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La Scelta di non fare CO


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Separo le domande perché sono due problemi diversi e le risposte sono indipendenti.

non ti pesa questa cosa?

A me pesa molto, e pesa molto a loro, per motivi diversi: a me pesa che l'omosessualità sia un argomento vietato in casa (non solo riguardo me, ma anche in generale), a loro la mia scelta dà un gran dolore [cit.] .

E' un macigno sulla nostra relazione, molto buona sotto un sacco di altri aspetti - è proprio questo il corto-circuito di fronte a cui mi sono trovata: io stimo i miei genitori, e in buona misura somiglio pure a loro. Come è possibile che sia venuta fuori questa crepa? A volte penso di aver cominciato a essere indipendente dal mio background proprio quando ho accettato di essere lesbica, e quindi di essere diversa da loro - in un modo a detta loro inconcepibile. Messa così, mi pesa meno - non posso pretendere di essere capita da loro, sempre e comunque, subito, all'istante. Ho solo dovuto imparare a fregarmene un po' di quello che vorrebbero loro - che è un desiderio assurdo, ben oltre la scelta dell'università - , e a pensare che forse il loro modello di vita non funziona con me, e che non posso riprodurlo fedelmente ma solo adattarlo. Certo, ci rimango ancora male quando hanno delle uscite infelici, ma mi dispiace di più per loro: prima o poi dovranno affrontare questo "problema", e io sarò lontana. Li vedo in difficoltà, e, per una volta, sono io quella che può aiutarli. Ho fatto qualche tentativo, ma non ha funzionato - avranno anche loro bisogno di tempo.

 

Come fai a sopportare il fatto che lo sappiano e ti giudichino?

Come ha detto @@Lum, le persone giudicano, e i genitori, per lo meno i miei, lo fanno molto più degli altri.

Vivo con loro (ancora per pochi giorni), e quindi rispetto le regole che loro impongono in casa loro. Questo naturalmente non mi ha impedito di fare quello che mi pareva fuori di casa, di avere relazioni, di fare coming out all'università, al lavoro, con gli altri familiari.

Basta avere una propria indipendenza mentale, prima che economica. E io ho iniziato a vivere veramente bene la mia omosessualità quando ho avuto delle storie, che proprio non riuscivo a vedere come qualcosa di "disgustoso, innaturale" ecc. ecc., ma anzi sono proprio felice e tranquilla. Che io lo sia è sempre infinitamente più importante del fatto che i miei se ne rendano conto e che quindi facciano commenti negativi - nei miei momenti migliori dico solo "non sono d'accordo" e continuo a leggere il giornale.

 

p.s. Ho risposto? Mi sa che mi sono un po' persa, e dire che ci ho pure pensato prima di scrivere. Comunque chiedi pure :)

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  • PhoenixFire

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E' un macigno sulla nostra relazione, molto buona sotto un sacco di altri aspetti - è proprio questo il corto-circuito di fronte a cui mi sono trovata: io stimo i miei genitori, e in buona misura somiglio pure a loro. Come è possibile che sia venuta fuori questa crepa?

Io è un po' da questa crepa che vorrei proteggerli.

Ti spiego meglio, non volevo entrare in particolari ma a questo punto è necessario per comprendere bene.

Io vivo sostanzialmente dai nonni, mia madre è sparita un paio di anni fa e mio padre è molto assente.

Quindi ho a che fare con 2 persone anziane, dalla mentalità rigida; voglio loro molto bene (e sono anche grata per tutte le cose che fanno per me) ma sono anche consapevole che non reggerebbero a una cosa del genere.

Sia chiaro io non ritengo l'omosessualità un qualcosa di sbagliato ma loro si.

Inizierebbero a chiedersi dove hanno sbagliato ecc ecc..

Sarei un egoista a farli soffrire in questo modo dopo tutto l'aiuto che mi hanno dato

Come hai detto tu, con i tuoi qualcosa è cambiato

forse il loro modello di vita non funziona con me,

neanche il modello un po' antiquato della mia famiglia mi calza, ma tento di non farglielo pesare

Basta avere una propria indipendenza mentale, prima che economica. E io ho iniziato a vivere veramente bene la mia omosessualità quando ho avuto delle storie, che proprio non riuscivo a vedere come qualcosa di "disgustoso, innaturale" ecc. ecc., ma anzi sono proprio felice e tranquilla. Che io lo sia è sempre infinitamente più importante del fatto che i miei se ne rendano conto e che quindi facciano commenti negativi - nei miei momenti migliori dico solo "non sono d'accordo" e continuo a leggere il giornale.

