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Voi... per cosa vivete?


Divine

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ho sempre pensato che la motivazione sia fondamentale per tutte le cose, perchè secondo me senza una motivazione forte non si riescono ad affrontare certe cose, certe crisi...

 

A volte però mi sembra di non avere più neanche un motivo per andare avanti, sarà che ultimamente sto in una fase ultradepressiva :gha: e tutto attorno a me sembra saver perso valore...

 

Perciò vorrei chiedere a voi... voi per cosa vivete? Avete un motivo per cui lottare? per cui andare avanti nei momenti difficili? Però non ditemi "lotto per il mio fidanzato/fidanzata". Io voglio un motivo vostro, una cosa che riguardi solo voi e nessun altro...

 

Voi ce l'avete un sogno che riguardi solo voi?

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Voglio vivere per rendermi conto da solo di quanto valgo. Ho passato un periodo a ritenermi inutile, insulso, un errore della natura (non criticatemi vi prego, ero veramente giù di morale in quel periodo).

Ma ora, che ne sono uscito, voglio davvero far capire a me stesso che ho delle potenzialità. ;-)

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Io vivo... per me!

No, a parte questa perla di egocentrismo, io vivo per scoprire.

Non riuscirei ad immaginare un mondo statico dove nulla cambia,

dove non si impara nulla di nuovo, dove non si fanno sbagli.

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Ricercare il piacere e schivare il dolore, no?

La tua domanda sottintendeva di spiegare

cosa ci faccia star bene e cosa ci faccia star male?

 

Quando sono depresso e mi pare che la mia vita sia senza valore,

mi metto di nuovo lavorare al mio libro.

Sfortunatamente non sono praticamente mai depresso

(ma domani compio 33 anni, quindi ho delle buone speranze di deprirmi)

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No, a parte questa perla di egocentrismo, io vivo per scoprire.

 

La mia mente ha letto "scopare" XD

 

Io cerco di non domandarmi per che cosa vivo, altrimenti il mio cervello mi porta a fare giri labirintici in cui spesso mi perdo per ore senza arrivare a nulla e dove la fanno da padroni argomenti come "solitudine" e "amore".

Sarà riduttivo ma preferisco vivere e basta. L'esperienza mi insegna che meno domande mi faccio e meglio è...

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Perchè sono diverso da quello che i miei e i miei parenti si aspettavano , voglio dare un esempio al mondo di come posso vivere le cose in maniera alternativa senza dover rimpiangere la massificazione e aiutare chi ha problemi ad accettarsi.

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Non è affatto superficiale o scontato dire di vivere per un'altra persona: a un genitore non chiederesti mai di non dire assolutamente che vive per il figlio...

Certo, non è l'ideale vivere per un'altra persona, a prescindere che sia un amante o prole, ma in determinati momenti della propria vita può capitare.

La motivazione precisa cambia di giorno in giorno, mese in mese...il motivo per cui si vive tutta la propria vita sarà al massimo un concetto. Sono rare le persone con un singolo obiettivo nella loro esistenza, e in genere sono anche quelle che hanno la costanza di raggiungerlo.

 

L'andare oltre la morte mi spinge a lottare. Il pensare di riuscire a dare qualcosa all'umanità che viva oltre al mio corpo mortale. Il pensiero che il mio nome sia pronunciato tra quelli di un Manara, un Klimt...

Quando non si tratta di lotta ma semplicemente di ricordarmi per cosa va vissuto ogni momento, invece, cucino qualcosa di nuovo e buono e me lo magno. L'esplorazione sensoriale è uno dei motivi per cui continuo a vivere, anche in quei momenti in cui sento che non rimarrà nulla di me, dopo che me ne sarò andata: perché almeno mi sarò divertita.

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Io vivo per due o tre cose fondamentali, non per una sola.

 

Quando ero più giovane, avrei messo, anzi mettevo, al primo posto l'omosessualità: prendermela,

viverla, in tutte le sue dimensioni (che poi sono sempre una stessa unica dimensione),

ad esempio anche fare qualcosa per l'omosessualità, con una piccola militanza.

 

Poi c'è la conoscenza. Leggere, studiare, e, lo metto allo stesso livello, conoscere e ascoltare

musica, e per terzo metto il cinema, che ha su di me una potente attrattiva.

