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Doppia strage in Norvegia


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http://www.repubblica.it/esteri/2011/07/23/news/strage_utoya_fondamentalista_cristiano_reo_confesso-19530601/?ref=DRM-19492843-8

 

E' una cosa che mi ha veramente colpito e commosso, sto veramente male.

 

 

E non posso fare a meno di chiedermi perchè mi sento molto più colpita da questo, rispetto a che ne so, gli attentati a Mumbai o in altre parti del mondo, provo anche un po' di senso di colpa riguardo a questo. Forse perchè la Norvegia è una società più simile alla nostra, il tipo di società che invidio. Ma forse la cosa che mi ha veramente colpito è stata la mattanza inutile, deliberata e a sangue freddo di decine di giovani, inseguiti uccisi e freddati per un'ora e mezza. E' stato un mattatoio di ragazzi, uccisi da un assassino che diceva di richiamarsi a radici cristiane.

Come si può

Foto, il ragazzo implora il killer

Link to comment
https://www.gay-forum.it/topic/17750-doppia-strage-in-norvegia/
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Io vorrei commentare, ma non riesco.

Il mio sogno è quello di andare a vivere lì, e ci stiamo provando in tutti i modi con il mio ragazzo, sentire una notizia del genere è come un fulmine a ciel sereno.

Non vorrei usare frasi troppo scontate o che suonerebbero troppo false, ma mi sento davvero colpita da quanto successo, e non riesco a capacitarmene.

Non è il primo ne l'ultimo attentato, ma il modo in cui è stato compiuto, l'idea di quanto successo soprattutto sull'isola mi fa gelare il sangue.

Dicono non abbia avuto pietà nemmeno di chi si fingeva morto, ed erano per lo più ragazzi della nostra età.

Non ho parole per nulla...

Non riesco veramente a commentare una cosa del genere. Come si fa ad arrivare a tanto ?? Pensare che quei ragazzi fino a poco prima di quello che è successo vivevano tranquillamente la loro vita. Non oso nemmeno immaginare i genitori dei ragazzi che sono morti come si sentano. E dire che nei paesi della penisola scandinava non ci sono stati atti di questo genere almeno dalla fine della seconda guerra mondiale.

 

Dev'essere stato un inferno per quei poveri ragazzi.

 

 

io invece la vorrei dire una cosa: ora il mondo sa che anche i cristiani possono arrivare a tanto. Si fa tanto un parlare del fondamentalismo islamico, e pitipim e patapàm ma questo dimostra che anche i cattolici non sono da meno. Si è sempre saputo, x carità, ma pare che solo i musulmani arrivano a fare certe cose. E no cazzo, il fondamentalismo è sempre una cosa sbagliata e porta sempre a stragi.

 

Ragazzi non ho parole. Io non so cosa gli passa in testa alla gente. Non ci sono motivi abbastanza validi x fare queste cose.

Lo sapevamo già di cosa erano capaci i Cristiani :)

Almeno dai tempi di Oklahoma City (168 morti)

o i 41 attentati contro cliniche abortive negli USA...

 

Sono però tutti Protestanti e non Cattolici.

I Cattolici fanno gli attentati in Irlanda...

 

La cosa sconvolgente è secondo me il pezzo sul Corriere di Lucia Annunziata

che - incurante dell'identità di fondamentalista cristiano dell'attentatore -

dà comunque la colpa alla mancata integrazione dei Mussulmani in Norvegia

(che a me suona come incolpare il Papa per l'11 settembre...)

 

Conoscendo la Norvegia abbastanza bene non mi stupisce molto

che sia accaduto lì e non altrove....

d'accordo sui commenti precedenti, l'importante è non ricondurre tutto alla religione.

Non tutti quelli che si dicono musulmani sono dei santi, così come per i cristiani. Ma non è l'islam la causa dell'11 settembre e ovviamente non è il cristianesimo la causa di questo.

Il problema è che la religione di volta in volta viene usata come pretesto per autoconvincersi e giustificare atti violenti, dettati da un credo politico, da chi li commette.

 

Io sono rimasto colpito in particolare dalla strage sull'isola. Un po' per la disumana follia e violenza con cui tutto è stato commesso, per la quale risulta difficile immaginare l'inferno che si è creato.

