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La bisessualità può rimanere tale?


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@Korio: Non leggo dove Hinzelmann abbia scritto che una relazione eterosessuale dovrebbe minare la bisessualità.

Quello che io ho capito, è che Hinzelman personalmente sente di fare una distinzione tra orientamento sessuale (i.e., secondo l'APA, "definisce l'universo di persone con cui una persona è in grado di trovare soddisfacenti e appaganti relazioni") e identità sessuale, che è il modo in cui un individuo percepisce la propria sessualità; su questa base, ha affermato che la relazione in cui è impegnato un individuo, incide sulla sua identità sessuale (il che mi sembra plausibile). Tutto rigorosamente secondo la sua opinione.

Chiarito questo, non c'è alcuna fobia nell'affermazione, visto che non sta ponendo condizioni di discrimine né sminuendo l'orientamento (o le persone con orientamento) bisessuale. Oltretutto il tuo esempio con le persone di pelle non bianca è totalmente fuori tema, e dimostra che non hai ben capito il suo punto di vista.

 

@Almadel: Io conosco un esempio di bisessuale che è passato da una relazione con un uomo ad una con una donna, o almeno che sta per iniziare la seconda. Magari poi gli faccio leggere il topic.

Io ho un orientamento sessuale bisessuale

e una identità sessuale gay.

Anche quando faccio qualcosa con una ragazza

e/o me ne sento attratto, premetto di essere gay.

Come Ilromantico ho avuto una importante storia etero

dopo una importante storia gay.

Semplicemente ho interpretato (quellla volta e successivamente)

quello che era accaduto in modo differente da lui.

Non so dove tu legga il mio sconcerto, onestamente.

 

Io ho posto una serie di domande asciutte e neutre.

 

Il cui presupposto già enunciato in modo altrettanto semplice è

il contrasto fra la bisessualità come orientamento sessuale ( l'erezione )

e la bisessualità assunta nell'identità sessuale dell'individuo.

 

L'identità sessuale di un individuo non coincide con il proprio

orientamento sessuale è qualcosa di più complesso, già il fatto

di parlare di "natura bisessuale" fa capire quanto manchi una

identità bisessuale ( al bisessuale...non certo a me, io che sono

gay posso tranquillamente limitarmi a ritenere la bisessualità una

"natura" priva di un suo costrutto sociale )

 

Nel momento in cui ti metti con una ragazza neocatecumenale

tu manterrai della bisessualità, eventualmente l'erezione cioè

l'aspetto meramente istintivo...non certo l'identità sessuale.

 

Quindi direi che al contrario di ciò che scrivi, il tuo amore per

lei costituirà una potente pressione indiretta sulla tua identità.

 

Ma eventualmente puoi prendertela con lei o con te per esserti

innamorato di lei, non certo con me.

 

Beh, mi sembra abbastanza chiaro cosa ha scritto hinzelmann, se poi vogliamo per forza dargli ragione ok, mi ritiro di buon ordine e vi abbraccio tutti.

 

Se invece si vuole discutere, allora definiamo il costrutto sociale dell'essere gay, dove nasce e dove differisce dal costrutto sociale dell'essere bisessuale.

Se c'è una identità gay distinta dall'istinto sessuale, oppure se invece un gay è semplicemente uno a cui piace la gente dello stesso sesso, allo stesso modo in cui si dice che un bisessuale è uno a cui piace la gente di entrambi i sessi e non ha però identità.

Perchè un gay, come almadel, ha diritto a sentirsi gay anche quando va con una ragazza ed io invece non ho diritto a sentirmi bisessuale anche durante una relazione monogama con un uomo o con una donna?

 

Dove nasce l'idea della "superiorità" di un gay, il quale per una questione di istinto sessuale diventa possessore di una fantomatica identità che invece il bisessuale non dovrebbe, a modo suo, possedere?

 

@Korio: Non leggo dove Hinzelmann abbia scritto che una relazione eterosessuale dovrebbe minare la bisessualità.

Quello che io ho capito, è che Hinzelman personalmente sente di fare una distinzione tra orientamento sessuale (i.e., secondo l'APA, "definisce l'universo di persone con cui una persona è in grado di trovare soddisfacenti e appaganti relazioni") e identità sessuale, che è il modo in cui un individuo percepisce la propria sessualità; su questa base, ha affermato che la relazione in cui è impegnato un individuo, incide sulla sua identità sessuale (il che mi sembra plausibile). Tutto rigorosamente secondo la sua opinione.