Coltivare la conoscenza in questi ambiti è una delle mie occupazioni e passioni fondamentali.

 

Scrivere: oggi è la cosa più importante.

 

Svolgere bene il mio lavoro: sono un privilegiato, faccio un lavoro che amo, il lavoro che avrei comunque

scelto di fare, un lavoro che mi porta anche in parte a contatto con le persone.

 

L'unica cosa sgradevole è che non potrò vivere fino a 400 anni, come vorrei.

 

Le motivazioni per arrivarci ce le ho tutte, per prima la «mancanza», e la coscienza dei miei limiti in tutti

i campi, che, dice Platone, è la caratteristica fondamentale di Eros. E Eros è alla base di tutto, di tutto ciò che

vogliamo e desideriamo, quindi della vita e della voglia di vivere.

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Sarà riduttivo ma preferisco vivere e basta.

 

Anch'io la penso così, infatti non mi sono mai perso a pensare qual è lo scopo della mia estistenza. Potrei dirti che vivo per poter essere realizzato un giorno, aver un bel lavoro, una famiglia, ma non penso mai troppo in avanti, non si sa mai cosa possa riserbare la vita. Però dall'altra parte sono curioso di scoprire cosa mi aspetta, fra tutte le infinite possibilità che ci si parano davanti.

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Anche io non mi domando per cosa vivo. Prima lo facevo, soprattutto quando ero represso e iniziavo con le mie seghe mentali su omosessualità, vita, perché, per come ecc ecc

 

Secondo me è importante vivere per quello che ci piace fare e per le persone che amiamo.

 

Vivo per la mia famiglia (partner incluso) perchè li amo

Vivo per lo sport perchè mi fa stare bene

Vivo per il lavoro perchè mi fa campare

Vivo per viaggiare perché il mondo è fatto per essere visitato, per conoscere nuove culture, posti incantevoli, posti con passati storici

Vivrei anche per aiutare il prossimo, tipo beneficenza, ma non sono ancora economicamente autosufficiente per farlo.

 

Sono risposte scontate? a me piacciono

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Ricercare il piacere e schivare il dolore, no?

La tua domanda sottintendeva di spiegare

cosa ci faccia star bene e cosa ci faccia star male?

 

non proprio. La mia domanda è trasparente: qual è lo scopo per il quale vivi?

 

Sono molto belle e profonde le vostre risposte :wub:

 

dicevo di non voler avere risposte del tipo "vivo per lui/ per lei" perchè il concetto di vivere per qualcuno (a parte i figli, chi ce li ha) lo trovo rischioso....

 

comunque anche io penso che non c'è un motivo unico e definitivo ma che le motivazioni possano cambiare di volta in volta.

secondo voi chi si chiede per cosa vivere è una persona che non riesce a vivere e basta? spesso mi sento dire, come ha detto zell, che bisogna vivere per vivere. Che il senso della vita è la vita stessa.

 

Ma io ho bisogno di un motivo per il quale svegliarmi la mattina, di un motivo per cui soffrire. Ho bisogno di un motivo per tutto.

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Non mi sono mai posto la domanda, ma credo potrei rispondere così: non ho motivi per cui non voglio vivere.

Insomma io vivo perché mi piace, ho degli amici che mi vogliono bene, dei coinquilini fantastici, una famiglia che non mi fa mai mancare nulla, quello che studio mi piace (ho appena iniziato la magistrale, vediamo come andrà xD ) vivo perché un giorno vorrei girare il mondo, vedere almeno tutto quello che ho studiato e sto studiando in questi anni.

 

[baka mode:on]Ok adesso giusto per buttarla sul banale: non potrei mai morire almeno non prima di vedere la fine di Naruto, Bleach e Detective Conan xD [baka mode:off]

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vivo per trovare la persona giusta di cui innamorarmi.. poi ogni cosa verrà da sè e sarà più facile da affrontare .

 

 

[baka mode:on]Ok adesso giusto per buttarla sul banale: non potrei mai morire almeno non prima di vedere la fine di Naruto, Bleach e Detective Conan xD [baka mode:off]

 

se mai finirà xD

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Insomma io vivo perché mi piace, ho degli amici che mi vogliono bene, dei coinquilini fantastici, una famiglia che non mi fa mai mancare nulla, quello che studio mi piace (ho appena iniziato la magistrale, vediamo come andrà xD ) vivo perché un giorno vorrei girare il mondo, vedere almeno tutto quello che ho studiato e sto studiando in questi anni.

