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Musica Anni '90


Dogville

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Degli anni 90 a me manca più che altro la musica dance. Causa mia sorella che l'ascoltava 24 ore su 24 ci son cresciuto :)

Precisamente gli ultimi anni...Eiffel 65 e Gigi D'Agostino!

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Degli anni 90 a me manca più che altro la musica dance. Causa mia sorella che l'ascoltava 24 ore su 24 ci son cresciuto :)

Precisamente gli ultimi anni...Eiffel 65 e Gigi D'Agostino!

Non posso dire di esserci cresciuto, ma anche a me piace la dance anni '90 e quando 3-4 anni fa attraversavo una fase un po' più tamarra ero sempre davanti al computer o con l'ipod ad ascotare gli Eiffel 65, D'agostino, Alexia (nel suo periodo dance al massimo del successo internazionale e già molto brava), gli Snap, Ice Mc e tanti altri ancora :D, i cui sound hanno praticamente formato la pop-dance del 2000 Poi sì, gli anni '90 sono stati anche quei della riscoperta di grandi voci e delle ballad strappalacrime di Celine Dion, Withney Houston, Mariah Carey e,per restare in Italia, di Giorgia, Spagna e la Pausini.....ma io ho scoperto parte di queste artiste solo tempo dopo (tranne la Todrani, per lei ho un debole da sempre ;) ) Metterei anche qualche video se sapessi come si fa :muro:
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Nolente o volente, nella musica anni '90 ci son dovuto passare durante l'adolescenza :D

Per cui Nirvana e Guns'n Roses d'obbligo, Crash Test Dummies e Rem, con salti tra i Soundgarden, Smashing Pumpkins. Sabati a casa di amici tra cassette e cd alla rinfusa, qualche copia di Lemon, tra una partita a BattleToads e Super Mario Bros.

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Gli anni novanta, musicalmente parlando, si possono leggere in modo molto diverso secondo l'angolazione con cui li guardiamo.

 

In particolare i primi cinque anni dei novanta hanno costituito la deflagrazione della seconda metà degli anni ottanta, tanto che io definirei questa decade non decade, come un decennio astratto.

 

Naturalmente il pop era quello che decidevano ancora le major discografiche. Napster ancora doveva compiere la sua rivoluzione, eppure è proprio in questo periodo che nasce la ribellione degli artisti alla dittatura delle case discografiche, Non a caso Prince e George Michael intentano causa alla Sony e anche Madonna fonda la sua label Maverick, che tutti credevano fosse il solito vezzo di una star, invece fece tremare le major piazzando personaggi come Alains Morisette e distribuisce in america i Muse, quando in Europa li etichettavano come la brutta copia dei Radiohead, facendoli diventare quello che sono oggi. Lo stesso successe con i Prodigy che le major non ritenevano adatti al mercato statunitense, la Maverik li distribuì e di rimbalzo divennero la punta di diamante di un'intera cultura che di fatto ha influenzato radicalmente gli anni novanta. Ma non stupitevi se tutto questo non ha lasciato traccia sulle hit parade dell'epoca, perché si parla di piccole etichette indipendenti che nascevano e morivano nel giro di un successo, ma poi proseguivano con il nome dei produttori, ne cito uno Coldcat o la Biglife, entrambi anglosassoni, perché anche questo fenomeno origina da quelle parti, anche se poi infetta l'intero continente europeo, specie Olanda e Germania. Ma eccovi I prodigy in un video che racchiude in sé tutta la cultura deleteria e autodistruttiva di quegli anni di rave e droghe sintetiche, tecnologia e voyerismo estremo, dove l'apparenza ingannava e tutti si era dei Voodoopeople

 

 

Per capire l'origine, da dove è scaturita questa energia autodistruttiva di un piacere portato all'estremo di una follia cinica e anche un po' nichilista, bisogna fare un passo indietro, anche due. Nella seconda metà degli anni ottanta nella east coast americana nasce un fenomeno dance molto difficile da identificare. Esso non ha alle spalle le grandi major discografiche, che a quei tempi decidevano tutto. Eppure il fenomeno diventa virale. Viene portato avanti da dei DJ che diventano produttori e aprono dei locali, i quali si trasformano in fenomeni di tendenza. Senza fare nomi, perché secondo me è solo un caso che alcuni di loro hanno goduto dei favori di qualche grosso distributore, i più bravi nel momento che raggiungono il successo aprono nuove vie di questa nuova forma di fare musica: trance, garage, acid, club, tribal, tecno, giungle. Le denominazioni sono moltissime, ma tutte hanno un comune denominatore, si suonano dal vivo, nei locali e poi nei rave party. Si tratta di musica elettronica, si fa con poco e chiunque ci si può cimentare, anche senza saper distinguere una nota dall'altra.

