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La Scelta di non fare CO


PhoenixFire

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Allora, inanzi tutto ringrazio tutti, le vostre opinioni mi hanno dato uno spunto di riflessione.

Per chi ha scritto che mi riferivo agli amici, chiedo scusa, effettivamente non avevo specificato che parlavo della mia famiglia (colpa mia!!).

Fare CO con gli amici è stato per me talmente semplice che non lo avevo proprio calcolato.

Le persone molto religiose che appunto citavo non sono cattive persone ma hanno una mentalità d'altri tempi (non so se mi spiego).

Avendo poi vari problemi familiari non vorrei appesantirli con il mio CO, che per loro equivarrebbe a vedermi morta o peggio. (si non c'è un limite al''omofobia!!)

Perciò si, come molti hanno giustamente detto è un grosso segreto da custodire ma secondo me è anche il prezzo per mantere i rapporti con queste persone che per me sono importanti.

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Sono persone così importanti che preferirebbero vederti morta piuttosto che saperti felice? Che culo.

No, seriamente, i problemi li capisco, ma la vita è una sola ed è tua. Magari per adesso è semplice non farsi uscire nulla, quando poi avrai una ragazza e vorrete farvi una vita vostra in santa pace ti toccherà prendere una decisione.

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Sono persone così importanti che preferirebbero vederti morta piuttosto che saperti felice? Che culo.

Detta così sembra tanto brutta, ma i cattolici dalla vecchia mentalità sono così.

Per noi oggi è inconcepibile eppure queste persone credenti fino all'inverosimile seguono la religione in modo molto rigido pur essendo brave persone

Magari per adesso è semplice non farsi uscire nulla, quando poi avrai una ragazza e vorrete farvi una vita vostra in santa pace ti toccherà prendere una decisione.

Giusto, un giorno quando avrò una relazione molto seria sarò costretta a prendere provvedimenti, spero allora di essere indipendente quando accadrà in modo da evitare situazioni spiacevoli

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Indipendente?

Ma sono i tuoi amici o i tuoi genitori?

la mia famiglia l'ho scritto qua :)

Allora, inanzi tutto ringrazio tutti, le vostre opinioni mi hanno dato uno spunto di riflessione.

Per chi ha scritto che mi riferivo agli amici, chiedo scusa, effettivamente non avevo specificato che parlavo della mia famiglia (colpa mia!!).

Fare CO con gli amici è stato per me talmente semplice che non lo avevo proprio calcolato.

Le persone molto religiose che appunto citavo non sono cattive persone ma hanno una mentalità d'altri tempi (non so se mi spiego).

Avendo poi vari problemi familiari non vorrei appesantirli con il mio CO, che per loro equivarrebbe a vedermi morta o peggio. (si non c'è un limite al''omofobia!!)

Perciò si, come molti hanno giustamente detto è un grosso segreto da custodire ma secondo me è anche il prezzo per mantere i rapporti con queste persone che per me sono importanti.

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Ah ok! Era solo una riga, però! Mi era sfuggita...

 

Secondo te è meglio che lo sappiano mentre vivi con loro,

quando possono farti delle domande e conoscere la tua ragazza

o è meglio che lo sappiano quando sei sposata a Londra con la tua tipa

e hai già adottato quattro bambini?

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A Londra... non sarei obbligata a vedere la loro faccia.

 

Che c'entra?

La loro faccia te la immagini eccome.. rimarrà sempre come un qualcosa di sospeso nella mente, sono sempre i tuoi genitori.

Messa in questo modo è codardia.. perché se si parla di delusioni.. li deluderai comunque, e forse nel peggio dei modi perché non gliel'hai detto a quattrocchi.

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Deluderli è proprio l'ultima delle mie preoccupazioni, guarda.

E ti assicuro che a me la loro faccia "sospesa nella mia mente" non turba affatto; senz'altro molto meno di quanto mi turberebbe averci a che fare.

 

Quanto alla codardia, non è un problema: non sento il bisogno di dimostrare coraggio a nessuno.

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Ma non è questione di dimostrare coraggio a qualcuno.. parlavo nei panni dei genitori. :)

Volevo intendere che un genitore preferisce di gran lunga sentirsele certe cose che doverci arrivare da solo dopo anni e anni, solo perché il figlio non voleva affrontare le possibili conseguenze, positive o negative.

