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I gay e il sessocentrismo, mito o realtà?


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Se nel 2011 si leggessero opere dell'800 ora il globo sarebbe imperniato di una mentalità avanzata davvero.

Mi sento mortificato sapere che qualcuno si ferma a leggere invece ''100 colpi di spazzola''.

Purtroppo devo ribattere anche sulla questione della preclusione all'accesso al matrimonio.

è intervenuta la Corte Costituzionale,con una sentenza dell'ultimo anno, introducendo il concetto per cui per Costituzione ai ''gay'' non è precluso il matrimonio, ma ha deciso che sarà il Legislatore a legiferare definitivamente in questa materia.

Siccome in questa legislatura, legislatore vuol dire Governo, e sapendo bene che questo Governo ha idee molto peculiari sull'omosessualità, sappiamo anche quale potrebbe essere l'indirizzo che potrebbero prendere.

Che bello sapere la legge.

:P

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AndrejMolov89
Natura insegna.Se poi c'è qualche Tizio trentenne che afferma che il sesso è una componente strutturale del rapporto allora mi dispiace molto per quel trentenne.Una volta sesso si faceva dopo il matrimonio, le nostre famiglie ne sono l'esempio e sono quelle che sono durate per sempre...

 

La natura è una cattiva maestra in fatto di morale, c'è la zoofilia, tipo giraffe che si montano rinoceronti, incesti e c'è anche prolefagia. ^^

è intervenuta la Corte Costituzionale,con una sentenza dell'ultimo anno, introducendo il concetto per cui per Costituzione ai ''gay'' non è precluso il matrimonio, ma ha deciso che sarà il Legislatore a legiferare definitivamente in questa materia.

Siccome in questa legislatura, legislatore vuol dire Governo, e sapendo bene che questo Governo ha idee molto peculiari sull'omosessualità, sappiamo anche quale potrebbe essere l'indirizzo che potrebbero prendere.

Che bello sapere la legge.

Magari se sapessi la legge, sapresti anche che legislatore è il Parlamento e non il Governo... Ad ogni modo, che cosa c'entra questo discorso con quello che ha detto Hinzelmann?

 

Oggi la legge italiana, l'ha riconosciuto anche la Corte costituzionale nella sentenza che citi, non ammette il matrimonio omosessuale. Il fatto che la Costituzione non osti al suo riconoscimento non toglie nulla al fatto che attualmente non è ammesso, e quindi lo Stato scoraggia, come diceva Hinzelmann, la coppia gay pubblica.

La coppia gay viene scoraggiata in mille altri modi, peraltro.

 

Si va dalla impossibilità di ottenere un trasferimento del posto di lavoro

( che può imporre una relazione a distanza ) al fatto che le famiglie non

aiutano i figli gay come fanno coi loro fratelli e sorelle etero ( la casistica

è vasta...) E questo è ascrivibile ai condizionamenti materiali.

 

Al fatto che la situazione di discriminazione legale della coppia gay, trova

corrispondenza nella discriminazione sociale e culturale.

 

Tutto ciò non ha niente a che vedere col sesso, come è ovvio.

Ovviamente ha solo a che vedere con l'omo-sessualità. Perché, a parte l'orientamento sessuale, qualcuno mi sa dire in che consiste l'identità gay? abbiamo un cervello diverso dagli etero? No. Abbiamo un apparato genitale diverso da quello etero? No. L'eventuale effemminatezza può essere considerato qualcosa di "identificante"? No, perchè non tutti i gay sono effemminati, e certamente la stessa effemminatezza raramente ha origini biologiche (ad esempio acausa di squilibri ormonali) e più spesso sembra essere un fatto "culturale"

In questo senso io non mi sento affatto diverso dall'etero! Ovviamente la differenza è invece sociale e civile perchè siamo cittadini di serie b e non abbiamo alcuni diritti fondamentali.

Per avere questi diritti penso che occorra fondare l'identità gay calcando l'aspetto omoaffettivo, piuttosto che quello dell'orientamento sessuale.

A me e ad altri invece sembra che si voglia mettere sempre l'accento sull'orientamento sessuale, piuttosto che sull'aspetto omo affettivo.

Certo, ammetto pure che ci sono molti gay che se ne fregano intenzionalmente dell'aspetto omoaffettivo, perché per loro conta solo l'aspetto sessuale della faccenda. E' questa la realtà del sessocentrismo. Si, oggettivamente la coppia gay viene scoraggiata. Ma siamo sicuri che venga scoraggiata solo dall'eteronormatività, o non venga scoraggiata anche dal sessocentrismo omosessuale? Più sincerità e meno proclami politici, please! :uhsi:

Ecco dice bene akinori!

 

Tra l'altro mi ricordo che proprio in questo forum qualche utente ha dovuto tristemente tentar di convincermi che è impossibile non tradire sessualmente il partner e fare sesso con una persona voleva dire essere falsi e reprimersi (si certo credici!). Io certe cose mica le ho scordate. I diritti negati c'entrano fino a un certo punto e in minima parte, la verità è che molti partono da una base di sabbia.

