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Abbiamo perso?


calvin2010

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Il movimento per i diritti dei gay è stato sconfitto in Italia?

A giudicare dalla situazione dei diritti rispetto agli altri

paesi europei si direbbe di sì. Ma è soprattutto il dato

culturale che mi fa riflettere. Sempre più spesso parlando

con altri gay, soprattutto molto giovani, ho la sensazione

che ci siamo rassegnati all'omofobia, nello stesso modo

in cui molti italiani si sono rassegnati alla mafia: "con la

mafia bisogna imparare a convivere". Allo stesso modo mi

pare che negli ultimi anni gli etero siano diventati più

"tolleranti" rispetto all'omosessualità ma continuando a

considerarla negativa e inferiore all'eterosessualità.

 

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  • Ilromantico

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  • soledamore

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Pur non avendo fatto alcun passo legislativo importante,

negli ultimi dieci anni la società è stata trasformata.

 

Il Papa non osa più contestare il Gay Pride nella Capitale

(come è accaduto - e in modo molto aggressivo - nel 2000);

i casi di omofobia sono diventati casi giornalistici

e anche da Destra si sente il bisogno di condannarli.

 

I giovani gay non desiderano ancora

ciò che il Movimento GLBT promette loro

ovvero le unioni civili.

E' quindi una battaglia più sentita tra gli over 30.

 

Mentre l'omofobia sociale (famiglia e amici)

si risolve sempre più spesso al momento del coming out.

 

Abbiamo fatto molto e ottenuto poco,

ma quel poco per molti è abbastanza.

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Io credo che il miglioramento ci sia stato, ma effettivamente abbiamo ottenuto poco.

 

Credo che molto importante sia il CO con gli amici.. il più amici possibili.. Perchè rimanere inchiodati nel CO familiare non serve a molto.. o meglio.. serve all'individuo, ma rimane una cosa confinata lì e non aiuta più di tanto la comunità LGBT.

 

Abbiamo tanta strada da fare, ma l'Italia è così mala informata, così male organizzata che le cose vanno a rilento.. si pensa prima (nella maggior parte dei casi) a trovare un lavoro, a stare bene in salute e tante altre cose e poi ai propri diritti.

Vorrei tanto vedere un Harvey Milk, perchè io non sarei in grado di esserlo. Vedere un suo movimento per i diritti, i gay pride credo facciano ben poco, anzi.. dai commenti che sento alcune volte fa anche peggio..

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Il Gay Pride "fa peggio" per tutti quei gay

che non sanno reagire alla transfobia.

Papà vede una trans e noi ci preoccupiamo

che pensi male di noi perché gli fanno schifo le trans

(quando magari lo dice al TG di fronte alla mamma

perché si sente in colpa dalla sera prima...)

Allora magari anche noi reagiamo male

- di fronte allo stesso TG -

per paura (chissà perché) di sembrare travestiti.

E non ne usciamo...

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Le cose migliorano lentamente ed in modo

molto vischioso, certo bisogna pur vivere...

va detto che "convivere con l'omofobia" potrebbe

anche essere un piccolo passo avanti rispetto al

negarla.

 

Cioè per un sacco di anni, un sacco di gay han

detto che eran tutte cose inventate dai "militanti"

ed in parte anche oggi diversi gay tendono alla negazione

del problema.

 

Se il numero di coloro che introiettano il senso di

sconfitta aumenta, magari cala quello di coloro che

neanche scendono in campo...oddio non è il massimo

dell'ottimismo :unsure:

 

Io ho sempre sostenuto che siamo in ritardo di 15 anni

certo ogni tanto farebbe piacere vedere un giovane arrabbiato

o indignato, nel senso giusto ovviamente.

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Non so se me la sento di dire che la società sia cambiata in meglio, ma é anche vero che non ho la prospettiva giusta per giudicare, essendo all'estero da ormai due anni. Mi sembra che nel movimento -per quello che ne ho sperimentato io- ci sia un po'di rassegnazione generale al fatto che le cose vanno `benino' e che sul piano legislativo non andranno meglio a breve.

Non lo so, ho questa sensazione di pigrizia generale, che é un fenomeno non solo italiano -qui in Inghilterra sicuramente-, ma mi fa tristezza in u paese come il nostro che é ancora molto indietro.

