soledamore Posted June 16, 2011 Author Share Posted June 16, 2011 @Orah Quoto pienamente la parte in cui affermi che la presunta femminilità di Achille è "un discorso insensato in termine di percezioni di ruoli e di genere". Tuttavia ho dovuto dimostrare perché lo fosse, a chi argomentava il suo discorso insensato servendosi di Sofocle, poi di Eschilo e infine dello Pseudo Luciano. Era importante decostruire questo luogo comune dell'immaginario gay, con le sue inopportune drerive simboliche. Apprezzo anche le tue considerazioni serene e oggettive sulla cattofobia, che molti gay prevenuti si ostinano ancora a negare. Per il resto non mi risulta che “reception” indichi la “ricezione delle idee e il loro uso non solo in un contesto non solo letterario storico”, ma almeno mi risulta chiaro cosa intendessi dire :) A prescindere dal fatto che Omero avesse un’esistenza reale o fittizia, sicuramente questa identità letteraria che è passata alla storia con il nome di “Omero” è solo l’approdo di una tradizione orale più antica, che in quanto tale viene “recepita” nel momento in cui l’Iliade e l’Odissea vengono messe per iscritto. Infatti la guerra di Troia è anteriore al periodo omerico e descrive imprese e costumi dei Greci precedenti a quelli classici, trattando di un’impresa avvenuta nell’età micenea. Quindi anche Omero fa “ricezione”. Non è possibile ricostruire il pensiero di Socrate filologicamente perché il suo fu un insegnamento esclusivamente orale. E se Platone ha lasciato testi scritti, tuttavia anche la parte fondamentale dell’insegnamento di quest’ultimo era orale. Tuttavia Socrate è esistito realmente e il suo allievo Platone ne è l’interprete più accreditato. Omero e Socrate-Platone sono dunque le vere auctoritas per interpretare il rapporto Achille-Patroclo. L’interpretazione che diede della coppia la cultura ellenistica risale ad un fake, lo Pseudo Luciano, non a Luciano di Samosata. I suoi “Amori” dal quale ho tradotto in un altro thread la citazione che ha causato questa interpretazione sbagliata, è, ripeto, un’opera ironica il cui scopo è dimostrare la superiorità dell’amore pederastico su quello eterosessuale, in un periodo storico in cui gli aphrodisia (ovvero gli allettamenti sessuali) prevalgono sulla trasmissione della virtù. Foucault si sofferma a lungo su questo testo ne “L’uso dei piaceri”. Vale la pena leggerlo anche perché forse, per la prima volta abbiamo nella cultura occidentale, elementi per definire la contronaturalità dell’amore omosessuale, in una prospettiva stoica, secoli prima del Cristianesimo. Ma da qui a fare dello Pseudo Luciano l’arbiter quaestionis circa il rapporto Patroclo-Achille ce ne vuole! Ovvio che uno dei due personaggi del dialogo, quello che deve dimostrare la superiorità dell’amore pederastico su quello eterosessuale, si serva di Achille e Patroclo per dare una patina di nobiltà alle sue argomentazioni. Certamente però non è serio considerarlo una fonte attendibile. Soprattutto di fronte a personaggi come Omero e Socrate-Platone. Infine, la mia asserzione sull’amore disincarnato. La philìa di Socrate nei confronti dell’avvenente Alcibiade, è proprio la dimostrazione della nascita reale (oltre che filosofica) di un concetto di amore più “puro” rispetto a quello tradizionale paideutico; una nuova forma di amore che riesce ad educare, in ogni caso (Alcibiade è onorato di avere Socrate come maestro) ma che non coinvolge la sessualità (come nella bisessualità greca storica). Poi, come sappiamo, ci sarà l’apporto del medio e neo-platonismo, il contributo orfico e quello manicheo, che si fonderanno con l’ideologia di S. Paolo, e comincerà ad affermarsi quel dualismo famigerato anima=bene vs corpo=male che segnerà tutta la cultura occidentale. Ma siamo già nell’ambito della teologia cattolica. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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