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Che cosa vuol dire "Essere Effemminati"?


dreamer_

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Ma secondo me ci sono sia effeminati che lo fanno (per mille motivi, in parte anche spiegati) ma molti altri che non caricano la cosa, ma è semplicemente la loro natura.....hanno un'indole più femminile, si sentono magari più vicini ai gusti e gli interessi tipicamente femminili. Tendenzialmente amano anche circondarsi di amiche etc...anche se ovviamente non si può generalizzare.

Non credo davvero uno si metta a suo rischio e pericolo, sin da ragazzino, a 'fare la donna' con tutto il male che ne può derivare in termini di offese, derisioni, sofferenze.

 

 

 

Poi è ovvio che oltre certi estremi di effeminatezza si arriva a un confine labile con il transessualismo a mio avviso (e lì poi sta alla persona accettare, capire e definire precisamente la sua identità di genere e vivere il più possibile serenamente).

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  • akinori

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  • Mario1944

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Guarda che io non ho sostenuto che l'effeminatezza non esista. Semmai ho sostenuto che è artificiale, che è un adeguamento volontario ad uno stereotipo di origine omofoba,

 

è una frase che non ha alcuna correlazione con le persone reali.

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Certo...vallo a dire al ragazzino di 15 anni che è effeminato e preso in giro dai compagni di classe

e poi da casa legge il forum: in fondo è colpa tua, lo fai per scelta perchè inconsciamente vuoi

assecondare chi ti dà il tormento....come si suol dire cornuto e mazziato ( dagli etero e dagli altri gay )

 

La scelta riguarda gli strumenti dell'espressione dell'effeminatezza, indipendentemente dal fatto che questa sia congenita o volontaria.

Uno può essere esteriormente effeminato pur non sentendosi interiormente femmina e viceversa sentirsi interiormente femmina ma non per questo voler rivelare la sua interiorità femminile con atteggiamenti esterni.

Ovviamente io parlavo di chi esprime un'effeminatezza interiore che non ha, non di chi ce l'ha realmente, che la esprima o no esteriormente.

 

 

Per carità non sei l'unico qui dentro a fare discorsi simili...più o meno consapevolmente il tuo

discorso è condiviso da una buona maggioranza del forum, ma non meraviglia l'intolleranza è

sempre esercitata da una maggioranza nei confronti di una minoranza silenziosa ( in questo caso

i gay "normali" nei confronti dei gay effeminati )

 

Non mi pare di aver parlato di intolleranza o di tolleranza verso chi sia effeminato interiormente od esteriormente e per qualunque ragione lo sia.

 

PS

indossare abiti femminili ovviamente non è effeminatezza è travestitismo, non confondiamo le

acque...

 

E quindi suppongo che indossare gli abiti normalmente usati dalle donne sia un segno di machismo.....

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Mario, mettiamoci d'accordo sui termini.

 

Sentirsi femmine non è effeminatezza, è transgenderismo.

Vestirsi con abiti femminili non è effeminatezza, è travestitismo (come ti aveva già detto Hinzelmann, non c'era bisogno di supporre).

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Mario, mettiamoci d'accordo sui termini.

 

Sentirsi femmine non è effeminatezza, è transgenderismo.

Vestirsi con abiti femminili non è effeminatezza, è travestitismo (come ti aveva già detto Hinzelmann, non c'era bisogno di supporre).

 

OK, mettiamoci d'accordo. Effeminatezza allora che cos'è? Parlare in falsetto? Ma come dice la parola implica una falsificazione del tono naturale. Altro?

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Sentirsi femmine =//= sentirsi femminili...

Una persona effeminata si può sentire femminile, o no, ma ha comunque atteggiamenti che dalla società sono CODIFICATI come femminili, ma non vuol dire che la persona li consideri necessariamente tali.

Se una donna può mettere un paio di pantaloni e sentirsi donna, perché un uomo non può mettersi una minigonna e sentirsi uomo?

