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Sequestro della gay blogger Amina


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:huh: questa mi è nuova.. ma devo dirti la verità che ci credo poco che non esista. Sono più propensa a credere che esista ma che stanno in qualche modo cercando di screditarla. Poi non ho capito, possibile che per mesi tutti l'hanno indicata come una preziosa fonte per i giornalisti di tutto il mondo e nessuno di questi giornalisti si è mai preso la pena di verificare se sta persona esistesse veramente???
NightWisher

Madoka a quanto pare Amina è un quarantenne georgiano :shocked:guarda qui!

 

Onestamente non ci vedo niente di male a celarsi sotto una falsa identità (anche se non approvo l'utilizzo delle foto di quella ragazza) però non riesco a comprendere perchè mai abbia dovuto inventare la storia del rapimento.

la storia del rapimento magari l'ha inventata per liberarsi da un'identità virtuale che stava diventando scomoda...

uno dei primi casi di "persona che su internet fa finta di essere un'altra persona" era un tipo che faceva finta di essere una quarantenne, più o meno agli albori di internet... siccome alcuni dei suoi amici virtuali insistevano con la tipa inesistente per incontrarsi, e la situazione iniziava a farsi scomoda e incasinata per il tipo che la manovrava, lui fece ammalare questa sua alter ego di tumore, con l'idea di farla successivamente "morire" in ospedale. Uno dei suoi amici virtuali, profondamente preoccupato, la andò a cercare nell'ospedale in cui avrebbe dovuto essere ricoverata...scoprì che non c'era e da lì saltò fuori tutta la storia.

Posso immaginare che sia stato lo stesso. O magari il tizio della Georgia ha voluto fingere questo rapimento per sollevare la (giusta) questione sulla situazione degli omosessuali in Siria...

NightWisher

Ma Tom con la storia del rapimento ha rovinato la credibilità di Amina! Quando nell'ultimo post scrive che la voce narrante è fittizzia ma i fatti sono veri mente, sarebbe stato così se non avesse inventato la storia del rapimento :undecided:

Si poi i fatti che stanno accadendo in Siria possono anche essere veri. Ma i racconti più personali no. Da essere uomo a donna lesbica un po' ce ne corre. Anche per come è la situazione degli omosessuali in Siria. Di sicura ha sollevato problemi importanti. Però forse è diventato ancora più famoso di quanto non si aspettasse. E adesso, scoperto il mistero, perde totalmente di credibilità l'autore. Se avesse voluto semplicemente portare all'attenzione problemi seri scrivendo una specie di fiction realistica avrebbe dovuto chiarire la sua posizione fin dall'inizio. Perchè così, anche se ovviamente io come tanti altri, non mi sento di accusarlo di nulla, non posso però più credergli o prenderlo come fonte attendibile.

Silverselfer

Questa situazione mi fa tornare in mente il caso di J.T.Leroy, un misterioso ragazzino trans che spacciava i suoi racconti per vita reale, ma poi si scoprì che era lui stesso il prodotto della creatività di una anonima casalinga del New Jersey.

Quello che mi colpì all'epoca è che i suoi bellissimi libri finirono nel dimenticatoio, come se avessero perso tutto il loro valore perché il suo autore era un personaggio "virtuale".

 

Certo che il contesto in cui è vissuta Amina è diverso e sicuramente più drammatico, ma chi fosse o meno in realtà non cambia il fatto che lei, lesbica araba, ha saputo gettare uno sguardo che ha coinvolto per empatia migliaia di persone, sollevato movimenti di pensiero ... questo è reale, come lo sono i libri di J.T.Leroy e come lo fu Jane Eyre a suo tempo. Il nerboruto e peloso georgiano è stato solo il mezzo, probabilmente inconsapevole, di un bisogno reale.

Le migliaia di contatti, le domande, il caso mediatico in sé, questi sono stati tutti i fattori che hanno scolpito l'immagine di Amina.

In realtà se ho letto bene è sposato. Quindi in realtà non può sapere cosa voglia dire essere vittima dell'omofobia. Nè in Siria, nè in Scozia (dove vive) nè da nessun'altra parte.

E se ho capito bene non stava nemmeno in Siria quando pretendeva di raccontare in diretta quello che stava succedendo.

Ah giusto... la sua ragazza si sta laureando in lingua e culture orientali, è un'esperta della Siria.

Beh avete ragione, però continuo a pensare alla buona fede... se non l'avesse fatto per quello, allora sarebbe stato un cretino integrale

Ma l'avrà fatto anche in buona fede (che forse è una piccola attenuante) però è proprio stupido quello che ha fatto: io lo definirei uno stupido in buona fede che volendo fare qualcosa di buono per gli omosessuali e per la Siria ha avuto l'effetto contrario: e il danno è tanto grosso quanto se fosse stato in cattiva fede.

Silverselfer

Aiutatemi a ragionare.

