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Rapporto con la femminilità


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soledamore

La teoria queer è una serie di studi sull'orientamento sessuale, il gender e i ruoli di genere che nel suo complesso rappresenta la fase filosoficamente più avanzata del pensiero glbtq. Secondo questa teoria, in breve, non ci sarebbe un'identificazione assoluta tra il tuo corpo, il tuo orientamento sessuale e il tuo gender.

Il che significa, semplifico un po', che se hai un corpo maschile ed un orientamento omosessuale, la possibilità di riferirti a un'identità gay, trans o bisex è sempre aperta.

Oppure che il transito per una trans mtf può anche non essere un viaggio di sola andata o può essere un viaggio non completo. Rifarsi un neopene, dopo la castrazione chirurgica definitiva, in buona sostanza. Per la teoria queer è necessario ammettere questa possibilità, anche se solo teorica.

 

Il tuo problema non è acquisire un Fallo. Quello del Fallo è un discorso simbolico, in quanto il Fallo nel nostro ordine sessuale, stabilisce il regime della catena significante in posizione di dominus, secondo la teoria di Lacan. In una società patriarcale è il nome del Padre.

Il tuo problema è acquisire un neopene e modificare attraverso altre operazioni chirurgiche il tuo corpo in modo che la tua mente si concilii con esso.

Quindi, fin quando non riesci a stabilire questa armonia tra la tua mente e il tuo corpo, puoi fare tranquillamente a meno della Qr th, che forse potrebbe confonderti solo le idee.

Mi rendo conto che non posso mettere in discussione filosoficamente una scelta che per te è biologica. Non in questo momento, mi sembra prematuro. Potresti fraintendermi e credere che il cambiamento di sesso sia come cambiare un vestito: facilmente ci si può rimettere quello precedente, se il nuovo non piace. Mentre in realtà, come presumo tu sappia, il transito biologico è un'esperienza molto forte, che necessita di una grande volontà, un supporto psicologico costante, una sicurezza assoluta sul proprio gender reale.

Quindi, fin quando non riesci a stabilire questa armonia tra la tua mente e il tuo corpo, puoi fare tranquillamente a meno della Qr th, che forse potrebbe confonderti solo le idee.

Mi rendo conto che non posso mettere in discussione filosoficamente una scelta che per te è biologica. Non in questo momento, mi sembra prematuro. Potresti fraintendermi e credere che il cambiamento di sesso sia come cambiare un vestito: facilmente ci si può rimettere quello precedente, se il nuovo non piace.

 

Nonostante Soledamore sembri il vertice dei problemi che la Queer Theory ha creato

qui si dimostra più sensibile di chiunque altro sia intervenuto.

 

Di fronte al cambiamento di genere è meglio tacere:

qui la Queer Theory si dimostra o inadeguata

o difficilissima da esporre in modo efficace.

 

Un applauso.

Hinzelmann

Non mi pare che tu in precedenza abbia taciuto Almadel.

 

Ne hai dette di ogni... <_<

 

Il punto semmai è: perchè è lecito dire qualunque cosa

arrivando ad ipotizzare malattie psichiatriche o neurologiche

tutto purchè sia biologico, pur di non parlare di una teoria

che sulla transessualità dice cose molto interessanti ed utili.

 

Ovviamente Edipo non c'entra niente, nè usare la Qth significa

rinunciare ad un'identità...queste sono assurdità.

Perché non dice affatto cose "interessanti e utili".

Dice cose che sono ovviamente incomprensibili per una persona trans.

 

E' chiaro che se la teoria è così zoppicante,

una persona trans si rifugerà nell'ipotesi psichiatrica del DIG.

 

Nelle ultime due settimane ho provato a coinvolgere

tutti i laureandi in filosofia che ho trovato

- con tesi sulla questione di genere e Foucault -

senza ottenerne, non dico una sintesi soddisfacente,

ma almeno una posizione radicalmente anti-essenzialista

(non chiedo di essere convinto, mi basterebbe qualcuno

che avesse il chiaro coraggio di darmi torto...)

 

Non c'è ancora una soluzione filosofica alla transessualità

o almeno non c'è una soluzione che sia compatibile col vissuto

delle persone realmente transessuali.

 

E - se esiste - non sono riuscito a capirla.

Non ho neanche capito cosa un trans o una trans

dovrebbero "decostruire".