 

Non vedo perchè un bisessuale non possa percepire la sua sessualità come "bisessuale". Anzi, posso assicurarti che i problemi principali dei bisessuali nascono proprio da questa percezione se vuoi "bipolare" che li tiene sempre sospesi fra due mondi non solo per quanto riguarda la sessualità in se, ma anche per quanto riguarda l'approccio alle relazioni, a quello che si cerca dal partner e che, per tante ragioni non solo sessuali, non riesce ad essere mai pienamente soddisfatto se non in rarissimi e fortunati casi.

Nel mio caso, ad esempio, faccio molta fatica ad avere una relazione lunga con un altra persona perchè cerco nel partner sia la vicinanza similare dell'uomo, ma anche la contrapposizione con il pensiero "femminile". Posso assicurarti che Oscar (il mio orsetto) ha il suo bel daffare per tenermi vicino a lui.

 

Chiarito questo, non c'è alcuna fobia nell'affermazione, visto che non sta ponendo condizioni di discrimine né sminuendo l'orientamento (o le persone con orientamento) bisessuale. Oltretutto il tuo esempio con le persone di pelle non bianca è totalmente fuori tema, e dimostra che non hai ben capito il suo punto di vista.

 

Non credo. L'esempio è calzante, perchè se mi dici che la mia identità di bisessuale può scomparire per una pressione (diretta o indiretta) del contesto nel quale decido di vivere, significa confondere appunto l'identità interiore di essere un bisessuale, che è propria di se, con il mero gusto sessuale, che può essere soddisfatto da un singolo typos (uomo o donna). Non potrei mai perdere la mia identità di bisessuale anche in un contesto come quello descritto nell'esempio, così come un negro non scolorisce anche se va ad assumere usi e costumi della società bianca in cui vive.

Korio, il punto è che tu hai diritto di sentirti bisessuale, ma sé l'altra persona neanche lo sa, in cosa consiste, concretamente, questa identità?

Perché Enrico quello intende: da gay va con una donna che sa che è gay, sa del suo vissuto, e va a letto non con l'identità sessuale di lui che conosce ma quella che effettivamente è.

Invece il comportamento che hai descritto è, a tutti gli effetti, bisessuale con un gay, e etero con una donna. Capisco che sia così a causa di pressioni sociali, ma rimane il fatto che prima di tutto può sembrare scorretto nei confronti della partner, che penso abbia diritto di conoscerti e amarti per quello che sei quanto un partner uomo, e poi un minimo svilente nei confronti della tua stessa identità: se è così forte, come fai a non sentirla castrata dal silenzio in un contesto del genere?

Ma è ovvio che i concetti di orientamento sessuale e di identità sessuale

valgono allo stesso modo, per gli etero, per i gay e per i bisex.

 

Sono concetti scientifici mica sono il frutto del pensiero di Hinzelmann

quindi si applicano a tutti.

 

Ciò che varia sono le condizioni ( etero= gay e bisex? ) i costrutti sociali

e culturali, i modelli di riferimento, l'impatto sulla propria vita e le scelte che

si fanno.

 

Credo sia noto a tutti...o almeno dovrebbe esserlo, che un gay represso di

Nicosia non solo non dichiarato, ma che non ha mai vissuto una sola relazione

gay in tutta la sua vita ha una erezione guardando gli uomini.

 

Ciò non toglie, pur essendo chiaro il suo orientamento che la sua repressione

è totale ( l'unica differenza ripetto al bisex sarà che coincide con una non vita,

per il fatto che magari rimarrà in famiglia...senza sposarsi ) e questo "sistema"

è la sua identità.

 

Questo è il caso limite che dimostra che un orientamento può anche coincidere

con una non vita ( essere attuato solo come sottrazione di vita ) ma non basta

certo avere una erezione e avere un rapporto sessuale per esaurire il problema

lo esaurirà per chi non ha relazioni affettive, semmai.

 

Quindi korio chiediti perchè nonostante tu abbia una relazione affettiva tu

ragioni come se non ce l'avessi.

Scusate il doppio post, solo per precisare...che ovviamente al gay represso o Non etero di

Nicosia la cultura gay offre strumenti per reagire e modelli culturali di riferimento ben precisi,

l'orgoglio gay ( liberati dalla vergogna ) il C.O. ( affermati lì, altrimenti allontanati diventa Autonomo

e fai CO dopo ) , la Socialità gay, l'associazionismo e le pratiche affermative, il Pride, la coppia gay etc. etc.

