toughts...

[coldplay]

lo so che molto probabilmente vi sarete già imbattuti in questo discorso, ma, cazzo, ho bisogno di una parola di conforto e di confronto...quante volte vi è capitato di fermarvi e di essere incerti della vostra sessualità, di rimetterla di nuovo in discussione, di pensare seriamente a cosa si sta facendo? in quale momento vi è successo e come avete affrontato la situazione?

io sono ancora all' inizio della mia "scoperta", nonostante la mia "veneranda" età (22 anni) e trovo delle difficoltà...non provo quella voglia di stare con una ragazza come prima, ma a volte trovo un po' insensato, come dire, incompleto fare sesso con un ragazzo...per me è una trasgressione che diventa fine a se stessa, stare con un ragazzo per me è eccitante sia fisicamente che mentalmente, ma poi mi sento insoddisfatto...cosa ne pensate? grazie in anticipo

[Risu]

credo che sia solo un blocco mentale da parte tua...ci pensi troppo, tanto, e non lasci che l'atto sia fine a se stesso. Questo perchè non ti senti forse accettato, in primis da te stesso

 

Io sono bisessuale comunque, e posso capire ciò che vuoi dire, perchè so come ci si sente

[Dogville]

che la sessualità è complessa, magari fosse tutta nera o bianca, avremmo le idee chiare. Io per ora ho fatto la mia decisione e anche se sono sicuro al 99% comunque non precludo nulla, potrei incontrare la donna della mia vita e sposarla, per ora sto vivendo la mia vita a pieno senza rimpianti.

[Fra86]

che la sessualità è complessa, magari fosse tutta nera o bianca, avremmo le idee chiare. Io per ora ho fatto la mia decisione e anche se sono sicuro al 99% comunque non precludo nulla, potrei incontrare la donna della mia vita e sposarla, per ora sto vivendo la mia vita a pieno senza rimpianti.

La penso come te.

[btw]

il forum è pieno di topic su questo tipo di thoughts, sfogliando un po' credo che tu possa trovare un qualche aiuto.

[Guest korio]

Ciao. Anche io, da bisessuale pieno, comprendo il tuo disagio. Ti do degli spunti (non regole, ognuno è fatto a modo suo) validi per me, che forse possono darti ispirazione per te.

Innanzi tutto il mio desiderio sessuale puro è sempre molto oscillante e dipende dalle persone, dal contesto, dal "target", e sono sempre presenti entrambi i desideri.

Per dirti, ieri pomeriggio ho visto e ho parlato con un ragazzo orsetto che fa il pompiere, biondino in modo spettacolare (e secondo me che non disdegnerebbe un salto tra i maschietti), molto molto bello. La sera ho incontrato e parlato con la splendida estetista di mia sorella e siamo stati a "gattare" tutta la sera.

Però attualmente fra i due probabilmente sarei uscito con il pompiere, perchè in questa fase mi sento più affascinato dal lato gay.

Qualche anno fa non era così, ed infatti è la ragione per cui ci ho messo tanto a diventare un bisessuale "operativo".

Quindi non c'è una regola fissa o una chimica fissa. E' la "maledizione" dei bisessuali, hanno il vantaggio di non precludersi dei mondi, ma hanno lo svantaggio di una insita instabilità che poi un po' si ripercuote anche nei rapporti stabili.

 

Questo però non ti deve far sentire diverso o dar retta a tanti etero e gay che disegnano i bisessuali come mostri insensibili. Hai semplicemente una natura così, crescendo ti abituerai e maturerai le giuste strategie comportamentali. E poi ti capiterà magari di innamorarti e per un po' di rimanere stabile con qualcuno.

 

In bocca al lupo.

[Blink]

Eh non sei da solo... io da neofita totale (e siamo nella stessa situazione credo anche come esperienze) ancora faccio fatica anche solo ad avere pensieri con altri ragazzi e non per un fatto di 'tradimento' verso il mio boy... ma provo proprio una sorta di repulsione e schifo...

Boh, penso sia tutta questione di accettare il proprio essere, e a quanto pare non l'ho ancora fatto completamente...

[Mina]

Tutti i giorni lol.

Per me agli inizi il problema non era soffermarmici a pensare, ma cosa poter o dover dire a chi mi frequentava.

Non avendo certezze sulla mia sessualità, e non avendo nemmeno necessità di metter dei paletti perchè tanto a me personalmente non mi servono a nulla, il mio unico dubbio era cosa dire in giro.

La mia paura piu' grande era cosa sarebbe successo se avessi confessato ad amici e parenti che mi piacciono gli uomini, e alla fine fossi andato a sposarmi con una donna.

Cosa che peraltro non escludo nemmeno oggi.

So che pioverebbero domande tipo "ma non eri gay?" "guarda che la prendi solo in giro" "devi accettarti" e via dicendo.

Questo perche' il 99% delle persone vede appunto o bianco o nero.

E con "la gente" intendo anche gli omosessuali, che pensano sempre che chi viaggia da un sesso all'altro è perchè ancora non si è accettato.

So che la prossima volta che iniziero' una relazione con una donna saran guai (e sopratutto per lei!), perchè negli ultimi 5 anni sono stato con un uomo, ma io seguo il mio "cuore" e non posso impormi di innamorarmi di un sesso piuttosto che di un altro.

