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Il PdL contro le operazioni per cambiare sesso


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http://www.giornalettismo.com/archives/158905/il-pdl-contro-i-trans/

 

 

Il PdL contro le operazioni per cambiare sesso

17 ottobre 2011

La richiesta: tagli al progetto di tutela dei cittadini transessuali

 

"Non e’ opportuno che la collettività paghi la conseguenza di scelte comportamentali personali” attacca il consigliere regionale Pdl Andrea Pollastri, a maggior ragione trattandosi di comportamenti che, “a differenza del fumo o dell’uso di droghe, non hanno ricadute sulla società stessa ma unicamente sul soggetto che le intraprende ed i cui costi dovrebbero essere a carico suo“.

 

NON È UN PROBLEMA NOSTRO - In un’epoca di crisi economica e di tagli che affliggono soprattutto il settore socio-sanitario, il Pdl non fa sconti a nessuno: chiede quindi conto alla Regione Emilia-Romagna dei 100.000 euro erogati all’Ausl di Bologna a sostegno del Progetto per la tutela della salute dei cittadini transessuali. Non usa mezzi termini Pollastri, che su questo argomento oggi ha presentato un’interrogazione alla Giunta regionale “per sapere quali siano, nel dettaglio, i servizi forniti dall’Ausl di Bologna ai cittadini transessuali” e i loro costi.

 

(...)

"Pollastri afferma poi: “Quest’anno la nostra Regione che introduce i ticket, taglia i trasporti pubblici ed i sussidi ai Comuni ha invece deciso di sostenere ancora il Progetto addirittura aggiungendo 5.000 euro allo stanziamento 2010“."

 

Dunque, il discorso non è così facile.

Io, ovviamente favorevole a tutte le scelte umane che non ledano la società, avrei preferito incentivare un benessere comune quale l'avanzamento dei trasporti pubblici, ticket sanitari e i sussidi ai comuni, piuttosto che aumentare i fondi per il progetto in questione.

 

Il titolo dell'articolo è fuorviante, perché limitandosi a quello si potrebbe intendere un'azione omofoba da parte di qualcuno, ma tuttavia credo che sia più proficuo stanziare fondi per opere di bene comune piuttosto che di bene individuale.

 

La persona che vuole cambiare sesso, libera di farlo, lo fa con i suoi soldi e con le sue possibilità. Ma non è ovviamente un discorso fine a questo progetto, si intende che tutte le spese che beneficiano un individuo singolo (o che comunque il cui beneficio è divisibile e il risultato valutabile su un singolo soggetto), è giusto che vengano operate da lui stesso. I fondi regionali, statali, etc, è giusto che intervengano per salvaguardare una collettività organizzata che racchiuda tutti i cittadini.

 

Criticatemi pure, ma su questo concordo.

Il discorso è che la transessualità non è una scelta ma una necessità. Una persona transessuale sta male fino a che non riesce ad adeguare il corpo al suo essere, e questo secondo i canoni della psichiatria. Una persona transessuale ha un rischio maggiore di suicidio rispetto alla popolazione normale, soprattutto se è impossibilitata a compiere la transizione.

In questo si immette l'articolo 32 della costituzione, che assicura ai cittadini il diritto ad essere curati. Vogliono tagliare addirittura l'assistenza psicologica. Eppure nel DSM-IV il disturbo dell'identità di genere è classificato come disturbo psichiatrico (e le linee guida indicano come cura quella di accordare il corpo con la mente).

 

Ma potrebbe anche quasi essere un discorso fattibile, se contestualmente si prevedessero dei percorsi per facilitare l'assunzione e il lavoro per le persone transessuali, che sono enormemente svantaggiate e il cui tasso di disoccupazione o sottoccupazione è enormemente superiore alla media. Se proprio dovessero pagare di tasca loro per delle operazioni di cui necessitano per star bene, almeno li si mettessero nelle condizioni di farlo.

Sapessi quanti/e hanno perso un lavoro che pareva sicuro dopo aver iniziato la transizione...

