di alcune persone. Comunque non mi esprimo più di così, sto ancora documentandomi a proposito.

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Bri.Kyn X

1) Avete mai sentito il desiderio di essere femmina, in termini di possedere un

 

corpo femminile ed essere considerati come tali di fronte agli altri (e a voi stessi)?

 

Se si, quale spiegazione dareste a questa "fase" e come l'avete superata (ammesso

 

che sia stata superata)?

 

Mai, mi dà molto fastidio l'idea che io possa essere associato ad una donna. Non ho mai desiderato di essere una donna, a parte pensare - qualche volta - che se fossi nato donna avrei potuto farmi parecchi maschietti che mi sono preclusi adesso. :D

 

 

2) In che maniera associate una serie di atteggiamenti e attività

 

"convenzionalmente" femminili su di voi con il genere femminile? Si tratta di

 

tentativi per essere simile a una femmina o non c'è nessuna volontà di apparire

 

come tale? (Mi spiego meglio con un esempio: mentre per l'individuo transessuale

 

tutte questi "espedienti" hanno lo scopo di renderla femmina, come vengono

 

inquadrate invece nell'omosessuale? )

 

 

Penso che fondamentalmente sia una convenzione attribuire questa o quell'altra attività al maschio o alla femmina. Un uomo etero che pulisce casa è un pantofolaio preciso, un gay che pulisce casa è una checca. Soltanto stupidaggini.

Poi credo che i gay tendano a caricaturare questi aspetti nel corso dell'esistenza, creando anche una sorta di linguaggio-gioco all'interno della propria comunità omosessuale. Un modo di riconoscersi attraverso atteggiamenti, gesti, abitudini che tradizionalmente sono attribuiti agli omosessuali.

 

 

3) Nel rapporto con il maschio, avete mai sentito la necessità di appartenere

 

all'altro sesso?

 

Mai. Anzi, coi maschi preferisco apparire quanto più virile possibile.

 

 

4) Se foste in possesso una bacchetta una magica, Cambiereste il vostro corpo con un corpo

 

femminile ? Perchè si e perchè no?

 

Mai. Dovrei cambiare anche tutto il resto, perchè essere maschi o femmine non è dovuto solo al corpo.

 

 

 

5) Come vedete la transessualità? E' un qualcosa che capite, che vi affascina o al

 

contrario che percepite come lontano e difficile da capire?

 

Penso di intuire come ci si senta, credo sia molto peggio che scoprirsi gay. C'è un margine "sociale" per l'omosessualità che al contrario non esiste per i transessuali. Il percorso è difficile, non so quanto aiuti, ed è un mondo che sento alquanto distante.

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Penso di intuire come ci si senta, credo sia molto peggio che scoprirsi gay. C'è un margine "sociale" per l'omosessualità che al contrario non esiste per i transessuali. Il percorso è difficile, non so quanto aiuti, ed è un mondo che sento alquanto distante.

 

A questo quesito che ti poni ti rispondo io, il percorso aiuta, ad accettarsi ed ad essere accettati.

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scontate per noi, ma non per gli etero o per chi non sa una pippa dell'argomento

 

eh ma insomma, chi ci prepara una tesi non è per diffonderla al grande pubblico ma per relazionarla agli addetti ai lavori. trovo queste domande piuttosto ingenue e - dal mio accademico punto di vista - piuttosto insipide, almeno per chi mira al buon voto.

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orodeglistupidi

Nei mammiferi e negli uccelli è sempre il maschio ad essere più bello;

noi non facciamo eccezione e questo spiega la loro fissa per trucco e abbigliamento

 

Virginiaxoxo, mi sembrerebbe più interessante studiare il rapporto tra omosessualità maschile irrisolta e misoginia, più che il generico rapporto tra omosessuale maschio e femminilità.

 

Dall'intellettualoide che denigra il corpo femminile, dichiarando la superiorità di quello maschile per una improbabile evidenza biologica, fino allo stilista che fa di tutto per strappare lo scheletro fuori dal corpo delle sue modelle, le vie che un omosessuale maschio irrisolto può percorrere per schiacciare la donna che teme di incontrare allo specchio appaiono infinite.

