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Emozioni dopo la "grande scoperta"?


Dolcenera

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Sono felice. Felice come penso di non esserlo mai stata in tutta la mia vita (seppure breve). Tre giorni che so di essere lesbica e sono euforica. Per la prima volta nella mia vita mi sento legata al mio corpo, sono io, sono me, me, me, me, ME e basta. Pochi minuti fa pensavo che la felicità che mi scorreva dentro mi avrebbe ucciso.

E per voi com'è stato? Qualcuna di voi ha mai avuto un'esperienza di euforia simile alla mia? Sono curiosa! Fatemi sapere ;)

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io questa fase non l'ho mai avuta. so di esserlo da sempre, così come so di essere da sempre atea XD

per me non c'è stata la fase di "accettazione".

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Uguale a Dolcenera. :smiley: Gioia allo stato puro! Finalmente mi sento bene con me stessa, il mio corpo e i miei desideri. Anzi, ho un'energia incredibile, che chissà in quale parte remota di me l'avevo eclissata. E' difficile da descrivere, però è una sensazione bellissima, che ti attraversa tutta e ti smuove giorno per giorno, costantemente.

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La consapevolezza del mio essere lesbica è arrivata a tappe, lentamente.

Non c'è stato alcun momento di furore o gioia immensa, ma un quieto accettarsi.

Il momento in cui ho provato una vera e propria euforia è invece arrivato quando decisi di iniziare a fare Coming Out.

Fino ad allora vedevo i CO come un ostacolo insuperabile! Una sera, parlandone con la mia coinquilina, capii che in realtà ero pronta, più di quanto fossi disposta ad ammettere. Una felicità immensa mi pervase e nel giro di qualche giorno iniziai a liberarmi dalla maschera con i miei amici più cari. :sorriso:

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Sconforto, delusione e repulsione... Pensai esattamente: "Dopo tutto quello che è successo, ci mancava solo questa..." Percorso lungo e doloroso, ma ora è uno dei miei (pochi XD) motivi di orgoglio. :4:

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A me è successa la tua stessa cosa Dolcenera. Era una cosa che covavo da anni credo, ma mi è salita su all'improvviso. Non è che fino al momento prima stessi male o vivessi male, solo che avevo probabilmente cose irrisolte dentro di me che andavano risolte. Dopo che tutto mi è salito su ho cominciato a dire ad alta voce "sono lesbica sono lesbica sono lesbica" e a ridere di gusto, di felicità. E' stata una sensazione meravigliosa che mi ha riempito di gioia.

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Sconforto, delusione e repulsione... Pensai esattamente: "Dopo tutto quello che è successo, ci mancava solo questa..." Percorso lungo e doloroso, ma ora è uno dei miei (pochi XD) motivi di orgoglio. :4:

 

idem per me....<_<

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L'importante secondo me ragazze è che comunque i pensieri negativi a riguardo spariscano. C'è chi ci arriva in maniera traumatica e lenta e chi in modo veloce e indolore, ma secondo me in ogni caso siamo fortunate perchè ci siamo arrivate e perchè non cerchiamo di nasconderci a noi stesse.

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Era un'idea che covavo da anni, e forse la sto ancora elaborando. Però ecco, nel momento in cui ho "provato" e ho iniziato ad avere la certezza che, sì... mi piaceva, beh.. ho provato un po' di paura, per le scelte che avrei dovuto fare... ma anche un certo sollievo, per l'aver capito finalmente ciò che voglio.

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Vorrei aggiungere che il fatto di averlo capito mi ha anche levato una profondissima ferita che avevo dal passato. Ho avuto un'amicizia molto forte con una ragazza (un po' psicopatica) andata a finire male con lei che mi ha incolpato di varie cose (ora non mi sto troppo a dilungare).

