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I gay e il sessocentrismo, mito o realtà?


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Premetto che non voglio creare un post con lo scopo di creare flame, ma è una domanda reale, a cui ancora non riesco a trovare una risposta.

 

Si è arrivati indirettamente all'argomento più e più volte sul forum attraverso molti altri topic, ma non si è mai analizzato in profondità o almeno per il sottoscritto determinate cose sono abbastanza poco chiare.

 

Premettiamo che sì in genere i maschi pensano solo e soltanto al sesso, che sì ANCHE gli etero vanno a puttane e negli strip-club, fanno scambi di coppia e pratiche sessuali particolari e mettono le corna. Insomma premettiamo pure che un etero maschio possa essere "vizioso", se non di più, di un gay. Quello che non capisco è perchè nel mondo etero la percentuale di persone sessocentriche è 'irrisoria', mentre nel mondo gay la sessocentricità sembra essere quasi la norma? Probabilmente verrò linciato per questa mia domanda, ma vi giuro che sono abbastanza serio e vorrei cercare di ragionarci col vostro aiuto.

 

Sottolineamo pure che NON ho la verità in tasca e che tutte le mie opinioni sono basate solo dalle mie esperienze personali.

 

Perché un etero ha in genere un approccio graduale verso la sessualità (dal bacio, i baci spinti, il petting, fino ad arrivare alla tanto agognata 'scopata'), mentre per il giovane gay si tratta quasi sempre di "tutto e subito"?Perché molti gay passano per esperienze sessuali, che in genere dalla controparte etero vengono fatte da poche persone?NON critico il fatto che si facciano determinate esperienze sessuali, sono per la liberà assoluta, ma mi domando quanto il contesto gay possa a volte influire sull'esperienze sessuali di una persona. Perché certi gay danno un valore assoluto al sesso e non riescono a darlo alle persone?Non è che tutto questo sessocentrismo alla fine rende incapaci di amare le persone e vedere ben oltre?Lo dico perché conosco determinate persone che cercano l'amore, fanno sesso con gente diversa quasi ogni sera, ma non sanno che vuol dire il battito reale di un cuore.

 

Inoltre senza andare troppo lontani, anche nel forum è molto raro che si parli di sentimenti e amore, ma l'argomento va a finire sempre lì.

 

Da cosa deriva tutto questo sessocentrismo?Dal fatto che siamo semplicemente uomini e che quindi nell'universo etero la cosa venga bilanciata da quelle fantastiche creature che sono le donne?O deriva dal fatto che il mondo gay è ancora piuttosto "acerbo" in fatto di diritti/identità e risente ancora troppo delle discriminazioni sociali?

 

Se un gay adolescente potesse andare col suo ragazzo a sbaciucchiarsi in villetta come la sua controparte etero, andare al cinema, passeggiare, uscire coi suoi amici e andare in ASSOLUTA libertà e spensieratezza in tutti i posti che vuole facendo il fidanzatino e vivendo la sua adolescenza, si riuscirebbe a far venir meno questo senso di sessocentrismo?

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Ho letto con interesse il tuo topic, ma non corrisponde per niente a quello che io ho finora constatato.

Probabilmente un gay viene inserito nel "mondo del sesso" più di un etero a causa (o per beneficio, dipende dai punti di vista) dei locali gay. Insomma, un locale gay nasce come luogo di ritrovo e di spasso per gli omosessuali, il ché spesso (non sempre, sottolineo spesso) comporta che questi locali si trasformino in sex club. I locali "normali", ovvero quelli, per così dire, "per tutti", non hanno questa prerogativa e quindi risultano più tranquilli.

 

Non mi ritrovo in ogni caso nel tuo post, perché non credo proprio che un gay abbia più esperienze e così presto rispetto ad un etero. Non è neanche vero che per un gay è sempre "tutto e subito", insomma, non serve a niente generalizzare! Ci sono etero da tutto e subito, ci sono etero graduali, ci sono gay tutto e subito, e ci sono gay graduali.

 

Insomma, vogliamo abolire le classificazioni e far sì che siamo "tutti uguali", ma siamo sempre i primi a generalizzare e a ghettizzarci. Io credo che non esista la possibilità (e che non debba neanche esistere) di classificare i comportamenti in base al proprio orientamento sessuale. Siamo tutti diversi e abbiamo tutti prerogative ed esigenze diverse, indipendentemente dal genitale che ci piace!