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  • 2 weeks later...

Ma perché siete così ossessionati

dalla femminilità degli altri?

 

Il post di Virginia era ai limiti del bullismo

e si meritava una risposta provocatoria.

Ai livelli dell'adolescente che chiede "chi fa la donna?"

quando fai i tuoi primi coming out...

 

La dimensione dell'effeminatezza dei gay

dovrebbe rimanere su un piano giocoso,

di autoironia, di scherzo tra pari

e non dovrebbe essere consentito agli/alle eterosessuali

di appiattire sempre su questo l'esperienza omosessuale.

 

Non siamo nell'Ottocento e neanche alle Medie...

Lasciamo che sia parte di un racconto personale,

invece di trovare sempre un modo per additarla negli altri.

 

L'idea reazionaria - poi - della "misoginia delle lobby omosessuali"

ste meglio in bocca alla Mussolini che a un gay razionale.

O devo immaginare che tanti gay facciano i parrucchieri

per umiliare la "donna che hanno dentro"

rovinando le femmine con acconciature ridicole?

 

Che l'immagine della bellezza femminile

sia tanto diversa tra gay e maschi etero,

direi che è una cosa decisamente scontata.

D'altra parte non mi pare che sulla bellezza dei maschi

ci siano poi punti di contatto

tra il canone estetico femminile (che so, Leonardo Di Caprio?)

e quello maschile (Stallone o Schwarzenegger...)

 

Ma - come è logico - l'omofobia ci fa credere

che solo i criteri estetici dei gay siano "misoginia"

Non so se qualcuno creda che l'immagine svirilizzata del maschio

che piace tanto alle ragazzine, sia una fantasia castrante

per non vedere il maschio che è dentro di loro...

 

Mi sembra piuttosto il solito tentativo

(comune tanto nei gay quanto negli etero)

di vedere sempre "una donna dentro a un gay":

donna amata quando si è risolti

e disprezzata quando si è irrisolti;

ma comunque sempre necessariamente presente.

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orodeglistupidi

Che l'immagine della bellezza femminile

sia tanto diversa tra gay e maschi etero,

direi che è una cosa decisamente scontata.(...)

 

Ma - come è logico - l'omofobia ci fa credere

che solo i criteri estetici dei gay siano "misoginia".

 

Sgomberiamo il campo da queste tortuose manipolazioni retoriche e torniamo al nocciolo delle tue precedenti affermazioni.

 

Hai affermato che le donne sono sempre meno belle degli uomini, e - a sostegno di un'opinione tanto infondata e misogina - hai portato come giustificazione un'evidenza altrettanto infondata, cioè una presunta supremazia estetica del maschio in ogni esemplare di mammifero e uccello.

 

Come se questo non fosse sufficientemente offensivo, hai affermato pure che le donne sono ossessionate da trucco e parrucco perché in qualche modo devono compensare la loro oggettiva inferiorità estetica nei confronti degli uomini: affermazione stupida e violenta, che - in evidente mala fede - annulla in un colpo solo la gravità della vera causa di una simile ossessione, cioè la pressione sociale che induce la donna a reificarsi.

 

Insomma, sbagli tre volte: la prima volta, quando cerchi di manipolare i fatti oggettivi per giustificare le tue opinioni soggettive misogine, invece che modificare le tue opinioni soggettive sulla scorta dei fatti oggettivi.

 

Sbagli la seconda volta quando, sulla scorta del primo errore, generalizzi le tue opinioni misogine e le vendi come verità valide per qualunque persona razionale.

 

Il terzo errore lo commetti quando, accusato di fomentare disprezzo nei confronti della donna, difendi la tua posizione cercando di rovesciarti malamente da oppressore in oppresso.

 

Ecco che la misoginia di Almadel vorrebbe sparire, sovrastata da una presunta omofobia che colpirebbe non le sue particolari affermazioni misogine, bensì in generale i criteri estetici di tutti i gay.

