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L’Istat ha detto sì: nel censimento ci saranno anche le COPPIE GAY


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Finalmente una buona notizia, tra un pestaggio omofobo, una censura televisiva e vari insulti ad hoc.

 

Dopo anni e anni di battaglie, l’Istat ha detto sì all’introduzione delle coppie gay all’interno del CENSIMENTO 2011.

 

Per la prima volta potremo quindi sapere quante famiglie gay o lesbiche, con o senza bimbi, vivono in Italia. Un particolare non da poco, perché solo così potremo capire QUANTI nuclei familiari ad oggi in questo benedetto paese vengono letteralmente privati dei DIRITTI FONDAMENTALI. E attenzione, perché anche se ce ne fosse solo UNA quell’UNICA ‘famiglia’ meriterebbe comunque TUTTI i diritti riservati e concessi alle famiglie ‘tradizionali’. Ma nel caso in cui fossero molte, molte e molte di più, il dato non potrebbe più essere schifato e schivato, come fa da ANNI l’attuale politica nazionale.

 

Per l’occasione è nato anche un SITO AD HOC, che spiega le PROCEDURE per poter compilare nel miglior modo possibile l’atteso censimento, che arriverà nelle case di TUTTI gli italiani a partire dal prossimo 9 ottobre. Un paio di crocette al posto giusto potrebbero cambiare la STORIA di questo paese. Quindi fate attenzione alla compilazione, perché è arrivato il momento di dire che SI’, CI SIAMO ANCHE NOI.

 

[www.spetteguless.it]

 

Qui il sito.

 

http://www.gay.it/fa...tareiltuoamore/

Scrivo qui quello che ho scritto altrove:

 

Pessima idea quella di andare alla conta. Quando l’ISTAT

presenterà i dati e risulterà che le coppie gay in Italia sono

lo 0,00001% del totale già mi immagino il titolo de “Il Giornale”

e i commenti di Giovanardi. Chiedere il censimento è stato

l’ennesimo errore madornale del movimento gay italiano.

è vero che le coppie gay risulteranno lo 0,000....0001% del totale, tuttavia non si può sempre vedere le cose dal punto di vista negativo, se non vengono considerate vi lamentate dell'esclusione, se vengono considerate vi lamentate che i dati verranno strumentalizzati. beh adesso è il momento delle coppie gay di farsi contare per poter almeno dire di esistere.

anche se fossero l'1% ho paura che cmq anche a dati certi, i politici facciano le orecchie da mercante..

 

comunque sono fiducioso e non vedo l'ora di compilare tutto quello che c'è da compilare :)

Fabio Castorino

Penso che l'impatto positivo di contarsi esista solo in società dove una grande percentuale dei gay è dichiarata, e ci sono molte coppie che hanno deciso di vivere insieme alla luce del sole, magari crescendo dei bambini: in questo caso il censimento mostrerà che una parte non trascurabile dei cittadini è privata di alcuni diritti fondamentali, e contribuirà quindi alla lotta per i diritti civili.

Invece in una società, come mi sembra sia ancora quella italiana, dove la percentuale dei gay dichiarati è ancora abbastanza bassa, e le coppie che hanno il coraggio di convivere ancora pochine, il censimento rischia di essere un boomerang, che confermerà la tesi degli omofobi che queste rivendicazioni interessano solo una piccolissima minoranza, e che non si può pretendere che si modifichino le leggi per un gruppo così ridotto di persoone.

Forse era meglio aspettare il censimento del 2021.

@ Madoke: che il numero delle coppie conviventi risulterò bassissimo

è una certezza. Lo si è visto in paesi ben più gay-friendly dell'Italia.

Quando risulterà che lo coppie gay sono lo 0,00001%, come pensi che

reagiranno il governo e i giornali di destra? Ovviamente faranno titoloni

del tipo: "Le coppie gay non esistono, i veri problemi sono altri."

 

E tutte le volte che Giovanardi andrà in televisione a parlare di gay

tirerà fuori il censimento dell'ISTAT e dirà: "Carta canta, lo dice l'istat

che le coppie gay praticamente non esistono e che i veri problemi

del paese sono altri."

 

E' l'ennesimo autogol del movimento gay, glielo abbiamo offerto

su un piatto d'argento.