 

Non credo neanche che il sessocentrismo dipenda dal fatto di nascondersi dal mondo. Solo perché un gay fatica a comportarsi come un etero in pubblico, vuol dire che pensa solo, di nascosto, a fare sesso? Dai :D

Endless_Summer

Buon argomento di discussione!

Appoggio la tua opinione in quanto molte volte v'ho riflettuto a riguardo e non sono ancora giunto ad una conclusione accettabile. Per quanto posso dire basandomi sulla mia esperienza, credo che il senso di sessocentrismo non scompaia nemmeno se vi fosse la libertà di agire al pari di una coppia etero. Dipende da cosa si sta cercando e dal carattere di una persona: Se cerchi l'amore e sei una persona romantica procederai gradualmente (come mi identifico io), se non lo cerchi ecco che tutto ruota attorno al sesso. Questo in fondo accade anche nelle coppie etero. Ovviamente non sto a giudicare visioni diverse - le rispetto - in quanto ognuno fa ciò che vuole, semplicemente io sono del parere che i sentimenti siano ben più importanti del resto e forse vi si dovrebbe riflettere di più a riguardo. Seguirò la discussione con attenzione: come già detto, mi piace l'argomento. :)

AndrejMolov89

Ipotesi 1: gli uomini sono più complici nel desiderio sessuale, ergo è più facile passare ai fatti. Vorrei sapere cosa ne pensano le lesbiche di questo argomento per poter valutare se ci sia effettivamente la possibilità di un comportamento diverso tra i due sessi.

Ipotesi 2: Solitamente gli etero vivono in un clima leggermente diverso, un po' più controllato socialmente, quindi, c'è un peso maggiore della pressione nella dinamica di coppia. I gay sono di per sè degli out cast sociali, quindi, necessariamente non si pongono il problema di avere una dinamica sessuale socialmente accettabile.

Ipotesi 3: l'omosessualità viene vista come sfogo sessuale, non viene vista come omoaffettività. L'uomo tende a vedere la funzione sessuale e di scaricamento del desiderio, perché non accetta la componente omoaffettiva del suo essere. Sostanzialmente rifiutandosi di conoscere un uomo per altri scopi apparte quello sessuale, per ragioni puramente sociali, non riuscirà ad avere una dinamica simile a quella etero. ^^

Se l'essere omosessuali divenisse parte del tessuto sociale, secondo me non avremo comportamenti dissimili da quelli che hanno la maggior parte delle coppiette.

prima quoto questo :)

Se l'essere omosessuali divenisse parte del tessuto sociale, secondo me non avremo comportamenti dissimili da quelli che hanno la maggior parte delle coppiette

 

Senza generalizzare, anche la maggior parte degli etero vorrebbero tutte donne troie, che ti credi?

Sia gli etero che i gay vogliono tutto e subito, solo che i primi devono adattarsi a certe regole di corteggiamento puritane (semplificando il discorso), mentre tra i secondi c'è un certo cameratismo tra maschi che fa saltare tutto questo.

Ma anche tra i gay ci sono alcuni (o molti?) che sembrano delle fanciulle 15enni cattoliche che se sentono parlare di sesso scappano in preda a raptus di indignazione.

Prima di poter eventualmente arrivare a parlare del "sessuocentrismo"

bisognerebbe parlare della percezione che determina tale opinione.

 

Siamo una minoranza sessuale, non religiosa o linguistica o etnica

quindi l'incontro sessuale ha un suo rilievo "originario" ( sia a livello

storico che autobiografico )

 

Non è affatto vero che per un gay l'approccio al sesso sia così facile

o easy, anzi possiamo considerare l'approccio diretto come una acquisizione

mediamente più difficile di quanto non sia per gli etero. Altro discorso, dopo,

per coloro che ci sono arrivati ( quanti sul totale ? ) l'uso che ne fanno.

 

Il sesso non rende incapaci di amare, sono i problemi sessuali che costituiscono

semmai un ostacolo all'amore, chi ha un eventuale blocco affettivo non ce l'ha certo

a causa di una sessualità felice e funzionale, ma evidentemente per altre ragioni che

niente hanno a che vedere col sesso.