 

Dici che l'immagine di bellezza femminile è tanto diversa tra maschi eterosessuali e maschi omosessuali e che solo per questi ultimi è tacciata di misoginia: questo, però, non c'entra nulla con l'accusa di misoginia che rivolgo a te e agli omosessuali irrisolti.

 

Ho accusato te di misoginia per le tue affermazioni, che mostrano disprezzo incondizionato nei confronti della bellezza femminile; non ti ho mai accusato di misoginia per il fatto di aver proposto un modello di bellezza femminile diverso da quello di un maschio etero.

 

L'idea reazionaria - poi - della "misoginia delle lobby omosessuali"

ste meglio in bocca alla Mussolini che a un gay razionale.

 

Questo espediente di associare un personaggio politico omofobo a chi ti critica (in un forum di utenti omosessuali, vale a indurre l'impressione che l'utente che ti critica sia autolesionista e quindi irrazionale: smonti l'utente invece di smontare le sue argomentazioni) è davvero debole e superfluo.

 

Non ho paventato l'esistenza di alcuna lobby omosessuale portatrice di odio nei confronti della donna. Ho invece rilevato l'esistenza di omosessuali irrisolti che, in diversi modi e con intensità diversa, colpiscono la donna e la femminilità perché non trovano altro modo di aggrapparsi alla propria identità maschile.

 

(...)il solito tentativo

(comune tanto nei gay quanto negli etero)

di vedere sempre "una donna dentro a un gay":

donna amata quando si è risolti

e disprezzata quando si è irrisolti;

ma comunque sempre necessariamente presente.

 

Si è irrisolti quando la potenziale incoerenza tra genere, sesso e orientamento sessuale rispetto agli stereotipi dominanti è vissuta come una minaccia disgregante, al punto che la lotta tra i generi sessuali viene assunta come strumento di catarsi.

 

Ciascun* deve sentire piena la libertà di orientare la propria identità come meglio crede rispetto a quelle grossolane approssimazioni di "maschile" e "femminile" che poco o nulla dipendono da ciò che abbiamo tra le gambe; perché ciò sia possibile, nessun* deve sentirsi nella posizione di denigrare alcun carattere sessuale e/o identità di genere.

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1) Stavo cercando di ottenere una reazione da una "ragazza"

che - a mio avviso - era venuta nel forum a provocare...

La questione della "bellezza maschile in natura"

è semplicemente dovuta al fatto che il partner lo sceglie la femmina;

il fatto che le femmine umane siano più "vistose" dei maschi

è una strana contraddizione della norma naturale,

probabilmente dovuta solo a questioni culturali.

 

Le "femmine si truccano perché sono brutte" era solo una boutade

per far incazzare Virginiaxoxo e la storia sugli animali

mi era venuta in mente commentando Nietzche, il quale

scrivendo che "il trucco delle donne dimostra la loro inferiorità"

mi fece venire in mente "caspita, allora in Natura sono inferiori i maschi!" :)

Si trattava insomma di una provocazione ad personam...

Evidentemente sono stato eccessivo e non si è colta la cosa,

quindi mi scuso; pur convinto che tu sia semplicemente prevenuto nei miei riguardi.

 

Giusto per spiegarti altre mie battute: spesso per far arrabbiare le ragazze

dico loro che se pensano che sia maschilismo lavorare per mantenere le donne,

dovrebbero offrirsi di mantenere i loro maschi, ne troverebbero anche troppi dispostissimi. :)

Anche questa è una provocazione, che ignora ad arte la reale questione del femminismo

(il fatto che un tempo il marito potesse decidere che la moglie non lavorasse

e il peso della maternità sull'occupazione femminile).

Te lo dico, così magari se me lo senti dire non ti preoccupi della mia misoginia

quanto piuttosto del mio discutibile senso dell'umorismo.