Un po' perchè le vittime sono tutte giovani. E un po' perchè sono tutti militanti di un partito di sinistra (il labour). due elementi che mi fanno sentire vicino a loro...

Non credo sia così facile distinguere credo politico e

credo religioso quando si parli di identità nazionale.

 

C'è però un elemento da cui credo non si possa prescindere.

Non ci troviamo di fronte ad un palestinese che uccide ebrei

un islamico che uccide cristiani e per analogia un norvegese

che uccide immigrati islamici.

 

Ci troviamo di fronte ad un norvegese che uccide norvegesi.

 

E qui in effetti crolla l'analisi di Lucia Annunziata, nel senso

che forse si potrebbe pensare al fallimento dell'integrazione se

ci trovassimo di fronte a pogrom antislamici in Norvegia.

 

Ciò a cui assistiamo invece è un atto da "guerra civile". Un

Norvegese odia altri norvegesi ( il governo, i laburisti )

in ragione del fatto che questi si ripropongono di creare una

società multiculturale integrata e li uccide.

 

Mi pare vi sia il rigetto più o meno consapevole del fatto

che il fenomeno è del tutto endogeno-europeo, lo possiamo

chiamare neofascismo, neonazismo, nazionalismo fondamentalista

ma ciò che si attacca e si odia è il proprio stato democratico,

la democrazia.

Mercante di Luce

Colpito, non tanto per la bomba, quanto per la sparatoria.

Colpito probabilmente perché riscrive quelle convinzioni che durante questi anni di terrorismo globale ci sono state presentate.

Riscrive l'equazione terrorismo in Europa = kamikaze islamico.

Riscrive l'equazione sparatoria contro inermi = folle americano.

Le riscrive in modo inaspettato, vicino. Forse troppo.

Mi dispiace tantissimo. :embarrassed:

Comunque, per dovere di cronaca, il verme Feltri (dopo che la sua testata e gli altri burattini di partito avevano erroneamente attribuito la responsabilità ai musulmani) ha accusato i ragazzi deceduti di essere, in qualche modo, parzialmente colpevoli, perché, secondo lui, hanno commesso un errore a non reagire lanciandosi in massa contro l'aggressore, pur sapendo che qualcuno sarebbe stato abbattuto (ma con l'obiettivo di bloccarlo anche a costo di alcune vite, per il bene di tutti), disquisendo poi dell'istinto animale della protezione della comunità che, a suo dire, gli umani hanno perso. Come dare prova di essere creature subumane anche quando si dovrebbe esprimere cordoglio, in un momento tragico (incommentabili le argomentazioni usate).

Sono molto vicino al popolo norvegese in questo momento. :embarrassed:

A proposito: come mai quando un estremista di destra

fa una strage tutti si domandano

che musica ascoltasse e a che giochi giocasse?

 

Nessuno si chiede mai

1) Che film guardino gli estremisti di destra

2) Che musica ascoltino o a che videogame giochino gli estremi di sinistra

 

Inoltre perché hanno dato la colpa a World of Warcraft e non alla musica classica?

Icoldibarin

L'editoriale di Feltri è così becero che si mette anche a pianificare con i numeri come secondo lui avrebbero dovuto reagire i giovani laburisti rei di aver cercato di salvarsi la pellaccia.

Sembra proprio rinchiuso in un videogioco, come l'attentatore. Almeno lo ammette, che è dietro una scrivania, e forse proprio per questo non ha un ben che minima idea di come funziona la psiche umana in certe situazioni...

vabbè ma l'articolo di feltri è una sciacallagine per nascondere due cose: la pessima figura dell'aver dato la colpa agli islamici e il non dover rendere conto che, alimentando l'odio verso l'islam, dimostra di avere le stesse idee dell'attentatore, ma siccome quello che ha detto suscita polemica al resto non si pensa.

Mercante di Luce

Tra il TG1 e Feltri non so chi mi mette più rabbia e tristezza in corpo.

Sul secondo credo ci sia ben poco da disquisire, tristezza assoluta per qualcuno che non ha niente da dire e macchia fogli convinto (oppure no?) di esser "giornalista".