Hinzelmann, l'importante è non dare la colpa agli omofobi.

La colpa è: o dei gay sessuomani o di quelli che sono chiappe al vento al Pride.

 

Si chiama "Sindrome di Stoccolma";

un po' di psicoterapia e passa tutto :D

Speravo che qualcuno mi correggesse dicendo che le leggi non le fa il Parlamento ma il Governo @

Loup-garou,

 

ma spero veramente che tu non creda che io davvero non lo sapessi hiihih.

In questa legislatura le leggi non le fa il Parlamento, ma il Governo attraverso d.lgs e D.L. , è una teoria che citavo di uno scritto di una docente, Cristina Vano, Storia del diritto privato ^_^.

Insomma è un mio parere politico, Loup.

Ok previsto che sarebbe successo, debbo chiedere ammenda del fatto che sono andato off topic, però volevo dirvi sto fatto della Corte, non bannatemi :P Mi ritiro nelle mie stanze >.<

 

PS:@

Greed89

 

sei troppo terribile con la natura ahah giraffe con rinoceronti??? e come fa?? ihih :P

Cosa c'entra la "sindrome di stoccolma"?In ogni caso meglio della "sindrome vodafone" :)

 

 

Va bene i gay sono dei maniaci sessuali...ed è colpa loro se i diritti sono

loro negati, perchè non li meritano.

 

Davvero, ma lo fai apposta a riformulare frasi che NON ho mai detto? Ora riformulo il mio pensiero così sarò ancora più chiaro. E' inutile che diate tutte le colpe o la maggioranza delle colpe a elementi quali l'omofobia e i diritti civili al fatto che le coppie gay vengano scoraggiate. Siamo discriminati ok, ma non veniamo mica fuciliati se amiamo un uomo. Non vedo niente che impedisca a un uomo di amare un altro uomo in modo più profondo, quindi evitiamo di rigirirare le frittate inutilmente. Quando nel quotidiano ci saranno sempre più coppie gay stabili e ben educate allora si riuscirà a trasmettere un messaggio più positivo e le cose cambieranno, ma con i culi all'aria abbiano ottenuto solo la libertà sessuale. Grandissimo traguardo, ma non so che farmene a un certo punto quando devo evitare di baciare e o prendere per mano il mio compagno in contesti e luoghi dove non posso farlo. La libertà dell'omoafettività è la cosa DAVVERO principale, importante e basilare, tutto il resto è noia, perché a me se gli altri vogliono farsi frustare, stare in coppia aperta, andare in dark room, non me ne frega nulla, sono fatti di letto non certo nulla che riguarda la libertà di amare un uomo e che riguarda TUTTI.

Ovviamente ha solo a che vedere con l'omo-sessualità. Perché, a parte l'orientamento sessuale, qualcuno mi sa dire in che consiste l'identità gay? abbiamo un cervello diverso dagli etero? No. Abbiamo un apparato genitale diverso da quello etero? No. L'eventuale effemminatezza può essere considerato qualcosa di "identificante"? No, perchè non tutti i gay sono effemminati, e certamente la stessa effemminatezza raramente ha origini biologiche (ad esempio acausa di squilibri ormonali) e più spesso sembra essere un fatto "culturale"

In questo senso io non mi sento affatto diverso dall'etero! Ovviamente la differenza è invece sociale e civile perchè siamo cittadini di serie b e non abbiamo alcuni diritti fondamentali.

 

In realtà penso ci siano altre cose che formano l'identità gay. Per esempio la presa di coscienza del proprio orientamento sessuale, il CO e ciò che significa per l'individuo, la ricerca di altri omosessuali (non in chiave sessuale) con cui potersi confrontare, un sentimento di alterità che penso faccia inevitabilmente parte del processo di accettazione, etc...

 

A me e ad altri invece sembra che si voglia mettere sempre l'accento sull'orientamento sessuale, piuttosto che sull'aspetto omo affettivo.

Certo, ammetto pure che ci sono molti gay che se ne fregano intenzionalmente dell'aspetto omoaffettivo, perché per loro conta solo l'aspetto sessuale della faccenda.

 

Io non ho proprio questa impressione, anzi ciò che vedo è il contrario. Io vedo sempre persone che parlano di amore, del valore dei diritti civili, del sentimento di allontanamento che deriva dal mancato accesso a diritti, di omogenitorialità, dello schifo che fa l'omofobia e delle conseguenze estreme a cui porta in certi paesi, etc... E quando sento affrontare il tema dell'importanza del sesso e dell'orientamento (tout court) è più rivolto a significare che se sei gay non devi essere soggetto a nessuna discriminazione, anche se non sei in una coppia stabile o se non cerchi l'amore. Altrimenti sento parlare di sesso come argomento di conversazione esattamente come mi capitava quando ritenevo di essere etero, riguardo al sesso etero.

