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Approvato il matrimonio gay a New York


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Per quanto non stimi molto Giuliano Ferrara (ex spia, ex comunista, gran sacerdote del berlusconismo) , ne apprezzo l'intelligenza.

E l'espressione "ateo devoto" l'ho sempre trovata molto ficcante.

Il clericale è difficile che sia ateo: in genere o è un cattolico che fa parte della gerarchia

(anche al livello più basso) o un cattolico laico.

L'espressione "ateo devoto" invece (che è anche auto-ironica, perché lo stesso Giulianone

è il campione degli atei devoti) indica una persona estremamente cinica, alla quale non interessa niente della religione

su un piano spirituale o confessionale (essendo ateo) ma che tuttavia appoggia per secondi fini - politici -

tutto quello che dice la Chiesa (e quindi si dimostra devoto a ciò in cui non crede).

.E lo appoggia solo per dare una sponda autorevole alla sua ideologia conservatrice o reazionaria.

 

"Ateo devoto" non è, ahimé, una figura retorica. Secondo me è la locuzione

che meglio descrive la maggior parte della classe dirigente nostrana!

Io fossi in te cercherei di difendere

la dignità del termine "devozione", come

io difendo la dignità del termine "libero",

rispetto a "servo" ( vedi alla voce Servi Liberi )

 

Poi certo il religioso sei tu...quindi dal mio

punto di vista sei libero di tirarti la zappa sui

piedi.

"Devoto" è in origine, come passato prossimo di "devovere" (presente indicativo prima singolare"devoveo" da non confondere con "devolvo"...), un sacrificio fatto per la divinità.

 

Poi per estensione indica chiunque soggiaccia al volere altrui.

 

Non sono io a stabilire gli usi della lingua italiana, per quanto possa essere discreta la mia competenza a riguardo!

 

Quindi, anche come cattolico, non ho niente da difendere.

 

La zappa preferisco adoperarla per preparare la terra ai semi che la feconderanno.

 

Dato che non sono un agricoltore esperto,

 

potrebbe capitare che me la tiri sui piedi. La zappa. Ma sicuramente questo non è il caso :sorriso:

 

 

Il termine “devozione” ha sicuramente una grande dignità.

 

Ma nella locuzione “ateo devoto” la perde tutta. E io l’accetto, questa perdita di dignità.

 

Perché non è la devozione a perderla, la dignità. Ma sono gli atei devoti.

 

Per il motivo che gli atei devoti,

sono individui che realmente baciano l’anello del vescovo (ovvero di un principe della chiesa)!

 

Anche se non credono in Dio! Lo fanno unicamente per raggiungere un loro fine personale.

 

E ti prego, non andiamo oltre in questa discussione abbondantemente OT

Preoccupiamoci delle ragioni per cui il matrimonio gay è stato approvato a New York e non in Italia :boh:

Ma come facciamo a non identificare le ragioni

per le quali il matrimonio non viene approvato

in Italia se non identifichiamo nel Potere Clericale

ed in chi al potere clericale in Italia è asservito

le ragioni della situazione di fatto in cui siamo?

 

Potere Clericale, Clericalismo, Clericali ( atei o

credenti, opportunisti o idealisti che siano...si può

essere tanto credenti opportunisti, quanto atei opportunisti)

Parlare di potere clericale è semplicistico. La chiesa fa il suo lavoro: indirizzare le coscienze

secondo le direttive del proprio magistero.

Il problema sono gli atei devoti: ovvero quei politici che, pur non essendo cattolici,

sono costretti a seguire le direttive della Chiesa grazie all'aiuto della quale sono stati eletti.

Non avendo un progetto politico proprio. Portatori malati di brama di potere, questo sono i politici nostrani.

Zapatero ha fatto approvare le leggi pro gay nonostante l'opposizione della Chiesa,

perché rappresentava la società civile, a prescindere dal credo.

Lo stesso Cuomo, sindaco di New York, è cattolico

ma ha votato a favore delle unioni omosessuali.

 

Ma capisco che il tuo intento è ridare dignità all'"ateismo", probabilmente.