Probabilmente questa è stata la maniera più giusta di affrontare la tua situazione, alti e bassi a parte da quello che hai scritto le cose si stanno evolvendo.

Quanti anni avevi quando hai fatto co con i tuoi?

Credo che il CO con i nonni e con i genitori siano due questioni molto diverse.

Capisco il tuo discorso e in parte lo condivido anche se non sono d'accordo con la parte in cui dici che saresti un egoista a dirglielo.

Anche io lo pensavo così in relazione alla voglia di dirlo a mia nonna, ma poi ho riflettuto sul fatto che la decisione la devo prendere in base ad altri elementi, ma se prendessi la decisione di dirglielo non sarebbe egoista. Sarebbe solo un voler condividere anche con lei la felicità di essermi scoperta e accettata.

Sarei un egoista a farli soffrire in questo modo dopo tutto l'aiuto che mi hanno dato

 

Se vivessimo in un mondo normale la sessualità non sarebbe una colpa da dover rivelare.

 

Per quanto tu sia altruista e gentile con loro non sei tenuta ad assecondare la loro ignoranza,

fa quello che pensi farà stare meglio te e non loro, non hai nulla da recriminarti.

 

Essere se stessi non è egoismo, c'è un qualcosa di incrediblmente sbagliato

e malvagio in questo concetto. Tu ragioni nel loro interesse e questo ti fa onore,

ma secondo me sarebbe anche tuo sacrosanto diritto non farlo.

Sarei un egoista a farli soffrire in questo modo dopo tutto l'aiuto che mi hanno dato

 

Mi inserisco nel discorso tra te e btw solo perché mi ha colpita quanto hai scritto qui: è normale che tu abbia timore a parlargliene per via della mentalità e della possibilità che loro non ti capiscano come vorresti, ma quanto hanno fatto non dovrebbe costituire per te un peso.

Seguendo lo stesso ragionamento, un giorno potresti trovarti a non fare alcune scelte perché loro potrebbero starci male (l'università, l'andare all'estero, ect) e perché ti sentiresti vincolata alle loro idee, quando poi di fatto la rivelazione della propria sessualità non è da egoisti ed è invece alla stregua di altre decisioni.

Da parte tua è legittimo volerli proteggere da un tipo di dichiarazione che potrebbe farli star male, ma non correre mai il rischio di sentirti in colpa per questo.

Io vivo sostanzialmente dai nonni

Questo è un particolare importante, in effetti!

@@Madoka ha ragione quando dice che il c.o. con i genitori è diverso da quello con i nonni: i primi sono cresciuti con il '68, i secondi con la II Guerra Mondiale... La generazione dei genitori ha visto gli omosessuali uscire allo scoperto negli anni '70, insomma, dovrebbe essere avvantaggiata rispetto a quella precedente.

C'è anche da dire che se i tuoi nonni ti hanno cresciuta, si sentono, come dici tu, responsabili, da lì la domanda tipica dei genitori "dove ho sbagliato?". Quindi insomma è un mix delicato di due situazioni. Capisco bene ora perché non te la senti, anche io avrei i miei dubbi. Ci sta che i nonni siano più indulgenti e siano più propensi a vederti felice senza troppi pensieri contorti - cioè comportandosi più da nonni, nella mia esperienza. Ma dipende da come sono loro e da che tipo di rapporto avete.

Sul piano pratico, pensi di stare con loro ancora per molto? Perché alla fine devi valutare quanto non dirlo ti mette a disagio con loro, e quanto ti frena nel viverti serenamente. In questo non so dirti quanto saresti egoista.

 

Poi ci sta sempre che ti dicano "oh nini, e allora? la ragazzina ce l'hai?", come disse mia nonna :)

 

Non metterei sullo stesso piano la scelta di fare l'università e quella di fare c.o. : la delusione che può derivare dalla seconda è del tutto emotiva e va a intaccare nel genitore un senso di successo come tale, mentre almeno sulla prima si può discutere su un piano razionale e pratico (le ho sperimentate entrambe).

 

Io ho fatto c.o. con i miei a 23 anni, due anni e mezzo fa.

Il paragone tra CO e scelta dell'università era relativo al come si rapporta lei nei confronti di quanto le hanno dato, non alle possibili reazioni dei nonni a seconda dei vari casi.

E' un conto se diventa una questione di non dirlo per non ferirli e non metterli a disagio rispetto ad una mentalità magari più rigida e radicata, ma se il discorso diventa legato al "Sarei un'ingrata a fare CO e farli soffrire dopo tutto quello che hanno fatto per me", allora per come la vedo io il problema non è tanto il dichiararsi, quanto il rischiare di sentirsi vincolata a prescindere.