 

Siamo discriminati ok, ma non veniamo mica fuciliati se amiamo un uomo. Non vedo niente che impedisca a un uomo di amare un altro uomo in modo più profondo, quindi evitiamo di rigirirare le frittate inutilmente.

 

Non si tratta di rigirare frittate è che, come hai sottolineato anche tu qualche riga dopo, l'impedimento a una esposizione sociale (e in alcuni casi anche familiare) della coppia ha delle conseguenze, e pure importanti.

 

Se poi i gay fossero davvero sessocentrici ci si risparmierebbe una bella fetta di attivismo, incazzature, discorsi, etc... perchè, come dici tu, la libertà di poterti portare a letto chi vuoi, già c'è.

 

Se nel 2011 si leggessero opere dell'800 ora il globo sarebbe imperniato di una mentalità avanzata davvero.

Mi sento mortificato sapere che qualcuno si ferma a leggere invece ''100 colpi di spazzola''.

 

Mi devo essere perso il riferimento di questo post, ma meglio rispondere: io farei attenzione anche a leggere le opere ottocentesche, soprattutto tutte quelle belle trattazioni sul razzismo scientifico, sull'imperialismo, etc... perchè non mi sembrano esattamente l'idea di una società avanzata. Se uno si legge 100 di colpi di spazzola oltre a un premio per essere riuscito ad arrivare in fondo non guadagna nulla ma non provoca manco nulla. Anzi forse si toglie l'idea di un sessocentrismo gay ;)

Ora riformulo il mio pensiero così sarò ancora più chiaro. E' inutile che diate tutte le colpe o la maggioranza delle colpe a elementi quali l'omofobia e i diritti civili al fatto che le coppie gay vengano scoraggiate. Siamo discriminati ok, ma non veniamo mica fuciliati se amiamo un uomo. Non vedo niente che impedisca a un uomo di amare un altro uomo in modo più profondo, quindi evitiamo di rigirirare le frittate inutilmente.

 

Fucilato no; ma io mi sono preso dei pugni.

Francamente io do la colpa all'omofobia,

non so a chi tu dia la colpa invece.

 

Niente ci impedisce né di amare né di scopare;

infatti il Movimento Gay non si occupa né di amore né di sesso:

si occupa dei diritti civili di chi ama e della salute di chi scopa

(nel caso delle botte, anche della salute di chi ama)

 

Quando nel quotidiano ci saranno sempre più coppie gay stabili e ben educate allora si riuscirà a trasmettere un messaggio più positivo e le cose cambieranno, ma con i culi all'aria abbiano ottenuto solo la libertà sessuale. Grandissimo traguardo, ma non so che farmene a un certo punto quando devo evitare di baciare e o prendere per mano il mio compagno in contesti e luoghi dove non posso farlo.

 

A dire il vero la "libertà sessuale" in Italia non è mai mancata.

Continuano a mancare i diritti civili e mancano solo in Italia.

 

La libertà dell'omoafettività è la cosa DAVVERO principale, importante e basilare, tutto il resto è noia, perché a me se gli altri vogliono farsi frustare, stare in coppia aperta, andare in dark room, non me ne frega nulla, sono fatti di letto non certo nulla che riguarda la libertà di amare un uomo e che riguarda TUTTI.

 

Infatti non capisco perché tu continui a parlare di "fatti di letto".

Se non te ne frega nulla a te, figuriamoci a noi.

Credo che la sezione "Sesso & dintorni" del Forum sia quella con meno post.

 

Immagino che con "libertà dell'omoaffettività" tu intenda i matrimoni gay e una legge contro l'omofobia, no?

Va bene i gay sono dei maniaci sessuali...ed è colpa loro se i diritti sono

loro negati, perchè non li meritano.

Che sciocchezza! I gay non sono maniaci sessuali, semplicemente stiamo cercando di farvi prendere consapevolezza che gli aspetti sessuali della loro identità sembra che tendano a prevalere sull'omoaffettività. Questo è determinato sia dall'omofobia sociale, sia dalle caratteristiche specifiche dell'identità gay. Mi sembra una visione oggettiva che ci proietta fuori dal solito vittimismo storico su cui molti militanti campano da anni.

 

Hinzelmann, l'importante è non dare la colpa agli omofobi.

La colpa è: o dei gay sessuomani o di quelli che sono chiappe al vento al Pride.

 

Si chiama "Sindrome di Stoccolma"

un po' di psicoterapia e passa tutto

Come puoi notare dalla risposta data ad Hinzelmann, non hai capito granché. La colpa va spartita equamente fra omofobi e caratteristiche dell'identità gay, tra cui il deplorevole sessocentrismo di cui si discute qui. La "Sindrome di Stoccolma" mi sembra più una cartteristica di militanti gay vittime dei loro pregiudizi politici, ma non consiglierei loro la psicoterapia: è sufficiente che si facciano da parte e diano spazio alle nuove genrazioni

 

In realtà penso ci siano altre cose che formano l'identità gay. Per esempio la presa di coscienza del proprio orientamento sessuale, il CO e ciò che significa per l'individuo, la ricerca di altri omosessuali (non in chiave sessuale) con cui potersi confrontare, un sentimento di alterità che penso faccia inevitabilmente parte del processo di accettazione, etc...