A proposito del primo, dovrebbero prendere sotto mano qualche statistica a proposito dei videogiocatori prima di fare certe sparate. Forse potrebbero riuscire anche a conoscere uno di questi giochi. Ah, no, scusate, queste sono cose che ci si aspettano dai Giornalisti.

Per fortuna io non sono un potenziale terrorista/pluriomicida, ho deposto Call of Duty anni orsono.

Queste cose oltre a mettermi una grande tristezza mi mettono anche una grande ansia...

A causa di un documentario sulle stragi di massa visto una volta, mi è capito di pensare come mi sarei sentito se fosse successa a me una cosa del genere... per fortuna non conosco la risposta.

Ci troviamo di fronte ad un norvegese che uccide norvegesi.

 

E qui in effetti crolla l'analisi di Lucia Annunziata, nel senso

che forse si potrebbe pensare al fallimento dell'integrazione se

ci trovassimo di fronte a pogrom antislamici in Norvegia.

 

Ciò a cui assistiamo invece è un atto da "guerra civile". Un

Norvegese odia altri norvegesi ( il governo, i laburisti )

in ragione del fatto che questi si ripropongono di creare una

società multiculturale integrata e li uccide.

 

Mi pare vi sia il rigetto più o meno consapevole del fatto

che il fenomeno è del tutto endogeno-europeo, lo possiamo

chiamare neofascismo, neonazismo, nazionalismo fondamentalista

ma ciò che si attacca e si odia è il proprio stato democratico,

la democrazia.

 

C'è anche da dire una cosa: la società norvegese già presenta degli elementi di multiculturalità, quindi è molto probabile che dal mazzo abbia pescato anche vittime non "pure".

Certo, l'analisi dell'Annunziata avrebbe avuto senso se gli attentati fossero stati mirati ai punti di ritrovo di alcune minoranze (fermo restando che il cattolicesimo in Norvegia lo è a sua volta), ma di fondo è stato colpito il popolo e in contesti tanto politici quanto generici; tenendo conto che la Norvegia è quasi sempre stata in mano ai laburisti e che Breivik aveva aderito già dieci/quindici anni fa ad una certa corrente conservatrice, probabilmente si dovrebbe parlare di avversione nei confronti di alcuni simboli e anche del popolo che li ha accettati.

quando ho letto l'articolo di feltri non ci credevo. Seriamente. non ci sono limiti all'imbecillità umana.

Tra l'altro non capisco dove voglia andare a parare: se vuole fare un'analisi psicologica (sbagliata) in queste situazioni. o se vuole giudicare i ragazzi nel loro complesso. O magari è solo che il suo "capo" non avrebbe apprezzato un editoriale che eleva a eroi dei ragazzi di sinistra.

 

Per il resto, io credo che con una mentalità laica non sia difficile scindere credo politico e credo religioso.

Il problema è che tante (troppe) volte, chi compie attentati, è convinto di farlo in nome di Dio. Forse perchè una semplice idea di società diversa non giustificherebbe l'atto che sta compiendo.

Ero via quando ho appreso la notizia e non sono riuscito a seguirla bene nelle fasi iniziali.

Quando poi però si è rivelato l'attentato in tutta la sua nuda crudeltà e lucida follia..........beh ci sono poche parole da dire se non ovviamente il grosso dispiacere per tutte queste (giovani) vite spezzate per mano di un folle. E purtroppo ho sentito che nella tranquilla e pacifica Norvegia la pena massima imputabile è di soli 21 anni di reclusione, indice che storicamente non hanno grossi problemi.....beati loro. Spero che con questo tragico fatto inaspriscano le pene per delitti particolarmente efferati.

 

Mi dispiace tantissimo. :embarrassed:

Comunque, per dovere di cronaca, il verme Feltri (dopo che la sua testata e gli altri burattini di partito avevano erroneamente attribuito la responsabilità ai musulmani) ha accusato i ragazzi deceduti di essere, in qualche modo, parzialmente colpevoli, perché, secondo lui, hanno commesso un errore a non reagire lanciandosi in massa contro l'aggressore, pur sapendo che qualcuno sarebbe stato abbattuto (ma con l'obiettivo di bloccarlo anche a costo di alcune vite, per il bene di tutti), disquisendo poi dell'istinto animale della protezione della comunità che, a suo dire, gli umani hanno perso. Come dare prova di essere creature subumane anche quando si dovrebbe esprimere cordoglio, in un momento tragico (incommentabili le argomentazioni usate).