In cosa consista la differenza

tra una trans che condivida la Teoria Queer

e una trans che invece non la condivida

(se non la libertà di prendere gli ormoni se sei "gaya"

senza la diagnosi del DIG, sostenuta da Sissy contro tutti)

Hinzelmann

Una cosa è certa, l'appartenenza biologica al sesso

determinato dai cromosomi sessuali, non è l'identità

di genere. L'identità di genere è una identificazione

della Persona ed è un processo costruttivo influenzato

dalla interazione di aspetti psicologici, socioculturali e

educativi. Certamente c'è una esigenza di classificazione

che corrisponde ad un bisogno di stabilità ( forte proprio

perchè tale stabilità nella realtà della persona trans manca...)

 

Nessuno nega che il vissuto delle persone transessuali sia tale

da determinare un'ansia di stabilizzarsi ( e questa cosa viene

detta transfobia )

 

Sissy ovviamente non c'entra niente, perchè Sissy sosteneva

che l'identità di genere non esiste, il chè è tutt'altro discorso

rispetto alla Qth.

Una cosa è certa, l'appartenenza biologica al sesso

determinato dai cromosomi sessuali, non è l'identità

di genere.

 

Questo lo sanno tutti: anche gli Ayatollah.

 

L'identità di genere è una identificazione

della Persona ed è un processo costruttivo influenzato

dalla interazione di aspetti psicologici, socioculturali e

educativi.

 

Sì, è possibile.

Credo che siano d'accordo con questa analisi

sia Almadel che Nicolosi che Khomeini.

Un po' ci nasci (aspetti psicologici),

un po' ci cresci (aspetti educativi)

e un po' ci diventi (aspetti socioculturali).

 

Tu devi dirmi cosa nella Queer Theory

farebbe incazzare me o Nicolosi o Khomeini.

 

Altrimenti non capirò mai la sua portata rivoluzionaria.

 

Certamente c'è una esigenza di classificazione

che corrisponde ad un bisogno di stabilità ( forte proprio

perchè tale stabilità nella realtà della persona trans manca...)

 

Sì, lo penso anche io.

La persona trans mira a una stabilità

a cui noi gay - in realtà - non puntiamo.

Ma noi siamo la voce più forte del Movimento GLBT

e dobbiamo raccogliere i loro bisogni, anche se

non necessariamente coincidono con i nostri.

 

Il "bisogno di sentirsi maschio" per un gay

nasce da una rivolta contro la concezione mainstream;

ma i suoi esiti possono essere nefasti

(il Gay Pride in Giacca & Cravatta).

Il "bisogno di sentirsi maschio" per un trans FtM

è qualcosa di assolutamente più radicale.

E il "bisogno di sentirsi maschio" per un maschio etero,

che rifiuti la metrosessualità, è ancora diverso.

Ma noi dobbiamo gestirli tutti sullo stesso piano.

(Suppongo sia su questo punto che non sarai d'accordo).

 

Nessuno nega che il vissuto delle persone transessuali sia tale

da determinare un'ansia di stabilizzarsi ( e questa cosa viene

detta transfobia )

 

Non ci credo.

I trans non vogliono essere "maschi stabili"

solo perché sono plagiati dalla transfobia.

Vogliono essere "maschi stabili" per piacersi.

Al gay piace essere "davvero maschio"

un po' per piacersi, un po' per piacere agli altri gay.

Al maschio etero piace sembrare maschio

per piacere a sè stesso e agli altri maschi etero

(no, non alle ragazze; che davvero badano poco alla virilità...)

 

tutto si collega alla meccanica del desiderio e non ad altro.

Non so se gli etero che pretendono che le trans siano femminili, siano transofobi.

Non so se le checche che desiderano che i loro partner siano virili, siano omofobi.

Non so se i maschi che rifiutano di depilarsi per la loro ragazza, siano transofobi od omofobi o misogini.

 

Tu lo sai? Come sai interpretare questa cosa?

Ricordati che il problema dietro l'identita maschile è triplice

(maschio etero, trans FtM e Gay maschile)

e quello dietro la identità femminile lo è altrettanto

(femmina etero, trans MtF, e lesbica femminile)

 

Dammi la chiave per aprire tre serrature

o il piede di porco per scardinarle tutte e tre.

 

Sissy ovviamente non c'entra niente, perchè Sissy sosteneva

che l'identità di genere non esiste, il chè è tutt'altro discorso

rispetto alla Qth.

 

Però lo hai visto no il discorso di Soledamore?

L'idea molto queer che la differenza tra gay effeminato e trans MtF

sia solo una questione quantitativa e non qualitativa? Vero?