Mi ci sono voluti due anni per dimenticarla, dimenticare cosa era successo e farmi sparire i sensi di colpa. Quando mi sono resa conto di tutto sono riuscita anche a dare un nome al dolore che avevo provato per la fine della nostra amicizia: stavo male perchè ero profondamente innamorata di lei e quindi la mia era una "stupida" cotta andata a finire male. Sono stata felice perchè ho dato un nome ai miei sentimenti e sono riuscita a metterci sopra una pietra ancora più grande e stabile.

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Io me ne sono resa conto in modo molto graduale...mano a mano mi sono sentita sempre più me stessa, l'ho scoperto troppo tardi, non che abbia un piede nella tomba adesso :look: (anche se alla fine potrebbe prendermi un infarto anche in questo istante)...ma mi sento di aver sprecato la mia adolescenza, non avendo vissuto la mia sessualità. Poi in un certo senso mi sono sentita liberata e ho finalmente capito molti miei atteggiamenti del passato, particolari attaccamenti, caso strano sempre per soggetti femminili, che ho finalmente catalogato come "cotte" :blush:

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All'inizio non ci facevo nemmeno caso,poi quando ho effettivamente realizzato la cosa ho avuto semplicemente paura,stupido lo so e ancora più stupido è stato far finte che mi stessi sbagliando,annullando ciò che ero.

Il mio problema è che arrivo sempre dopo alle cose,quindi ci ho messo un pò a capire che sbagliavo e che dovevo essere ciò che sono(fortunatamente)...e poi oddio,la vita da etero non fa per me XD

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All'inizio non ci facevo nemmeno caso,poi quando ho effettivamente realizzato la cosa ho avuto semplicemente paura,stupido lo so e ancora più stupido è stato far finte che mi stessi sbagliando,annullando ciò che ero.

 

Il mio impatto è stato molto simile e, visto che è una cosa recente, qualche piccolo dubbio rimane ancora. Però mi sono resa conto che non sono mai stata così felice e in pace con me stessa, e mi sono detta che comunque dovrò farci l'abitudine. Credo che l'iniziale paura sia una reazione piuttosto normale ;)

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Vorrei aggiungere che il fatto di averlo capito mi ha anche levato una profondissima ferita che avevo dal passato. Ho avuto un'amicizia molto forte con una ragazza (un po' psicopatica) andata a finire male con lei che mi ha incolpato di varie cose (ora non mi sto troppo a dilungare).

Mi ci sono voluti due anni per dimenticarla, dimenticare cosa era successo e farmi sparire i sensi di colpa. Quando mi sono resa conto di tutto sono riuscita anche a dare un nome al dolore che avevo provato per la fine della nostra amicizia: stavo male perchè ero profondamente innamorata di lei e quindi la mia era una "stupida" cotta andata a finire male. Sono stata felice perchè ho dato un nome ai miei sentimenti e sono riuscita a metterci sopra una pietra ancora più grande e stabile.

 

 

mi ci ritrovo tantissimo in questo :)

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Io mi sento di averci impiegato una vita per rendermi conto della mia sessualità, e nel momento non troppo indietro nel tempo in cui anche la mia lampadina si è accesa, un emozione tra tutte: Serenità.

Finalmente, dopo anni di pensieri, riflessioni e discussioni con me stessa, avevo trovato la mia posizione nel mondo.

 

Mi aggiungo poi a quanto dice Villi, Comprensione del mio passato:

 

mi sento di aver sprecato la mia adolescenza, non avendo vissuto la mia sessualità. Poi in un certo senso mi sono sentita liberata e ho finalmente capito molti miei atteggiamenti del passato, particolari attaccamenti, caso strano sempre per soggetti femminili, che ho finalmente catalogato come "cotte" :blush:

 

La paura fortunatamente me la sono risparmiata. Ma se ci metti dieci anni a capirci qualcosadi te stessa, le ansie e le paure le diluisci lungo la strada e le superi senza darci troppo peso.

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Finalmente, dopo anni di pensieri, riflessioni e discussioni con me stessa, avevo trovato la mia posizione nel mondo.