Concordo in pieno con l'ultimo paragrafo di Hinzelmann.

Inoltre penso che la differenza sia in gran parte causata dal modo in cui ancora oggi vengono cresciute le donne.

Le lesbiche riescono più facilmente a liberarsi dell'upbringing eteronormativo e quindi nella loro maturità o comunque nella loro ricerca sessuale, sono a seconda del carattere individuale più 'frettolose' o più 'tranquille', senza particolari influenze.

Se l'essere omosessuali divenisse parte del tessuto sociale, secondo me

non avremmo comportamenti dissimili da quelli che hanno la maggior parte delle coppiette.

 

Vero. Sarebbe anche interessante rovesciare l'osservazione, e domandarsi quali sono le

condizioni e le direttive che la società a maggioranza etero trasmette o determina nelle

persone omosessuali. In questo interrogativo, solo, può stare la chiave delle differenze.

Se non ci si domanda e non si risponde a questo, ogni discorso su questo tema sarà

aprioristico e impressionistico.

Una buona parte della mia attuale percezione dei gay

dipende da quello che leggo in questo forum.

E il quadro che ne ho è molto diverso da quello che ha Ilromantico.

 

Ho provato a immaginare lo stesso topic scritto da un maschio etero:

"I maschi etero e il sessocentrismo, mito o realtà?"

E ho immaginato le risposte che avrebbe avuto

da parte di altri maschi o da parte di donne etero.

 

Immagino si sarebbe finiti a parlare di Berlusconi molto presto.

Quasi tutti i maschi single avrebbe rivendicato di "Pensarci sempre",

alcune donne li avrebbero accusati di "Pensare solo a quello"

Altre avrebbero detto: "Ci pensate e basta e non concludete"

Gli etero che avessero detto di "Pensare prima ai sentimenti"

sarebbero stati giudicati ipocriti od omosessuali.

Ipotesi: E' risaputo che i maschi pensano sempre a quello, non è forse nella credenza popolare?

E questo dovrà valere anche per i gay, che sono pur sempre maschi geneticamente.

E' innegabile che io abbia impulsi sessuali, in diversi momenti della giornata, forse più di quanti ne abbia una donna. Sarà quindi vera la teoria? Mi pare ne abbiano fatto pure uno studio, tipo "gli uomini pensano al sesso xxx (:D) volte al giorno, le donne zzz volte" (se xxx != zzz la coppia è fregata eheh)

 

Ma personalmente ho visto poco di questa fissazione per il sesso, mi pare ci siano più gay che cercano una storia affettiva con un ragazzo, di quanti dicano "ieri ho conosciuto quel tipo e me lo vorrei fare". Ed è personalmente quello che cerco anche io e che sperimento su me stesso. Mi manca di più un bacio, una camminata che il sesso con lui.

Concordo con Almadel, la visione che ho è diversa dalla tua, romantico

il "sessocentrismo" è prerogativa di tutti i maschi come è stato giustamente ripetuto. poiché siamo tutti diversi (o meglio: poiché siamo cresciuti ognuno in un contesto diverso) ci sarà lo scapolo incallito di 40 anni e quello che a 19 già si strugge perché sono ben due anni che non ha una storia d'amore e non sa se troverà più qualcuno da amare.

 

ci terrei a far notare, comunque, che parlare di sessocentrismo predispone la cosa come negativa, anche se da un punto di vista eteronormativo (ovviamente femminile, e quindi sottomesso al maschilismo, perché nessun maschio etero si porrebbe nemmeno la questione) sembra normale condannare il "peccato". ho sempre diffidato di tutti quelli che si sono detti solo "in cerca di storia seria" come se gli eventi si potessero pianificare a tavolino, o peggio, si potesse pensare di rinunciare dal praticare sana attività fisica perché ritenuta "poco giusta", "poco interessante" o "poco morale" denunciando quindi un parco opinioni (o più probabilmente, un'educazione ricevuta) non particolarmente elastico. essere per la "libertà sessuale assoluta" vuol dire non porsi nemmeno questioni simili.

