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Matrimonio e discriminazione


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Ho trovato questo video molto bello, un'iniziativa australiana a sostegno del matrimonio tra coppie dello stesso sesso:

 

Ne approfitto per farvi una domanda: supponendo per assurdo che qui in Italia si decidesse di dare una validità alle unioni omosessuali, ci terreste o no al fatto che vengano chiamate "matrimonio"?

 

Penso che la maggior parte dei gay voglia il matrimonio non tanto per l'evento in sè, quanto per poter avere finalmente gli stessi diritti che spettano ad una coppia etero sposata. Teoricamente secondo questo ragionamento non dovrebbe importare la denominazione, basta che ci sia "un pezzo di carta".

 

Ma il definirlo in maniera diversa dalle unioni eterosessuali risulterebbe essere comunque discriminatorio, o possiamo anche accontentarci di questo?

Link to comment
https://www.gay-forum.it/topic/18627-matrimonio-e-discriminazione/
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secondo me non c'entra tanto il fatto della discriminazione tra etero e gay! il matrimonio è uno dei 7 sacramenti della religione cristiana che si fa tra un uomo e una donna riconosciuta anche dallo stato, mentre il ''matrimonio'' che fai al comune è una semplice unione civile che invece non è riconosciuta dalla chiesa!!! io personalmente sono contrario al matrimonio gay in chiesa ma non vedo nulla di male nell'unione civile casomai anche questo fosse impedito dallo stato stesso allora si potrebbe parlare di discriminazione

E perché non potremmo avere entrambe le cose?

I PACS come in Francia e il matrimonio gay come in Spagna?

 

Se le unioni civili fossero soltanto un "matrimonio con un altro nome"

perché tantissime coppie etero francesi sceglierebbero i PACS?

Guardate che nessuno ha mai proposto il matrimonio in Chiesa! :D

E comunque il matrimonio era un'istituzione del Diritto Romano,

molto prima che i Cristiani decidessero che fosse un Sacramento.

Quindi semmai è il matrimonio religioso che dovrebbe avere le "virgolette".

 

In Italia esiste il cosiddetto "matrimonio concordatario".

Ovvero puoi fare il rito in chiesa e poi passare a firmare in comune.

Se ti risposi dopo un divorzio, non farai il rito in chiesa (ma solo in comune)

- che è esattamente quello che capiterebbe per le coppie omo-

se invece di sposi con una dodicenne; potrai farlo in chiesa, ma il Comune non te lo riconoscerà.

la questione dei nomi a me non importa...mi importa che i diritti siano esattamente gli stessi. Credo che nessuno pretenda il matrimonio in chiesa, ma delle semplici unioni civili come quelle che esistono già per gli eterosessuali e che poi in fondo sono matrimoni civili. Una volta pensavo che nel frattempo ci si potesse accontentare di dico, pacs, cus e roba varia, ma dato che la gente si rifiuta di accettare anche semplici contratti per le coppie di fatto allora tanto vale lottare per il matrimonio. (il video è stupendo!)

Molto bello il video e, anche se un po' prevedibile, fatto bene.

 

Come diceva Almadel sono davvero pochi i gay che chiedono un matrimonio in basilica a San Pietro.

Il matrimonio è un istituto giuridico riconosciuto dallo stato che richiede molte responsabilità ed altrettanti diritti.

Le unioni civili sono un altro modello di regolamentazione, più leggero.

 

Molte persone, eterosessuali e non, sono interessati a queste ultime.

A mio parere è bene che ci siano entrambe.

Fabio Castorino

Non confondete unioni civili e matrimonio civile. Quello che le coppie etero possono celebrare in comune è un matrimonio civile, come quello che anche le coppie gay possono celebrare in Spagna, Canada, Belgio, Olanda, Norvegia, Svezia, Argentina ecc.