 

 

Non si sceglie di nascere transessuale nè più nè meno di come si scelga di nascere down o disabile o altro.

 

 

Ad ogni modo qualcuno mi riesce a trovare altre fonti di questa notizia oltre a questa? :-/ Vorrei vedere quanto sono seri

Il tuo discorso, Frattaglia, è condivisibile dalla prima all'ultima parola. Nessuno dubita (solo le persone che non sanno possono farlo) che per i transessuali sia una necessità adeguare il corpo alla mente, ma in un contesto socio-economico precario come quello che stiamo vivendo questo problema, dal punto di vista economico, purtroppo passa in secondo piano rispetto ad altri problemi derivanti dalla mancanza di denaro.

 

Concordo invece pienamente con la seconda parte del tuo intervento, quella che si riferisce al facilitare la loro assunzione perché svantaggiate. E' vero, però questo discorso è esterno a quello di cui parla l'articolo da te citato. :)

Fabio Castorino

Krypto non condivido la tua analisi, perché tutte le prestazioni mediche beneficiano un singolo soggetto. Se io vengo operato in un ospedale pubblico, i costi di un'operazione che beneficia solo me ricadono sull'intera collettività. Non si possono chiamare le prestazioni mediche che riguardano un gran numero di persone "bene comune", e quelle che riguardano pochi "bene individuale" perché il beneficio di ogni prestazione è sempre individuale. Seguendo il tuo ragionamento la sanità pubblica dovrebbe curare solo le malattie che hanno grande diffusione, mentre i malati che soffrono di patologie rare dovrebbero essere lasciati a sè stessi.

Ho fatto una differenza tra il settore della sanità che opera malattie pericolose per la salute, e sanità invece che opera un cambio di sesso (come il progetto di cui parla l'articolo).

 

Probabilmente è una divisione superficiale, ma credo ci sia differenza tra coloro che sono malati di una grave patologia che può minare la salute fisica rispetto ad una persona, seppur motivata e bisognosa, che decide di cambiare sesso.

 

Credo sia un danno maggiore il taglio dei ticket sanitari. Molte persone non hanno più la facoltà di comprare medicine che risultano indispensabili per la loro salute. E' un discorso, però, sempre riferito al contesto economico in cui ora viviamo.

La persona che vuole cambiare sesso, libera di farlo, lo fa con i suoi soldi e con le sue possibilità. Ma non è ovviamente un discorso fine a questo progetto, si intende che tutte le spese che beneficiano un individuo singolo (o che comunque il cui beneficio è divisibile e il risultato valutabile su un singolo soggetto), è giusto che vengano operate da lui stesso. I fondi regionali, statali, etc, è giusto che intervengano per salvaguardare una collettività organizzata che racchiuda tutti i cittadini.

 

 

Allora siccome il cancro al polmone è un problema di alcuni singoli soggetti e non di tutta la collettività (per fortuna), allora che si arrangino con le loro forze.

I soldi li impieghiamo per qualcosa che serva tutti i cittadini.

Quindi se un problema riguarda una minoranza di individui

la società ( ovvero la maggioranza ) può disinteressarsene?

 

L'unico criterio può essere questo: non è giustificato un onere

economico a carico di tutta la società, se il beneficio è ristretto

ad una minoranza.

 

Col chè però si nega a quella minoranza il fatto di esistere, la

si riduce a somma di individui

 

Sarebbe, è, per noi che facciamo parte di un'altra minoranza

una clamorosa zappata sui piedi.

Vero, ma la minoranza che rappresentiamo noi non ha valenza economica. Voglio dire, esiste con o senza intervento di associazioni.

Dico solo che io darei privilegio al fornire sussidi economici ai settori medico-sanitari-assistenziali che si occupano di patologie pericolose per la salute, piuttosto che per associazioni per il cambio di sesso.

Sono legittime, giuste, corrette e hanno un fine valido, ci mancherebbe altro, non mi metto certo io a fare delle discriminazioni, però, come ho già detto, in un contesto economico in cui i soldi scarseggiano, sarei propenso ad assicurare una maggior copertura finanziaria a quei servizi sanitari che curano malattie, piuttosto che quelli che soddisfano scelte personali (seppur legittime, come ripeto).