 

Dammi dieci laurenadi sulla Teoria Queer,

falli rispondere a quattro miei domande davanti a te

e ti vergognerai di averla difesa.

Hinzelmann

Veramente Nicolosi nega che esista una identità di genere

Scienza e Vita ritiene sia una invenzione di femministe ed

omosessualisti, o no?

 

La chiesa cattolica ritiene il transessualismo una patologia

psichica:

 

Tra le anomalie psico-sessuali si colloca il transessualismo, una rara patologia che può essere descritta come la condizione di un soggetto che è sessualmente definito dal punto di vista anatomico, ma che ha sviluppato la convinzione di trovarsi in un corpo sbagliato e che pertanto nutre il desiderio, non solo di comportarsi in modo consono a tale convinzione, ma di solito anche di realizzare concretamente il mutamento del proprio aspetto corporeo.

 

E' ovviamente fatto divieto espresso di registrare il cambiamento di sesso nei libri

battesimali pur dopo il cambiamento di sesso etc. etc.

 

Khomeini invece in una Fatwa del 1963 ammette il cambiamento di sesso se compiuto

e definitivo ( riassegnazione chirurgica )ma ovviamente condanna ogni forma di

transizione che non abbia questo necessario esito, compatibile con l'eterosessualizzazione

della sessualità del soggetto ( essendo vietata l'omosessualità e la bisessualità )

 

Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro, vero?

 

La stabilità non è un obiettivo di tutte le persone transessuali,

ma di coloro che vivono male il processo di transizione, poichè questo

può portare a gravi problemi psicologici a transizione avvenuta, un

approccio ragionevole è quello contrario di procedimentalizzare la

trasformazione in modo tale che sia graduale.

 

Chiaramente non farò i nomi di utenti del forum che dovrebbero

benedire il fatto che esista un procedimento lento e la possibilità

di tornare indietro rispetto a certi desideri...che si ascoltano e

si analizzano per bene.

 

Non ci credi?

Ed io che ci posso fare, la realtà è un'altra...

 

Io non devo vergognarmi delle cose che scrivono altri, rispondo

delle cose che scrivo io e onestamente non vedo una differenza

qualitativa significativa fra ciò che ha scritto Soledamore e

ciò che hai scritto tu in questo topic.

Veramente Nicolosi nega che esista una identità di genere

Scienza e Vita ritiene sia una invenzione di femministe ed

omosessualisti, o no?

 

Tu non mi credi, ma io ribadisco.

Chi accetta la Queer Theory crede che la "identità di genere"

sia un'invenzione atta a imbrigliare la multipotenzialità erotica dell'inviduo,

all'interno di un "dispositivo" (l'identità di genere appunto)

utile a uniformare la nostra sessualità.

 

La stessa "invenzione" di Khomeini in fondo, no?

Ma su questo Nicolosi e Khomeini non sono affatto d'accordo.

 

Khomeini invece in una Fatwa del 1963 ammette il cambiamento di sesso se compiuto

e definitivo ( riassegnazione chirurgica )ma ovviamente condanna ogni forma di

transizione che non abbia questo necessario esito, compatibile con l'eterosessualizzazione

della sessualità del soggetto ( essendo vietata l'omosessualità e la bisessualità )

 

 

Belllissimo.

Condanniamo l'eterosessualizzazione della condizione trans.

Ma nel farmo non stiamo rischiando di condannare

tutte le persone trans che si considerano etero?

 

Eppure noi dobbiamo salvare dalla nostra foga decostruzionista,

proprio queste persone transessuali che sarebbero a proprio agio

nel regime iraniano. Se non altro perché sono la maggioranza.

 

Tu invece continui a spostare l'obiettivo

dalla discriminazione delle persone transessuali (Nicolosi)

alla discriminazioni delle persone omosessuali (Khomeini).

 

Io non dubito che tu abbia la giusta prospettiva

e che tu sia interessato al rispetto

di chiunque: dal gay maschile alla trans che chiede solo di essere "donna davvero".

 

Quello che ti difetta è solo una buona "cornice filosofica"

entro cui comprendere tutti questi fenomeni.

Quando parli di eterosessualizzazione

della sessualità del soggetto non ti rendi conto

che è proprio l'aspirazione più alta di una persona trans:

smettere di essere considerata "una specie di gay".

 

La stabilità non è un obiettivo di tutte le persone transessuali,

ma di coloro che vivono male il processo di transizione, poichè questo

può portare a gravi problemi psicologici a transizione avvenuta, un

approccio ragionevole è quello contrario di procedimentalizzare la

trasformazione in modo tale che sia graduale.

