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Coming Out, dalla parte dei genitori...


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Ho trovato questo video e mi è parso di capire che sia un documentario dell'Agedo.

 

Allora mi sto chiedendo come vive mia madre il fatto che sia omosessuale... Domani ho intenzione di chiederglielo.

 

http://www.megavideo.com/?v=CO8C76QU

 

 

Buona visione e buona riflessione!!!

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https://www.gay-forum.it/topic/18407-coming-out-dalla-parte-dei-genitori/
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BruisePristine

praticamente molte situazioni le vivo o le ho vissute io.

sopratutto mi rivedo nella parte del sesso che mio padre mi chiese se ero attivo o passivo dopo che gli dissi che ero gay e poi nella vergogna di quello che pensa la gente e farlo sapere.

per esempio mia mamma quando avevo il tipo mi diceva "evita di baciarti nel condominio, quando siete in casa insieme evitate di affacciarvi troppo (dalla finestra)".. oppure durante il pride di quest'anno a milano che mi disse "cerca di evitare di farti notare quando passate con i carri davanti negozio" (come se ci fossi solo io al pride e mi nota).

o semplicemente quando gli dico va che passo in negozio mi dice "ma con chi sei? sei con qualche tuo amico troppo appariscente. cerca di non fare la checca isterica".

il fatto del vergognarsi da parte sua capita spesso, non vuole che la gente sappia troppo, un giorno gli ho domandato perchè e mi ha risposto con un "la gente parla troppo e non capirebbe".

addirittura mi ha aggiunto una che lavora con lei su facebook e lei mi ha detto "cerca di non scrivere come sempre ovunque che ti piacciono i ragazzi", visto che metto sempre articoli contro omofobia o cose così insomma..

mio padre invece m'ha sorpreso che lo ha detto a sua sorella (mia zia).

praticamente oltre i miei genitori lo sanno 2 zii in famiglia, una è la sorella di mia madre che aggiungendmi su fb l'ha scoperto ma dopo avermelo chiesto direttamente e aver ricevuto la mia risposta che sono affari miei, detta per non far "soffrire" mia madre.

con i nonni abbiamo evitati per non farli infartare che già sono lì lì sul punto di non ritorno! ahaahah!

vabbeh a parte sti qua però fuori lo sanno tutti e io non mi preoccupo troppo dallo scheccare o meno. :\

 

onestamente a questa seconda faccia della medaglia cioè che un genitori subisse sti traumi non c'avevo mai pensato, domani gli faccio vedere sto video :\

 

 

ps: c'è un tipo nel video (figlio di tale Lino) che è un bonazzo :aiuto:

Ho chiesto più volte a mia madre come vivesse la mia omosessualità. Lei da sempre mi ha accettato, mi ha assicurato di non aver nessuna interferenza con la mia sessualità. I conoscenti di famiglia sanno di me, lei non ne ha mai fatto segreto e non s'è mai vergognata. E' una donna speciale, le voglio un mondo di bene, mi ha sempre sostenuto e sempre lo farà.

Sono stato molto fortunato, non tutte le madri sono disposte ad accantonare i luoghi comuni sugli omosessuali, pur essendolo il loro figlio, la loro creatura, nata dalle loro carni!

E' un video molto interessante, grazie Puro. :)

Sembra molto interessante il documentario.

 

Però dopo i primi 6 minuti mi sono già stufato e ho staccato.

 

Sono stufo di sentire certe stronzate, anche se purtroppo è ciò che pensa una buona fetta della nostra società.

 

E' tutta colpa della società se il CO.......diventa un parto difficile per molte persone omosessuali, è la società che inculca l'idea di 'sbagliato', 'diverso', 'malato', 'pervertito', e chi più ne ha più ne metta.

 

E' la società che fa diventare l'omosessualità un problema.

quoto akcent.

La cosa triste è persino molti psicologi e medici sostengono che gli omosessuali sono dei condannati, così i genitori pensano di avere ragione.

 

Io credo che mia madre in fondo non abbia mai accettato la mia bisessualità e che si vergogni di me se lo dico pubblicamente in giro. Lei stessa mi disse di non dirlo.

 

Mah. Che schifo.

Io questo documentario lo conoscevo già e devo dire che l'ho trovato molto interessante.

Alla fine racconta secondo me soprattutto di genitori che si sono resi conto dei propri limiti e li hanno voluti superare. Alcuni ci sono riusciti, altri solo in parte, ma ci stiano lavorando.

 

Mi ricordo che una parte che mi aveva colpito è quando il padre dice che per lui era stato difficile e che non si immaginava che fosse stato più difficile per la figlia che non per lui, ma che dopo lo aveva capito.. e si mette a piangere.

 

E' un documentario che mi sentirei di far vedere a molte persone, anche più giovani, non solo ai genitori.