 

Permettetemi, ma non c'è neanche paragone tra un malato terminale di cancro e una persona che vuole cambiare sesso. In una situazione economica favorevole per tutti (o per lo meno stabilmente buona), è chiaro che è giusto che i fondi coprano e tutelino ambedue i settori in maniera esemplare, vista l'importanza del benessere dei cittadini (e tutti e due i settori hanno un fine che abbraccia tale teoria), ma quando la situazione è in crisi....

 

Preferireste, per caso, sapere che la ricerca contro il tumore o contro l'aids ha perso fondi a favore dell'incentivo di associazioni per coloro che desiderano cambiare sesso (discorso teorico come esempio per la mia tesi)? Non ci credo neanche....

Ma il discorso è che una patologia psichiatrica è comunque una patologia psichiatrica, con tanto di linee guida per la diagnosi.

Forse non è visibile quanto un tumore al polmone, ma esiste comunque.

Voglio dire, anche ai depressi ansiosi o schizofrenici sono garantite le cure... la differenza è che la transessualità non si cura con psicofarmaci ma con altri tipi di interventi, endocrinologici e chirurgici

Se continua così, non ci saranno i soldi neanche per prestazioni sanitarie di altro genere (e ci sono regioni che, da questo punto di vista, si trovano in una situazione disastrosa già adesso, figuriamoci in futuro). Quindi non si potranno curare molte altre persone (che stanno male), non solo i transessuali.

Sventuratamente non viviamo in un'utopia sociale della Scandinavia, viviamo in un Paese mafioso del Mediterraneo.

E, in questo Paese, lo Stato non è più in grado di garantire i diritti espressi nella Costituzione, per quanto legittimi essi siano, soprattutto se questi ultimi richiedono un intervento economico. E' necessario rendersene conto (non per vivere felici, ma più che altro per non illudersi).

Krypto se intendi dire che noi gay chiediamo diritti a costo zero hai ragione

in questo siamo una minoranza diversamente connotata.

 

Hai anche ragione nel dire che la condizione transessuale non è assimilabile

ad una malattia mortale...però il Servizio Sanitario Nazionale passa anche l'intervento

ricostruttivo di un seno asportato ( ad es. per un tumore ) in quanto si riconosce il fatto

che questa menomazione incide pesantemente sul benessere psicofisico di una donna.

 

Insomma non è la chemio ciò di cui stiamo parlando, ma neanche un lifting.

 

Esistono prestazioni gratuite comparabili come nell'esempio appena fatto che

vengono riconosciute alle donne, proprio in quanto donne. E da qui nasce la

rivendicazione della trans che si sente donna o che vuole diventare donna pure

lei.

 

Diciamo che in un paese molto povero, africano, dove si muore di polmonite

è forse ragionevole immaginare che manchino i soldi per interventi di chirurgia

plastica ricostruttiva etc. etc. e quindi le donne debbano pagarseli e allora pure

le trans. Non è questo il caso dell'Italia.

 

Secondo me il ragionamento deve essere: se ci possiamo permettere interventi

di chirurgia plastica ricostruttiva, perchè negarli solo alle persone transessuali

che vivono lo stesso disagio di una donna menomata o di un uomo menomato?

 

E qui interviene la scelta di civiltà: supporto un costo maggiore perchè riconosco

che questa rivendicazione ha un fondamento comparabile

Secondo me il ragionamento deve essere: se ci possiamo permettere interventi

di chirurgia plastica ricostruttiva, perchè negarli solo alle persone transessuali

che vivono lo stesso disagio di una donna menomata o di un uomo menomato?

 

Esatto, qui hai pienamente ragione. :)

Tra le condizioni mediche di "minor importanza" (e con questo non voglio dire che siano lievi) rispetto alle malattie mortali c'è tutta quella serie di interventi plastico-ricostruttivi, che comprendono tutti quelli elencati. :) E secondo me è più giusto che siano questi a subire tagli (tutti, non solo A e non solo B - esempi) rispetto che i fondi destinati a questioni patologiche più serie ed urgenti.