 

 

 

La prima cosa che hanno detto i miei amici è stata "Sembri finalmente a tuo agio nel mondo, hai trovato il tuo spazio"...è stata una sensazione bellissima...

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Ciao a Tutte.

Anche per me la scoperta è stata graduale.

Nell'infanzia mi definivo "maschio" e vestivo allo stesso modo, giocavo coi maschi ecc ecc. ma tutto era innocente per me.

Nell'adolescenza ho cominciato a percepire sensi di dubbio e disagio quanto le compagne di scuola e le amiche si disputavano i ragazzi, e si gonfiavano di stereotipi fighi da finta donna vissuta solo perchè ci andavano a letto.

Dopo la maggiore età ho fatto anch'io le mie esperienze etero, decisamente barbare, al punto che stavo a mi agio solo con uomini effemminati, ero consapevole della mia omosessualità ma non riuscivo a manifestarla per timidezza. Nei pochi tentativi fatti le tipe sono scappate e mi hanno fatto terra bruciata, non c'era FB all'epoca ma tolsero il saluto, a quella che definivano "la strana" per usare un termine gentile. Nel frattempo scoprivo che quando mi piaceva una donna o una ragazza, scappavo letteralmente, sparivo, troncavo i rapporti, per timore che l'altra potesse capire che mi ero innamorata.

Poi l'anno scorso ho scelto di provare con internet, ammetto è un terreno più semplice perchè non rischi di trovarti davanti la etero che scappa o si inorridisce, così ho trovato una coetanea con la quale ci siamo amate, e la prima frase che mi è uscita dal cuore è stata "Quanto mi siete mancate (inteso le donne)", per non mostrare i miei sentimenti temendo di essere ancora respinta mi ero annullata, capite?

La nostra relazione poi è finita, ed io ho pensato di proseguire l'approfondimento omosessuale da sola, la curiosità mi ha portato a festival cinematografici, conferenze, a cercare letteratura, a scrivere, e vivere la mia realtà lavorativa quotidiana,

per cercare di capire chi è questa donna che si veste al maschile, ma porta i capelli alla femminile e un trucco leggero :-)

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  • 4 weeks later...

Nel mio caso il problema non fu accettarmi, quanto dare un nome a certe sensazioni a soli 12/13 anni.

All'epoca mia non c'erano Internet, serie TV varie o film a tematica LGBT, ragion per cui la mia conoscenza del mondo omosessuale/lesbico venne limitata alle definizioni standard, al sentito dire (dove le lesbiche erano strani animali mitologici, a metà tra una donna ed un uomo :gha: )... O ai porno che si guardavano gli amici maschi (:asd: ); ciò non rendeva semplice il riuscire ad identificarmi nell'omosessualità, però mi accorgevo che il mio interesse era rivolto al mondo femminile e al voler sviluppare un rapporto profondo/intimo con le ragazze, non con i ragazzi (non mi interessavano e se proprio dovevo fingere di apprezzarli, facevo riferimento a commenti tirati fuori da altre).

Non vedendoci nulla di male, iniziai quindi a non pormi limiti nelle fantasie e finii col capire che l'interesse per le altre era anche di natura fisica, arrivando a sentirmi una "ragazza alla quale piacciono altre ragazze" e non più una "ragazza che invidia i ragazzi per il loro poter fare colpo su altre". :asd:

Alla fine la concretizzazione dei miei pensieri arrivò quando feci CO in casa a 15 anni, fermo restando che non stavo esattamente a Lesbocity e le mie esperienze si riducevano a delle etero curiose/strampalate... Certo, son passati anni e probabilmente il mio percorso di scoperta è stato ben più lungo di quanto non abbia riassunto qui, però non ho mai visto l'essere lesbica come un qualcosa da temere, bensì come una consapevolezza da assaporare e tenere ben stretta. :)

 

... Senza contare le botte di euforia e i vari "beh, grazie a Dio sono lesbica", ma questo è un altro paio di maniche! :asd:

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a caldo, impotenza e sgomento, perché era evidente e non me ne ero accorta.

una scenetta esemplificativa e poco edificante di cui non vado esattamente fiera.

io che sbatto ritmicamente la testa contro la cappa della cucina dove io e un mio amico stavamo preparando una torta e ripeto scandendo le sillabe: "I'm so gay, so gay". Terribile.