E il cerchio si chiude: la bisessualità, insomma, sarebbe solo un modo per evitare il CO, una giustificazione per non impegnarsi politicamente, una forma di repressione sessuale. Perché questo gay represso o non etero di Nicosia, guarda caso, mi fa pensare tanto ad un bisessuale (visto con gli occhi di un gay bifobico). Ma forse sono io che non so leggere, qui non ci sono bifobici, ho frainteso tutto. Forse nemmeno i bisessuali che stanno intervenendo qui sanno cosa sono. Lo sa meglio un gay, quindi un bisessuale se vuole essere consapevole davvero del suo orientamento e della sua identità deve chiederlo a un gay che gli darà tutte le risposte! :salut:

Cos'è, un invito ad andarmene? Guarda che il saluto è ironico. E' un modo per dire: si, ciao, buonanotte...

Non mi sto divertendo per niente: giudico che sei bifobico. Fortunatamente non puoi sostenere che è una mia opinione, perché guarda caso, lo sostengono anche i bisessuali che hanno partecipato alla discussione. E ai quali, da gay, vorresti dare lezioni d'identità.

Forse sarà anche questa una conseguenza del concetto di "orgoglio gay" :roll:

E si, fraintendo sempre tutto! Come sono fastidiose queste persone che fraintendono, che non sanno leggere, che non capiscono! Non riusciamo mai ad indirizzare il loro pensiero dove vogliamo noi, non riusciamo mai a farle pensare come vorremmo noi. Ti capisco.

Beh, a volte sono chiare le posizioni diverse

certe volte è chiaro che uno dei due fraintende.

Quando mi rendo conto che questo rischio esiste

di solito invito l'interlocutore a riassumere le mie posizioni

e io mi impegno a riassumere le sue.

E' il motivo principale per il quale amo essere schematico.

Hinzelmann, io ho una relazione affettiva molto profonda con un essere umano che amo e mi ama molto di più di quello che pensavo fosse possibile.

Qui in questo discorso, il mio coinvolgimento personale è volutamente tenuto fuori perchè, tra l'altro, poco conta con il contesto.

Io amo una persona, e la parte sessuale della relazione con questa persona è una minima parte di un discorso più ampio.

Questo per chiederti cortesemente di non sporgerti a dare giudizi arbitrari sulle relazioni altrui, che non conosci e che (per una questione meramente di privacy) non ti riguardano.

Però posso dirti che la mia relazione con il mio orsetto non cambia la mia identità personale, anzi la rafforza ogni giorno in cui mi sveglio la mattina e mi mantengo in questa relazione non perchè sono gay e sto con un uomo ma perchè sono bisessuale ed innamorato di un uomo.

 

Chiarito il punto, ancora una volta il punto fondamentale è che tu, Hinzelmann, ed altri, non vuoi concedere a me una identità personale in quanto bisessuale, sulla base del fatto che meccanicamente, se sto scopando con uno del mio sesso rientro nei gay mentre se sto scopando con uno dell'altro sesso rientro negli etero come identità personale. La realtà è che esiste un "terzo stato" che si chiama bisessualità e che transita su entrambi i mondi ma non per questo non ha identità propria.

 

Io non vado oltre. Se tu, non essendo bisessuale, non comprendi la natura interiore bisessuale, se non comprendi il costrutto sociale dell'essere bisessuale, e quindi la neghi, non ci posso fare nulla. Ti ho spiegato e trasmesso tutto quello che potevo come esperienza personale e come concettualità, ma dato che sei bloccato nel tuo stereotipo, non vado oltre.

 

Ricordo con te altre discussioni su questo tipo, come quando mi dicevi che ero gay e non bisessuale perchè adesso andavo con gli uomini. Per te è un pregiudizio e come tutti i pregiudizi, ci vuole sia il tempo ma soprattutto la volontà di cambiarlo.

 

 

Korio, il punto è che tu hai diritto di sentirti bisessuale, ma sé l'altra persona neanche lo sa, in cosa consiste, concretamente, questa identità?

Perché Enrico quello intende: da gay va con una donna che sa che è gay, sa del suo vissuto, e va a letto non con l'identità sessuale di lui che conosce ma quella che effettivamente è.

Invece il comportamento che hai descritto è, a tutti gli effetti, bisessuale con un gay, e etero con una donna. Capisco che sia così a causa di pressioni sociali, ma rimane il fatto che prima di tutto può sembrare scorretto nei confronti della partner, che penso abbia diritto di conoscerti e amarti per quello che sei quanto un partner uomo, e poi un minimo svilente nei confronti della tua stessa identità: se è così forte, come fai a non sentirla castrata dal silenzio in un contesto del genere?