 

Dio Benedetto e Santissimo!

Quindi se io voglio portare a termine la mia transizione

sono una persona che si vive male il processo stesso?

Chiunque arrivi fino in fondo è un/a trans transofoba/o?

 

Tu non pensi le bestialità che scrivi.

Tu volevi semplicemente intendere

che nessuna trans dovrebbe proseguire la transizione

per conformarzi a forza a un'ideale di femminilità.

Ma il problema vero - delle trans - è che spesso

sono costrette a interrompere la loro transizione

per conformarsi all'ideale dell'eterosessuale passivo....

(Che le vuole tettute e cazzute, of course)

 

Noi non sappiamo a quale livello e in quale direzione

agiscano le forze del Conformismo.

Quindi accettiamo di non parlarne.

Hinzelmann

Cerchiamo di misurare i toni, questo topic

già gronda di bestialità tue...che eviterò di citare

in fila, per spirito amicale.

 

Sai benissimo che non intendevo dire che tutte le

persone che aspirano a portare a compimento la transizione

sono transfobiche, bensì tutte quelle che percepiscono la

transizione come un impaccio, un fastidio intollerabile, perchè

solo il cambiamento di sesso consente loro la ricongiunzione ad

una presunta essenza naturale ( maschile o femminile a seconda

del percorso )

 

Ricongiunzione che poi non è detto a posteriori sia così felice

e risolta ( ma non complichiamo il discorso )

 

Ovviamente se solo il cambiamento di sesso consente la

ricongiunzione ad una essenza, tu discrimini ( TU NON IO )

se invece dai la possibilità di stabilire il traguardo io

non discrimino ( IO NON TU ).

 

Se esiste una essenza è una, non due non tre.

 

Tanto è vero che tu poi per necessità politica ti devi misurare

con le zone grigie, formulare eccezioni, ipotizzare identità diverse

per gli effeminati, evocare mostri e fantasmi etc. etc.

 

Il chè fa acqua da tutte le parti e ti è stato puntualmente dimostrato.

 

A me non pare così difficile da capire.

 

Con questo ho finito di intervenire.

 

PS Nicolosi discrimina tanto gli omosessuali che i transessuali

Khomeini discrimina tanto i transessuali che gli omosessuali, solo

che essendo il metro del suo giudizio più antiquato di quello di Nicolosi

condanna gli atti sessuali non ritenendo neanche che esistano le persone,

questo per il fatto che la sua fonte normativa precede la formazione storica

europea del concetto stesso di omosessuale moderno...il primo usa Freud il

secondo ovviamente una fonte coranica

Vi lascio un giorno e tornate a punzecchiarvi senza realmente coinvolgere gli altri.

 

In quanto vivo la transizione sulla mia pelle, nonostante sia in fase di stallo, vi dico la mia, prendendo spunto da quello che dite, ma non addentrandomi in ragionamenti filosofici che non conosco. Ancora non mi avete fatto capire cosa sia questa Qth. E ora tirate in ballo altri due... insomma spiegate anche ai comuni mortali vi prego.

 

Allora io ritengo che ogni essere umano abbia bisogno di stabilità per sentirsi sicuro, e non vittima dell'adrenalina.

Voler concludere non lo vedo come diventare matto, anzi lo vedo come riappropiarsi di qualcosa che ha bisogno di essere scoperto.

Sai benissimo che non intendevo dire che tutte le

persone che aspirano a portare a compimento la transizione

sono transfobiche, bensì tutte quelle che percepiscono la

transizione come un impaccio, un fastidio intollerabile, perchè

solo il cambiamento di sesso consente loro la ricongiunzione ad

una presunta essenza naturale ( maschile o femminile a seconda

del percorso )

 

Io non ci vedo nulla di male

a percepire la transizione come un impaccio.

Né a rimanere ambigui...

 

Marte ha bisogno di stabilità

e potrebbe essere transofobo;

ma magari anche no.

 

Se la transizione ha un valore di per sé,

questo le deriva dal soggetto che la vive:

non dall'ideologia che la sostiene.

 

Magari se rinasco trans scoprirò che la transizione

è un'opportunità e non un fastidio;

ma vorrei non sentirmi giudicato anche se per me

si trattasse unicamente di un disagio da superare.

