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Ilromantico

Se uno si continua a chiedere in che percentuale sia meglio la bellezza o il cuore, direi che non è che sia proprio su una buona strada :D! Io ho sempre evitato le persone bellissime, conscio del pregiudizio che non potranno mai avere un cuore e una sensibilità amorosa rispetto a persone esteticamente 'normali'. Inoltre a me sono sempre piaciute più le persone 'semplici' rispetto ai belloni. Con il mio compagno è stato il famigerato 'colpo di fulmine', ma poi con mia grossa sorpresa si è trasformato in un sentimento profondissimo in cui l'aspetto fisico ormai non è che influisca più di tanto. Io trovo molto più seducenti i modi di porsi, la mentalità, gli atteggiamenti, un tono di voce, un pensiero. Insomma devi dimostrarsi che sei unico rispetto agli altri e non sei sono un bel manichino con un bel corpo. Per dirti io ai tempi rifiutavo qualsiasi avventura con super bellocci e cervello da nocciolina o squallidil.

 

Sai quante volte sento dire: ma quella è una bella ragazza che ci fa con un cesso del genere?Da piccolo me lo chiedevo anch'io, ma poi capisci che l'amore per nostra sfortuna/fortuna non è semplicemente l'unione di 2 bellocci che stanno assieme :D

 

 

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Se uno si continua a chiedere in che percentuale sia meglio la bellezza o il cuore, direi che non è che sia proprio su una buona strada :D! Io ho sempre evitato le persone bellissime, conscio del pregiudizio che non potranno mai avere un cuore e una sensibilità amorosa rispetto a persone esteticamente 'normali'. Inoltre a me sono sempre piaciute più le persone 'semplici' rispetto ai belloni. Con il mio compagno è stato il famigerato 'colpo di fulmine', ma poi con mia grossa sorpresa si è trasformato in un sentimento profondissimo in cui l'aspetto fisico ormai non è che influisca più di tanto. Io trovo molto più seducenti i modi di porsi, la mentalità, gli atteggiamenti, un tono di voce, un pensiero. Insomma devi dimostrarsi che sei unico rispetto agli altri e non sei sono un bel manichino con un bel corpo. Per dirti io ai tempi rifiutavo qualsiasi avventura con super bellocci e cervello da nocciolina o squallidil.

 

Sai quante volte sento dire: ma quella è una bella ragazza che ci fa con un cesso del genere?Da piccolo me lo chiedevo anch'io, ma poi capisci che l'amore per nostra sfortuna/fortuna non è semplicemente l'unione di 2 bellocci che stanno assieme :D

 

 

 

no.gif Come se l'avessi scritto io.. asd.gif

Forse c'è stata anche una mutazione antropologica.

Nell'antica Grecia la bellezza del corpo rivelva la possibile bellezza dell'anima.

Nel senso che si partiva dalla bellezza fisica per avere lo stimolo a far sbocciare la bellezza spirituale dell'amato.

Oggi credo che tutto questo sia impossibile.

I valori dell'anima sono stati dimenticati.

Contano solo valori materiali e la bellezza non è più strumento, ma merce.

Che il più ricco in denaro riesce sempre a comprare.

Un bene di consumo, insomma.

può davvero la bellezza del cuore essere sotterrata da quella esterna?

Dipende tutto da te,dalla tua profondità,sensibilità...questa tua domanda tua mi sta molto a cuore perchè costantemente il tema bellezza è un tema che viene a bussare alla mia vita.Io sono super fissato della mia bellezza,è un mio grande difetto,però non lo riverso altrettanto sugli altri.Forse perchè sono insicuro,ho sempre cercato la stabilità in amore,odio la promiscuità e soprattutto sono consapevole che dietro a tanti corpi belli si nascondano presagi di morte,di vuoto."La bellezza delle cose esiste nella mente di chi le osserva",questa è diventata ormai la mia massima,il mio punto di riferimento.Spesso cerco di farmi mille problemi,guardarmi mille difetti andando incontro a un canone di bellezza che è proprio di ogni persona,del tempo ma che alla fine non esiste!