Inoltre mi sembra che molte delle energie giovani dell'attivismo siano un po'troppo prese nella politica (esterna e interna) del movimento per permettere a se stessi di essere arrabbiati (e la cosa mi fa ancora più tristezza).

Per quanto riguarda il Pride, appoggio pienamente quanto diceva Almadel.

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Premettendo che solo da 2 anni e mezzo seguo decentemente le battaglie del movimento LGBTQ, credo che ci sia stata un'accelerazione in questi anni, con mutamenti non di poco conto nell'approccio all'omosessualità anche da parte degli eterossesuali.

 

Credo sia un mix di sdoganamento da antiquati pregiudizi, maggior partecipazione dei giovani che si sentono meno "diversi", copertura mediatica seppur pruriginosa nel suo voler mostrare solo un modello stereotipato di gay o lesbica.

 

Purtroppo a volte i passi in avanti sono parzialmente compromessi da scenette un po' penose anche da parte di chi dovrebbe rappresentarci: l'altro ieri ho incrociato su Facebook un commento velatamente omofobo di un mio contatto (contatto prontamente rimosso) su una foto in cui Vendola e Pecoraro Scanio erano in compagnia di un ragazzo che gli "faceva la linguetta", come a volergli leccare la guancia.

Nulla di che, una foto stupidotta a cui forse sarebbe stato meglio sottrarsi e nulla più, ma che dà corda facilmente ai soliti imbecilli che non direbbero nulla se le persone immortalate fossero eterosessuali ma trovano tutti i distinguo del mondo se si parla di persone omosessuali.

 

Concludendo, è vero, c'è ancora molto anzi moltissimo da fare, ma occorre crederci.

 

Concordo con Ziguli riguardo l'importanza del fare CO con amici e conoscenti: solo sbattendo in faccia al prossimo che noi, assolutamente normali nelle nostre vite e nelle nostre relazioni, siamo omosessuali, si crea quell'effetto d'urto che in alcune persone fa dire "però, non l'avrei mai detto... non sono tutti Malgioglio e Solange".

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Ilromantico

Il Gay Pride "fa peggio" per tutti quei gay

che non sanno reagire alla transfobia.

Papà vede una trans e noi ci preoccupiamo

che pensi male di noi perché gli fanno schifo le trans

(quando magari lo dice al TG di fronte alla mamma

perché si sente in colpa dalla sera prima...)

Allora magari anche noi reagiamo male

- di fronte allo stesso TG -

per paura (chissà perché) di sembrare travestiti.

E non ne usciamo...

 

Non capisco Almadel, cosa c'entra la transfobia con la paura di sembrare travestiti?Il fatto che una persona veda di buon occhio e sia amica dei travestiti non implica che debba riconoscersi o essere scambiato per uno di loro. Non c'entra un fico secco la fobia, ma è un discorso di identità personale. Io nella mia vita non mi sognerei mai di vestirmi di piume, nè mi sento per nulla identificato nè da un trans nè da una "checca isterica". Quindi è logico che a me come ad altri possa rompere il fatto di sembrare quello che non si è. Si rischia di soffrire una doppia discriminazione, la prima dal mondo eterosessuale per il fatto di essere 'diversi' in quanto gay, bi o trans. La seconda invece da parte del mondo omosessuale che per il fatto di avere un punto in comune (il non amare il sesso opposto - anche se per i bi non è vero) costringe i vari generi e identità sessuali a omologarsi a determinati comportamenti, opinioni e atteggiamenti, sacrificando quell'identità personale e quella libertà di distaccarsi da ciò che non si è.

 

I gay pride senza dubbio servono a far capire alla gente che esistiamo e siamo tanti, ma ha più l'aria di essere una grande 'carnevalata' che una manifestazione per rivendicare a piena voce dei diritti. Sentire una grande amica dire "E' stato DIVERTENTISSIMO" come se fosse andata in discoteca, non è che mi abbia rincuorato più di tanto, anzi l'ho trovato triste perchè lei è una ragazza fantastica con una mentalità apertissima, ma se l'immagine più positiva che riusciamo a dare è quella di "grande festa" non oso immaginare a come verrà vista da gente di tutt'altro tipo.