Hinzelmann

Rinuncio alla partecipazione alla discussione nell'impossibilità

di poter fare dei discorsi seri, purtroppo tirare in ballo casi

personali, che io non conosco e che certamente non giudico, senza

misurarsi con gli argomenti realmente impiegati ( che vengono puntualmente

ignorati : il concetto di ricongiunzione ad una essenza naturale )rende

il tutto inutile. Diciamo che lo considero un temporaneo difetto di capacità

di intendere e di volere...

 

Ovviamente il tutto come al solito, schematico, ideologico, totalmente

astratto dalla realtà : questa ipotetica persona ha iniziato la transizione?

( il disagio ha un senso ) questa ipotetica persona è italiana o da dove viene?

( la distinzione ha un senso ) questa persona continua a soffrire un disagio a

transizione in corso o la riesce a valorizzare? ( cambia il discorso ) Etc. etc.

 

Beninteso faccio quest'ultima precisazione solo perchè deve essere chiaro

che gli strumenti culturali ed interpretativi devono misurarsi coi FATTI

e non prescinderne. Detto questo, procedete pure :salut:

Ehi, nessuno ti vieta di lasciare la discussione;

mi scuso per la mia incapacità di intendere.

 

Hai scritto che le persone trans

che vivono la transizione come un impaccio sono transofobe.

Ora dici che dipende se hanno iniziato la transizione,

se sono italiane, eccetera... Fatico a seguirti.

 

Appena Marte - che è un trans reale -

si affaccia alla discussione;

i sostenitori della Queer Theory

si affrettano a sparire:

nonostante chieda una spiegazione.

 

Credo che il concetto di "ricongiunzione a un'essenza naturale"

piaccia molto ai trans e alle trans; "diventare quello che si è"

"essere tanto più autentici quanto più si somiglia all'idea che si ha di sè";

la visione del proprio corpo come una crisalide e cose simili.

 

E che invece il discorso sull'ambiguità, sul valore della transizione in sé,

sulla identità liquida, sulla decostruzione del Maschile e del Femminile

piaccia sicuramente di più a un gay

(Anche se ho la netta impressione che valga solo per la propria identità,

mentre le dinamiche dell'Eros - anche per il Queer -

rimangono concentrate verso il "maschio virile")

 

Mi sfugge cosa io sostenga di così scandaloso...

Allora, rispondo un pò alle tue domande :)

 

 

 

 

1) Avete mai sentito il desiderio di essere femmina, in termini di possedere un corpo femminile ed essere considerati come tali di fronte agli altri (e a voi stessi)? Se si, quale spiegazione dareste a questa "fase" e come l'avete superata (ammesso che sia stata superata)?

 

Sinceramente no, adoro il fatto di essere Uomo, mi sento Uomo, mi comporto come un Uomo, Adoro il corpo maschile.

 

2) In che maniera associate una serie di atteggiamenti e attività "convenzionalmente" femminili su di voi con il genere femminile? Si tratta di tentativi per essere simile a una femmina o non c'è nessuna volontà di apparire come tale? (Mi spiego meglio con un esempio: mentre per l'individuo transessuale tutte questi "espedienti" hanno lo scopo di renderla femmina, come vengono inquadrate invece nell'omosessuale?)

 

Nel mio caso, non c'è alcuna volontà di apparire tale.

 

3) Nel rapporto con il maschio, avete mai sentito la necessità di appartenere all'altro sesso? no, mai.

 

4) Se foste in possesso una bacchetta una magica, Cambiereste il vostro corpo con un corpo femminile ? Perchè si e perchè no? no, in quanto mi sento bene con me stesso, nel mio corpo.

 

5) Come vedete la transessualità? E' un qualcosa che capite, che vi affascina o al contrario che percepite come lontano e difficile da capire? E' un qualcosa che capisco, che sento non vicino a me e ancora non ben comprensibile, nonostante mi sia confrontato con realtà del genere.

:poeta:Io scrivo scrivo e nessuno mi spiega. Io cerco di essere chiaro e spiegare quello che provo. Cerco di fare esempi che siano facili da capire per chi ha voglia di leggere, ma non mi viene spiegata la filosofia che appoggiano in modo chiaro, non tutti sono pozzi di sapere come quelli che parlano in maniera astratta e filosofica.

Siate chiari, sono curioso, ma nessuno mi da risposte.

soledamore

Non ho mai affermato, come sostiene almadel, che la differenza fra un gay effeminato e una trans mtf fosse solo qualitativa. Questo è solo un luogo comune da bar di terza categoria. Credo che questa idea che almadel ogni tanto mette in mezzo, attribuendola ora ad uno ora ad un altro, sia solo un mezzuccio per coprire il vuoto argomentativo. Ho sempre distinto tra nomadismo psicologico e transito biologico. Non sono certamente in contraddizione fra di loro, anzi c'è una continuotà certamente. Ma poi c'è un salto. Qualitativo.

