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La bisessualità può rimanere tale?


Dark_knight

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Guarda, uso il mio ultimo post su questo forum prima della cancellazione definitiva proprio per risponderti, Greed89.

Io ho dimostrato ogni punto che hai chiesto, ho motivato e dimostrato. Su tutto quello che ho scritto si è andati a ribattere sul fatto che, nell'esempio fatto, io abbia posto come estremo che l'uomo non dica nulla alla donna (essendo neocatecumenale dirglierlo significherebbe lasciarla automaticamente), e che quindi, non dicendoglielo, non c'è una identità gay. Come dire che tutta la premessa prima, dove si introduceva l'esempio e dove si motivava l'esempio stesso dicendo che uno permane bisessuale indipendentemente dalle caratteristiche della relazione, è stata bellamente ignorata.

Hinzelmann mi dice che io non vivo bene la relazione con il mio orsetto, si immischia di cose che non conosce e che fortunatamente interpreta in maniera sbagliata, per dire che in realtà non ho una identità bisessuale.

Si dice da più parti che al massimo si ha un orientamento, una tendenza semplicemente sessuale, un gusto che poi, (vedi Almadel) una volta che hai provato l'ometto, passa in secondo piano.

 

Aldilà di questa discussione, che vede i bisessuali oltraggiati, mentre i non bisessuali che dicono che non hanno detto nulla di male, che assolutamente non sono bifobici ( e mi pare di vedere discussioni fatti tra gay ed etero, o ai tempi tra chi sosteneva la superiorità del pensiero dei bianchi sui negri sulla base del numero dei nobel presi nel passato, ignorando bellamente che i negri non hanno avuto accesso alle scuole buone e credibilità per moltissimo tempo).

 

Aldilà di questa discussione, che è una delle tante, anche in troppe altre si è visto il gruppetto di chi deve emettere sentenze non discutibili e omologanti andarci su pesante e chi la pensa diversamente è deriso e sottomesso. Vedasi in passato discussione sulle etichette ed altre cose, ma basta vedere più su con altri post.

 

Questa deriva di questo forum non è bella. Personamente non mi piace, e siccome uno deve essere coerente, prima prova a vedere se è una sensazione momentanea, o se si può adattare, e poi, se non ci riesce se ne va.

Saluto tutti e un invito ai santoni del forum ad essere più tolleranti. L'essere omosessuali dichiarate o essere stati picchiati per strada non rende le persone per forza autorità assolute e depositari di saggezza.

 

Addio.

Ido

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Allora, riepiloghiamo e facciamo il punto della situazione, perchè il discorso era interessante e forse qualche fraintendimento c'è stato da entrambe le parti.

 

 

penna ha scritto:

"Secondo me è vero che tante volte è una fase, ma finché ci sono persone che si continuano a definire bisessuali anche da adulti, beh, non si può negare che possa esistere."

 

 

almadel risponde:

 

"Cero che esistono si chiamano

"Sono sposato, quindi mi raccomando la massima discrezione!

Esistono ormai praticamente solo in Italia, Iran e Arabia Saudita."

 

 

 

 

Questo significa, se parliamo tutti la stessa lingua: il bisessuale da adulto non è altro che il gay sposato che non si dichiara, ed esisterebbe solo in Italia, in Iran e in Arabia Saudita.

 

Qui si nega tanto un orientamento, quanto un'identità sessuale. Questa al mio paese si chiama bifobia.

 

 

almadel scrive:

 

"Fenomeno: nessun Bisex ha mai avuto una relazione con un ragazzo per poi avere una relazione con una ragazza.

Discussione: E' vero o non è vero? Se è vero: perché capita? Se non è vero: perché nessuno ne conosce?"

 

 

Qui almadel sostiene che nessun bisex ha mai avuto una relazione con un ragazzo, per poi avere una relazione con una ragazza. Secondo la teoria di almadel, quando un bisex conosce un ragazzo subentra la "fissazione", per cui non avrà mai più altre esperienze con ragazzi. Ancora una volta nega la bisessualità, identificando la sua esperienza del periodo dell'accettazione e ponendola come norma universale: il bisex è un gay che non si è completamente accettato.

 

 

I discorsi di Hinzelmann e Isher nelle prime pagine non possono definirsi bifobici, ma aperti effettivamente al dialogo, anche se in modo abbastanza scettico, mi sembra.

In particolare Hinzelmann con la "teoria della flessibilità" era giunto ad un terreno di confronto abbastanza neutrale: presenza di elementi eterosessauli ed elementi omosessuali nella condotta bisessuale.

 

Molto interessante anche il discorso della maggior fluidità delle donne rispetto agli uomini in rapporto alla bisessualità. A questo punto io ho cominciato a parlare del fatto che tendenzialmente gli uomini tendono ad adottare una logica esclusiva (o sei questo o sei quello) mentre le donne tendono ad adottare una logica piu "inclusiva" (sono sia questo che quello). Anche questo poteva essere uno spunto interessante.

 

I problemi sono cominciati a sorgere quando si è cominciato a stabilire, sul sostrato bifobico di una serie di affermazioni fatte in precedenza e che ho citato sopra, con sempre più insistenza, che un uomo, dopo aver conosciuto un gay, non avesse più modo di manifestare la sua affettività se non con altri gay...

 

E poi c'è stato questo intervento un po ambiguo di Hinzelmann:

 

"Io ho posto una serie di domande asciutte e neutre.

 

Il cui presupposto già enunciato in modo altrettanto semplice è

il contrasto fra la bisessualità come orientamento sessuale ( l'erezione )

e la bisessualità assunta nell'identità sessuale dell'individuo.

 

L'identità sessuale di un individuo non coincide con il proprio

orientamento sessuale è qualcosa di più complesso, già il fatto

di parlare di "natura bisessuale" fa capire quanto manchi una

identità bisessuale ( al bisessuale...non certo a me, io che sono

gay posso tranquillamente limitarmi a ritenere la bisessualità una

"natura" priva di un suo costrutto sociale )"

 

Qui forse confesso di aver frainteso perché la risposta di Hinzelmann faceva riferimento ad un altro post in cui si parlava di "natura bisessuale" e mi è sembrato che Hinzelmann accettasse l'orientamento sessuale ma negasse l'identità, mentre in realtà voleva semplicemente sostenere che chi parla di "natura" bisessuale non ha una identità molto bisessuale, ovvero non negava l'identità bisessuale in genere, ma solo un tipo di identità bisessuale, quella fondata sul concetto di naturalità. Sperando di aver ben inteso....