 

Per questo i gay pride, assolutamente si, ma penso vadano rivisti parecchio. In ogni caso i coming out tra amici e parenti sono MOLTO più utili, così come i politici dichiarati, le serie TV adolescenziali con omosessuali e attori/cantanti nazionali che fanno coming out. Sono sicurissimo che i coming out di giocatori di calcio (magari di un numero 10 di una squadra di serie A) sarebbero utilissimi contro l'omofobia. Insomma più che coi carretti e le musichette, sono convinto che l'omofobia è più facile batterla mostrandoci nel quotidiano dimostrando prima alle persone vicino a noi, che si, si sbagliano! :)

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Riguardo il gay pride, un problema è che, pur essendoci presenti persone che ci vanno con atteggiamenti diversi, nei media appare sempre la parte più trasgressiva, che dà un'immagine un po' diversa dalla realtà. Molti gay non vogliono confondersi con questa immagine e non ci vanno, o ne prendono le distanze. Credo che questo Almadel volesse dire.

 

C'è un'altra questione abbastanza fondamentale, per cui anch'io ho dei dubbi sul gay pride. E cioè che proprio per come è strutturata, "orgoglio" gay, è e rimane una manifestazione di una parte (o di una nicchia, anche se rilevante), che rivendica diritti per sè (sacrosanti ovviamente), pertanto è difficile aspirare al fatto che tutti sposino questa causa. Un etero non è invogliato ad andarci, seppur sia favorevole alle richieste dei dimostranti.

 

Io credo che il concetto sia e debba essere più ampio. Non è solo un problema nostro, se non abbiamo alcuni diritti. Dovrebbe essere interesse di tutti, che tutti si sentano cittadini del proprio paese (almeno di tutti quelli che parlano di giustizia sociale). Se a qualcuno è negato un diritto importante (qualunque sia), significa che non viviamo in un paese civile. La battaglia è quindi per il diritto a vivere in un paese a cui a nessuno vengano negati diritti.

Pertanto, magari mi sbaglio, ma immagino più efficace una manifestazione per il "diritto di piena cittadinanza" delle persone omosessuali.

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Intanto non bisognerebbe confondere la propria situazione

personale con quella generale. Certo che se dieci anni fa

eri un ragazzino di 14 anni terrorizzato che qualcuno scoprisse

la tua omosessualità e ora ne hai 24 e una vita tua le cose

sono migliorate, ma solo per te. Non per chi ha 14 anni oggi.

 

Alcuni, pochissimi, progressi ci sono stati, certo. Ma di questo

passo quanto tempo occorrerà per cambiare veramente le cose?

20 anni? 30? 40?

Ci troviamo in una situazione politica in cui sappiamo che chiunque

ottenga la maggioranza alle prossime elezioni, sicuramente non

farà nulla per i diritti LGBT.

 

Non c'è luce in fondo al tunnel.

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Sono sicurissimo che i coming out di giocatori di calcio (magari di un numero 10 di una squadra di serie A) sarebbero utilissimi contro l'omofobia. Insomma più che coi carretti e le musichette, sono convinto che l'omofobia è più facile batterla mostrandoci nel quotidiano dimostrando prima alle persone vicino a noi, che si, si sbagliano! :)

 

Si sbagliano su cosa?

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Avevo precisato " indignati nel senso giusto" :prrr:

 

 

Calvin ti puoi consolare col fatto che tu in ogni caso

potresti essere vivo, per alcuni di noi la luce in fondo

al tunnel fra 40 anni potrebbe assumere un significato

"diverso" ( condannati a giocare a calcio per l'Eternità

per espiare i nostri peccati :awk: )

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Non c'è luce in fondo al tunnel.