 

Questo salto lo si fa quando ci si fa un gender opposto a quello di partenza.

 

Io il vertice dei problemi che la teoria queer ha creato? Almadel, credo che soledamore sia il vertice dei TUOI problemi, piuttosto :)

 

Preciso anche che la mia Weltanschauung comprende tanto la Qrth, quanto la triangolazione edipica in senso deleuziano.

 

Per me la Qr th è solo uno degli elementi che adopero per decostruire la realtà, come l’anti- Edipo di Deleuze-Guattari o qualsiasi opera filosofica, artistica o letteraria che ritenga utile. Tra l’altro l’ho specificato sin dall’inizio: conosco la Qr Th, ma non mi considero un rappresentate ufficiale, semplicemente un libero pensatore. Che dalla Qr th ha avuto solo delle conferme su dei concetti che avevo già intuito.

 

Credo che esporre la mia Weltanschauung a Marte (non la Qr th) possa destabilizzarlo, in questo momento così particolare della sua vita. Soprattutto facendolo in un mondo virtual. Affronterò volentieri con lui il discorso quando sarà più risolto e avrà un’identità di base da fluidificare (che sciocchezza affermare che la Qr th neghi l’identità di genere!).

Non ho mai affermato, come sostiene almadel, che la differenza fra un gay effeminato e una trans mtf fosse solo qualitativa.

Ho scritto "quantitativa"; se vuoi ti cito la frase a cui mi riferisco.

 

Credo che questa idea che almadel ogni tanto mette in mezzo, attribuendola ora ad uno ora ad un altro, sia solo un mezzuccio per coprire il vuoto argomentativo.

Mi stai invitando a fare questa citazione? :)

 

Ho sempre distinto tra nomadismo psicologico e transito biologico. Non sono certamente in contraddizione fra di loro, anzi c'è una continuità certamente. Ma poi c'è un salto. Qualitativo.

 

Ok, ci siamo quasi.

Non c'è un continuità:

infatti c'è un salto qualitativo.

Chiaro, no?

Continuità = assenza di salti

Salto qualititativo = mancanza di continuità

 

Se usassimo la stessa lingua, non saremmo mai in conflitto.

Io propongo l'Italiano :D

 

Questo salto lo si fa quando ci si fa un gender opposto a quello di partenza.

 

Ok.

 

Io il vertice dei problemi che la teoria queer ha creato? Almadel, credo che soledamore sia il vertice dei TUOI problemi, piuttosto :)

 

Il motivo per cui io sto litigando con Isher*, Hinzelmann e Orodeglistupidi**

è dovuto al fatto che io credo che la gente che appoggia la Queer Theory

sia tutta esattamente come te.

In realtà con i queerteoristi nella vita di tutti i giorni,

mantengo dei rapporti molto cordiali. E' scrivere nei forum con te che mi ha avvelenato...

 

* Non è vero: Isher mi odia perché sono filopalestinese

**Non è vero: Orodeglistupidi non mi sopporta perché sono un entusiasta della coppia aperta.

 

Preciso anche che la mia Weltanschauung comprende tanto la Qrth, quanto la triangolazione edipica in senso deleuziano.

 

Porca troia.

Se dici "Edipo", Isher si incazza di brutto.

 

Per me la Qr th è solo uno degli elementi che adopero per decostruire la realtà, come l’anti- Edipo di Deleuze-Guattari o qualsiasi opera filosofica, artistica o letteraria che ritenga utile. Tra l’altro l’ho specificato sin dall’inizio: conosco la Qr Th, ma non mi considero un rappresentate ufficiale, semplicemente un libero pensatore. Che dalla Qr th ha avuto solo delle conferme su dei concetti che avevo già intuito.

 

E fai bene.

Ci sono delle cose molto interessanti.

Peccato che ne scriviamo del 2011

e che arriveremo da qualche parte

solo con un acritica radicale del passato.

 

Credo che esporre la mia Weltanschauung a Marte (non la Qr th) possa destabilizzarlo, in questo momento così particolare della sua vita. Soprattutto facendolo in un mondo virtual. Affronterò volentieri con lui il discorso quando sarà più risolto e avrà un’identità di base da fluidificare (che sciocchezza affermare che la Qr th neghi l’identità di genere!).