Io dico che a mio padre, per quanto non mi abbia accettato completamente, non andrebbe giù il fatto che lo chiamassi da Londra o dagli USA per dirgli che non torno più a casa, che mi sono sposato con il mio ragazzo ecc. Più che altro perché so che mi vuole bene lo stesso.

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Credo che purtroppo bisogni molto spesso fare i conti coi costi e i benefici... il CO è allettante, ma ho letto tante esperienze di ragazzi che si sono resi la vita impossibile, da quando l'hanno detto ai loro genitori o, peggio, sono stati scoperti, che penso sia meglio rimandare almeno fino a quando non si è indipendenti. Poi, credo sia meglio che i genitori siano messi al corrente; hanno il diritto di sapere... però è meglio non sfidare troppo chi tiene i cordoni della borsa!

Personalmente sento spesso forte la tentazione di dire loro qualcosa, le rare volte in cui torno a casa e sono super affettuosi con me, e non credo che mi taglierebbero i viveri. Però ho paura che li farei preoccupare inutilmente... la cosa difficile è fare capire ad un genitore cosa significhi essere gay (direi che è difficile anche per noi); probabilmente, se ne parlassi mi immaginerebbero già malato di AIDS in fase terminale!

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Abbiamo capito: è una questione di soldi.

E' da parecchio che penso che la dipendenza della famiglia

sia probabilmente il vero problema dei GLBT italiani...

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Mi unisco a chi tiene tutto per sé. Pochissimi e solo amici veramente stretti conoscono la mia condizione. Altri sospettano. A casa non so, evito l'argomento, non mi va proprio di spezzare l'equilibrio famigliare.

Non so se renderò mai pubblico il mio status. Alla fine, trovo sia affar mio tutto ciò che riguarda la mia sfera sentimentale e/o sessuale. Inoltre, ammetto che lasciare quel velo di dubbio mi garba non poco.

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Sono perfettamente d'accodo sul prima rendersi indipendenti e poi fare coming out. E' come se fosse una via d'uscita quando abbiamo già un po' di soldi da parte per una casa da soli ed evitare la possibilità (di questi tempi remota) di essere sbattuti fuori casa e quindi vivere sotto un ponte.

Io purtroppo sono stato scoperto per delle frasi e per il fatto che avevo dormito fuori per la prima volta a 22 anni, cosa che i miei non approvavano in quanto di stampo cattolico, non andò bene (ci sono stati momenti impossibili), ma piano piano abbiamo raggiunto un equilibrio, ma io lo volevo comunque dire una volta laureato.

 

Il vantaggio è che ora non mi chiedono della ragazzA ma del "tuo amico" (il mio ragazzo), non sarà proprio il termine adatto ma comprendo che alla loro età ci sono dei limiti di ideali difficili da scardinare. :)

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Per me era fondamentale fare CO con tutti e l'ho fatto. Per vivere come desidero vivere.

Essendomi scoperta lesbica molto tardi (23 anni) ho ritenuto necessario per me dire a tutte le persone che conoscevo da prima di essermi capita e di aver accettato la mia omosessualità. Ora CO non ne devo fare più (a parte finire quelli in famiglia che non ho ancora fatto solo perché non ho avuto modo di passare del tempo insieme con i miei parenti). Chi mi frequenta da sempre e i miei genitori lo sanno. Ora semplicemente può capitare che parlo della mia ragazza a chi mi chiede e io rispondo, anche se per esempio sono presenti persone che non mi conoscono e che non sanno di me. Così mi è capitato di fare alcuni CO impliciti.

Lo sanno alcuni genitori dei miei amici perché a tutti i miei amici ho detto che se in casa loro fosse mai uscito l'argomento potevano sentirsi completamente liberi di parlare ai genitori di me.

Questo è quello che volevo io per me. Però sono una persona privilegiata. Perché ho una famiglia davvero eccezionale e ottime persone intorno.

Mi rendo conto che il CO non sia sempre un passo facile per tutti. Credo che alcuni abbiano solo troppa paura e trovano nell'eventuale rifiuto dei genitori una scusa per non fare CO e non affrontare la cosa. Altri vivono situazioni familiari davvero complicate che gli impediscono sul serio di farlo. Non credo che le persone esterne possano valutare la situazione di ognuno.

Io credo che ognuno debba farlo quando e se vuole farlo. Ognuno ha i suoi tempi e li deve rispettare e credo le persone intorno li debbano rispettare.

Sono solo dell'idea che alla fine generalmente riusciranno a vivere più serene le persone che lo fanno. Ma questa è solo un'opinione.