 

Ti resta sempre la scelta tra almeno quattro cose:

 

1 entrare a fare parte attiva del movimento glbt

2 la rassegnazione

3 l'andartene a vivere in Francia o in UK

4 puntare alla tua realizzazione personale: il tuo uomo, un lavoro decente, e un cane :kiss:

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orodeglistupidi

( condannati a giocare a calcio per l'Eternità

per espiare i nostri peccati :awk: )

 

O R R O R E

 

però la punizione sarebbe peggiore se vi facessero giocare infinitamente contro la squadra Padana capitanata da Renzo Bossi, con arbitro la Satanché (dove non arriva il fischietto subentra l'ugola)

 

Ti resta sempre la scelta tra almeno quattro cose:

 

1 entrare a fare parte attiva del movimento glbt

 

Quale dei tanti? :mellow:

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Ilromantico

Si sbagliano su cosa?

 

Che i gay non sono fatti tutti con lo stampino e il clichè è ingiusto per molti di noi. Che gay non equivale a femmina mancata e che non tutti pensano solo a sesso e divertimenti... sono stato abbastanza chiaro?:D

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orodeglistupidi

ilromantico, ma allora chi si sente "una femmina mancata", chi pensa "solo a sesso e divertimenti", è meno cittadino degli altri, e quindi merita meno diritti degli altri?

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Che i gay non sono fatti tutti con lo stampino e il clichè è ingiusto per molti di noi. Che gay non equivale a femmina mancata e che non tutti pensano solo a sesso e divertimenti... sono stato abbastanza chiaro?:D

 

In questo modo non fai altro che confermare ciò che diceva Almadel. Se per te abbattere questi stereotipi (e cito) "è utilissimo contro l'omofobia" vuol dire che non fai altro che spostare l'odio verso le persone LGBT (gruppo generico che comprende anche te) a un gruppo più specifico.

In altre parole, far vedere agli etero che non tutti i gay non sono femmine mancate sarà d'aiuto a te che non sei una femmina mancata, ma le femmine mancate esistono e saranno vittime tali e quali a prima con questo tuo "programma d'azione". Idem per gli altri stereotipi.

 

Il gay-pride non ha come obiettivo quello di far vedere alla gente che i gay non sono diversi. Le persone che la pensano così sono inevitabilmente insoddisfatte del gay-pride, perché vorrebbero eliminare da esso qualsiasi diversità che non li riguardi. Un gay-pride fatto alla tua maniera non contrasterebbe minimamente la discriminazione, perché non insegnerebbe a tollerare il diverso in quanto diverso. L'odio che c'era prima verso i gay in generale, con questo stile di condotta verrebbe semplicemente diretto verso gli effeminati, i transessuali, i promiscui e ad altre figure maggiormente diverse dalla norma etero-sociale. Di queste categorie, fondamentalmente alla persona che fa i discorsi che fai tu non gliene sbatte niente, perché tanto non vi appartiene.

 

Questo non vuol dire che negare e combattere gli stereotipi sia una cosa cattiva, ma è una cosa diversa dal combattere la discriminazione e l'omofobia.

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Ilromantico

Dovresti citarmi bene almeno... Io mi riferivo ai coming out dei giocatori di calcio che sarebbero utilissimi per sensibilizzare tutti quei maschi eterosessuali di cui di un gaypride non potrebbe fregargliene di meno. Insomma le persone appoggiano le cause quando riguardano in un certo senso anche loro. Si vede che non hai proprio capito il senso del mio discorso...!

 

Orodeglistupidi stai proprio vaneggiando con la tua ipotesi!

 

Per il resto loup stai facendo la solita discriminazione subdola. Tu hai tutta la ragione, ma non pensi che prima la gente debba accettare l'idea che 2 Persone dello stesso sesso si amino e poi si possano proporre step successivi man mano che le scoglio principale venga superato? E invece no la comunità gay mette tutto e tutti nello stesso pentolone nel nome del non discriminare nessuna categoria. L'idea é nobilissima, ma semplicemente non funziona perchè non sensibilizza affatto la gente sul Problema principale che dovrebbe essere in primis quello di poter amare il nostro stesso sesso in santa pace. Invece va a finire che l'attenzione si sposta sempre su determinate categorie di gay e non si conclude che gay = varietà di generi ma gay = tizio che ho visto tg/stereotipo e sul fronte diritti/opinione sociale non si avanza per nulla. Insomma va a finire che a farne le spese è la tua identità e se lo fai notare lq comunità gay ti bolla subito come omofobo(???) o represso(??). Insomma deve convincerti in tutti i modi che siamo uguali anche se poi a scapito ne va proprio la tua igualità di far valore la tua identità. Mi spiace, ma io non ci sto. Anche perchè se davvero l'obiettivo principale è la non discriminazione perchè non incluire anche i nerd, freak, disabili, obesi, immigrati eterosessuali e non nella manifestazione?

