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Fuga dall'affetto


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Perché poi scomodare sempre gli etero, la etero-normativa... che pizza davvero... Ora il modo di provare emozioni e le ragioni del provarle derivano da una normativa e dalla società?Ma dai...!

 

Ilromantico non hai capito niente. E' possibile che il fatto di non provare determinate emozioni possa essere indotto da un certo tipo di visione della realtà su cui si ha poca consapevolezza. Non ho detto che è l'unico, ma potrebbe esserlo in molti casi.

E non capisco perchè ti spaventi così tanto il fatto che io ne parli liberamente.

 

Ogni possibilità va almeno proposta a greed89, sarà lui a pensarci su e a dire se c'entra o no con il suo singolo caso. Sei tu piuttosto che non mi sembri molto collaborativo se ti limiti a ripetere che "è preoccupante".

 

Altrimenti smettiamo di ragionare e seguiamo la linea di Ilromantico, e urliamo tutti in coro "è preoccupante!". Ultile, utile davvero.

 

L'anaffettività di greed89 è qualcosa che di per sè non sarebbe un problema, almeno finchè lui stesso non inizia a dire che è una cosa che lo fa stare a disagio e preferirebbe avere un approccio diverso.

Se tu gli dici "sbloccati", con tutta la buona fede che ci puoi mettere, non gli hai detto nulla, ma proprio nulla di quello che lui non sappia già.

 

Vediamo di non esagerare con l'innatismo e la genuinità delle sensazioni perchè se uno ha un blocco esso consiste proprio nel fatto che gli manca quella spontaneità che tu lo esorti ad avere.

 

 

.

Allora non so se meriti una risposta, Greed :sorriso:

 

Comunque, sul modo di inquadrare la tua situazione, che tu stesso presenti come un problema,

da cui però vuoi affrancarti - secondo il tuo metodo perfettamente giusto, che hai applicato anche

ad altre cose, qui sul forum, mettendolo in chiaro, focalizzandolo, ed esprimendolo apertamente - io

credo che abbia visto giusto Hinzelmann, parlando o di senso di colpa (e ne abbiamo parlato altre

volte, mi sembra) o di un problema di attaccamento.

 

E' elementare aggiungere che il secondo può facilmente rimandare al primo. Quindi si tratta sempre

di lavorare sulla coscientizzazione di ciò, ma (visto che da sola non basta mai) aggiungendovi dell'altro.

Cosa? La spinta a far dondolare un po' di più il seggiolino dell'altalena, gustandosi il movimento,

respingendo la paura, imparando ad assaporarlo, e dandosi un tantino, quel tanto che mette in moto

dei movimenti reciproci.

AndrejMolov89

La prima frase mi fa sentire in colpa :°°°

 

Pensavo di focalizzarmi sulla sensazione, più che sul pensiero riguardo ad essa. Vivere i rapporti e vivere anche la mia bastardaggine senza dover darne una connotazione moralmente degradante ma come punto di partenza. Insomma, vivere.

Io mi sento in colpa perché a volte perdo la scintilla o non riesco a trovare un modo di collegarmi emotivamente con le altre persone, il fatto che sia cosciente di questo fatto mi rende compulsivo, perché non lo accetto e tendo a rinviare tutto ad una decisione futura, cercando comunque di essere coerente e non illudere.

Greed89 il "collegamento" emotivo con gli altri non è una cosa scontata:sono ben poche le persone con cui esso può avvenire in maniera seria e approfondita. Per "essere coerente e non illudere" stai facendo riferimento al rapporto affettivo con i ragazzi che hai avuto?

 

Se è così allora devi comunque tenere presente che se non riesci a provare nulla per una persona non è per niente detto che il problema sia tu: in fin dei conti forzare un tuo sentimento in questi casi magari è interesse dell'altra persona per averti con sè (per questo ti dicono che sei freddo) però se sei indifferente non puoi comunque fartene uan colpa perchè non puoi essere obbligato a provare qualcosa per qualcuno.

 

se le loro attenzioni sono gradite o meno.

questo è certo, devono per forza essere gradite altrimenti no eh!

Ma scusa, se sono gradite non si "sguscia".

