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Monumenti gay


Fabio Castorino

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Fabio Castorino

Mi chiedo se sarebbe una cosa utile o significativa per il movimento GLBT costruire monumenti come statue, obelischi o fontane che celebrino la nostra comunità e lascino nelle città un segno visibile e durevole della nostra presenza. I cristiani nel corso dei secoli hanno voluto dominare il panorama delle città costruendo enormi cattedrali, quindi perché anche noi non dovremmo costruire i nostri monumenti, simbolo del nostro valore e del nostro orgoglio? A me personalmente piacerebbe molto, quando visito una città, poter vedere anche un monumento o un'opera architettonica che sia espressione della comunità gay locale e simboleggi le sue lotte. D'altronde, con tutti i grandi artisti gay che ci sono (più quelli etero gay-friendly) non sarebbe per nulla difficile trovare architetti o scultori disposti a creare opere del genere. Si potrebbe iniziare nelle metropoli più gay-friendly come San Francisco, Londra o Barcellona, e finanziare la costruzione con collette nella comunità GLBT oltre a sponsor privati.

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Ma a San Francisco ci sono diversi monumenti (per come li intendo io e secondo la mia guida), tra cui la bandiera arcobaleno LGBT (una delle più grandi del mondo) che sventola a Castro street, l'ufficio di Harvey Milk (anche se è rimasta solo la porta) e il museo dell'omosessualità. Alla fine i monumenti sono quelli che vengono considerati dei simboli..

Le statue beh di solito rappresentiano più la persona, quello che era, per ricordare una persona che ha fatto delle grandezze, che ha smosso gli animi: al City Hall (sempre a San Francisco) c'è il busto di Harvey Milk.

Per il resto, altri personaggi non saprei.

A Berlino hanno dedicato uno degli orsi (stature) alla comunità lgbt colorandolo come la bandiera arcobaleno e inoltre c'è lo Schwule Museum (museo dell'omosessualità).

Già un museo dell'omosessualità non è cosa da poco, secondo me aiuterebbe a conoscere il nostro mondo, cosa significa, quello che hanno passato i nostri "antenati" ecc.

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Concordo, anche a me piacerebbe molto che ci siano monumenti del genere, sarebbe una cosa davvero bella. :D

Sicuramente sono simboli che attirerebbero l'attenzione, forse se fossero accompagnati da didascalie riguardo ad un particolare significato potrebbero anche indurre a riflettere chi li osserva, anche se non ci spero troppo xDD

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A me ha fatto davvero un bell'effetto questo in pieno centro a Bruxelles (dove inizia il quartiere gay)

Ma%20Mythologie%20Gay%5B11%5D.jpg

 

Si chiama "Ma mythologie gay. Un monument de tout le monde" di Jean-François Octave, uno scultore belga. L'hanno inaugurato il 17 maggio (giorno contro l'omofobia) 2007 (anno delle pari opportunità).

E' banale come idea: una lista di persone famose out. Neanche si nota tanto. Però è stato il primo monumento all'essere out&proud che ho visto, un monumento per i vivi, insomma una pacca sulla spalla. Una mia amica non ha condiviso il mio entusiasmo causa "mancanza di arte" [cit.], ci è voluta qualche storia di qualche nome per convincerla che non era spazio sprecato :D

 

p.s. foto non mia, il signore sulla destra probabilmente non c'entra nulla

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Fabio Castorino

Sono contento che si stiano cominciando a costruire alcuni monumenti dedicati alle vittime dell'omofobia e anche musei dedicati alla storia GLBT. Speriamo che si continui così e che si costruiscano in futuro monumenti più grandi e spettacolari, che abbiano un vero impatto sul panorama delle città.

Pensavo anche a palazzi imponenti e di alto valore architettonico che potrebbero diventare le sedi centrali delle attività GLBT nelle grandi città.

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A new York c'è un monumento che ricorda i moti di Stonewall in Christopher Street

 

 

A ricordo del ruolo che questa strada ha avuto nel movimento di liberazione omosessuale, nella piccola piazza di fronte allo Stonewall Inn, Christopher Street Park, è stata installata nel 1991 una scultura di bronzo dell'artista George Segal, "Gay Liberation", che rappresenta a grandezza naturale due coppie dello stesso sesso, una di donne e l'altra di uomini.

 

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/3/3c/Scultura_di_George_Segal.jpg

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Sarebbe bello vederne qualcuno in questo paese, e trovo che sarebbero anche utili. Non so, ci sarebbero persone che quando vanno a lavoro o escono o vogliono riposarsi in una piazza o in qualche angolo di città, vedono monumenti che ricordano la nostra comunità. Potrebbe essere un modo anche passivo di aprire la mente delle persone?

