Jump to content

quanto incide la violenza sull'orientamento sessuale?


Recommended Posts

Mah.

Me lo chiedo da circa 16 anni, penso che non troverò mai risposta.

L'unica cosa certa che so è che, almeno per me eh, è stato difficle cominciare una relazione con un uomo dopo la violenza.

E non era protezione quella che cercavo, ma il riscatto della figura maschile.

Per quanto riguarda le violenze uomo/donna il discorso è complesso.

Sopratutto perchè in età adulta è assai piu' facile usare violenza su una donna, sull'uomo è già piu' difficile

Quando si è ragazzini il discorso cambia, la violenza è facile su entrambi i sessi.

Forse per il maschietto è più degradante, perchè comunque fin da piccoli purtroppo ci viene insegnato che l'uomo c'ha da essere uomo, quindi tende a non tirarlo fuori.

O almeno, io ho aspettato 7 anni prima di denunciare

  • Replies 160
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

  • akinori

    33

  • FreakyFred

    19

  • Almadel

    14

  • Hinzelmann

    13

Io non ho subito violenza fisica, ma la pressante presenza materna l'ho sempre considerata violenza psicologica e sì, ritengo che qualsivoglia tipo di violenza possa incidere sull'orientamento sessuale. Se io ho dubbi, è anche per questo.

Vabbè ma la mamma vampiro è un fine pena mai,

una condanna per la vita, non è un singolo evento

traumatico ma la goccia che scava la roccia, sicuramente

incide su ciò che non riuscerai a diventare, ma si tratta

di evadere.

per violenza psicologica si può intendere anche l'assistere a scene di violenza (fisica o verbale).

io ad esempio, non ho mai subito una violenza sessuale o fisica (a meno che non l'abbia subita da piccolina e poi l'abbia rimossa) ma da piccola assistevo sempre alle liti dei miei genitori, mio padre che le urlava contro e mia madre che piangeva. Poi io andavo da mia madre e le dicevo "Lascialo, ti fa piangere, separatevi".

 

Da piccola ho odiato molto mio padre perché ovviamente non è che potevo capire cosa ci fosse dietro a quelle liti, interperetavo a modo mio secondo il modello UOMO (mio padre che urlava)=STRONZO, DONNA (mia madre che piange)= sottomessa ---> essere donna è pericoloso.

 

Poi ho avuto un'amica che aveva un ragazzo che le menava e una volta le ha sputato.

 

anche le dinamche familiari, o scene a cui si assiste, possono influire all'immagine che ci facciamo degli uomini e delle donne e a volte per togliersi questo imprinting ci vuole tempo.

Con l'avvertenza però di non rifluire su Povia, cioè sulla idea

che l'omosessualità sia un blocco del normale sviluppo psico-fisico

eterosessuale.

 

Avere una immagine negativa degli uomini significherà soltanto

una difficoltà a stabilire delle buone relazioni con loro, ma certamente

non ti fa piacere le donne e lo dimostra il fatto che tantissimi gay

hanno pessimi rapporti coi loro padri e questo semmai li indirizzerà

a scegliere partner dissimili caratterialmente da loro.

Avere una immagine negativa degli uomini significherà soltanto

una difficoltà a stabilire delle buone relazioni con loro, ma certamente

non ti fa piacere le donne

 

esatto!!! è quello che ho cercato di dire quando, nella pagina precedente, ho scritto che nessun trauma (quindi nessuna violenza) può farti venir fuori una tendenza o una caratteristica (omosessualità) che tu già non abbia dentro di te e che semmai puoi avere problemi di relazioni ma non è che con la violenza diventi gay!!

 

Io penso che noi, in primis, dobbiamo toglierci dalla testa che si diventa gay IN SEGUITO A qualcosa. Come possiamo pretendere che gli altri ci rispettino se noi stessi ci chiediamo "ma perchè sono diventato gay?". La mia ex sta ancora a chiedersi "ma perchè sono diventata lesbica?" e ultimamente si sta ribellando alle sue tendenze omosessuali. Per me è molto triste assistere a tutto ciò.