 

 

 

Dopodichè il discorso si è spostato sull' "identità sociale", e alcuni gay hanno sostenuto che i bisex avrebbero dovuto adottare lo stesso criterio di visibilità dei gay, sia con le loro compagne etero sia che con i compagni gay e questo doveva valere per le storie presenti, passate e future. Io sostengo invece che i bisex abbiano diritto di gestirsi come vogliono la loro "identità sociale", che il problema identitario dei bisessuali mi sembra venga strumentalizzato a favore dell'identità gay, insomma mi sembra che si cerchi di sopprimere in ogni modo l'elemento "etero" dall'identità bisessaule, che semplicemente ritengo inscindibile, quando autentica, perché composta da elementi etero e elementi omo.

 

Dunque la bifobia c'era negli interventi di almadel (è bifobia anche dire: "io sono di orientamento bisex ma di identità gay", perchè in questo modo, di fatto, neghi l'identità bisessuale). Per esserci bifobia è sufficente negare l'identità o l'orientamento bisessuale o entrambe le cose. Ed è inutile girarci intorno, da tutti i discorsi fatti da almadel si evinceva la negazione di un'identità bisessuale continua nel tempo. Del resto già il titolo della discussione "la bisessualità può rimanere tale" era molto provocatorio perché non metteva in discussione il fatto che molti bisessuali possono anche essere gay velati, ma semplicemente poneva già un dubbio sulla continuità del'identità bisessuale. E' normale che poi la discussione prenda delle pieghe bifobiche, in buona o cattiva fede!

Come reagireste a una discussione che abbia per titolo "Un gay può rimanere tale, o la maggior parte di loro fanno come il Luca di Povia, ovvero diventano etero"?....

 

Forse almadel voleva solo provocare, forse abbiamo frainteso in molti anche lui oltre che Hinzelmanm, ma di fatto gli altri bisex dopo un po hanno taciuto o se ne sono andati risentiti.

Io inviterei tutti invece a riprendere la discussione dell'identità bisessuale. L'identità bisessuale è sia etero che omosessuale e secondo me è un tipo di identità differente da quella gay (pur avendo il suo aspetto omosessuale) e con essa inconciliabile.

Non è detto che un bisessuale abbia rapporti esclusivamente con maschi gay. Quelli che ho conosciuto tendevano ad avere rapporti con altri bisessuali come loro e spesso con i gay si trovavano a disagio. Credo che molti bisessuali non abbiano bisogno di approfondire il discorso della loro identità, perché c'è quella parte etero della loro sessualità e della loro affettività che è inconciliabile con l'identità gay e c'è quella parte omo della loro affettività e della loro omosessualità che è inconciliabile con l'identità etero. Insomma, un mondo a parte.

 

@korio, leggo solo ora il tuo ultimo messaggio. Sono dispiaciuto della tua scelta, non la condivido, credimi! Forse ci sono stati dei fraintendimenti, forse c'è anche inconsapevolezza in qualche gay della propria bifobia, però l'importante è confrontarsi no? Dai mi sono riletto tutto per fare il punto della situazione e ripartire e ci abbandoni proprio ora? :(

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Bè, praticamente tutti i gay open mind (ma poi "open mind" de chè? semplicemente accettano la bisessualità come ogni altro orientamento e identità), bisex o presunti tali che hanno interagito nella discussione poi si sono eclissati, perchè con gente che fa l'orecchio da mercante e più o meno velatamente ti dice che tu non esisti, ma sei un dissociato o quant'altro di più offensivo, ma sempre in maniera indiretta o velata, cosa ci vuoi stare a fare? Le discussioni..? Cioè, non ci si può continuare a nascondere dietro a un dito. Pure adesso molti stanno dicendo che non hanno offeso nessuno, quando i bisex stanno dicendo che oltre ad esistere, li hanno pure offesi... Se poi non si voleva offendere, ma è successo ugualmente perchè può succedere, comunque si potrebbe cercare di venirsi incontro. Che poi non si rendano conto di certe frasi è forse perchè tra di loro pensano la stessa cosa e per loro non è offensivo, ma qualcuno gli sta dicendo di si, perciò che ci riflettano su. E seriamente, sono venute fuori frasi e allusioni che si facevano anche verso l'omosessualità, ma trent'anni fa. La cosa più sconvolgente è che quì nessuno è psicologo o sessuologo, ma pare che tutti si ingegnino nel volerlo sembrare, sparando sentenze a caso... Boh, è un pò inquietante. Visto da fuori almeno è così, da dentro immagino che sia ancora peggio. Non voglio difendere nessuno a propri, ma anche secondo me sono state scritte delle frasi sottovalutando l'impatto e l'effetto che esse hanno poi realmente scatenato. Magari non è stato voluto, però ha creato malessere e come tale, non è positivo. Gli è stato detto, perciò almeno ci riflettano su. Non è che se si dice che il problema non esiste, perchè lo si nega, allora il problema non c'è più. Anzi, il problema persiste e s'ingigantisce. Nascono frizioni, antipatie, ecc, cosa che si spera non succeda o che si possa risolvere. Poi può essere che si sia scritto qualcosa in maniera del tutto incomprensibile o ambigua, non chiara, per cui dopo è ancora più logico che nascano incomprensioni, anche se non era nelle volontà di chi ha scritto, però in questo caso è bene dirlo. E' per quello che molti post fa suggerivo di scrivere in maniera esaustiva e non monosillabica, perchè è facile rimanere confusi o non capir bene davanti a teorie appena accennate o non espresse adeguatamente. Inoltre, se si vuole dimostrare qualcosa senza l'ausilio certo di ricerche scientifiche certe e definite o campare teorie per aria per ribadire concetti confusi o convinzioni che rimangono convinzioni, ma non possono essere ritenute reali o attuali o certe ed equivalenti per tutti/e, cosa si pretende? Secondo voi la gente si prende le offese a caso e rimane lì a prendersele anche dopo? Voi lo fareste? Mettetevi un attimo nei panni dell'altro/a. O come quando sono stati fatti esempi reali di bisessuali maschi che ora, anche dopo aver avuto rapporti sessuali con uomini, stanno con donne e questi esempi sono stati saltati a pie pari come se non fosse stato scritto niente, quando invece questo era il grande problema della discussione da parte dei gay versus bisex, allora credo che un bisex possa stare a parlare anche 16 anni esponendo sè stesso e il suo essere, ma se non c'è la volontà di capire, nada. Anche perchè la maggior parte dei bisessuali che hanno scritto in questo topic, come vi hanno già detto, non sono bisessuali "di passaggio", nel senso che hanno fatto introspezione, oltre che esperienze e hanno capito che non è una fase confusa della loro vita che indica il passaggio dall'eterosessualità all'omosessualità, ma è il loro essere, la loro natura, il loro orientamento sessuale e la loro identità sessuale, quindi... perchè insistere con certi giudizi e pregiudizi negativi? Dicendo che, o sono omosessuali velati e pure dissociati, oppure sono omosessuali repressi o ancora eterosessuali dissociati. E' la fiera delle perversioni freudiane e loweniane, che di omofobia latente e misoginia latente ne sapevano un bel pò. Santo cielo, non tutti sono dissociati..! E non tutto quello che è scritto nei libri è vero..!

