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Hinzelmann, plausibile o no accadrà questo.

Non troverai un solo under 30 disposto a concederti una virgola

in un discorso sull'opportunità di controllare internet.

 

Immaginiamo che "Il Giornale online" scriva che Boffo è gay.

Ci immagineremo che abbia senso chiedere una rettifica

o multarlo, specialmente se le notizie sono false, no?

 

E invece l'Internauta non la pensa affatto così.

Pensa che chi abbocca a una notizia falsa sia stupido

e crede alla infinita potenza delle smentite online:

- prima o poi la verità verrà a galla -

perché è cresciuto con la mentalità

della "rassegna stampa permanente".

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Quindi Repubblica è tenuta alla rettifica nella versione cartacea, ma non nella

versione on line dello stesso giornale?

 

Di fatto i 30nni rinunciano a dire qualcosa di significativo, ad incidere sulla realtà

le leggi saranno fatte ugualmente

Semplicemente, la versione cartacea di un giornale sarebbe solo uno strumento per verificare la legittimità di quello che è scritto on line.

La controinformazione da una parte, e l'informazione ufficiale dall'altra.

Questo mi sembra democratico, non una fonte unica che stabilisca ciò che è vero da ciò che no loè.

Per questo ritengo che i giornali esisteranno ancora, per svolgere questa funzione.

Il supporto cartaceo sarà fondamentale per dare alle notizie un valore documentale obiettivo e verificato.

Quindi Repubblica è tenuta alla rettifica nella versione cartacea, ma non nella

versione on line dello stesso giornale?

 

Di fatto i 30nni rinunciano a dire qualcosa di significativo, ad incidere sulla realtà

le leggi saranno fatte ugualmente

 

Così parrebbe.

Ammesso che a qualche under 30 importi il futuro

della carta stampata (e suppongo di no);

tu stesso la immagini estinta tra dieci anni.

 

Infatti queste leggi appaiono fatte da settantenni

che vogliono limitare la libera informazione tra i giovani.

E ogni legge fatta per controllare la Rete

assume le tinte dello scontro generazionale.

 

Infatti queste leggi appaiono fatte da settantenni

che vogliono limitare la libera informazione tra i giovani.

E ogni legge fatta per controllare la Rete

assume le tinte dello scontro generazionale.

 

Esatto, hai detto proprio bene, è uno scontro generazionale. Correggerei solo il verbo "appaiono".

Queste leggi non "appaiono" fatte da 70enni, sono fatte da 70enni.

70 enni che non hanno un minimo di cultura digitale, altrimenti non si sognerebbero nemmeno di farle.

 

Al di là dello scontro generazionale, che è una cosa soprattutto italiana ed in rapporto all'arretratezza culturale del nostro paese,

la battaglia per la libertà d'espressione può essere condivisa da tutti, anche dai settantenni.

Purchè abbiano una cultura digitale. In Italia è molto difficile che questo avvenga.

Immagini che Lux debba essere iscritto all'albo dei giornalisti

e immagini che debba avere la responsabilità editoriale dei nostri contenuti

e che - anche fra trent'anni, quando il nipote di Lele Mora

leggerà ciò che ho scritto di suo zio - possa pretendere da lui

una rettifica entro quarantott'ore?

 

Semplicemente non avverrà.

Aprirà un blog diverso ogni 24 ore che farà rimbalzare la notizia

da un server islandese contro la "dittatura informatica italiana"

e in altri mille siti statunitensi di controinformazione.

E - coi tempi della Giustizia - partisse pure il processo.

L'ordine dei giornalisti è destinato ad essere abolito in

generale e questo è un forum e non un giornale.

 

Esisterà, forse, lo spazio per una informazione

scadente non professionale ( l'equivalente dei ciclostili etc )

gratis, accanto al giornale a cui ci si abbona

 

Stai sicuro che se in internet non ci si danno delle regole di

serietà, la distinzione la opererà il mercato.

L'ordine dei giornalisti, che esiste in Italia ma in genere non è concepibile in altri paesi autenticamente democratici, è un'altra istituzione che fa parte del fascistello che molti buon italiani si portano dentro :roll:

La controinfiormazione spesso è più seria, molto più seria, dell'informazione che ci propinano come ufficiale.

La grande rivoluzione di internet è che l'informazione passa da chi sa a chi vuole sapere direttamente senza tanti filtri, come avviene negli altri mass media. Ogni filtro infatti, potenzialmente è una perdita di verità. I filtri però sono anche garanzia di attendibilità.

