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Oggi ho trovato per caso questo sito.. O forse e`la prima volta che ci presto attenzione perche`non dev'essere la prima volta che lo vedo.

Lo conoscete? Che ne pensate?

E`tutto il giorno che leggo le varie sezioni, i saggi, le interviste, le biografie e l'ho trovato molto interessante! Mi fa sentire come se la cultura gay sia un po`ovunque; ad esempio ho appena letto la biografia di Rodolfo Valentino (che mi ha incuriosito perche`, chi non ne conosce il nome? Io pensavo fosse lo stilista tra l'altro..) che a quanto dicono e`gay.. Cioe`la cosa che mi puzza un po`di questo sito e`che a quanto pare "tutti" sono gay!!

Bah.. Mi stava piacendo ma ho paura che volino un po`troppo sulle ali della fantasia..

 

http://www.culturagay.it/cg/index.php

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https://www.gay-forum.it/topic/17671-culturagayit/
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Credo che albix91 si riferisca alle biografie dei personaggi dati per certo omosessuali di cui si parla sul sito.

La realtà è che alcuni dei personaggi di cui parlano in quanto omosessuali non è detto che lo fossero sul serio, invece sul sito parlano con certezza assoluta della loro omosessualità, senza lasciare alcun dubbio. L'esempio che mi viene in mente di citare dal sito è Eugenio di Savoia per esempio di cui si dice che fosse ovviamente e praticamente dichiaratamente omosessuale mentre se si legge la sua biografia da altre fonti prevale molto di più la teoria che la sua omosessualità fosse completamente infondata e che fosse invece stata utilizzata per calunniarlo.

 

Il sito di per sé è carino ma certo non bisogna prendere come oro che cola tutto quello che ci scrivono sopra. Soprattutto perché sui personaggi del passato è veramente difficile poter sapere la verità soprattutto se manteniamo come idea il fatto che uno è da considerarsi sicuramente omosessuale se è out (difficile trovare altri modi). E quando dal passato ci arrivano affermazioni discordanti come si fa a dire quale sia vera o meno?

 

Per quanto riguarda Rodolfo Velentino diciamo che a oggi sono quasi tutti concordi nel dire che fosse effettivamente gay e che tutti i suoi matrimoni e la sua fama di idolo delle donne (un po' come Ricky Martin) fossero solo una copertura.

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https://www.gay-forum.it/topic/17671-culturagayit/#findComment-491524
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Mai prendere per oro colato niente.

 

Anche le biografie scritte da eterosessuali

i quali ritengono che l'omosessualità di un

personaggio storico sia ipso facto una calunnia

e la cui interpretazione è quindi prevenuta in

senso antiomosessuale.

 

Alcuni nomignoli e aneddoti sulla vita sessuale

di Eugenio di Savoia sono irridenti, tuttavia sono

fonti storiche. Il soprannome " Marte senza Venere"

che gli fu riconosciuto dopo le innumerevoli battaglie

vinte, o il fatto che non si sia mai sposato, lo sono già

molto meno. Tuttavia l'interprete eterosessuale non ha

nessun dubbio nell'interpretare le seconde alla luce delle

prime...e liquidare il tutto come calunnia.

 

Il primo passo per riconoscere la necessità di una cultura

gay è prendere atto del fatto che la certezza assoluta degli

eterosessuali è stata per secoli la sistematica cancellazione

storica dell'omosessualità.

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https://www.gay-forum.it/topic/17671-culturagayit/#findComment-491536
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Concordo con quanto dici Hinzelmann, non bisogna prendere per oro colato niente. Nè da una parte nè dall'altra.

Nel caso di Eugenio di Savoia la mia personalissima opinione e sensazione è che fosse si gay. Ma trovo scorretto affermare che si lo fosse effettivamente e parlarle come una verità, un dato di fatto. Io in questo caso la bibliografia la imposterei in modo diverso, insinuando magari che ci sia una forte probabilità che fosse gay, ma che di solito queste dichiarazioni sono state interpretate dagli storici solo come calunnie.

 

Un'impostazione così secondo me sarebbe più corretta. Perchè è bene difendersi da questa cancellazione storica dell'omosessualità che c'è stata per secoli, ma è anche bene non cascare nel tranello di vedere a tutti i costi tutto gay, altrimenti poi si diventa poco credibili.

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https://www.gay-forum.it/topic/17671-culturagayit/#findComment-491537
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Quoto anche io Hinzelmann.