 

Certamente le violenze incidono, ma incidono su altri aspetti, aspetti su cui bisogna comunque lavorare perchè se no si rischia di vivere sempre con i fantasmi del passato e non si vivranno mai relazioni libere o autentiche. (Purtroppo anche molti psicoterapeuti pensano che si può diventare ay in seguito a qualcosa).

Io non credo che omosessuali si nasca, prima di tutto.

Equivarrebbe ad ammettere il famigerato gene dell'omosessualità

perché i cromosmi che da la natura all'etero o al gay, sono gli stessi.

Forse c'è una predispozione in qualche scompenso ormonale, già nella afse uterima.

E' il massimo che riesco ad ammettere.

E nemmeno per tutti: fondamentali sono l'educazione, l'ambiente, le esperienze dell' infanzia.

Ognuno ha la sua storia è difficile generalizzare.

E ripeto la violenza influisce sull'orientamento sessuale:

secondo me:

1)in un piccola percentuale di gay

2) un una percentuale maggiore di lesbciche

3) nella stragrande maggioranza dei pedofili

 

Ricordiamo che la violenza non implica necessariamente sangue e pianto:

se un adulto fa sesso con un bambino di sesso maschile

anche se non gli fa del male fisico

gli fa del male psicologico

che può condizionare un futuro orientamento pedofilo

od omosessuale.

La domanda "ma perchè sono diventata lesbica" è l'espressione

di un senso di colpa, è molto triste in effetti...in realtà significa

rifiutarsi, cercare con ogni sforzo di essere una persona diversa.

 

Si diventa gay o lesbica in seguito alla scelta di esserlo, ovvero

alla accettazione di ciò che si è scoperto esistere in noi.

 

L'unico evento in senso proprio è il momento della scoperta

della propria omosessualità, rispetto al momento della scoperta

della propria eterosessualità

Non saprei...ho l'impressione che alcune donne "scelgano" di essere lesbiche

dopo aver subito una violenza da parte dei maschi

e non si fidano più di loro e non vogliono più averci a che fare

né a livello emotivo né a livello sessuale.

Ovviamente la mia è un'esperienza personale,

che non voglio generalizzare, e sulla quale apprezzerei

il commento di qualche lesbica

(sia chiaro questo non vuol dire che non ci siano lesbiche

che "da sempre" hanno avuto questo orientamento, senza ricevere

traumi e senza nutrire idiosincrasie nei confronti del sesso maschile)

akinori però attenzione a non scrivere pedofili dopo aver scritto gay o lesbiche.

La pedofilia è una violenza e chi è pedofilo, così chi commette incesto, è uno che spesso ha subito lui stesso violenze.

 

L'omosessualità non è una violenza quindi occhio.

 

La mia teoria (che poi è quella di M. Mieli, con cui sono d'accordo) è che tutti nascono bisessuali ma che poi, per motivi socioeducativi e per le varie esperienze, si diventa (o meglio si SCEGLIE di diventare) monosessuali (etero o gay). Nella persona in cui l'omosessualità viene fuori è perchè era sita nel preconscio (quindi non del tutto rimossa), in chi non verrà mai fuori è perchè era (e resta) nell'inconscio.

Ovviamente c'è anche chi diventa gay per scelta dopo una violenza (quindi diventa gay "per ripiego") ma se comunque sta bene con una persona del proprio sesso, quella tendenza è autentica a tutti gli effetti.

@@Divine anche a me la teoria di Mieli sulla bisessualità originale e poi la scelta successiva mi ha sempre convinto molto

Sicuramente molto più di quella del " si nasce gay", che trovo scientificamente senza fondamento..

Ovviamente non c'è nessun rapporto tra omosessualità e pedofilia, per quanto molti pedofili sostengano il contrario...

Però conosco gay che da bambini hanno avuto esperienze con adulti maschi e questo poi ha condizionato

il loro orientamento, intendevo dire questo!

Sono perfettamente d'accordo su Divine anche io riguardo la bisessualità di fondo di ognuno di noi e la realtiva scelta;

tuttavia immagino che alcuni traumi condizionino pesantemente il nostro stile di vita, anche in altri campi è possibile notare ciò,

poi ovvio nella sfera sessuale risulta davvero particolare come cosa, ma non escludo l'eventualit esposta da Quistis.