 

Ma cosa dici Ariel?

Se Enrico va da gay con una donna che sa che è gay e sa del suo vissuto, io vado a letto da bisessuale con un uomo che sa che sono bisessuale e sa del mio vissuto. E allora?

E a prescindere dal fatto di cosa sa o non sa la persona davanti, cosa c'entra questo con la identità personale????

Il gay che si succhia un pisello in una dark room senza scambiare neanche una parola con il "beneficiario" del trattamento, ha perso la sua identità perchè il beneficiario non ha avuto un adeguato resoconto del suo vissuto?

 

L'identità è una caratteristica personale, è una affermazione di se che definisce dei chiari elementi interiori, dei concetti formanti la propria personalità. Non è certo una etichetta pubblica, un badge da mettere al colletto nei rapporti...

 

L'esempio fatto della neocatecumenale era un esempio estremo, ma che contiene un forte valore simbolico: infatti può essere svilente poco etico trattare la compagna lasciandola nell'ignoranza, e l'ho precisato nell'esempio, ma non cambia la mia identità bisessuale. E per me non è affatto svilente perchè non è che sono costretto a urlare al mondo chi sono, questo non è avere una identità, è avere bisogno di affermarla.

 

Mi sembra tutto molto ovvio, se non lo è è perchè fondamentalmente c'è un blocco da parte vostra di accettare il concetto di bisessualità non solo come orientamento sessuale, ma come specifica identità personale.

Rileggete quanto ho scritto con la premessa: "supponiamo che un bisessuale abbia una propria identità-.. " e tutto sarà chiaro.

 

Se poi non lo volete fare, cavoli vostri. Non so che dire di più.

Korio la tua è una mera posizione retorica, difensiva...

 

Quando ti ho parlato di indentità sei stato tu a sollevare il

fatto che la tua bisessualità consiste nel dato di natura della

mera erezione, non io. Ma non è il tema in discussione nessuno

nega l'esistenza dell'orientamento bisessuale, non io almeno.

 

Per quel che mi riguarda puoi pure definirti pansessuale

o panaffettivo, cioè cancellare di fatto il rilievo stesso della

identità sessuale ( così interpreto il fatto che tu neutralizzi

il termine in "identità personale": altro espediente retorico ma

le parole non possono essere create a proprio uso e consumo,

stiamo parlando di identità sessuale, non di identità personale )

e limitarti al mero orientamento sessuale.

 

Così facendo ti sottrai al dibattito, è un tuo diritto beninteso,

non però deformare il senso delle cose che io ho scritto .

 

Un esempio chiaro di cosa significa avere un orientamento gay

e non una identità gay te l'ho dato, fai il confronto con la tua

situazione, in cui per la bisessualità non esistono modelli altrettanto

chiari.

 

Detto, per inciso io ricordo discussioni con te dove dimostravi

una evidente omofobia...nei confronti degli orsetti, quindi fossi

in te, eviterei una guerra di citazioni, che sicuramente non ti gioverebbe.

Korio, ti assicuro che capisco i tuoi sentimenti, io mi sono dichiarata bisessuale per anni, e il mio orientamento certo non è cambiato, è cambiata dopo varie riflessioni la mia identità, cioè il modo in cui mi presento al mondo, il gruppo in cui mi identifico.

 

Quindi, segui un attimo quello che dico, per piacere credendo sinceramente che non sono in malafede e non sto affatto dicendo che tu non sia bisessuale, anzi...

Lasciando stare il comportamento sessuale, e quindi chi lo succhia a chi, nel momento in cui si ha una relazione, da bisessuale, con un uomo, perché non si può avere una relazione da bisessuale con una donna?

Perché è di questo che si sta ponderando, e tu stesso hai ammesso che se ti trovassi in una situazione etero la tua identità diventerebbe solamente qualcosa di intimo. Cosa c'è nel contesto etero di così opprimente che cancella un'espressione d'identità che prima era così libera? Se è così importante da una parte della barricata, perché non dall'altra?

hai ragione, hinzelmann. e'così eviente che io con tanto di esempi e di esperienza personale parlo di retorica che non mi accorgo che tu, invece, che da buon avvocato arricchisci di profonde osservazioni il tuo scritto e di giudizi sugli altri così ricchi di saggezza , hai capito pienamente cos significa non solo il contesto bisessuale, ma la intima coscieza di ognuno di noi.