Visto tutto il documentario ora.

Ben fatto.

 

Tuttavia resta il rammarico e la convinzione che AGEDO così come moltre altre associazioni non avrebbero nemmeno ragione d'esistere se vivessimo in un mondo che non impone una visione statica delle relazioni interpersonali, andando a giudicare/criiticare/emarginare/escludere/deridere/molestare etc chi esce da questi schemi rigidamente preimpostati.

 

Alla fine della fiera emerge sempre questa storia dell'omosessualità che viene vissuta dalla quasi totalità come un "problema", commenti tristi, musichette malinconiche..........addirittura in alcuni casi viene pure vissuta come un'autentica disgrazia, tragedia. Alcuni genitori riferiscono anche che in quel momento che hanno preso consapevolezza dell'omosessualità dei figli è come se il loro fosse morto in quell'istante (almeno per i periodi iniziali, anche se purtroppo esistono anche genitori che non si sono mai più ripresi).

 

E perchè mai dovrebbe essere un problema o addirittura una tragedia l'omosessualità......se non perchè tutti noi (etero, omo etc) siamo stati abituati a vivere e a crescere in una società eteroimpostata? E quindi il genitore che 'scopre' l'omosessualità del figlio rimane spiazzato, spesso amareggiato e come in questi casi deve intraprendere addirittura un percorso di terapia psicologica, di sostegno.

 

Assurdo, pazzesco che la società riesca a far diventare un problema ciò che non dovrebbe esserlo.......e a farlo vivere come tale (come un problema) a moltissima gente.

 

E' tutto un fattore culturale, fosse vissuta e percepita l'omosessualità come espressione naturale e NORMALE (quale è) vivremmo meglio tutti, noi e loro.

Beh che emerga come un "problema" è quasi normale.

Quanti di noi hanno fatto i salti di gioia quando l'hanno

capito? Purtroppo l'omosessualità rende la vita 10 volte

più difficile, e questo è innegabile.

 

La cosa che proprio non sopporto è il "vittimismo" di alcuni

genitori che invece di sostenere i propri figli si reputano loro

la "parte lesa", spesso si allontanano e si chiudono in una sorta

di ermetico silenzio misto ad imbarazzo se non, nei casi peggiori,

vera e propria vergogna.

 

Bisognerebbe far capire a questi personaggi adulti e vaccinati che

quando un figlio scopre la prorpia omosessualità lo fa in tenerissima

età, in un clima sociale e spesso familiare tutt'altro che favorevole e

tutto nel massimo silenzio, senza ricevere l'aiuto di nessuno. Loro

invece, non appena viene fatto il CO, corrono subito in terapia in preda

al panico... :gha:

ho trovato il documentario davvero molto bello...non mi ero mai soffermato a lungo su quello che potevano provare due genitori; da una parte tento di capirli e mi dico che se ci ho messo anni io per accettarlo e dirmelo, non posso certo pretendere che loro in un attimo digeriscano la cosa; dall'altra però penso che sono genitori e che sebbene possano stare male non dovrebbero assolutamente farti sentire in colpa, dovrebbero risolvere il tutto in silenzio, senza scenate e piagnistei...in fondo anch'io ho risolto il tutto in silenzio, forse sbagliando, ma non l'ho fatto pesare a nessuno. In ogni caso è comunque bello vedere che molti di questi genitori non solo appoggiano i proprio figli, ma combattono per loro; io davvero non ce li vedo i miei al pride, per esempio.

Un'amica mi disse che noi gay siamo più fortunati dei nostri genitori:

perché noi abbiamo una comunità gay, ma loro non hanno nessuno.

Per questo esiste l'Agedo.

 

Per noi sfuggire alla vergogna - attraverso l'Orgoglio Gay - è facile.

Per loro non lo è altrettanto: essere "orgogliosi dei figli"

e "orgogliosi del loro percorso di accettazione gay"

sono due concetti ostici da far stare insieme.

Non ti è chiaro qualcosa?

Mi sembrava una considerazione facile.

 

Tu puoi non vergognarti della tua omosessualità

perché hai una Comunità (gay) intorno che ti sostiene.

Per la tua famiglia non è così semplice,

non hanno - di solito - altri che te con cui confrontarsi.

L'AGEDO nasce per questo motivo.

No no sta bono! Non provare a intavolare il discorso. :)

 

Quello che intendevo è che ero sicuro che avresti riprovato

a introdurre il discorso proudness. Ma non ti aspettare che

ti do spago. Hai voluto creare flame per far chiudere il topic

e adesso ciccia! ;)

Ma sono capacissimo a ignorare questo tuo tentativo di flame :)

 

Volevo porre l'accento sul fatto che loro

"vanno in terapia in preda al panico"

perché sono più "isolati" dei figli.