Personalmente credo che sulla bisessualità si sappia ancora veramente troppo poco e che questa poteva essere un'occasione e un'opportunità per capirci qualcosa di più dai diretti interessati, però non si può capire partendo da un pregiudizio e/o per dare un giudizio che più che un parere sembra una condanna. O si ascolta con la volontà di ascoltare, capire anche senza condividere e confrontarsi o è meglio starne fuori. Non si è obbligati a interagire in ogni topic. Per finire, sinceramente faccio ancora fatica a comprendere come si faccia a denigrare modi di vivere, identità ed orientamenti differenti, proprio nel mondo omosessuale, proprio dove ti aspetti accettazione, comprensione, libertà di pensiero e d'azione. Evidentemente, l'omologazione, il conformismo, il fascismo mentale, il razzismo, i paraocchi e il disgusto non sono solo sentimenti eterosessuali, proprio perchè sono solo nomi, etichette, logos e le persone sono molto più complesse e sfumate di quello che si vuol far credere, circoscrivendole in una categoria, partendo dai loro gusti sessuali o identità sessuale o orientamento sessuale senza tener volontariamente conto di tutto il resto. Anche perchè questo non fa dell'omosessuale un "normale", non lo normalizza, se è questo quello che pensa o si cerca nel tentativo di esser visto come meno "anormale" perchè dice quel che pensa abbia "senso" dire sul bisessuale entrando in un'ottica normotipica ed eterosessuante. Patologizzando il bisessuale, per non essere patologizzato. Semmai, questo lo rende più triste. Per non parlare dei discorsi velatamente misogini che sono emersi...

Ma questa è solo la mia opinione, ognuno è libero di dissentirne. Più che altro, spero che si trovi un rimedio per la situazione creatasi, soprattutto con Korio.

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torno a scrivere.

 

ammetto di aver lasciato la discussione, pur essendo bisex, per due motivi:

 

1) perchè mi sembrava che tutti fossero più interessati esclusivamente alla bisessualità maschile, tralasciando il versante femminile (che poi mi sa che di bisex donna qua ci sono solo io? o no?)

 

2) perchè nonostante io abbia cercato di mostrare che la bisessualità esiste, mi sembrava che si volessero notare solo certe cose anziché altre no (vedi Almadel)

 

Ammetto che sono un po' sconcertata: credo che tra noi della stessa comunità debba esserci un maggior rispetto e una maggiore apertura ma evidentemente non è sempre così.

 

E' anche vero che ognuno ha modi diversi di interpretare le cose.

 

Alla fine io non voglio convincere nessuno però non mi si venga a dire che la bisessualità non esiste. Semmai non esiste nella vostra mente, ma nella realtà esiste eccome.

 

Come chi ti dice "eh ma devi scegliere, o sei carne o sei pesce". ma dove sta scritto?

Io questi discorsi li affronto già ogni giorno, non vedo perchè doverli affrontare anche qui, tanto più se con persone non aperte al confronto.

 

Tra l'altro Almadel è stato anche un po' contraddittorio perchè prima dice che è d'accordo sul fatto che tutti nascono bisex ma poi nega, seppur in modo implicito, la bisessualità.

 

(a tutti i bifobi propongo la lettura del libro Elementi di critica omosessuale di Mario Mieli. mi permetto di dare anche io una "lezioncina" ;) )

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Io veramente ho dedicato ampio spazio ad ipotizzare

le possibili ragioni della differenza fra bisessualità maschile

e femminile...oltre a illustrare ben 3 possibili interpretazioni

alternative sulla bisessualità ( Mieli e l'ipotesi transessuale,

la prospettiva conflittualista e la teoria fluidista )

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sì e infatti ho apprezzato molto il tuo intervento, come anche quello di Isher.

ma purtroppo nonostante il tuo (nostro? vostro?) tentativo la conversazione cadeva sempre sulla bisessualità maschile, forse perchè la bisessualità maschile "è vista come più interessante da analizzare?"

comunque vabbè... a parte il mio disappunto, che ho già espresso, non ho più nulla da dire.

 

grazie a coloro che hanno sostenuto la conversazione senza pregiudizi.

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Ma cosa vuol dire "negare la bisessualità"?

Io ho solo notato dei comportamenti ricorrenti

tra i maschi che si dichiarano bisessuali.

 

Il fatto che molti gay si siano dichiarati bisex agli inizi,

il fatto che molti bisex "amino le donne, ma scopino con gli uomini",

il fatto che molti bisex siano "etero se hanno la ragazza e bisex se hanno il ragazzo"

ci dovrebbe dire qualcosa sulle pressioni sociali che la sessualità maschile subisce;

ma - invece di lamentarsi di tali pressioni - si è preferito fare le vittime

dicendo che io sono tanto bifobico e che nego la bisessualità.

 

A me proprio sfugge il senso di queste lamentele, però.

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Alcuni pezzi di Almadel riportati da Akinori possono essere effettivamente offensivi in particolare quando si riferiscono a condizioni e situazioni personali che forse era ben meglio lasciar fuori. Io credo siano stati solo provocatori come nelle abitudini forumistiche di Almadel ma posso anche capire il disappunto di Korio soprattutto se la situazione si protraeva da tempo in altri topic.

Io chiaramente spero che gli allontanati si riavvicinino e che almeno in questo spazio in futuro si limitino le provocazioni da tutte le parti. Magari si riesce a proseguire con il tema senza crearsi malumori. Io lo spero e, laddove posso, sono disponibile alle critiche.

 

Ico

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8....9...10! Seriamente ragazzi, ora mi sento davvero offeso e sono pure parecchio incazzato!!

 

Almadel bello, non sei la vodafone, il mondo non gira intorno a te, quindi ti prego di smettere di generare teorie su esperienze e vissuti tuoi e farne dogmi per tutti. Non è mettendo esempi clichè di gente pseudo-bisex che puoi fornire esempi validi sulla bisessualità. Il senso delle lamentele non ti sfuggirebbe se io mi mettessi a dubitare dell'amore che tu provi per il tuo ragazzo stando in una coppia aperta.

 

Bisessualità o no, è davvero pesante stare sempre lì a giustificarsi e a dover spiegare cose elementari e naturali, solo perché i soliti devono arrogarsi il diritto di fornire teorie generali che devono valere per tutti. Mi ero iscritto al forum per approfondire di più la mia componente omosessuale, perché nonostante sia in questo mondo da tempo e ami il mio ragazzo molte volte mi sento estraneo alla cultura gay. Devo dire che tristemente ho ottenuto l'effetto contrario, mi sento ancora più estraneo rispetto a prima.

 

Perché molti etero accettano e credono alla mia bisessualità, mentre quasi tutti i gay che incontro devono metterla in dubbio e intavolare discussioni come queste del forum?Scusate, ma non dovrebbe esserci più solidarietà e comprensione da parte dei gay o mi sfugge qualcosa?