Le unioni civili sono un'altra cosa, cioè un'istituto giuridico diverso dal matrimonio nel nome, e che nel contenuto può essere più o meno affine al matrimonio (contemplare tutti i diritti e i doveri del matrimonio o solo alcuni). Le unioni civili dove esistono (UK, Irlanda, alcuni Stati degli USA) sono di solito riservate solo alle coppie gay.

io personalmente sono contrario al matrimonio gay in chiesa ma non vedo nulla di male nell'unione civile casomai anche questo fosse impedito dallo stato stesso allora si potrebbe parlare di discriminazione

Sono pienamente d'accordo!

Se la religione cristiana non accetta matrimoni in chiesa tra persone dello stesso sesso amen, non ci sposeremo in chiesa anche perchè, ma questa è puramente una mia opinione, essere omosessuali e cattolici è un po' una contraddizione. Però sono totalmente a favore del matrimonio nel senso di unione civile..

Ma non c'è matrimonio in senso di unione civile...

Matrimoni civili e unioni civili sono due cose diverse e nessuno dei due centra qualcosa con la chiesa cattolica a meno che il primo non venga celebrato in chiesa con rito religioso.

Dal mio punto di vista, l'unica cosa che conta è avere gli stessi diritti delle coppie etero. Forse sarebbe meglio andare per gradi e passare prima attraverso le unioni civili -altrimenti si potrebbe finire per allungare ancora di più i tempi, prima di ottenere un matrimonio vero e proprio. Se poi qualcuno ha il piacere di definire "famiglia di serie B" chi non ha potuto godere di una rito matrimoniale in piena regola, che lo faccia. Alla coppia finalmente unita, con tutti i vantaggi che ne derivano, importerebbe qualcosa?

Per me è meglio "andare per gradi" ma per il motivo opposto.

 

Preferisco avere le unioni civili & il matrimonio.

Rispetto al solo matrimonio.

 

Se prima ci danno le unioni civili, sarà più facile richiedere anche il matrimonio.

Molto difficile sarà avere prima il matrimonio e poi le unioni civili.

Non è importante il nome, è fondamentale il contenuto. Pacs, Dico, Unioni Civili, Matrimonio civile... Spero che un giorno l'amore tra due persone possa essere definito 'Famiglia' anche per lo Stato.

E qui non posso che concordare. La famiglia è un concetto troppo soggettivo, non si può definire famiglia un uomo una donna e tot figli. Poi ovvio non sto dicendo che se qualcuno si sente in famiglia lui da solo con un gatto allora questa debba essere definita famiglia, perchè questa appunto deve essere formata da persone che si amano, e che possano donare amore a dei figli punto.

Se non dovessi considerare qual è la migliore strategia politica, ma valutare solo a livello di principio, direi che vorrei il matrimonio, assolutamente uguale per etero e omo. Lo considero un modo per togliere qualsiasi discriminazione e far passare, anche a livello culturale, l'idea che non c'è differenza tra le due condizioni.

 

Il matrimonio non è un'istituzione cristiana.

Io sono favorevole ad un unione di tipo civile, sul matrimonio sono un pò perplesso, è un'istituzione molto forte. Penso che la maggioranza dei gay sia per le unioni civili, un pò come accade nella maggioranza d'Europa.

Io sarei contento anche se ci fossero in un primo momento solo le unioni civili, perché una volta approvate quelle come dice Almadel sarebbe più facile chiedere poi il matrimonio. Sarebbe un modo per addolcire un po' la pillola.

Non so nella pratica quali siano le differenze (a livello di diritti e doveri) tra un matrimonio e un'unione civile, ma se sostanzialmente non dovesse cambiare nulla mi andrebbe benissimo anche solo la seconda.

 

Tutta questa ostinazione nel voler riservare il matrimonio alle coppie etero penso che però sia dovuta alla paura di dover una volta per tutte accettare che ci siamo anche noi e che non possono continuare ad ignorarci. In questo senso sì che mi sembra una conquista fondamentale per vincere la discriminazione, un motivo in più per non accontentarsi.

 

Il discorso religioso poi è completamente a parte, se la Chiesa non vuole far sposare due uomini o due donne perché contrario ai propri princìpi liberissima di farlo, non mi sembra nemmeno il caso di stare lì a disperarsi.