 

E anche loro cominciano un percorso

che - se va bene - li porta a difendere i loro figli

nello stesso modo in cui i figli difendono loro stessi.

Se non li usi allora sta zitto e smettila di rispondere senza addurre aggiunte alla conversazione.

 

Se create casino su questo topic vi cade l'uccello, parola dello Spirito!!!

 

 

In ogni caso colgo il riferimento dell'isolamento, mi viene in mente quando la mamma della ragazza gemella dice che sui manuali per i genitori non si fa riferimento a come comportarsi quando il figlio dimostra manifestazioni di omosessualità...

Insomma dovremmo scrivere un manuale per far riconoscere l'omosessualità ai genitori? Se la spiegassimo di come evolve nei bambini forse il mondo sarebbe più propenso ad accoglierla?

 

E se un genitore è solo, con chi parla? Non tutti sono a conoscenza dell'AGEDO, quali possono essere i suoi punti di riferimento?

 

Mia madre è una fervente cattolica... avrà parlato con il prete? :aiuto:

Un mesetto fa ormai, durante uno dei miei primi CO, con il mio amico finimmo per parlare di questo documentario. Quando gli disse che c'è un'associazione formata da genitori di persone omosessuali lui mi guardò perprlesso, dicendomi che gli sembrava una cosa molto ghettizzante.

 

Io non la penso così e glielo dissi. Secondo me questa associazione dovrebbe essere pubblicizzata maggiormente. Ho spiegato al mio amico che secondo me questa associazione non ha l'intento di creare una comunità chiusa di genitori omosessuali. Secondo me associazioni come queste sono molto utili. Le reazioni della maggior parte dei genitori del documentario alla notizia dell'omosessualità dei figli sono state abbastanza negative direi.

Ma secondo me va riconosciuto a questi genitori, come dicevo prima, di essersi resi conto di avere loro dei limiti che non gli permettevano di condividere con serenità la sessualità dei figli e di aver cercato di superarli. E in questo sicuramente l'AGEDO ha avuto un ruolo fondamentale perché non ha lasciato soli questi genitori e li ha aiutati a intraprendere un certo percorso.

 

I miei genitori hanno reagito ottimamente alla notizia. Ma in ogni caso io gli ho parlato di questo documentario e dell'associazione nel caso sentissero il bisogno di parlarne con altri genitori oppure volessero portare la loro testimonianza positiva.

Fabio Castorino

L'Agedo è utilissima per i genitori che hanno grossi problemi ad accettare l'omosessualità dei figli, ed il confronto con altri che hanno attraversato lo stesso "dramma" può veramente cambiare in meglio la loro vita, e di conseguenza quella dei loro figli. Tutti i genitori che appaiono nel video sono persone che raccontano di aver compiuto un difficile percorso di accettazione, non c'è nessuno che ha accettato la cosa senza problemi, probabilmente perché un genitore che accetta subito serenamente non sente il bisogno di iscriversi ad un'associazione del genere.

 

Ha assolutamente ragione quella madre che lamenta l'assenza di modelli educativi per i genitori di ragazzi omosessuali. Penso che il come affrontare l'eventuale omosessualità dei figli dovrebbe far parte della formazione di tutti i genitori.

  • 2 weeks later...

Magari i miei si fossero affiliati all'AGEDO a tempo debito! Più che i benefici che sarebbero potuti arrivare da una loro affiliazione, avrei apprezzato tantissimo il solo gesto di rivolgersi ad un'associazione di genitori di omosessuali invece che allo psichiatra come poi è avvenuto (con l'aggravante che vengo da una famiglia di medici!). Sarebbe interessante sapere cosa pensano adesso, dato che è passato più di un anno e mezzo, i rapporti sono tornati normali ma a casa l'argomento non si nomina nemmeno quando la tv, internet o più semplicemente la società ce lo mette davanti.

 

Spero che per le prossime generazioni sia più semplice, non tanto per la presenza di modelli educativi per genitori di ragazzi gay, quanto per il fatto che tutti coloro che adesso sono dalla nostra parte e diventeranno genitori prendano in considerazione che, come c'è l'incertezza a proposito del sesso del bambino, c'è anche l'incertezza sull'orientamento sessuale del piccolo (che però avrà " " solo " " bisogno di più tempo per essere svelata).

I miei non dicono assolutamente nulla. Hanno semplicemente smesso di fare commenti negativi sull'omosessualità (e ci mancherebbe), e una volta ho sentito un commento positivo. Sanno che sono fidanzato e mia madre, in poche occasioni, mi ha chiesto il punto della situazione (come va, etc.).

Per il resto, silenzio di tomba. Come su molti altri temi in famiglia, del resto.