In modalità sfiga on:

anche se tutto questo non dovesse esserci più si può sempre vivere per aiutare gli altri.

Ad esempio se fossi un uomo finito e solo me ne andrei in Africa ad aiutare il prossimo, in quel caso l'unica cosa che avrei sarebbe la salute

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Da sempre vivo per la mia famiglia e per il vivere in sé, da intendere sia come un voler conoscere ed approfondire ciò che mi appassiona (o potrebbe farlo), sia come un guardarmi intorno e trarre sempre spunto per una crescita interiore.

Anch'io tra cent'anni vorrei morire pensando che qualcosa e qualcuno mi sopravviverà in positivo, ma come accennato da Ariel, nel mentre voglio essere viva, godermela ed essere sempre capace di stupirmi o pensare che avrò sempre di che amare, conoscenze da acquisire, qualcosa da suonare, libri/canzoni/film tali da interessarmi, luoghi o persone da imparare a conoscere.

E' sì una banale ricerca del piacere, ma trovo che sia anche una consapevolezza del proprio esser vivi, in grado di non darsi mai per vinti e anche di dare/ricevere qualcosa avendone la possibilità.

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non proprio. La mia domanda è trasparente: qual è lo scopo per il quale vivi?

 

Sono molto belle e profonde le vostre risposte :wub:

 

dicevo di non voler avere risposte del tipo "vivo per lui/ per lei" perchè il concetto di vivere per qualcuno (a parte i figli, chi ce li ha) lo trovo rischioso....

 

comunque anche io penso che non c'è un motivo unico e definitivo ma che le motivazioni possano cambiare di volta in volta.

secondo voi chi si chiede per cosa vivere è una persona che non riesce a vivere e basta? spesso mi sento dire, come ha detto zell, che bisogna vivere per vivere. Che il senso della vita è la vita stessa.

 

Ma io ho bisogno di un motivo per il quale svegliarmi la mattina, di un motivo per cui soffrire. Ho bisogno di un motivo per tutto.

 

Vuoi sapere qual è il motivo per cui mangio?

Sono due: ho fame e mi piace il sapore del cibo.

Così è per "vivere".

Voglio vivere e mi piace la vita.

 

Non ho alcun motivo per soffrire, invece.

Se pensassi che la Vita non possa più

riservarmi qualcosa di buono,

allora mi ammazzerò o ammazzerò

chi dovesse togliermi la gioia di vivere.

 

Perché io non sono fatto per soffrire e basta,

ma sono nato fondamentalmente per godermela.

Ed è qui che salta fuori la questione del "vivere per gli altri".

 

Gli Altri spesso ci sanno delle ottime ragioni per vivere:

lavori dieci ore in fonderia, ma hai dei cuccioli a casa;

una ragazza o ragazzo innamorato che ti aspetta.

La loro felicità potrebbe valere un po' di sofferenza, no?

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Per me stesso. Ma è troppo semplicistico dire: "Per essere felice"

dato che è valido per ogni essere umano sulla terra e quindi la domanda giusta è

"Qual'è la vera fonte della vostra felicità, il vostro obiettivo di vita?"

E per me è essere amato; se raggiungerò uno stato in cui sarò circondato

da persone che mi amano sinceramente, allora avrò raggiunto il mio obiettivo.

 

Sottolineo che non è così scontato come sembra! Per molti la vera felicità può

essere un obiettivo concreto e palpabile, per altri una serenità

e una scoperta interiore e così avanti.

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Vivo per la Vita, vivo perché sono curiosa e voglio vedere cosa c'è dopo. Vivo per la Musica, che non mi esce mai dalla testa e vivo per il cielo, che nonostante tutto 'sto pandemonio resta ancora lì e ci resterà sempre, magari cambierà, ma sarà sempre su. Quindi non vedo perché non dovrei farlo io.

Di punti fissi ne ho e sono quei tre. Poi mi aggrego ad Almadel e dico che sì, vivo perché voglio vivere e mi piace la vita.