 

2) Che sia frequente l'espediente di usare la misoginia

come unica forma per ribadire la propria identità maschile,

concordo assolutamente. Sinceramente l'ho sempre visto fare

soltanto da maschi eterosessuali

(il classico "le donne sono tutte troie/oche/eccetera")

che più che esorcizzare la loro femminilità,

cercavano di esorcizzare la loro scarsa fortuna in amore...

 

La "misoginia dei gay" è uno scherzo comune

tra i gay risoltissimi nella loro effeminatezza.

Giocano a parlare male delle donne mettendo in scena

lo stereotipo dell'invidia femminile.

("Ma guarda quella sciacquetta come si veste!")

Un classico la battuta del tampax in "Priscilla"

o la storiella che le donne non sappiano praticare sesso orale

o quella che i travestiti non hanno la cellulite...

Non solo è evidentemente un gioco, ma è comune

proprio tra i gay effeminati e i travestiti

e non certo tra noi livorosi gay irrisolti che semmai

ci diamo arie di bisessualità per sembrare più maschi :D

 

Per nulla scherzoso invece il tuo riferimento

allo stilista che fa di tutto per strappare lo scheletro fuori dal corpo delle sue modelle

ti piaccia o no è invece un grande classico dell'omofobia contemporanea.

 

3) Trovo carina la tua chiusa politicamente corretta,

ma mi sfugge in che modo sia riferita al fatto

che io sarei - evidentemente - irrisolto.

Come ti ho detto la mia provocazione sulle "donne brutte"

al massimo poteva sembrarti la tipica scheccata

con cui i gay rispondono alle donne omofobe

e invece ci hai voluto vedere la mia battaglia

contro la donna che rischio di vedere allo specchio...

 

(Sarebbe stato meglio se avessi risposto

alle tue due righe di insulti con due righe di insulti,

invece di scrivere addirittura due papiri;

ma esci così di rado dalla tua riserva

- dalla quale mi arrivano spesso oblique frecciatine -

che, per una volta che non fai l'indiano,

sarebbe stato da cafoni liquidarti frettolosamente :))

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Hinzelmann

E perchè dovreste liquidarvi ( frettolosamente o meno )

a vicenda?

 

Secondo me la provocazione riuscita in senso forumistico

è quella della "ragazza" che ha aperto il topic. Se voleva

irritare e provocare reazioni infastidite, limitandosi a porre

una serie di domande, direi ci sia riuscita.

 

Mi chiedo però, almadell, se sia giusto raccogliere la provocazione

tanto più quando l'oggetto di polemica sarebbe una presunta donna

omofoba con le virgolette, mentre poi noi parliamo tra gay

 

L'identità maschile si costruisce attraverso la misoginia per

tutti i bambini e questo avviene prima della pubertà e prima

della scoperta della propria omosessualità. Quindi precede come

meccanismo mentale anche la costruzione dell'identità omosessuale.

 

E' un meccanismo che appartiene e tocca tutti i bambini e molto

meno le bambine. La costruzione dell'identità maschile ha una genesi

di questo tipo, non siamo in grado di spiegare il perchè ma dobbiamo

prenderne atto. E non si tratta ovviamente solo dello scambio di battute

fra amici, siano essi etero, siano essi gay risolti, che ad età diversa si

riferiscono alle donne per parlare "tra maschi", riecheggiando quel meccanismo...

al fine di creare una "complicità" tra loro ( una certa idea di donna viene chiamata

in causa al fine di ribadire una maschilità condivisa )

 

Certamente il discorso "scherzoso" corrisponde ad una finta misoginia

ad una recita di misoginia, ciò non toglie il fatto che vi siano gay

che agiscono e pensano la misoginia in termini diversi, con esiti meno

felici.

 

Ci si potrebbe chiedere se sia opportuno, tra gay, creare una complicità

maschile parlando male dei maschi eterosessuali. Questa domanda tocca in

modo più sensibile la costruzione al maschile della identità omosessuale.