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C'è da considerare anche l'importante componente antropologica della questione. Ponendo per vero che l'essere effemminati voglia dire assumere atteggiamenti tipici dell'universo femminile (a volte esagerandoli) occorre anche comprendere perché e come esattamente queste componenti possano essere considerate davvero proprietà dell'uno o dell'altro sesso.

 

Ci sono alcune componenti quali il vestiario, le acconciature, il make up, e le inflessioni vocali che appartengono all'universo femminile solo per una mera concezione culturale ed antropologica. E' un dato di fatto che lungo le ere gli uomini e le donne abbiano giostrato diversamente certe caratteristiche. Gli uomini si truccavano, gli uomini cantavano un'ottava sopra, gli uomini portavano i capelli lunghi e acconciati pomposamente, gli uomini portavano le gonne, gli uomini erano delicati, morbidi e dai portamenti eleganti.

Per quel che concerne quindi il corredo della femminilità c'è da includere questo grande punto che proprio ai giorni nostri sta per giungere ad una nuova svolta.

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Non credo che un effeminato di oggi

sia molto diverso dagli effeminati descritti da Apuleio.

Si arricciavano i capelli coi ferri roventi, si depilavano coi gusci di noce,

si profumavano e si cospargevano di unguenti, eccetera...

 

Forse nel Settecento delle parrucche, della cipria e dei tacchi

poteva essere difficile distinguere un effeminato da un virile;

ma neanche poi tanto: Berlusconi le porta ancora oggi,

ma "di lui hanno detto tutto tranne che è gay".

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Il discorso sul fatto che i ruoli di genere sono dei costrutti sociali

serve semplicemente per dire che tutti viviamo immersi nella storia

ma questo non significa dire neanche che se ne possa prescindere.

 

Qualunque cosa o chiunque io sia è anche necessariamente il frutto

del fatto che sono cresciuto o vissuto nel mio contesto culturale ed è

rispetto a questo contesto che io mi sono autodeterminato in un certo

modo.

 

Il punto è non assumere il contesto sociale e antropologico come un

dato di natura, o un assoluto filosofico-religioso, già il contesto è molto

più grande di noi, se poi gli conferiamo l'autorità della metafisica o della

religione, o della natura, necessariamente dovremo assumere l'idea che

qualunque differenza marcata rispetto al modello sia una "deviazione" e

la persona quindi un deviato.

 

Che le cose stiano in questo modo non ce lo dice l'effeminato, ce lo dice

il maschio. Il maschio oramai ha un corpo completamente sessualizzato

come la femmina, basta fare il paragone fra un attore del 1940 ed uno di

oggi. La sessualizzazione del corpo maschile con il corredo delle pratiche

di cura e della vanità si muove dentro il binarismo di genere ( tette finte

rispetto ad addominali finti ) ed è legittimata socialmente, ma il fatto che

sia un modo di dare alla propria vanità una veste legittima non cancella

il fatto in sè.

 

L'effeminato oggi può a buon diritto sorridere della maschilità del palestrato

e la demitizzazione del maschio non può che fare bene a tutti i tipi di gay.

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L'effeminato oggi può a buon diritto sorridere della maschilità del palestrato

e la demitizzazione del maschio non può che fare bene a tutti i tipi di gay.

 

Il mio unico problema con gli effeminati

è che mi sembra siano gli unici

a coltivare la mitizzazione del maschio

e a venerare la maschilità del palestrato.

 

Le mie esperienze con effeminati

sono sempre state molto stressanti,

per lo sforzo di dovermi uniformare

al modello di virilità che pretendevano.

 

Sarò stato io sfortunato, non c'è che dire;

ma trovo umiliante e fastidioso

dovermi confrontare con un fantomatico "maschio etero"

che ingombra il loro immaginario di effeminati.

 

Ho conosciuto soltanto un effeminato in cui

sia avvenuto un vero superamento dei ruoli di genere

e non un'assunzione di ruolo femminile

conseguente alla venerazione del Maschio:

ma si tratta di un uomo eccezionale sia per cultura che per sensibilità

che sfugge a ogni analisi sociologica.

