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Suicidio. Ci avete mai pensato?


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Un gay adolescente è più esposto al suicidio: i numeri parlano chiaro. Ma sarà anche vero,

credo, che sviluppa più anticorpi, propro perché è gay, e può quindi dare un nome (ostilità

sociale, omofobia) e opporre una personalità costruita sul bisogno di far fronte, di

opporre resistenza, a tutte quelle ragioni che, in ultima analisi, valgono per tutti i suicidi (e

tutti i suicidi adolescenziali in particolare).

 

Scrivo questa riflessione sull'onda dell'emozione che mi ha preso da due giorni, da quando

cioè due vecchi amici ed ex-compagni di scuola mi hanno telefonato dicendomi "uno di noi non c'è più".

Si tratta di un nostro compagno, per loro anche amico, che si è suicidato mettendosi un

sacchetto di cellophan attorno al capo. Solitudine, una vita non realizzata, stanchezza,

non si sa ma è facile intuire. La lucidità sul proprio stato di vita conta tanto quanto il gesto

irrazionale magari compiuto da un adolescente.

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Suvvia ragazzi, non c'è nessuna dignità nel suicidio,

così come non c'è nulla da condannare.

E' un gesto che non va giudicato.

 

Non c'è nulla di più eroico nel suicidio di un adolescente gay

che nel suicidio di qualsiasi altra persona.

Non credo vi siano sempre ragioni comunicabili per cui si compie questa scelta,

che sicuramente segue un periodo di disperazione, stanchezza della vita in genere.

 

Ci sono vari studi sociologici e psicologici sul suicidio,

con tanto di classificazioni (vd. es. Durkheim)...

ma quando son stato discriminato perché gay

non pensavo certo di ammazzarmi,

al più mi rammarricavo di non essere abbastanza alto

per poter menare i bulli che mi prendevano in giro :)

 

In altre circostanze ho pensato al suicidio,

ma non c'entrava il fatto d'essere gay,

piuttosto un senso di solitudine, inattività, insoddisfazione...

pensieri che comunque non avrei concretizzato con gesti estremi.

Fortunatamente ho capito perché sperimentavo questi stati psicologici,

ed ora mi sento molto più tranquillo.

No, mai pensato sinceramente, ho una paura terribile della morte, bisogna pensare che a tutto nella vita c'è rimedio, anche quando ci si trova nelle difficoltà più estreme. E'un gesto che io non riesco sinceramente a capire.

purtroppo a causa dell'ignoranza di molte persone, alcuni preferiscono farla finita piuttosto che continuare a sentirsi prese in giro malamente (ad esempio nelle scuole). io per fortuna non ci ho mai pensato, anche se all'inizio non riuscivo ad accettarmi...è un percorso che fa male quello dell'accettazione, ma se lo si completa, poi si può vedere la vita in modo molto diverso, e si ritorna più forti di prima. io comunque penso che le persone che si suicidino (omosessuali o no) lo fanno anche perchè non si sentono capite/ascoltate, quindi la prima cosa da fare è parlarne con qualcuno, anche se può sembrare difficile: aiuta tantissimo.

  • 4 weeks later...

A 19 anni ho tentato il suicidio, ma me la sono cavata con punti alla testa, diverse fratture e un mesetto di acciacchi e convalescenza. Le cose non sono andate come volevo o pensavo di volere o forse sono andate così perché ho decelerato pochi attimi primi dell'impatto per paura o chissà cosa. In realtà penso che non volessi suicidarmi sul serio, non riesco nemmeno a capire le motivazioni superficiali, forse mi faccio un'idea su quelle intime, fatto sta che sono ancora qua a scrivere, sono quasi laureato e a volte ancora ci penso e mi chiedo cosa sarebbe successo e in un certo senso ho acquisito una differente prospettiva di vita. Mi capita di pensare ancora al suicidio in modo del tutto arbitrario e senza motivi scatenanti o con motivazioni che sono delle inezie per i piu' (soprattutto in questo periodo di merda), ma penso di aver acquisito una maggiore consapevolezza di me stesso e una minor prudenza nei confronti di alcune cose. Penso che a volte il suicidio sia uno stato di vita, è un'idea che una volta innestata non puoi disinnescare è piuttosto qualcosa su cui riflettere al momento opportuno.

  • 2 weeks later...

No, non ho mai pensato al suicidio in maniera seria anche perché mi cago addosso dalla paura XD. Qualche anno fa mi capitava più spesso perché la mia vita era insoddisfacente e lo è ancora però me ne sono fatto una mezza ragione.

