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Gay che non guidano


ben81

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A me piace un sacco guidare. Che poi riesca o meno è un altro discorso, ma intanto mi piace da matti :D Che possa centrare con l'orientamento sessuale? Ho i miei seri dubbi.

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ma io non ci credo che esista gente che non e' in grado di guidare lol

(guida anche la mia vicina che va oltre gli 85 con una macchina del dopoguerra..cioe' dai :rotfl: )

basta solo voglia di mettercisi e sicuramente pratica...dall'esame di scuola guida pochi escono gia' fluidi e perfetti

ci vogliono poi mesi di pratica per assestarsi ed andare sciolti

 

a me guidare piace e mi rilassa un sacco :maninlove:

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  • 2 weeks later...

Lo so che non interessa a nessuno ma... ho fatto l'esame teorico della patente oggi e l'ho passato, yeeeeee! Non vedo l'ora di guidare in giro per Roma! 1800 domande in 3 giorni sono servite!

 

Da piccolo il mio sogno era diventare pilota di F1 :) non credo che sia legato con l'orientamento sessuale!

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Per quanto mi riguarda, per motivi logistici ho sempre avuto bisogno di un mezzo mio per potermi spostare in libertà,

per questo mi sono passato tutte le patenti, ultimo scalino quella della moto, che dovrò ritentare, avendo miseramente bocciato l'esame XD

comunque mi piace molto guidare, sia 2 che 4 ruote, ma non ho una macchina mia.

Ho notato moltissimo il fenomeno dei gay senza patente, un sacco non ce l'hanno, anche se stanno in paesini sperduti che sono serviti pure male dai mezzi.

Posso capire il motivo economico, ma se i genitori hanno la macchina, se si prende la patente si può usare quella, soprattutto in momenti strategici (sera) in cui non si potrebbe fare altrimenti.

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Io credo che sia una questione di identificazione. I gay che non sanno o non vogliono guidare non riescono a identificarsi con il maschio (etero) che è stato colui che ha creato la macchina. Il fordismo fu una conseguenza di una società capitalistica e patriarcale, in fondo.

C'è il vecchio detto maschilista "donna al volante, pericolo costante" Chi non sa o non vuole guidare, evidentemente, si identifica inconsciamente, con quella donna cui il maschilismo poneva l'interdetto sulla guida.

il resto sono solo razionalizzazioni (ecologismo, statistiche sulla mortalità, ansie varie).

La macchina, dal punto di vista simbolico, rappresenta il membro virile. Credo non ci sia da dire altro.

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Non è una questione di attributi fisici, ma di attributi mentali, c'è chi li ha, e chi no

 

ma io non ci credo che esista gente che non e' in grado di guidare lol

(guida anche la mia vicina che va oltre gli 85 con una macchina del dopoguerra..cioe' dai )

basta solo voglia di mettercisi e sicuramente pratica...dall'esame di scuola guida pochi escono gia' fluidi e perfetti

ci vogliono poi mesi di pratica per assestarsi ed andare sciolti

 

ad esempo l'anziana sopra citata non ce l'ha nè lungo nè corto, ma ha le palle in senso caratteriale, a differenza di tante pupine che hanno paura del Mondo e quindi anche di guidare...

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Beh guida pure il mio prozio di 92 anni se è per questo.. e la patente gliel'hanno rinnovata quest'estate.

Penso che siano più rischiosi le persone più anziane in quanto hanno i riflessi più rallentati.. ma non mi sento di dire: togliamogli la patente, che vadano a piedi.. Eppure ha più esperienza di me e sa guidare.

Secondo me è tutta questione di pratica.. uno che guida fuori città è più avvantaggiato rispetto a uno in città dove regna il caos ecc..

Per questo io iniziai con la zona industriale.. meno frequentata.. fino alle strade urbane.

 

C'è anche da dire che le scuole guide, purtroppo non ti insegnano a guidare.. ma a superare l'esame.. e ciò non sarebbe corretto.. per questo ci vuole anche un genitore o un amico patentato che abbia pazienza nell'insegnarti a guidare quando hai il foglio rosa e seguirti.