Sono molto vicino al popolo norvegese in questo momento. :embarrassed:

Che tristezza......c'è la faccia che vomita?

Il rifiuto dell'ergastolo in un sistema penale è anche condivisibile, una volta fatte le dovute analisi.

Però bisognerebbe valutare la pericolosità del criminale al termine della pena, ed eventualmente agire di conseguenza (o prendere atto dell'avvenuta rieducazione, dopo innumerevoli esami).

Certo una mentalità laica favorisce la distinzione,

ma implica anche la rinuncia ad ogni approccio di tipo

ideologico, che spinga invece per integrare la cultura

religiosa in un orizzonte politico.

 

Negli ultimi 20 anni assistiamo ad una serie di eventi

che vengono interpretati come effetti di "etnonazionalismo"

La definizione è incerta, perchè incerto è il significato

del termine "etnia". Il significato minimo scaturisce dalla

mera constatazione che queste nuove forme di nazionalismo

non nascono sul piano materiale da processi di edificazione

nazionale, o di unione, bensì da processi disgregativi : ex

Yugoslavia, ex paesi del patto di Varsavia, Ruanda Burundi,

ma anche separatismo belga, canadese, basco, padano...

 

Essendo queste identità piccole, è difficile pensare che

non si puntellino anche su una identità religiosa. Il russo

lettone in quanto russo - anche se ateo - sarà ortodosso, il

lettone-baltico protestante etc.

 

PS La legge penale sfavorevole al reo non può retroagire...

potrebbero solo inasprirsi le pene per il futuro, ma tale

legge non sarebbe applicabile a lui, questo secondo i principi

del garantismo giuridico. E' possibile che in Norvegia si apra

un dibattito, a seguito di un episodio del genere, magari per

innalzare la pena a 30 anni per reati di stragi terroristiche.

Penso che queste teorie malate (di cui la religione è solo una piccola parte) stiano strisciando un po' dovunque in Europa, finora però i suoi seguaci erano liquidati come teppistelli votati al vandalismo, troppo impegnati a inseguire il fantasma del terrorismo islamico. Ora è sotto gli occhi di tutti cosa realmente è possibile.

a me mi ha fatto troppo ridere oggi il tg La7, hanno detto "si pensa che sia un folle". ahahahah!!!

cmq poi hanno intervistato una che non ho capito bene chi è e lei giustamente ha fatto notare che mò solo x' è un cristiano tutti si stanno focalizzando sul fatto che è un folle invece bisognerebbe scavare di più sulla matrice ideologica di tale gesto.

 

sono d'accordo.

L'errore più grande che si è commesso e che si sta commettendo è quello di aver posto l'attenzione sulla sua presunta ideologia: un mix esplosivo di tradizionalismo e sionismo, con riferimenti ai templari, al cristianesimo, alla massoneria. La presunta ideologia di questo tipo è quanto di più contraddittorio ci sia: è contro la società multietnica, profondamente sionista e filoisraeliano, detesta Hitler e parla di "assimilare" gli islamici a seguito di una conversione forzata. Odia il Papa, è favorevole alle politiche omosessuali ma difende la famiglia tradizionale, e si dichiara antirazzista.

Si era iscritto su un forum di neonazisti per invitarli a convertirsi, perchè Hitler aveva commesso l'enorme sbaglio di detestare gli ebrei.

A me sembrerebbe più una sorta di neocon, con qualche tendenza alla Oriana Fallaci.

Invece i giornali subito hanno parlato di razzismo, pulizia etnica e nazismo.