Ah, allora mi sa che siamo d'accordo, avevo detto qualcosa sulla "indipendenza mentale" dal modello di famiglia. Però ecco, con il c.o. si vanno a toccare corde emotive più profonde, e è questo di cui mi pare che @@PhoenixFire abbia più timore. Sono solo due livelli diversi di intensità. A volte pure io ho un cuore (alle volte no, e interpeto male i post degli altri) :P

con il c.o. si vanno a toccare corde emotive più profonde

 

è vero.

 

comunque voglio dire, non c'è fretta e non c'è un manuale rigoroso da seguire.

tu lo dici se dirlo ti fa stare meglio, se trovi giusto dirlo o altro. E' una cosa che ti deve venire spontanea, come dice @Madoka si tratta di una condivisione, non di un crimine da denunciare.

Di me ad esempio lo sanno molte persone, l'ho detto a moltissime persone, ma

 

1) l'ho fatto col tempo, quando me la sono sentita. Io per ben DUE ANNI non ho avuto il coraggio di dire niente a nessuno, mi sembrava di vivere nel peccato, ma non avevo la sicurezza che ho ora, ecco perchè capisco chi non se la sente;

 

2) non ho mai avuto l'esigenza di dirlo a tutti tutti tutti. Io ad esempio a mia nonna non l'ho detto e so che non glielo dirò mai, conoscendola. Ma dipende dal rapporto che si ha coi nonni e coi parenti in generale

AndrejMolov89

Io non faccio il CO solo con mio padre. A detta di mia madre lo ucciderei, evito per questa ragione. Fosse per me lo direi sempre. Il problema è manifestare affetto per le persone del mio stesso sesso in pubblico, faccio fatica. Paradossalmente per il sesso no XD ma è un altro discorso.

Alla fine il problema è più una dipendenza psicologica ed economica

  • 2 weeks later...

araas ma alcune volte te le ritrovi in famiglia e non è così facile non averci niente a che fare.

 

Io non penso di riuscire a vivere sempre nell'ombra con tutti.

Pian piano uscirò fuori.

Per ora pur essendo fidanzato da 3 anni e mezzo sono riuscito a tenere tutto nascosto con le persone che non voglio che sappiano.

Altre persone invece penso che lo abbiano capito, il che è un vantaggio.

 

Purtroppo ci sono delle situazioni in cui non puoi fare CO, e comprendo le persone che fanno questa scelta.

Sono dell'idea che sono affari miei se vado con un uomo, una donna o un cane, non vedo questa necessità di fare coming out.

Ovviamente questa è una frase ridicola che ripeto ogni qualvolta una ragazza inizia a farmi varie pressioni, saranno anche fatti miei ma chi rimane nell'ombra è come se vivesse a metà, secondo me ci sono pochi discorsi da fare, chi come me, decide di non fare coming out lo fa soltanto perchè è una persona troppo codarda per accettare eventuali cambiamenti.

Sono dell'idea che sono affari miei se vado con un uomo, una donna o un cane, non vedo questa necessità di fare coming out.

Ovviamente questa è una frase ridicola che ripeto ogni qualvolta una ragazza inizia a farmi varie pressioni, saranno anche fatti miei ma chi rimane nell'ombra è come se vivesse a metà, secondo me ci sono pochi discorsi da fare, chi come me, decide di non fare coming out lo fa soltanto perchè è una persona troppo codarda per accettare eventuali cambiamenti.

 

mi è piaciuta molto la tua sincerità.

io credo che per affrontare certe situazioni ci vuole molta determinazione e molta motivazione.

 

io ai miei amici ho detto che sono bisex. Io sono bisex e se stessi con un uomo nessuno sospetterebbe nulla, tra l'altro ora sono pure single ma essendo tornata a vivere qui ho voluto dirlo visto che lo aevo detto a tutti tranne agli amici del paese.

 

vorrei fare qualche outing pure in famiglia ma non so come potrebbero prenderla... come dice qualcuno prima di me la famiglia non è che la puoi cambiare se non ti piace...

Per quanto mi riguarda, la scelta di non fare CO con determinate persone (e soprattutto con i miei genitori) è dettata dalla paura. Non mi sento ancora pronto ad affrontare gli ipotetici cambiamenti.

Anche se i miei genitori non mi butterebbero mai fuori di casa, ho paura che in qualche modo il nostro rapporto muti in negativo e, visto che sono ancora alle loro dipendenze, preferisco non dir loro nulla per il momento.

 

Comunque sto pensando di dirlo a mia mamma. Vedremo... Quando prenderò coraggio! :pausa:

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