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Lo stato più omofobo d'Europa


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Ho letto su una rivista di politica che la Bulgaria è considerata lo stato più omofobo dell'Unione Europea, sarà vero?

Secondo me anche Serbia e Romania non sono propriamente dei paradisi gay-friendly, qualcuno sul forum ha viaggiato all'estero ed ha avuto qualche sensazione sul clima che si respira?

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https://www.gay-forum.it/topic/18571-lo-stato-pi%C3%B9-omofobo-deuropa/
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Fabio Castorino

Gli Stati più omofobi in Europa sono la Russia, la Serbia e la Romania.

In una metropoli come San Pietroburgo non si può fare coming out: http://www.gay.it/channel/attualita/32716/L-ultima-follia-omofoba-della-Russia-multa-sul-coming-out.html

A Belgrado non si può tenere il pride per le minacce dei naziskin: http://www.ilpost.it/2011/10/02/la-serbia-annulla-il-gay-pride/

Sulla Romania avevo visto un documentario di Current TV dove si dipingeva una situazione di paura e violenze contro le persone GLBT.

 

Della situazione in Bulgaria non sono a conoscenza, ma in generale nei paesi ex comunisti se la passano male.

La classifica ILGA sull'omofobia che conosco io pone al

primo posto nell'Unione Europea Cipro (-2), poi Malta Lettonia

e Italia ( 0 punti )

 

Fuori dalla UE ma in Europa ci sono Ucraina (-4 ) Bielorussia (-3 )

Moldavia (-3) ; Russia e Turchia (-2 ) che sono peggio ancora.

 

Anche la Macedonia se la passa male ( -2 )

 

La Bulgaria è a +2

 

Ovviamente c'è un premio di incoraggiamento, in Bulgaria

il gay pride si tiene dal 2008 senza ostacoli da parte del

governo ma la partecipazione è bassa ( 1200 persone )

 

L'omosessualità è legale dal 1968, l'età del consenso è

parificata dal 2002, dal 2003 ha approvato una legislazione

moderna antidiscriminatoria, ha una legge a favore del cambiamento

di sesso e i singles possono adottare.

 

La Romania prende lo stesso punteggio ma si sconta a livello

sociale il peso del regime di Ceasescu ed il fatto che l'omosessualità

è rimasta illegale fino al 1996, inevitabilmente questo pesa nella

pubblica opinione al di là degli sforzi recenti.

Della situazione in Bulgaria non sono a conoscenza, ma in generale nei paesi ex comunisti se la passano male.

 

Mi sorprende la Russia data la cultura alle spalle, si direi che tutta l'Europa orientale è messa male, eccezione mi sembra la Polonia, dove come diritti civili (in generale non solo gay) mi pare al livello italiano più o meno, sarà che è un paese cattolico e non ortodosso o la vicinanza alla Germania.

Forse dimostro la mia ignoranza storica, ma per quale motivo nei paesi ex-comunisti c'è tanto astio verso la comunità GLBT?

..In generale dove c'è un regime o dove c'è stato per molti anni, che sia di destra o di sinistra i comportamenti considerati "anormali" vengono condannati e repressi..perciò anche quando il regime cade resta ancora la sua impronta per un bel po' se non c'è pronto un consistente sviluppo economico-sociale a seguire.

Il discorso è un po' più complicato, in molti paesi ex comunisti non

c'è mai stato un regime democratico, neanche un'esperienza liberale

precedente ( l'autocrazia zarista non è comparabile alla monarchia

costituzional-parlamentare che abbiamo avuto in Italia quanto a cultura

democratica i Russi stanno a zero )

 

In alcuni di questi paesi neanche dopo la caduta del comunismo

abbiamo avuto una democrazia o una svolta democratica in senso

proprio : non in Bielorussia, non in Russia e neanche in Ucraina dove

c'è un confronto politico bloccato fra partito dei russi e partito degli

ucraini etc.

 

Per restare più vicini a noi pensiamo ai Balcani, Milosevic Karadzic etc.

cioè ai regimi nazionalistici degli anni '90.

 

Alle spalle di questi regimi politici c'è una società civile che non ha mai

conosciuto la rivoluzione sessuale o il '68 ed in cui le scelte sulla propria

vita sessuale non erano condizionate dalla religione, ma questo non significa

non esistessero altri condizionamenti, quelli dello Stato.

 

Prendendo un caso estremo Ceausescu proibì l'aborto, scoraggiò la contraccezione

ed il controllo delle nascite nonostante l'AIDS, aderì ad una idea un po' mussoliniana

secondo cui " il numero è potenza" e quindi proibì l'omosessualità fino alla sua caduta.