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be alcune delle mie motivazioni sono già state dette ma vale la pena ripeterle.. :roll:

Cmq io Vivo proprio per realizzare i miei obbiettivi, i miei sogni e i miei ideali (se mai si possono definire tali)..vivo per potermi laureare al più presto,poter lavorare, sposarmi avere figli e creare una famiglia tutta mia, dimostrare anche al vicino quanto sia normale il mio amore..

Vivo anche per imparare, stupirmi davanti alle novità, visitare il mondo e conoscere le diversità culturali.. ma vivo anche per i piccoli momenti di felicità, come quando ascolti una canzone che mi piace tanto e mi mette di buon umore per tutta la giornata..insomma vivo per le piccole e grande cose che mi rendono felice...la mia filosofia è : si vive una volta sola e per questo bisogna vivere quanto meglio possibile, cercando (anche un pò egoisticamente) di stare quanto più bene si può e cercando di fare ciò che piace senza creare danni altrui, una vita più felice possibile è quelli che tutti vogliono e spesso dipende solo da noi crearla (ve lo dico io che ho avuto tantissimi eventi tragici ma non ostante tutto vado avanti e cerco di essere felice)

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Io sono romantico e fondamentalmente vivo per trovare il mio principe azzurro, che da qualche parte secondo me esiste. Tutto il resto è secondario...vabbé non esageriamo, vivo anche per sapere come andrà a finire, se avremo i diritti, se verrà la fine del mondo tipo, e poi mi ritrovo anche nel discorso della conoscenza vorrei apprendere tante cose sugli oggetti, le persone, la vita. Certe volte mi sembra che il mondo giri al contrario allora metto su la play e mi distraggo giocando. Oppure leggo un libro. Ma spesso dopo la lettura ho le idee più confuse di prima...

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"Qual'è la vera fonte della vostra felicità, il vostro obiettivo di vita?"

E per me è essere amato; se raggiungerò uno stato in cui sarò circondato

da persone che mi amano sinceramente, allora avrò raggiunto il mio obiettivo.

e se poi quelle persone tu non le amerai?

secondo me ciò che rende felici è la parte attiva, cioè amare, più che essere amati.

 

ci sono stati dei momenti in cui vio sembrava di non avere più motivi validi per vivere?

a me spesso capita.

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Ciao! Se non avessi aperto tu questo 3d, probabilmente l'avrei fatto io.

Nell'ultimo periodo mi sono trovato davanti a certe situazioni che mi hanno fatto riflettere proprio sullo scopo della mia vita.

Quando vieni a sapere che il fratello di un tuo amico ha tentato di togliersi la vita ben due volte, forse per reazione sei costretto a pensare: "e io cosa ci faccio qui?".

Ho trovato la risposta: agire, fare qualcosa di utile, questo credo debba essere lo scopo della nostra vita.

Mi sono reso conto che fino ad ora ho vissuto non dico in maniera egoistica, ho sempre aiutato la mia famiglia e i miei amici, però sento che questo non mi basta più: vorrei essere più utile.

Concordo in parte con chi dice che vive per la persona di cui è innamorato, non posso dire di essere totalmente d'accordo perché non mi sono mai trovato nella situazione di essere ricambiato (eh, che cosa ci si può fare? :rotfl:).

E, Divine, alla tua domanda rispondo: anche se non ti sembra di avere più ragioni valide per vivere, continua a impegnarti e a guardarti intorno, sicuramnte le troverai!

Ps: rileggendo sembro un fanatico cattolico! Per quanto io non creda penso però che questo principio della religione possa essere valido lo stesso! :sorriso:

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e se poi quelle persone tu non le amerai?

secondo me ciò che rende felici è la parte attiva, cioè amare, più che essere amati.

 

ci sono stati dei momenti in cui vio sembrava di non avere più motivi validi per vivere?

a me spesso capita.

 

 

In realtà fino ad ora mi è sempre difficile non apprezzare una persona a cui piaccio.

Se mi ami hai già un piede nel mio cuore xD

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spesso mi sento dire, come ha detto zell, che bisogna vivere per vivere.

Che il senso della vita è la vita stessa.