Oltretutto, specialmente su wikipedia, per poter asserire

che qualcuno è omosessuale è necessario dimostrarlo

con prove inconfutabili, mentre invece l'eterosessualità

non richiede prove di alcun genere. Tutti etero fino a

prova contraria!

Per quanto riguarda culturagay.it:

Buona l'idea ma realizzazione scadente.

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è anche bene non cascare nel tranello di vedere a tutti i costi tutto gay, altrimenti poi si diventa poco credibili.

 

«Vedere a tutti i costi tutto gay»?

 

Ma ti rendi conto di ciò che dici?

 

Quanto a Eugenio, era gay, e come tale è riconosciuto da parte di tutte le enciclopedie mondiali lgbt.

Ci sono fonti storiche e letterarie precise che lo definiscono omosessuale, parlando di suoi amori maschili, di cui fanno

nome e cognome, aggiungendo anche gli appellativi (forse di parte gay, addirittura) con i quali era chiamato: per esempio,

Madame Lausienne, una nota prostituta parigina. Naturalmente la pubblicistica e storiografia ufficiale ha cercato di neutralizzare

tali documenti definendoli attacchi personali volti a screditare Eugenio (per costoro e per gli omofobi, dire che uno è omosessuale,

significa screditarlo).

 

http://www.glbtq.com/social-sciences/vienna,zoom.html

 

http://www.glbtq.com/social-sciences/vienna.html

 

One of the first and most prominent figures in early Viennese gay history is François-Eugène, Prince of Savoy-Carignan (1663-1736), a French-born officer who came to Vienna at the age of 20 to offer support in the rescue of the city, which was at that time besieged by the Ottoman army. Historically known as Prince Eugene of Savoy, he quickly distinguished himself in a cavalry battle at Petronell, in Lower Austria, on July 7, 1683, and led multiple victorious military campaigns in the years following.

 

Prior to Prince Eugene's arrival in Vienna, the French King Louis XIV had refused his request to join the royal troops, presumably due to the Prince's notoriously flamboyant behavior, his well-known affection for young men, and his predilection for appearing in public dressed in women's clothing.

 

Nonetheless, Eugene managed to build his military career and expand his power base during the reigns of three Austrian Habsburg emperors. In 1714, he began construction of his summer palace, Schloss Belvedere, one of Vienna's finest examples of baroque architecture. Structural details of the palace directly refer to Prince Eugene's military victories against the Ottoman Empire by imitating the form of Turkish army tents in the green roofs of the building. Prince Eugene died in his sleep at the palace in 1736.

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Icoldibarin

Sicuramente alcune persone hanno cercato di portare la storia dalla loro parte, si tratta di propaganda e l'ambito sessuale e solo un piccolo terreno di tiro alla fune rispetto al resto.

Magari lo si fa anche in buona fede ma resta comunque un comportamento scorretto. E le deduzioni spesse volte sono sbagliate e dovrebbero restare solo possibilità.

Davvero poi investigando persone vissute in passato di fondamentalismo religioso è quasi impossibile ricostruire la sessualità di una persona soprattutto perché ben pochi si dichiaravano pubblicamente con le evidenti conseguenze del caso. Il gossip non è invenzione recente, e anche all'epoca per interesse o per mera fama di informazione tante persone venivano accusate di omosessualità. Così come ora qualcuno cerca di "ripulire" dall'omosessualità personaggi a cui sono legati, spesse volte dalle origini. Poche persone leghiste verranno a dirti che la Lega Nord ha fra le sue file diversi omosessuali perché è molto scomodo politicamente.

Venendo al sito in questione e a personaggi più recenti si sbandiera che l'arte omoerotica di Haring è praticamente universalmente censurata. Ma la realtà non mi sembra si rispecchi in questa affermazione, basta cercare in internet siti più o meno ufficiali di tributo a questo grande artista che le raffigurazioni sessuali affiorano ben presto. E anche nell'unica mostra dedicatagli che mi è capitato di vedere a Monza posso assicurarti che non c'erano solamente scene illibate.

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Sicuramente alcune persone hanno cercato di portare la storia dalla loro parte,

 

 

Un modo alquanto democristiano di scrivere. Alcune persone? Tutta la storiografia accademica e scientifica

nega l'omosessualità dei grandi personaggi storici - Saffo è l'esempio più classico - o la marginalizza.

 

si tratta di propaganda e l'ambito sessuale è solo un piccolo terreno di tiro alla fune rispetto al resto.