 

Per il resto non ho davvero nulla di aggiungere. @Korio per favore non abbandonare il forum!:(

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ma purtroppo nonostante il tuo (nostro? vostro?) tentativo la conversazione cadeva sempre sulla bisessualità maschile, forse perchè la bisessualità maschile "è vista come più interessante da analizzare?"

 

Guarda, anche io partivo da "interessata" alla discussione. Poi è degenerata, oltre allo spostarsi esclusivamente sulla bisessualità maschile, sicché...

Peccato doverci sempre rintanare nel nostro spazietto!

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Almadel bello, non sei la vodafone, il mondo non gira intorno a te, quindi ti prego di smettere di generare teorie su esperienze e vissuti tuoi e farne dogmi per tutti. Non è mettendo esempi clichè di gente pseudo-bisex che puoi fornire esempi validi sulla bisessualità. Il senso delle lamentele non ti sfuggirebbe se io mi mettessi a dubitare dell'amore che tu provi per il tuo ragazzo stando in una coppia aperta.

 

Guarda che non è che devo scrivere una tesi sulla Bisessualità in Italia.

E se rileggi quello che mi è stato scritto sulle "coppie aperte"

troverai ben di più che un "dubbio su quello che provo per il mio ragazzo".

 

Ovvio che parlo della mia esperienza e di quella delle persone che conosco,

cosa ti aspettavi che facessi? Che parlassi per pregiudizi?

 

Sono persino convinto che tu condivida la mia analisi,

ma temi che io "generalizzi" e che pensi

che allora "tutti i bisessuali siano allo stesso modo"

 

Per dire: il 50% delle coppie aperte che conosco

sono "coppie in crisi che hanno paura di mollarsi".

Il fatto che sia così, sminuisce la mia esperienza?

Non credo.

 

Mi fa piacere che tu abbia modo di parlare

del tuo modo di vivere la Bisessualità.

Ti mette in crisi il fatto che sei il primo Bisex

che mi racconta di aver avuto una donna

dopo aver avuto un fidanzato? E perché?

 

Bisessualità o no, è davvero pesante stare sempre lì a giustificarsi e a dover spiegare cose elementari e naturali, solo perché i soliti devono arrogarsi il diritto di fornire teorie generali che devono valere per tutti. Mi ero iscritto al forum per approfondire di più la mia componente omosessuale, perché nonostante sia in questo mondo da tempo e ami il mio ragazzo molte volte mi sento estraneo alla cultura gay. Devo dire che tristemente ho ottenuto l'effetto contrario, mi sento ancora più estraneo rispetto a prima.

 

Sono felice di essere io la "cultura gay" :)

Ma non ti sembra di essere tu a generalizzare?

 

Prima hai raccontato che le ragazze etero

pensano sempre di averti "convertito";

mentre il tuo ragazzo accetta la tua bisessualità.

Giusto?

 

E come mai non hai scritto "le ragazze non credono nella bisessualità"

mentre hai scritto "i gay non credono nella bisessualità"?

Eppure la tua esperienza personale dovrebbe suggerirti il contrario, no?

 

Ci racconti che i tuoi amici etero sottovalutano la tua relazione gay

e non ci hai detto nulla di come gli amici gay valutano le tue relazioni etero;

eppure non dici "mi sento estraneo alla mentalità etero"

ma affermi "mi sento estraneo alla cultura gay".

 

Non ci vuole un genio per vedere che applichi "due pesi e due misure"

nel valutare gli stessi comportamenti a seconda che li abbia

una ragazza o un ragazzo etero, rispetto a un ragazzo gay.

 

P.S: Sono risultato ancora offensivo?

Se mi spiega in cosa, magari mi scuso.

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No, le tue ultime affermazioni non sono bifobiche,almadel. lo erano però quelle che hai fatto all'inizio, forse a scopo provocatorio, quindi in buona fede perchè non ci credevi nemmeno tu. Le ultime che hai fatto sono solo bi-scettiche :roll: dai sdrammatizziamo un po!

Le tre prospettive (quella transessualista di Mieli, quella conflittualista e quella fluidista) come ho già detto, mi sembravano un punto di partenza abbastanza neutrale per approfondire la discussione. Io adotterei la prospettiva fluidista, anche se ha il piccolo difetto di spiegare in maniera abbastanza soddisfacente soprattutto la bisessualità femminile (logica inclusiva femminile contro logica esclusiva maschile).

Il problema sorge con i bisessuali maschili e soprattutto nelle relazioni sociali che hanno questi con i vari generi.

Io penso che nella situazione sociale e politica attuale, occorra considerare il bisessuale come portatore, contemporanemanete, di un'identità etero e di una identità omosessuale. E che rischia giudizi eterofobici da parte dei gay, per questa sua parte etero, così come rischia giudizi omofobici da parte degli etero, per la sua identità omosessuale. Credo pertanto che il CO di un bisex, la sua identità sociale, e tutto quello che lo definisce come persona rispetto agli altri abbia bisogno di strumenti interpretativi speciali, che non possono essere né quelli di un gay né quelli di un etero.

Il gay tendenzialmente vede nella bisessualità semplicemente una fase (tant'è vero che ci si domanda addirittura se la bisessualità sia solo questo, se possa cioè rimanere tale e non evolversi necessariamente in omosessualità, superata la fase, appunto.). Ora questo è un atteggiamento bifobico, più corretto sarebbe impostare, IMHO, il discorso in questo modo: perchè alcuni bisessuali diventano definitivamente omosessuali o eterosessuali?

Sembra invece che la cosa più difficile da accettare per un gay sia proprio un'identità bisessuale che si prolunga per tutto il corso dell'esistenza.

Sembra che il bisex pregiudizialmente tenda ad essere identificato come il gay che non ha ancora consapevolezza di se (la fase) oppure come il gay velato, magari sposato, che si definisce bisex solo perchè ha costruito una famiglia, ma regolarmante ha una vita sessuale, ovviamente segreta, esclusivamente gay o trans, all'insaputa della moglie. Appurato invece che esiste un'identità bisessaule che continua nel tempo, e per questo è una vera è propria identità, non una fase, ci si chiede se è possibile diomostrare se è vero che dopo aver fatto esperienze sessuali con un ragazzo, il bisex diventerebbe gay. In realtà ci sono anche bisex che dopo aver avuto esperienze omosessuali si convertono all'eterosessualità, sposandosi (modello Brokeback Mountain - ma spesso, a differenza del film, la conversione all'eterosessualità e definitiva e spesso si trasforma, a matrimonio inoltrato, in una serena asessualità). Ovviamente questi non sono bisex in senso identitario, ma persone che hanno attraverso una fase bisessuale. Una fase che attraversano anche molti adolescenti etero.

Dal punto di vista storico abbiamo però almeno un esempio, in Occidente, che dimostra la continuità dell'identità bisessuale: ovvero l'amore greco.