 

Ci sono casi in cui si è provato di tutto e si è sempre nello stesso limbo merdoso.

 

A volte è difficile convincere le persone che vogliono suicidarsi a desistere perché sono completamente rassegnate al loro destino nero. Ognuno ha una sensibilità diversa, una forza diversa e questo fa pendere l'ago della bilancia molto più facilmente verso una risoluzione piuttosto che un'altra.

 

Poi ci sono tutti i motivi legati al proprio orgoglio, essere denigrati è una brutta ferita. Insomma ci dobbiamo rendere conto che una frase cretina può essere fonte di problemi per un'altra persona.

Suicidarsi o fuggire via.

 

Macchie nere. Comunque...

Molto spesso non ci si vuole del tutto suicidare, lo si fa per chiedere aiuto.

O semplicemente perché non si ha il coraggio per parlare e reagire e si spera così d'essere notati.

 

Poi tanti di questi ci restano secchi davvero.

Mentre altri hanno come il vero obiettivo la morte.

 

Per come la vedo io, comunque, è coraggioso rimanere in vita tanto quanto è coraggioso uccidersi, o almeno, non è facile superare l'istinto di sopravvivenza.

Ci vuole determinazione, concentrazione. Più di quanta ne possa servire per un volo low cost.

Ma è pur vero che tutta questa energia profusa nell'atto è canalizzata alla distruzione dell'individuo.

 

Quello che non comprendo è come non si trovi il coraggio per scappare, ma si trovi il coraggio per farla finita, davvero intendo e non chiedendo aiuto.

 

Per il resto anch'io come Almadel non critico il suicidio come scelta.

Ognuno vive a modo suo i problemi, e le sue croci. Può portarsele appresso o rinunciare a tutto.

Non mi sentirei nemmeno di rinchiudere la gente con annesse cure ospedaliere e farmacologiche.

Se si ha la facoltà di capire ciò che si fa, di comprendere, e si sceglie ciò, io non demonizzerei nessuno.

 

Poi può solo intristirmi che ad uccidersi sia un giovane mentre magari un anziano e malato (Nessuno me ne voglia per questo) continua a trovare la forza per proseguire. Per tutto il resto, il mio modo di vedere mi porta a considerare il suicidio come ultima spiaggia, semmai le cose fossero davvero (E sottolineo il davvero) irreparabili. Ma è pur vero che una soluzione c'è sempre.

Perciò, almeno che non ritornino i nazisti - come accennava Almadel - non ne vedo l'urgenza di ricorrerci.

 

Che il suicidio sia legato ad una depressione, comunque, è vero. Anche la persona che: "Non pensavamo fosse così triste da meditare ciò..." in realtà cova all'interno di se un profondo disagio, solo che magari lo nasconde bene.

E' pur vero che molti di questi adolescenti gay che si suicidano non hanno gente con cui confidarsi, sfogarsi aiuta, perlomeno se uno non è realmente intenzionato lo fa desistere dall'intento.

Un altro adolescente che si toglie la vita... mi domando quando ci si porrà davvero il problema di queste giovani vite spezzate:

 

Si suicida uno dei ragazzi che aveva partecipato al progetto It Gets Better

 

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Eric James Borges era un ragazzo di 19 anni che in qualche modo ce l’aveva fatta a superare i suoi problemi, o meglio, i problemi che la società gli aveva gettato addosso: difficile vivere nelle scuole americane dopo aver fatto coming out, aver confessato la propria omosessualità. Nel video che aveva registrato per il progetto It Gets Better, campagna per “dare alla gioventù omosessuale speranza e futuro”, aveva raccontato tutte le difficoltà da lui superate che, alla fine, lo convincevano a dire: “Ragazzi, andrà meglio”.

 

 

http://www.giornalet...c-ma-finocchio/

 

Non sentirsi soli è ESSENZIALE in certi contesti, in certi passaggi della nostra vita.

Proprio per questo sarebbe importante non denigrare quanto si tenta di fare con le varie associazioni, Gay Pride inclusi, per far sentire meno sole le persone.

Il problema è che pure all'interno della comunità LGBTQ c'è una forte percentuale di persone che discriminano i loro simili, se effemminati, se transgender, se se se...

Ci farebbe bene un po' di autotutela "comunitaria", ma siamo ben lontani da quel momento.

"Borges"...probabilmente conta anche la famiglia in cui nasci se è vero come leggo

che la madre gli ha praticato un esorcismo e l'ha cacciato di casa....mi dispiace e mi

fa rabbia perchè leggo e vedo che aveva reagito, a dispetto di violenze e ostilità subite

fin dall'asilo.