@Hinzelmann mi piacciono molto i tuoi commenti :) il blocco prima dell'accettazione è qualcosa di cui già mi hanno parlato. Penso che sia comune avere una certa confusione, insomma una violenza è pur sempre una violenza. Il senso di vergogna nasce anche perchè secondo me di queste cose se ne parla poco, non c'è modo di confrontarsi oppure quanto ne parli la gente non ti crede e pensi che stai esagerando. Quindi poi alla fine non ne parli a nessuno.

La psiche umana è davvero contorta: io per esempio dovrei odiarle le donne dato che mia madre fino a 14 anni mi picchiava tanto da riempirmi di lividi.

Io penso che il lesbismo sia la strada più facile per non affrontare il trauma, come dici tu una condizione omosessuale. però ci dev'essere una predisposizione di fondo verso lo stesso sesso.

 

@@akinori Per quanto riguarda la percentuale delle violenze, c'è sempre molta gente che non denuncia sia uomini che donne per tanti motivi: interrogatori, prove, tribunali, avvocati, dirlo ai genitori, senso di colpa, di vergogna ecc....è un procedimento lunghissimo e non è affatto facile.

Inoltre dalla parte di chi produce la violenza non c'è la presa di coscienza di quello che sta facendo (neanche dopo il fatto, è qualcosa di assolutamente normale) nè le conseguenze: se io ti dico no è no. Non ti sto dicendo no perchè lo voglio. (secondo alcuni ragionamenti maschili)

Io penso che quando si parla di violenza sessuale alla tv per esempio la maggior parte della gente pensa sempre a un estraneo (o un gruppo di persone) magari extracomunitari che una sera prendono la prima che gli capita e la violentano. Ma in realtà ci sono anche tante variabili, la maggior parte delle violenze sono domestiche, o compiute da persone che conosciamo.

Saranno più le donne le vittime perchè è più facile, hanno meno forza fisica e meno mezzi per difendersi. Negli uomini sarà più comune che ricevano violenza da piccoli. Ma non escludo altri casi.

Per quanto riguarda il separatismo lesbico uno dei motivi può essere quello della paura degli uomini. Le donne sono più esposte alla violenza: una donna che cammina da sola per strada all'1 di notte avrà moooolte più probabilità di essere infastidita o peggio di un uomo. In questo sono d'accordo con ariel.

 

 

Posso supporre che nella morale comune una donna che è stata stuprata è una vittima un uomo che è stato stuprato è gay. Forse per questo danno più importanza e rilevanza alla violenza femminile.

 

Inoltre penso che in generale tendiamo a razionalizzare e risalire a una spiegazione sull'essere gay/lesbica. Come l'ex di divine che si chiede perchè è diventata lesbica. Causa-effetto, è cosi che ci hanno insegnato.

 

Magari c'era già una parte di te omosessuale che invece di venir fuori col tempo è venuta fuori di botto dopo una violenza. Anche questa è un'ipotesi.

 

Concordo anche sul fatto che la violenza incide nei rapporti relazionali, di quello di cui parlavano hinzellmann e divine.

 

Per quanto riguarda la scelta di essere lesbica credo sia positiva nel caso in cui dopo aver subito un trauma tu preferisci avere relazioni con donne per tutti i motivi che vuoi ma in seguito accetti la tua parte omosessuale (che magari era latente dentro di te) riuscendo a elaborare quello che è successo ma ritengo che sia negativa nel caso di fuggire dagli uomini e "ripiegare sulle donne", non affrontare e risolvere il trauma. cosi vivi solo male e avrai problemi relazionali sia con uomini che con donne.

Sembra un po' come chiedersi: "è nato prima l'uovo o la gallina?"

Quindi lo stesso: "Sono gay per imprinting o per natura?"

 

 

oppure un ragazzo gay che conoscevo aveva subìto violenze dal nonno da piccolo.

Quistis se le ragazze, subendo violenza da parte di un uomo, vanno con donne,

allora il ragazzo che ha subito violenze dal nonno, sarebbe dovuto andare a cercare ragazze (magari protettive).

 

Ovviamente anche io non posso rispondere a questa domanda,

ma a parer mio non credo che la violenza subita

provochi un conseguente cambio di orientamento sessuale.