 

Io credo piuttosto che questo sia il classico stragista sociopatico e/o psicopatico, in preda ad un delirio di onnipotenza, con una missione purificatrice. D'altra parte il suo gesto è del tutto insensato alla luce delle presunte idee che lo hanno mosso: l'idea politica e il fanatismo religioso, in questi soggetti, sono soltanto la motivazione con cui viene rivestito il desiderio di dominare e uccidere (e di esempi ce ne sono tanti altri, purtroppo).

 

La legge penale norvegese è semplicemente demenziale, 21 anni al massimo è da figuraccia mondiale. Probabilmente lo accuseranno di crimini contro l'umanità per dargliene 30, di anni. E non so quanto sia corretto.

 

Comunque sia i media dovrebbero piantarla di scavare nella vita di quest'individuo, più particolari inutili verranno fuori, più mitomani ed emulatori avranno modelli cui ispirarsi.

Non è un terrorista, non è la cellula di un gruppo politico o religioso, non rappresenta nient'altro se non la sua follia.

Per me è il ritratto perfetto dell'Anti-Islamista, invece;

che è la versione 2011 dell'eversione di Destra.

 

- Ama i Templari (per le Crociate)

- E' Sionista (per la questione palestinese)

- Ce l'ha col Papa (perché è troppo buonista)

- E' a favore dei diritti gay (contro l'omofobia islamica)

Eccetera...

 

Citi giustamente Oriana Fallaci e i neocon.

Ma questo fenomeno è anche molto nostrano

e il suo perfettobersaglio è la Sinistra Europea

poiché essa ha ideali di multiculturalismo e tolleranza.

 

Non puoi dire che sia un "gesto isolato" perché trova

- almeno qui in Italia - molti che lo vogliono giustificare.

Feltri ha accusato le vittime di "individualismo",

Borghezio ha detto che l'intento era giusto

e Introvigne ha incolpato il "materialismo laico".

L'Annunziata ha persino detto che la colpa sono i Mussulmani che non si integrano...

 

E' giunto il momento che il "buonismo di Sinistra" finisca.

I Fatti di Oslo segnano il punto di non ritorno della nostra tolleranza

e non si tratta di 20 anni di galera o dell'ergastolo.

Parlo di reagire all'humus di razzismo - all'uovo di serpente -

che la Destra populista ha deposto nel cuore dell'Europa.

E' ovvio che va ben distinto il messaggio politico - a tratti delirante - del norvegese infame, dal suo gesto.

Borghezio in questo non ha detto niente di male: ha semplicemente ribadito che parecchie idee esposte nel manifesto di questo tizio sono presenti nel cuore di tantissimi europei, e costituiscono preoccupazioni e tendenze spesso molto radicate, sentite e veritiere (il pericolo islamico, il fallimento del modello multiculturale, ecc). Non c'è nulla di male in questo, perchè di fatto nessuno scende in strada a fucilare decine di ragazzi.

Non bisogna strumentalizzare questo accaduto per mandare un messaggio politico del tipo "un certo pensiero conduce ad un certo comportamento". Non è così: la genesi di un simile gesto va ricercato nella situazione psichiatrica di questo soggetto, totalmente delirante, non certamente nelle sue idee politiche (che sono soltanto la motivazione di cui sono rivestite le sue azioni).

 

Insomma, un conto sono le sue idee (inficiate in molti punti dalla sua evidente follia, come quando si autocelebra liberatore d'Europa), un conto è il suo gesto, che oltretutto è totalmente incomprensibile rispetto alle sue posizioni: in Norvegia avrebbe potuto sterminare numerosissimi islamici, invece ha preferito uccidere suoi connazionali. Per giunta giovani.

Sì, ha attaccato i laburisti, simbolo del decadimento norvegese. Ma questo non è un vero messaggio politico: è il crimine di un malato, la mattanza di un individuo delirante che crede di avere una missione purificatrice da portare a termine.

 

L'errore è parlare di lui come se fosse determinazione di una certa politica. Non lo è.

 

Che poi si possa riflettere su molte tematiche emerse, sulla condizione del multiculturalismo, sul perchè un paese apparentemente tanto pacifico abbia allevato un simile mostro, sono d'accordo. Ma sempre tenendo ben presente i termini del discorso, senza lasciarsi andare a sovrapposizioni perniciosissime e di comodo (che ho visto fare da sinistra così come a destra).

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