 

nel caso riportato, suggerirei di riflettere a riguardo di domande come

 

1) per il giovane gay si tratta quasi sempre di "tutto e subito"

2) Perché molti gay passano per esperienze sessuali, che in genere dalla controparte etero vengono fatte da poche persone?

3) Perché certi gay danno un valore assoluto al sesso e non riescono a darlo alle persone?

4) perchè nel mondo etero la percentuale di persone sessocentriche è 'irrisoria', mentre nel mondo gay la sessocentricità sembra essere quasi la norma?

 

le quali tutte, nessuna esclusa, possono vedere la sostituzione della parola "gay" con "ragazzi etero" mantenendo con successo il loro significato. la sessualità è un fatto culturale, certo, e svariati gay passano per esperienze che molti coetanei non faranno mai a causa di un ambiente che deve fare i conti con le costrizioni sociali di cui le donne sono portatrici loro malgrado, eppure ogni giorno di più mi rendo conto di come anche molti di noi stiano cominciando a imbracciarli.

io non so come ragionano i gay.....sono etero ma mi piace pensare che di fronte all'amore non ci si comporti in maniera così differente..... secondo me dipende dalla persona ma anche dal periodo che si sta vivendo, dall'età, dal proprio vissuto e non è possibile generalizzare!

Un argomento piuttosto ampio che meriterebbe delle riflessioni approfondite. Non saprei, dare per scontato che l'omosessualità implichi una maggiore disinibizione nei rapporti fisici e una maggiore possibilità di accesso ai rapporti promiscui, mi pare una di quelle generalizzazioni che il senso comune ha imposto da sempre nei riguardi dei gay.

Poi, di fatto la natura umana ha in sé tutta una serie di input e di comportamenti che ci portano sempre a giudicare il bene e il male sulla base di criteri culturalmente radicati in noi: il sesso, che ci piaccia o meno, è sempre visto in termini negativi perché non riusciamo socialmente a vivere al di fuori di determinati preconcetti sull'argomento.

Per quanto riguarda il mio personale modo di vedere la questione credo che il genere maschile abbia sempre avuto un rapporto con la fisicità piuttosto marcato rispetto magari a quello femminile, sicuramente l'omosessualità può agevolare quindi un'impressione che vi sia il sessuocentrismo alla base dei rapporti sociali che si instaurano con i simili, ma francamente oggi, nel 2011, ritengo che la questione debba uscire da questo tipo di schema e incanalarsi in un analisi del tutto personale: che uno faccia o non faccia solamente sesso sul quale basare i propri scambi sociali, beh penso che sia un argomento da riferire alla singola persona e alle sue scelte. Quello che fa o che non fa non è in fondo affar mio, fino a che ciò che compie preveda sempre uno star bene con sé stessi e l'accondiscendenza di chi compartecipa all'atto sessuale.

Salve è da un po che non scrivo più su questo forum e vi chiedo scusa per il mio inserimento in "gamba tesa" su questo argomento.

 

Non penso che i gay pensano di più al sesso di quanto non lo facciano i maschi etero, per quello che ho potuto constatare i maschi etero non sono frenati da se stessi ma dal sesso femminile che per varie ragioni (fisiche, psicologiche, culturali) fanno da "freno" al desiderio del maschio etero di avere subito un rapporto sessuale completo.

 

E' una realtà che tuttavia sta cambiando: la differenza comportamentale tra gay ed etero diminuisce sempre di più man mano che le ragazze diventano sempre più disinibite. Lo vedo nelle discoteche, nelle strade e nei locali.

 

Per concludere non credo che siamo più "sessocentrici" rispetto agli etero viviamo semplicemente in contesti diversi :-)

Come ho già scritto in un altro mio post (non ricordo di quale discussione),

le ragioni di un presunto "sessocentrismo" gay a mio avviso sono:

  • La nostra non convenzionalità. In quanto gay o lesbiche siamo noi stessi parte di un tabù sociale e per questo siamo - tendenzialmente - più predisposti a infrangere gli altri tabù che la società ci impone, fra cui quello sessuale.