 

Io vedo sempre persone che parlano di amore, del valore dei diritti civili, del sentimento di allontanamento che deriva dal mancato accesso a diritti, di omogenitorialità, dello schifo che fa l'omofobia e delle conseguenze estreme a cui porta in certi paesi, etc... E quando sento affrontare il tema dell'importanza del sesso e dell'orientamento (tout court) è più rivolto a significare che se sei gay non devi essere soggetto a nessuna discriminazione, anche se non sei in una coppia stabile o se non cerchi l'amore. Altrimenti sento parlare di sesso come argomento di conversazione esattamente come mi capitava quando ritenevo di essere etero, riguardo al sesso etero.

 

Non si discute di cose che formano l'identità gay, ma in che cosa consista l'identità gay, una volta costituita. Quindi presa di coscienza e CO non c'entrano nulla, fanno parte del pre-gay. E in questa identità, la ricerca di altri gay con cui confrontarsi sessualmente (altro che) è fondamentale. Ma perché non lo si vuole ammettere?

Il problema è che questo confronto, salutare e giustissimo, prevale sull'omoaffettività.

E quindi spesso l'identità gay è spesso costruita intorno a questo buco dell'assenza di omoaffettività. Questo buco viene poi riempito con il sessocentrismo, ed è un circolo vizioso, perché più presente è il sessocentrismo, meno possibilità ha l'omoaffettività di affermarsi. Ed è troppo facile cavarsela con la scusa: è colpa dell'omofobia se fra di noi spesso non riusciamo ad amarci in maniera credibile cioè autentica, perché l'omoaffettività reale non ha bisogno di riconoscimenti giuridici. Ma se vogliamo riconoscimenti giuridici è su questo tasto che dobbiamo battere :roll:

Ora mi fai l'elenco delle "caratteristiche specifiche dei gay"

che determinano il loro comportamento sessuale promiscuo.

 

Così evitiamo questo giochino a far finta di non capirsi

 

Perchè ritenere che i gay come qualunque altra categoria

di persone siano in un certo modo per ideologia è ridicolo

ed è doppiamente ridicolo quando parliamo di sessualità

che non è certo una opzione intellettuale.

AndrejMolov89

A me pare che tu stia facendo discorsi omofobi e generalizzanti, così come ilromantico. Poi vi difendiate con la presunta realtà delle vostre ipotesi senza confrontarle nè con la realtà eterosessuale vista come una realtà pudica e fatta di buoni sentimenti, nè confrontandovi con chi di sesso non ne parla mai.

State parlando di identità gay come se fosse un fottuto prurito nelle parti intime e mi dispiace dirlo, ma siete voi a porre l'accento sul sessocentrismo dei gay, non i gay stessi.

O fate confronti con la realtà etero, vedete quali sono le differenze, oppure non parlate neppure, sono commenti palesemente omofobi ed è inutile che lo neghiate. Tu, akinori, poni l'accento che le coppie scoppiano a causa di problemi sessuali e il romantico sembra non cercare di vedere al dl là della sua proposizione iniziale come se cercasse una conferma dai forumisti, che una risposta ad un presunto interrogativo. Poi tu fai un paragone idiota con la parola omosessuale che c'entra solo con la parte sessuale. Hai notato che gli etero, non si chiamano eteroaffettivi ?

Sinceramente le mie storie sono andate male perché ho un carattere evitante e soprattutto perché non potevo viverla tranquillamente. Avevo il panico di venire scoperto ogni volta che raccontavo una balla per andare a trovare i miei amici e qualora fossi stato sincero subivo ricatti da mia madre, secondo te ho lasciato perché il cazzo del mio compagno non era all'altezza? perché il sesso non era all'altezza? o perché non vivevo bene il rapporto a causa di pressioni esterne? Parlo per me, ovviamente, ho un carattere evitante quindi a causa delle pressioni io scoppio facilmente, ma non mi pare che tu sia nel giusto con le tue asserzioni e confermo che tu sei abbastanza omofobo se prendi per vere certe teorie senza confrontarti.