 

Gli elementi di questa storia sono:

 

  1. Saakašvili Amina Abdallah Araf apre il blog "A gay girl in Damascus" in cui racconta le sue vicissitudini attirando su di sé l'interesse della stampa americana. Esplode dunque il caso mediatico "Amina".
  2. Washington Post, la radio NPR fanno lo scoop e svelano la vera identità di Amina. Non si capisce bene che ruolo gioca in questa "soffiata" il sito filo palestinese "Electronic Intifada".
  3. Tom Mcmaster è il burattinaio che c'era dietro Amina. Chi è costei? Esiste di lui una foto e tante illazioni. Lui si è scusato dicendo prima che l'ha fatto per la causa LGBT siriana, non immaginava che tutto si sarebbe ingigantito in questo modo, in fondo all'inizio era solo un esperimento sulla realtà virtuale. In principio Tom sembrava essere un quarantenne studente all'università di Edimburgo sostenitore della causa palestinese. Ora pare essere americano, confermato da un'intervista rilasciata dalla moglie Britta Froelicher. la quale però sostiene di non saperne niente di tutta la vicenda. poi non ho ben capito se il blog sei anni fa era edito dalla Georgia, o il blog era riferito alla Georgia. In ogni modo c'entra la Georgia, il che è un elemento sicuramente da non trascurare.
  4. Ultimo elemento ad aggiungersi alla vicenda si chiama Paula Brookers, autrice di un sito lesbico a stelle e strisce che si chiama "Lez get real". Paula oltre a difendere Tom, lascia subodorare qualcos'altro, ma sono solo intuizioni. Intuizioni ispirate dal fatto principe che anche Paula si è scoperto essere un uomo, tale Bill Graber, muratore 58enne. Si diceva sordo per rifiutare di rilasciare interviste telefoniche.

Questi sono gli elementi più o meno certi. Questi altri sono i dubbi che gli stessi mi suscitano:

 

  1. Al mukhabarat è il servizio segreto siriano, uno dei più efficienti apparati di Intelligence al mondo, secondo forse solo al Mossad israeliano. Sul territorio equivale a una sorta di ghestapo mediorientale. Le sue caserme sono mattatoi aperti 24 ore al giorno. Si appoggia alla galassia delle Intelligence dell'ex URSS, quindi in contatto anche con quel SUS georgiano, il quale è un enigma in quanto con la questione dell'Ossezia e Abkhazia, Soros di qua, Putin di là, interessi sulle pipe line che dovrebbero provenire da posticini tranquilli come la Cecenia e non si finisce più ... Dire SUS è come parlare di un naviglio che batte bandiera panamense. Insomma, possibile che Al mukhabarat non provi a scoprire, rintracciare ed eliminare Amina? Se fosse in qualche modo implicata la Georgia in questa vicenda, sarebbe stato come bersi un bicchiere d'acqua mettere a tacere questa voce dissidente. Ricordo che questi signori sono quelli che hanno preso, torturato, evirato e solo dopo anche ucciso il povero tredicenne Hamza al-Khateeb.
  2. Il secondo dubbio è legato al primo. Il regime di Assad pur essendo "laico" trattandosi di una dittatura militare nata sotto l'ombrello politico sovietico, ha in s* dei germi di laicità che la rendono particolarmente sensibile alla questione dei diritti civili, anche quelli LGBT. I quali da quella sponda sono avvertiti sostanzialmente come colonialismo culturale occidentale, corruzione dei costumi tradizionali e soprattutto Israele, dove soprattutto per aver condiviso la shoa, è un paese come sappiamo gay friendly.Tutti elementi che inaspriscono la posizione siriana su questo punto, fino a prevedere il carcere di tre anni, e poi tutte cose che sappiamo. Questo per dire perché in tutta la questione Amina la Siria sembra rimanere inerme, salvo per la panzana che al mukhabarat l'aveva arrestata.
  3. Gli Usa negli ultimi vent'anni ha usato sistematicamente alimentare subdolamente, uso questo termine non in senso negativo, i dissidi interni ai paesi con problemi democratici (per intenderci, a noi quest'anno ci hanno regalato Lady Gaga); non vorrei che questo Tom Mcmaster, un nome che sembra in realtà un avatar, non sia uno dei tanti manovratori occulti che la Cia usa per alimentare questi dissidi. badate che non è una trama dell'ultimo libro di Tom Clancy.

Quali sono le conclusioni di tutto questo lambiccarsi il cervello su degli uomini che si fingono donne per la causa delle lesbiche Siriane (Tom McMaster) e anche americane (Bill Graber)? Sinceramente io ho solo dubbi in merito. posso solo dirmi certo che non lo hanno fatto per la causa LGBT, questo sì.

 

Come dico spesso, la nostra causa viene sistematicamente strumentalizzata, come fosse un grimaldello per forzare la stabilità di quei paesi con defici libertari. Se ci pensate siamo perfetti a questo scopo, facciamo rizzare il pelo sulla schiena a dittatori e teocrati.

 

L'elemento originale che continuo a cogliere nel caso di Amina, è l'umanità del personaggio che ha fatto davvero innamorare di sé tante persone. Se fosse esistita veramente, un personaggio così sarebbe diventata la San Suu Kye della libera nazione transnazionale LGBT,ph34r.gif Invece è andata come andata. Cioè, da qualsiasi parte la si cerchi di guardare, rimane sempre e solo una bufala, romantica, ma sempre bufala.

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