Mettendola sul personale,io non faccio mai sesso,figurati che se mi bacio con un ragazzo e quel bacio è stato solo frutto di un trasporto fisico mi facico tremila problemi.Queste cose mi annoiano,ho bisogno di stabilità,di qualcosa che si imprima nel tempo,di qualcuno che rimanga per sempre mio.Vorrei essere l'unico per il mio ragazzo,vorrei che lui fosse l'unico per me.Beh si,sarò fuori dal coro e allora?io voglio appagare ciò che il mio cure desidera e non accontentarmi di un qualcosa di temporaneo,fugace.

Per me l'attrazione fisica è una cosa molto importante. Non

fraintendetemi... non intendo che uno deve avere un fisico da

paura ma semplicemente che mi devo sentire in qualche modo

attratto da lui... che sia per il suo aspetto, la sua voce, il suo

odore o un po' di tutto insieme.

 

Insomma, la chimica arriva prima... poi chiaro che il carattere è

importantissimo ma per me una relazione con un ottima intesa

caratteriale ma con una scarsa attrazione fisica resta un amicizia.

Icoldibarin

C'è ancora nella società un forte retaggio inconscio a considerare la sessualità come qualcosa di sbagliato, un istinto da dover giustificare.

La sessualità in varie forme pervade tutti i rapporti, fra fidanzati, fra amici, fra parenti. Badate bene al termine "varie forme" perché si può provare anche con persone con cui non faresti mai del sesso. È un istinto di unione, di avvicinamento, se proprio vogliamo tentare di dargli un nome.

Silverselfer

Io sono fermamente convinto di essermi sempre innamorato di persone bellissime, sia esteriormente che interiormente, ma a guardarle con lo sguardo altrui, molti si chiedevano come facessi a stare con una/o così.

 

Io non lo so come facciate a scindere le due cose. Se pure facessi sesso occasionale, lo farei solo con una persona che per quei dieci, venti minuti avrà condiviso tutto con me. Non riuscirei a mischiare i miei umori con una persona sciatta, con la forfora tra i capelli, che non si cura di quello che ha indosso. Al contrario mi sentirei respingere da qualcuno con i capelli scolpiti in testa, un corpo tornito eccessivamente, e soprattutto che ostenti troppo se stesso perché sarebbe sintomo di pochezza interiore; ma ammetto che sarebbe più facile dargli una bottarella roll.gif ma non è detto.

 

La forma è anche contenuto, no?

 

Per quel discorso di Max, io non ci credo per niente. Non so proprio come ci si possa innamorare prima e desiderare dopo. Io fagocito anima e corpo, istintivamente. Prima e dopo non esiste, forse neanche il durante. Io non lo so se capita solo a me questo, se sono malato, ma è tutto in un attimo, per me è tutto ora, e questo ora può anche durare dieci anni, sono capace di bruciare per dieci anni di seguito, posso rilasciare regolare assicurazione su questo. Poi magari bisogna venirmi a raccogliere con il cucchiaino, perché puntualmente ti dicono "ho bisogno di certezze", trovano sempre qualcuno che al contrario di me sa raccontarsi quattro balle e fare promesse che poi puntualmente non sa mantenere.

 

Per lo più alle persone non interessa sapere che le ami oggi, vogliono solo essere sicure che le amerai anche domani.

Per quel discorso di Max, io non ci credo per niente. Non so proprio come ci si possa innamorare prima e desiderare dopo. Io fagocito anima e corpo, istintivamente. Prima e dopo non esiste, forse neanche il durante. Io non lo so se capita solo a me questo, se sono malato, ma è tutto in un attimo, per me è tutto ora, e questo ora può anche durare dieci anni, sono capace di bruciare per dieci anni di seguito, posso rilasciare regolare assicurazione su questo. Poi magari bisogna venirmi a raccogliere con il cucchiaino, perché puntualmente ti dicono "ho bisogno di certezze", trovano sempre qualcuno che al contrario di me sa raccontarsi quattro balle e fare promesse che poi puntualmente non sa mantenere.