Ma è un tipo di bisessualità che mi sembra diversa da quella dei bisessuali attuali.

Dunque esistono vari modelli di bisessualità. Esistono vari modi di viversi la bisessualità. Ed è possibile che la bisessualità sia solo una "fase". Tutto questo però non dovrebbe portarci a negare che esistono persone che hanno rapporti (sessuali e/o affettivi)con uomini e donne per tutta la vita, o a fasi alterne o contemporaneamente e che non possiamo giudicarli con categorie interpretative gay sul modo in cui gestiscono la propria vita sessuale e sentimentale. Non ritengo che un bisex che abbia costituito una coppia monogamica chiusa sia tenuto necessariamente a presentare gli amici gay alla nuova compagna, né che sia impossibilitato a farlo. Stesso discorso sul presentare la ex al nuovo compagno. Si ragiona caso per caso.

 

Un altro punto interessante che è emerso dalla discussione e che metterei a conclusione di questo mio "papiro" è che ci sono bisessuali che non si identificano per niente con la sottocultura gay, e tendono ad uniformarsi alla cultura eteronormativa. Quindi manifestano la loro identità sessuale esclusivamente attraverso una parte del loro orientamento, mentre la loro identità sociale e culturale resta etero.Semplicemente, non mi sentirei di negare un'identità bisessuale per questo. Il problema sorge solo quando spostiamo il ragionamento sul piano politico. E come sempre, è lo switch politico la causa di tanti fraintendimenti e tante incomprensioni....Dunque la bisessualità, per alcuni gay, è un problema soprattutto politico. Conierei pertanto la definizione di "bifobia ideologica"

 

:roll:

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Negando le categorie, si nega la comunicabilità :)

Mi dispiace che tu abbia pensato che volessi negare le categorie, ma non l'ho fatto. So che esistono, a volte servono, a volte no. Ho semplicemente constatato che sono limitate e limitanti. E che, fondamentalmente, non servono a molto se si vuole tentare di spiegare qualcosa come la bisessualità o la sessualità delle persone (in generale). Inoltre, credo che la comunicabilità non dipenda dalle categorie. Chiuso ot.

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No, le tue ultime affermazioni non sono bifobiche,almadel. lo erano però quelle che hai fatto all'inizio, forse a scopo provocatorio, quindi in buona fede perchè non ci credevi nemmeno tu. Le ultime che hai fatto sono solo bi-scettiche rolleyes.gif dai sdrammatizziamo un po!

 

Cosa c'è di male nell'essere bi-scettico?

Mi pare che qui tutti abbiamo una certa idea su come dovrebbe

essere il mistico Vero Bisessuale e siamo tutti in vario modo dispiaciuti

che il mondo sia pieno di Falsi Bisessuali che infangano la categoria :)

 

Io penso che nella situazione sociale e politica attuale, occorra considerare il bisessuale come portatore, contemporanemanete, di un'identità etero e di una identità omosessuale. E che rischia giudizi eterofobici da parte dei gay, per questa sua parte etero, così come rischia giudizi omofobici da parte degli etero, per la sua identità omosessuale. Credo pertanto che il CO di un bisex, la sua identità sociale, e tutto quello che lo definisce come persona rispetto agli altri abbia bisogno di strumenti interpretativi speciali, che non possono essere né quelli di un gay né quelli di un etero.

 

Lo sa Dio a cosa tu pensi quando scrivi "eterofobia"...

 

I "gay bifobici" proiettano su tutti i Bisessuali le cattive esperienze

che hanno hanno avuto con i Bisessuali che hanno incontrato

(obbligo alla clandestinità, progetto di superare la "fase gay" e farsi una famiglia,

la riduzione dell'omosessualità a "trasgressione" e altre cose abbastanza umilianti).

Non è un pregiudizio, è una generalizzazione: come quando un Rom ti ruba in casa

e tu non vuoi che aprano un campo nomadi nel tuo quartieri.

 

Il fatto a mio parere saliente è che - socialmente - il Bisessuale

dovrebbe avere solo un'identità bisessuale (anzi chiamiamola pure "queer").

I Bisessuali che hanno due identità: una etero (con gli amici etero, la fidanzata e la famiglia)

e una bisessuale (con gli amici gay e gli amanti) sono dissociati e problematici.

 

Esiste anche una "sottocultura bisessuale": quella degli "Insospettabili per Insospettabili"

degli "Sposati & Fidanzati per Sposati & Fidanzati"; ma rimaniamo nell'ambito della Dissociazione.

 

Superato questo modello, il CO di un Bisessuale assume un senso importante;

anche perché di Veri Bisessuali - non "dissociati", insomma -

non abbiamo alcun esempio famoso recente (tranne l'economista Keynes e il pornoattore McCree)

 

Il gay tendenzialmente vede nella bisessualità semplicemente una fase (tant'è vero che ci si domanda addirittura se la bisessualità sia solo questo, se possa cioè rimanere tale e non evolversi necessariamente in omosessualità, superata la fase, appunto.). Ora questo è un atteggiamento bifobico, più corretto sarebbe impostare, IMHO, il discorso in questo modo: perchè alcuni bisessuali diventano definitivamente omosessuali o eterosessuali?

Sembra invece che la cosa più difficile da accettare per un gay sia proprio un'identità bisessuale che si prolunga per tutto il corso dell'esistenza. Sembra che il bisex pregiudizialmente tenda ad essere identificato come il gay che non ha ancora consapevolezza di se (la fase) oppure come il gay velato, magari sposato, che si definisce bisex solo perchè ha costruito una famiglia, ma regolarmante ha una vita sessuale, ovviamente segreta, esclusivamente gay o trans, all'insaputa della moglie.

 

Appurato che anche le donne dei bisessuali

vedono nella omosessualità passata del loro uomo "semplicemente una fase"

e che anche gli eterosessuali pensano lo stesso della bisessualità

(almeno così mi disse mio padre... e in effetti ora mi definisco gay :)

- quindi non si tratta di un pregiudizio solo gay, anzi -

 

Se quello de "la fase" è un pregiudizio generalizzato;

quella del "i bisex vogliono solo un amante clandestino"

è una generalizzazione tipicamente gay.

 

Un altro punto interessante che è emerso dalla discussione e che metterei a conclusione di questo mio "papiro" è che ci sono bisessuali che non si identificano per niente con la sottocultura gay, e tendono ad uniformarsi alla cultura eteronormativa. Quindi manifestano la loro identità sessuale esclusivamente attraverso una parte del loro orientamento, mentre la loro identità sociale e culturale resta etero.Semplicemente, non mi sentirei di negare un'identità bisessuale per questo. Il problema sorge solo quando spostiamo il ragionamento sul piano politico. E come sempre, è lo switch politico la causa di tanti fraintendimenti e tante incomprensioni....Dunque la bisessualità, per alcuni gay, è un problema soprattutto politico. Conierei pertanto la definizione di "bifobia ideologica"

 

Sai bene che non è necessario essere "bisex" per rifiutare in toto o in parte

la cosiddetta "cultura gay" e non è neppure necessario

amare la "cultura gay" per chiedere dei diritti per gli omosessuali.

