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Nonciclopedia Vs Vasco Rossi


lux

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Io penso che sia un poveretto.

 

Ha fatto successo con le sue canzoni (che a me hanno sempre fatto pena, cantilene noiosissime) e ora che è andato in "pensione" vuole farsi sentire sotto aspetti molto meno nobili per paura di essere dimenticato.

 

Non ho parole per la denuncia verso Nonciclopedia. Insomma, è un'enciclopedia sarcastica, ironizza su tutti. Nessuno finora s'è mai lamentato, e ora arriva lui con letterine e quant'altro, costringendo un sito, a mio avviso, divertentissimo a chiudere i battenti. Solo schifo, questo mi viene in mente. :)

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Fabio Castorino

Secondo me Vasco con l'età si è rincoglionito, bastava vedere le assurde polemiche che ha sollevato negli ultimio mesi contro Ligabue e ora anche questa contro Nonciclopedia. Ha scritto grandi canzoni, ma ora fa un po' pena , sembra un vecchietto isterico che strilla per farsi notare e non si rende conto di essere diventato ridicolo. Le persone del suo entourage dovrebbero convincerlo a ritirarsi definitivamente e a sparire come Mina: meglio scomparire ed essere ricordato per Sally o Albachiara che diventare un fenomeno da baraccone del tritacarne mediatico.

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Nonciclopedia è, era, uno degli esempi più alti di satira italiana sul web. Soprattutto in termini tecnici, la cosa bella è che era collettivo, come la wikipedia. Perciò un raggruppamento di gente che spara boiate, tutte concentrate su un sito unico, li ho sempre ammirati, poco da dire.

Vasco Rossi, un uomo del quale ascolto qualche canzone dei tempi andati, non ha mai avuto la mia stima, ha solo fatto due/tre canzoni che non mi dispiacciono, fine. La sua carriera doveva finire ai tempi di Liberi Liberi, poi ha degenerato fino ad arrivare a quello che è. Per certi versi mi fa venire in mente mio nonno, per altri mi fa schifo non tanto lui, ma il gesto.

Voglio dire, è come le denunce a Vauro per le vignette, con la differenza che quello - anche se pochi - i soldi li prende. La nonciclopedia era di tutti, è come se domani un qualcuno facesse causa a wikipedia perché trova delle inesattezze sulla sua voce. Non si può chiudere l'enciclopedie della cazzata per un cantante che lamenta cazzate, è assurdo! ç_ç

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Io non ho parole..

Vasco Rossi non mi ha mai attirato.. come del resto non sono appassionato di musica.. sono convinto che sia un cantante dei tempi andati.. come Mina, Fiorella Mannoia, Gigliola Cinquetti ecc anche se non dello stesso livello.

Già non me ne fregava niente quando diceva che si ritirava in seguito a un presunto tumore, quando poi era una costola incrinata, quando entrava e usciva dalle cliniche.. insomma ora ha raggiunto il massimo del ridicolo.

Che poi la pagina di Nonciclopedia su Vasco Rossi c'era da qualche anno.. se ne è accorto ora?

Eppure altri personaggi come Berlusconi, Renato Zero, Malgioglio ecc non hanno mosso un dito.. sono persone pubbliche e come tali sono soggetti a criticismo e satira.

 

Ora.. che altro dire?? Come faccio senza la mia Nonciclopedia?? :(

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Che cretino! Non mi è mai piaciuto ad essere sincero e questi comportamenti non gli fanno di certo guadagnare punti! Secondo me ha solo bisogno di attenzioni! -.-'

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Penso che dai +60 anni l'arteriosclerosi si fa sentire.

 

By the way, è stato fatto il tipico "polpettone" italiano: casini su casini, e alla fine gli admin si sono ritrovati a dover chiudere il sito (anche se, per fortuna, il database esiste ancora).

Penso che la vicenda si risolverà in modo positivo per il sito... o almeno me lo auguro. E' grottesco che qualcuno se la prenda per della satira... in alcuni tratti forse pesante, ma in molti altri punti era semplicemene la nuda e cruda verità.

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DoctorNievski

Ho appena letto su Fb, e sono rimasto alquanto sconcertato..e sempre più convinto che sia solo un'altra trovata di un cantante a fine carriera [ma gia da mo', comunque...] per farsi un po' di pubblicità giusto per strappare qualche altro attimo di attenzione..

 

Un poveretto insomma..

 

Spero solo sia una cosa temporanea fino a che non si arriva ad una risoluzione legale (e conoscendo leggendari tempi della legge italiana, potrebbe voler dire anni..)..

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Qualcuno dovrebbe seriamente spiegare a Vasco questi concetti:

1) Autocritica

2) Ironia

3) Libertà di espressione

 

È davvero ridicolo. Soprattutto che la polizia postale prenda sul serio questa faccenda...

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evidentemente pur nel suo essere un famoso drogato cantante, non si era accorto dell'esistenza del sito che, da molti anni, garantiva una sincera risata su tutti.

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Tra i miliardi di cavolate che può aver fatto in vita sua (a partire dall'idea di entrare nel mondo della musica :gha:), credo e spero che questa porti tanti dei suoi fan a rivedere un tantino i loro gusti musicali/personali.