Che ha una sua dimensione filosofica da rispettare per carità (altrove ho spiegato

quale e ho spiegato che questa dimensione non coincide, molto spesso,

con coloro che si proclamano atei per altri fini, tipo quello di giustificare

una vita senza legge morale votata esclusivamente all'edonismo).

Vi sono poi gli "atei politici" ovvero gli "atei devoti".

Sono gli atei più pericolosi: è a causa loro che non abbiamo i diritti in Italia.

Bisogna prendere consapevolezza di ciò.

Decostruire tutto ciò che si nasconde dietro il concetto generico di "ateismo".

Ed accettare la realtà di fatto che sovente non può esserci alcun orgoglio

nel proclamarsi "atei".

Sì certo Soledamore...non preoccuparti,

stai tranquillo la mia domanda non era

rivolta a te, ma ai lettori del topic.

 

Possiamo correggere in:

 

ma come fanno tutti coloro che non

ragionano "alla Soledamore" ad identificare

etc.?, ovviamente devono fare ricorso al termine

da sempre usato : clericalismo, potere clericale etc.

 

D'altronde non è un caso che il grande sconfitto sia

l'Arcivescovo di New York, che aveva paragonato il matrimonio

gay ad una pretesa forma di controllo sociale comparabile a quella

dei regimi comunisti:

http://www.queerblog.it/post/11398/arcivescovo-di-new-york-paragona-il-matrimonio-gay-ai-regimi-comunisti

 

Tuttavia e mi rivolgo espressamente a coloro che non la pensano

"alla soledamore", ma sono atei o laici o agnostici o credenti,

noi dobbiamo essere, al contrario di Timothy Dolan, tolleranti

nei confronti delle persone sinceramente devote e distinguere il

clericalismo dalla fede

Hinzy, penso sia l'ultimo dei nostri problemi.

Tutti i gay atei che conosco votano Vendola,

quindi non penso affatto che "non sappiamo distinguere

il clericalismo dalla fede".

 

Direi che siamo assuefatti piuttosto

alla presenza del Cattolicesimo in Italia

e l'unica cosa che riusciamo a sperare

è che - se Cattolicesimo deve essere -

almeno che sia "laico" e "non clericale"

Come quando ti dicono che hai un tumore

e speri almeno che sia benigno.

 

Il "neo" sono i DICO affidati alla Bindi:

è un leader gay della Sinistra

contrario a matrimoni e adozioni

e via discorrendo...

 

Ma anche i leader atei che credono

che sia necessario compiacere la Chiesa

per poter governare questo Paese

che pare intrinsecamente cattolico.

 

E' stancante, non mi vergogno di dirlo.

Essere atei e laici in questo Pese sembra troppo:

ben che vada dobbiamo accontentarci di una delle due.

Ma non è affatto vero.

 

Ciò che è avvenuto negli ultimi 20

anni in Italia è che la laicità è divenuta

"laicismo" ed il "clericalismo" una bestemmia.

 

Cioè l'esatto contrario di ciò che sostieni tu.

 

Questo è avvenuto essenzialmente per la scomparsa

della Democrazia Cristiana e dei Partiti Laici, il

chè ha determinato una involuzione sul piano dei rapporti

di potere ( ed oramai la politica è solo questione di

rapporti di forza ) rispetto ai nuovi soggetti politici.

 

L'ateismo devoto di Giuliano Ferrara è ovviamente una

patacca, se sei devoto al potere clericale sei un clericale,

è stato clericale Benito Mussolini figuriamoci se non può

esserlo Giuliano Ferrara.

 

Un ateo che non sia laico ma clericale è un ateo politicamente

inutile

Ok, è troppo facile.

 

- Fondamentalisti: Cattolici Clericali (Giovanardi, Casini)

- Atei devoti: Atei Clericali (Ferrara, D'Alema)

- Laici: Cattolici non Clericali (Bindi,Vendola)

- Brave Persone: Atei Non Clericali (Zapatero, Pannella)

  • 3 weeks later...

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