 

 

Allora siccome il cancro al polmone è un problema di alcuni singoli soggetti e non di tutta la collettività (per fortuna), allora che si arrangino con le loro forze.

I soldi li impieghiamo per qualcosa che serva tutti i cittadini.

 

 

E' assurdo paragonare interventi salvavita ad interventi di chirurgia plastica/estetica.

AndrejMolov89

Io suggerirei di distribuire gratuitamente lamette a questi individui e poi pignorare i loro beni per il bene della comunità. Già che ci siamo.

Un mio amico ha un invalidità del 55 per cento, per una malattia auto-immune, non è mortale, può cavarsela da solo, togliamogli i medicinali gratis, grava sulla comunità.

Secondo me, la comunità ha senso, quando tutela soprattutto i più deboli.

non esiste proprio! Non penso proprio che un trans faccia un'operazione per sfizio; si tratta di un servizio che lo stato deve assolutamente garantire. Non tutti avrebbero i soldi necessari per un'operazione del genere. Se rivogliono quei 100.000 euro ci sono altri mille modi più intelligenti per riaverli....tipo dare un bel calcio nel sedere a qualche assessore/consigliere/politicante/nullafacente, magari del PdL, perchè no?Scommetto che ricaverebbero molto più di 100.000 euro e farebbero felici molte più persone.

Ragazzi non possiamo paragonare una malattia, anche non mortale, con il fatto che il proprio corpo non piaccia...anche perchè allora dovremmo pagare anche interventi di rifacimento naso, orecchie, mento, guance, lifting, liposuzione, ecc... in fondo anche queste imperfezioni rendono meno felici le persone che ne soffrono, causando loro sofferenze psicologiche...e non dite che non è vero, ci sono persone che vanno in crisi a causa di orecchie a sventola o di nasi con la gobba...eppure se vogliono operarsi devono pagare di tasca propria, perchè gli interventi estetici non sono coperti dalla mutua.

 

p.s. nessuno ha detto che i trans/ le trans facciano l'operazione per sfizio, anzi... però come esposto sopra ci sono tante persone che soffrono perchè non accettano in parte o del tutto il corpo che si ritrovano, quindi che facciamo?

Poi è ovvio che il pdl fa un discorso razzista basato su inutile demagogia, visti gli sprechi, però in senso lato il discorso non è errato.

Io ammetto di non conoscere bene ciò che passa un/una transessuale ma sono stracerto non sia paragonabile a qualcuno a cui non piacciono le proprie orecchie o il proprio naso. Se una persona va in crisi per le orecchie a sventola, di certo il suo problema non sono le orecchie a sventola.

Io ammetto di non conoscere bene ciò che passa un/una transessuale ma sono stracerto non sia paragonabile a qualcuno a cui non piacciono le proprie orecchie o il proprio naso. Se una persona va in crisi per le orecchie a sventola, di certo il suo problema non sono le orecchie a sventola.

 

 

 

Guarda parli con uno che non si è mai fatto fisime per il corpo, ti dico solo che sono grasso da sempre e non me ne sono mai fatto una malattia, mentre c'è gente che va in paranoia se ingrassa di un chilo, il problema è tutto di testa. Però il concetto non cambia: se ci sono persone che soffrono perchè vorrebbero un corpo da donna, ce ne sono alrettante che soffrono perchè si ritrovano un corpo che non gli piace...per par condicio le spese dovrebbero allora essere assicurate ad entrambi.

io sono troppo magro da sempre =P e anch'io non mi sono mai fatto paranoie e mi tengo quello che ho...però temo non sia affatto paragonabile il non avere le tette abbastanza grandi, il naso con la gobba o qualunque altra cosa con il nascere in un corpo che non ti senti tuo.