 

Non è giusto che la satira venga penalizzata perché l'ego di alcuni personaggi pubblici non è in grado di sopportarla. Ma questo è un po' il modo di fare "all'italiana". Hanno chiuso tanti programmi televisivi satirici perché scomodi, cosa volete che sia mettere i bastoni tra le ruote ad un sito web sicuramente meno popolare della Rai?

L'illusione che la rete sia un luogo libero per me è svanita da tempo.

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Dei limiti al diritto di satira in generale esistono, non so se siano

stati violati in questo caso, essi consistono:

 

-nel rilievo pubblico del personaggio oggetto di satira

-nella pubblicità e verità dei fatti ( per quanto deformati a fini satirici ) attribuiti al personaggio

non si può inventare tutto di sana pianta, nè violare la residua privacy garantita anche al personaggio

pubblico

-nel nesso di coerenza causale fra il contenuto del messaggio satirico ed il personaggio pubblico

( è la parte più ambigua perchè chi fa satira deforma la realtà e così facendo se ne allontana )

 

Poichè Vasco Rossi è sicuramente un personaggio pubblico bisogna vedere se i fatti

che gli sono stati attribuiti hanno violato la sua privacy o sono totalmente estranei alla

realtà o incoerenti etc.

 

A prescindere da questo si pone un problema di responsabilità per il fatto che

l'autore della satira sia ignoto.

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Alcuni amici su Facebook fan di Vasco lo difendono a spada tratta. Bah..

 

Certo che qui ci starebbe un "clippino" di Vasco che spiega tutto incazzato la sua decisione.

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Coloro che lo difendono a spada tratta saranno sicuramente quei suoi fan sfegatati che direbbero: "Oh, Vasco non si tocca!" anche se fosse scoperto in flagranza di reato per omicidio plurimo. Quindi la loro opinione è molto poco attendibile. :sisi:

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AndrejMolov89

Hillzeman i contenuti di nonciclopedia non sono molto legati ai fatti, si accennano e basta. In generale è un sfotò dal linguaggio colorito che non diffama. Non è una satira buona, ma è una satira sfotò, a mo' di commedia dell'arte. Sono volgari certe volte, ma non vanno mai troppo ad attribuire cose mai successe, da quanto ho letto ovviamente.

In ogni caso il Sito non è chiuso, è ancora consultabile, forse hanno chiuso gli aggiornamenti :)

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Hinz, più che altro su quel sito c'è così tanta ironia su qualsiasi cosa (trovi sia ironia carina che ironia un po' colorita, ma vabbè), che non so se è possibile sentirsi diffamato... Altrimenti dovrebbero sentircisi tutti.

 

Inoltre c'è il discorso che, essendo come la wikipedia, qualunque utente (registrato e non, anche se sulle pagine si possono mettere le limitazioni) può modificare e scrivere ciò che vuole.

Lo stato italiano non credo potrebbe imporre di chiudere facebook perchè un singolo utente si sente diffamato, tanto per dirne una... Gli admin pare che avessero dato la disponibilità a modificare la pagina.

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Vedo che c'è un atteggiamento unanime, pongo due tre elementi di dubbio.

 

Un sito satirico, potrebbe equivalere ad un giornale satirico, oppure no

( lasciamo pure in sospeso..ma ricordate che sarebbe una esenzione

per internet, che non vale in altri ambiti: stampa, radio tv, teatro etc )

 

Qui non si discute di censura o di divieto di vendita o di chiusura del sito

in realtà sono gli amministratori del sito che di fronte ad una querela per

diffamazione chiudono per protesta e rivendicano, per il fatto di essere un

sito internet, un diritto alla intangibilità da querela e all'anonimato degli autori

( anzi all'inesistenza di un autore )

 

Si pone un problema di responsabilità e di limiti alla libertà.

 

Vedo che molti di voi buttano nel mucchio un sacco di considerazioni

sbagliate, alcuni mettono sullo stesso piano il querelante al dirigente

RAI che chiude una trasmissione TV. Faccio notare che sono gli Admin che

hanno chiuso, di fatto proprio per determinare una reazione di indignazione.

su internet, Vasco Rossi al più e al peggio ha sporto una querela infondata.

 

Che poi Vasco Rossi sia una potenza e gli amministratori di questo sito

al suo confronto, deboli, può essere pure vero...certo non mi paiono indifesi.

 

Non fosse altro che per aver creato l'idea del tutto infondata di una chiusura

autoritativa che non esiste ( semplicemente un paio di Admin sono stati ascoltati

dalla polizia postale ) Lo stato italiano però non sta imponendo niente a nessuno.

 

Si dichiarano disponibili a rimuovere i contenuti diffamatori, purchè V. Rossi

ritiri la querela, quindi la questione è un eventuale risarcimento danni più che

la difesa della libertà di satira.

 

Che colpisca il fatto che Vasco Rossi possa risentirsi per un sito del genere...lo

capisco, ma è solo un profilo ( umano ) della vicenda.