Che cretinata che hai detto, Greed! Cioè, se io parlo di sessocentrismo nel mondo gay, il sessocentrista sarei io! Come a dire che i bianchi che criticavano il razzismo di altri bianchi nei confronti dei neri, lo facevano perché in realtà i razzisti erano loro. Scusa, ma ti stai mettendo al livello di almadel, dai . :roll: E poi sempre questa accusa di omofobia, ma omofobia di che? Sono gay dichiarato, partecipo ai pride e ad altri eventi, frequento anche qualche associazione, ho avuto esperienze omosessuali e omosentimentali anch'io sai? :muro:

E confesso che più di una volta le mie relazioni sono finite per motivi di inadegutezza sessuale, e me ne sono vergognato moltissimo, quando è stato per colpa mia.Forse ad una certà eta si raggiunge la pace dei sensi e la sessualità perde d'importanza. I gay appendono il pisello al chiodo e si occupano esclusivamente di politica e attivismo e quindi il sessocentrismo non esiste più. :ghgh:

Altrimenti non riesco proprio a capire come si possa negare l'importanza della sessualità nell'identità gay. Che tra l'altro non sto nemmeno giudicando in modo negativo, sia chiaro, ci mancherebbe solo che dopo l'adolescenza sia ancora represso! Sto dicendo semplicemente che spesso il sessocentrismo prevale sull'omoaffettività, e parto dalla mia esperienza personale, non sto facendo il Savonarola che condanna i costumi gay.

E che vorrei invece che fosse il contrario, che l'omoaffettività prevalesse sul sessocentrismo.

@@Hinzelmann, non si tratta di fare elenchi: il punto di partenza dell'identità gay è partito dalla voglia di affermare il diritto di avere un orientamento sessuale non eteronormativizzato.

E' partito tutto dal sesso, originariamente, non dalla omoaffetività! Adesso è il tempo di ripartire dall'omoaffettività.

La prima battaglia vinta è stata quella di convincere la scienza che fare sesso con una persona del proprio stesso sesso non era una malattia. Infatti l'amore platonico non è mai stata considerata una patologia, né mai è stato considerato illegale in nessun paese e in nessuna civiltà. La cosa che ci è sempre stata negata è rinunciare alla sublimazione dell'amore platonico, fare sesso con la persona che si amava, così come facevano e fanno gli etero. Perciò la sessualità è stata fondamentale nella costruzione della nostra identità. Il diritto ad amare persone del proprio sesso - senza implicazioni fisiche - nessuno si è mai permesso di negarlo. Lo stesso cristianesimo si è fondato su questo amore omosessuale sublimato. Quello che ha costituito sempre un problema è stato il giusto completamento sessuale dell'amore omosessuale.

Per questo la nostra identità si fonda originariamente sulla sessualità.

Ora, dopo tante battaglie, nei paesi civili nessuno si sogna di dire che non è lecito fare sesso con una persona del proprio stesso sesso. I problemi sorgono quando questa sessualità da fatto privato vuole imporsi pubblicamente, al limite. Quindi adesso fare ancora battaglie basate sull'identità sessuale è retrivo. occorre battere sull'omoaffetività come ho già detto.

IlRomantico, che cammina mano nella mano con il suo ragazzo, fregandosene degli sguardi di disapprovazione degli omofobi, fa molto di più della drag queen che si sbatte sul carro del pride durante la parade. Folsom Street e i pride con sesso a cielo aperto ci riportano invece indietro di decenni.

Per quanto riguarda la sessualità come comportamento non mi hai risposto.

 

Hai fatto tutta una ricostruzione ideologica, tua, da cui si desume che la sessualità

è il punto centrale della questione omosessuale.

 

Centralità che sarebbe stata superata dalla decriminalizzazione del reato di sodomia

 

Peccato che non è vero

 

Basta ascoltare Buttiglione e Giovanardi ( gli omosessuali sono sterili, gli omosessuali

non possono costituire famiglia ) per capire quanto la sessualità sia ancora centrale nelle

obiezioni che ci vengono sollevate contro dagli omofobi.

 

Dargli ragione non è una soluzione

A noi dispiace sia che le tue storie siano finite per "inadeguatezza sessuale"

sia che Ilromantico abbia "rinunciato a persone splendide perché lo avevano piccolo".

Sono certo che siano cose che quando capitano lascino amareggiati.

 

Non è che a una certa età la "sessualità perda di importanza";

ma in una lunga relazione - specie nella convivenza -

è solo una delle tante cose che la compongono.

 

Non capisco quali siano le battaglie basate sulla sessualità

e non piuttosto sulla affettività.

L'unica che mi viene in mente è quella sulla prevenzione dell'AIDS

(quella sull'omofobia in psichiatria risale a 40 anni fa).

Tutte le altre riguardano il bullismo, le unioni civili, la legge Mancino,

le adozioni, l'inseminazione artificiale e la laicità dello Stato.

 

@Hinzelmann: In effetti una buona parte dell'omofobia riguarda il sesso.

Lo avevamo capito anche dalle domande che fanno gli etero ad Akinori.

Sì almadel, ma rimaniamo terra-terra.

 

Buttiglione in TV non dice : i gay non meritano i diritti perchè sono promiscui

 

Magari fosse così stupido...sarebbe facilissimo dargli dell'omofobo

 

Dice : i gay non meritano diritti perchè sono sterili

 

Ciò che distingue l'omofobia degli eterosessuali, dall'omofobia interiorizzata

dagli omosessuali è proprio il senso di colpa per la propria sessualità, che

gli eterosessuali non possono provare.