AndrejMolov89

Il problema è stato esposto da Lfn, stai riducendo il problema ad una questione di estetica. In ogni caso è anche pericoloso il ragionamento che si fa. Ciò che grava sulla comunità è da tagliare se è qualcosa di facoltativo o di non necessario. Lo ritengo pericoloso e suppongo che fra un po', se non lo hanno già fatto, taglieranno l'assistenza psicologica dell'ulss, o robe del genere, perché ritenute come sfizi personali.

Il problema è stato esposto da Lfn, stai riducendo il problema ad una questione di estetica. In ogni caso è anche pericoloso il ragionamento che si fa. Ciò che grava sulla comunità è da tagliare se è qualcosa di facoltativo o di non necessario. Lo ritengo pericoloso e suppongo che fra un po', se non lo hanno già fatto, taglieranno l'assistenza psicologica dell'ulss, o robe del genere, perché ritenute come sfizi personali.

 

 

 

Non è che io sto la riducendo, E' puramente una questione di estetica! Una persona affetta da disforia di genere non accetta le catteristiche tipiche di un sesso, quali ad esempio genitali, seno, e caratteristiche secondarie come barba... mentre altri soffrono perchè si ritrovano ad essere alti 1,60, ad avere le orecchie a sventola, o perchè hanno antiestetiche cicatrici o ustioni sul corpo. Sono tutte situazioni che per alcune persone costituiscono fonte di sofferenza piscologica. Ne sono prova i numerosi interventi estetici che la gente fa a pagamento; se qualcuno si sottopone ad interventi dolorosi evidentemente, cosi' come avviene per i/le trans, solitamente lo fa per alleviare un disagio, e non per sfizio, eppure tali interventi non sono gratuiti.

AndrejMolov89

Ok, ma perché negare un intervento se le incidenze di suicidio sono così grandi? Allora o si dimostra che l'incidenza di suicidio per questa categoria non è affidabile come criterio, oppure si dà per lo meno un aiuto a chi non ha i soldi e si trova in queste condizioni.

Non saranno quei soldi a distruggere il sistema sanitario. Poi, bisognerebbe sapere se il peso di queste operazioni sia così gravoso per le finanze.

Inoltre, in tempo di crisi, non dico che bisogna investire, ma bisognerebbe per lo meno rendere efficiente il meccanismo economico. Si pretende che la macchina vada meglio senza una messa in punto e con meno benzina.

C'è la piccola, sottilissima differenza che gli interventi estetici non sono avallati da un certificato medico che sostiene la legittimità dell'intervento per garantire la salute psicofisica dell'individuo.

Per cicatrici e ustioni, visto che le hai tirate in ballo, in alcuni casi sono sovvenzionate dal SSN, per gli stessi motivi per cui viene sovvenzionata la ricostruzione del seno che citava Hinzelmann.

Il 90% degli interventi di chirurgia estetica sono puro sfizio, non la soluzione di un malessere profondo.

Il discorso di Pollastri è sicuramente transfobico e offensivo:

 

Non e’ opportuno che la collettività paghi la conseguenza di scelte comportamentali personali” attacca il consigliere regionale Pdl Andrea Pollastri, a maggior ragione trattandosi di comportamenti che, “a differenza del fumo o dell’uso di droghe, non hanno ricadute sulla società stessa ma unicamente sul soggetto che le intraprende ed i cui costi dovrebbero essere a carico suo“.

 

Egli infatti paragona gli interventi a sostegno della salute delle persone transessuali a VIZI

che non hanno ricadute sulla società ( per cui di fatto la persona transessuale viene trattata

peggio di un fumatore o di un drogato ) Inoltre lascia intendere che le minoranze possano godere

di diritti solo se ci sono ricadute sulla società ovvero - per quanto ci riguarda- sugli Eterosessuali

Cisgender.

 

Questo è il testo di una interrogazione rivolta alla Giunta regionale, quindi un atto ufficiale

che esprime una posizione ideologica di chiaro stampo transfobico. Su questo siamo d'accordo,no?

 

E' fuorviante anche l'equiparazione che Ben81 pone tra trans e "altre persone a cui il corpo

non piace". La specificità trans emerge con gli interventi sui caratteri sessuali primari e

secondari, cioè qualcosa che non è meramente estetico perchè definisce una identità di

genere.