Posso dire che mi sento quasi in disagio per il fatto di riuscire a vivere la mia diversità sessuale senza troppi problemi alla luce del sole.

È come quando stai mangiando un piatto di pasta e proiettano in televisione fotogrammi di persone fortemente denutrite. È terribile, ti viene un istinto di fare qualcosa per cambiare la loro situazione e non sai cosa.

La risposta te l'ha già data Casper, purtroppo bisogna mettersi in testa che

rispetto all'omosessualità non esistono "paradisi", soluzioni che ci mettono

al riparo, tutti, dai pericoli dell'omofobia e delle discriminazioni.

 

Anche negli USA, anche in California, c'è bisogno di essere "comunità".

Con questo non si intende dire che non vi siano differenze, tra paese e

paese ( di questo suicidio noi sappiamo, perchè il ragazzo eraun gay impegnato

chissà quanti casi analoghi non conosciamo perchè ascritti a "depressione

adolescenziale" in senso generico ) ma che non esiste una soluzione messianica

che risolve i problemi e le sofferenze, una volta per tutte.

BruisePristine

poco fa ho visto questo video leggendo anche del suo suicidio, mi ha davvero scosso ammetto.

 

più che altro non capisco il senso di far parte di "it gets better" e poi essere il primo a decidere di farla finita..

più che altro non capisco il senso di far parte di "it gets better" e poi essere il primo a decidere di farla finita..

Io non capisco il senso di domande come questa. Ha provato a continuare, si è anche posto il problema di aiutare altri che si trovavano nella sua stessa situazione, ma alla fine non ce l'ha fatta.

 

Anzi, io vedo più senso in questo caso che non in mille altri casi simili. Posso immaginare che riuscire ad allontanarsi da una situazione fonte di continuo dolore, e poi seguire altre persone che si trovano nella stessa situazione non sia esattamente un'attività che ti dà speranza, che ti permette di lasciarti quel dolore alle spalle...

BruisePristine

@@Loup-garou: mi sembra una domanda normale, niente di che! stai tranquillo!

in ogni caso entri membro di un associazione e metti la tua faccia, così che tutti possano vedere quel che vivi ogni giorno ecc..

inoltre pare che i suoi problemi erano in buona parte passati o in via di miglioramento..

insomma dovrebbe dare sostegno per chi è ancora incasinato ecc..

invece suicidandosi ha buttato fango sopra tutto quello che dice, che ha fatto... e il messaggio che sembra trapelare fuori è che non c'è speranza.

più che altro non capisco il senso di far parte di "it gets better" e poi essere il primo a decidere di farla finita..

 

Concordo: trovo piuttosto inutile lanciare un messaggio di speranza incentivati dalle esperienze altrui, oltre che finire per rendere il proprio suicidio terribilmente ironico.

Ma come si fa a parlare così? Questo ragazzo si è tolto la vita, ma un minimo di pietà per lui non ce l'avete? Il suo suicidio è tutto meno che ironico, per favore, è una tragedia!

Ha provato a stare meglio, ma non è bastato e alla fine non ce l'ha fatta.

inoltre pare che i suoi problemi erano in buona parte passati o in via di miglioramento..

Ma siete uomini o gravi? La psiche umana vi è così aliena?

Il dolore è qualcosa che ti segna per sempre. La prossima cosa che mi dirai cos'è, che non capisci perché i reduci di guerra impazziscano? Che motivo c'è, ora sono fuori pericolo!

 

insomma dovrebbe dare sostegno per chi è ancora incasinato ecc..

Dovrebbe? In base a quale principio? Che le vittime di sofferenza hanno più doveri verso gli altri di chi sta bene?

Tu puoi dare sostegno a chi è incasinato senza rischiare il suicidio, che cosa fai?

 

Concordo: trovo piuttosto inutile lanciare un messaggio di speranza incentivati dalle esperienze altrui, oltre che finire per rendere il proprio suicidio terribilmente ironico.

Mi sto sbellicando dalle risate! Dreamer, devi essere fantastico da invitare ai funerali, riesci sempre a cogliere il lato comico in tutto. :D

Il fatto che lui abbia registrato un video di incoraggiamento non significa che lui stesso fosse pienamente stabile e scevro da qualsivoglia insicurezza. Ha elargito un messaggio che in parte era rivolto anche a se stesso, quasi come per dire "Facciamoci forza insieme, passerà".. Purtroppo, il dolore e il peso l'hanno sopraffatto.