 

Ma io ho bisogno di un motivo per il quale svegliarmi la mattina

 

L'asserzione che il senso della vita è la vita stessa è molto pericolosa. Può essere, a seconda

di chi la pronuncia, una vuota tautologia, o una verità. È una verità se si vuol semplicemente dire

che, qualunque obiettivo si abbia, qualunque senso si ricerchi, esso dovrà concretizzarsi

nella propria esistenza, nelle proprie azioni, passioni, negli obiettivi che si hanno. Altrimenti può

essere un invito all'in-coscienza. Ora si può essere tranquillamente in-coscienti, e vivere

benissimo: ma solo se si è in-coscienti, altrimenti ci si mente e ci si manca.

 

Quindi bisogna capire innanzitutto a quale categoria di essere umano si appartiene, e poi

sposare il proprio destino, la propria verità.

 

Tutti hanno bisogno di avere degli obiettivi, non sei tu sola che senti questa esigenza. Se non li hai

ancora individuati questo significa che per qualche ragione che tu sola puoi sapere te lo sei, in

qualche modo, vietato, oppure hai avuto paura (avere obiettivi, scopi, passioni, anche ambizioni, è bello,

ma può fare paura), oppure non senti di avere abbastanza forza, ancora, per porteli e proporteli. Ma la

forza vien facendo esercizio.

 

In fondo la risposta dovrebbe essere semplice, credo: quello che ci spinge ad alzarci dal letto, ad uscire

da casa, a fare questo e quello, non è tanto "vivere la vita" (concetto che rischia di essere molto astratto)

ma realizzare se stessi, e i propri desideri. E ci sono delle cose che è impossibile saltare: avere un lavoro,

acquisire la propria indipendenza economica, avere una dimora propria. Da queste cose nascono altri

desideri e altri piaceri; altre prospettive e nuovi interessi: ci si scopre realizzandosi nella prassi.

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Vivere per vivere è una risposta che solitamente si dà quando una persona non ha idea perché esiste. Cioè, non che sia valida. Secondo me è analoga alla domanda perché si è omosessuali. Non so rispondere alla questione, posso dire che secondo me, alla fine, la vita è soprattutto una scelta inconsapevole, consapevole. Quando non si sa perché si vive, si sa solamente che si vuole vivere e questo desiderio è già un punto di partenza, poi il passo successivo è per l'appunto realizzarlo quindi bisogna trovarsi nel mondo. Seppur non vi sia la conclusione per questo percorso, credo che alla fine, bisogna sentire e tastare concretamente questa consapevolezza: voglio vivere in ogni caso. Faccio l'analogia con l'omosessualità perché è uno stato che non si sceglie, ma si sceglie accettarlo e quindi se ci fosse l'occasione di scegliere si sceglierebbe comunque l'omosessualità. Una persona che si accetta, è una persona che arriva a questa consapevolezza.

Forse si vive per sentire questo sentimento, che è in ognuno di noi, ma che è troppo distante per percepirlo. ^^

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secondo voi chi si chiede per cosa vivere è una persona che non riesce a vivere e basta? spesso mi sento dire, come ha detto zell, che bisogna vivere per vivere. Che il senso della vita è la vita stessa.

Ma io ho bisogno di un motivo per il quale svegliarmi la mattina, di un motivo per cui soffrire. Ho bisogno di un motivo per tutto.

 

Credo, come hanno già detto, che il domandarsi quale scopo si abbia nella vita sia segno di un desiderio di crescita interiore, della ricerca di un qualcosa di diverso perché la realtà che si ha non soddisfa più.

Non porsi la domanda, io credo, significherebbe essere pseudo-amorfi o completamente sereni e soddisfatti (cosa piuttosto difficile, diciamocelo).

 

E in effetti la domanda mi suona più difficile di quanto sembri.

Io vivo per completare la mia opera. Il bello è che non ho ancora esattamente scoperto di cosa si tratti, ma in fin dei conti credo che sia il racconto di una storia dal suo inizio alla fine. Non semplicemente la scrittura di un romanzo, qualcosa che nella mia testa è ben diverso dal pubblicare-stampare-vendere. Un mondo che mi porto dentro da quando sono piccola e che ogni tanto spunta in qualche disegno, o in qualche mio scritto, ma che non mi ha ancora rivelato il suo filo conduttore.

