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Amy Winehouse & 27th magic tragic


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Silverselfer

info.gifMILANO - Sembrava scritto nel suo destino: troppo genio, troppi eccessi, troppo oltremisura. È stato tutto «troppo» nella breve vita di Amy Winehouse. Morta a 27 anni, sola nella sua casa di Londra, forse un'overdose, forse un suicidio ancora non è chiaro, ma poco importa. Figlia fuori tempo massimo di una tragica tradizione del rock stardom; 27 anni come Jimi Hendrix, 27 anni come Janis Joplin, 27 anni come Jim Morrison. E 27 anni come Kurt Cobain, ultimo fragile «martire», anno 1994, l'ultimo credevamo...

Questo cappello all'articolo commemorativo del Corriere della Sera on line, mi è piaciuto particolarmente.

La vita non è cosa per tutti e quando non ci trovi proprio niente che ne valga il dolore di essere sostenuta ancora, perché insistere?

Amy era un'ebrea nata povera e morta sola, overdose o chi se ne frega. Milioni di sterline e fama internazionale, e chi se ne frega. Proprio non ce la faceva a fingere di guardare le cose come le vedono gli altri. Basta, non vorrei finire come quanti ora cercano di dare un senso a quello che un senso non ce l'ha, come canta un altro che sa riconoscere la luce in certi occhi.

stop

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https://www.gay-forum.it/topic/17746-amy-winehouse-27th-magic-tragic/
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mi dispiace veramente tanto per lei, purtroppo arrivati a un certo punto queste persone così famose con una vita così complessa arrivano a un punto che se sono fortunate riescono a farsi aiutare, altrimenti purtroppo si arriva a questo.

 

Concordo. Non fa mai piacere sapere la morte delle persone, famose e non, ergo condoglianze...

 

...sperando che non diventi una Michael Jackson 2, su Facebook almeno 30 miei contatti sono diventati fan di Amy Winehouse nel giro di un'ora uhsi.gif

Come musica non mi piaceva anche se era brava. Esistono persone che nascono disgraziate e vivono male... e purtroppo i soldi e la fama non solo non aiutano, ma peggiorano solo la situazione.

Avrebbe dovuto farsi aiutare ma... ognuno è artefice del suo destino. Nascere e vivere in brutte situazioni non è una scusa che copre al 100% le proprie azioni, ci sono persone che sono nate e cresciute in situazioni anche peggiori ma hanno scelto di vivere la loro vita in maniera diversa, forse migliore.

Mercante di Luce

Non mi piaceva particolarmente la sua musica, a detta di molti era brava, sicuramente si faceva notare.

Dispiace per la morte di una persona e di un'artista.

Ma affiancarla a nomi del calibro di Janis Joplin, Jim Morrison o Kurt Cobain mi sembra esagerato.

Ma hanno provato ad aiutarla in mille, è lei che ha sempre rifiutato.

Muoiono milioni di persone al giorno e noi stiamo qui a piangere una che poteva permettersi la clinica e l'aiuto e ha preferito continuare per la sua strada di drogata.

 

Concordo! Trovo ipocrita che in vita i suoi fan erano pochi e adesso tutti sono addoloratissimi. Ho letto messaggi che dicevano anche che era una dei grandi! Scherziamo? A me sembra che si vuole mangiare anche su tragedie del genere.

Ho letto sui giornali, ma della sua vita non so niente

se non brevi cenni, da cui deduco che la sua morte era

"nell'aria" perchè proprio non ce la faceva ad uscirne,

leggo di bulimia, anoressia, alcolismo, tossicodipendenza,

troppe cose tutte insieme per non ipotizzare un disagio

psicologico di ordine generale.

 

Era una cantante blues, quindi tirare in ballo sesso

droga e rock&roll mi pare improprio, a parte che lo

trovo improprio pure per il rock oramai...rendo noto

che Tenco, la Callas, Dalida hanno fatto brutte fini

anche loro.

 

Credo si debba rispettare fino a prova contraria l'autenticità

di artisti affetti in varie forme da un male di vivere, che

interpretano e portano in scena, ottenendone fama e soldi, ma

solo un temporaneo benessere.

Che dire.. avrà avuto una bella voce.. ma trovo irrispettoso rovinarsi la vita con droghe e alcool. Per di più cantanti come questa dopo un po' mi stanno sul c....

Beh non per essere cattivo.. troviamo il lato positivo.. ora in rehab ci è andata definitivamente.

Ma hanno provato ad aiutarla in mille, è lei che ha sempre rifiutato.