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Io ho scritto "può" non "deve"

 

Non assolutizzerei però i tuoi incontri sessuali...

 

Mi pare un' ottica individualistica.

 

In genere chi coltiva l'immaginario del maschio

etero non apprezza il palestrato, sono due diversi

immaginari

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Cavoli, in quindici anni di incontri

non dico "assolutizzare"

ma almeno essermi fatto un'idea

di cosa mi devo aspettare, sì.

 

Ovviamente il maschio gay per l'effeminato è un "minus"

e il palestrato diventa una "seconda scelta".

E' un immaginario generalmente molto prevedibile.

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Ci sono alcune componenti quali il vestiario, le acconciature, il make up, e le inflessioni vocali che appartengono all'universo femminile solo per una mera concezione culturale ed antropologica. E' un dato di fatto che lungo le ere gli uomini e le donne abbiano giostrato diversamente certe caratteristiche. Gli uomini si truccavano, gli uomini cantavano un'ottava sopra, gli uomini portavano i capelli lunghi e acconciati pomposamente, gli uomini portavano le gonne, gli uomini erano delicati, morbidi e dai portamenti eleganti.

Per quel che concerne quindi il corredo della femminilità c'è da includere questo grande punto che proprio ai giorni nostri sta per giungere ad una nuova svolta.

 

Sono d'accordo con te aquarivs. Apprezzo sempre la lucidità dei tuoi interventi e la loro capacità di bypassare i luoghi comuni che imperano anche nel mondo gay. Io ritengo che in tutti ci sia una componente maschile o femmnile e l'auna o l'altra emergono a seconda del contesto, delle esperienze individuali, dell'orientamento sessuale. Non credo nell'"uomo assoluto" e nella "donna assoluta". Gli etero semplicemente tendono a reprimere se uomini, la loro componente femminile. E così le donne la loro componente maschile. Molti gay non sentono la necessità di reprimere questa componente e se la vivono in modo naturale. Un gay non ha l'esigenza di dover fare il macho per sedurre quante più donne possibili e quindi in genere non reprime la sua componente femminile, Vi sono però anche gay che lo fanno. Da quanto ho letto su altri forum, molti parlano di omofobia interiorizzata per questi gay che reprimono la loro parte femminile. Sinceramente non saprei, per me la cosa fondamentale è essere naturali. Ricordo che prima di essere consapevole della mia gayezza cercavo di essere molto più "maschile" perché così dicevano le regole del gruppo etero in cui ero inserito, altrimenti venivo deriso e questo mi portava a forzare un po la mia natura. Quando mi sono scoperto gay non ho avuto piu di questi problemi e mi sento molto piu spontaneo. I miei amici etero dicono che mi sono effemminato, e si mostrano talvolta infastiditi per il mio modo di muovermi e gesticolare, come se fosse un comportamento accentuato da me e volessi imitare una donna a tutti i costi. Ma non è così!!! Io mi sento naturale e spontaneo facendo certe movenze, non mi interessa afftatto imitare una donna o avere secondi fini è solo la mia naturalità di gay. E un certo grado di effemminatezza l'ho trovato in tutti i gay che ho conosciuto, solo che molti avevano difficoltà ad ammetterlo, che è una cosa per me inconcepibile!

Non so se sia omofobia interiorizzata come dicono alcuni, ma secondo me è comunque un'omologazione a quella idea di maschio e di virilità imposta dalla norma etero e che per un gay secondo me è una forma di violenza.

Tra l'altro adoro cucinare, mi piace lavorare a maglia ma non mi sento affatto donna per questo! Non desidero affatto avere un utero e inoltre il mio uomo ideale non deve avere caratteristiche eccessivamente viriloidi o essere un etero come ha detto qualcuno: io adoro il tipo androgino mix perfetto di virilità e femminilità. Ovviamente, essendo gay, questo androgino deve essere di sesso maschile ma deve avere anche un corpo rotondetto, dietro :wub: (insomma un bel posteriore, per dire pane al pane) I peli li preferisco solo sulle gambe, se non sono molto evidenti. I capelli devono essere lunghi e lisci, le spalle larghe, assolutamente non deve avere la barba, mentre i piedi devono essere non piccoli e molto maschili e così anche le mani. Il collo deve essere alto invece, il collo taurino non lo sopporto. E le labbra devono essere molto carnose. Vabbhe questo l'ideale poi la pratica è un'altra cosa si sa :lol2:

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Cavoli, in quindici anni di incontri

non dico "assolutizzare"

ma almeno essermi fatto un'idea

di cosa mi devo aspettare, sì.