 

non posso far altro che ritirarmi in buon ordine, accettare che la bisessualità che mi appartiene evidentemente non è che pur illusione e che in verità io intimamente sono... sono ah sono gay secondo quello che tu mi dissi tempo fa.

 

l'umiliazione per questa scoperta è tale che spero non ti offenderai se mi allontano da questo forum, come hanno fatto altri ben più saggi di me.

Visto che il tuo approccio a questa discussione, in questo momento,

è totalmente dominato dall'emotività, il mio consiglio amicale - non

professionale - è che sarebbe saggio, prendersi una pausa di riflessione

e poi rileggere tutto con un animo più sereno e distaccato.

 

Secondo me ti basterebbe questo :sisi:

AndrejMolov89

korio, ho provato a leggere il discorso di hinzelmann, però, sinceramente non vedo la negazione della tua bisessualità

Divide orientamento da identità. Da quanto ho capito l'identità è l'esplicitazione dell'orientamento. Io scelgo di essere gay, quando dico di esserlo e lo dichiaro, rendendolo parte della mia rappresentazione sociale. Questo significa che l'identità gay o bisex è una conseguenza si di una cosa in essere, ma è un esplicitazione.

Il problema è che la bisessualità non si rende esplicita in rapporto etero, ovvero, al di là dell'orientamento non viene manifestato.

Orientamento Sessuale: Erezione e affettività verso un uomo o una donna

Identità sessuale: la dichiarazione dell'attrazione affettiva verso uomo e/o donna.

 

Non mi pare difficile come concetto, al massimo si può discutere su quanto l'orientamento non possa essere diviso dall'identità è in questo caso che si potrebbe fare una discussione seria sull'argomento. Nessuno sta negato che tu sia bissessuale, ti si sta chiedendo se tu lo dichiareresti in caso di relazione etero e se non lo facessi, perché non lo faresti. Non c'è una negazione della tua essenza, del tuo essere, ma una razionalizzazione tra ciò che si è e tra ciò che voglio dare di me all'esterno.

Perché è più facile dichiarare la propria bisessualità con un gay?

Perché è più difficile dichiararla ad una donna etero?

Non è che ci sia una sorta di paura di esporsi? Oppure si ha paura persino di esporsi anche con i gay?

Secondo me ci si potrebbe ragionare sopra, perché magari potrebbe essere una bifobia interiorizzata o comunque la paura di essere giudicati male a causa del proprio orientamento sessuale.

 

Anzi si potrebbe dividere in questo modo

ciò che sono: gay.

come mi dichiaro allo specchio :gay

come mi dichiaro con gli altri:etero

 

esempio, poi si potrebbe discutere sulla necessità di dire di essere bisex o di essere gay agli altri ^^

Akinori, Korio, vi prego di non abbandonare il forum, sono rimasto assolutamente affascinato dai vostri pensieri, li ho sentiti molto affini ai miei :)

 

Per il resto davvero sembra ci sia un'incapacità di capire e/o voler capire le esperienze e le realtà degli altri. Akinori e Korio hanno spiegato con assoluta semplicità quello che vuol dire essere bisessuali, ma la volontà di fare tesoro e comprendere le ragioni bisex è stato pari a 0. Identità sessuale/Orientamento sessuale, teorie, contro-teorie, dubbi, tutto fatto col mero scopo di voler dimostrare a tutti costi che in fondo la bisessualità non esiste. Perché è questo che state cercando di dimostrare a tutti i costi, non giriamoci attorno!

 

Il no-sense di alcune affermazioni, mi ha lasciato esterefatto. Un gay che è stato con donne o riuscirebbe meccanicamente a stare con donne, è un gay con una certa componente bisessuale, ma non è un bisessuale perchè il lato sessuale è più appagante con un uomo o con una donna non prova sentimenti o sentimenti forti e irrazionali rispetto a un uomo.

 

Io mi definisco bisessuale perché mi sono innamorato di uomini (pochissimi) e donne (tantissime) e ho trovato il sesso diverso, ma ugualmente appagante con entrambi i sessi e lo stesso è capitato per i sentimenti. In realtà i sentimenti con le donne sono stati molto spesso più intensi di quelli coi maschi, ma credo dipenda dalla natura delle donne. Quando non avevo 'provato' i maschi, pensavo di essere gay e che il sesso/amore con un uomo sarebbe stato su un altro livello, niente di più sbagliato, i livelli si equivalgono, sono differenti sensazioni, ma sono ugualmente appaganti ripeto. Da lì ho capito di non essere sfortunatamente gay. In realtà poi ho capito col tempo che la mia bisessualità mi arricchisce e mi ha fornito una visione della vita/amore molto più completa di qualsiasi etero/gay.