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Anche parlando di anziani ci sono persone che a 80 anni fisicamente stanno meglio e ci vedono meglio di tanti 65enni, per cui toglierla solo in base all'età non avrebbe davvero senso. Sulla scuola guida è normale che insegnino solo le basi, e che la guida possa migliorare solo con l'esperienza, il punto è che c'è gente che si fa fisime anche solo ad apprendere le basi.

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Isher in un suo post parlava di estraneità del gay rispetto all'auto. io parlerei di "alienazione", senza pudore. L'auto simbolicamente è un'estensione dell'Io maschile etero. Quello che è per l'io della donna etero la casa. Avere l'auto più costosa, più bella, più veloce, secondo questa logica maschile etro, è effettivamente come "avercelo più lungo". Questo però non significa che tutti i gay che sanno guidare la macchina "ce l'hanno già lungo" come sostieni ingenuamente tu. Infatti questo discorso vale solo per gli etero. Un gay, proprio perché è alienato, non lo vede la macchina come un'estensione del proprio io, ma al contrario come una gabbia del proprio io. Ed è questo che genera ansia e stress. Quindi ha ragione Ben alla fine si tratta di fisime di origine psicologica che si superano con l'esperienza. Da un punto di vista neurobiologico però credo che ci sia anche una predisposizione ad usare determinate aree del cevello, che non dipende dal sesso: quelle che presiedono all'orientamento, il senso dello spazio, le abilità manuali.

Ho notato per esempio che alcune donne o alcuni gay, pur riuscendo a guidare, vanno nel panico quando si tratta di cambiare una ruota bucata. o quando la batteria è in panne, La cura della macchina (controllo dell'acqua, dell'olio, dei freni, revisione periodica, bollino blu, carta di circolazione) pure sembra una caratteristica fondamentalmente etero. Insomma l'impressione è che quando un gay riesca finalmente a prendere la patente (posto che si sia deciso, presto o tardi), usi la macchina ancora come un oggetto da cui si sente alienato, non avendone CURA.

 

La cura della macchina è fondamentale, non basta saper guidare, ma non vado oltre perchè sono OT.

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Quello che è per l'io della donna etero la casa

 

Scusami, mi spieghi questo?

No perchè forse ho capito male io, ma questa frase mi sembra veramente molto sessista.

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C'è anche da dire che le scuole guide, purtroppo non ti insegnano a guidare.. ma a superare l'esame.. e ciò non sarebbe corretto.. per questo ci vuole anche un genitore o un amico patentato che abbia pazienza nell'insegnarti a guidare quando hai il foglio rosa e seguirti.

 

Ho visto amici guidare davvero male (mi sono trattenuta dallo scrivere altro perché stiamo su un forum, ma al di là di questa limitazione c'è il termine esatto) per via dei preziosi consigli di genitori, parenti ed espertoni vari.

Qualsiasi scuola guida sta lì per dare almeno delle basi, poi sta alla persona valutare se il tipo di guadagno in relazione alla spesa affronta è valido o, magari in seguito a bocciature, se invece è il caso di andare altrove a segnarsi; allo stesso modo, andrebbe evitato il duplice insegnamento (scuola guida/esterni) per una semplice questione di metodo: se a scuola guida si impara a fare retromarcia girando bene la testa (come vuole la regola per questioni di sicurezza, non di masochismo nel doversi voltare anche con la cervicale) e a casa invece l'abitudine è di utilizzare gli specchietti (se dice bene, perché altrimenti c'è l'andare alla cieca), è evidente che si verrà a creare un conflitto tra i due metodi e che, in tanti casi, ciò potrebbe comportare un prediligere il metodo "di famiglia".

Le persone nel corso degli anni assumono delle abitudini a volte deleterie per chi sta invece imparando, quindi tanto varrebbe andare sul sicuro ed evitare di confondere le idee.

 

Ho notato per esempio che alcune donne o alcuni gay, pur riuscendo a guidare, vanno nel panico quando si tratta di cambiare una ruota bucata. o quando la batteria è in panne, La cura della macchina (controllo dell'acqua, dell'olio, dei freni, revisione periodica, bollino blu, carta di circolazione) pure sembra una caratteristica fondamentalmente etero. Insomma l'impressione è che quando un gay riesca finalmente a prendere la patente (posto che si sia deciso, presto o tardi), usi la macchina ancora come un oggetto da cui si sente alienato, non avendone CURA.