 

 

Si tratta di propaganda eterosessuale, e quindi di una pietra portante dell'eteronormatività. La sessualità,

soprattutto se praticata, non solo non è un piccolo terreno ma è il punto centrale che scatena questa reazione.

 

 

Magari lo si fa anche in buona fede

 

 

Elimina per sempre questa frase dal tuo lessico, e farai un salto di qualità su te stesso

 

 

Davvero poi investigando persone vissute in passato di fondamentalismo religioso è quasi impossibile ricostruire la sessualità di una persona

 

 

Ma chi l'ha detto? La storiografia gay oggi - in America, in UK, non da noi - ricostruisce addirittura la vita gay di ambienti e confraternite

universitarie, con nomi e cognomi, con resoconti di riti e modi di vita, tracce degli scritti prodotti, arrivando al punto di ricostruire la vita gay

(a tutti i livelli) di una città americana.

 

Venendo al sito in questione e a personaggi più recenti si sbandiera che l'arte omoerotica di Haring è praticamente universalmente censurata.

Ma la realtà non mi sembra si rispecchi in questa affermazione, basta cercare in internet siti più o meno ufficiali di tributo a questo grande artista

che le raffigurazioni sessuali affiorano ben presto. E anche nell'unica mostra dedicatagli che mi è capitato di vedere a Monza posso assicurarti che

non c'erano solamente scene illibate.

 

Innanzitutto potresti avere la cortesia di citare i passaggi cui ti riferisci, tu e gli/le altri/e. Ho dovuto fare una ricerca per trovare la frase che ha

fatto sussultare i tuoi nervi:

 

La sua produzione omoerotica, che rasenta la pornografia elevata ad arte, è quella che indubbiamente rappresenta la più grande e biecamente censurata pietra dello scandalo nel percorso artistico di Haring. Una rarissima testimonianza al riguardo sono i murales, tuttora visitabili, che dipinse nei bagni del Gay Lesbian Community Service Center nel Greenwich Village, a poca distanza da dove si trova un suo innocente murale dipinto sulla parete di una piscina pubblica all'aperto. Persino nel melenso documentario The Universe of Keith Haring di Christina Clausen se ne vede solo uno scorcio tramite una fotografia in bianco e nero per pochi secondi, quasi si tratti di una citazione di sfuggita e un po' imbarazzata. Una classica proposta amputata ed edulcorata insieme, forse studiata per raggiungere il maggiore pubblico possibile comprese le famiglie con bambini. In fondo l'arte di Haring è considerata giocosa e un po' infantile, ingenua nella sua solo apparente lineare semplicità. D'altro canto il casto annullo postale speciale da lui disegnato, emesso per il lesbian & gay pride del 25 giugno 1989 che celebrava il ventennale della rivolta di Stonewall, fece infuriare l'ultraconservatore senatore repubblicano Jesse Helms che si scagliò pubblicamente contro le autorità postali.

 

Scrivi all'Autore per dirgli cosa precisamente hai visto a Monza, ne terrà conto. In ogni caso il rapporto tra Haring e Milano non è trascurato:

 

Per quanto riguarda il nostro paese, è soprattutto il rapporto tra Haring e Milano che fu profondo, e non solo perché all'aeroporto, durante le soste tra una tappa e l'altra dei suoi giri intorno al mondo, vi incrociava la sua amica Grace Jones o magari Roy Lichtenstein. Fu alla galleria Salvatore Ala che nel giugno 1984 tenne la prima personale italiana, per cui disegnò apposta uno dei suoi più bei manifesti. Considerava il Plastic il migliore "club" europeo e sua fu la trasformazione radicale del negozio Fiorucci in Corso Vittorio Emanuele, di cui nel 1985 riempì di graffiti i muri, i mobili, i soffitti con colori fosforescenti.

In un'intervista al mensile "Stilearte" del 2005, Elio Fiorucci racconta così quella esperienza: ....

 

CulturaGay non ha una linea editoriale prefissata, ma ognuno è responsabile di sé. Ci può scrivere una persona di destra o di sinistra, una persona che

ama il politicamente corretto, e una che preferisce esprimere la sua posizione in modo netto e diretto. L'unica linea comune è quella di creare una sorta di

enciclopedia gay «in un'ottica di liberazione gay».