Anche negli states ci sono state diverse critiche sulla questione.

 

Non tanto per il fatto che Borges abbia gettato "fango" sul movimento It Gets Better,

perché affermare una cosa del genere oltre ad essere incredibilmente crudele è anche

discretamente stupida, quanto piuttosto ci si è interrogati quanto fosse giusto il fatto che

gli organizzatori avessero "utilizzato" un ragazzo così giovane e con una situazione ancora

non pienamente risolta, dandogli inevitabilmente una visibilità da gay che nei fatti gli ha

nuociuto e che forse lui non ha saputo sostenere.

 

A me la questione fa pensare... davvero it gets better? Ok, questa campagna dovrebbe dare

speranza che nel futuro le cose miglioreranno ma così fa passare il malessere come una "fase",

come un qualcosa di appartenente solo alla fase adolescenziale e che poi non ci sarà più perché

si matura. Invece di essere noi stessi a maturare non dovrebbe essere la società che ci circonda

a farlo? Questa campagna sembra dirti: "tranquillo, quando avrai 18 anni potrai andartene via di

casa e sarai indipendente da quegli omofobi dei tuoi genitori e compagni di classe" quanto invece

dovrebbe dire "brutto cretino di un genitore, guarda cosa stai facendo a tuo figlio!".

A me pare che nel video la sofferenza del ragazzo fosse pienamente percepibile.

Non so se la visibilità ha accresciuto i problemi del ragazzo, perchè ci vorrebbero degli

elementi di fatto per poter sostenere una tesi o l'altra, da quel che dice però si può dedurre

che fosse ampiamente visibile a scuola o in famiglia, se lo avevano così maltrattato per il

fatto di essere gay.

 

In generale questa campagna credo dovrebbe mostrare anche la sofferenza che la società

infligge ai ragazzi gay e mostrandola spingere per cambiare le cose.

BruisePristine

Ma come si fa a parlare così? Questo ragazzo si è tolto la vita, ma un minimo di pietà per lui non ce l'avete? Il suo suicidio è tutto meno che ironico, per favore, è una tragedia!

Ha provato a stare meglio, ma non è bastato e alla fine non ce l'ha fatta.

non sto ironizzando, ma solo perchè è morto non bisogna essere ipocriti e vedere il bene in ogni suo gesto.

 

Dovrebbe? In base a quale principio? Che le vittime di sofferenza hanno più doveri verso gli altri di chi sta bene?

Tu puoi dare sostegno a chi è incasinato senza rischiare il suicidio, che cosa fai?

per il semplice fatto che se io non sto bene voglio essere aiuto da qualcuno che vive con serenità questa situazione, non da uno che vive con i miei stessi problemi e con cui ci piangiamo addosso ;)

 

"Facciamoci forza insieme, passerà"

infatti mi pare che verso la fine del video dica "Eric gets better"

quanto piuttosto ci si è interrogati quanto fosse giusto il fatto che

gli organizzatori avessero "utilizzato" un ragazzo così giovane e con una situazione ancora

non pienamente risolta, dandogli inevitabilmente una visibilità da gay che nei fatti gli ha

nuociuto e che forse lui non ha saputo sostenere.

 

Non credo che si possa affermare proprio questo: la campagna "It Gets Better" esplose come un fenomeno "viral" su youtube. Tutto partì da un video ed un canale youtube, adesso c'è un sito con quasi 2200 video inviati volontariamente dagli utenti della rete. Alcuni hanno centinaia di migliaia di visualizzazioni, altri ne hanno poche decine. I partecipanti sono molto vari, si va dalla grande organizzazione tipo google, al gruppo LGBT dell'università ad attori, cantanti, politici, ma la maggior parte dei video sono fatti da persone "normali", coppie, single, giovani, anziani, americani o del resto del mondo, con il background più diverso possibile. Insomma questo per dire che non credo che nessuno abbia "utilizzato" nessuno, non c'è nessun modulo da compilare o domanda di ammissione da fare, sono io in quanto gay (o etero gay-friendly) che sentite le notizie dei suicidi al tg faccio un video rivolto a te giovane gay sull'orlo del baratro dove o racconto la mia storia o come dice Krypto ti invito a farti forza con me, in ogni caso ti mostro che non sei solo e che ho avuto un'esperienza simile alla tua. Quando sono un po' giù e sconfortato rispetto al futuro poche cose mi fanno stare bene quanto guardare qualche "It Gets Better" video, specialmente di coppie: non si tratta di libri o film, che per quanto possano essere verosimili sono comunque finzione, o persone che scrivono esperienze reali, ma da dietro un avatar. Quelle nei video sono persone reali, delle quali posso vedere il viso e sentire la voce, e mi raccontano store reali. Per questo motivo le sento vicinissime.