 

Tralasciando l'incipit abbastanza infelice, c'è anche da ricordare che per alcune persone l'auto è una passione e per altre è solo un mezzo.

Indubbiamente serve tenere sotto controllo la macchina per evitare problemi (trovarsi con una gomma a terra può anche determinare un bloccare il traffico, ad esempio), ma d'altra parte l'ACI, i tagliandi, le officine e le concessionarie stesse servono anche a chi non ha alcuna voglia di controllare la propria macchina; per carità, questo metodo favorisce il lucrarci sopra persino nei casi più banali, come un cambio dell'olio, ma farla diventare una distinzione tra gli orientamenti lascia un po' il tempo che trova ormai.

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Si, Ianthe, perfettamente d'accordo con te. La intendevo come "fare i compiti che ti danno a scuola a casa". Perché altrimenti è inutile andare a scuola guida una volta alla settimana e pensare di saper guidare la volta dopo (non a caso danno il foglio rosa ;) ). Fermo restando che poi si impara a guidare su su con l'esperienza una volta presa la patente.

 

Sempre parlando di esperienze: Io guido e ho sempre guidato macchine (quando utilitarie e quando macchine medie come la Opel Astra) con il cambio manuale.. negli USA quest'estate mi era venuto pure il panico a dover guidare una Jeep Cherokee (una macchina 4/5 volte più grande) con il cambio automatico in una Los Angeles trafficata (le famose freeways a 6/8 corsie).. quindi o rimanevo lì all'aeroporto (visto che è impensabile girare LA con i mezzi pubblici.. chi ci è stato capirà) oppure dovevo per forza guidare.. e alla fine l'ho fatto. E davvero avevo i classici sintomi dell'ansia: sudore freddo, tremore, vaffan.. merda, cazzo vari pronti ecc..

Certo oltre al fatto che guidare per me è una passione.. ma bisogna sempre cercare di adattarci alle situazioni nuove, altrimenti non evolveremo mai.

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Per favore stiamo arrivando all'assurdo degli hobby settorializzati per sesso. Gli uomini con la macchina, il calcio e il bricolage e le donne con la casa, la cucina e l'uncinetto.

Per quale motivo la macchina dovrebbe limitare il mio io omosessuale? A me piacciono le automobili ed in generale molte cose che hanno a che vedere con la tecnica. Quando ero piccolo progettavo sottomarini, blindati, bunker e quando ero un po' più grande mi divertivo a costruire radio in kit e altre amenità varie. Nel frattempo mi piaceva cucinare e il calcio non mi ha mai interessato. Ciò non limita la mia attrazione sessuale verso gli uomini né il mio pacifismo.

Viceversa faccio fatica a capire perché alcuni etero debbano sentirsi limitare l'io dal fatto che anche a loro del calcio gliene batte, che non sappiano guidare o che usino la macchina solo come mezzo, che non vanno in giro a cercare situazioni in cui dare assurde dimostrazioni di presunta virilità davanti alle sbarbine di turno.

Siamo nel (quasi) 2012, le donne possono fare pugilato e gli uomini danza classica. Quello che tu dici, @akinori & CO., lo reputo abbastanza offensivo per le donne e per gli uomini, per gli etero e i non.

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Scusami, mi spieghi questo?

No perchè forse ho capito male io, ma questa frase mi sembra veramente molto sessista.

 

Si hai ragione, ho dimenticato di aggiungere "tradizionale". Intendevo ovviamente la donna etero tradizionale, per quella contemporanea può essere anche vero il contrario così come oggi la casa può essere l'estensione di un singolo io maschile.

Spesso semplificando e scrivendo velocemente si creano equivoci, ma avendo letti altri miei post dovresti sapere che proprio io di sessismo non posso essere accusato, visto che nella discussione sulla violenza mi trovavo d'accordo con le lesbiche e non con i gay :awk:

 

@Icoladibarin, credo che tu stia banalizzando un pochetto il mio discorso. Non esistono hobby settorializzati per sesso, tutti possono fare tutto, solo che c'è chi è più predisposto per fare certe cose, chi non è predisposto e arriva a risultati discreti con l'esperienza e superando le fisime come dice ben 81, e l'arte dello scrocco di cui parla Isher, e c'è anche chi è completamente negato e dice che la cosa non gli interessa (spesso per giustificarsi). La cosa non vale nemmeno per le automobili!