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Icoldibarin

Non lo prendere come un affronto. Io non nego che soprattutto in passato ci fosse una dilagante censura etero-normata. Dico solo che anche dall'altra parte lo "spirito di bandiera" può portare a fare valutazioni frettolose. Quello che volevo dire è che a volte si esprimono opinioni o presentimenti come affermazioni oggettive anche talvolta non rendendosene conto.

Ti è mai capitato di leggere anche su questo forum "diagnosi" di gay represso ai primi comportamenti vagamente ambigui di qualche ragazzo? A me personalmente sì, magari molti di loro lo sono davvero ma non credo che, a puro titolo di esempio, un ragazzo che non sbandiera a destra e a manca la propria eterosessualità facendo apprezzamenti su belle ragazze o che tralascia l'argomento sia per forza un gay represso o non dichiarato.

 

Devi perdonarmi le citazioni, i richiami che ti ho scritto lo scorso messaggio erano effettivamente poco rintracciabili. Ma non volevo né voglio fare un saggio contro culturagay, volevo solo mostrare un esempio (che non è nulla di eclatante in realtà) dove i toni usati dallo scrittore sono forse un tantino troppo complottistici.

Aprendo invece una pagina a caso pesco invece la bibliografia di George Gordon Byron e vedo che la narrazione sembra assai romanzata, un don giovanni incallito che mette ai suoi piedi e al suo bacino una valanga di giovani di mezza Europa. Sarà anche vero ma come fa l'autore a conoscere tutti quei dettagli mentre non è riportata nessun tipo di bibliografia (E in un enciclopedia dovrebbe essere presente, sicuramente più che parlando via forum). Il tono non mi sembra per niente enciclopedico visto che trapela senza troppi scrupoli la visione quasi eroica del narratore. Giusto per dare un idea confrontala con la pagina a riguardo di Wikipedia.

 

Beninteso non è mia intenzione fare un processo al sito o a taluni autori che ci scrivono, solo fare presente che alcuni pezzi non sono certo da enciclopedia e volano un po' troppo per i fatti suoi. Poi come ho detto all'inizio rimane uno spunto interessante.

In pace,

 

Icoldibarin

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La biografia di Patanè è certamente difettosa e manchevole di citazioni bibliografiche, cosa che non deve mancare

in una biografia seria. Scrivi all'autore e segnalagli la cosa, e fallo in altri casi, quando ti sembrerà utile: gli autori

te ne saranno grati, e contribuirai a migliorare il sito.

 

Quanto al dare del gay represso a chiunque sia un tantino diverso da te, o sia un po' in difficoltà, o anche molto in

difficoltà, non mi vedrai mai farlo. Prima di tutto perché è inelegante, poi perché è offensivo e sterile, servendo solo

a bloccare una discussione, infine perché non sono così malridotto o autistico come quelli che ricorrono a questa

tecnica.

 

Ma che cosa c'entra questo con CulturaGay? Niente. Assimili due cose non assimilabili. In ogni caso, se a un sito di

cultura scrivi in maniera civile facendo presente che certe affermazioni non sono supportate da fonti, e che

se pensano determinate cose sono tenuti a certificarle, anche perché altrimenti esse saranno inutilizzabili da altri,

farai una cosa legittima e nessuno ti potrà dire niente.

 

Diverso è se tu ritieni che la censura etero-normata appartenga soprattutto al passato, o che da parte della cultura

omosessuale si esageri nel polemizzare con essa: ti ho già fatto capire che non la penso affatto così, e non mi ripeto.

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Icoldibarin

Guarda che non ti ho mai accusato di dare del gay-represso a nessuno, volevo solo farti notare che le parole di Madoka non erano campate per aria.

Perchè è bene difendersi da questa cancellazione storica dell'omosessualità che c'è stata per secoli, ma è anche bene non cascare nel tranello di vedere a tutti i costi tutto gay, altrimenti poi si diventa poco credibili.

E gli esempi ci sono anche su questo forum.

 

Magari due righe a Patané le scriverò, ma mi sembra che l'approccio da lui adottato sia usato sistematicamente anche se a volte in misura minore in alcune parti del sito.

 

In ultimo non ritengo la censura etero-normata appartenete al passato e so bene che è molto ben radicata in ambienti filovaticani e talvolta ciellini (ma non solo). Solo che in un tempo non troppo lontano era la quasi totalità della stampa, ora per fortuna non più.

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Posso solo rispondere dicendo che Icoldibarin ha capito pienamente cosa intendevo dire io con quella frase e non ho da aggiungere molto altro.