Perchè in tale circoscritto ambito pesa l'idea del "minus" rispetto al "plus"

( in senso identitario )

 

Ci si potrebbe chiedere anche perchè è relativamente più facile, tra gay,

che si vada invece alla cd. "guerra dei caxxi" ( che a dispetto della

caratteristica genitale è una dinamica più propria delle donne etero che

dei maschi etero )Se questo accade non è detto che il motivo sia però solo

psicologico, c'è il peso culturale del potere eteronormativo.

 

Insomma di carne al fuoco se ne può mettere molta...

 

Cerchiamo di costruire dei discorsi piuttosto che delle risposte

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orodeglistupidi

Stavo cercando di ottenere una reazione da una "ragazza"

(...)

Le "femmine si truccano perché sono brutte" era solo una boutade

per far incazzare Virginiaxoxo

 

Capisco: bisogna contestualizzare ogni battuta che istighi al disprezzo, invece che ritenerla di per sé offensiva nei confronti di tutte le persone cui è diretta.

 

Invito tutti gli omosessuali di questo forum a non indignarsi più di fronte alle battute omofobe del personaggio di turno.

 

Attenti, potrebbe trattarsi di una boutade ad personam - il che, come Almadel insegna, è una forma di provocazione assolutamente legittima.

 

 

All'ugandese che ci dirà che gli omosessuali sono dei viziosi, ribatteremo: "Si sa che voi negri siete inferiori mentalmente per natura"; quando ci contesteranno l'idiozia e la pericolosità di una simile battuta, ci difenderemo così: Si è trattata di una boutade ad personam, volta a provocare una reazione in quell'ugandese omofobo. :uhsi:

 

La "misoginia dei gay" è uno scherzo comune

tra i gay risoltissimi nella loro effeminatezza.

Giocano a parlare male delle donne mettendo in scena

lo stereotipo dell'invidia femminile.

(...)

Non solo è evidentemente un gioco, ma è comune

proprio tra i gay effeminati e i travestiti

e non certo tra noi livorosi gay irrisolti che semmai

ci diamo arie di bisessualità per sembrare più maschi :D

 

Un omosessuale effeminato non è necessariamente risolto. L'effeminato può diventare misogino quando, invece che puntare a destabilizzare lo stereotipo di maschio (rifiuto di comportarmi coerentemente con lo stereotipo del mio genere) si annulla nell'interpretazione dello stereotipo negativo di femmina.

 

L'effeminato che non sa avere rapporti con altri uomini senza sentirsi e proporsi come donna-cagna, ad esempio, non è meno misogino e irrisolto dell'omosessuale alfa che compensa l'impossibile desiderio di sopraffare la donna facendo dei suoi partner maschi delle donne-cagne.

 

(Sarebbe stato meglio se avessi risposto

alle tue due righe di insulti con due righe di insulti,

invece di scrivere addirittura due papiri;

ma esci così di rado dalla tua riserva

- dalla quale mi arrivano spesso oblique frecciatine -

che, per una volta che non fai l'indiano,

sarebbe stato da cafoni liquidarti frettolosamente)

 

Lascia da parte queste pittoresche metafore, però. Lo sterminio dei nativi americani è una questione troppo delicata, che non merita di finire in pasto al tuo

 

discutibile senso dell'umorismo

:sorriso:
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Capisco: bisogna contestualizzare ogni battuta che istighi al disprezzo, invece che ritenerla di per sé offensiva nei confronti di tutte le persone cui è diretta.

 

Invito tutti gli omosessuali di questo forum a non indignarsi più di fronte alle battute omofobe del personaggio di turno.

 

Attenti, potrebbe trattarsi di una boutade ad personam - il che, come Almadel insegna, è una forma di provocazione assolutamente legittima.

 

 

All'ugandese che ci dirà che gli omosessuali sono dei viziosi, ribatteremo: "Si sa che voi negri siete inferiori mentalmente per natura"; quando ci contesteranno l'idiozia e la pericolosità di una simile battuta, ci difenderemo così: Si è trattata di una boutade ad personam, volta a provocare una reazione in quell'ugandese omofobo. :uhsi:

 

Capirai quanta misoginia...