 

Quella è la mia esperienza... mica ho detto che è sempre così, né che deve essere condivisa o che sia un passo fondamentale nella vita di ogni persona, anzi. Ho detto solo che è possibile. ;)

Si può provare attrazione a partire da un modo di porsi,

da qualità interiori, anche a seguito di un evento che

cambia le carte in tavola...rispetto all'amicizia.

 

Cioè non a partire dal corpo, ma sempre desiderio sessuale è.

 

Se voi partite dall'idea che la cd. "bellezza interiore" in

quanto tale debba essere "pura" "disinteressata" e "non desiderabile"

è in quel momento che vi focalizzate su un concetto di attrazione solo

superficiale.

 

La differenza magari è che l'attrazione fisica è più istintiva

immediata e riconoscibile.

 

Silver, forse non può essere che sia tu a comunicare incertezza?

O magari sentendoti poco sicuro hai scelto amanti più insicuri di

te...in generale ( e a prescindere dalla risposta )se tendono a

riproporsi situazioni simili, bisogna prima interrogare se stessi.

La domanda fondamentale, dopo tutto questo gran parlare di bellezza interiore ed esteriore,se viene prima o l'altra etc. secondo me è questa:

è un gay capace di amare? Passiamoci una mano sulla coscienza (anche due), analizziamo i nostri rapporti e il nostro vissuto.

Serenamente. Perché se si concorda sulll'incapacità del gay di amare (o sulla tendenziale incapacità), non occorre più parlare

di amore legato al sesso, ma semplicemente di sesso slegato dalla responsabilità amorosa quale unico fine dell'omosessuale.

Se mi passassi serenamente una mano sulla coscienza, potrei rispondere alla domanda "io ho mai amato?", e potrei avere degli indizi per rispondere alla domanda "io sono capace di amare?".

Ma non avrei neanche il minimo indizio per dire se "un gay" sia capace di amare.

Ilromantico

La domanda fondamentale, dopo tutto questo gran parlare di bellezza interiore ed esteriore,se viene prima o l'altra etc. secondo me è questa:

è un gay capace di amare?

 

 

Un gay si, tu penso proprio di no. Senza offesa, ma che razza di pensieri sono?

Un gay si, tu penso proprio di no. Senza offesa, ma che razza di pensieri sono?

 

A parte che io sono queer, quindi l'elemento gay entra anche nel mia sessualità non orientabile.

La mia, che era una domanda e non un pensiero, nasceva dalla constatazione della difficoltà oggettiva

nel costruire un rapporto duraturo con una persona dello stesso sesso.

Se per amore intendi la capacità di relazionarsi sessualmente per una notte, allora la risposta è ovvia.

Ma se parliamo di rapporti autentici e duraturi, in tutta sincerità, la cosa non mi sembra così scontata.

Forse proprio perchè si tende a legare troppo l'amore al sesso...

Puoi anche rispondere "no", mica ci offendiamo.

E se hai una sessualità fluida e non credi nell'amore gay,

puoi sempre rispndere: "sì, ho amato una ragazza"

e "no, non ho mai amato un ragazzo".

Non mi sembrava una domanda tanto difficile.

Silverselfer

Volevo rispondere ma quando edito m'incasina tutto ... e non mi fa correggere ... poi dici l'irrazionale Fa niente, tanto ...

 

Mi scuso solo con Max, non volevo assolutamente mettere in dubbio al sua buona fede. Sorry.

 

NB: Manco col T9 scirvo in modo così assurdo!

Puoi anche rispondere "no", mica ci offendiamo.

E se hai una sessualità fluida e non credi nell'amore gay,

puoi sempre rispndere: "sì, ho amato una ragazza"

e "no, non ho mai amato un ragazzo".

Non mi sembrava una domanda tanto difficile.

 

Se parlo dal punto di vista della mia esperienza personale, la mia risposta è: sì, sono capace di amare.

A parte questo - l'amore mi ha educato, perché non basta semplicemente essere capaci di amare.

Bisogna anche saperlo fare nel modo corretto. Ho amato ragazze, ho amato ragazzi, non sono stato sempre

ricambiato - ma non importa. Chi ama vince sempre, ne sono convinto.