  • Gli uomini sono, a livello sociale, più "liberi" di esercitare la loro sessualità delle donne. Culturalmente parlando, l'uomo deve affrontare dei freni sociali meno forti. Risulta chiaro quindi che in un rapporto gay (quindi fra due uomini), l'inibizione sociale sia minore per la mancata presenza femminile che fungerebbe da "contrappeso". Per i rapporti lesbo vale la stessa cosa ma al contrario, essendo due donne, l'inibizione sociale dovrebbe raddoppiare, ciò però è temperato dalla loro non convenzionalità in quanto omosessuali (vedi punto precedente).

  • Generalmente, un ragazzo o una ragazza omosessuale (vuoi per autoimposizione, vuoi per mancanza di "materia prima") vive la propria sessualità molto più tardi rispetto ad un eterosessuale. E come tutti sappiamo la prolungata astinenza, volontaria o meno, a lungo andare può portare ad esiti totalmente opposti.

Ovviamente tutto il discorso di cui sopra non è generalizzabile

a tutti i gay e tutte le lesbiche, ma sono solo delle possibili cause

per capire da dove nasce questo fenomeno che riguarda alcuni

ma non tutti.

Fabio Castorino

Nemmeno io credo che esista un "sessocentrismo" gay. Esiste un sessocentrismo maschile, tipico di tuti maschi anche etero, che nel mondo gay viene amplificato proprio perché si è tutti maschi, mentre gli etero devono rapportarsi con le donne che hanno una visione della sessualità differente. Difatti non si parla mai di "sessocentrismo" riferito alle lesbiche. Poi i maschi etero suppliscono a questa differenza con le donne tramite varie "scappatoie" (prostituzione, pornografia ecc.): basta vedere il numero di prostitute che affollano la notte i viali di periferia per smentire l'idea che il sessocentrismo sia un'esclusiva dei gay.

 

Poi può esserci anche il peso delle convenzioni sociali omofobe ed eterosessiste, per cui:

1) per molti gay è più facile vivere una vita di rapporti sessuali occasionali piuttosto che una convivenza monogama perché quest'ultima comporta il coming out, mentre i primi possono avvenire in segreto;

2) ai gay la società non offre il modello della famiglia, mentre all'etero viene insegnato che ad un certo punto deve sacrificare il libero sfogo dei propri istinti alla costruzione di un rapporto esclusivo con una persona;

3) i gay, avendo provato sulla propria pelle la sofferenza causta da un tabù sessuale, tendono ad essere diffidenti verso tutti i tabù sessuali.

 

Con la maggiore accettazione sociale dell'omosessualità e la regolamentazione delle famiglie omosessuali queste cause sociali potrebbero sparire, mentre la causa "biologica" rimarrà.

Hinzelmann, Almadel, Ariel. Sapevo che avreste dato quelle risposte, ma ripeto lo scopo del topic non è stabilre se il sessocentrismo sia "giusto" o "sbagliato". Trovo poi che "l'eternormotività" tirata sempre in ballo, c'entri sinceramente come i cavoli a merenda.

 

Sono rimasto impressionato in modo positivo, stranamente lo ammetto, dall'analisi di Greed. E mi ha fatto piacere leggere le teorie e ipotesi degli altri utenti, che hanno capito bene e in fondo a cosa mi riferivo.

 

E' vero che molti etero vorrebbero farsi tutte, ma da quello che ho sempre visto, tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. Molti lo fanno solo per darsi delle arie e non pensano a tradire per il solo 'sesso', se c'è un tradimento in genere è per altre ragioni. Inoltre il massimo del sessocentrismo si esprime in trovarsi una ragazza più bella o farsi la scappatella. Facendo un esempio pratico ho molti amici etero e sebbene parlino tanto di farsi quella e/o quell'altra, pur avendone la possibilità non lo fanno, ma per una semplice scelta personale, penso che la famigerata "eteronormativa" c'entri come i cavoli a merenda. Inoltre di trio, scambi di coppia, e cose simili penso che lo sappiano solo per i film porno che hanno visto in età adolescenziale, non per altro. Lo stesso non si può dire della maggioranza delle mie amicizie gay o conoscenze, che hanno avuto esperienzie più "ampie" in quel senso....

No ma infatti io non ho espresso giudizi di valore.

 

Ho solo tentato di individuare le cause di un fenomeno

secondo me effettivamente esistente. Secondo la mia

esperienza nel mondo gay c'è quel maggiore ricorso

alla sfera sessuale rispetto al mondo etero, per le cause

che ho esposto sopra. Ma non ho detto se sia giusto o

sbagliato.