Io alle volte faccio anche fatica a esprimermi a riguardo perché so di essere stata fortunatissima ad avere i genitori che ho. E' una cosa molto rara e ho spesso pensato che vorrei che tutti gli omosessuali avessero genitori che gli rispondessero come hanno fatto i miei, quando ho fatto CO. Quindi non mi sento di dire agli altri DEVI fare CO con i tuoi perché non so cosa voglia dire avere genitori omofobi e molto chiusi o avere situazioni familiari molto complicate.

Posso solo dire, per esperienze di altri amici, che molti genitori chiusi di mentalità spesso con il tempo riescono ad accettare la cosa e a viverla anche loro con serenità.

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Deluderli è proprio l'ultima delle mie preoccupazioni, guarda.

E ti assicuro che a me la loro faccia "sospesa nella mia mente" non turba affatto; senz'altro molto meno di quanto mi turberebbe averci a che fare.

 

Quanto alla codardia, non è un problema: non sento il bisogno di dimostrare coraggio a nessuno.

 

Scusa l'intrusione, ma non capisco. Se non ti interessa deluderli, se non ti interessa mantenere un rapporto non superificiale con loro, come fai ad avere così tanta fifa per la faccia che farebbero? E' solo imbarazzo per il "rendersi visibile" di fronte a loro? Ma allora ti importa.

A me sembra un po' un cortocircuito (nel quale la faccenda co è solo tangenziale, beninteso). :sorriso:

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sono d'accordo con Madoka, è importante anche l'ambiente circostante, se gli altri ti mettono a tuo agio e quanto tu sei disposto a metterti in gioco.

Per questo io credo che ognuno di noi ha una situazione differente e ognuno ha i suoi tempi, che non vanno mai forzati.

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Sono d'accordo con chi dice che è anche una questione di persone.

Famiglie hanno una mentalità più aperta di altre, Madoka è molto fortunata in questo senso ma non tutti hanno questa fortuna.

Non definirei codardia con tanta leggerezza la situazione.

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Mah, è una questione di persone, è vero: sia l'omosessuale che quelli gli stanno intorno. Io non me la sento di dare tutta la responsabilità all'ambiente di contorno. Sennò non capisco dove stia l'individuo, se agisce solo come reazione ai comportamenti ipotetici degli altri.

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Mah, è una questione di persone, è vero: sia l'omosessuale che quelli gli stanno intorno. Io non me la sento di dare tutta la responsabilità all'ambiente di contorno. Sennò non capisco dove stia l'individuo, se agisce solo come reazione ai comportamenti ipotetici degli altri.

Mettiamola sul piano pratico:

Come ti comporteresti se fossi nato in una famiglia omofoba, faresti CO?

(sembro quasi irritata da quello che scrivo, ma ti assicuro che non è così)

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Persone che hanno fatto CO in famiglie omofobe ce ne sono eccome. Parlare a livello ipotetico però non è mai semplice secondo me.

Per il carattere che ho per esempio so che io farei CO anche in una famiglia omofoba. Magari lo avrei fatto in tempi diversi (ma chi lo sa) ma sono quasi certa che lo avrei fatto comunque prima o poi (ma chi lo sa).

Ipoteticamente parlando io posso dirmi certa che lo avrei fatto in ogni caso. Ma tu mi puoi sempre ribattere che però non so come si vive in una situazione così e quindi alla fine la mia risposta vale ben poco.

 

Non si può negare, come ha detto btw, che la scelta di fare o non fare CO dipende dall'individuo stesso alla fine. L'ambiente esterno credo che influenzi maggiormente i tempi e i modi di farlo. Ma la voglia di farlo può essere benissimo presente anche in una persona che non ha un ambiente facile che la circonda.

Io da parte mia dicevo solo che non mi sento di forzare nessuno a dire che lo deve fare. E' la persona stessa che dovrà decidere quando e se farlo.

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I miei sono omofobi, e ho fatto CO. Non sono stata coraggiosa. A me mentire crea degli enormi problemi, e non sono neanche brava. Non dico che tutti dovrebbero fare come me. Io ho fatto una scelta, in base a come sono io.

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Provo a rispondere io con una domanda:

Vivresti tutta la vita senza aver dato la possibilità a coloro che ti hanno generato di cambiare almeno un minimo le loro idee??

 

Di solito, anzi sempre, l'omofobia è generata dall'ignoranza, dalla paura che poi altri parenti, altre persone pensino che quella famiglia sia macchiata di una malattia, ovvero non potersi riprodurre.