Muoiono milioni di persone al giorno e noi stiamo qui a piangere una che poteva permettersi la clinica e l'aiuto e ha preferito continuare per la sua strada di drogata.

Potersi permettere certe cose non dà a queste persone automaticamente la forza mentale di adoperarle.

La propria mente è il nemico più grande in questi casi.

Come in tutti i disturbi della personalità, la grave debilitazione è che il nemico da combattere è la persona stessa. Come tale non riesce nè a capire, nè a comprendere, nè ad essere obiettiva.

Ma hanno provato ad aiutarla in mille, è lei che ha sempre rifiutato.

Muoiono milioni di persone al giorno e noi stiamo qui a piangere una che poteva permettersi la clinica e l'aiuto e ha preferito continuare per la sua strada di drogata.

 

Io ad esempio non la piango, però provo pena. Non me ne dispiaccio come per chi ha un destino segnato da un male o è stato vittima di una disgrazia, ma non sarò di certo quella che si mette a dire "se l'è cercata".

Esistono delle persone che tendono alla distruzione e non necessariamente con droghe o stili di vita sregolati, quindi in caso che senso ha biasimare lei e non altri per atteggiamenti analoghi? Un conto è fingersi estimatori per una questione di apprezzamento comune, un altro è riconoscere un minimo di pietas a chi al 99.9% ha distrutto solo se stessa e con la "lucidità" di chi nelle droghe ormai ci sta del tutto dentro.

Amy Winehouse era sicuramente un'anima persa come tante, ma proprio per questo andrebbe evitato una sorta di linciaggio tout court e una sequela di commenti alla "poteva permettersi la clinica e ha preferito diversamente". Ai suoi livelli non è solo una questione di semplice dipendenza, è un vero e proprio discorso di persona con problemi seri e un certo tipo di testa (e per tante celebrità morte di overdose o suicide per droga, ce ne stanno altrettante che si sono suicidate e che Hinzelmann ha ricordato essere più "tranquille" ma altrettanto dannate)

  • 3 weeks later...

Bella voce, belle canzoni.

I giornali e i fan la mitizzano: sbagliato, non mitizziamo una morte e un disprezzo del genere per la vita. E poi è fuori moda da qualche decennio cavolo!

Ci mancheranno le sue canzoni o non ce ne fregherà una mazza :)

stimo Northern

Silverselfer

Io non credo che Amy Winehouse abbia poi avuto una vita così difficile. La sua famiglia, anche se di ceto basso, le ha voluto bene. I suoi genitori si sono battuti fino all'ultimo per "aiutarla". In quel video su un cab londinese, appena diciottenne, in cui mostra la chitarra e racconta le sue speranze di successo, è difficile solo intravedere un'ombra di quel disincanto che poi ha dominato il suo carattere scontroso e diciamolo "antipatico". Sicuramente ha influito molto l'ambiente artistico in cui si è trovata dopo. Altrettanto sicuramente ha voluto sperimentare un certo modo di intendere la vita di artista blues.

 

Io sono fermamente convinto che come esiste il diritto alla vita, esiste quello di rinunciarci. Temo però che Amy non si sia suicidata, o almeno non volontariamente. Dopo il soggiorno ai Caraibi e la "plastica al seno" aveva dichiarato anche di pensare alla maternità; insomma, una che fa progetti pensa di avercelo un futuro. Temo che alcolismo e dipendenze varie, fragilità emotive comprese, alla fine l'hanno tirata di nuovo dentro per l'ennesima volta.

 

Ascoltavo un servizio su Vasco e la sua depressione, in cui si faceva l'elenco di alcuni nomi affetti dal male oscuro, grandi personaggi, artisti ma anche intellettuali. Mi è piaciuto particolarmente come Vasco ha spiegato che seppure si tratti di un dolore viscerale, capace di toglierti ogni entusiasmo per la vita, per un artista che sa elaborare il proprio dolore, il gioco vale la candela. Lui stesso ha ammesso che ha scritto le sue canzoni più belle proprio in queste fasi della sua vita. Del resto chi l'ha detto che il dolore sia da debellare?

 

Amy Winehouse aveva una grandissima voce, e si sa che la voce è uno strumento che per farlo suonare bisogna avere un'anima da soffiarci dentro. Tanto che ultimamente Amy non ci riusciva più a cantare. Però non dite che non vale questo e quell'altro, a certi livelli non esistono più termini di paragone, si è grandi e basta. Amy Winehouse "é" una grande della musica di tutti i tempi. E' andata com'è andata, del resto non è mai stata una che ha chiesto la pietas di nessuno.

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