Se si "sguscia" sono evidentemente sgradite.

 

E noi siamo qui a fare il processo a Greed89

perché reagisce male a "invasioni di campo sgradite":

questa cosa proprio non la capisco.

 

Se ti abbraccio e mi scansi, io mi scuso.

Se Greed89 si scansa, deve scusarsi lui?

La prima frase mi fa sentire in colpa :°°°

 

 

Allora la 1 (senso di colpa) è azzeccata!

 

Pensavo di focalizzarmi sulla sensazione, più che sul pensiero riguardo ad essa.

Vivere i rapporti e vivere anche la mia bastardaggine senza dover darne una connotazione

moralmente degradante ma come punto di partenza. Insomma, vivere.

 

E' ancora meglio di quanto ho detto io con la 2. Questa è la 3, ed è ottima, e lo è anche perché è una reazione dal

di dentro, interna. Giustissimo escludere ogni valutazione morale su di sé che non può che rilanciare il senso di colpa,

configurando un circolo da cui non si uscirebbe.

 

Io mi sento in colpa perché a volte perdo la scintilla o non riesco a trovare un modo di collegarmi emotivamente

con le altre persone, il fatto che sia cosciente di questo fatto mi rende compulsivo, perché non lo accetto e tendo

a rinviare tutto ad una decisione futura, cercando comunque di essere coerente e non illudere.

 

E' interessante appurare che una delle molle del senso di colpa è - come al solito - una sorta di "ansia da prestazione"

sul terreno affettivo, psicologico. Qui la risposta da dare è: sentiti più sicuro di certe reazioni che hai, fidatene. Certo, qui

il terreno è infìdo, perché non di tutto ciò che proviamo, immediatamente, ci dobbiamo fidare. Il discorso diventa

molto lungo e non lo si può fare facilmente per iscritto.

Ma perchè tu almadel li conosci i suoi amici?

 

Io ho dato assolutamente per scontato che greed89 si sentisse a disagio per ciò che vorrebbe corrispondere ma non riesce a provare o a esprimere, non per ciò che gli è sgradito. Nessuno, giustamente, ha piacere a corrispondere alle smancerie di qualcuno che non sopporta!

Almadel, hai difficoltà a esprimere un'opinione, la tua, senza contestualmente voler negare

 

 

la legittimità di altre opinioni diverse dalla tua. «Dare corda», «sbagliate»...

 

Il minimo che possa dirsi

è che questo è il modo in cui tu, Almadel, risolveresti il tuo problema, se ne avessi uno analogo a

quello di Greed. Ma il tuo modo di reagire non è il solo, e varrà per te, semmai.

AndrejMolov89

Guardate, in genere ho amici molto invadenti, a volte li evito. Altre volte è un mio disinteresse di base. Io mi colpevolizzo un po' troppo lo ammetto, ma è preoccupante dopo un po' che non riesca a attaccarmi alle persone. Ho spiegato un po' le basi delle mie reazioni, non ho un carattere facile. Ammetto che le manifestazioni d'affetto in pubblico mi creano più ansia che fare sesso in un luogo pubblico.

Ho avuto molti amici che tendenzialmente erano molto invadenti e non riuscivo a dirglielo. Però, non so a chi dare la responsabilità, più che sentimento di colpa, è paura di essere colpevole, anzi, incertezza di esserlo. Molte volte miei amici mi tengono alle strette e non capisco quale sia la mia responsabilità in tutto questo. A volte non riesco ad essere trasparente per paura di essere giudicato colpevole.

Per cortesia non flammate su di me :°°°

No, Isher.

Sono costretto a contestualizzare negativamente

solo perché conosco Greed89.

I vostri interventi sono tutti legittimi, ci mancherebbe.

Avrei però sperato che gli diceste: "Non farti paranoie"

e non che alimentaste le medesime.

 

Si fosse parlato di una relazione, capirei il tuo intervento.

Almadel, Greed ha scritto sul forum pubblico il suo problema e quindi ha delle risposte / domande da persone che non lo conoscono ... e non si può dare una colpa a tutti per questo.

 

Se voleva risposte più "precise" avrebbe fatto meglio a chiedere hai suoi amici che lo conoscono ( e forse avrà già fatto così ).