Solo per dire a Isher che si mi rendo conto di cosa dico. Capisco anche perfettamente il tuo discorso però non mi sembra di aver detto la boiata del secolo. Volevo solo sottolineare un tipo di approccio cha a me pare di aver avvertito nel sito in questione e che mi pare di avvertire alle volte anche nell'ambiente. Non voglio certo sminuire la cultura gay e dare per scontato che le letture etero più copiose e accreditate siano le uniche vere e accettabili. Lungi da me.

Facevo una critica al sito e alla sua impostazione un po' romanzata a mio parere. E dato che qui si chiedeva un parere sul sito io ho dato il mio.

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Sì, ma io ho la sensazione che tu e lcoldibarin siate «sospettosi» - questa la parola che mi ha colpito di lcoldibarin - un po' a

prescindere, e che lo siate perché sognate un rapporto conciliato con l'eteronormatività, e forse non avete le energie psicologiche

per contrapporvi ad essa: di qui il «non è tutto così, no non è vero, non voglio pensare che sia così, esagerano».

 

Accetate almeno la provocazione? :P

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Icoldibarin

Essere sospettosi spesse volte fa bene. Ci aiuta a ragionare su quello che ci viene detto e ad usare la nostra testa. E se le leggo un articolo con quei toni permettimi perlomeno di essere sospettoso così come lo sono quando Minzolini riempie il suo TG di servizi sul meteo e su come passeranno le ferie gli italiani o quando sento dire che hanno trovato in un sol colpo la soluzione per i problemi energetici nazionali. Non è questione di cultura etero-normata. Poi nessuna ipotesi resta esclusa senza un buon ragionamento dietro.

Ad ogni modo, provocazione accolta.

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No, scusa eh ma non mi puoi mettere

sullo stesso piano Patanè e Minzolini.

 

Il secondo è lo speaker del Potere, come

ogni direttore del TG1, lo incarna male

perchè il vero potere dovrebbe rivestire

le caratteristiche di una presunta e falsa

obiettività( essere cioè come Bruno Vespa )

ma resta un uomo di potere.

 

Trasposto sul piano culturale Minzolini è

la biografia ufficiale di Eugenio di Savoia

scritta da Franz Herre, la cultura accademica

che si presume "seria" e "obiettiva" perchè

sorretta da una presunzione di affidibilità

autorevolezza e imparzialità. E cancella la

notizia "omosessualità"

 

Il risultato sul piano culturale è che quando

si accenna all'omosessualità di Eugenio di Savoia

la gente strabuzza gli occhi e cade dalle nuvole,

come se si parlasse di un alieno, rispetto al

personaggio Ufficiale

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Icoldibarin

State esagerando e ne state facendo un caso diplomatico. Il tutto per un aggettivo: "sospettoso".

No, non non voglio mettere sullo stesso piano Minzolini e Patané, volevo solo fare un esempio, se è mal riuscito chiedo scusa.

Polemica chiusa, almeno dal mio punto di vista.

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bah dipende... ad esempio è abbastanza evidente che michelangelo e leopardi fossero gay (uno scriveva sonetti d'amore ai ragazzi, l'altro lettere abbastanza esplicite) eppure c'è gente che si crea degli improbabili film mentali pur di reputarli eterosessuali...

 

a parte questo il sito l'ho consultato spesso per cercare libri da leggere o film da vedere, ci sono cose molto buone.

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Si stava solo dicendo di avere un senso critico quando si legge o si ascolta qualcosa. La discussione poi è stata portata su tutti altri piani.

 

Non mi sento "sospettosa a prescindere" e non cerco approvazione dal mondo etero :P. Se però leggo qualcosa lo voglio fare con senso critico (nel senso di usare la testa e pensare al messaggio che mi viene trasmesso e come). Per esempio (dato che lo avete citato) non è che perché Patanè scrive una cosa io la devo prendere per vera e assoluta perché lo dice lui. Il senso del discorso era solo quello. Per quanto ne apprezzi la persona e l'impegno politico non per questo prendo per verità assoluta tutto quello che scrive, soprattutto se lo scrive in un modo che non mi convince troppo. E ciò non toglie che però sia d'accordo con lui su molti argomenti.

 

Però probabilmente non mi sono saputa spiegare bene.

In ogni caso tutto questo OT mi sa che l'ho scatenato io commentando quella biografia. Mi spiace.

 

Per ritornare OT volevo dire che anche io trovo il sito molto utile per i consigli di film e letture mentre come si sarà capito mi piacciono un po' meno le biografie :P. Anche se devo ancora leggerne alcune.