 

Visto che è stato tirato questo discorso assurdo della identità... io non faccio mistero della mia bisessualità con nessuno, le mie ex lo sanno e ritornerebbero volentieri (almeno così è convinto il mio ragazzo :P), sto (e spero di stare tutta la vita) col mio uomo e quindi potrei semplicemente dire di essere gay, tanto lo sanno tutti e non abbiamo nulla da nascondere. Eppure sono bisessuale perché la mia mentalità è un mix tra quella etero e quella gay, e così pure il mio modo di vedere le cose. In realtà direi che sono molto più affine alla mentalità etero (i lati 'buoni' credo:P) che a quella gay. Mi rendo conto che dirlo in un forum gay non è il massimo, ma è solo il mio punto di vista bisex, trovo davvero strani alcuni atteggiamenti, pensieri o mentalità gay. A volte mi sembra tutto così omologato, frivolo o eccessivamente cervellotico che non faccio mistero di prenderne le distanze.

@Korio, non abbandonare la discussione, anche se capisco le tue ragioni. Non tutti i gay sono come quelli che ti attaccano cercando di adattarti alle loro teorie categorizzanti! Però capisco che quando si accusa addirittura di bifobia interiorizzata un bisessuale che discute, da bisessuale, della sua identità, si è veramente superato il limite. :uhsi:

Occorre un po di serenità, anche se è difficile averla quando su un forum lgbtq si mette in dubbio la tua identità riconoscendo solo il tuo orientamento. E' come se uno dicesse a me gay: tu non sei gay, sei solo una donna mancata, la tua identità in realtà è trans. Mi scuso se espongo questa fastidiosa deduzione tipica degli omofobi, ma la faccio solo per vedere a che livello basso siamo giunti.Ragazzi, stiamo allo stesso livello dei più biechi pregiudizi degli etero, ma vi rendete conto?

Punto primo: io vorrei fare un discorso metodologico. Se ho una mia teoria personale sugli orientamenti e le identità, ho la libertà di esporla. Ma devo tener sempre presente il punto di vista dal quale parlo: il soggetto del discorso, con il suo orientamento e la sua identità reali. Devo essere sempre consapevole, di volta in volta, se sono un gay che parla di un bisex, se sono un etero che parlo di trans, se sono un gay che parla di una lesbica ecc.

 

Se sono un gay che mette in discussione l'identità dei bisex, già secondo la teoria lgbtq, assumo un atteggiamento bifobico. Se poi voglio incasellare un bisessuale normale, nella mia teoria personale, quindi soggettiva, nonostante le sue proteste ripetute e risentite, compio una violenza. E' normale che il bisex reagisca con l'allontanamento. Di fatto, voi vorreste escluderlo da se stesso, per includerlo in teorie che di scientifico non hanno nulla ma sono solo pregne di malafede e odio di genere.

 

Qui semplicemente ci sono dei gay che negano l'identità bisessuale, in base al teorema che un bisex dovrebbe fare CO sia che con gli etero che con i gay. In base a un presupposto politico, quindi, non nascondiamoci dietro a un dito! Ovvero, di fatto, si vorrebbe imporre un'identità gay anche a un bisex! L'ultimo post de Il "Romantico" è invece illuminante: nel bisex c'è una parte etero e una parte gay. Quindi è una doppia identità che sfugge alla categorizzazione monosessuale. Per quanto la cosa possa dare fastidio a qualcuno, io penso che nessuno ha il diritto di giudicare il modo di approcciarsi a un etero o a un gay da parte di un bisex, soprattutto se bisex non è.

La cosa che da piu fastidio a certi gay, evidentemente, è quella parte etero, che vorrebbero eliminare...ma eliminando la parte etero non sarebbe più bisessualità!

 

Io penso che dovreste essere più umili, chiedere scusa a Korio e a Romantico, prendere coscienza della bifobia e dell'ideologia che si nasconde nei vostri discorsi apparentemente neutrali, e prendere atto che se si vuole capire cosa sia un'identità e un orientamento, oltre anche le teorie, fanno fede le opinioni e i sentimenti di chi è portatore di quell'identità e di quell'orientamento. Io, in questo tipo di discorsi, presterò fede sempre al bisex, non al gay che giudica il bisex dal suo punto di vista gay. Per il semplice principio di reciprocità: accettereste, in quanto gay, che un etero esprimesse opinioni, naturalmente omofobe, sulla vostra identità e il vostro orientamento? La risposta è no. Ed è una risposta storica. Sono i gay che hanno definito se stessi, da sé, in rapporto alla loro identità. Perchè secondo il punto di vista etero erano peccatori, malati, perversi eccetera.