 

Il fenomeno in america dai grandi laghi giunge fino alla grande mela e come il solito, da New York rimbalza subito in Europa. E' da noi che il fenomeno monta come un desiderio sopito da troppo tempo. Questi sono i D mob e la Acid inizia il contagio del rave clandestino e le droghe sintetiche made in Holland.

 

 

Il fenomeno si diffonde a macchia d'olio per tutto il vecchio continente, eppure non lascia traccia di sé. I suoi protagonisti rimangono chiusi nei locali e non hanno voglia di far cassa. Il loro è uno stile di vita. Il circuito del party è capillare e fa di luoghi come Ibiza o Berlino est da poco liberata, il suo cuore pulsante. Intanto Malcom Mclaren s'inventerà il voghe, ma nessuno se ne accorge, si dovrà aspettare Madonna che lo rispolvererà tipo 5 o 6 anni più tardi, riproponendo proprio lo stile di quegli anni ignorati dai media. Però Madonna cavalca qualcosa che ha giù preso il volto da solo, esattamente con quei produttori come Coldcat che traducono il fenomeno underground in qualcosa di digeribile per le classifiche. Yazz e Lisa Stansfield sono due prodotti che funzioneranno benissimo e porterà le major a vampirizzare questa nuova vena aurifera della musica, trasformandola in un mero genere dance.

 

 

 

 

Nonostante siano chiaramente delle riproduzioni di quel nuovo fermento culturale, e trasformano tutto in una nuova sorta di nightclubbing, portano comunque con sé dei germi che attecchiscono e in brevissimo tempo spazzano via dall'Europa ogni altro tipo di "vecchio" pop. Ogni genere musicale viene macinato e riproposto in una forma che si possa suonare in un rave.

Soprattutto il fenomeno diventa continentale e persino un gruppo provinciale come i Tecnotronich che provengono dal Belgio, possono inventarsi una traccia di basso che ancora oggi viene riproposta in innumerevoli remix

 

 

Ma sono gli Snap, produzione tedesca, che riescono meglio a sintetizzare meglio e a sopravvivere in mezzo a questo continuo fiorire fagocitante di stili e generi, a volte indistinguibili fra loro. Il produttore degli Snap è Off, un individuo che riuscì a piazzare un singolo dance durante una remota estate degli ottanta.

 

http://www.youtube.com/watch?v=4cT3hQUIa6M&ob=av2n

 

Inventandosi gli Snap, però, si è riscattato. La voce di Turbo B in I've got the power e poi a seguire due album davvero meritevoli di entrare nella storia della musica. Dopo di nuovo il nulla. Già con Rythm is a dancer si percepisce la svolta dance, ma è chiaro che segue una moda ormai imperante. Le discoteche sono diventate dei luoghi di raduni assurdi e in questo video sembra di vedere proprio quanto accadeva in questi mega impianti del divertimento chimico tecnologico.

 

 

Se da una parte c'è la commercializzazione di tutto, dall'altra sopravvive l'underground, il garage e via discorrendo, in una loro dimensione sempre più inquinata dall'ambiente disco, tuttavia piena di creatività Ogni tanto le major scovano gioiellini come Adamasky, lo impacchettano affiancandolo a un giovanissimo Seal e ne fanno una pop star, anche se poi sceglierà di tornarsene nei loft occupati a metter dischi per pochi eletti.

 

 

Il fine settimana era diventato un tour de force tra i locali "cattedrale" di un genere di orgiastico piacere portato all'estremo. Piacere soprattutto esteriore, vanesia, spettacolare. Ognuno interpretava se stesso. Irvine Welsh ha scritto qualche bella pagina che ritrae bene questo stile di vita, dove il bello diventava paradosso dello schifo e il lunedì al venerdì un difficile planare verso una nuova accelerazione estrema.

Questo video progressive dura 40 minuti, neanche io l'ho visto tutto, ma ritrae proprio una di queste cattedrali simbolo che in Italia hanno rappresentato questo stile di vita: Il cocoricò, la cui piramide rimarrà impressa nella mente di centinaia di migliaia di persone.

 

 

In questo video degli S-express si ritrova, invece, la moda, lo stile del genere. Le facce incerate e gli abiti stilizzati, la posa da copertina e soprattutto l'androgino che prevale su tutto.

 

 

Guardate questa bellissima ragazza, ci viene proposta in forma asessuata. Capelli rasati e stilizzati in un ciuffetto di perline, una calzamaglia nera che rende il suo corpo anonimo, il quale si muove in una danza quasi ascetica e con la riprese che s'inchiodano solo sul suo sguardo estasiato da questo nuovo giorno, il quale presumibilmente giunge dopo una notte di ecstasy. Immaginate oggi come avrebbero girato lo stesso video con la stessa ragazza ... me la immagino quanto meno in minigonna, con sguardo ammiccante e movenze da cubista ... appunto.