(Non è neppure necessario essere omosessuali, figurati).

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1. Prima hai raccontato che le ragazze etero

pensano sempre di averti "convertito";

mentre il tuo ragazzo accetta la tua bisessualità.

Giusto?

 

??? Non mi mettere parole in bocca che non ho mai detto!Non ho mai detto che le mie amiche mi abbiano 'convertito'!!

 

Ci racconti che i tuoi amici etero sottovalutano la tua relazione gay

e non ci hai detto nulla di come gli amici gay valutano le tue relazioni etero;

eppure non dici "mi sento estraneo alla mentalità etero"

ma affermi "mi sento estraneo alla cultura gay".

 

???? non ho MAI detto che i miei amici etero sottovalutano la mia relazione gay, semplicemente perché non ne ho la prova e anche quando riguarda solo determinati amici. Quindi piantala anche su questa tematica please!:) Inoltre non devo sentirmi più o meno affine a qualcuno solo perchè per quel qualcuno mi da ragione.

 

Ti mette in crisi il fatto che sei il primo Bisex

che mi racconta di aver avuto una donna

dopo aver avuto un fidanzato? E perché?

 

??? quando ho MAI detto che la cosa mi mette in crisi???E ad ogni modo che mi frega che sono il primo che te lo abbia detto, con tutto il rispetto... non penso di essere certo il primo!

 

Per il resto amen. Discussione chiusa per me, tanto si parla con il muro :)

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1. Prima hai raccontato che le ragazze etero

pensano sempre di averti "convertito";

mentre il tuo ragazzo accetta la tua bisessualità.

Giusto?

 

??? Non mi mettere parole in bocca che non ho mai detto!Non ho mai detto che le mie amiche mi abbiano 'convertito'!!

 

Eh? Non ho scritto che "ti hanno convertito"

Ho scritto che pensano di averlo fatto.

Da dove l'ho capito? Da questa frase:

 

Personalmente non mi risulta che per molte esista l'omofobia verso il passato dell'amato, in un certo senso ragionano come quei gay che pensano che i bisex non esistano o prendono le relazioni omo come una fase ribelle e finita. Insomma come determinati gay pensano che i bisex siano solo dei gay repressi, anche le ragazze pensano di un bisessuale che in realtà sia etero.

 

Non mi pare di leggere questa gran differenza tra una donna e un gay.

Anche la mia ex mi diceva che per il modo in cui le toccavo le tette

era chiaro che non potevo essere solo gay :)

 

Credo sia normale che quando piaci a una persona

questa si immagini che nessun altro ti possa interessare tranne lei.

Indipendentemente dal suo sesso.

 

Non ho capito se per te è comprensibile che te lo dica una donna,

ma fastidioso se te lo dice un gay...

 

In ogni caso mi fermo qui,

mica posso continuare a forzarti in un dialogo che ti irrita.

Evidentemente non ho capito cosa non capisco.

Me lo farò spiegare da Akinori :)

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@ Almadel, la parola eterofobia l'ho letta in un post di Hinzelmann, mi è piaciuta e l'ho fatta mia per designare l'intolleranza che sembrano avere alcuni gay rispetto alla parte etero del bisex. Non c'è nulla di male ad essere biscettico, in effetti. è come una mamma che dice al figlio che ha fatto CO: ma secondo me, figlio mio, tu non sei veramente un gay :roll:

Meglio che essere bifobici, no?

Quello che non hai capito, secondo me, almadel, e che l'identità bisex ha una sua specificità proprio nella duplicità: non si tratta di 1/2 +1/2

ma di 1+1. Il bisex è contemporanemanete etero ed omosessuale. E già questa ciosa disturba il dogma mentale: un orientamento-una identità, che è tanto caro al gay, per esempio, che dopo la fase bisex ha appreso di non essere un bisex ma solo un gay non espresso.

Ma credo che il problema della bisessualità sia soprattutto politico: c'è quella parte etero che va in conflitto con la logica politica di un certo concetto di proudness, IMHO un po datato...infatti la discussione è cominciata a degenerare quando dei gay hanno voluto stabilire delle regole con le quali i bisex dovessero comportarsi rispetto ai loro partner maschili o femminili e alle rispettive cerchie di amicizie, e quando e come dovessero fare CO. Non lo si è fatto direttamente, ma si sono fatte delle generalizzazioni in base a delle esperienze personali che non erano rappresentative di altre realtà di persone bisessuali, pur presenti, e che giustamente si sono sentite aggredite e offese.

Io non guarderei polemicamente la bisessualità come dissociazione, com'è stato fatto fino ad ora in maniera polemica, conflittuale e riduttiva. Guarderei invece il doppio orientamento come una ricchezza. Dipende dal singolo la gestione positiva o negativa di questo doppio orientamento, per cui poi nella pratica si va dal falso bisessuale (il gay velato e sposato) passando per il bisessuale di mezzo (in cui ci può essere dissociazione tra una delle identità e l'orientamento, non adopero il termine "medio" per non equivocare sul fatto che il bisessuale medio sia così) al vero bisessuale (con doppio orientamento e doppia identità ma non in conflitto fra di loro).

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La prospettiva conflittualista non è una elaborazione gay

ma eterosessuale, che poi sia preferita da Almadel o che

comunque alcuni gay la conoscano, mentre gli eterosessuali

la ignorano sovranamente è un altro discorso, che trova ragione

nel fatto che gli eterosessuali neanche si interrogano sulla

bisessualità e spesso i bisex neanche si manifestano ai loro

occhi.

 

Al più si potrebbe ipotizzare che alcuni gay non siano tanto

eterofobi ( giacchè l'eterofobia in senso proprio non esiste

nè potrà mai esistere ) ma invidiosi nei confronti dei bisex.

Ma essere invidiosi è esattamente l'opposto dell'essere

eterofobi ( ve l'immaginate un etero invidioso di un gay? )

 

Al contrario tutte le elaborazioni teoriche che piacciono ai

bisex sono in gran parte prodotti della cultura gay ( il

concetto di fluidità, l'ermafroditismo originario, il queer )

quindi è chiaro che non esiste un contrasto diretto, ma

anzi la chiara volontà di stabilire una alleanza.

 

Certo se un bisex usa la propria bisessualità contro la

proudness gay ( ad esempio dicendo che il gay pride

è troppo gay per un bisex come è stato scritto in altro

topic ) il gay reagirà, ma questo mi pare ovvio. E reagirà

a prescindere dall'idea della bisessualità che ha.