Vedere queste opere porterebbero molti uomini e donne a rendersi conto che forse esistiamo anche noi in quanto omosessuali.

Boh, troverei la cosa utile.

Non la soluzione a tutti i problemi, ma un supporto, sicuramente.

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Un monumento è architettura che celebra una persona o un avvenimento. Posso concordare per monumenti a ricordo di eventi tragici, di avvenimenti divenuti pilastro per l'evoluzione storica futura. Ma trovo assurdo metterci a fare i monumenti gay. Quando abbandoneremo la maledetta logica dell'autoghettizzazione? Se non riusciamo noi stessi a voler vivere come tutti gli altri, quando mai arriveremo a vivere senza che nessuno se ne freghi della nostra sessualità? Orgoglio di cosa? Basta con questo orgoglio idiota. Non sono orgoglioso perchè sono gay, perchè ho i capelli biondi, perchè sono cristiano, perchè ho la pelle nera, perchè ho gli occhi a mandorla, perchè mi piace la frutta e quant'altro. Sono orgoglioso di ciò che sono, solo se sono un essere umano come tutti gli altri, che però dopo aver agito, sa di aver agito al meglio, che sa guardarsi allo specchio senza doversi sputare, che quando poggia la testa sul cuscino si addormenta serenamente.

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Riecco la discussione sull' orgoglio omosessuale.

Forse passionboy è un "pezzo" della identità omosessuale che non hai ancora provato.

Cerca Vivienne Cass.

Un nutrito gruppo di omosessuali invece lo ha ivece vissuto e ben interiorizzato.

Dobbiamo a loro, al casino che hanno fatto in Christopher Street e al loro concetto di orgoglio gay contrapposto a quello di Gay malato, se puoi vivere l'omosessualità in modo sereno ora.

 

Si per me dobbiamo proprio dedicargli un monumento.

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Forse non ci siamo compresi. Sono daccordo su monumenti a ricordo di battaglie passate. Ma non sono daccordo su monumenti tanto per dire eccoci qui siamo gay e siamo orgoglioso di esserlo.

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Fabio Castorino

Invece sono proprio questi che servono, per ricordare in ogni momento alle persone che i gay esistono e che meritano un loro posto nella società.

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Con questo modo di pensare non andremo mai avanti. Meriti un posto nella società solo se vali e solo se il contributo che fornisci è di valore.

A suon di gaypride sguaiati e provocazioni idiote non si ottiene che l'effetto contrario, così come voler rivendicare una identità gay a suon di monumenti o quant'altro.

Obama fa il presidente degli Stati Uniti e dirige una nazione o sta al suo posto per rivendicare la causa nera?????

E' un nero, e chi se ne frega, potrebbe essere giallo verde o blu. Quel che importa è se lui vale o no.

Vi piace sbandierare ai quattro venti che siete gay? Ma chi se ne frega!!!!!! Ma chi lo vuole sapere!!!!!

Io mi presento alla società non perchè sono gay, ma per quello che sono capace di fare e per come lo faccio.

Spero di essere stato chiaro.

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Ma qui il concetto di orgoglio omosessuale non c'entra nulla.

Parliamo di identità, di accettazione da parte della società civile. Che poi tu dica " il posto della società te lo meriti se vali",

qui in Italia non funziona proprio.

D'accordissimo sul fatto che ci presentiamo al mondo prima come essere umani e poi come tutto il resto (orientamento, pensiero politico, morale, e via dicendo), ma il punto è questo: dopo che ci siamo mostrati esseri umani?

La società italiana è ignorante (nel senso proprio di ignorare) perché non è mai stata educata al rispetto e non sa cosa voglia dire essere aperti mentalmente.

Non è la rivendicazione di una identità quella che si vorrebbe: ma semplicemente la libertà di un atto d'amore che a molti è concesso, e ad altri no.

I monumenti possono essere un passo verso questa meta.

Non dico di addobbare le città di bandiere arcobalenate!!!

Però uscire per andare a fare un passeggiata o andare a prendere l'autobus per andare a lavoro e vedersi un'opera che ti dice "ci siamo noi, perché anche noi meritiamo di amare quanto voi"

 

Io mi presento alla società non perchè sono gay, ma per quello che sono capace di fare e per come lo faccio.

 

Sicuramente. Ma tu lo sei in ogni caso. Fa parte di ciò che sei, e inevitabilmente questo aspetto (l'orientamento sessuale) si scontrerà con la società odierna, che tu lo voglia o no.

Non siamo robot che compiono il loro dovere quotidiano e basta. Non siamo macchine.

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