Qua può avere solo risposte generiche che deve valutare se sono coerenti a lui o meno...

Eh già...

Io volevo solo difendere il suo diritto a dire: "Mi stai dando fastidio!"

Che è uno dei diritti fondamentali dell'Uomo :)

 

Ho l'impressione che lui si neghi questo diritto

e che si colpevolizzi su questo punto.

 

E che voi stiate scavando la fossa sbagliata:

il punto è "perché lui ci sta male?"

Per me - e mi pare che a Dario sia bene chiaro -

lo fa per difendersi dai "vampiri emotivi"

e questa sua "colpa" è il risultato del loro lavaggio del cervello.

Ma è evidente che Dario e Greed sono due persone molto diverse, con caratteri diversi

e problematiche diverse. Io ho letto centinaia di post di Greed e vedo bene come il

problema che lui stesso ha posto al centro di questo topic si inserisca in un contesto di

personalità coerente. Fare come fai tu, che vuoi dissolvere sia il problema, sia il

tentativo di soluzione che lui ci sta costruendo sopra, significa, tra l'altro,

espropriarlo del suo diritto fondamentale: essere davvero giudice di sé stesso e

delle sue emozioni.

 

Se Greed seguisse tuoi consigli, della sua difficoltà a esprimersi affettivamente darebbe

una risoluzione posticcia, in chiave aggressiva, e senza crescere lui stesso.

 

Oltretutto io, per quanto mi riguarda, non lo sto certo inducendo a colpevolizzarsi, ma

esattamente il contrario.

AndrejMolov89

Almadel capisco perfettamente il tuo intervento da un lato lo condivido. Forse dovrei anche smetterla di psicologizzarmi e prendere le distanze da me stesso, alla fine le paranoie riempiono il gap con la realtà.

Isher non è partito con l'intento di assecondare le mie paranoie, ovvio. Soltanto che è una cosa che lamento spesso, soprattutto quando inizio una relazione o comunque quando inizio a frequentare una persona. Il problema sostanziale della faccenda che mi faccio una paranoia sulla distanza, psicoanalizzandomi e aumentando la distanza.

Cioè rileggendo i miei interventi sono paranoie, ma che non fanno trasparire la mia partecipazione, come se lanciassi il sasso e mi allontanassi e il fatto che parli come se fossi una terza persona esterna che osserva è decisamente una cattiva abitudine. Per quanto questa distanza sia quella che mi dà un tratto peculiare.

 

L'unico modo è vivere e imparare a essere meno distaccato, perché razionale non lo sono, se non con le parole. XD Comunque tutte le opinioni sono legittime, perché bene o male molte persone qui mi conoscono. E' già un traguardo essere considerato coerente, il mio timore era sembrare incoerente xD

L'unico modo è vivere e imparare a essere meno distaccato, perché razionale non lo sono, se non con le parole. XD Comunque tutte le opinioni sono legittime, perché bene o male molte persone qui mi conoscono. E' già un traguardo essere considerato coerente, il mio timore era sembrare incoerente xD

 

Ma perché ?

Io ovviamente non ti conosco e il massimo che posso fare è riportarti la mia testimonianza in quanto la cosa mi tocca personalmente.

Io sono fobica al contatto, non solo con gli estranei ma anche con i parenti più prossimi, madre, padre, cugine.

Le strette di mano alle presentazioni, gli abbracci tra parenti per le feste, le pacche sulle spalle, sono manifestazioni che subisco e tollero pagando un prezzo non indifferente. Se ne ho la possibilità le evito, mi scanso, sfuggo letteralmente come un'anguilla alla presa, faccio sempre in modo di avere oggetti in mano/braccio così, oltre a guadagnare spazio tra i corpi, evito di dover contraccambiare. In altri casi in cui non puoi evitare, ad esempio il posto di lavoro, stringi i denti e vai. Guardi altrove, focalizzi lo sguardo sulla finestra oltre la spalla del nuovo direttore marketing, e speri che faccia il più in fretta possibile a stringerti la mano.

 

Mi rendo conto che descritta così suona come una violenza e come tale viene spesso percepita. Quello che non capisco è il perché per te sia un problema al punto tale da ipotizzare di imparare ad essere meno distaccato.