Ho detto che trovo le donne "più brutta, ma più intelligenti dei maschi".

Mi sembrava una simpatica provocazione spiazzante

per ribaltare lo stereotipo etero della donna "più bella ma più stupida dei maschi".

Inoltre lo ammetto, se un Ugandese mi dicesse che

"i gay segnano il declino di un Paese";

non riuscirei a non dirgli:

"Quindi è grazie ai vostri etero

che in Uganda si sta meglio che in Olanda, vero?"

 

Un omosessuale effeminato non è necessariamente risolto. L'effeminato può diventare misogino quando, invece che puntare a destabilizzare lo stereotipo di maschio (rifiuto di comportarmi coerentemente con lo stereotipo del mio genere) si annulla nell'interpretazione dello stereotipo negativo di femmina.

 

L'effeminato che non sa avere rapporti con altri uomini senza sentirsi e proporsi come donna-cagna, ad esempio, non è meno misogino e irrisolto dell'omosessuale alfa che compensa l'impossibile desiderio di sopraffare la donna facendo dei suoi partner maschi delle donne-cagne.

 

Tutto questo non esiste realmente.

La maggior parte dei gay che si propone come "donna-cagna"

mette solo in scena una sua banale fantasia sessuale

e "l'omosessuale alfa" si presta semplicemente

a questa rappresentazione. O - meno spesso - viceversa.

I ruoli "dominate-dominato" sono solo fantasticherie

che tu non capisci perché sei lontanissimo dal mondo BDSM.

Le cose - realmente - funzionano proprio all'inverso

(ci sono persino dei simpatici lavori di Michel Foucault a proposito)

rispetto a quanto tu credi, ma avrei un certo imbarazzo a spiegartelo meglio.

Lascia da parte queste pittoresche metafore

 

Non era una metafora sullo sterminio degli indiani,

ma sul tuo comportamento acido e autoreferenziale;

a me fa molto piacere avere la possibilità di risponderti

- nonostante io ti irriti grandemente -

il mio "fioretto" di Maggio sarà irritarti di meno

e spingerti a intervenire più spesso.

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Hinzelmann

Facciamo un attimo un passo indietro rispetto alla

polemica personale.

 

Questo utente, chiunque sia, pone 5 domande a chi, fra

i gay si riconosca vicino all'universo femminile.

 

Se questo riconoscimento manca direi si possa non rispondere.

 

Se si decide di rispondere per criticare le 5 domande che

vengono poste, bisognerebbe farlo nell'interesse degli effeminati.

 

In primo luogo per il fatto che la vicinanza all'universo femminile

viene descritta nei termini dell'effeminatezza, in secondo luogo per

il fatto che le domande spingono verso il paragone con le transessuali.

 

Proviamo a ripartire da qui?

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virginia cmq io sto leggendo un libro e se già non lo hai consultato te lo consiglio. e' scritto da Delia Vaccarello, giornalista e antropologa. Si chiama Evviva la neve e è pieno zeppo di testimonianze di transessuali e transgender. Secondo me ti potrebbe essere utile! A proposito, visto che siamo in argomento. io non ho ancora capito bene, nonostante stia leggendo il libro, che differenza c'è tra transessuali e transgender. I primi fanno l'intervento per cambiare sesso e i secondi no, giusto??

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Dai, scherzi a parte è ovvio.

Confondere le trans con i gay

è offensivo sia per le trans che per i gay.

 

L'intoppo nasce con quegli omosessuali

che - per brevità - chiamerò transgender.

Ovvero quei gay che nel sesso amano "sentirsi donne"

(o "troie" o "cagne", dipende dal fetish...)

 

Se la transessualità è una malattia,

il transgenderismo non lo è:

perché il primo è un disagio col proprio corpo;

mentre nel secondo caso non è così.

 

Il "guaio" è che il trangender

è un "maschio che si sente donna"

mentre la transessuale

è "una donna nel corpo di un maschio"

 

Ogni volta che diciamo "essere gay

significa sentirsi uomini e amare altri uomini"

i transgender ci guardano con tanto d'occhi.