Qui abbiamo l'ingerenza massima dello stato nel privato con idee abbastanza folli.

 

Altri regimi più tolleranti la depenalizzarono ( DDR Bulgaria etc. ) ma non si poteva

strutturalmente andare oltre in regimi autoritari.

Fabio Castorino

Il cantante Azis scappa dalla Bulgaria per l’omofobia del suo popolo

 

Secondo l’agenzia di stampa Novinite, uno dei più celebri artisti della musica pop-folk bulgara (definita anche chalga) è scappato dal suo paese disgustato dall’omofobia e dal razzismo che sono ancora molto forti nella sua terra. Stiamo parlando di Vasil Troyanov Boyanov (in bulgaro Васил Троянов Боянов), meglio noto come Azis.

Finita l’epoca del comunismo che influenzato per decenni il Paese, la musica chalga è diventata un vero e proprio lifestyle. Azis infatti è considerato il cantante più creativo e popolare di questi ultimi anni. In perfetto stile Lady Gaga, Boyanov è gay dichiarato e nel trucco, nell’abbigliamento ma soprattutto nelle movenze e nei testi delle sue canzoni enfatizza molto la sua omosessualità.

Confermata la scelta di auto esiliarsi dalla Bulgaria, la star ha dichiarato:

Sono nauseato e stanco da tutto in questo Paese.
Sono nauseato e stanco dell’omofobia, del razzismo, del fatto che la gente non prenda in considerazione il mio talento
… Sto accettando inviti all’estero per i concerti… E’ vero, me ne vado, ma non vi dirò dove.

Azis è veramente una delle persone più note in Bulgaria, tanto che tra i componenti della minoranza rom, lui è addirittura molto più popolare di Gesù Cristo. Una popolarità che però non è riuscito a trasformare in consenso politico visto che nel 2005 si candidò alle elezioni ma non ricevette abbastanza consensi. In quell’occasione non riuscì neppure ad accaparrarsi il posto di ministro della Cultura che aveva rivendicato con orgoglio.

 

http://gaymagazine.l...del-suo-popolo/

Una cosa che mi colpì molto quando studiavo il regime stalinista era che l'omosessualità era considerata un "malcostume borghese", per non dire peggio, e questa cosa è stata comune (od è, nel caso della Cina e della Core del Nord) a molti regimi cosiddetti comunisti (Tranne che a Cuba, dove quando la discriminazione degli omosessuali era maggiore, si faceva riferimento a un generico "Malcostume da yankee")

 

Insomma, mi ha colpito questa associazione dell'omosessualità a una buona condizione economica e a una posizione sociale privilegiata

Fabio Castorino

Ancora oggi gli omofobi, ora soprattutto quelli di destra, cercano di presentare i gay come ricchi e privilegiati, che con i loro enormi mezzi economici hanno costituito una "lobby gay" per prendere il potere nella società, a discapito del popolo povero ed eterosessuale . E' una concezione molto simile a quella degli antisemiti dell'800 e del 900.

Beh diciamo che il Nazismo storico ( non il neonazismo ) nel perseguire

l'omosessualità ed il movimento omosessuale dà una sua connotazione

ideologica specifica.

 

Nel 1936 istituisce l'Ufficio centrale per la lotta all'omosessualità e all'aborto

il decreto istitutivo recita:

 

"L'alto numero di aborti ancora commessi provoca considerevoli pericoli alla politica

demografica e alla salute della nazione costituendo anche un grave attentato ai fondamenti

ideologici del nazionalsocialismo. Le attività omosessuali di una non trascurabile parte della

popolazione, costituiscono una seria minaccia per la gioventù. Tutto ciò richiede l'adozione

di più incisive misure contro queste malattie nazionali"

 

Si mette in connessione omosessualità-fertilità-politica razziale demografica

 

Credo che Himmler avesse coniato il termine "malattia nazionale" nel senso che

attentava al concetto stesso di Nazione razziale.

 

Non stupisce quindi che in URSS si sia fatto riferimento al vizio borghese e che

poi caduto il comunismo i neonazisti ( attivi anche in Bulgaria ) abbiano aderito

all'humus omofobico che hanno trovato, più che fare riferimento a quello ideologico

nazista ( d'altronde il nazismo è anche difficilmente esportabile...soprattutto non è

adottabile in senso proprio e letterale da popoli slavi, che dovrebbero ritenersi un

popolo di schiavi...quindi bisogna adattare l'ideologia al contesto nazionale )

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