Agli occhi del mondo il mio probabilmente sarà davvero visto come un problema enorme ma la verità è che io sto bene.

Se tu stai lontano da me, io sto una pasqua proprio né languo di "imparare" ad avere rapporti più fisici con la gente che mi sta intorno.

Insomma, la mia patologia, se di tale si tratta, per quanto mi riguarda non è un problema mio ma di chi "pretende" continuamente il contatto fisico senza porsi mai il dubbio che questo possa essere gradito o meno dalla controparte.

Tu ci soffri ? Vorresti stringere tua madre con più convinzione ? Vorresti smettere di sentirti dire "ma perchè ti devo sempre baciare io ? Ma perchè stringi sempre in modo così moscio ? " sempre dalla suddetta genitrice ?

 

Perchè se dispiace a te, se a te non dà fastidio fisico, se sogni di diventare l'orso abbracciatutti o come si chiama, il discorso è uno.

Se il problema è degli altri e basta, onestamente, andassero ad abbracciare il palo della luce.

 

 

 

 

Un discorso a parte meritano i legami.

L'assenza di desiderio di contatto fisico tranne che con il partner, influisce sull'avere legami meno profondi con la gente ?

Non sono uno psicologo, non ho letto granchè trattati in merito, resto sempre sul personale perchè è l'unico reale riscontro che posso offrire e sì, almeno nel mio caso è vero.

Non credo che i rapporti siano e restino superficiali PERCHE' mi rifiuto di abbracciare la gente e quindi la gente dopo un pò si allontana. Semplicemente penso che, a livello più o meno inconscio, mantenere i rapporti su uno stadio superficiale, mi faccia sentire più al sicuro, meno soggetta alla possibilità di subire simili manifestazioni di affetto, per cui, come dice mia madre, mi comporto da Orso e tengo le persone alla distanza di sicurezza di una zampa.

 

C'è un unico neo.

Tutte quelle persone con l'animo da crocerossina Candy-Candy che pensano che ti "guariranno".

E meno desideri gente simile vicino, e più arrivano come l'ape sul miele.

/signed almadell

 

Detto francamente io mi metto dalla parte di chi non gradisce

 

tutti e 3 i suoi interventi visto che il copia incolla non funziona...

 

che è quello che ho detto io... se non fai certe cose... semplicemente non hai interesse di farle.

Io non ho interesse di partecipare alle cerimonie ipocrite religiose spakkamaroni, dove il messaggio che passa è: passo un giorno da principessa, il resto da puttana (rapporti pre-matrimoniali)

stessa cosa per le riunioni di famiglia o tra ex alunni... per quanto riguarda quelle tra ex alunni cito le esperienze di altri "sono riunioni dove la gente va a misurare chi c'è l'ha più lungo cioè chi ha fatto carriera e ha successo, riunioni dove ci si toglie la curiosità di sapere i cazzi degli altri, dove chi è gay e veniva chiamato LuigiA finalmente con coraggio ha un riscatto e si mostra dopo la transizione da donna quasi a voler urlare ai compagni scemi, sì guarda sono una donna e oramai non ho più paura delle vostre parole, incontri dove si riformano le stesse dinamiche... se in classe c'erano i gruppetti, di nuovo si formano i gruppetti... come i gruppetti razziali in america in un locale gay dove ci sono le zone afro latino asiatico e white)

per quanto riguarda le riunioni di famiglia... se i gay non fanno coming out non è tanto per la società... ma per i genitori (e parenti)... io da piccolo mi sono sempre chiesto...

se mia madre è così scema, che crede ancora alle favole (religione) alla sua età... come posso sbatterle in faccia la realtà ?

è come dire: i terremoti e i lampi non sono scagliati da dio per mandare un messaggio (tipo: è mezzogiorno e l'acqua bolle: butta la pasta !)

c'era una canzone (angelo branduardi confessioni di un malandrino)

 

Poveri genitori contadini,

certo siete invecchiati e ancor temete

il Signore del cielo e gli acquitrini,

genitori che mai non capirete[...]