 

Ovviamente il maschio gay per l'effeminato è un "minus"

e il palestrato diventa una "seconda scelta".

E' un immaginario generalmente molto prevedibile.

 

Almadel, tu sai benissimo che a questo immaginario

corrisponde anche quello contrario di chi -gay-prova fastidio

per ogni traccia di effeminatezza.

 

Sono due tipizzazioni che sarebbe insensato dire non

esistano, anche se non impediscono poi degli incontri.

Ci sono quindi delle eccezioni, ma anche delle tendenze

che possono essere superabili ( certo non posso dire "deve"

perchè siamo in un campo - l'immaginario erotico - in cui

ognuno fa giustamente ciò che vuole )

 

Ma forse di tipizzazioni o rectius dinamiche antipatiche tra gay

ne possiamo tirare fuori pure di più.

 

Ad un livello generico e generale corrispondono ad una

rigidità psicologica, ricondurre però quelle degli effeminati

alla effeminatezza in modo speciale e specifico è un altro

discorso. Come minimo bisognerebbe introdurre tutta una

serie di paragoni...che ci ricondurrebbero al fattore rigidità

( come tratto comune ai diversi tipi )

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Non posso che quotare Hinzelmann, che qui da finalmente (rispetto alle sue posizioni ultrasioniste) un esempio di onestà intellettuale. Evidentemente perché non essendo coinvolto emotivamente nella discussione, riesce a dare un parere oggettivo . Vabbhe scusate questa specie di OT, ma la discussione è ancora calda di là sul presunto antisemitismo dei gay progressisti :roll:

Ho apprezzato la definizione di "dinamiche antipatiche fra gay": è vero c'è chi non sopporta gli effemminati e chi non sopporta il gay macho, ma poi, come ho detto anche io, nella pratica in genere queste idiosincrasie si superano, non bisogna farne delle convinzioni in base alle quali stereotipizzare gli effemminati, i loro gusti e il loro modo di essere che comunque è molto vario.

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Intendevo dire che

"il gay maschile che rifiuta l'effeminatezza degli altri"

e "il gay effeminato che rifiuta l'effeminatezza negli altri"

sono - a conti fatti - estremamente simili.

 

Ma il secondo tipo è enormemente più rigido

perché non dovendo fare il confronto su sé stesso

ha verso il suo partner delle pretese logoranti.

 

Il "maschile cerca simili" ha una nevrosi

molto meno grave del "gay cerca maschio vero".

Perché - mentre col primo ci litigo quando tira fuori

il famoso argomento sulle "checche che infangano la categoria" -

col secondo i motivi di disagio sono anche più profondi,

perché non c'è argomentazione politica che tenga.

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Io sarei più dubitativo.

 

Contano molto le percezioni soggettive della realtà, rispetto

alle attese ed i giudizi che se ne traggono, per stabilire quanto

una persona possa risultare logorante in concreto.

 

Questo può applicarsi tanto a chi ricerca il simile, quanto

a chi ricerca il diverso.

 

Che poi - per te - possa risultare mediamente più logorante

il confronto con l'effeminato, non lo nego affatto diffederei dal

ritenerlo vero in assoluto...poi forse dipende anche dal tipo di

incontro dalla sua durata, dalla possibilità di trovare dei punti

di condivisione etc.

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Ho avuto solo una lunga esperienza con un effeminato,

forse due (ma dipende dall'ampiezza del concetto di "effeminato")

e conto a dozzine approcci e frequentazioni;

tra i miei conoscenti sono sicuramente quello

meno infastidito dall'effeminatezza degli amanti.