 

Se devo esprimere sinceramente un parere più generale, in particolare riguardo al mondo gay,

le mie certezze vacillano. E le mie impressioni coincidono con quelle della maggior parte delle persone

con le quali mi confronto, se sono sincere: nel mondo gay sembra che la dimensione prevalente sia quella sessuale.

E grandi sono le difficoltà nel costruire rapporti di coppia stabili, seri (qiondi non parlo di coppie aperte o allargate et similia)

e duraturi nel tempo.

A leggere le discussioni in questo forum

non mi pare che la dimensione sessuale sia molto calcolata.

(E a conoscere di persona i forumisti,

la mia impressione non cambia affatto).

Io stesso conosco solo due o tre gay erotomani:

per la maggior parte frequento single romantici o coppiette.

 

E ovviamente considero la frase

"Io gay sono incapaci di amare"

principalmente come una proiezione

della propria omofobia.

 

E' anche vero che se si conoscono altri gay

solamente in discoteche o in chat

la percezione può risultare distorta;

ma è ovvio che non possiamo nemmeno valutare gli etero

prendendo come campione i discotecari

o quelli che tentanto di abbordare tipe in internet...

 

Né sappiamo se il ragazzo con cui abbiamo fatto sesso anonimo ieri

o che l'altro ieri ci ha detto di "non sentirsi pronto per una relazione";

oggi o domani non si sia felicemente fidanzato;

semplicemente a un certo punto non lo vediamo più in disco...

E ovviamente considero la frase

"Io gay sono incapaci di amare"

principalmente come una proiezione

della propria omofobia.

E' noto che non ami psicologizzare, ma su questo Almadel ha ragione. Un'affermazione di portata così generale porta a centralizzare in maniera incredibile l'elemento identitario sessuale. Essere gay vuol dire "essere attratto sessualmente dai ragazzi". In teoria non c'è nient'altro dietro. Ogni affermazione di carattere universalistico uccide la singolarità del comportamento/preferenza sessuale, perché crea realmente una "categoria" la dove prima vi era solo un attributo. Il che è molto poco queer...

Una frase di questo tipo, a mio avviso, rivela non solo una ferma credenza nella categoria gay, ma la fa anche straripare oltre i propri legittimi confini. E' comprensibile voler fuggire ad una definizione di sé, quando c'è il rischio che diventi così pervasiva...

E ovviamente considero la frase

"Io gay sono incapaci di amare"

principalmente come una proiezione

della propria omofobia.

 

 

Vorrei far notare il lapsus freudiano di almadel nella frase virgolettata.

Il pronome personale "io" sostituisce l'articolo determinativo.

Sembra una confessione in piena regola!:)

 

Ma tranquilli! Questa frase non l'ha scritta nessuno.

E' la trasformazione di una domanda dalle molte risposte,

che la retorica di almadel trasforma in un'affermazione universale

allo scopo di relegarla nell'interdetto dell'omofobia.

Una retorica efficace, bisogna dirlo.

Tanto che vi casca persino FreakyFred.

 

Ma quando si parla di amore legato al sesso certe domande

è opportuno porsele. Soprattutto quando si vuol far passare il messaggio,

questo sì davvero omofobico, che senza attrazione sessuale non possa esserci amore.

Come se l'omoaffettività non esistesse e fosse solo il godimento fisico

a permettere l'interazione profonda tra due persone dello stesso sesso.

 

Quindi io sono d'accordo con Max Dorian. Ci si può benissimo innamorare di una persona

e poi provare in un secondo momento attrazione fisica per questa persona.

Non capisco perché questa affermazione suoni così scandalosa

alle orecchie di qualcuno.:ghgh:

Ti ringrazio per il "persino" XD

Ma io riterrei omofobico qualsiasi giudizio espresso in termini tanto universali, anche "i gay sono tutti bellini e coccolosi". E ovviamente se poni la domanda "è un gay capace di amare", quel generico "un" è universale, la domanda è universale, presuppone una risposta universale... Che sia sì oppure no, riguarderà tutti noi.

Alle domande che si pongono sugli esseri umani è difficile dare una risposta universale.

Anche in questo caso rispondere nettamente con un "sì" o con un "no" sarebbe un pregiudizio.