 

Un discorso è se non mi piace il naso che ho, un discorso è se desidero un seno che non ho.

Certo ci sono persone trans che si rifanno naso e zigomi, ma questi interventi accessori sono

completamente a loro carico, noi parliano del seno, delle cure ormonali etc. fino agli organi

sessuali primari.

 

Molto semplicemente esistono persone transessuali e se si riconosce che esiste una identità

di genere ne consegue la legittimità degli interventi di adeguamento necessari a definirla.

 

Il punto è qui: solo cancellando questo passaggio è possibile equiparare questa situazione ad

ogni altro intervento di tipo estetico, ma cancellare questo passaggio significa cancellare la

esistenza stessa delle persone transessuali come transgender ( cioè minoranza non cisgender )

 

Non c'è bisogno di far riferimento a malattie mortali o suicidi

Ad ogni modo, ho trovato su facebook questo scritto da una trans emiliana che si è mossa in seguito all'articolo

 

Volevo dirvi che oggi ho parlato personalmente con il Consigliere Andrea Pollastri.

I toni erano molto distesi e ho trovato una persona corretta e seria che, posta di fronte alle gravi pregiudiziali sollevate dal suo commento, anzitutto si è scusato e mi ha spiegato che il suo unico intento era quello di sindacare l'opportunità e l'efficacia di un contributo ad un associazione.

Pollastri mi ha garantito che non era sua intenzione offendere ed ha supposto che sia stato il suo ufficio stampa ad andare oltre le intenzioni, forse spinto dall'appiattimento sui luoghi comuni oramai modello e mantra della politica italiana tutta.

Nel congendarmi gli ho suggerito, nelle future occasioni in cui volesse avventurarsi sulla materia T*, di chiedere preventiva consulenza a persone meglio informate.

Saluti.

la transessualità è un disturbo dell'identità che si può risolvere unicamente con la riassegnazione chirurgica del sesso. essere poveri in autostima perché vittime della moda, dell'immagine e del culto del corpo non è (ancora) malattia riconosciuta dal sistema sanitario. la debolezza e la pochezza psicologica di certi individui vanno sanate con ben altri sistemi.

 

tornando alla transessualità, in quanto condizione innata dell'individuo, viene finanziata dallo stato poiché non è certo un vezzo estetico. paradossalmente si viene curati gratis anche se si stava guidando ubriachi e ci si sfracella da soli (senza "impatto sulla società"), quindi non capisco proprio come si possa anche solo far passare per valido questo tentativo gretto, bieco e basso di fare demagogia tra i conservatori urlando "se la paghino loro la perversione" (perché questo è ciò che c'è da leggere tra le righe)

 

se fossi conservatore mi sentirei insultato, per la mia intelligenza che verrebbe valutata cosi infima, per il mio orientamento politico che da liberale passerebbe per intollerante, e nonché per la mia fiducia nell'umanità, che verrebbe seriamente minata dopo un'affermazione del genere, soprattutto perché sappiamo tutti che le "perversioni" che davvero costano denaro pubblico sono da ricercare tra le mignotte e gli accompagnatori messi in posizioni di prestigio e pagati profumatamente per ben altri meriti.

Tutta la differenza sta tra lo «star male» di cui ha parlato Frattaglia

e lo star male di «avere una malattia». Questa è una differenza obiettiva.

 

Lo «star male» indica bensì una sofferenza psichica, che però non è necessaria

(= universalmente valida).

 

Tutti coloro che soffrono di depressione stanno male. Non c'è nessuno che faccia

eccezione. Ma non tutte le persone transessuali stanno male con un corpo y,

prova ne è che non tutte vogliono fare la transizione, anzi alcune rivendicano

di non volerla fare: allora volerla fare è e rimarrà sempre una condizione personale

e soggettiva, non una necessità obiettiva e valida per tutti.

 

Necessaria per Tizio, sarà facoltativa per Caio, e indesiderata da Sempronio.

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