@@Hinzelmann, non si tratta di dare ragione a Giovanardi e a Buttiglione, si tratta di non dare il pretesto agli omofobi di stereotipizzarci nella nostra identità sessuale e solo in quella, in un paese profondamente cattolico e quindi ancora intriso di omofobia. Si tratta di distogliere un'attenzione che resta morbosa nei confronti delle caratteristiche del nostro orientamento e convogliarla invece sull'omoaffettività.

La mia ricostruzione non è ideologica, ma oggettiva: di fatto la prima cosa che si è rivendicata è stata la libertà sessuale, e questa libertà che esigeva una richiesta di liberazione non riguardava solo i gay ma anche le donne e gli stessi etero.

Dopo la decriminalizzazione del reato di sodomia (che in Italia, penso tu lo sappia, risale ai tempi napoleonici, non c' è stato nessun bisogno di pride)

in generale, mi sembra che ci si sia appiattiti sul discorso sessuale (fino a contribuire alla legittimazione delle pratiche bsdm, del feticismo e allo sdoganamento del porno) mentre il discorso omoaffettivo è passato in secondo piano. Non c'entra niente l'ideologia.

 

@@Almadel, non mi raccontare balle: vuoi dirmi che tutte le tue storie sono finite perché è cessato l'amore? Non c'è stata mai una relazione che è finita perché sessualmente qualcosa non funzionava? O che non hai mai avuto l'esigenza di stare con un persona esclusivamente per motivi sessuali? Un poco di serietà dai :roll:

Anche io sono convinto che in una lunga relazione la sessualità perda d'importanza e sua solo uno dei fattori eccetera. Mi sembra anche inevitabile. Per questo mi chiedo: come può costruirsi una lunga relazione? Non è che il sessocentrismo abbia un'influenza negativa su questa costruzione? Non è che occorra del tempo per rendersi conto che non si può basare tutto sul sesso, ma poi dopo la conclusione è inevitabile? Non è che ultimamente non riesco a stabilire una relazione seria perché la giudico (e come me lo fanno tanti altri della mia età ti assicuro) in base al valore della performance sessuale del mio partner?

Oddio, una relazione che finisce perché il sesso non funziona

dura al massimo un paio di mesi...

 

La prima è finita perché lui era confuso ed era andato in collegio (nove mesi)

La seconda è finita perché era paranoico e insopportabile a causa della droga (un anno e tre mesi)

La terza è finita perché ero diventato insopportabile io, a causa di un tumore (due anni)

La quarta perché ero stanco della sua sciocca aggressività (un anno)

Nella quinta ero logorato dalla nostra convivenza, in quanto riversava su di me i problemi del lavoro (un anno e mezzo)

Ecco, la sesta è finita per problemi legati al sesso: ma è durata infatti solo sei mesi (era pure a distanza...)

 

Boh, magari a 20 anni è difficile costruire una relazione perché si vogliono provare più esperienze sessuali.

Tutte le mie relazioni più lunghe sono cominciate con rapporti sessuali scadenti

e la vera intesa sessuale è arrivata solo col tempo.

 

Per una lunga relazione serve una cosa sola: un buon carattere.

Lamentarsi il meno possibile e arrabbiarsi il meno possibile.

 

Se però giudichi una persona dalla performance sessuale, non sei innamorato.

E non è possibile innamorarsi di una bella scopata,

al massimo puoi diventare dipendente dal sesso con lui;

ma con l'esperienza è facile distinguere questa dipendenza dall'Amore.

Ciò non toglie Akinori, che Buttiglione è disposto a darti

tutta la sua comprensione caritatevole per la tua affettività

ma non i diritti e questo perchè sei sterile.

 

Al più un approccio delimitato nel senso che tu dici può

far propendere per una depenalizzazione "pietosa" dell'omosessualità

ma non certo per l'uguaglianza.

 

In effetti rinunciare a mettere gli omosessuali in carcere non significa

affatto sdoganare la sessualità gay e basta aver visto Victim, per capirlo:

 

Un film di solido impegno sociale e uno dei pochi testi fondamentali del cinema a tematica omosessuale, che riprende un discorso iniziato quarant'anni prima in Germania da Anders als die Andern, di cui replica intenti (sensibilizzare l'opinione pubblica in merito alla necessità di sopprimere la legge contro l'omosessualità) e, nella sostanza, soggetto (un ricatto ai danni di un omosessuale socialmente ben integrato). Dearden costruisce un film intelligente, coniugando l'aperta polemica sociale (per la quale non teme qualche opportuna punta didascalica) con un intreccio giallo di buona tensione e costruzione (basti ricordare l'abile depistaggio dello spettatore su un'altra coppia di ricattatori che non ha nulla a che fare con quella cui dà la caccia l'avvocato). Il film si regge inoltre su una buona sceneggiatura, efficace ed esplicita, su una bella fotografia e sull'ottima prova del protagonista.

 

fonte: culturagay.it

 

La tesi del film è che una norma penale sull'omosessualità produce ricatti, suicidi etc.