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Secondo me non ha senso parlare di preferenze quando si parla di bisessualità. Bisessuale dovrebbe essere considerato colui che sta insieme a qualcuno a prescindere dal suo sesso, proprio perché attratto da entrambi allo stesso modo. Inoltre andrebbe fatta una netta distinzione tra coloro che si dichiarano bisessuali perché sono di passaggio da una "fase" di eterosessualità ad una "fase" di omosessualità, piuttosto che coloro che sono bisessuali perché effettivamente attratti da entrambi i sessi allo stesso modo.

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Sono d'accordo con Lestat. Ho notato che molti, con gradazioni differenti, tendono a confondere la "falsa bisessualità" ovvero a) la bisessualità come fase di passaggio per la definita consapevolezza gay, oppure b ) la falsa bisessualità dell'uomo sposato che va di nascosto con altri uomini, con la vera bisessualità che per definizione è un'identità continua del tempo, e rimane tale (altro che "può rimanere"). Ovviamente intitolando in modo provocatorio un thread in questa forma interrogativa, subito si imposta il discorso in maniera conflittuale. E' più facile orientare i partecipanti non bisessuali a rispondere: no, secondo me è solo una fase, dopo avviene una fissazione definitiva nell'eterosessualità o nell'omosessualità. Come di fatto è successo.Offendendo i bisessuali.

Non dovrebbe essere lecito porre una domanda identitaria in questi termini. Non in un sito lgbtq. E' come se un etero dicesse: può un gay rimanere tale, o fanno tutti come il protagonista della canzsone di Povia? :roll: ...la butto sullo scherzo, perché a caldo la cosa mi fa ridere, ma poi riflettendo sull'omofobia che c'è sotto una domanda del genere mi irriterei. E penso che risponderei forse anche in modo maleducato a chi intitolasse una discussione con una domanda del genere, perché di fatto metterebbe in dubbio la continuità della mia identità sessuale.

Esattamente quello che è successo in questa discussione: si è messo in dubbio, sin dal titolo, la continuità dell'identità sessuale dei bisessuali nel tempo. Mi dispiace, è inutile girarci intorno: questa è bifobia. Occorre prenderne consapevolezza.

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AndrejMolov89

Io ho proposto a Divine di splittare il topic per trattare separatamente la bisessualità maschile da quella femminile. Lei sembrava abbastanza contenta, però, non l'ho più sentita.

Akinori, sei d'accordo con la distinzione fatta da Hinzelmann?

 

Identità diversa Orientamento?

" Identità come ti dichiari e come ti senti

Orientamento come affettività e istinto sessuale?"

 

Secondo me, il problema ruota attorno alla dichiarazione sociale dell'identità di un bisessuale. Cioè, quanti bisex si dichiarano quando stanno con una donna o quanti bisex non si dichiarano stando con un uomo. Il problema ruota lì, per lo meno nei post di Hinzelmann. Se i Bisex non intervengono a causa del titolo si potrebbe cambiarlo.

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Non so che senso avrebbe cambiare il titolo ora: l'effetto nefasto c'è stato. Chi ha abbandonato il forum, chi si è rifutato di partecipare sin dall'inizio (giustamente) chi ha voluto discutere ugualmente ma poi si è stancato perché il suo punto di vista non veniva preso in considerazione.

La distinzione fra identità sessuale orientamento sessuale non l'ha creata Hinzelmann, c'è sempre stata come punto di partenza per chi abbia un minimo di infarinatura di gender studies. A me sembra che il concetto di "identità sessuale" sia stato strumentalizzato da qualcuno (non da Hinzelmann, la cui posizione era abbastanza equilibrata, anche se si prestava a fraintendimenti (perché ,IMHO, un po scettica e ambigua)) per porre in dubbio la continuità della bisessualità nel tempo. Quando la palese bifobia di questo atteggiamento è stata smascherata, ci si è spostati sull'identità sociale e sul CO.

Non credo che debbano essere i gay a stabilire le modalità di esplicazione dell'"identità sociale" di un bisex, secondo i gender di riferimento.

Credo che sia un problema che debbano risolvere i bisex, caso per caso. Non c'è una regola universale del CO che valga per tutti i gay in modo assoluto, figurati se un gay nè può stabilire una per i bisex.

 

Per quanto riguarda il discorso che ipotizza Hinzelmann, quello dell'invidia di alcuni gay nei confronti dei bisex, direi che la componente eterofobica c'entra e come. L'atteggiamento di questi gay è IMHO duplice: invidia per una vita sessuale più ricca, ma anche paura (fobia) di mettere in discussione un orientamento definito (quello omosessuale) attraverso la parte etero dei bisex. Credo che molto dipenda dalla fase dell'accettazione: quanto più si è avuta difficoltà ad accettarsi come omosessuali, passando attraverso una fase eterosessuale abbastanza problematica, tanto più si avrà difficoltà ad accettare la bisessualità altrui. Uno che si credeva etero e con grandi sforzi ha dovuto ricredersi e accettare invece la sua omosessualità, tenderà sempre a pensare che la bisessualità sia solo una fase di passaggio, che di fatto poi non può romanere che tale. Universalizando così la sua esperienza, crea le premesse per un pensiero bifobico, negando la continuità nel tempo di un'identità, quella bisessuale, che esiste, ma è diversa dalla sua (quella di omosessuale risolto, appunto).

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infatti la discussione è cominciata a degenerare quando dei gay hanno voluto stabilire delle regole con le quali i bisex dovessero comportarsi rispetto ai loro partner maschili o femminili e alle rispettive cerchie di amicizie, e quando e come dovessero fare CO.

 

Sono d'accordo con Lestat. Ho notato che molti, con gradazioni differenti, tendono a confondere la "falsa bisessualità" ovvero a) la bisessualità come fase di passaggio per la definita consapevolezza gay, oppure b ) la falsa bisessualità dell'uomo sposato che va di nascosto con altri uomini, con la vera bisessualità che per definizione è un'identità continua del tempo, e rimane tale (altro che "può rimanere").

 

Queste non sono appunto delle regole e per la precisione

delle regole sulle quali siamo d'accordo tutti?

Ovvero di fronte a un Bisessuale ci interroghiamo,

1) se la sua Bisessualità sarà una identità continua nel tempo

2) se la sua Bisessualità non si traduca solo in una "trasgressione omo"

Questo è "bi-scetticismo": di fronte a un gay non ci facciamo simili domande.

 

Non in un sito lgbtq. E' come se un etero dicesse: può un gay rimanere tale, o fanno tutti come il protagonista della canzone di Povia? :roll:

 

Nessun etero fa questa domanda, perché "l'omo-scetticismo" non esiste.

Nelle stesse intenzioni di Povia, la storia di Luca era un'eccezione.

I gay non si offenderebbero, perché è troppo facile rispondere "sì":

chi non conosce storie di gay che invecchiano come gay?