Il discorso religioso poi è completamente a parte, se la Chiesa non vuole far sposare due uomini o due donne perché contrario ai propri princìpi liberissima di farlo, non mi sembra nemmeno il caso di stare lì a disperarsi.

 

Ti quoto in pieno, poi adesso che anche molte coppie etero preferiscono convivere perchè è più semplice, qui delle coppie quarantenni che conosco la metà sono separate o divorziate...

Io non condivido molte posizioni della chiesa ma le rispetto, sono i loro principi ognuno è libero di crederci e seguirli o meno.

  • 5 months later...

Rianimo questa discussione postando un video molto toccante; è abbastanza lungo ma val la pena di guardarlo:

 

 

http://video.repubblica.it/mondo/l-amore-gay-senza-diritti-la-denuncia-di-shane/94756/93138

 

Anche in America ci sono Stati, autorità, persone che ancora ostacolano due persone dello stesso a condividere un percorso di unione e amore.

E' per questo che dobbiamo lottare, perché quello che è raccontato in questo video non accada più.



L'amore gay senza diritti, la denuncia di Shane
Shane e Tom sono stati fidanzati per sei anni. Hanno convissuto, comprato una casa, costituito un'azienda e, infine, avevano anche progetto di sposarsi, quando ciò sarebbe stato possibile nello Stato della California. Non ce l'hanno fatta, perché Tom Bridegroom, giovane attore e presentatore, è morto all'età di 29 anni, il 7 maggio del 2011, cadendo da un tetto. La sua storia è raccontata in un commovente video, “It could happen to you” (“Potrebbe capitare a te”) realizzato dal compagno, per celebrare il primo anniversario della sua scomparsa e per denunciare tutte le difficoltà incontrate dopo quel drammatico 7 maggio. A partire dall'ostilità dei genitori di Tom, che non avevano mai accettato il suo orientamento sessuale. Avevano persino cercato di mandarlo da un medico e il padre lo aveva minacciato con un fucile. Dopo il tragico incidente, la madre ha preteso che il corpo fosse sepolto nell'Indiana. Lo Stato dal quale Tom era fuggito, per andare a vivere con Shane in California. La madre ha anche chiesto (e ottenuto) che le fossero restituiti i suoi oggetti personali. “Per il governo, io e Tom eravamo coinquilini”, denuncia oggi Shane, che non ha neanche potuto prendere parte al suo funerale. Uno dei familiari di Tom gli aveva fatto capire che se fosse venuto, sarebbe stato aggredito dal padre. Lo ha potuto rivedere solo tempo dopo la morte, andando a visitare, in segreto, la sua tomba. Oggi Shane ha aperto una pagina Facebook in onore di Tom (i suoi genitori hanno fatto cancellare quella del figlio), invitando tutti a battersi per garantire alle persone omosessuali pari diritti. “Se io e Tom avessimo avuto il diritto di sposarci, molte cose sarebbero state diverse”, dice Shane. “Ho bisogno di combattere per ciò che ritengo giusto e forse tutto questo è accaduto per aprirmi gli occhi. Non aspettate che sia troppo tardi. Combattete per i vostri diritti”.
(a cura di Marco Pasqua)

Fonte: Repubblica.It

Pagine Facebook creata da Shane: https://www.facebook...LoveEqualRights
Twitter di Shane: https://twitter.com/#!/ShaneBitney

A me piace molto la proposta della Nussbaum: rimuovere il matrimonio dal diritto civile e attribuirne la giurisdizione ai singoli credi religiosi e ad associazioni e contratti privati, mentre lo stato si limiterebbe a garantire le unioni civili.

 

Sinceramente la trovo una cosa fuori dal mondo.

Oltre a essere un modo per complicare cose che non necessitano di essere più complicate di così.

Non capisco perché il matrimonio dovrebbe essere considerato un'istituto religioso. Non c'è nessuna ragione, né storica né

teorica. Né sarebbe giusto espropriare i cittadini di un istituto civile millenario, costringendo d'altra parte gli atei, gli agnostici a

contrarre contratti privati, fuori della giurisdizione statale. Queste sono le mie principali critiche alla tesi della Nussbaum.

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