 

Il confronto col loro immaginario machista e maschilista

è - detto francamente - assolutamente insostenibile.

Mi sembra di uscire con un nostalgico del Ventennio.

 

Anche nella mia fantasia, l'effeminato è un gay

che ha superato l'idea della virilità in senso queer:

ma nella realtà l'ha solo divinizzata ed è pronto

a schiacciarti sotto il peso di qualcosa

che probabilmente esiste solo nella sua testa.

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Oh almadel...che ti ci posso fare, sarà vero non lo metto mica

in discussione. Con gli effeminati con cui io ho avuto frequentazioni

si parlava di Arte e Opera, piuttosto che di posti dove andare in

vacanza o dove fare shopping...o discoteche in cui ballare etc.

 

Il loro immaginario erotico non è mai stato l'unico argomento di

conversazione, sarà stato che non mi vedevano come un possibile

partner, o forse io non mi sentivo chiamato in causa da certi discorsi,

poi certamente conterà anche la larghezza del concetto di effeminato.

 

Con questo non voglio affatto dire che gli effeminati che ho conosciuto

fossero tutti interessanti intelligenti ed attraenti, per giunta allo stesso

tempo...ma il tipo di comunicazione non mi pare così delimitata e

circoscritta ( semmai con chi era ossessionato dalla maschilità propria

ho avuto dei problemi, ma non per il fatto che volesse partner simili a

sè, quanto per il fatto che in buona percentuale di casi era omofobo )

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Il loro immaginario erotico non è mai stato l'unico argomento di

conversazione, sarà stato che non mi vedevano come un possibile partner.

 

Sarà che il problema è proprio questo?

E il fatto che evidentemente neanche tu

li vedevi come possibili partner?

 

Non voglio negare che non possa esistere

omofobia anche nel "virile che cerca pari";

ma questo è un altro tema, direi.

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In alcuni casi sì, in altri no...non è necessario approcciare una

persona con un evidente fine di rimorchio per poi finirci a letto,

ci possono essere approcci meno diretti, chiaramente ci devono

essere degli interessi comuni, ci si frequenta e poi capita.

 

Se invece ciò che non è direttamente erotico è escluso dal novero

del condivisibile, ovviamente entrambi imprimiamo alla dinamica

un forte connotato sessuale ( che scatta subito o ciao..) e magari

questo a me è capitato meno o è capitato con effeminati con certe

caratteristiche ( magari meno disinibiti e più insicuri rispetto a quelli

che intercetti tu...e quindi meno portati a presentarsi come oggetti

sessuali )

 

Sto parlando di approcci meno diretti e meno espliciti, ma non

per questo in assoluto non sessuali.

 

Forse tu attrai un tipo di persone effeminate che non frequenterebbe

me e viceversa...in ogni caso non possiamo escludere che vi sia pure

un nostro contributo, visto che gli incontri sono sempre fra due persone.

 

Sarei portato a ritenere, insomma, che la ragione della diversità

delle esperienze sia dovuta dal fatto che noi due siamo diversi e

quindi, ciò che si dovrebbe dire, è che siamo noi due forse che

dovremmo mixare le nostre caratteristiche

 

Sul discorso "virile cerca pari"...onestamente in passato l'omofobia si

trovava più tra le sue fila. Non tanto per il fatto di cercare il simile, ma

per i problemi di autoaccettazione che spesso ciò implicava. Ho introdotto

il paragone solo per il fatto che le dinamiche antipatiche fra gay sono tante

e per indicare che sono dinamiche assolutamente trasversali, ma superabili.

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Io ogni "virile che cerca pari" che ho conosciuto, politicamente era sempre di destra

ma non conservatore, destra estrema...

o al massimo, non aveva alcuna opinione politica

effeminati di destra non ne ho mai incontrati

li ho visti però sui mass media

erano come di dice "vip"

e le loro affermazioni erano sempre omofobe anche quando erano dichiarati...

