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Quanti sono i gay HIV+?


calvin2010

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A me avevano detto che il 60% dei gay è sieropositivo, il fatto è che non ricordo chi me lo disse banana.gif

Non so nemmeno quanto possa essere attendibile questa cosa...

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Io ho fatto questo calcolo:

ci sono 40 mila sieropositivi in Italia

e sappiamo che ogni anno su quattro nuovi positivi uno è gay.

 

Immaginando sia la tendenza normale dell'infezione

dovrebbero esserci circa 10 mila gay sieropositivi.

 

Stimando i maschi omosessuali in un 4% della popolazione maschile

ed essendo i maschi in Italia supperggiù 30 milioni;

possiamo dire che ci siano 1 milione e 200mila gay.

Diciamo un milione per toglierci i bambini, ok?

 

Diecimila su un milione sono l'uno per cento.

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La statistica di Almadel non mi convince.

Mi baso su questi dati:

http://www.avert.org/usa-statistics.htm

 

Qui dice che i sieropositvi americani sono circa un milione.

Il 70% percento degli uomini sono gay.

 

Ora se circa il 2% degli uomini americani sono omosessuali

ovvero 3.000.000 e i sieropositivi gay sono 700.000

questo significa che il 23% degli uomini gay è HIV+.

 

Faccio abbastanza schifo in matematica quindi potrei aver

sbagliato qualche passaggio.

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La statistica di Almadel non mi convince.

Mi baso su questi dati:

http://www.avert.org/usa-statistics.htm

 

Qui dice che i sieropositvi americani sono circa un milione.

Il 70% percento degli uomini sono gay.

 

Ora se circa il 2% degli uomini americani sono omosessuali

ovvero 3.000.000 e i sieropositivi gay sono 700.000

questo significa che il 23% degli uomini gay è HIV+.

 

Faccio abbastanza schifo in matematica quindi potrei aver

sbagliato qualche passaggio.

 

A parte che io facevo i calcoli sull'Italia

dove l'incidenza di positività fra i gay è molto più bassa.

 

Tre quarti dei sieropositivi USA sono maschi

e di questi tre quarti sono stati contagiati sessualmente.

Quindi la stima è di 9 gay su 16 sieropositivi;

quindi su un milione di positivi sono 560.000.

 

Tutto sta nel mettersi d'accordo su quanti siano i gay negli USA;

anche dimenticandoci che il sesso "male to male" lo fanno anche i bisessuali.

Se sono davvero tre milioni, direi che negli USA è uno su sei.

Con le stime di Kinsey - sui soli gay - si arriva a uno su 12;

contando anche le sue stime sui bisex si arriva a uno su 50.

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Le stime di Kinsey? Per favore lasciamole perdere

quelle che sono campate in aria.

 

Perchè non conti anche i gay contagiati non per via

sessuale?

 

Direi che rimango convinto della mia stima.

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Se anche il ragionamento di Almadel filasse 1% è davvero una percentuale troppo bassa, sono sicuramente molti ma molti di più... Quindi per esperienza personale il 23% detto da Calvin secondo me è più affidabile come dato.

Senza contare oltretutto quelli che lo sono e non lo sanno e nemmeno lo vogliono sapere.

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vabbè, ho trovato questo e mi sembra interessante:

 

Studies on the total number of gay and lesbian people

in the United States show a range from 2 percent to

10 percent of the total population. In the last three elections,

the Voter News Service exit poll registered the gay

vote between 4 percent and 5 percent. While concluding

that the Census 2000 undercounted the total number

of gay or lesbian households, for the purposes of this

study, we estimate the gay and lesbian population at 5

percent of the total U.S. population over 18 years of age,

(209,128,094). This results in an estimated total gay

and lesbian population of 10,456,405.

 

quindi il solito 4/5 % a cui siamo abituati

 

 

per i sieropositivi non faccio il calcolo ma presumo sia tra il 7 e il 9 %

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Il conto non lo puoi fare su tutti gli omosessuali.

Le lesbiche non hanno l'HIV.

Devi farlo solo sugli uomini.

 

Comunque il 4% della popolazione è troppo.

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Onestamente un gay su 4 sieropositivo non ci credo neanche se lo vedo.

 

Questo è esattamente il motivo per cui ce ne sono così tanti.

Ti conviene crederci e prendere le adeguate precauzioni.

 

Come se questi dati fossero verificati questo si che sarebbe un

buon argomento contro le adozioni gay...

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Se anche il ragionamento di Almadel filasse 1% è davvero una percentuale troppo bassa, sono sicuramente molti ma molti di più... Quindi per esperienza personale il 23% detto da Calvin secondo me è più affidabile come dato.

Senza contare oltretutto quelli che lo sono e non lo sanno e nemmeno lo vogliono sapere.

 

Non ho capito il senso...

O il mio ragionamento fila o sono molti di più...

Davvero - per esperienza personale - è per te positivo un gay su quattro?

Io ne conosco 4 e credevo fossero tantissimi!

(Anche perché si sono contagiati tra loro...)

 

Quelli che lo sono e non lo sanno non contano:

quando sei in fase conclamata te ne accorgi...

 

 

Come se questi dati fossero verificati questo si che sarebbe un

buon argomento contro le adozioni gay...

 

Ti hanno informato di come si trasmette l'HIV?

Non giocando coi bambini di sicuro.

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Volevo dire che anche se il tuo ragionamento ha un filo logico alla fine è campato per aria non sapendo le stime esatte.

E io dal vivo di gay HIV+ non ne conosco, però nei siti di incontri ho notato che ce n'erano veramente molti...