Questo video fa quasi male per come rende evidenti mille aspetti del CO in famiglia di cui abbiamo discusso in lungo e in largo in questo forum.

 

All'inizio del video ho avuto un moto di repulsione quando scorrevano le immagini del family day, con quelle dichiarazioni oscene...

 

Ma... oltretutto... la famiglia che compare dai minuti 25 circa... uhm... non è sconosciuta a Torino ma non capisco dove/come la conosco... ci sto pensando :hm:

È decisamente fatto bene, e penso che sia davvero utile non solo per i genitori e per i figli, ma potrebbe essere anche un buon filmato da far vedere per sensibilizzare la popolazione sull'argomento. È un peccato che questi filmati-documentari siano solo apprezzati da una piccolissima nicchia, dovrebbero essere pubblicizzati molto di più.

Irishskyuponus

Ringrazio la mia compagna che mi ha fatto vedere questo documentario, perché la sua visione è stata - per tutta l'ora e mezza di durata - molto proficua sotto diversi punti di vista, avendoci offerto parecchi spunti di riflessione.

 

Vedere che esiste una famiglia come quella di Palermo riempie il cuore di gioia e gli occhi di lacrime, perché se in questo Paese sarà possibile tagliare qualche traguardo lo si deve a genitori come questi che sono riusciti a raggiungere una serenità vibrante in ogni sillaba e pausa del loro racconto, una stabilità emotiva che è un esempio non solo per la ristretta cerchia dei parenti ma per tutta la società civile: perché persone che non giudicano, non condannano, ma anzi accettano fino in fondo i propri figli, aiutano a scardinare, nelle menti altrui, molti degli stereotipi di cui questa società intrinsecamente maschilista è imbevuta - giusto per citarne uno su tutti, che ho letto anche stasera girando fra i topic di questo forum, "che i gay sono tutti pedofili" - in quanto dibatteranno sempre potendo mettere sul piatto della bilancia la loro esperienza, facendosi portatori della loro normalità, di una quotidianità che non è fatta di pizzi e merletti, esagerazioni, stereotipi ma, piuttosto, di Amore, di sentimenti e non certo di depravazione.

 

Perché è dalle famiglie, in cui alberga, fin troppo spesso, una mentalità oscurantista e medievale, che la società deve essere cambiata: sono loro le fondamenta su cui ricostruire, è tra le mura domestiche che si annidano, il più delle volte, i tarli di omofobia che portano ai rigurgiti fascisti a cui sempre più spesso assistiamo, ahimè non solo come spettatori passivi.

Saranno passate un paio di settimane quando, in metropolitana, una signora sulla cinquantina ha passato tutto il tempo a fissare me e la mia compagna - da notare che ci stavamo semplicemente baciando, scambiando carezze, tenendoci le mani, insomma, nulla dal contenuto erotico spinto - e, prima di scendere, ha cercato di trovare una sponda alla sua omofobia da bava alla bocca in una signora che si stava facendo i fatti suoi bofonchiando che certe cose in pubblico, no, proprio no.

 

Che Madre, che Nonna, che Zia potrà mai essere una donna - rigorosamente con la D minuscola - così profondamente intrisa d'odio? Quali insegnamenti ha trasmesso, non solo ai suoi figli ma anche a quelli che in quel momento assistevano alla scena?

 

Sono d'accordo con quello che sosteneva la mamma della ragazza lesbica di Bari - e che qualcuno più su ha già riportato - per cui se, nei manuali, ci fosse scritto che un figlio può nascere anche omosessuale tutto sarebbe più facile.

 

è per questo che un'associazione come l'AGEDO è fondamentale.

Sostiene le famiglie per aiutarle a compiere un fondamentale percorso di accettazione - di sé innanzitutto e dei propri figli - che porterà, innanzitutto, ad una vera accettazione, non solo di facciata, non solo un "non si tocca l'argomento anche se tutti sanno", ma soprattutto li restituirà al mondo come persone più forti e pronte a scardinare i pregiudizi contro cui non solo i figli, ma anche loro devono combattere.

 

E saranno pronti a farlo in prima persona, non delegandolo a un silenzio di facciata, mai sconveniente, sempre molto prudente.

 

Concludo con questa citazione, perché l'ho trovata davvero preziosa.

 

Un'amica mi disse che noi gay siamo più fortunati dei nostri genitori:

perché noi abbiamo una comunità gay, ma loro non hanno nessuno.

Per questo esiste l'Agedo.

 

Per noi sfuggire alla vergogna - attraverso l'Orgoglio Gay - è facile.

Per loro non lo è altrettanto: essere "orgogliosi dei figli"

e "orgogliosi del loro percorso di accettazione gay"

sono due concetti ostici da far stare insieme.

Edited by Irishskyuponus

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