Quindi è giusto che anche i bisessuali definiscano se stessi, da sé, in rapporto alla loro doppia identità, e non si lascino definire dai gay!

E' così difficile comprendere questo punto fondamentale? Perché se non lo si comprende, è meglio levare quella B dalla sigla LGBTQ.

Vi sbarazzate così della bisessualità e dell'effetto perturbante che crea nei vostri schematismi. Ma essa continuerà ad esistere, non vi illudete.

Così come l'omosessualità c'è sempre stata, anche quando hanno negato l'identità omosessuale.

Va be', non è che sono intervenuti solo Hinzelmann e Almadel, eh...

tra l'altro sia io che Almadel ci siamo definiti bisessuali per anni, e non so lui ma io i primi due anni che sono stata iscritta su questo forum ho speso fiumi di parole sulla bisessualità, sentendomene partecipe al 100%

 

Qui non si sta parlando solo di CO, quindi non solo di politica, ma condivisione con il partner, che è oggettivamente diversa se si presenta una ex al nuovo fidanzato, ma non l'ex maschio alla nuova fidanzata...

Quindi si parla di sentimenti e comportamenti umani.

Non è un'accusa a singoli utenti, perché è legittimo vivere la propria sessualità e affettività come meglio si crede e quindi non c'è NULLA di cui accusare. Semplicemente sarebbe bello fare un'indagine, capire il perché di certi comportamenti, in cosa consista veramente l'identità bisex e come si manifesti, perché è un territorio ancora inesplorato per i bisessuali stessi penso, e perché semplicemente la sessualità e l'affettività umana sono interessanti e può essere gradevole studiarle, soprattutto se non sono mainstream, e per studiare qualcosa si deve partire dalle testimonianze, dalle risposte a certe domande.

Cosa c'è di tanto bifobico in tutto questo?

 

(Ho fatto il test, ho provato a sostituire 'bisex' con 'ebreo', sinceramente non ci sarebbe nulla di antisemita nel discorso...anzi penso che un ebreo sarebbe molto più disponibile a spiegarmi la sua identità, la sua cultura, in cosa consiste, se trova che ci siano delle incoerenze in essa, e se ci sono come si giustificano, eccetera eccetera...)

Ariel un conto è fare domande e stare ad ascoltare, un altro è fare orecchie da mercante e arrogarsi il diritto di decidere cosa una persona è o non è.

 

Io sinceramente ho presentato alcuni ex alle mie ex e viceversa, ma capisco che determinate società, persone e mentalità non sono ancora disposte a vedere un uomo con un uomo , nè a credere che lo stesso sia bisex. Se a un gay dici che sei bisex per la maggior parte di loro sei solo gay, se invece lo dici a una donna si rischia di turbarla e/o non è una cosa ben vista dalla società etero. Insomma la spiegazione mi sembra abbastanza semplice, quando l'andare con persone dello stesso sesso sarà vista come una cosa normale allora vedrai che non ci sarà nessun problema per nessun bisex a presentare l'ex alla nuova ragazza.

Ma non è che per il semplice fatto di introdurre un concetto

di portata e validità generale, come quello di identità sessuale

ci si arroghi di niente.

 

Semplicemente una serie di bisessuali vedono nel mero concetto

di identità sessuale una aggressione personale, un discriminazione

che evidentemente non c'è.

 

Dal che si deduce che questi bisessuali non si vogliono confrontare

coi problemi identitari che la bisessualità gli pone. E a me, ripeto per

la 100^ volta, va pure bene...mica si è costretti a parlare di ciò che non

ci si sente di affrontare.

 

Il problema è che si intende negare che il problema identitario possa

esistere in generale e per farlo occorre accusare me di bifobia o di

discriminazione, o di essermi inventato delle cose inesistenti.

 

C'è un piccolo problema...non è vero!

Ma a me non pare che sia mai stato detto da nessuno in questo topic "Tu, Caio, non sei bisessuale" - e se anche fosse, potrebbe molto irritare, ma sarà stato un utente, non tutti quanti. Mi sembra che alcuni di noi si siano espressi con più delicatezza, e sarebbe carino rispondere dato che si sta facendo una discussione interessante.