Comunque credo che Calvin intendesse che questo fatto potrebbe essere usato dagli omofobi e dagli ignoranti contro le adozioni gay.

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Se dimezzi la mia stima sulla popolazione gay in Italia,

abbiamo un gay ogni 50...

 

Ti rendi conto di quento sia uno su quattro,

da momento che tu non ne conosci nessuno?

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Io direi che le statistiche ufficiali siano riferibili a chi si dichiara

gay e bisessuale ( ancorchè in forma anonima ad istituti statistici

governativi )quindi sono stime valide per indicare coloro che hanno

assunto la propria omosessualità e se la sentono di dichiararla.

 

Insomma sono i gay, non gli omosessuali o i bisessuali. Sono stime

validissime rispetto all'incidenza del matrimonio o del PACS ( non

fai coppia se non sei un gay nel senso moderno del termine e quindi

al netto dell'accettazione fisiologica - in UK degli adolescenti -

o dei velati - fra le classi di età più avanzate ).

 

Rischiano di essere però una base statistica restrittiva rispetto

alle malattie che colpiscono tutti ( dichiarati e non dichiarati,

accettati e non accettati, bisex saltuari o etero curiosi )anche

in ragione del comportamento sessuale. D'altronde è anche vero che

un gay sieropositivo in Italia potrebbe mentire circa il proprio

orientamento sessuale e non so neanche se sia corretto riferirsi a

statistiche sul peso politico del voto gay.

 

Essendo i rapporti sessuali gay più a rischio mi pare ragionevole

immaginare una maggiore incidenza rispetto alla media generale, non

saprei dire di quanto però. Certamente la potenziale sieropositività

statistica costituisce un fattore discriminante ( vedi donazione del

sangue ) e non so se gli etero per poter essere dichiarati idonei all'adozione

siano sottoposti a esami del sangue e visite di idoneità fisica...

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Il "problema" è che la maggior parte degli omosessuali s+ odierni, sono quelli "sopravvissuti" agli anni '80.

Se proprio si volesse avere una statistica piu' verosimile (che poi non ne capisco il fine, ammesso che esista) si dovrebbe dividere tra gay 18-40 e gay 40+ (inteso età).

Fra una 30ina d'anni, quando gli "strascichi" degli eighties se ne saranno andati per vecchiaia o altro, la % maggiore, in base agli ultimi rilevamenti, apparterrà agli eterosessuali, e per quanto riguarda le new entry, le vincitrici saranno donne eterosessuali.

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Su questo aspetto non ci sono problemi basta

tenere una statistica dei nuovi contagi e del

numero totale dei sieropositivi.

 

L'età media di scoperta del contagio è 39 anni

per gli uomini quindi abbastanza elevata, ma è

fortemente condizionata dal grave ritardo della

scoperta rispetto al contagio ( si computa al

60% il peso della diagnosi ritardata, problema

grave perchè una scoperta tempestiva significa

poter usufruire di terapie antirotrovirali valide )

 

In questo fra i gay vi è più consapevolezza, o dimestichezza

nel farsi i controlli.

 

Il picco epidemiologico in Italia data 1995, non anni '80.

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Allora ho scoperto una cosa.

Nel 2010 i sieropositivi non erano 40mila (come credevo) ma ben 150mila.

 

Quindi facciamo conto d'essere saliti a 160 mila nel 2011

e manteniamo la proporzione di un gay su quattro.

 

Prendiamo la stima più prudente sul numero dei gay è dell'1,5%.

Quindi 450mila (ehi, vuol dire che tutti andiamo al Pride!

E io che mi lamento della scarsa partecipazione!)

 

Quindi nella peggiore delle ipotesi è positivo un gay su dieci.

 

Va meglio?

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Quello che mi lascia perplesso è la sproporzione

fra sieropositici gay negli USA (tre quarti del totale)

e iin Italia (1 quarto). Possibile? Forse è perchè molti

in Italia non lo ammettono?

 

Comunque uno su dieci è un'enormità.

 

Il dato più interessante di tutto questo comunque è

che i gay sono estremamente riluttanti nel parlarne.

Su internet si trova pochissimo. E se poni la domanda

ad un esperto ottieni solo risposte evasive.

Il motivo è evidente. Ma come si diceva una volta:

silence = death.

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Il motivo per cui non si danno cifre precise

sulla percentuale di gay infettati

è per non stigmatizzare l'omosessualità

e non far credere che l'HIV riguardi solo noi.

 

I sieropositivi potrebbero sembrarci di meno

perché magari frequentiamo under 40

o perché i nostri amici positivi

ci sentono ostili o spaventati dalla malattia

o perché spesso si frequentano solo tra loro.

 

Se la comunità gay statunitense

somiglia anche solo vagamente a quella tedesca,

non mi stupiscono affatto simili percentuali USA.

A Berlino alla domanda: "Perché sono l'unico che usa il condom?",

il mio amico turco mi ha risposto "perché sei Italiano".

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Il picco epidemiologico in Italia data 1995, non anni '80.

 

Dunque,non conosco la parola "epidemiologico", ma io sapevo che i casi scoperti ed accertati negli anni 90 risalivano a contagi degli '80.

Non ho fonti certe, cioè, me lo ha detto mia zia che è lella e lei era in piena attività in quegli anni :asd:

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Certamente in certi ambienti ci può essere un ritegno

a dirsi gay, d'altronde conta anche il modo in cui uno

lo scopre, un discorso è se lo scopro in un centro di MTS

in cui vado a fare un controllo, altro se lo scoprono 10

anni dopo per caso...come la statistica italiana sui 39

anni fa pensare.

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