Ma a parte quello che diranno governo e giornali di destra, quale sarebbe l'effetto negativo di sapere che le coppie gay di conviventi sono poche? Qualcuno ha mai pensato che fossero numerose?

Governo e giornali di destra non ci avrebbero appoggiato comunque e avrebbero avuto da ridire comunque.

 

E lo stesso vale per i comuni mortali. Quelli che ti dicono "I conviventi gay sono troppo pochi per fare una legge apposta" sono gli stessi che sarebbero stati comunque contrari ai diritti gay.

Non essere così ingenuo, Loup-garou. La lotta per i diritti gay è una cosa

seria, quando Grillini andava in TV a dire che in Italia ci sono 500.000 coppie

gay, faceva un effetto enorme sul pubblico, ora non potrà più dirlo.

 

Il punto non è quante sono le coppie gay. Il punto è il dilettantismo delle

associazioni gay. Di autogol in autogol siamo al punto in cui ci troviamo.

E' con la nostra vita che questi idioti stanno giocando.

La notizia è buona, seppur calvin non sbaglia a dire che in un modo o nell'altra verrà strumentalizzata. Almeno speriamo nel modo meno indolore possibile. Però serve anche a noi, per renderci conto del fenomeno, del resto per risolvere un problema servono dati certi e non un approssimativo "Mi sa", o "Mi sembra".

Se volete; anch'io so usare la retorica politica, però :D

 

"I dati dell'ISTAT confermano un dato preoccupante;

gli omosessuali italiani sono scoraggiati a convivere

a causa della mancanza di una legge che li tuteli.

Si ritrovano così a pesare sulle famiglie di origine

o - peggio - a vivere "ciascuno a casa propria"

aggravando il quadro della richiesta immobiliare

e - così facendo - aumentando i prezzi delle case.

Un aumento che inciderà sui costi

proprio della famiglia eterosessuale

che la Destra dice di voler difendere"

Grillini può tranquillamente continuare a dire che ci sono 500.000 coppie gay se vuole, visto che coppia non è sinonimo di conviventi.

 

Se poi il numero fosse veramente tanto basso, sarebbe anche un'ottima campagna: "Guardate quanto gli omosessuali abbiano bisogno del matrimonio gay. In Italia i conviventi gay sono un decimo che in Spagna"

Non è solo un problema di "chi controlla i media";

ma anche di "chi viene invitato a controbattere a Giovanardi".

 

La risposta praticamente scontata sarà:

"Fosse anche una sola persona,

ha il diritto di venir trattata come gli altri cittadini"

 

Altre risposte politiche divertenti sarebbero:

"Se le famiglie omosessuali sono così poche

come potete credere che minino il matrimonio etero?

Perché ne parlate così spesso come una piaga generalizzata?

Temete davvero che facciano una vera concorrenza

per l'assegnazione delle case popolari?"

 

In realtà a livello di prassi politica sono d'accordo con te.

Dico solo che manca anche la capacità di gestire gli eventi;

come ad esempio una lettera su tutti i giornali da parte di ArciGay

che dia la sua interpretazione dei dati statistici.

 

Una discussione su "come reagire alla pubblicazione dei dati"

potrebbe essere più produttiva rispetto ai "perché sì" o "perché no"

Beh, a questo punto non resta che attendere che i dati

vengano pubblicati e vedere cosa ne sarà di questa

ennesima ottima idea. Proprio come tutte le altre ottime

idee: Premiare Iva Zanicchi, eleggere un etero a capo

di Arcigay a Bari, non pressare Vendola, assecondare

il PD, prendere finanziamenti pubblici ecc. ecc.

Se si votasse oggi le pressioni

non dovresti farle su Vendola, ma sull'UDC.

:D

 

Con questa legge elettorale PD, SeL e IdV

non avrebbero la maggioranza al Senato

e dovrebbero accordarsi con l'UDC

praticamente su ogni legge.