 

Poi insomma, tutto si può riportare in fondo in fondo a "Ma l'omosessualità non è ancora accettata e quindi questo questo e quest'altro..."

Cosa non vera, perché altrimenti saremmo tutti nella stessa barca. Ma alla società di oggi, prevalentemente ostile nei confronti delle relazioni omosessuali, reagiamo tutti quanti in maniera diversa.

La cosa interessante è capire perché, e come mai nel caso dei bisessuali maschi queste reazioni sono così simili, così spesso.

E' molto apprezzabile che nel tuo caso tutto questo non si verifichi, e anche che tu abbia risposto, comunque.

No, mi dispiace, inutile lavare la padella dopo che la frittata è stata fatta. Adesso ve la mangiate. Qui si è partito da una serie di esperienze personali, universalizzandole, per delegittimare la bisessualità. E si è messa in dubbio l'identità bisessuale con l'argomentazione in base alla quale il bisex tenderebbe a dichiararsi con il gay, ma non con l'eventuale compagna etero. Insomma si è cercato surrettiziamente di far coincidere la figura del bisessuale con l'omosessuale velato, e di negargli l'identità sessuale tirando in ballo una fantomatica identità sociale, in base alla quale dei gay stabiliscono come quando e dove un bisex debba gestirsi i suoi CO di gender.

I bisessuali che erano presenti hanno risposto a tutte le domande, in maniera puntuale ed esauriente. Ma li si è continuati ad aggredire per incasellarli in una teoria prefabbricata. Questa è bifobia, signori miei. tant'è vero che un bisessuale ha preferito abbandonare la discussione e tutti i bisessuali che vi hanno partecipato si sono profondamente risentiti per le affermazioni che alcuni hanno fatto.

Non dovete "mettervi nei panni dell'ebreo", come ha detto qualcuno, che non c'entra un fico secco in questa discussione e non capisco perchè vengano tirati sempre in ballo gli ebrei, a un certo punto. Ma dovete mettervi nei panni del gay che vede giudicata la sua identità e il suo orientamento da parte di un etero omofobo. L'etero omofobo dirà di voi le stesse cose che avete detto sui bisex: anche se vi piacciono gli uomini non esiste un'identità gay, dal punto di vista sociale non dovete rappresentare niente e amenità del genere.

Siete stati bifobici. E recidivi. La prova finale è stato l'abbandono di Korio, bisex che ha esposto con calma e pacatezza le sue ragioni, che non sono state tenute per niente in conto, perchè il vostro unico scopo è stabilire, in quanto gay, se e quale debba esserci un'identità bisessuale. Questa è violenza, e questo tipo di violenza si chiama bifobia. E la cosa più raccapricciante è che si estrinsechi in un sito lgBt. Dove B sta per bisessualità, lo ripeto ancora una volta.

Continuo a non vedere bifobia. Il fatto che non tutti gli utenti bisessuali si siano risentiti dovrebbe essere sufficiente a dimostrare che non c'è malizia o cattiveria da parte di chi è dall'altra parte della barricata. E smettiamo di parlare di violenza, per favore, che a usare i toni più infervorati non sono stati certo gli "anti" bisex.

AndrejMolov89

Akinori dimostra che sono stati bifobici con argomentazioni convincenti e non con cretinate, allora. :) Dove è stato negato l'orientamento sessuale?

Non fate altro a ripetere il solito mantra, negate bisex eccetera dimostratelo XD

Greed modera il linguaggio. La bifobia non è una cretinata. Non si è negato l'orientamento ma si è messa in dubbio l'identità. Ci mancherebbe che fosse stato messo in discussione pure l'orientamento.

 

Dovresti saperlo se sei qui per seguire la discussione e non per provocare...

Io credo che tutti gli utenti bisex si siano risentiti partecipando a questa discussione, e il fatto che uno di loro se ne sia andato è stato solo il gesto più estremo. Poi se non mi credte, chiedetelo a loro. :uhsi:

AndrejMolov89

Essere permalosi non implica necessariamente essere "vittime". Due bisex fin'ora se la sono presa. Comprendo magari per quanto riguarda i discorsi di Almadel, però, anche lì, bisogna essere bravi a vederci bifobia. Se tu dici che sono bifobici, dimostralo . Siamo in un forum, ognuno è libero di dimostrare ciò che pensa. :) Questo implica un pochettino d'impegno.

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