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La consapevolezza del mio essere lesbica è arrivata a tappe, lentamente.

Non c'è stato alcun momento di furore o gioia immensa, ma un quieto accettarsi.

 

Lo stesso per me, anche se il CO non mi ha portato nessuna grande euforia. I miei amici più cari li ho incontrato dopo essermi accettata e hanno saputo da subito del mio orientamento. Con i miei genitori é stata una decisione sofferta e gli esiti non sono stati certo buoni.

 

 

Vorrei aggiungere che il fatto di averlo capito mi ha anche levato una profondissima ferita che avevo dal passato. Ho avuto un'amicizia molto forte con una ragazza (un po' psicopatica) andata a finire male con lei che mi ha incolpato di varie cose (ora non mi sto troppo a dilungare).

Mi ci sono voluti due anni per dimenticarla, dimenticare cosa era successo e farmi sparire i sensi di colpa. Quando mi sono resa conto di tutto sono riuscita anche a dare un nome al dolore che avevo provato per la fine della nostra amicizia: stavo male perchè ero profondamente innamorata di lei e quindi la mia era una "stupida" cotta andata a finire male. Sono stata felice perchè ho dato un nome ai miei sentimenti e sono riuscita a metterci sopra una pietra ancora più grande e stabile.

 

É successa la stessa cosa anche a me!

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  • 4 weeks later...
rosa_delle_alpi

la mia è stata un'illuminazione abbastanza improvvisa, e ho avuto la sensazione che mi si aprisse un nuovo mondo più chiaro, definito e carico di speranze: per giorni mi sono sentita ottimista, piena di energie, e più carina e femminile del solito.

inoltre non è da trascurare che parte dell'euforia giungeva dalla consapevolezza di essermi accettata e capita indipendentemente dal fatto di essere cresciuta in ambiente cattolico e moralista. insomma,mi sentivo bene con me stessa per il fatto di essere riuscita ad andare oltre e a ribellarmi (anche se, ai tempi, solo dentro di me) alla sottile repressione impostami dall'esterno.

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  • 2 weeks later...

Come dice btw, impotenza e sgomento, alle prime domande che mi sono fatta. Incredulità totale. Non era possibile che tutto questo stesse "investendo" me, che mi sono sempre sentita attratta dagli uomini! Le mie certezze le sentivo svanire! Stavo iniziando a conoscere un'altra me stessa. Probabilmente non mi ero mai posta seriamente la domanda, non avevo mai considerato serenamente la possibilità che un giorno mi sarei potuta interessare hem - innamorare! di una donna.

Le domande allo specchio "Sono lesbica?"... seguita da mille altri dubbi.

Poi le affermazioni allo specchio: "sono lesbica." E mi mettevo a ridere XD

 

Comunque è tutto ancora in evoluzione...

E poi piano piano riesco a ragionare, e mi tranquillizzo.

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rosa_delle_alpi

Poi le affermazioni allo specchio: "sono lesbica." E mi mettevo a ridere XD

 

questo ogni tanto anch'io, all'inizio :D

non so, sarà che, nel periodo della mia adolescenza e post adolescenza, se si parlava (e se si sentiva parlare) di omosessualità era per riferirsi ad altri.. sarà che nessuno osava farne cenno in riferimento a sè... fatto sta che appena scoperta mi faceva un po'effetto "pensarmi" lesbica (non mi turbava, ero solo colpita e talvolta divertita dalla "novità").

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