 

Io non devo fare vedere niente a nessuno, ma di sicuro i miei modi e il mio stile di vita sn molto diversi da quelli di una "checca isterica". Se per me un atteggiamento e un modo di fare sembrano esagerati non puoi obbligarmeli a farmeli piacere solo perchè la nostra unica somiglianza è data dal fatto che ci piace il nostro stesso sesso. Mi sembra davvero scontato dire che non considero nessuno inferiore a me (meglio precisare!), ma sicuramente non penso che riuscirei a essere amico di una "checca isterica" non perchè checca ma perchè magari la troverei troppo frivola e isterica per i miei gusti. Cosí come non riuscirei a essere amico di una ragazza acida e pettegola. Anche la ragazza pettegola è una ragazza, ma non è quel tipo di ragazza che stimo o vorrei per amica. Spero tu abbia capito la metafora :)

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Non volevo che mi deste ragione,

in teoria dovevate darmi torto e dire:

"Noi transofobi? Ma come ti permetti?

Le trans, i travestiti e gli effeminati

saranno sempre benaccetti nelle nostre manifestazioni;

anzi per un giorno dovremmo travestirci tutti"

 

Riguardo alla politica è meglio avere

un cauto pessimismo.

Domani sera ci hanno invitato i Giovani Democratici

che hanno maturato verso di noi un senso di colpa notevole :)

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Per il resto loup stai facendo la solita discriminazione subdola. Tu hai tutta la ragione, ma non pensi che prima la gente debba accettare l'idea che 2 Persone dello stesso sesso si amino e poi si possano proporre step successivi man mano che le scoglio principale venga superato? E invece no la comunità gay mette tutto e tutti nello stesso pentolone nel nome del non discriminare nessuna categoria. L'idea é nobilissima, ma semplicemente non funziona perchè non sensibilizza affatto la gente sul Problema principale che dovrebbe essere in primis quello di poter amare il nostro stesso sesso in santa pace. Invece va a finire che l'attenzione si sposta sempre su determinate categorie di gay e non si conclude che gay = varietà di generi ma gay = tizio che ho visto tg/stereotipo e sul fronte diritti/opinione sociale non si avanza per nulla. Insomma va a finire che a farne le spese è la tua identità e se lo fai notare lq comunità gay ti bolla subito come omofobo(???) o represso(??). Insomma deve convincerti in tutti i modi che siamo uguali anche se poi a scapito ne va proprio la tua igualità di far valore la tua identità. Mi spiace, ma io non ci sto. Anche perchè se davvero l'obiettivo principale è la non discriminazione perchè non incluire anche i nerd, freak, disabili, obesi, immigrati eterosessuali e non nella manifestazione?

 

Io non devo fare vedere niente a nessuno, ma di sicuro i miei modi e il mio stile di vita sn molto diversi da quelli di una "checca isterica". Se per me un atteggiamento e un modo di fare sembrano esagerati non puoi obbligarmeli a farmeli piacere solo perchè la nostra unica somiglianza è data dal fatto che ci piace il nostro stesso sesso. Mi sembra davvero scontato dire che non considero nessuno inferiore a me (meglio precisare!), ma sicuramente non penso che riuscirei a essere amico di una "checca isterica" non perchè checca ma perchè magari la troverei troppo frivola e isterica per i miei gusti. Cosí come non riuscirei a essere amico di una ragazza acida e pettegola. Anche la ragazza pettegola è una ragazza, ma non è quel tipo di ragazza che stimo o vorrei per amica. Spero tu abbia capito la metafora :)

Forse non sai o dimentichi il fatto che il primo gay pride sia stato creato da trans e travestiti :pausa:

Ma l'idea di un uomo femminile dà ancora così tanti problemi?

Tra le altre cose ai pride ci sono sempre anche i carri degli orsi, ad esempio...

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orodeglistupidi

Orodeglistupidi stai proprio vaneggiando con la tua ipotesi!