Ma credo che internet possa trovare da sola gli strumenti per discernere. Non c'è bisogno di arbitri, giudici o padroni che con la scusa delle regole trasformino la libertà d'espressione in una "edicola sotto casa" con le opinioni preconfezionate del sistema, espresse nelle forme più diverse possibili, ma sempre frutto della volontà di dominio del potere. Insomma pura sovrastruttura, per dirla in termini di sinistra.

Internet deve rimanere libera infrastruttura, se diventa sovrastruttura perde di significato e perdiamo anche molta democrazia.

Assolutamente no! :roll: Il denaro ha valore solo in rapporto alle transazioni commerciali, non è affatto valore assoluto.

Devo essere ragionevolmente sicuro che quando compro qualcosa sul mercato virtuale, le possibilità di essere truffato siano ridotte al minimo.

 

Il valore assoluto è invece la conoscenza. E' questa che bisogna tutelare.

Per questo ho distinto tra funzione commerciale e funzione culturale della rete.

Se invece si eliminerà la funzione culturale con la scusa di tutelare il singolo cittadino, allora il denaro diventerà valore assoluto. Perchè chi ha piu denaro, attraverso strumenti democratici come la querela o l'accusa di diffamazione, o strumenti illegali come la corruzione, potrà avere il totale controllo delle notizie: quali fare uscire, come porgerle al pubblico, censurare quelle non gradite.

Ci sarà una buona informazione e una cattiva o falsa informazione, una buona

cultura ed una pessima cultura etc. etc.

 

Nel momento in cui internet assorbirà il 90% di tutto ciò che attualmente è fuori

inevitabilmente si creerà una domanda di buona informazione e di buona cultura

e se i controlli di serietà sono orientati verso servizi a pagamento gestiti da società

commerciali il risultato sarà che bisognerà pagare per aver accesso a ciò che vale

veramente qualcosa.

Il topic è sul comma 29 del ddl o sull'autocensura di Wikipedia in lingua italiana?

A me quest'ultima non è piaciuta affatto. Per molto molto meno nascono discussioni di settimane, mentre bastano 200 voti in una sera per bloccare tutto.

Un tale uso politico del progetto è in linea coi principi di Wikipedia?

C'è del localismo, poi: perché molto chiasso su it.wikipedia, mentre nulla viene detto a proposito degli edit di utenti italiani in altri progetti di wikimedia, dovesse passare il ddl inalterato?

 

Il popolino è in sommossa.

Dove sommossa = i "mi piace" su facebook e le "firme" sulle petizioni online.

Mi pare sia passato un emendamento unanime per il quale i blogger ed i siti amatoriali

sarebbero esenti dall'obbligo di rettifica e dal pericolo di applicazione della

sanzione amministrativa, qualcuno è informato meglio al riguardo?

 

E' un criterio di distinzione valido "siti giornalistici registrati ai sensi della legge

sulla stampa" o no?

 

A me pare che wikipedia sia totalmente estranea a ciò di cui stiamo parlando

E' passato lo stesso emendamento che era già stato

presentato nel 2010 dal deputato del PDL Cassinelli.

Nel momento in cui il governo ha ripresentato il vecchio

testo, rompendosi il compromesso Alfano-Buongiorno

nessuno ha fatto caso al fatto che c'era un emendamento

governativo precedente, che quindi è stato ripresentato.

 

D'altronde l'applicazione della sanzione amministrativa

avrebbe implicato sotto il profilo legale che esistesse

una casella di posta elettronica certificata, per poter dare

valore legale al termine delle 48 ore, cosa ovviamente

scontata per la redazione di un giornale online, ma non

per qualunque altro sito, non soggetto ad obbligo di iscrizione.

Per cui già gli avvocati avevano fatto notare all'epoca che le multe

sarebbero state annullabili, per mancata prova dell'inottemperanza

al termine.

 

Dal mio punto di vista è un mero correttivo tecnico di un

emendamento formulato in modo impreciso e la logica

giuridica in ogni caso impone che un giornale sia tale

anche su internet.

 

Resta semmai un fatto...questa formulazione consente

probabilmente di aggirare la legge, basta far ricorso a

siti informativi pirata etc. etc.

 

Ma questo può valere tanto per una controinformazione

buona, quanto per una controinformazione cattiva. L'idea

che internet sia buono in sè, dovrebbe essere argomentata

in qualche modo ( seppur ipotetico )

All'ipotetica domanda : internet è buono in sé? non si può rispondere che citando Mc Luhan: "il mezzo è il messaggio". :roll:

Non credo ci sia altro da aggiungere, a parte il fatto che i giornali on line, dal punto di vista dell'informazione libera, se devono sottostare alle stesse regole dei cartacei mi sembrano inutili.

La cosa importante e che non vengano toccati blog e altri siti :roll:

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