Da un lato sembra che li discriminiamo

dall'altro ci arrabbiamo

quando il transgender ci dice

che "ha fatto sesso con un etero".

 

Questo è il punto critico della definizione di "gay".

Sono omosessuale se faccio sesso con un ragazzo che si sente donna?

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sinceramente non vedo in che modo in che modo ci si possa definire etero facendo sesso con una persona dello stesso sesso che "si sente" del sesso opposto.

da una parte immagino il tizio che vuole far sesso con un uomo senza sentirsi gay, tipo i violentatori nelle carceri per "punire" gli omosessuali; dall'altra la tizia feticista dei gay che pensa che ritenersi "un uomo nel corpo di una donna" sia un motivo sufficiente affinchè gli omosessuali provino attrazione sessuale su di essa, e qui non chiedetemi di fare esempi eheh.

 

dice hinzelmann

 

 

Questo utente, chiunque sia, pone 5 domande a chi, fra

i gay si riconosca vicino all'universo femminile.

 

Se questo riconoscimento manca direi si possa non rispondere.

 

Se si decide di rispondere per criticare le 5 domande che

vengono poste, bisognerebbe farlo nell'interesse degli effeminati.

 

 

ok che la psicologia è quello che è, tuttavia non si può fare uno "studio" per ottenere un risultato scartando quelli che non corrispondono, specialmente se sono la maggior parte! è come voler ottenere un risultato già stabilito in partenza e cioè che "l'omosessualità è collegata con la femminità" è vero che dice che "Le mie domande sono dunque principalmente rivolte a tutti coloro si sentono più vicini all'universo femminile" ma se poi ne deduce qualcosa che dovrebbe essere applicata all'omosessualità in sé, come lasciano intendere altre frasi, se ne esce con un pesante errore nel metodo che rende il tutto inutile.

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Hinzelmann

Ciò che pensavi tu, Coeranos, era chiarissimo : non c’è legame alcuno,

è solo ed interamente un problema di disforia di genere.

 

Vedo che ora correggi il tiro: non c’è legame con la maggior parte degli

omosessuali.

 

E’ già un passo avanti.

 

Non ho nessun interesse, ovviamente, ad accreditare la tesi che gli

omosessuali siano tutti dei mezzi maschi, anche se un pericolo in

questo senso in chiave scientifica direi sia remoto, bisognerebbe

tornare all'idea del terzo sesso o dell'omosessualità come degenerazione

che precede l'idea stessa dell'omosessuale come nevrotico:

http://www.giovannidallorto.com/saggistoria/dege/dege.html#terzo

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Sì, ma io una corretta interpretazione

della "zona fucsia"

fra la transesessualità e l'omosessualità

ancora l'ho sentita...

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orodeglistupidi

Non ho nessun interesse, ovviamente, ad accreditare la tesi che gli

omosessuali siano tutti dei mezzi maschi, anche se un pericolo in

questo senso in chiave scientifica direi sia remoto, bisognerebbe

tornare all'idea del terzo sesso

 

In effeti, non è mostrando che gli omosessuali e le lesbiche sono mezzi maschi e mezze femmine che si può scongiurare un simile pericolo.

 

Il punto è emancipare tutt* dalla presunta necessità di definirci attraverso generi binari.

 

Esiste davvero qualcosa di intrinsecamente maschile e di intrinsecamente femminile, o si tratta di categorie che una certa parte della popolazione ha convenienza a imporre, al fine di appropriarsi di una posizione di dominio altrimenti ingiustificabile?

 

Che cos'è femminile, che cos'è maschile?