AndrejMolov89

Il problema sta nel maggiore controllo che la coppia etero subisce. Una persona può solo sperare di fare qualcosa del genere, ma non lo concretizzerà perché ci sono limiti imposti alle varie controparti. Secondo me, la questione sta nella visibilità, ciò che è visibile necessariamente deve essere circoscritto e controllato, mentre ciò che è invisibile, no, quindi bene o male c'è una disparità di conseguenze a causa di quest'elemento.

I gay non son da criticare per questa ragione, semplicemente possono esprimere alla meglio ciò che viene visto come tabù.

Ora, secondo me, man mano che le coppie gay sbarcano su telefilm e film, secondo me si vedrà una svolta verso la direzione più "normale". Il problema è stabilire se questa svolta và verso il peggio, o verso il meglio ^^

Per quanto ho conosciuto io altri omosessuali, il "sessocentrismo" degli omosessuali mi sembra una fantasia. Tendenzialmente un maschio gay non ha un rapporto con il sesso diverso da un maschio etero, poi non conosco poche lesbiche, ma immagino che lo stesso discorso valga anche per loro.

 

Semplicemente mi sembra che il sesso fra etero passi solo più inosservato, mentre il sesso gay (visto attraverso le lenti trasmesse dal senso comune, che è inevitabilmente più simile alla prospettiva della maggioranza etero) fa sempre un po' più di scalpore.

No scusa Dream_River, tutto si può dire tranne che il sessocentrismo tra omosessuali sia una fantasia!!! Il fatto che tu dica questo mi fa solo capire che tu non abbia idea di cosa stiamo parlando... Il sesso fra etero te l'ho detto, la massima "maialata" al limite è tradire la fidanzata o avere un'avventura, per quello che in genere è considerato comune tra gli etero.

 

Fabio castorino, hai dato una visione del quesito abbastanza importante, Non avevo minimamente pensato a certe tuoi spunti, potresti avere in parte ragione mi sa :)

No calma romantico, che fra gli etero il massimo della "maialata"

sia il tradimento è una cosa proprio non vera. Esistono gli scambisti

etero, esistono le orgie etero, esistono i rapporti a tre e tutto il repertorio

della cosidetta "trasgressione".

 

Forse fra i gay c'è in misura maggiore per i motivi che ho spiegato

sopra ma gli etero non ne sono affatto esenti e neanche in misura

tanto lieve.

Il fatto che la mia impressione non sia uguale alla tua (anche perché qua nessuno sta portando dati statistici, stiamo tutti parlando per le nostre esperienze) in che modo comporta che non sappia di cosa sto parlando?

 

Che fra gli etero la massima maialata sia tradire la fidanzata mi sembra difficile, considerando il successo del mercato e delle occasioni di scambio per scambisti, per amanti del sado-maso e via dicendo

Ehm ragazzi si sta parlando IN GENERALE!! ho premesso sin dall'inizio che anche gli etero fanno orgie e altro! La differenza sta nel rapporto delle percentuali, non andiamo fuori argomento please! di etero viziosoi ne conosco uno, di gay viziosi ne conosco a bizzeffe. Che qualcuno mi spieghi perché....

Hinzelmann, Almadel, Ariel. Sapevo che avreste dato quelle risposte, ma ripeto lo scopo del topic non è stabilre se il sessocentrismo sia "giusto" o "sbagliato". Trovo poi che "l'eternormotività" tirata sempre in ballo, c'entri sinceramente come i cavoli a merenda.

 

Sono rimasto impressionato in modo positivo, stranamente lo ammetto, dall'analisi di Greed. E mi ha fatto piacere leggere le teorie e ipotesi degli altri utenti, che hanno capito bene e in fondo a cosa mi riferivo.

