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Scrivo:

qualsiasi viaggio in compagnia - compresi quelli scoutistici - include lesioni alla libertà - come gli orari fissi

sceglierò comunità già formate coi loro orari - quindi le comunità già formate HANNO i loro orari - se ciò corrisponde ai miei interessi.

 

mi rispondi:

non esistono comunità senza orari fissi

perché fa tanto fatica ammetterlo?

 

Direi che l'ho ammesso.

Ricevere obiezioni incoerenti con quello che dico però mi annoia,

quindi credo abbandonerò questa conversazione

finché qualcuno non introdurrà nuovi spunti.

 

p.s.

sono serissimA ;)

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https://www.gay-forum.it/topic/18589-scoutismo/page/2/#findComment-519419
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Non direi "qualsiasi viaggio in compagnia": io in vacanza ci sono sempre andato in compagnia, ciononostante non ho mai avuto le rotture di caxxo che avrei avuto soggiornando in una struttura tra le tante portate ad esempio due-trecento volte nei post precedenti. Comunque sapessi quanto mi sto annoiando io, ad aggiungere i sottotitoli a tutti i miei post scritti, sebbene siano scritti in Italiano corrente, ma un vecchio adagio diveva che "non c'è piu' sordo di chi non vuol sentire".

Ti lascio, corro in bagno a tagliarmi le vene, a causa dal dolore che provo in seguito al tuo abbandono della discussione :asd:

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Irishskyuponus

Perchè fa tanto fatica ammetterlo?

 

Perché le persone ci mettono tanti anni a convincersi di quanto sia bello quello che fanno, quanto non sia un obbligo ma una libera scelta che poi ammettere che si è trattato di un abbaglio, di un auto inganno richiederebbe anni e anni di auto analisi, probabilmente troppo faticosi per chi è abituato a svegliarsi, mangiare, giocare agli orari imposti da altri.

 

qualsiasi viaggio in compagnia - compresi quelli scoutistici - include lesioni alla libertà - come gli orari fissi

sceglierò comunità già formate coi loro orari - quindi le comunità già formate HANNO i loro orari - se ciò corrisponde ai miei interessi.

 

Di solito, vista la tenera età in cui si comincia ad andare agli scout, non è una scelta consapevole ma piuttosto un'imposizione: così come i bambini - riporto un esempio che mi sta facendo la mia compagna in questo momento - che vengono spediti a tutti i costi all'oratorio il sabato pomeriggio per socializzare, io per prima ho vissuto questa esperienza.

 

Mi spieghi, quindi, come possono gli orari di queste comunità corrispondere ai tuoi interessi?

 

Per onestà intellettuale, dovreste ammettere - come vi suggerisce ben81 - che sono piuttosto i vostri interessi ad essersi plasmati su queste attività comunitarie, per forza dell'abitudine intesa come imprinting durante il difficile passaggio dall'infanzia all'adolescenza e da qui alla vita adulta.

 

La vostra forma mentis, quindi, considera normale che la vostra vita sia schedulata e scandita da orari imposti o programmati, anzi è così ben adattata che immagino non sopportiate, o meglio bollate come caotiche, le scelte di chi detesta "la vita da crociera".

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Ribadisco: come faccio a far capire che i casi di associazionismo imposto sono rari e con le gambe corte? Ripeto per ennesima volta che si entra per curiosita' o per seguire gli amici. E nella stragrande maggioranza dei casi rimangono VOLONTARIAMENTE per anni.

 

Sono disposto ad accettare si le critiche sulla coerenza dell'essere un cattolico che predica bene e razzola male per cosi dire. Ammetto che su questo ci sia da lavorare e rispetto chi argomenti le proprie posizioni in maniera "seria" ( scusate termine forse poco felice ma adesso non mi viene in mente altro). Ma qui ho sentito una marea di considerazioni fatte di pregiudizzi se non da pressapochismo. Questo mi spiace perche non viene fuori una visione corretta. Poi uno può essere comunque contro, liberissimo. Sarebbe necessario capire (non condividere) prima.

 

E se volete criticare, tirate fuori qualcosa di più consistente che banali questioni di orario.