 

piuttosto che conformarsi a gente bigotta e omofoba... li si manda a fanfiga... e si dà affetto a chi se lo merita.

 

restano i gay... e ce ne sono di tanti tipi... considerando che a volte basta solo dire ciao, e la cozza di turno con cui non hai mai scopato, e che non fa parte della tua vita, si permette di fare la super gelosa... e di romperti le palle perché tu sorridi a un altro ragazzo, e ci parli pure... salvo poi scoprire che la cozza in questione, con cui non hai mai avuto un rapporto... va a fare la troia a destra e a manca...

e tu allora gli fai notare: come ti permetti di fare il geloso con una persona con cui non hai una relazione affettiva, con la quale non hai mai fatto sesso... e lo infastidisci e cerchi di fargli terra bruciata quando sta cercando di conoscere gente nuova... e poi tu vai a troieggiare e ad avere rapporti sessuali a destra e a manca ?

 

e mi sento rispondere: beh sai, mi comporto così perché vorrei costruire il mio harem... dove io ogni volta seleziono i ragazzi con cui fare sesso, e loro lo facciano solo con me, restando ad aspettare castamente quando io ne abbia voglia.

aggiungo io: sì certo, nei tuoi sogni magari !

 

morale della storia: se uno è gay a questo punto, non solo niente affetto... ma neanche il saluto... se poi c'è gente così in giro...

 

piuttosto che dare l'affetto ai porci... per lo meno un po' di selezione per capire se uno se lo merita...

i sorrisi gratis a prescindere li danno solo i venditori, e gli abbracci la gente di malaffare che ti vuole truffare... ottenuto ciò che vogliono, spariscono.

Greed dice che non riesce nè ad allontanare gli amici invadenti ( nell'ottica di Dario )

nè a stabilire dei legami affettivi.

 

La prima è una affermazione di indipendenza, è il momento in cui si deve dire

"no" ( ovviamente poi nella pratica si tratta di vedere se è il momento giusto ma

qui diamo per scontato che sarebbe giusto dirlo ) la seconda sarebbe il momento

in cui sarebbe giusto fidarsi delle proprie emozioni e sensazioni per poter dire "sì"

è una affermazione di autonomia ( la capacità di decidere per sè )

 

Però

 

Non sempre possiamo allontanare le persone che tendono a istituire legami di dipendenza...è

possibile farlo con un amico occasionale o uno spasimante appiccicoso, meno con il miglior amico,

meno ancora con una madre con cui si tratterebbe di "ridefinire" un rapporto.

 

Allora noi vediamo una cosa...a volte può essere giusto tagliare-scappare, a volte

però di fatto non è possibile e bisognerebbe essere capaci di affrontare l'altra persona.

Allora anche la prima affermazione ( l'indipendenza ) deve tradursi in comportamenti

che possono determinare ansia da prestazione e sensi di colpa, si tratterà di porre dei

limiti, di ridefinire... ( e forse rispunta fuori l'autonomia )

 

Altrimenti sembra che la prima affermazione oltre che giusta, sia anche facile.

A volte sarà giusta e sarà facile, altre volte meno...

Scrivo dopo un po' e dopo aver letto parecchi interventi di Greed sul tema emotivo, e so bene di cosa parla.

In tutta la mia vita ho instaurato pochissimi legami profondi, e ho spesso pensato di essere anaffettiva. Le persone mi "scivolano addosso". Per motivi vari, più o meno seri, ho perso contatti con persone a cui pensavo di essere affezionata, con cui avevo condiviso anni di vita, vedendosi tutti i giorni, andando in vacanza assieme e via dicendo. Ecco, non ho mai provato dispiacere, tranne che in 2 casi (ma di persone me ne sono lasciate dietro 10 volte tanto, almeno).

Ho pensato tante volte che ci fosse qualcosa che non andava in me, di essere sbagliata. Perché dovremmo essere tutti frizzanti, empatici, socievoli. Invece no. Ci sono persone che non lo sono, ed è assolutamente normale. Eppure ci vengono i sensi di colpa, la sensazione di essere quelli fuoriposto.

Se non ti piace il contatto fisico, sei strano. Se non sei socievole, sei strano. Se hai difficoltà con i rapporti sociali, sei strano.