 

(...) Insomma va a finire che a farne le spese è la tua identità e se lo fai notare lq comunità gay ti bolla subito come omofobo(???) o represso(??). Insomma deve convincerti in tutti i modi che siamo uguali anche se poi a scapito ne va proprio la tua igualità di far valore la tua identità. Mi spiace, ma io non ci sto. Anche perchè se davvero l'obiettivo principale è la non discriminazione perchè non incluire anche i nerd, freak, disabili, obesi, immigrati eterosessuali e non nella manifestazione?

 

Io non devo fare vedere niente a nessuno, ma di sicuro i miei modi e il mio stile di vita sn molto diversi da quelli di una "checca isterica". Se per me un atteggiamento e un modo di fare sembrano esagerati non puoi obbligarmeli a farmeli piacere solo perchè la nostra unica somiglianza è data dal fatto che ci piace il nostro stesso sesso.

 

Tu devi convincerti al contrario che siamo tutti diversi, e che è di fronte alla legge che dobbiamo essere tutti uguali.

 

Non mi risulta che il Pride abbia mai selezionato all'ingresso i nerd, i freak, i disabili, gli obesi, gli immigrati eterosessuali.

 

Tu non devi far vedere niente a nessuno, però non perdi occasione per smarcarti dalla "checca isterica". E quindi? Cosa vorresti dimostrare? Cosa c'entra il modo in cui interpreti il tuo genere con i diritti che dovrebbero esserti riconosciuti?

 

Frattaglia te l'ha già ricordato: quelle "checche isteriche" che tanto hai paura possano inquinare la tua identità di maschio "normale" sono state le prime a ribellarsi alle persecuzioni della polizia a New York nel 1969, aprendo di fatto la strada alle rivendicazioni degli omosessuali in tutto il mondo.

 

Continuiamo così e avremo perso davvero: se gli omosessuali si percepiscono e si propongono come degli eterosessuali con un impercettibile difetto di fabbricazione, cosa potremo mai rivendicare se non una riparazione prima che scada la garanzia?

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Sì, sulla transfobia direi che "abbiamo perso"...

 

Non ho mai capito perché in molti siano tanto sicuri

che verrebbe approvata una legge contro l'omofobia

o sulle unioni civili o sul quel che volete

nel caso riuscissimo a convincere la ggente

che una certa percentuale di gay non è effeminata.

 

Non so se Riky Martin o Tiziano Ferro

siano abbastanza virili per gli standard de Ilromantico;

ma vi assicuro che anche le amiche di mia nonna

sono a conoscenza che costoro sono gay.

Quindi direi che la ggente è già a conoscenza

che non tutti i gay sono effeminati e pertanto

non c'è affatto bisogno che ci preoccupiamo di questo.

 

Oppure c'è una percentuale di veri maschi che è necessario esibire

per convincere gli Italiani che possiamo sposarci?

(Chissà perché poi un etero dovrebbe preferire

che si sposino due maschioni palestrati e barbuti

rispetto a due estrosi ragazzetti depilati

o rispetto a un maschione con un ragazzetto...)

 

Ho sentito il parere di tanti omofobi,

ma a nessuno ho sentito dire:

"i gay non devono sposarsi perché sculettano"

e nemmeno "i gay non devono sposarsi perché sono promiscui"

(anzi "essere promiscui" dovrebbe essere un buon motivo

per volere che venga approvato il matrimonio gay...)

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Sì ma in effetti è il classico atteggiamento irrazionale

che esprime ( uno dei tanti modi )un complesso di inferiorità

o se vogliamo dargli una coloritura politica, una sudditanza.

 

Dal circolo vizioso inferiorizzante-inferiorizzato bisogna

uscire per poter reclamare i diritti, ma senza trovarsi un

capro espiatorio.

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Dovresti citarmi bene almeno... Io mi riferivo ai coming out dei giocatori di calcio che sarebbero utilissimi per sensibilizzare tutti quei maschi eterosessuali di cui di un gaypride non potrebbe fregargliene di meno. Insomma le persone appoggiano le cause quando riguardano in un certo senso anche loro. Si vede che non hai proprio capito il senso del mio discorso...!