Se i diritti che pochi di noi chiedono dovessero essere conquistati in base alla situazione strettamente

italiana, non li avremmo mai. Analogamente, è sicuro che il bassissimo numero di coppie gay che risulterà

sarà usato contro di noi, e da tutti, non solo da Giovanardi. Giovanardi lo dirà ad alta voce nelle trasmissioni

televisive, ma nella realtà della vita interna dei partiti la cosa peserà egualmente. E la gente comune, anche

non dichiaratamente omofoba, dirà anch'essa che le coppie gay praticamente non esistono. Insomma lo

diranno tutti. Noi possiamo ottenere diritti solo sulla base di una pressione che usi come cassa di risonanza

la situazione legislativa europea. In altri termini, solo in nome di principi giuridici, e principi di civiltà, non certo

per ragioni quantitative.

 

Perché parlo dei diritti costituzionali, in un topic sul censimento? Perché quella è l'unica cosa che conta,

che pesa, e che modificherebbe la realtà italiana. Qualunque altra piccola conquista più o meno simbolica, è

riassorbita da una stampa, da uno Stato e da una pubblica opinione che ci ignorano, fondamentalmente, o ci

sono ostili, a parte piccolissime eccezioni.

 

Sarebbe riassorbita in qualunque Paese del mondo, a maggior ragione in Italia (per ragioni che sarebbe troppo

lungo anche solo citare). È solo su quel tavolo che noi guadagniamo qualcosa, e possiamo riuscire a usare quel

qualcosa come leva rispetto a una situazione culturale e sociale generale.

 

Per questo la soddisfazione che alcuni di voi, legittimamente, esprimono, non va enfatizzata. Quando una cosa

è troppo piccola, è al massimo ininfluente, in un contesto che non è stato modificato sui punti di volta. E per questo,

anche, la politica dei piccoli passi non solo è sbagliata per il movimento glbt, e non è stata adottata in nessun Paese

del mondo che ha visto conquiste gay, ma è particolarmente sbagliata per l'Italia, anche se si vuol far credere il

contrario.

Fabio Castorino

Ho trovato questo articolo sul censimento negli Stati Uniti del 2010, che ha rivelato che negli USA ci sono quasi un milione di coppie omosessuali conviventi, che sono presenti in quasi tutte le contee del paese, e che il 22% di queste sta allevando dei figli. Tutto sommato, mi sembra un buon risultato, ma temo che in Italia la situazione sia diversa, soprattutto per quanto riguarda le coppie con figli (praticamente inesistenti).

 

http://www.advocate....very_US_County/

Il vero dato interessante, per come la vedo io, non è tanto sul numero delle coppie gay, ma sul numero delle coppie conviventi, senza che siano sposate (visto che non si chiede se la coppia sia gay o meno, quello si deduce dal resto del questionario). Con i numeri alla mano, si vedrà se non sia il caso di creare qualcosa che regoli le convivenze. Per la situazione attuale, sarebbe già un enorme passo avanti.

Il vero dato interessante, per come la vedo io, non è tanto sul numero delle coppie gay, ma sul numero delle coppie conviventi, senza che siano sposate (visto che non si chiede se la coppia sia gay o meno, quello si deduce dal resto del questionario). Con i numeri alla mano, si vedrà se non sia il caso di creare qualcosa che regoli le convivenze. Per la situazione attuale, sarebbe già un enorme passo avanti.

 

Questa cosa dell'equiparare le coppie gay con le coppie etero che SCELGONO di non

sposarsi è un vizio tutto italiano dovuto soprattutto all'errore strategico del movimento di

non chiedere il matrimonio ma soltanto i PACS al secondo governo Prodi.

I PACS in Francia furono un compromesso (era il 1999!) ed è praticamente l'unico paese

del mondo ad avere un istituto simile per le coppie etero.

 

Coppie gay che vogliono sposarsi e coppie etero che NON vogliono sposarsi non sono

per niente la stessa cosa e cercare di accomunarle è un errore strategico.

Ma soprattutto: dai censimenti risulta già quante siano le coppie etero conviventi, e ci sono anche altre decine di statistiche al riguardo.

Non mi sembra che questo abbia fatto sì che si creasse una legge per regolamentare le convivenze.

 

Non capisco quindi che speranza si possa nutrire per il matrimonio omosessuale, indipendentemente se le coppie gay in Italia siano il 10% o lo 0,0001%.

 

Non è coi censimenti che si fanno le leggi o si smuovono le coscienze, eh.

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