 

p.s.

ho il sospetto che se si facesse un'indagine statistica scopriremmo che in media le lesbiche guidano meglio dei gay. Come spieghereste questa cosa? :)):

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Scusa Akinori.. ma alla fine come valuti chi guida meglio di un altro? Chi trema meno? Chi fa meno infrazioni? Chi rispetta meglio le regole dettate dall'istruttore di scuola guida?

Alla fine l'ho capito pure io.. non c'è nulla di correlato al sesso.. della serie che a Pisa ci sono pure tre vecchine sdentate che parlano sempre delle partite di calcio del Pisa mentre passeggiano sul corso. Eppure sono donne di una certa età che secondo i tuoi stereotipi dovrebbero stare in casa a fare l'uncinetto e a cucinare.

Non è sempre così.

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ho il sospetto che se si facesse un'indagine statistica scopriremmo che in media le lesbiche guidano meglio dei gay. Come spieghereste questa cosa? :)):

Penso che una variazione dalla norma sia più imputabile ad una diversa identità di genere più che all'attrazione sessuale perché come dici tu ci sono in ballo quelle che chiami "predisposizioni".

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@@yalen86, quando parlo di figura femminile etero tradizionale, non significa che "ho uno stereotipo" o "ragiono secondi stereotipi", ma semplicemente pongo un concetto come esempio, allo scopo di semplificare un discorso più complesso. Il sesso non coincide con l'identità sessuale, suppongo che tu lo sappia benissimo, ovvio che non c'entri niente. Ho già scritto quali sono i problemi che hanno alcuni gay con la guida, sono quelli che hanno citato Ben 81 (fisime, mancanza di esperienza, mancanza di volontà di mettersi in gioco e crescere), quelli citati da Isher (alienazione del gay rispetto alla macchina come simbolo del maschio etero tradizionale e tendenza allo scrocco) ai quali ho aggiunto semplicemente, la "predisposizione", un discorso che vale per tutte le cose, non solo per guidare le automobili, e che si spiega neurobiologicamente con un utilizzo prevalente di determinate aree cerebrali che spesso diventa abitudine.

@@Icoldibarin, tu rifiuti appunto il discorso delle "predisposizioni" ma la neurobiologia è una scienza, quindi che tu la rifiuti lascia il tempo che trova.

Consolati sapendo che "predisposizione" non significa condanna, perché l'esercizio e l'esperienza possono aiutare a superare certi blocchi. Ma chi è dotato naturalmente di talento e lo ha sviluppato sarà necessariamente avvantaggiato. Ad esempio, dopo anni di esperienza anche il più negato potrà imparare a guidare, ma non sarà mai Schumacher, o se vuoi, non guiderà mai bene quanto chi non ha mai avuto difficoltà a portare un automobile e la patente l'ha dovuta conseguire solo per avere un titolo di guida e magari approfondire qualche conoscenza tecnica o segnaletica.

La variazione come non è imputabile alla norma, non è imputabile nemmeno all'identità di genere in sé, dato che ci sono lesbiche che guidano male e gay che guidano bene, anche se sono una minoranza. La variazione ha a che fare con predisposizioni che possono ANCHE essere collegate all'identità di genere, ma non necessariamente.

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Ma non è che metta in discussione le "predisposizioni". So benissimo che una persona albina esposta al sole ha molta più predisposizione a beccarsi una leucemia di una di colore. Quello che non capisco è perché debba sentire limitato il suo io albino se ha la sfortuna di essere sana...

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Io ho un amico gay che guida una Volvo 2000 di cilindrata, non mi pare si senta limitato nel suo Io. Il suo ragazzo invece non ha la patente, non mi pare sia meno limitato del suo ragazzo; onestamente non saprei quantificare ma sicuramente affrontano la loro omosessualità serenamente :dontknow: .

Poi non so perché tendenzialmente i gay siano più restii a guidare, però, secondo le mie limitate conoscenze è effettivamente così. Ma dire che un gay che guida e a cui piacciono le macchine, ha un Io più limitato (perché si identifica di più con un etero?) è cadere negli stereotipi del gay medio e dell'etero medio: l'etero che segue il calcio, che guida grosse macchine, eccetera come ha ampiamente spiegato qualcun altro.