è cioè criminogena

 

Ora, siccome tu -ragionando per schemi astratti- arrivi al risultato opposto

rispetto alla verità storica, dobbiamo chiederci il perchè.

 

Ed il motivo non può che stare nel fatto che proietti sul passato una

interpretazione a posteriori di tipo ideologico.

Ecco, allora diresti che il sessocentrismo è una relatà che riguarda più il mondo giovanile, perché non si ha tutta questa esperienza? Però per favore non neghiamolo! E poi vorrei porre un'obiezione: non è che crescendo la mentalità cambi automaticamente. Esistono anche gay maturi sessuocentrici, nel senso che non hanno costruito una relazione stabile, non hanno intenzione di costruirla e vogliono continuare a divertirsi...o anche questa è un'analisi ideologica?

Scusatemi se scrivo due volte, ma non mi fa passare anche la risposta a Hinzelmann in uno stesso post:

 

@@Hinzelmann, non credo che Buttiglione non voglia darmi i diritti, perchè sono sterile. Questa è demagogia di Buttiglione che serve a rassicurare l'elettorato cattolico che ritiene l'omosessualità un peccato, perché secondo un pregiudizio biblico, gli omosessuali non fanno famiglia e non portano avanti la generazione. In realtà Buttiglione crede che l'unico modello di famiglia sia quello etero cattolico.

E che gli omosessuali, essendo secondo la sua dottrina "moralmente disordinati" , non sarebbero mai capaci di costruire una famiglia ma solo di distruggere la società, minandone quello che è secondo i cattolici il nucleo fondamentale, ovvero la coppia etero che procrea.

Riguardo alla depenalizzazione non proietto proprio niente: qui si tratta di storia! E' vero che non basta rinunciare alla criminalizzazione, per risolvere il problema dell'omofobia, ma vallo a dire ai gay iraniani, per i quali nel 2011 questo discorso è ancora utopico, e anzi, nel loro paese teocratico, vergogna dell'islamismo (ma vittima anche di tanta cattiva coscienza occidentale, che sa esportare diritti solo importando petrolio a prezzi convenienti) vengono condannati ancora a morte!

Io ritengo che sia molto significativo che l'omosessualità sia stata depenalizzata in Italia molto prima che dovesse ancora nascere chi avrebbe concepito un movimento lgbt. Questo significa che può esserci una "via nazionale" ai diritti, secondo me.

Tu hai pubblicato un link ad un articolo di Mauro Giori sul film "Anders als die andern", dove sarebbe il "documento storico del 1961 che spiega il motivo della depenalizzazione dell'omosessualità in Germania e Inghilterra?

 

Un film che Marcuse aveva giudicato "nfantile" e che Mauro Gioni invece rivaluta. Tu dici:

"La tesi del film è che una norma penale sull'omosessualità produce ricatti, suicidi etc.

è cioè criminogena".

 

Questo vuol dire che in Italia avevano capito che le norme penali anti-omosessuali fossero criminogene già molti anni prima che in Germania (il film che citi è del 1919) Visto che erano state abolite decenni e decenni prima che si facesse quelsto film! Allora mi stai dando ragione!

In più aggiungo che quel film, con tutto il suo intento didascalico (un film a tesi, in fondo, e per questo motivo giudicato infantile da Marcuse), proprio perché si rivolgeva ad un pubblico omofobo, non mostrava scene di sesso o pruriginose, ma semplicemente parlava do omoaffettività, (in particolare quella che lega il violinista al suo allievo ma anche di altri rapporti omoaffettivi). Quindi direi che alla fine degli anni 10, in Germania, erano più avanti di Folsom Street e di certi gay pride...

Veramente Mauro Giori recensisce il film Victim, inglese, del 1961

e un film documenta un clima politico.

 

Poichè lo stesso tema era già presente nel 1919 in Germania e viene

sviluppato nel 1961 in Inghilterra, questo ci dice che esiste una costante

nell'approccio al tema.

 

L'opinione estetica -se vera, spocchiosa- di Marcuse non ci interessa, ci interessa il fatto che

la campagna sulla depenalizzazione si fonda sul fatto che le norme contro l'omosessualità sono

inquadrate come "norme del ricatto" norme cioè che lungi dal tutelare qualsivoglia vittima, si prestano

invece a essere usate da estorsori, ricattatori etc. ed è ovvio che il film faccia leva sugli affetti

piuttosto che sul sesso...perchè l'omofobia sessuale era decisamente fuori dalla possibilità di

critica a quei tempi ( cioè il contrario della tua tesi )

 

Ma ciò che era necessario nel 1919 o nel 1961 diventa decisamente misero nel 2011

 

La situazione italiana non è l'idillio che descrivi

 

Intanto il reato di atti di libidine contro natura era previsto nei codici militari ( il chè la

dice lunga trattandosi di istituzioni maschili ) e disponiamo di ampia giurisprudenza

militare omofoba con sentenze raccapriccianti, da me già citate varie volte.