 

Il suicidio di Eric è molto triste. Lui lavorava in un'organizzazione no-profit chiamata "The Trevor Project" attiva a livello nazionale in territorio americano che è una specie di incrocio tra Gay Help Line, Agedo e Arcigay se ho capito bene come funziona. Aveva girato un piccolo video di due minuti e mezzo chiamato "Invisible Creatures" dove mostrava coppie reali gay e etero scambiarsi quelle piccole tenerezze che di solito non si scambiano in pubblico. Mi pare di capire quindi che in mezzo ai gay ci stava parecchio. Per questo è ancora più triste: pensa come stava dentro di sè avendo deciso di suicidarsi nonostante tutto questo.

 

Per rispondere alla domanda del topic: no, non ci ho mai pensato per alcun motivo. Durante il periodo peggiore che ricordo della mia breve vita, ovvero i momenti orribili con i miei genitori causa CO, il mio desiderio più grande era più quello di addormentarmi e svegliarmi un anno, due anni dopo, per non dover respirare un'aria così pesante e trovarmi in una situazione che, se non risolta, è almeno alleggerita dal passare del tempo...

NamelessDreamer

Al suicidio ci ho pensato. Ma alla fine ho sempre concluso che la vita è troppo preziosa per troncarla così, per non parlare del dolore che avrei causato agli altri. Però se avessi avuto la possibilità di scomparire nel nulla cancellando ogni mio ricordo nella testa delle persone care, forse in passato l'avrei fatto...

  • 2 weeks later...

Io l'ho pensato, e l'ho messo in atto (ovviamente non riuscendoci), ma non era legato a bullismo, o all'omossesualità o a problemi in famiglia... semplicemente per un paio d'anni ha continuato a venirmi in mente il pensiero di farla finita, nel corso del tempo era diventato così ingombrante che praticamente non pensavo ad altro, ed è bastata una cavolata (non ricordo neanche più quale) per far crollare tutto.

Comunque in quel momento non c'era, nella mia mente, spazio per altro, come se il suicidio fosse l'unica possibilità che mi fosse rimasta.

 

A pensarci ora, a distanza di 15 anni sono tutte cavolate... non avevo nessun problema insormontabile, nessun dramma e nessun motivo effettivo per non voler vivere.

Se mi ricapitasse ora la prima cosa che farei sarebbe chiedere aiuto... e forse il problema è proprio quello... quando sei adolescente non ti viene in mente di chiedere aiuto, e se anche ti venisse in mente... a chi chiedi?

Se mi ricapitasse ora la prima cosa che farei sarebbe chiedere aiuto... e forse il problema è proprio quello... quando sei adolescente non ti viene in mente di chiedere aiuto, e se anche ti venisse in mente... a chi chiedi?

 

A nessuno.

Io ero nella tua stessa condizione. A ripensarci ora mi sarei semplicemente preso a schiaffi e mi sarei salvato qualche pena in più.

Ci pensavo perchè non vedevo nulla nel mio futuro. Non erano problemi legati all'omosessualità di per sè, ma qualcosa di più generale. Mi vedevo inutile, non sapevo cosa fare e non riuscivo a trovare nessuna motivazione che mi spingesse ad andare avanti.

Poi sono stato salvato da una persona, che miracolosamente è arrivata nella mia vita e mi ha accettato per tutto quello che ero all'epoca. Ho cominciato a svegliarmi la mattina impaziente di risentirlo e con il passare del tempo, grazie alla sua presenza, ho capito che c'era speranza da qualche parte anche per me.

Penso di essere stato molto fortunato a dire la verità, e non me la sento di biasimare chi non ce la fa. Credo che spesso ci si arrivi e basta senza neanche pensarci troppo.

ci penso quasi tutte le notti però penso sia inutile... che pace si potrebbe trovare se non darla vinta a chi "ti odia" trovo nella forza del disprezzo verso chi mi disperzza l'ancora della salvezza... quando ci penso non è per il mio orientamento sessuale, ma per il mio carattere di cacca.... ho una mente e un cuore che sono uniti nello stesso corpo ma come se fossero due parti distinte... l'odio sto fatto odio il mio dover essere cosi e quando mi prende lo sconforto penso al suicidio togliendo sti dubbi (futili per quando mi riprendo ) ma ci ricasco sempre :D

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