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Banali una fava, io sono andato a vivere per caxxi miei appena ho potuto, anche perchè mi davano fastidio gli orari di famiglia (che nemmeno sono mai stati troppo rigidi), figuriamoci che ficata sia deliberatamente accettare gli orari rigidi e le regole prestabilite di una comunità chiusa, da subire per giunta durante un momento che dovrebbe essere sacro, di scazzo, senza pensieri, senza orari, e di relax, come una vacanza. Ripeto, c'è anche chi ama il dolore o lo scat, i gusti son gusti, ma non fate passare per cosa ambita o per una scelta priva di limitazioni e di grande libertà un qualcosa che a quasi nessuno piace (parlano i numeri), e che per il 90% dei ragazzini è una cosa subita, esattamente come l'essere schiaffati in oratorio, come citato dalla utentessa poco sopra.

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io sono andato agli scout perché mi ci hanno mandato... come un pacco postale -.-'

la minaccia era: o vai agli scout 1 sabato a settimana, o fai qualche altra attività 3 giorni a settimana...

 

ho provato basket ma era una rottura di palle perché nei gruppi venivano scelti sempre i più bravi prima, e la cosa più umiliante per me è che venivo scelto per ultimo dopo un bambino di 5 anni, io ne avevo 10 mi pare...

ehy ! facevo schifo a basket, ma almeno ero più alto di un bambino di 5 anni permettete ? e il mister nelle partite mi lasciava sempre in panchina... a quel punto mi sono incazzato e quella volta che mi ha mandato in campo per causa di forza maggiore ho giocato male apposta.

 

ho provato "arti marziali" più per l'idea di fare esercizio fisico, che per quella di trasformarmi in ninja gaiden o rambo... e mi sono trovato il ragazzino idiota di turno, sfegatato... io 11 anni lui 16 anni... che mi da i pugni da farmi male davvero...

quando l'esercizio non era "lottate" ma era eseguite dei movimenti artistici... non riuscivo a respirare dopo il colpo, e mi sono sentito tradito... come quando ti dicono viaggio supereconomico ma poi ci aggiungi tasse ed "extra obbligatori" e ti spennano... erano semplicemente degli esercizi, come quelli ginnici... a volte serve un compare... quando fai gli addominali e un amico ti tiene i piedi, non è lecito aspettarsi che sia pronto a darti 2 cazzotti...

poi voglio dire... non mi ha dato i cazzotti per omofobia o altre discriminazioni, era semplicemente un totale idiota che pensa che la vita sia come streetfighter e mortal kombat...

io avevo scelto arti marziali perchè da piccolo mi sono trovato bene a fare un corso durato anni, in palestra, dove si giocava... si faceva ginnastica artistica e simili... cose come esercizi col proprio corpo, con la palla, con i cerchi, con il materassone... lì mi sono davvero divertito, non sono mai successe le cose che mi sono accadute provando gli "sport"...

non mi pesava andarci 3 volte a settimana.

 

allora dovendo scegliere il meno peggio ho scelto gli scout... solo 1 sabato a settimana... visto che negli sport competitivi... se non sei figo&bravo pro&forte non ti fanno giocare/allenare lo stesso numero di ore...

era uscita una ricerca che diceva come mai i campioni sono quelli nati in un certo periodo per la maggior parte... come può la data di nascita centrare ?

era un discorso simile: a quelli che sono percepiti soggettivamente più bravi, o sono oggettivamente più bravi si dedica più tempo e più risorse, quindi si divertono di più, e hanno modo di migliorare più velocemente e in maggiore quantità.

 

quindi i boyscout è un esperienza che avrei volentieri evitato, ma è la meno peggio: 1 solo giorno a settimana, e non si fanno ogni volta le squadre... vieni messo a caso in una di esse e stop... non è che ogni volta devi stare lì ed essere l'ultimo scelto. E non esistono quelli bravi e quelli che stanno in panchina... alle gite ho partecipato e non mi sono sentito dire, no: alfa e beta sono stelle nascenti e si faranno un pellegrinaggio da qui in cina e ritorno, mentre tu nonostante paghi come gli altri, ti lasciamo a casa in panchina.

 

perché se devo pagare per poi fare giocare gli altri e restarmene in pankina... fankulo !

a scuola le verifiche le fanno tutti ! mica ti vengono a dire, no: luana e giorgio sono bravi e loro si le fanno, anzi gliene faccio fare 3... a te invece 0

pago... e pretendo di poter assistere alle lezioni (senza infastidire gli altri) e di fare le verifiche...