Quando e se arriverà questo momento ci pensero', per ora, il fatto che sia f che m mi soddisfano, lo trovo solo un gran pregio.

[Laen]

Non ho mai avuto questi problemi, perchè da sempre mi sono accettato e ho vissuto senza problemi, ma ti posso senz'altro dire che a mio avviso dovresti essere più tranquillo, più rilassato, meno ansioso e iper penserioso.

Vivi la vita come viene, non stare a pensar troppo a completezza, incompletezza e altro di correlato. Senti voglia di stare con un ragazzo? Stacci, fai l'amore con lui, vivi serenamente la passione e goditi il momento. Soffermarsi troppo a pensare comporta solamente una congestione di pensieri che non si sbloccano con tanta facilità. Utilizzando un francesismo, vivi SCIALLO.

;-)

[passionboy80]

Riprendendo molti concetti dagli amici del forum che ti hanno già risposto, ti aggiungo solo poche parole.

Nel corso della vita il tuo scopo è quello di vivere serenamente e soprattutto felice.

La felicità deve sempre essere il tuo faro. Vivi la vita semplicemente, facendo le cose che ti rendono felice.

Non farti assillare dalla tua sessualità. Non credo che ogni giorni ti assilli se sei biondo o moro, se ti piace la verdura o la detesti.

Certamente la sessualità ha un peso determinante nella vita di una persona rispetto al farsi piacere le verdure, ma alla base del discorso c'è il fatto che non devi sempre dubitare di te. A me non piace tanto la frase "devi imparare ad accettarti" ma la frase "devi imparare a renderti felice".

[Patroclo]

"a volte trovo un po' insensato, come dire, incompleto fare sesso con un ragazzo...per me è una trasgressione che diventa fine a se stessa"

 

Ma tu hai voluto fare sesso o amore con questi ragazzi? Se l'hai trovato incompleto è probabile che lo fosse. Io ho compreso la mia omosessualità a 23 anni; l'ho sempre intuita, ma non ho mai provato un vero sentimento verso un ragazzo fino a pochi mesi fa. Prima avevo già avuto una relazione segreta -anche piuttosto lunga- con un ragazzo che non mi piaceva per nulla; però, appunto per il fatto che non mi piacesse, non mi riconoscevo come omosessuale. Mi credevo un etero insoddisfatto che si sfogava come poteva. Poi ho trovato una ragazza, davvero speciale, una persona splendida. Ho sinceramente creduto di essere "guarito"... ma quando ho trovato un ragazzo che mi piacesse e finalmente ho fatto l'amore (ma per davvero)... beh, a quel punto ogni dubbio è svanito.

[schopy]

Patroclo ti perdono per aver usato la parola guarito solo perché l'hai messa tra virgolette :P

No, mai avuto dubbi sulla mia sessualità.

 

A 19 anni stavo con un ragazzo e capitava di sentirmi al posto sbagliato;

perché pensavo che un rapporto fisico tra due uomini fosse il fantasma di un rapporto eterosessuale,

mi sentivo il simbolo della decadenza dei costumi,

eccetera eccetera...

 

Poi però ho capito che avevo molte paranoie

dovute all'educazione cattolica, al radicato senso di colpa.

E soprattutto ho frequentato persone così diverse,

etero, gay, lesbiche,

che ho capito anche che l'immoralità nei rapporti

non c'entra nulla col tipo di pratica sessuale che si fa.

[Loup-garou]

Credo che ormai sia troppo tardi per rispondere all'original poster, ma volevo comunque intervenire.

 

Quando ancora mi ero scoperto gay da poco, mettevo continuamente in discussione la mia sessualità. Solamente che dopo qualche minuto che ci riflettevo mi accorgevo che il mio dubbio non era mai che mi potessero piacere le donne. Il mio dubbio era sempre che mi potessero non piacere gli uomini.

Ragionandoci arrivavo quindi alla conclusione che sapevo di non essere etero, semplicemente avevo ancora difficoltà ad accettarmi come gay.

 

Da parte di un gay che non si è ancora completamente accettato c'è sempre il tentativo di trasformare qualsiasi cosa a una critica all'omosessualità, propria o altrui. Se qualcosa non va nel sesso, forse non sono veramente gay. Se qualcosa non va nei ragazzi che incontro forse gli omosessuali sono tutti stronzi/sessocentrici/superficiali. Inutile dire che un etero avrebbe interpretato analoghe situazioni in maniera completamente diversa.

 

Ora è da un sacco di tempo che non mi pongo più dubbi sulla mia sessualità. Credo quindi che l'unica cosa da fare sia aspettare, aprire la mente ed essere sinceri con se stessi, anche se mentire a se stessi è la cosa più facile del mondo. Col tempo e con l'impegno si cresce e l'accettazione arriva.

[Patroclo]

Patroclo ti perdono per aver usato la parola guarito solo perché l'hai messa tra virgolette :P

OT: Eh, ma è proprio come mi sentivo all'epoca! Prima che mi informassi così tanto e leggessi l'attuale posizione del mondo scientifico, credevo davvero che l'omosessualità fosse una malattia da cui poter guarire. Già mi immaginavo il momento in cui mi sarei presentato dallo psicologo dicendo: "Mi guarisca!" Poi però non ne ho mai trovato il coraggio -per fortuna. Soldi risparmiati!