 

La QrTh nega l'Identità di Genere, mi spiace.

Nega anche un sacco di altre cose.

Quando Marte avrà gli strumenti linguistici

per capire quello che scrivi, pensera che sei un cretino.

Niente di male in questo: anche l'arroganza intellettuale va fluidificata.

 

Il nostro problema è che non siamo abbastanza amici,

non ci frequentiamo abbastanza, ci accapigliamo per mezze righe

e presentiamo alcuni problemi psicologici troppo auto-evidenti

(istrionismo, paternalismo, polemismo, ideologismo, etc...)

In realtà è una cosa bellissima,

ma siamo (sono?) totalmente incapaci di gestirla.

soledamore

Almadel scrive:

 

 

 

 

Ok, ci siamo quasi.

Non c'è un continuità:

infatti c'è un salto qualitativo.

Chiaro, no?

Continuità = assenza di salti

Salto qualititativo = mancanza di continuità

 

Se usassimo la stessa lingua, non saremmo mai in conflitto.

Io propongo l'Italiano

 

Soledamore risponde:

Infatti prima stavo scrivendo in latino o in greco classico. :) Fai poco lo sbruffone,

è evidente che nel mio post precedente c'è un refuso fra "qualitativo" e "quantitativo"

(come anche nel tuo ultimo post in italiano, dove scrivi "acritica" invece di "critica" -

c'è sempre qualche "a" che sfugge al tuo controllo :) )

il concetto mi sembra chiaro: ho distinto nettamente tra nomadismo sessuale e transito biologico

e tu lo hai compreso.

 

 

Almadell scrive:

 

La QrTh nega l'Identità di Genere, mi spiace.

Nega anche un sacco di altre cose.

Quando Marte avrà gli strumenti linguistici

per capire quello che scrivi, pensera che sei un cretino.

Niente di male in questo: anche l'arroganza intellettuale va fluidificata.

 

Il nostro problema è che non siamo abbastanza amici,

non ci frequentiamo abbastanza, ci accapigliamo per mezze righe

e presentiamo alcuni problemi psicologici troppo auto-evidenti

(istrionismo, paternalismo, polemismo, ideologismo, etc...)

In realtà è una cosa bellissima,

ma siamo (sono?) totalmente incapaci di gestirla.

 

 

Soledamore risponde:

 

La Qr th mette in discussione la fissità dell'identità di genere e le concezioni "essenzialistiche".

E tu non riesci ad accettarlo, perché la tua visione dell'identità di genere si è cristallizzata

in una sola figura vestita di 4 colori diversi, al limite,

quando sei di buon umore e vuoi fare un po' di cantralismo democratico :D

 

Non so se Marte quando avrà gli strumenti culturali per capire quello che scrivo penserà che io sia un cretino.

Magari potrebbe anche ringraziarmi. Meglio non ipotizzare altre eventualità.

Posso dirti però che qui ci sono i presupposti perché altri

possano pensare già da ora che tu sei un cretino. Informati :D

Io ovviamente non lo penso, ma noto che al momento è la tua arroganza intellettuale

che si sta fluidificando. Purtroppo se ne rendono conto solo pochi avvertiti (tiè:frusta: )

 

 

piccolo OT

In ogni caso, mi sembra che il nostro rapporto virtuale sia molto corretto

e anche leale credo. Ormai interagiamo da anni e su certi punti

le nosttre posizioni sono più vicine di quanto sembrerebbe (convergenze parallele?)

Un po' di istrionismo, ideologismo, polemismo qualche battutina, ci stanno pure.

Danno più sapore ai thread, credo.

Se la pensassimo tutti allo stesso modo non ci sarebbe la possibilità di discutere di nulla!

  • 2 weeks later...

Procediamo lentamente...

 

Diciamo che esiste un salto qualitativo tra transgenere e transessuale;

un "salto" che la teoria queer non definisce in modo appropriato

in quanto essa è più concentrata sul transito

che sul valore dell'identità d'arrivo (o di partenza).

 

Non è importante ciò che gli altri pensano di noi;

l'importante è impostare il dibattito

in modo che TUTTI possano farsi un'opinione.

 

Quello che ci manca è appunto lo SPAZIO

per permettere agli altri di intervenire.

Io credo che lo SPAZIO per intervenire sia più che sufficiente.