 

Invece no. Sei uno come tutti gli altri, che vive i rapporti a modo suo. Hai un modo diverso di approcciarti al mondo.

Una volta che ho capito questo (ed è stata una scoperta recente), vivo molto meglio e ho smesso di farmi pippe mentali su cosa dovrei o non dovrei fare nei rapporti sociali.

Greed, ti voglio dire solo una cosa: se i tuoi amici lamentano questo o quello, è un problema loro. I lati del carattere si possono smussare e si può lavorarci sopra, ma il nocciolo è quello.

Può darsi che mi sbaglio, ma non credo che tu voglia diventare, come dice Hands Clean, l'orso abbracciatutti. Vedo più da un lato un senso di inadeguatezza, dall'altro voglia di accettazione da parte degli altri.

AndrejMolov89

Diciamo che desidero i contatti in fondo. Altrimenti non mi farei pare.

Ho problematiche quando cerco di instaurare un contatto fisico e affettivo. Se sono contatti privi di importanza non mi danno particolarmente fastidio. Quando sento che c'è la componente affettiva iniziano a darmi fastidio. Di mio lo faccio raramente di spontanea volontà.

 

Diciamo che le cose si fanno problematiche quando dovrei sentire necessariamente qualcosa nell'abbraccio o nel contatto fisico. Anche il sesso diventa un po' problematico quando entra la dimensione affettiva. C'è un "dovere" che sento di non rispettare a prescindere dala situazione.

Spero di essere stato più chiaro XD

 

@@Lum Grazie per la tua risposta, l'ho molto apprezzata.

Salve utenti!

Volevo esporvi un mio problema.

Quando faccio sesso non ho molti problemi a toccare e a farmi toccare, ma qualora instauro un contatto di tutt'altra natura evito in qualsiasi modo le manifestazioni d'affetto come baci abbracci. A volte quasi mi difendo instintivamente. Tipo, sguscio via, oppure parlo, oppure evito qualsivoglia contatto, anche visivo. Non riesco a capire per quale ragione, siccome è qualcosa che si manifesta ovunque, anche con gli amici, amiche, genitori e parentame vario.

Devo preoccuparmi? XD

 

Bè Greed, sei un ragazzo a cui piace avere una sua vita sessuale,

ma che tollera poco una prossemica invadente.

 

Io sono un tipo emotivo, un po' ansioso...

e alle volte mi dà fastidio anche che qualcuno mi stia troppo vicino se pur gli voglio bene.

Riconosco che a me succeda più spesso quando son preoccupato, o distratto da altre cose...

mentre da come la spieghi tu, nel tuo caso, la cosa sembra più "pervasiva".

Quel che mi sento di dirti è che se si è gentili,

non c'è nulla di male a rifiutare troppe moine o carezze.

Penso che comunque magari dovresti trovare un modo

per fortificarti un po', senza indurirti troppo.

Ecco, non sentirti in dovere di provare quel che non provi,

per esperienza quando si inizia a intellettualizzare quel che non si prova,

e poi ci si sforza di volerlo...insomma, va tutto ancor peggio.

(...personalmente, quando mi sforzo d'essere una persona più "calda"

risulto falsissimo...)

  • 3 weeks later...

Lum tu hai perfettamente ragione sul fatto che a volte ci facciamo problemi inutili. Io ad esempio sono una poco legata al passato e mi sono fatta tante paranoie inutili per poi arrivare a capire che in realtà io sono così e sto bene così.

 

Il problema è quando tu ci soffri. Il tuo discorso non fa una grinza ma tu stai bene così, io sto bene così, Greed probabilmente no.

Anche io come te seguo i post di Greed da tempo e ho come la sensazione che lui si sia sentito offeso dal mondo (forse non si è sentito amato, non si è sentito accettato per quello che è, dalle sue parole trapela questo) e ha posto una barriera verso tutti. Che però lo soffoca in modo più o meno conscio.

 

Questo non è un lato del carattere come può essere il mio o il tuo, è una reazione, una barriera su cui secondo me lui dovrebbe lavorare.

Ovvio che fare sesso è per molti versi molto più facile e meno rischioso che scambiarsi affetto.

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