 

C'è poi il problema se sia giusto in assoluto difendere l'anonimato su internet

se si vuole evitare che internet venga assimilato ad altri ambiti comunicativi delle

regole di responsabilità speciali devono pur essere date o ravvisate.

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Da non credere! A pensare che anche Vasco era di sinistra e aveva un grande senso dell'ironia e dell'autoironia!

Secondo me se nonciclopedia fosse costretta a chiudere sarebbe una cosa gravissima. Un altro sintomo dell'imminente fine della libertà su internet.

Sento sempre più rigurgiti fascisti e autoritari, non solo in Italia. Si comincia sempre con l'invocare leggi speciali per tutelare non si sa bene chi (ufficialmente il "popolo", ma in realtà sembrano avvantaggiati sempre altri, al di sopra) per giustificare una diminuzione di libertà.

In realtà ogni diminuzione di libertà, ultimamente, non è per nulla democratica ma porta come conseguenza il fatto che siamo meno liberi.

(Liberi liberi siamo noi, ma da cosa? cantava ironicamente Vasco :roll:

 

 

 

Ricordo che internet nasce come promessa di libertà assoluta, e che su ciò basa la sua differenza rispetto agli altri media. Far diventare internet un media qualunque (questa mi sembra la strategia perseguita a livello globale) sarà la morte di internet.

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AndrejMolov89

La libertà non può essere assoluta. Si autodistruggerebbe se lo fosse. Se la libertà fosse assoluta, non potremmo dire niente riguardo i siti che inneggiano all'omofobia o al razzismo come valore. Bisogna stare attenti a quest'idea, è dannosa quanto la repressione stessa.

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Bisogna distinguere fra libertà assoluta in senso politico (qui la mia libertà finisce dove comincia la tua) e libertà d'espressione, un concetto che è quanto di meglio è stato elaborato dalle democrazie moderne. In America infatti, dove vige appunto una concreta libertà d'espressione, i siti che inneggiano al nazismo, per esempio, non scandalizzano quasi nessuno, così come quelli che criticano molto pesantemente (usaimo un eufemismo) l'attuale presidente Obama. Perché appunto, c'è la libertà d'espressione. E chi chiederebbe di chiuderli, violerebbe un principio costituzionale.

Purtoppo siamo in italia, e mi rendo conto che un concetto come quello di "libertà d'espressione" è troppo moderno, come quelli di "diritti degli omosessuali", "fecondazione eterologa", "libero e gratuito accesso alla rete" e tanti altri.

Nel caso di Vasco, poi, non si tratta nemmeno di libertà d'espressione, ma di satira. E la presenza o l'assenza della possibilità di fare satire è un buon termometro per valutare lo stato di una democrazia, o almeno di un regime che si dipinge come tale.

In generale, noto che negli ultimi anni, oggettivamente, si è verificata una progressiva diminuzione delle libertà del singolo cittadino, imposta non con l'autorità ma con la persuasione mediatica, l'arma di distrazione di massa della democrazia. Mi sembra un fenomeno non solo italiano, ma internazionale, almeno in gran parte dell'occidente. Temo che prima o poi, fra una querela ad un sito che fa satira e una restrizione su face book, internet diventerà come una rivista qualunque: ovvero informazione e critica dell'informazione pilotate da una casta, spesso senza un collegamento concreto con la realtà, totalmente chiusa al contributo e alla critica del singolo cittadino o utente reale. E temo che internet diventerà come la telvisione, strumento per mettere la mordacchia alle coscienze invece di essere stimolo per il loro sviluppo.

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AndrejMolov89

La libertà d'espressione ha necessariamente bisogno di vincoli, per la stessa identica ragione della libertà politica. Essere liberi di criticare è un diritto, ma non si può tirare una manica di stronzate. E' evidente che bisogna essere responsabili di ciò che si dice e quindi di dire qualcosa di attinente alla realtà. La satira non è una offesa gratuita, la satira è volgare, è esagerata e deve far riflettere perché ha radice dal vero, se così non fosse, non lo sarebbe. Ora bisogna valutare se c'è stata una diffamazione reale o è solo permalosia di Vasco. Bisogna valutare quante sono le offese gratuite e quante sono le esagerazioni di fatti reali. ^^ Da quanto leggo in nonciclopedia, penso che sia solo permalosia.

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Evidentemente non sono io a pensarla così: dopo il mio commento, ho letto questa cosa che conferma i miei timori:

 

 

 

"A ben vedere il caso Vasco Rossi-Nonciclopedia è un esempio di quello che potrebbe significare la cosiddetta norma anti-blog (comma 29 del primo articolo del ddl sulle intercettazioni): vip e Casta minacciano azioni giudiziarie contro i piccoli blog che, per non vedersi comminata una multa di 12 mila euro per la mancata rettifica entro 48 ore, preferiscono chiudere pur rinunciando a due principi chiave del web: libertà e democrazia. Staremo a vedere"

 

fonte:

http://music.fanpage.it/vasco-rossi-vs-nonciclopedia-liberi-liberi-non-siamo-noi-ma-la-rete-non-perdona/

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