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Hinzelmann

Va bene, una scelta possibile è la teoria queer, magari

con un po' di Lacan ( il giusto per spingere ai margini

la biologia e siamo agli antipodi di Coeranos... :sorriso: )

 

Io di voi conosco solo almadel, però Coeranos quando si parla

di Scienza so dove va a parare, a questo riguardo è un Aristotelico :sorriso:

 

Devo dire però che io non sottovaluto affatto i pericoli della psicologia

su questo voglio essere chiaro. Solo che gli approcci pseudoscientifici

omofobi per quel che so io sono fortemente ostili al concetto stesso di

identità di genere ( maschio e femmina Iddio li creò...)Ecco, qui smentitemi

se sbaglio...mi raccomando! Il mio discorso presuppone infatti che

tale pericolo non esista. Perchè bisogna anche essere pragmatici a

questo riguardo...se il pericolo c'è bisogna attrezzarsi, altrimenti

( teoria queer o meno ) è un falso nemico.

 

Anzi ognuno di noi dovrebbe sorvegliare il settore che meglio pratica

e conosce, mantenendo un ottica critica speciale.

 

Devo dire però che Almadel si era fatto carico di "trans represse"

e "transgender" ( cioè nell'attacco alla donna eterosessuale omofoba

o al troll gay che non mastica i fondamenti della teoria queer ha

coscienza "politica" del problema )

 

Però Almadel tu usi la letteratura queer sul BSDM, diciamo gli studi

più settoriali ( contro il biologico, contro il predeterminato, contro

l'innatismo )ma me li svincoli completamente dal loro contesto culturale,

che dovrebbe presupporre una certa fluidità.

 

Deve essere qualcosa di cui abbiamo sicuramente già parlato, ma causa

il fatto che oramai scriviamo da anni in un sito innatista ( ed io inizio

ad avere una certa età...e problemi di memoria :aiuto: )l'ho dimenticato :mellow:

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Esiste davvero qualcosa di intrinsecamente maschile e di intrinsecamente femminile, o si tratta di categorie che una certa parte della popolazione ha convenienza a imporre, al fine di appropriarsi di una posizione di dominio altrimenti ingiustificabile?

 

Ahia, questa affermazione è un ginepraio!

Prova a dire una cosa simile a una transessuale...

prova a dire che la "femminilità" è solo una costruzione culturale

a una persona che lotta contro il suo corpo per appropriarsene.

 

La teoria queer ("siamo tutti bisex, transgender e versatili

e ogni etichetta è una violenza che viene fatta alla nostra identità")

si infrange spesso e volentieri contro troppi ostacoli.

 

La teoria queer - per quanto riguarda la "questione di genere" -

è nemica dell'esperienza del transessualismo.

Una trans e un trans sanno benissimo cosa siano i generi

e si dedicano attivamente a sopprimerne ogni sovrapposizione.

 

Anche la questione della "bisessualità generale"

presenta degli aspetti piuttosto inquietanti

(come per esempio la possibilità che allora essere gay sia una scelta);

anche se - con l'Innatismo oggi che va per la maggiore -

si è ritrovata ad essere messa all'angolo.

 

Rimane in auge solo l'ostilità verso i non-versatili

(che contraddistingue Orodeglistupidi)

che però ha lo svantaggio di essere l'ideologia della maggioranza

e - se è facile sfottere l'attivo-alfa e il passivo-cagna -

è più difficile dare dell'irrisolto all'attivo romantico

innamorato del passivo dolce...

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La teoria queer - per quanto riguarda la "questione di genere" -

è nemica dell'esperienza del transessualismo.

 

 

Ma chi l'ha detto? :D

 

La Queer Theory è una complessa teoria di decostruzione delle identità di genere e dei comportamenti legati

alle identità o anche solo alle rappresentazioni sessuali, di cui svela i presupposti culturali, e le non innocenti

implicazioni in chiave di sopraffazione, normazione, dominio.

 

In sé stessa si può paragonare a quello che in filosofia si chiama un principio "trascendentale" di analisi,

un principio a disposizione di tutti, che può essere applicato a qualsiasi costruzione o ricostruzione o critica

di identità e comportamenti dati. Tutti, gay, lesbiche, trans, ma anche etero, possono servirsene,

e se ne sono serviti.

 

La volgarizzazione «siamo tutti bisex, transgender e versatili» non c'entra niente con la queer theory.

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