 

I miei genitori erano (o forse lo sono ancora) omofobi perché cattolici, persone di chiesa, l'outing (in quanto è stato un coming out forzato) non andò bene però almeno ora non parlano più dell'omosessualità come se fosse una cosa abominevole. Certo non accettano completamente, ma devo dire che è stato un passo in avanti rispetto a prima.

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I miei sono omofobi, e ho fatto CO. Non sono stata coraggiosa. A me mentire crea degli enormi problemi, e non sono neanche brava. Non dico che tutti dovrebbero fare come me. Io ho fatto una scelta, in base a come sono io.

sarebbe allora costruttivo per me sapere come hai fatto e come è andata :)

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Io a proposito di CO con la famiglia ti consiglio anche di vedere il documentario "Due volte genitori". E' molto interessante per vedere il punto di vista dei genitori, soprattutto di genitori che all'inizio l'hanno presa proprio male.

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sarebbe allora costruttivo per me sapere come hai fatto e come è andata :)

Vedi, ti posso anche raccontare come è andata, ma la cosa importante è ricordarsi che ci sono dinamiche nel rapporto genitori-figli che sono profonde e che possono "mettersi in mezzo" e amplificarsi in queste situazioni (nel bene e nel male); poi il background nelle persone di mezza età pesa molto di più che non nelle persone di venti o trent'anni.

Dire solo "non è andata bene" ti demoralizzerebbe e basta, ci sono delle ragioni per cui è successo, e per cui ancora la situazione non è delle migliori. Alla fine della fiera, però, sono ancora qui, non mi hanno sbattuta fuori di casa, non mi hanno mandata da qualcuno a de-lesbicizzarmi. E quando hanno avuto la malaugurata idea di aprire bocca sull'argomento di fronte a una mia amica, io mi sono vergognata di loro - e mai mai mai mi vergognerei per loro, al posto loro, perché hanno una figlia lesbica.

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Io a proposito di CO con la famiglia ti consiglio anche di vedere il documentario "Due volte genitori". E' molto interessante per vedere il punto di vista dei genitori, soprattutto di genitori che all'inizio l'hanno presa proprio male.

ci dò un occhiata volentieri, dove lo posso trovare?

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Vedi, ti posso anche raccontare come è andata, ma la cosa importante è ricordarsi che ci sono dinamiche nel rapporto genitori-figli che sono profonde e che possono "mettersi in mezzo" e amplificarsi in queste situazioni (nel bene e nel male); poi il background nelle persone di mezza età pesa molto di più che non nelle persone di venti o trent'anni.

Dire solo "non è andata bene" ti demoralizzerebbe e basta, ci sono delle ragioni per cui è successo, e per cui ancora la situazione non è delle migliori. Alla fine della fiera, però, sono ancora qui, non mi hanno sbattuta fuori di casa, non mi hanno mandata da qualcuno a de-lesbicizzarmi. E quando hanno avuto la malaugurata idea di aprire bocca sull'argomento di fronte a una mia amica, io mi sono vergognata di loro - e mai mai mai mi vergognerei per loro, al posto loro, perché hanno una figlia lesbica.

mi dispiace che non ti sia andata molto bene, ma non ti pesa questa cosa?

Come fai a sopportare il fatto che lo sappiano e ti giudichino?

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Non posso parlare per btw, ma alla fine nella vita le persone che ti giudicano le troverai sempre, se non sono parenti sono conoscenti o altro. E questo a prescindere dall'essere omosessuali. Basta pensare a tutte le persone che non seguono la propria inclinazione e studiano qualcosa che a loro non piace per compiacere i genitori e non essere giudicati. Non finisce mai bene in questi casi.

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Secondo me Phoenix dovresti vederla da questo punto di vista: se i tuoi genitori prendono male la tua omosessualità non sei tu che devi farti dei sensi di colpa. Non sei tu il problema. Il problema è loro e sono loro. Sono loro che sbaglierebbero a reagire in un certo modo, non certo tu a dirglielo.

Perché tu non stai facendo assolutamente niente di male.

 

Il documentario o si compra facendoselo spedire dall'agedo (associazione che ha realizzato il video) oppure lo trovi sui soliti siti su internet. Facendo una ricerca. Sul forum c'è anche un topic dove è stato postato ma ora non lo trovo.

Inoltre sullo stesso forum puoi trovare molti esempi di CO con i genitori.

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