 

 

Dei Datura purtroppo non esistono video, ma ve li propongo perché dopo una serata in discoteca con questi in macchina, si sono ammazzati un sacco di gente

 

 

Giungiamo dunque al dopo, alla seconda metà degli anni novanta. Quando i sopravvissuti a tutto questo lo hanno reinterpretato per camparci e, perché no, renderlo in qualche modo leggibile anche a chi non ha vissuto quegli estremi.

 

Underworld

 

http://www.youtube.com/watch?v=K7Pts7AljZQ

 

Chimical brothers

 

 

Fat Boy Slim

 

 

e infine un intero live dei Prodigy (Sì quello è un uomo nudo :eh: )

 

http://www.youtube.com/watch?v=bajDuCa1G-M&feature=fvst

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Non posso permettermi di dire che mi manca perchè sono nato nel 93, però qualche flash dei Backstreet Boys, le Spice Girls, dei giovani Eminem, Britney Spears e Christina Aguilera ce l'ho... per non parlare poi degli *NSYNC e degli Oasis!

 

Quando stavo negli Stati Uniti una sera ho visto un programma su MTV che si chiamava "Top 40 One-Hit Wonders of the 90's" che mi ha fatto scoprire un sacco di belle canzoni di quel periodo! Da Marcy Playground a Marky Mark and The Funky Bunch (col quale mi sono rifatto gli occhi...), da Semisonic a New Radicals, fino a Joan Osburne, Lou Bega, EMF, Vanilla Ice, Haddaway, The Verve e i mitici Chumbawamba (da piccolo dicevo Chewbacca), quelli di "I get knocked down, but I get over it, you'll never gonna bring me down"!

 

Certe canzoni poi erano troppo divertenti... tipo un gruppo australiano chiamato "The Divinyls" che ha raggiunto la vetta delle classifiche con una canzone che si chiamava "I touch myself", fantastici!

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Cassius Hueffer

Anche io negli anni '90 ero ancora bambino, però ricordo che erano molto popolari gli 883 e Jovanotti. In particolare con gli 883 io e il mio gruppo di amici ci siamo cresciuti (e se ne vede il risultato XD) e a riascoltare le loro canzoni mi viene sempre un po' di malinconia.

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Mercante di Luce

Anche io, come molti di voi, sono cresciuto negli anni novanta, passandoci praticamente tutta l'infanzia e di conseguenza la musica del periodo, allora, faceva parte più del mondo che di me.

Jovanotti, 883, Articolo 31, poi la musica dance-pop che ha spopolato. Mi colpisce comunque come siano sempre gli stessi i ricordi legati a quel periodo, quando, discutendo della morte del rock, uscivano sulla scena anche gruppi di grande importanza (anche se in alcuni casi tecnicamente non eccellenti).

Il Grunge, ad esempio, ha irrimediabilmente monopolizzato la scena dei primi anni '90 influenzando anche artisti di generi affini come l'alternative rock.

Nirvana (quest'anno sono venti anni da Nevermind), Soundgarden, Alice in Chains, Pearl Jam! Ma anche Smashing Pumpkins o Sonic Youth.

Senza poi contare il fiorire del tanto bistrattato (e difficilmente definibile) Nu Metal sulla fine del millennio.

Limp Bizkit, Korn, Deftones...tutti nomi che hanno un certo peso ancora oggi!

Aggiungiamo poi anche un gruppo che, formatosi nel 1983 raggiunge negli anni '90 la massima popolarità con un trittico di dischi di grande pregio:

I Red Hot Chili Peppers che attraverso tutti gli anni '90 sfornano Blood Sugar Sex and Magic, One Hot Minute e Californication.

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Mercante di Luce

Pensando e ripensando mi ritornano in mente sempre più uscite musicali di quegli anni, anche se spesso mi rendo conto che non abbiano segnato gli anni '90 quanto si siano caricati su di essi.

Il 1994 è l'anno di uscita di "The Division Bell", ultimo album in studio di una delle band più famose del '900, i Pink Floyd che anche se orma lontani dalla psichedelia e la sperimentazione degli album migliori riescono a confezionare un disco pop-rock progressivo di buon livello:

http://www.youtube.com/watch?v=Bqvcmud3LFQ

I Radiohead escono col loro primo album nel '93 e propongono al pubblico negli anni '90 dei veri e propri capolavori come Ok Computer, dove compare anche questa traccia, Paranoid Android, il cui titolo è dedicato a Marvin, l'androide paranoico della Guida Galattica per gli Autostoppisti (v'è mai capitato di buttare l'occhio nella shoutbox? :P:)

http://www.youtube.com/watch?v=sPLEbAVjiLA&ob=av3n

In Italia gli anni '90 sono gli anni di vita della band nata dalle ceneri dei CCCP, i CSI (Consorsio Suonatori Indipendenti) portano avanti con buon successo una musica fuori dagli schemi che con Tabula Rasa Elettrificata (1997) arriva clamorosamente in cima alla classifica italiana

 

 

(continua....probabilmente)

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