Più che altro... non è il motivo principale per cui mi alzo dal letto la mattina, ma è sicuramente l'ottima ragione per cui mi dispiacerebbe troppo morire.

 

E, come dicevi tu, quando penso alla mia vita ed alla mia morte non c'è mai l'ombra di qualcun altro a parteggiare da una o dall'altra parte. Non perché io sia sola, ma perché è una questione troppo personale per metterla nelle mani di qualcuno che non sia io.

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comunque anche io penso che non c'è un motivo unico e definitivo ma che le motivazioni possano cambiare di volta in volta.

secondo voi chi si chiede per cosa vivere è una persona che non riesce a vivere e basta? spesso mi sento dire, come ha detto zell, che bisogna vivere per vivere. Che il senso della vita è la vita stessa.

 

Ma io ho bisogno di un motivo per il quale svegliarmi la mattina, di un motivo per cui soffrire. Ho bisogno di un motivo per tutto.

 

Credo che le nostre motivazioni siano molto meno razionali di quanto pensiamo. Alcuni lo hanno espresso dicendo che "si vive per vivere"; io potrei dire che c'è un istinto che porta ad andare avanti, spesso senza chiedersene il motivo. Penso che questo istinto abbia molto a che fare con la ricerca di una gratificazione. Nel momento in cui qualcosa (raggiunto o sperato) ci gratifica, ecco che quel qualcosa diventa un motivo per cui vivere, anche quando non ne siamo del tutto consapevoli.

Per alcuni saranno grandi, chiari obiettivi (diventare violinista, trasferirsi all'estero...) ma per la maggior parte di noi è una quotidiana ricerca di piccole soddisfazioni, di solito più che sufficienti a far sì che non ci domandiamo di continuo per cosa viviamo. Tutti noi abbiamo a disposizione una certa dose di possibili gratificazioni, che sia alzarsi la mattina e trovare il sole, o leggersi un bel libro, o suonare il proprio strumento, o dare il prossimo esame, o vedere una persona cara.

 

Il punto è che non tutti e non sempre ne godiamo allo stesso modo. A parità di condizioni esterne, qualcuno è soddisfatto, un altro no.

 

Le motivazioni poi, secondo me, hanno molto a che fare col desiderio: anche quando non si ha quasi nulla di gratificante, nella propria vita, il desiderio spinge a vivere e ad adoperarsi per ottenere quella gratificazione, in futuro - e il desiderio è quindi una molla potentissima.

Non trovare motivi per vivere potrebbe allora significare, in sostanza, non riuscire a desiderare.

 

Quando la domanda sul senso sorge pressante e continua, forse è diminuita la possibilità di desiderare; potrebbe succedere quando:

  • cala la capacità di provare piacere per le normali gratificazioni, che sembrano inutili e insufficienti;
  • il desiderio è frenato da altri fattori, come la paura del fallimento;
  • può anche darsi che le condizioni esterne siano davvero difficili, per cui si rinuncia ai desideri perché sembrano tutti davvero irraggiungibili, inutili e frustranti; tuttavia ci sono persone in condizioni terribili che riferiscono di avere motivi per vivere, e questo mi fa pensare che le motivazioni sorgano dentro di noi.

 

Personalmente, non ho motivi specifici per vivere, a parte, appunto, la ricerca di tutto ciò che mi fa stare bene. Tra le cose che mi fanno stare bene ci sono: amare e essere amata, sentirmi utile, sentirmi indipendente, godere della natura, ecc.

 

Quindi desidero queste cose, e vivo ogni giorno per riuscire ad ottenerle. Il semplice piacere che ne deriva è una motivazione sufficiente a giustificare lo sforzo per raggiungerle.

 

ci sono stati dei momenti in cui vi sembrava di non avere più motivi validi per vivere?

a me spesso capita.

 

Io ho desiderato di non vivere di fronte al dolore fisico insopportabile.

A parte questo, ho sempre avuto profonde mancanze (specialmente affettive) ma, di conseguenza, un fortissimo desiderio di colmarle. Questo desiderio mi spingeva ogni giorno ad adoperarmi per realizzarlo; ogni fallimento era certamente una delusione, ma il desiderio restava così forte che non rinunciavo mai a tentare in nuovi modi.

Questo costante, testardo inseguimento della felicità mi ha spinto a vivere per molto tempo.

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