Se ad un certo punto non ho approfondito la questione è per due motivi:

 

1) mantenere una certa prudenza nei confronti di Marte, che per me resta in'identità virtuale,

la quale mi offre una rappresentazione di sé che non ho strumenti per verificare e rispetto alla quale

certi punti teorici non me la sento di approfondirli perchè potrei turbarl*. Non conosco l'età, non so se abbia

cominciato il transito e come etc. Non si tratta di un'impossibilità della Qr th rispetto alla problematica trans

ma dell'opportunità che un/a trans approfondisca certi aspetti di questa teoria in un momento delicato del suo percorso.

Io non nego l'identità di genere, credo persino nell'identità di genere trans (quella che non sceglie tra completa maschilità e completa femminilità).

Come queer, penso semplicemente che l'identità di genere sia solo un punto di partenza, da decostruire fluidificandolo.

Ovviamente presuppongo che il mio interlocutore abbia già un'identità di partenza. Se non l'ha ancora acquisita, mi sembra indelicato metterla in discussione.

Se non c'è un'identità di partenza non posso dire: "Guarda, questa identità non esiste, in realtà è un fatto culturale etc.".

 

2)prendere le distanze da chi vorrebbe legare il mio pensiero alla Qrth per denigrarla o per corroborarla.

Come ho già detto, il mio pensiero è molto più complesso. La Qr th è solo uno degli elementi che possono far comprendere meglio

la meccanica del desiderio.

 

Il "salto qualitativo" fra transgenere e transessuale è ovviamente la castrazione nel caso del trans mtf e il neopene nel caso del trans ftm.

Siamo sempre dinque nell'ordine simbolico del Fallo e della sua presenza/assenza. Questa volta però non semplicemente simbolica, ma reale.

Ed ovviamente occorre un dato reale da cui partire, dato che il transito psicologico è fondato tutto sull'ordine simbolico e i suoi scambi, ma questi poi hanno conseguenze reali

(tagli, prelievi, flussi...).

Non sarebbe il caso di staccare dal topic col questionario farlocco tutta questa discussione che ne è venuta fuori e spostarla in Spunti & Riflessioni?

Mi sembra molto poco Off-topic rispetto al tema del forum, e qui non mi sembra le venga data la giusta visibilità.

  • 1 year later...

 

 

C'è poi uno spazio di confine, che chiamiamo "genderqueer",

che sarebbe improprio schiacciare in queste definizioni.

E il loro studio meriterebbe un approccio specifico.

 

genderqueer pero' è un termine che stranamente si usa sempre per persone XX

e rarissimamente per persone XY che si approcciano alla femminilita'.

 

di solito si parla di "effeminatezza" e si usano piu' parole

come travestito, crossdresser, effeminato, checca, sfranta...

 

chissà come mai parole che comunque sono sempre sporcate dalla negatività,

come tutto cio' che si allontana dalla virilità

 

nel senso opposto invece sempre termini pucciosi per la nata xx che si avvicina al maschile...

  • 2 years later...

No, non si consuma conflitto tra l'idea di genere come costruzione sociale e l'esperienza transgender, poiché tale idea nega non il valore dell'identità di genere, bensì il valore del binarismo di genere.

 

Le persone transgender che abbracciano il transgenderismo come condizione pienamente degna non sostengono il binarismo di genere e ripudiano l'esistenza di "condizioni innate".

 

Quelle cui tu ti riferisci sono persone transgender transfobiche, che percepiscono il proprio transgenderismo come una mortificazione, un ostacolo insopportabile, una pura e semplice patologia.

 

Queste persone non sono disposte a scorgere nel genere un costrutto sociale perché, avendo interiorizzato la pressione transfobica della società, sentono di doversi salvare da se stesse annullandosi in un altro stereotipo di genere, quello opposto al loro sesso biologico.

 

Scrive Monica Romano, attivista transgender:

 

 

 

La cosa più stupida che possiamo fare è trovare nel transgenderismo una giustificazione al binarismo di genere o, peggio, una lusinga allo stereotipo di genere cui siamo aggrappati.

 

è importante definire di cosa si parla quando si parla di "binarismo di genere"

purtroppo la letteratura di genere non concepisce tutto il cuore della tematica transgender,

e quindi non specifica "identità di genere " e "ruolo di genere".

 

io posso avere un'identità di genere totalmente maschile MA NON un ruolo di genere totalmente maschile da stereotipo (e quindi essere antibinario sul tema ruoli di genere)

o ancora posso avere un'identità di genere totalmente maschile ma fare attivismo per chi ha un'identità di genere fluida o intermedia.

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