 

Io ho una macchina e le dedico molta cura perché per me è ormai un mezzo fondamentale da cui non posso prescindere per muovermi verso Firenze.

Se non me ne prendessi cura, resterei a piedi.

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Ma dire che un gay che guida e a cui piacciono le macchine, ha un Io più limitato (perché si identifica di più con un etero?) è cadere negli stereotipi del gay medio e dell'etero medio: l'etero che segue il calcio, che guida grosse macchine, eccetera come ha ampiamente spiegato qualcun altro.

 

Quotissimo!

Io ho guidato per diverso tempo la Volvo V70 2.4 benzina di mio padre, ma non mi sento assolutamente identificato in un comportamento etero. Mi sento esattamente tanto gay quanto lo sono sempre stato. Siamo i primi che vogliamo combattere gli stereotipi, che senso ha caderci anche noi?

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Ragazzi, non ci siamo: alienazione dalla macchina (quella che Isher chiama "estraneità") non significa avere un io limitato, ma chi vi ha messo in testa questa cosa? Le predisposizioni favoriscono, non limitano. Se non sei predisposto, non sei predisposto, non significa che sei limitato nell'io :lol: Io ho anche la patente per guidare i pulmann ma che significa?

tutti possono imparare a portare la macchina o un mezzo, anche i più negati, con pazienza impegno, abnegazione. Magari c'è chi ci impiega molto piu tempo, magari c'è chi è proprio negatop e non imparera mai dicendo che non guidare è stata una sua scelta...ma guidare bene è un'altra cosa. Come anche il feticismo nei confronti della macchina.

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alienazione dalla macchina (quella che Isher chiama "estraneità") non significa avere un io limitato, ma chi vi ha messo in testa questa cosa?
Un gay, proprio perché è alienato, non lo vede la macchina come un'estensione del proprio io, ma al contrario come una gabbia del proprio io.

Io interpreto gabbia come limite. :lol:

 

Penso che tu stia facendo della tua conoscenza (di persone gay che guidano/non guidano) una legge.

Inoltre così facendo fai un distinguo tra etero e gay che mi fa un po' pensare sinceramente.

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Evidentemente c'è una sottile differenza, che ti sfugge, tra avere un" io limitato in sé "e un "io limitato per sé" :)):

Ammetto anche che per semplificare ho usato un'espressione ambigua, che ha creato un equivoco, senza problemi.

Non sto facendo nessuna legge sulla conoscenza che ho dei gay che guidano. Sto solo traendo i risultati dalle esperienze mie, da quelle mie rispetto ai gay che guidano, da quelle degli altri gay rispetto ai gay che guidano e da quelle dirette dei gay stessi che guidano, per arrivare a delle conclusioni. Che ho esposto nei post precedenti.

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Io mi unisco al coro dei gay che guidano e a cui piace guidare. La patente l'ho presa immediatamente fatti i 18 anni, e ogni volta che ho bisogno della macchina non mi faccio problemi nell'usarla.

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Certo non si può generalizzare, ma per esperienza mi viene da pensare che una certa correlazione tra omosessualità e abilità/non abilità alla guida esista.

Ricordo di aver sospettato l'orientamento omosessuale di due mie amiche in funzione della loro evidente abilità col mezzo.

Tempo dopo ho scoperto che entrambe erano lesbiche.

Tutte le donne lesbiche che finora ho visto alla guida non solo dimostrano una certa sicurezza, ma "amano" proprio guidare.

E parlando di me, in genere sono ansiosa quando non sto io al volante.

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Ma sinceramente non vedo alcuna correlazione:

non sai guidare -> sei gay

non sai guidare -> sei femmina

sai guidare -> sei etero

sai guidare -> sei maschio

 

Io e mia sorella guidiamo bene.

Un mio amico gay e un mio amico etero guidano da schifo.

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C'è poi da dire che bisogna capirsi su cosa significa "guidare bene/male."

Spesso "guidare male" viene usato come sinonimo di "guidare piano"... Altro indizio del fatto che tutta questa diatriba si riduce a una semplice questione di machismo.

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