BoyWithJadeEyes Posted January 11, 2013 Share Posted January 11, 2013 Il mio è un discorso strettamente filologico. Ho voluto mettere in risalto le differenze tra il greco tradizionale e quello ricco di termini derivanti dalle lingue asiatiche e con vistosi slittamenti semantici. A prescindere da qualsiasi implicazione teologica derivante dal 1854, Maria era considerata dai cristiani dei primi secoli "mater" e anche "uxor" ideale. Questo proprio perché era priva di qualsiasi elemento riconducibile al peccato del connubio, in quanto "virgo" illibata... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted January 11, 2013 Share Posted January 11, 2013 Il discorso strettamente filologico lo puoi applicare al "servo" del centurione, peraltro ben potendo questa persona essere sia servo che amante, caso non infrequente nel mondo romano. L'ambiguità potrebbe avere anche un fondamento fattuale ( nè ovviamente la qualità di schiavo impediva trasporti affettivi del padrone nei suoi confronti come ampiamente dimostrato ) ma certo l'interrogativo filologico ha un suo senso e può avvalorare questa ipotesi. Né meraviglierebbe più di tanto l'atteggiamento friendly di Gesù visto che ai suoi tempi non esisteva l'omofobia successiva in gran parte alimentata dai Cristiani Abbastanza insensato invece riferirlo a Maria, i culti mariani infatti sono un fenomeno storico successivo e complesso, che si spiega con il cambiamento e la creazione simbolica di una esemplarità femminile asessuata ( e la conseguente demonizzazione medievale della donna strega ) che andrebbe nella direzione opposta a quella segnalata. Il testo ragionevolmente si preoccupa solo di legittimare la nascita di Gesù come figlio di Dio, secondo le profezie, non ha altre finalità. In caso contrario dovremmo ritenere i Vangeli misogini Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Anakreon Posted January 11, 2013 Author Share Posted January 11, 2013 Significati ed ampliamenti. Caro Ragazzo Cloropide, annoti: "il verbo "agapàn" rivelerebbe delle implicazioni di certo più "carnali" in confronto al termine "filèin", il quale, in quanto connesso radicalmente alla parola "fìlos" (con il significato di "caro", ma anche di "amico"), può portare verso una sfera di concezione binaria di amore/amicizia.". Non è dubbio che il significato di qual si voglia vocabolo può essere ampliato per alludere a ciò che, per cautela dissimulante, l'autore non voglia indicare con il vocabolo proprio. Dunque non è ragione per cui non si possa tal ora sospettare, se il caso conceda, che "agapan" sia collocato in luogo di "eran". Non di meno, considerando per sé stesse le voci di "philein" e di "agapan", mi pare più ragionevole congetturare che la prima possa essere usata per dissimulazione in luogo di "eran", piuttosto che la seconda, per ciò che il "philein", cioè l'aver caro, è più intenso dell' "agapan", cioè dell'accogliere benevolmente, ed è quindi più vicino di questo all' "eran", cioè all'amare. Anakreon. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Aquarivs Posted January 11, 2013 Share Posted January 11, 2013 Sarebbe utile fare un paio di distinzioni per i lettori: Esistono tre Gesù: uno cristiano (basato sui 4 vangeli) uno paolino (basato sulle lettere dell'apostolo delle nazioni, Paolo e uno cattolico basato sulla traditio cattolica. Purtroppo, che se ne accetti o meno la natura, tutte e tre le versioni sono orginate dalla medesima fonte: la Chiesa Cattolica. Essa ha raccolto il canone biblico giunto a noi oggi, ha dichiarato canonici i libri che di egli parlano e dato su di essi una traditio successiva valida quanto il canone stesso. Essendo la traditio Cattolica fortemente legata alla traditio farisaica paolina, tutto quello che viene formulato intorno all'omosessualità è da legarsi alle lettere paoline dove ESPRESSAMENTE l'omosessualità viene condannata ed equiparata all'omicidio (in termini di punizione).Altro punto da considerare è il concetto paolino dell'omosessualità. Durante il primo secolo, periodo in cui Paolo scrisse i propri ammonimenti, non esisteva alcuna concezione romantica dell'omosessualità. Il rapporto fra due uomini non poteva affatto essere concepito secondo il binomio indissolubile: amore e sesso (eros). Questo tipo di "sentimento" nasce solo con l'età romantica 1700anni dopo. Tutto ciò che era concepito in era paolina era l'esistenza dell'amore forte e santo tra due uomini (Phileo) basato sull'amicizia e/o il rapporto sessuale tra due uomini abbastanza comune nella cultura ellenica dove questo non rappresentava affatto l'appagamento emotivo relazionale ma un legame subalterno fra discepolo e mentore. Quando Paolo condanna l'atto sessuale tra due uomini DI FATTO non condanna l'amore tra due uomini perchè impossibile da concepire (nella forma attuale) quanto la tradizione greca basata sull'atto omosessuale come disciplina, rito, piacere olgiastico. Tutti i commenti fatti su Gesù e sulle attenzioni date o i comportamenti messi in atto vanno visti secondo l'ottica contemporanea a Cristo e non secondo la nostra. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Isher Posted January 11, 2013 Share Posted January 11, 2013 il rapporto sessuale tra due uomini abbastanza comune nella cultura ellenica [...] non rappresentava affatto l'appagamento emotivo relazionale ma un legame subalterno fra discepolo e mentore. Non è vero. Le tue affermazioni sono molto superficiali, generiche e basate su conoscenze per sentito dire (oppure le attingi dall'ambiente cattolico). Quando Paolo condanna l'atto sessuale tra due uomini DI FATTO non condanna l'amore tra due uomini perchè impossibile da concepire (nella forma attuale) quanto la tradizione greca basata sull'atto omosessuale come disciplina, rito, piacere olgiastico. Questa, scusami, è una bojata pazzesca. Forse ti fa piacere pensarlo, in quanto gay cattolico, perché così Paolo non avrebbe condannato l'amore omosessuale, perché impossibile da concepire! Ma come si fa ad essere al tempo stesso così ignoranti e così assertivi e presuntuosi? tanto da pretendere di scrivere post addirittura per chiarire le idee ai forumisti? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
BoyWithJadeEyes Posted January 11, 2013 Share Posted January 11, 2013 (edited) Personalmente non mi sono mai occupato di culti mariani, ma mi sembra che le origini del concetto di Maria "theòtokos" siano riconducibili ai primi secoli del Cristianesimo e non al Medioevo inoltrato. Ella era vista come donna ideale sia in quanto madre sia in quanto sposa che non contamina, appunto, la carne del suo consorte. L'essere "parthènos" di Maria veniva interpretato come relativo al concepimento senza atto sessuale. Pertanto, la si può ben distinguere da tutte le altre donne chiamate sprezzantemente "ianua diaboli" da vari autori antichi (è emblematico il caso di Tertulliano). Oltretutto, l'ideologia misogina medievale non va scissa dai dettami che il Cristianesimo aveva pronunciato secoli addietro. Vi è una concatenazione forte. Per Anakreon Perché "cloropide"? Non potrei essere "cianopide"? La giada può presentare delle tonalità diverse dal verde, generalmente azzurre. Traducendo il mio nickname hai dimostrato come possa esserci della riduttività anche in un'interpretazione apparentemente impeccabile. Orbene, anche per quanto concerne i verbi greci "agapàn", "filèin" ed "eràn", come hai giustamente affermato, è possibile riscontrare qualche lieve differenza semantica che l'autore potrebbe sfruttare a suo vantaggio per cautela dissimulante. Da cosa deriva, però, la certezza che lo scrivente abbia intenzione di ricorrere a termini meno incisivi per indicare realtà "forti"? Inoltre, "agapàn" può avere una connotazione propriamente "fisica", come si evince leggendo Platone; il significato di questo verbo è spesso oscillante e, a mio avviso, ben si collocherebbe fra il senso di "eràn" e quello di "filèin", con le dovute ambiguità che impediscono di esprimere un giudizio valido e, soprattutto, oggettivo. Edited January 11, 2013 by BoyWithJadeEyes Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Aquarivs Posted January 11, 2013 Share Posted January 11, 2013 Non è vero. Le tue affermazioni sono molto superficiali, generiche e basate su conoscenze per sentito dire (oppure le attingi dall'ambiente cattolico). Questa, scusami, è una bojata pazzesca. Forse ti fa piacere pensarlo, in quanto gay cattolico, perché così Paolo non avrebbe condannato l'amore omosessuale, perché impossibile da concepire! Ma come si fa ad essere al tempo stesso così ignoranti e così assertivi e presuntuosi? tanto da pretendere di scrivere post addirittura per chiarire le idee ai forumisti? Innanzi tutto io non sono cattolico nè lo sono mai stato e se ti fossi preso la decenza di fare mente locale invece che attaccarmi sul personale (invece che argomentare) sapresti benissimo che sono ateo e che vengo da una formazione religiosa non di certo cattolica. In secondo luogo queste informazioni non sono di stampo cattolico ma sono di cultura generale (anche se specifica dell'argomento). Sul pensiero paolino ne so abbastanza da farti dormire per almeno 10anni e di certo non ho bisogno di far coesistere il pensiero paolino con l'accettazione dell'omosessualità in quanto a me non importa di leggittimare nè l'uno nell'altro. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Anakreon Posted January 12, 2013 Author Share Posted January 12, 2013 (edited) Il raro color delle luci. Caro Ragazzo Cloropide, il colore più comune della pietra onde T'appelli i dotti riferiscono sia il verde, che tuttavia degli occhi a me pare sia il più raro: m'è piaciuto immaginarTi più raro nelle luci che T'accendono il volto. Quanto al resto, domandi: "Da cosa deriva, però, la certezza che lo scrivente abbia intenzione di ricorrere a termini meno incisivi per indicare realtà "forti"?. Veramente non ho asserito aver per certo alcunché circa l'uso della voce di "agapan" in luogo di "eran"; anzi, ho dichiarato che: "a me pare più ragionevole congetturare": quello, che a me pare secondo ragione, può ben parere altrui contro ragione. Per altro, se leggi bene, intenderai che io non ho impugnata l'interpretazione che congettura "agapan" essere stato posto dall'autore del libello cristiano in luogo di "eran", bensì ho dubitato della Tua asserzione: "il verbo "agapàn" rivelerebbe delle implicazioni di certo più "carnali" in confronto al termine "filèin". Considerando le voci per sé stesse, reputo in vero all'amare esser più vicino l'aver caro che l'accogliere benevolmente, ancorché quell'amore, che in un amplesso stringe due corpi, possa essere e spesso sia dissimulato da voci o locuzioni castissime. Comunque sia, si può pur sospettare che, nel luogo citato dei libelli dei Cristiani, il verbo "agapan" dissimuli un amore del Galileo che non ripudii le voluttà d'Afrodite; ma tale sospetto, a mio giudizio al meno, non può ragionevolmente fondarsi solo sull'argomento che d'ogni voce della lingua si possa abusare, se non per altro, perché di quel verbo l'autore anche altrove usa variamente significando. Anakreon. Eros è nume antico. Caro Acquario, asserisci: "Durante il primo secolo, periodo in cui Paolo scrisse i propri ammonimenti, non esisteva alcuna concezione romantica dell'omosessualità. Il rapporto fra due uomini non poteva affatto essere concepito secondo il binomio indissolubile: amore e sesso (eros). Questo tipo di "sentimento" nasce solo con l'età romantica 1700anni dopo.". Dubito che, principe Tiberio Cesare, i Greci almeno e con loro gli uomini colti d'antichità greche abbiano obliata quell'affezione antica la quale talmente accendeva due cuori umani, che costringesse ad appellare "erastes", cioè amante, l'uno ed "eromenos", cioè amato, l'altro, usando dunque di quella nozione di "eros" che Tu opini invenzione recente dell'età nostra. Anakreon. Edited January 12, 2013 by Anakreon Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
BoyWithJadeEyes Posted January 12, 2013 Share Posted January 12, 2013 Per Anakreon E' vero che la giada presenta più spesso colore verde...ma è anche vero che essa possiede, talvolta, tonalità azzurre. Ho insistito su questi particolari proprio per spiegare che qualsivoglia interpretazione deve essere sempre messa in discussione, per quanto possa sembrare assolutamente corretta. Ad esempio, è emblematico il caso del verbo "gràfein", il cui significato più comune (in più del 95% dei casi, ausim dicere) è quello di "scrivere". Tuttavia, esso può avere anche l'accezione di "graffiare", che è presente nell'Iliade omerica. Sebbene non vi sia paragone fra le occorrenze di "gràfein" inteso come "scrivere" e "gràfein" usato con il significato di "graffiare", non bisogna dimenticare che l'ambivalenza del verbo, seppur ridotta al minimo, continua ad esistere. Per quanto attiene ai verbi greci oggetto del "nostro contendere", non ho frainteso le tue parole circa le ipotesi che hai azzardato. In un contesto privo di qualsiasi certezza non è possibile assumere un tono assiomatico, ci mancherebbe. Pertanto, sia essa la tua o la mia, ogni opinione è degna di essere espressa e presa in considerazione, soprattutto in ambito filologico, ove spesso e volentieri "si brancola nel buio"... P.S. Gli occhi verdi sono certamente meno comuni tra gli individui di genere maschile. Lo rivelano studi recenti svolti su numerose persone di entrambi i sessi nei Paesi dell'Europa settentrionale...Comunque mi hai immaginato bene: sono davvero "cloropide"! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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