Ilromantico, ti conferisco la palma d'argento dei rigiramenti di frittata di questo forum. Purtroppo la palma d'oro è già presa.

Tu hai detto:

Sono sicurissimo che i coming out di giocatori di calcio (magari di un numero 10 di una squadra di serie A) sarebbero utilissimi contro l'omofobia. Insomma più che coi carretti e le musichette, sono convinto che l'omofobia è più facile batterla mostrandoci nel quotidiano dimostrando prima alle persone vicino a noi, che si, si sbagliano! :)

La seconda frase, esplicazione della prima, sostiene che i coming out siano più utili del gay-pride perché mostrano alla gente che si sbaglia. Siccome sapevo già che appena avessi aperto bocca sull'argomento tu mi avresti detto che non era quello che volevi dire, ti ho chiesto di spiegare che cosa dovremmo dimostrare. E tu mi hai confermato quello che pensavo, ovvero che dovremmo dimostrare che non tutti i gay sono effeminati, promiscui, eccetera.

 

Insomma va a finire che a farne le spese è la tua identità e se lo fai notare lq comunità gay ti bolla subito come omofobo(???) o represso(??).

Il problema è sempre il solito. Tu puoi ribadire quanto vuoi la tua peculiare identità. Il tuo problema è quando per difendere la tua inizi ad attaccare quella degli altri. Toh, guarda caso proprio ciò che succede con l'omofobia! Il matrimonio gay mette in pericolo la famiglia tradizionale.

 

L'idea implicita in tutto il tuo ragionamento è che se la battaglia gay non è stata ancora vinta è colpa di certe categorie troppo appariscenti che non ne vogliono sapere di starsene nascoste il tempo necessario perché tu possa ottenere quello che vuoi.

 

Io non devo fare vedere niente a nessuno, ma di sicuro i miei modi e il mio stile di vita sn molto diversi da quelli di una "checca isterica".

Sono curioso di conoscere lo stile di vita di un checca isterica.

 

ma sicuramente non penso che riuscirei a essere amico di una "checca isterica" non perchè checca ma perchè magari la troverei troppo frivola e isterica per i miei gusti. Cosí come non riuscirei a essere amico di una ragazza acida e pettegola. Anche la ragazza pettegola è una ragazza, ma non è quel tipo di ragazza che stimo o vorrei per amica. Spero tu abbia capito la metafora :)

Quindi tu non stimi gli effeminati e li ritieni tutti frivoli e isterici? Ho sviluppato bene la metafora? Alla faccia del combattere contro gli stereotipi.

Ah no, dimenticavo! Non ne vorresti mai uno come amico. Un giorno mi spiegherai dove sta la differenza con l'eterosessuale che dice "Non ho nulla contro i gay, ma non ne voglio uno come vicino di casa".

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Ilromantico

Io mi sono spiegato e ho già spiegato il mio punto di vista, se poi non lo si capisce o non lo si vuole capire non ho certo intenzione di ripetermi O_o''''.

 

Tuttavia una domanda la rigiro: "Ma fa così incazzare ai gay l'idea di gay che non si identificano nel modello clichè del gay e ne prendono le distanze?". Il vero problema è il mio che semplicemente non mi identifico nella cultura o sotto-cultura gay o è di quei gay che devono insistere per forza che io mi ci identifichi?Io non ho MAI fatto un terzo grado a un bear o a un effeminato di perchè delle sue scelte, ma vedo che COSTANTEMENTE a me devono convincere che ho i loro stessi gusti o il loro stesso modo di pensare. Sinceramente è stressante!

 

Non è una questione di bear, 'checca' o chissa quale altre categoria. E' l'idea delle categorie che è RIDICOLA! Se uno è uno simil-bear va a finire che la comunità deve identiicarlo per forza come bear con tutti i clichè e le abitudini del caso. Io critico proprio questa ESASPERAZIONE che ti costringe a ghettizzarti in un ruolo e a far venire meno la tua identità. Perchè gli eterosessuali non si categorizzano, mentre nel mondo omosessuale questa è una pratica comune (con tanto di bar per categorie)? Io col mio ragazzo ci sto appunto perchè è un maschio che non cade in nessun clichè e ha una sua identità ben definita. Niente contro chi cerca un clichè, ma io non lo cerco...è un problema?