 

Inoltre la depenalizzazione dell'omosessualità la si deve al Codice Zanardelli del 1889

probabilmente un vertice della cultura liberale italiana,il quale sostenne che il legislatore

non dovesse "invadere il campo della morale" ( prima la situazione era a macchia di leopardo

dall'ergastolo dello stato della chiesa alle pene detentive nel lombardo veneto etc. )

 

La via italiana alla repressione dell'omosessualità è l'incoraggiamento a considerare

l'omosessualità non uno stile di vita ma una deviazione marginale, un peccato da

confessare talchè pure alla vigilia dell'approvazione del Codice Rocco, fascista, si

scriveva: Si è notato che anche nei Paesi dove l'omosessualità è considerata come reato

questa non solo permane, ma si circonda di una pericolosa aureola di pubblicità che

contribuisce alla sua diffusione fra i predisposti

 

Tanto l'Italia era arretrata che lo stesso concetto di omosessuale era considerato

"esotico" e quando si tratterà di mandare gli omosessuali al confino lo si farà sulla

base di ispezioni anali

 

Il dramma però è ragionare nel 2011 su basi del tutto superate

A noi dispiace sia che le tue storie siano finite per "inadeguatezza sessuale"

sia che Ilromantico abbia "rinunciato a persone splendide perché lo avevano piccolo".

Sono certo che siano cose che quando capitano lascino amareggiati.

 

Almadel non è per offendere, ma questo atteggiamento risparmiatelo! E' un po' triste dover trovare a tutti costi mie contraddizioni dove NON ce n'è. Mi sembra che qui non stiamo parlando di Caritas o di Santi. Con una persona ci si sta anche per far sesso, quindi non capisco sinceramente dove vuoi andare a parare. Mi sembra più logico troncare sin dal principio con una persona che non può soddisfarci sessualmente, altrimenti si ci potrebbe ritrovare in situazioni pericolose dove magari ci si innamora, ma si è insoddisfatti. Capirai che a differenza tua io non faccio sesso con altre persone quando sto con qualcuno, quindi mi sembra il minimo avere una buona intesa sessuale e che la sessualità sia tutta ok.

 

[Almadel]

 

Immagino che con "libertà dell'omoaffettività" tu intenda i matrimoni gay e una legge contro l'omofobia, no?

 

NO. La libertà dell'omoaffettività è molto di più di leggi che ti tutelano, che attenzione aiutano a far evolvere e proteggere i nostri diritti, ma non cambiano completamente le carte in tavola. Non ti spiego a cosa mi riferisco, perché ci saresti dovuto essere arrivato molti post fa. ipb.global.registerReputation( 'rep_post_517066', { domLikeStripId: 'like_post_517066', app: 'forums', type: 'pid', typeid: '517066' }, parseInt('') );

 

 

A me pare che tu stia facendo discorsi omofobi e generalizzanti, così come ilromantico. Poi vi difendiate con la presunta realtà delle vostre ipotesi senza confrontarle nè con la realtà eterosessuale vista come una realtà pudica e fatta di buoni sentimenti, nè confrontandovi con chi di sesso non ne parla mai.

 

E' inutile che ripeti la stessa solfa! La memoria è cortissima vedo. Visto che sono bisex, ho avuto un bel po' di storie etero abbastanza belle e intense, quindi se permetti io posso parlare del lato eterosessuale, tu invece non ne hai nessuna competenza. Così come in genere direi che non hai nemmeno le competenze di poter parlare di relazioni omosessuali, visto che le pressioni e il carattere evitante mi risultano mere scuse. Penso che tu non sappia apprezzare i sentimenti o che ancora non ti sia innamorato, o meglio non ti sia preso nemmeno una 'semplice' infatuazione, perchè i tuoi discorsi sono di una freddezza allucinante.:)

Mi sembra più logico troncare sin dal principio con una persona che non può soddisfarci sessualmente, altrimenti si ci potrebbe ritrovare in situazioni pericolose dove magari ci si innamora, ma si è insoddisfatti.

 

Non sempre capita di fare sesso prima di innamorarsi.

A volte succede anche il contrario.

E possono volerci anche sei mesi prima di "ingranare"

con una persona di cui sei innamorato,

ma con la quale a letto non funziona.

E "finché non ingrana", scordati la coppia aperta.

Se davvero ti piace, le difficoltà sessuali dell'inizio si superano.

 

La libertà dell'omoaffettività è molto di più di leggi che ti tutelano, che attenzione aiutano a far evolvere e proteggere i nostri diritti, ma non cambiano completamente le carte in tavola. Non ti spiego a cosa mi riferisco, perché ci saresti dovuto essere arrivato molti post fa. ipb.global.registerReputation( 'rep_post_517066', { domLikeStripId: 'like_post_517066', app: 'forums', type: 'pid', typeid: '517066' }, parseInt('') );

 

Suppongo che nella strana stringa che segue

tu mi indichi il post in cui me lo spieghi, vero?

Mi bastava anche il numero del tuo intervento.

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