 

E' vero che molti etero vorrebbero farsi tutte, ma da quello che ho sempre visto, tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. Molti lo fanno solo per darsi delle arie e non pensano a tradire per il solo 'sesso', se c'è un tradimento in genere è per altre ragioni. Inoltre il massimo del sessocentrismo si esprime in trovarsi una ragazza più bella o farsi la scappatella. Facendo un esempio pratico ho molti amici etero e sebbene parlino tanto di farsi quella e/o quell'altra, pur avendone la possibilità non lo fanno, ma per una semplice scelta personale, penso che la famigerata "eteronormativa" c'entri come i cavoli a merenda. Inoltre di trio, scambi di coppia, e cose simili penso che lo sappiano solo per i film porno che hanno visto in età adolescenziale, non per altro. Lo stesso non si può dire della maggioranza delle mie amicizie gay o conoscenze, che hanno avuto esperienzie più "ampie" in quel senso....

 

Io non ho detto che è sbagliato.

Ho solo immaginato che effetto farebbe

la tua affermazione in mezzo a dei ventenni etero maschi.

 

Non è che non ci siano differenze.

Magari un ragazzo etero - su cinque appuntamenti -

ha tre conversazioni noiose e due scopate;

mentre un ragazzo gay - negli stessi appuntamenti -

rimedia tre scopate e due conversazioni noiose.

Ma i motivi che ti hanno esposto,

mi sembra bastino per spiegarlo...

 

C'è una maggiore sperimentazione sessuale nelle coppie gay?

A me sembra di sì. Ci sarà il 30% di sadomaso rispetto al 10%?

Quale percentuale ti può sembrare più vicina al vero?

Anche la maggior complicità, mi pare facile da spiegare.

 

Calcola la prostituzione, il peso della coppia aperta,

il tempo in cui si è single e il periodo in cui non ci si accetta;

a me pare - che a conti fatti - gli etero che vorrebbero trasgredire

sono più dei gay che vorrebbero trasgredire;

ma i gay che realmente "trasgrediscono" sono più

degli etero che lo fanno davvero.

Ehm ragazzi si sta parlando IN GENERALE!! ho premesso sin dall'inizio che anche gli etero fanno orgie e altro! La differenza sta nel rapporto delle percentuali, non andiamo fuori argomento please! di etero viziosoi ne conosco uno, di gay viziosi ne conosco a bizzeffe. Che qualcuno mi spieghi perché....

 

Ehm, non te l'ho già spiegato al post #16? :)

Si, Altair, :D! Mi riferivo a coloro non hanno fornito a mio avviso teorie verosimil e/o pertinenti all'argomento.

 

Almadel caro, non te la prendere, ma stai toccando un argomento che non c'entra un fico secco con la mia domanda. O forse sì, magari mi verrebbe da chiederti a cosa si deve tutta questa predisposizione per i gay nel 'trasgredire' sessualmente, ma non è davvero il tema il topic e mi secca addentrarmi nell'argomento perché saprei bene quale sarebbero i botta e risposta :)

Io non ho detto cosa sia giusto o sbagliato.

 

Ho dato una risposta aperta per cercare di inquadrare

l'argomento.

 

Siamo gay, cioè una minoranza sessuale ( non è che la

maggioranza ci possa proibire di pregare perchè siamo

una minoranza religiosa )

 

Il fatto di essere una minoranza sessuale che subisce dei

divieti sessuali non può non avere un rilievo "originario"

rispetto alla discussione sollevata.

 

Poi bisogna spazzare il campo da alcuni falsi problemi

non è la disinibizione sessuale in sè ad impedire di amare

( al più sessualità e affettività possono essere entrambi

gli effetti di una certa situazione, ma non credo che una

sessualità possa determinare una affettività )

Io invece concordo con Almadel. Lui ha portato, nel post #9, un esempio inverso che, con un minimo di ragionamento, era facile traslare sulla domanda da te posta.

Se tu andassi a chiedere ad una ragazza cosa ne pensa del sessocentrismo eterosessuale, ti direbbe che tutti i maschi sono infoiati, arrapati e pervertiti. Se vai invece da un gay in un locale a tema, ti dirà che è pieno di ragazzi che non fanno altro che slinguarsi e altro di inerente.

Questo cosa dimostra? Dimostra che non è l'orientamento sessuale a determinare la voglia di sesso e il pensiero fisso a riguardo, bensì sta nell'indole (forse maschile proprio, come hanno detto alcuni) di ciascuno di noi la differenza con gli altri. Non si può generalizzare "tutti i gay fanno ciò, gli etero no" perchè sarebbe fuori luogo.

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