(questo è un riferimento tra liceo e club di tennis o altri sport)

 

a differenza degli scout, pattinaggio è stata un'esperienza che mi è davvero piaciuta... non ho continuato perché non insegnavano nulla di nuovo... ma ho continuato a pattinare per strada per anni... e se dovessi pattinare di nuovo non mi dispiacerebbe...

 

sia per pattinaggio che per pallavolo non c'era la gente che sta in panchina... nella pallavolo c'è la rotazione... quindi tutti giocano equamente... non esiste che Pirlo gioca 5 tempi e a te fanno il miracolo se giochi mezzo tempo...

 

quindi gli scout sono un posto di omofobi bigotti, ma almeno ci devi andare solo 1 giorno a settimana invece che 3, e non è uno sport competitivo con allenatori idioti ed iniqui :D

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Beh dai, quasi nessun ragazzo vuole staccarsi da casa, dalla sua comitiva, dalla sua vita di tutti i giorni, per andare in un gruppo chiuso e precostituito in cui seguire delle regole spesso piu' igide che a casa. Poi per carità, i gusti son gusti (c'è anche chi è masochista) però di solito è una scelta imposta, esattamente come quello di andare in un convitto scolastico (e te lo dico per certo avendo frequentato una scuola con convitto, i ragazzi convittori erano per il 99% dei casi stati scaricati forzatamente li dalle famiglie).

 

No, guarda che le regole non sono manco per niente più rigide che a casa, te lo posso assicurare.C'è gente che si porta dietro la fiaschetta tattica di jack daniel, per farti un esempio.Io stesso ricordo che a 13/14 anni mi ero riempito la tasca superiore dello zaino di sigarette, e un altro ragazzo portava il posacenere.

 

Bella cosa per altri durante le vacanze andare a letto presto e alzarsi presto? In 30 anni di vita mai sentito nessuno che, durante le vacanze (lo preciso perchè è un dettaglio fondamentale), per giunta da ragazzino, amasse orari del genere, anche perchè se permetti uno si alza presto tutto l'anno, vuoi per studio o vuoi per lavoro, e aspetta le vacanze per poter quantomeno riposare di piu'.

 

Infatti, non hai sentito nessuno perchè piace a pochi.Mi sembra abbastanza normale tutto ciò.

 

Come detto non discuto i gusti ed i passatempi ma, e torniamo ad uno dei miei post iniziali, dico che oggettivamente la vita nelle comunità chiuse è NOTORIAMENTE ED OGGETTIVAMENTE una vita piena di regole imposte e calate dall'alto. Che poi parliamo di convitto, di collegio, di scout, di viaggi organizzati è cosi', devi fare tutto quando dicono loro e tutto quello che dicono loro...se ne era accorta mia nonna a 80 anni, e mi fa specie che voi, ragazzi giovani, facciate finta di non capire. Basterebbe un "si, riconosco che nelle comunità ci siano molte regole, orari ed imposizioni, ma a me va bene lo stesso"...chiamasi onestà intellettuale.

 

No, guarda che quello che non capisci è che tutte queste regole calate dall'alto non ci sono.Manco tua madre ti farebbe armeggiare un'ascia canadese a 13 anni.E non credo che i tuoi ti avrebbero lasciato andare, a 14-15 anni, in un campo in cui ti giuro che ho fatto esperienze alla bear grylls.

Inoltre non credo che nessuno ti avrebbe mai lasciato andare in un posto di cui nemmeno tu conoscevi il nome, ma solo delle coordinate.

Quindi fidati, quando sei a casa sei sottoposto a molto molte più regole che non quando sei agli scout.

 

Inoltre, elencami quelle che dici che sono regole imposte dall'alto, oltre agli orari della sveglia XD

 

Nayoz invece non lo commento perchè:

1- Non si è capito niente niente niente di ciò che ha detto

2-Solo un troll definirebbe gli scout uno sport

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Irishskyuponus

Dal cellulare non riesco a fare i quote, quindi chiedo venia.

Dream io credo semplicemente che nayoz abbia voluto portare la sta testimonianza per arricchire la schiera di coloro che hanno scelto gli scout semplicemente perché obbligati dai genitori e non certo perché sostenitori volontari della filosofia di Baden Powell.