 

Credo che molto dipenda dalla fase dell'accettazione: quanto più si è avuta difficoltà ad accettarsi come omosessuali, passando attraverso una fase eterosessuale abbastanza problematica, tanto più si avrà difficoltà ad accettare la bisessualità altrui. Uno che si credeva etero e con grandi sforzi ha dovuto ricredersi e accettare invece la sua omosessualità, tenderà sempre a pensare che la bisessualità sia solo una fase di passaggio, che di fatto poi non può romanere che tale. Universalizando così la sua esperienza, crea le premesse per un pensiero bifobico, negando la continuità nel tempo di un'identità, quella bisessuale, che esiste, ma è diversa dalla sua (quella di omosessuale risolto, appunto).

 

Non serve che sia capitato a sé stessi:

basta che sia capitato a tutti gli amici bisex che si conoscono.

Se un etero ha avuto solo amici gay effeminati,

penserà che lo siano tutti i gay; no?

E sarà difficile fargliene una colpa.

 

Semmai la colpa sarà dei gay maschili che non fanno CO

o - in questo caso - dei Bisex in coppia etero non dichiarati;

perché si sottraggono alla percezione.

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Va bene essere strabici...ma vi renderete conto

che essere vittime in un topic che vi riguarda da

vicino ed essere invece aggressori in un altro

che contemporaneamente conducete ( contro i

travestiti, gli effeminati, i diversi, i cubisti, i militanti etc. )

che riguarda altre persone ( anche se differenti

da voi ) è una forma di egocentrismo sfrenato.

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Nel topic che critica la modalità con cui viene fatto il gay pride non mi sembra abbiano partecipato i bisessuali che hanno partecipato a questa discussione (che fra l'altro ormai sono scomparsi tutti). Io poi sono gay, quindi nemmeno rientrerei nel gruppo. Semplicemente non sono biscettico o bifobico :roll:

 

@Almadel, devi capire che non puoi interrogarti sul fatto che la bisessualità sia continua nel tempo, partendo da questi presupposti. perché sono, lo ripeto ancora una volta, bifobici. L'identità bisessuale non la puoi mettere in discussione. Ci si può interrogare sulla fase bisessuale di molti gay irrisolti, sulla bisessualità adolescenziale degli etero, sulla pseudobisessualità degli etero sposati. Ma non ci si può domandare se la bisessualità IN SE' permanga costante nel tempo! Il concetto di permanenza è insito nella stessa definizione di "identità bisessuale" così com'è insito nella definizione di "identità omosessaule".

Per quanto riguarda l'"omoscetticismo", esiste e come! Quante madri vorrebbero convincere i figli che in realtà non sono gay? Quanti preti negano che l'omosessualità sia un orientamento e ritengono che sia un disordine morale? ma per favore.

E sul fatto che la canzone di Povia non abbia dato fastidio agli omosessuali, che questi non si siano offesi, prendi una grossa cantonata. se ne parla ancora oggi! E ricordo che sanremo 2009 si aprì con le proteste di Grillini. proprio a causa della famigerata canzone. E che per mesi e anni se ne è continuato a parlare in molti forum gay, in modo decisamente risentito.

 

Infine, solito appunto metodologico: non universalizzare la propria esperienza personale per dare credito ad una propria teoria che non è verificabile.

Anche se non ci saresti passato personalmente, ma ci sono passati tutti i tuoi amici (pseudo)bisex, per la fase dell'accettazione gay attraverso esperienze etero, non puoi per questo negare che esista un'identità bisessuale reale, che continua nel tempo!

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Se non si può neanche porre la domanda è il topic in sè ad essere

bifobico e da chiudere...visto che pone questa domanda.

 

Ma questo topic è stato aperto da un bisex che questa domanda

se la poneva...

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Per quanto riguarda l'"omoscetticismo", esiste e come! Quante madri vorrebbero convincere i figli che in realtà non sono gay? Quanti preti negano che l'omosessualità sia un orientamento e ritengono che sia un disordine morale? ma per favore.

E sul fatto che la canzone di Povia non abbia dato fastidio agli omosessuali, che questi non si siano offesi, prendi una grossa cantonata. se ne parla ancora oggi! E ricordo che sanremo 2009 si aprì con le proteste di Grillini. proprio a causa della famigerata canzone. E che per mesi e anni se ne è continuato a parlare in molti forum gay, in modo decisamente risentito.

 

Infine, solito appunto metodologico: non universalizzare la propria esperienza personale per dare credito ad una propria teoria che non è verificabile.

Anche se non ci saresti passato personalmente, ma ci sono passati tutti i tuoi amici (pseudo)bisex, per la fase dell'accettazione gay attraverso esperienze etero, non puoi per questo negare che esista un'identità bisessuale reale, che continua nel tempo!

 

Noti la questione?

Lo "omoscetticismo" si basa sull'ignoranza (la madre, il prete, il cantante etero)

mentre il "biscetticismo si basa sull'esperienza (il gay ex-bisex, il gay fidanzato o amico di bisex).

Uno è un pregiudizio e l'altra una generalizzazione.

 

Inoltre l'omoscetticismo crea un danno

(madri che mandano il figlio dallo psicologo, campagne a favore della "teoria riparativa", eccetera...)

mentre il biscetticismo è assolutamente innocuo.

Se io credo che Korio o Ilromantico non si sposeranno con una donna, non succede nulla.

 

Parlare per quella che è la nostra esperienza

è una cosa molto più sensata che parlare

in base a una ideologia (quella "fluidista").

 

L'identità bisessuale non la puoi mettere in discussione. Ci si può interrogare sulla fase bisessuale di molti gay irrisolti, sulla bisessualità adolescenziale degli etero, sulla pseudobisessualità degli etero sposati. Ma non ci si può domandare se la bisessualità IN SE' permanga costante nel tempo! Il concetto di permanenza è insito nella stessa definizione di "identità bisessuale" così com'è insito nella definizione di "identità omosessaule".

 

Qui non si sta mettendo in discussione la "identità bisessuale".

Semmai metto in discussione chi si definisce "bisessuale"

per capire se si tratti di "irrisolti" o di "pseudobisessuali".

 

Il motivo per cui non voglio discutere di bisessualità femminile

è che ho visto con i miei occhi che esiste. E non una volta sola.

E per quanto lo reputi un argomento interessante,

non ho motivo di essere scettico al riguardo.

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"irrisolti", "pseudobisessuali", metti in discussione???Hai visto coi tuoi occhi??..... Ma chi ti credi di essere????

 

Mo cosa c'entra il fatto che un bisex si sposi con un uomo o una donna. Se sposo un uomo smetto di essere bisex?E se sposo una donna?Ma che razza di domanda/pensiero è???

 

Una cosa è porre delle domande, un'altra è pretendere di avere risposte su una cosa che non si vive e formulare teorie assurde. E la formula interrogatorio/scettico usata in questo topic, mi è solo sembrato un bel offensivo e poco carino per toccare l'argomento bisessualità. Punto e basta.

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