Tuttavia è una domanda che sporge spontaneamente quando si constata empiricamente

come non sia affatto facile costruire un rapporto di coppia se il tuo orientamento è omosessuale.

E soprattutto, farlo durare a lungo.

 

Un'altra osservazione empirica legata alla mia domanda provocatoria è l'importanza data

da molti omosessuali alla sessualità. Spesso sembra ruotare tutto intorno ad essa.

Anche quando si è superata la repressione omofobica.

 

Quando poi si legge in un forum che non sarebbe possibile innamorarsi di qualcuno

senza provare attrazione fisica, la domanda sulla capacità o incapacità di amare

si fa ancora più urgente...

Vorrei far notare il lapsus freudiano di almadel nella frase virgolettata.

Il pronome personale "io" sostituisce l'articolo determinativo.

Sembra una confessione in piena regola!:)

 

Chiedo scusa: le lettere "i" e "o" sono consecutive nella tastiera. Non potrebbe essere un semplice refuso? sisi.gif

Bravo! Il refuso è il lapsus freudiano nella scrittora.:banana:

 

Sintesi: amore NON=sesso.

 

 

@Freaky, il triangolo di Sternberg va rovesciato.

E' solo una sovrastruttura di questo mondo menzognero.

Triangolazione edipica pura, alla quale neppure Hegel sfuggì, ahimé

Il mio avatar è la verità. Il Sapere si trasnette (anche) attraverso una visione.

Definire Dio come scienza è riduttivismo. Una peospettiva non solo antiteologica

e secondo i credenti anche antilogica

ma persino antiscientifica, come tu ammetti serenamente in altris locis

Il presupposto della domanda ( sesso come coronamento di un sentimento o

di una relazione amorosa ; castita e sublimazione come controllo degli istinti

più bassi e nobilitazione del sentimento ) è tale per cui si può rispondere anche

con una certa disinvoltura sulla capacità di amare di chiunque.

 

In quanto tale è una scelta che si può compiere, anche se mi augurerei che

almeno una volta nella vita chiunque possa sperimentare una vera passione

Certamente non è a partire da questa posizione che io valuto la capacità o la

incapacità di amare.

 

Che l'omofobia possa inibire oltre al sesso pure i sentimenti è innegabile.

Ma non è certo con la sessuofobia che si può pensare di compensare una

eventuale disaffettività. Mi pare una sommatoria di fattori negativi diversi

che non possono costituire rimedio per nessuno, in nessuna situazione.

Se volete, il refuso ha un senso :)

 

E' ovvio che un gay che si chieda se i gay sono capaci di amare,

è un gay che mette in dubbio la propria capacità di amare.

 

Se io sono gay e amo

è evidente che capiterà anche ad altri;

a meno di non credere di essere un'eccezione positiva

(ma non escludo che Soledamore possa pensarlo...)

Dunque tutti concordiamo sul fatto che la capacità di amare è indiscutibile.

Forse succede qualcosa quando questa capacità si scontra con la realtà, fatta

da due singolarità e la loro relazione. Forse c'è qualcosa che interferisce

con la scelta, con il libero arbitrio.

 

Definiamo questa cosa come fattore extra-erotico (eros è qui inteso in senso alto).

Uno di questi fattori sembra essere proprio la sessualità.

L' omosessualità sembra inscritta sotto questo aspetto interamente nel registro del fallocentrismo.

E il Fallo è indubitabilmente l'oggetto parziale da cui partono e alle quali si collegano tutte le catene significanti.

 

 

@Almadel, puoi tranquillarmente escludere la possibilità che io pensi di essere l'eccezione positiva.

Infatti sono stato amato da altri, fra questi vi erano anche dei gay, quindi evidentemente non tutti i gay non sarebbero capaci di amare,

già in base alla mia esclusiva esperienza personale.

Io credo che il problema, in generale, vada studiato nella prospettiva delle interferenze del fallocentrismo

con il libero arbitrio. Fin quando la libido investirà principalmente l'oggetto parziale, lasciando le briciole

(se ci sono) all'omoaffettività, allora io credo che sul piano sentimentale ci saranno sempre delle resistenze intensive.

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