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C'è da considerare anche l'importante componente antropologica della questione. Ponendo per vero che l'essere effemminati voglia dire assumere atteggiamenti tipici dell'universo femminile (a volte esagerandoli) occorre anche comprendere perché e come esattamente queste componenti possano essere considerate davvero proprietà dell'uno o dell'altro sesso. Ci sono alcune componenti quali il vestiario, le acconciature, il make up, e le inflessioni vocali che appartengono all'universo femminile solo per una mera concezione culturale ed antropologica. E' un dato di fatto che lungo le ere gli uomini e le donne abbiano giostrato diversamente certe caratteristiche. Gli uomini si truccavano, gli uomini cantavano un'ottava sopra, gli uomini portavano i capelli lunghi e acconciati pomposamente, gli uomini portavano le gonne, gli uomini erano delicati, morbidi e dai portamenti eleganti. Per quel che concerne quindi il corredo della femminilità c'è da includere questo grande punto che proprio ai giorni nostri sta per giungere ad una nuova svolta.

 

Proprio per questo che tu dici, a me sembra che ci sia gran confusione in proposito. Se uno porta i capelli lunghi è effeminato? Diciamo che la cosa è ambivalente, anche considerando che viva in una temperie culturale in cui i capelli lunghi siano rigorosamente riservati alle donne e quelli corti agli uomini. Infatti lui potrebbe sì essere uno che voglia atteggiarsi a femmina anche esteriormente, ma potrebbe anche essere semplicemente uno cui piacciano i capelli lunghi in quanto tali e sia perciò disposto a sfidare le convenzioni sociali. Del resto guardando alla millenaria tradizione europea, nessuno dei caratteri che nel secolo scorso (il mio secolo!) erano associati alle donne (gonne lunghe, capelli lunghi, orecchini, gioielli in genere, vestiti molto elaborati o vistosi, raffinatezza di modi ecc) furono sempre (anzi forse quasi mai) associati a loro e dissociati dagli uomini.

 

Io credo che al di là di tutto quello che importa, al fine del riconoscersi o no effeminato, è quello che uno si senta dentro. Se uno si sente femminile, anche se ha un fisico maschile, non c'è abito, modo di parlare, di atteggiarsi che tenga. Se invece si sente maschile, può anche <fare la femmina> per ridere o perché vuole adeguarsi a certe convenzioni omofobe%

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Hinzelmann, dopo aver parlato di effeminati

potremmo parlare di colui che li frequenta

ovvero del profilo del "maschile che cerca effeminati"?

 

Del "virile che cerca pari" si è detto.

Si è detto che potrebbe nascondere omofobia

mutando il disinteresse sessuale in disprezzo.

 

Dello "effeminato che cerca pari" ho provato a parlare

dicendo che per me sarebbe l'unico nella comunità gay

a meritare l'appellativo di queer e a rappresentare

una vera incrinatura nel sistema dei generi.

 

Sullo "effeminato che cerca virili" pure mi sono espresso

e in esso non ho trovato alcuna traccia di liberazione sessuale.

 

Nulla abbiamo scritto sul "virile che cerchi effeminati"

che - stando ai vostri pregiudizi - dovrebbe essere più progressista.

A mio avviso invece non lo è affatto.

Mi ispira sempre un qualcosa di reazionario, io stesso

ho percepito questa sensazione frequetando effeminati.

E ne ho tratto anche una certa sensazione di disagio,

quasi fossi "l'etero che va a froci" del secolo scorso.

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Ma, non mi sembra una figura molto comune quella del virile che cerca effeminati, almeno nel mondo gay.

In genere il virile cerca un altro virile come lui.

Al massimo ci sono bisex cui possono piacere gli effemminati, credo.

In ogni caso credo siano tutte teorizzazioni che lasciano il tempo che trovano.

Credo che se due persone si paicciono tutto questo passa in secondo piano.

Al massimo può avere un senso in una chat, quando ci si vuole presentare ed esporre le cartteristiche che si rutengono piu interessanti, spesso mentendo o esagerando un po.