 

Non si tratta di femminilità contro mascolinità, ma di buon gusto contro cattivo gusto o esagerazione. Se tu sei femminile, che mi frega? Ma se ti metti a gridare come una ragazzetta di 13anni avendone 40anni in luoghi poco consoni ,o sei volgare, per me sei da EVITARE così come eviterei in EGUAL modo la compagnia di un maschio eterosessuale cafone e rozzo o di una ragazza pettegola e isterica. La metafora caro Loup l'hai sviluppata malissimo, ho vari amici effeminati e mi ci trovo benissimo in quanto mai mi sono risultati volgari o esagerati.

 

Almadel non intendevo dire quello che sostieni tu. Si tratta di semplici logiche sociali, l'essere umano è egoista per natura quindi è più facile che 'accetti' una cosa che vede più vicina alla sua. Magari suona malissimo da dire, ma probabilmente persone più "mascoline" riuscirebbero a fare da "ponte" e 'tramite' per far cambiare idea anche sui trans o gli effeminati. Andiamo con l'esempio perchè rileggendolo mi suona ancora male... Ci sono tre compagni di classe uno etero, uno gay e uno gay effemminato. Mentre giocano a calcetto il gay si confessa con l'etero che pensa (nel migliore dei casi) "vabbè è un mio grande amico e abbiamo gli stessi interessi e lo vedo simile a me, che mi frega se va a letto con i maschi?". In classe l'etero prende in giro l'effemminato per la sua effemminatezza, ma a quel punto interviene il gay dicendo che è simile a lui e che l'etero si sbaglia. L'etero capisce l'errore (si spera) e pensa "Ma si tanto è come il mio amico, se ha modi femminili e va a letto con i maschi, che mi frega?". Ovviamente tra la teoria e la realtà ne passa di acqua sotto i punti :P

 

Per il resto no, non bastano muscoli o barba per sembrare virili. Ai modelli o palestrati ho sempre preferito la gente comune con una bellezza e atteggiamenti semplici, ma genuini. Ricky e tiziano, non mi risultano effeminati (anche se Ricky hanno capito tutti sin dall'inizio che era gay, io invece non l'avevo capito :D), ma no non li considero particolarmente semplici e genuini, quindi non mi risultano tanto virili. Però si, tralasciando gusti personali, sono abbastanza l'esempio del "bravo ragazzo" gay.

 

Visto che l'hanno capito anche le amiche della nonna di Almadel (Che bello avere ancora la nonna :) ), siamo apposto allora :P! Peccato che buona parte della gente che conosco io non smetta di mettere tutti nello stesso pentolone.

 

Detto questo... peace and love :)

 

 

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Quindi che senso ha dire che non stimi le checche isteriche e non le vorresti mai come amici? Che senso avrebbe parlare di "checche isteriche" se l'unica caratteristica di cui parli fosse l'isteria?

Sarebbe come dire che detesti gli "ebrei avidi", i "negri che non si lavano" o "gli extracomunitari che rubano".

 

Anche volendo dar per buono il tuo esempio sui compagni di calcio poi, la verità è chi nessuno di quelli che non sopporta i travestiti, i carri e le musichette prende le parti degli effeminati o porta avanti il paragone "Sono simili a me". Perché la sua attività è proprio quella opposta: dimostrare "che gay non equivale a femmina mancata".

La verità è che coloro che discriminano maggiormente i gay effeminati sono spesso proprio i gay non effeminati, perché ci tengono a distinguersi da loro. Mentre per i ragazzi etero il gay effeminato dà un senso di sicurezza: conferma la loro virilità, trasmette un'immagine innocua dell'omosessuale (che altrimenti provoca timore e insicurezza, della serie "mai dargli le spalle", "potrebbe provarci con me"...), lo rende più diverso da loro.

 

E infine che senso ha parlare di "buon gusto"? Secondo moltissimi se due ragazzi si baciano in pubblico è cattivo gusto, ostentazione, provocazione, esagerazione. Ognuno ha la propria idea di buon gusto, la tua non mi pare più valida di quella eterosessista.

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