Tu, invece, immagino sia stato consapevole fin dall'inizio di ciò a cui andavi incontro e non sia, invece, stata una scoperta successiva.

Che poi ti sia piaciuta davvero e quindi hai entusiasticamente aderito oppure te la sei fatta piacere e ciò di cui stiamo discutendo ma sembra che sia davvero una domanda troppo complicata a cui dare una onesta risposta.

 

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Mi ero riproposto di non rispondere più a questa conversazione, ma ahimè proprio non ce la faccio.

 

Tesi: le persone sono obbligate ad andare agli scout

Innanzi tutto il cammino scoutistico come "educando" inizia a 9 anni dura fino ai 21-22 anni, età universitaria. Fino a quando puoi obbligare a mandare tuo figlio agli scout? 12anni? e gli altri 10?

Ma poi vi posso assicurare che i capi educatori uno che viene agli scout per forza NON LO VOGLIONO, e non solo perchè è contrario al metodo, ma perchè provoca nella comunità problemi oggettivi. Lo scoutismo come ho tentato più volte di spiegarvi è basato sull'impegno, sulla volonta, e quindi sulla libera scelta in un tempo in cui ancora ti veste tua madre! Il motto dei "lupetti" è proprio "del mio meglio" che sta a significare la profonda voglia e spinta interiore nel fare ciò che si fa.

 

Tesi: gli orari che ti precludono la libertà

Ci ho riflettuto e questa è la tesi che meno capisco. Facendo parte di una comunità, si hanno degli orari, ai quali però hai liberamente deciso di sottostare per fare qualcosa di bello, non per dovere!

Esempio: vai a Zanzibar hai l'aereo alle 5 di mattina. E' una limitazione oggettiva alla tua libertà, sei in vacanza e ti devi svegliare presto, cosa poco piacevole, per andare una settimana a Zanzibar cosa molto piacevole. Lo fai.

E' una semplice questione di trade-off limito la mia libertà di orario perchè sull'altro piatto della bilancia c'è qualcosa di più bello. Ma questo non vale solo negli scout o nelle comunità chiuse, ma vale in ogni ambito della vita, a meno che tu non reputi la libertà di svegliarti quando ti pare un valore assoluto,in quel caso però avrai preclusa per sempre la possibilità di andare a Zanzibar: ahimè i voli ci sono solo alle 5. Bella vita.

 

Quanto alle considerazioni come:

non fate passare per cosa ambita o per una scelta priva di limitazioni e di grande libertà un qualcosa che a quasi nessuno piace (parlano i numeri), e che per il 90% dei ragazzini è una cosa subita, esattamente come l'essere schiaffati in oratorio, come citato dalla utentessa poco sopra.

 

Mi piacerebbe sapere dove hai preso i numeri, qui stiamo parlando gente che spende la propria vita con i ragazzini da una parte, e uno che la domenica non si sveglia dall'altra. Ti pregherei di non presentare opinioni personalissime (quanto errate) come "dati di fatto" perchè non lo sono.

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Concordo in parte con l'opinione di Ben. Ai bambini di oggi viene proposto fin da piccoli uno stile di vita ingabbiato in orari e scadenze guidate da una mentalità adulta che, a mio parere, si scontra con i ritmi di vita e la visione di "attività piacevole" di un bambino. Se provate a pensarci, un bambino non ha autonomia creativa del proprio tempo, né può dedicarsi alle attività che realmente preferisce; sono gli adulti infatti ad intervenire cercando di Massimizzare il suo divertimento, il suo apprendimento, la sua socialità. Un bambino va a scuola e trova un ambiente preimpostato con degli adulti che lo guidano in uno studio già preconfezionato, viene indirizzato dai genitori verso uno sport, uno strumento musicale, un'arte, un gioco e la situazione ripete.

Detto questo non nego l'utilità delle varie attività scoutistiche, ma farne una forzatura per un bambino che non le trova piacevoli o interessanti lo trovo un comportamento altamente diseducativo oltre che estremamente irresponsabile da parte dei genitori. Ritengo sarebbe molto più vantaggioso affiancare ad una vita standardizzata e regolata al minuto il piacere dell'attività libera e creativa.

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