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Veramente io non ho mai nominato in questo topic il termine "progressista"

"conservatore" o "politica", non vedo proprio quale rilievo questi termini potrebbero

avere in una discussione del genere, ho parlato di interessi condivisi e di tipo di

approccio ed ovviamente di come ogni tipo di approccio determini una dinamica in

cui si partecipa necessariamente in due.

 

Eviterei di usare termini politici, che mi paiono svianti.

 

Tantomeno mi sognerei di ipotizzare in chicchessia liberazioni sessuali, che semmai

tali sarebbero se coincidessero nello sperimentare l'inconsueto ( ma ancora una volta

si tratterebbe di un generico e generale andare contro le proprie rigidità, il già acquisito )

per sè

 

Come ho detto io con gli effeminati cerco punti di contatto, non ho un approccio

del tipo -cerco qualcuno di diverso in senso specificatamente sessuale-ma non mi

sognerei mai di ritenere questo approccio migliore di altri, certo non mi ritengo nè

"etero" nè "reazionario", nè credo che un effeminato che volesse qualcosa del

genere si rivolgerebbe a me...in ogni caso è una sensazione che non ho mai provato

o che non mi sono mai sentito proiettato addosso.

 

Forse ci si può mettere inconsapevolmente nella situazione che tu dici se

si percepisce che l'unico tipo di comunicazione possibile è basata sulle differenze

e se entrambe le persone "spingono" su questo tipo di comunicazione per fini

solo sessuali ( non nel senso di volerlo fare, ma di identificarsi in un ruolo sessuale

prima di volerlo fare )

 

A me una cosa del genere è capitata semmai con giochini seduttivi in cui il

partner faceva la "femmina" ( non nel senso della effeminatezza, ma di colui

che coscientemente vuole provocare o fare la gatta morta...) senza essere

effeminato, ma semmai femminile. Il chè però è un discorso strettamente legato

alla seduzione e certo poi ci può essere un seguito sessuale ( se non ci si

diverte a eccitare il "maschio" per tirarsi indietro...XD ) In questo caso si è spinti

ad essere maschi in un senso sessuale seduttivo, ma la cosa inizia e finisce lì

( non implica che lui sia diverso da me usciti dalla situazione )

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L'omofobia è un termine politico.

Tu avevi il sospetto che dietro

al "virile cerca pari" di fosse omofobia:

e io su questo ti ho risposto.

 

La tua percezione degli effeminati è simile

a quella di chi "ama i negri a casa propria".

Io non sto parlando di safari, parlo di relazioni sentimentali;

di storia sessuali e cose di questo genere.

 

Non parlo affatto di "seduzione".

Non parlo di fare "quello che se la tira".

Parlo di sentirsi la "femmina della relazione"

(che può essere gatta morta come tigre mangiauomini o cerbiattina indifesa)

e di come senza identità condizioni una relazione gay.

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No, io ho semplicemente detto che nella mia esperienza

ho incontrato più ragazzi con problemi di omofobia in quella

categoria di persone, la mia è una mera constatazione di fatto

di tipo empirico, che non ha nessuna implicazione politica.

 

Peraltro l'omofobia di un gay non è una mera posizione politica

è omofobia interiorizzata e quindi ha altre implicazioni, non è una

mera opinione come un'altra

 

Per quanto riguarda gli effeminati io ho scritto tutt'altro e basta leggerlo

ho distinto appunto fra gli effeminati ed il gioco seduttivo, che prescinde

dalla effeminatezza ma è un mero gioco di ruolo, come tu possa avere inteso

l'esatto contrario mi sfugge... :roll:

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Hinzelmann, ricapitoliamo?

Non mi interessa una tua opinion sugli effeminati

(non avrebbe senso, è come un'opinione sulla tempesta o sul sereno...)

 

I quattro tipi su cui vorrei un'opinione sono:

1) I virili che cercano pari

2) I virili che cercano effeminati

3) Gli effeminati che cercano virili

4) Gli effeminati che cercano pari

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