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Veramente questo non è stato un OT

 

Il punto è che un pubblico condizionato

da una cultura ufficiale eteronormativa

legge "cultura gay" e la cosa "gli puzza"

 

Questo topic parla proprio di questo.

 

Mentre esistono centinaia di biografie di

personaggi storici ricchi di riferimenti alla

loro vita eterosessuale ( pensiamo a Kennedy per

un esempio contemporaneo in cui si va ben oltre

all'ufficialità del matrimonio etc. )quando il

personaggio è gay, la sua omosessualità viene

cancellata o ridimensionata a chiacchiera e non

valorizzata.

 

Siamo talmente "condizionati" da questa impostazione

che noi stessi ( in quanto gay ) tendiamo ad affrontare

l'omosessualità dei personaggi in questo modo. Sarà vero?

Non sarà vero?

 

La cultura gay come il locale gay sembra quindi ostentativa

perchè la reazione automatica è : "possibile che siano tutti

gay?" laddove ci potremmo chiedere "possibile che non lo sia

nessuno?"

 

Il primo passo, come dicevo, è riconoscere che questa diffidenza

non è simmetrica. In ogni caso la nostra polemica non è contro di

voi, ma contro la cultura eteronormativa in cui anche voi nuotate.

 

E' abbastanza evidente che, rispetto alla biografia dei personaggi

storici voi ragionate secondo lo schema: è gay se ha fatto CO, altrimenti

lo studio non è serio. O lo affermo in prima persona o è chiacchiera.

 

Ma questo discorso potrebbe funzionare al più per Tiziano Ferro ed anche

lì limitatamente poichè tutta la sua musica sprizzava omosessualità e cultura

gay già da prima...non è che se non avesse fatto CO il video sulla Carrà, nota

icona gay, fosse molto etero.

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Per alcune biografie ci si sarebbe aspettati

un qualche genere di documentazione...

Alcune si basano su illazioni del biografo,

altre su un concetto di "omosessualità"

piuttosto elastico...

 

Prima di fare la biografia di Kurt Cobain

avrei perlomeno inserito quella di Saffo

o Genet prima di Don Bosco

(a che serve sospettare Don Bosco di pedofilia omoerotica,

quando abbiamo espliciti documenti su Baden-Powell?)

 

Ci sono degli "arruolamenti" un po' forzati

- come Montaigne o Frida Kahlo -

insieme a delle bizzarre esclusioni

(Leonardo e Michelangelo, per esempio).

 

Questo modo di procedere l'ho trovato molto strano.

Che senso ha partire da delle ipotesi di lavoro

in cerca di riscontro e trascurare

l'omosessualità documentata di personaggi più famosi?

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https://www.gay-forum.it/topic/17671-culturagayit/#findComment-491818
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La qualità è certamente disomogenea, la biografia

di Don Bosco che è stata pubblicata su un Who's Who

americano è corredata di riferimenti e fonti, l'articolo

scritto su Babilonia o non pubblicato ovviamente è più

superficiale ( ma il punto è che per pubblicare quel pezzo

su Don Bosco...ha dovuto trovare un editore americano )

 

Perchè Don Bosco e non Baden Powell? Premesso che come ha

detto Isher non esiste una linea editoriale e non è una

Enciclopedia gay, direi che l'Autore ne faccia dichiaratamente

una pietra angolare dei rapporti fra Chiesa cattolica e

omosessualità. Chi fosse interessato potrebbe trovare sullo

stesso sito lo scandalo di Varazze del 1907, anche questo

ben documentato ( facendo parte de L'omo delinquente. Scandali

e delitti gay dall'Unità a Giolitti )

 

Ovviamente non è una "caccia" all'omosessuale...nella storia.

Nè ci sono arruolamenti forzati. Frida Kahlo è un riferimento

importante per la cultura lesbica, il fatto che si accenni alla

sua notoria bisessualità è del tutto accessorio rispetto a ciò

che il personaggio ha rappresentato e rappresenta per le lesbiche.

Il necrologio di Cobain si limita a sottolineare un aspetto ( il

fatto di essere stato additato come gay, il suo amore per la diversità

dei gay, credo lo si sia potuto leggere poco in altri necrologi...certo

resta un necrologio pubblicato su Babilonia )

 

Insomma le critiche si possono e si devono fare, ma stranezze non

ce ne sono...proprio.

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