 

Io ho notato in realtà che persone che hanno subito violenze,

abbiano vissuto periodi di paure e una serie di difficoltà nel relazionarsi con il prossimo,

e intendo il prossimo in generale (non solo uomini o solo donne).

 

 

C'è una correlazione significativa, ma valida solo per i maschietti, fra l'aver subito una qualche forma di molestia sessuale da piccoli e l'aver sviluppato l'orientamento omosessuale.

Ma vale solo per gli abusi di tipo sessuale e, ripeto, solo per l'omosessualità maschile.

Sì, è uno studio statistico che ho letto tempo addietro. Non so quanto mi sarebbe facile recuperarlo, quindi se mi credeste sulla parola mi rendereste la vita più facile XD

 

EDIT: l'ho ritrovato più facilmente di quanto pensassi, lo avevo salvato sul computer per fortuna:

Wilson e Widom, "Does Physical Abuse, Sexual Abuse, or Neglect in Childhood Increase the Likelihood of Same-sex Sexual Relationships and Cohabitation? A Prospective 30-year Follow-up", Arch Sex Behav, 2010.

Questo ci dimostra, quanto in simili argomenti si debba essere estremamente prudenti.

 

Già il definire l'abuso sessuale pone problemi definitori, se ci allarghiamo ad abusi psicologici

o fisici di altra natura perdiamo ogni possibilità di avere dei riferimenti oggettivi. Inoltre è vero

quanto dice Divine, che noi dovremmo trattare anche l'interferenza fra abusi e incesto, ma nei

fatti però l'incidenza degli abusi intrafamiliari è statisticamente molto rilevante ( l'incesto violento

se l'abusante è al 90% maschio ed eterosessuale colpisce di più le femmine? )

 

Insomma è un bel casino...

secondo gli studi condotti dallo psichiatra Danan, l'incesto padre-figlia è il più frequente (90 per cento dei casi).

Alcuni sostengono che sia più frequente quello tra fratelli ma spesso lì c'è una relazione consenziente e scelta da entrambi quindi non è una violenza ed io distinguo le due cose (violenza da parte di un padre/zio/nonno o libera scelta di relazione tra fratelli o cugini che sono in una situazione paritaria). E' un argomento interessante, e alla fine siamo sempre nell'ambito della violenza quindi non credo di essere off topic, ma non so se secondo i moderatori possiamo parlarne qui.

Si tratta di una vexata quastio dalla quale non se ne può uscire,

servono dei dati empirici che purtroppo non abbiamo quindi possiamo

solo fare congetture.

 

Io non ho mai avuto alcun tipo di violenza né fisica né psicologica, eppure

sono gay da sempre e non ho mai avuto il minimo interesse verso una donna,

per cui credo di essere nato così.

 

Poi c'è chi si è scoperto omosessuale come Mina, dopo una violenza fisica, quindi forse lo è "diventato".

 

E poi chi come divine è bisessuale ma forse lo è di riflesso ad un trauma psicologico ma non fisico.

 

Insomma gli esempi ci sono tutti, quale sia la causa vera e propria credo che solo la scienza

ce la potra dare. L'unica cosa sul quale credo possiamo essere sicuri è che l'orientamento

sessuale non è una scelta, ma dipende da qualcosa che non possiamo controllare.

L'orientamento omosessuale diventa naturalmente una scelta (politica) solo dopo aver fatto il CO: scelgo di essere gay, e non semplicemente omosessuale. Su come si diventa omosessuali una spiegazione non c'è. Magari ce ne sono più d'una, credo che non c'è una regola generale: alla base ci può essere un trauma, una sensibilità diversa, forse lo sfruttamento sin dall'infanzia di certe aree del cervello anzichè altre.

 

Il dato scientifico trovato da @@FreakyFred, secondo il quale c'è " una correlazione significativa, ma valida solo per i maschietti, fra l'aver subito una qualche forma di molestia sessuale da piccoli e l'aver sviluppato l'orientamento omosessuale" , conferma con uno studio accurato quello che io ho sostenuto sin dall'inizio e che molti negavano: cioè che fosse possibile diventare omosessuali in seguito ad una violenza. Mi meraviglia però che non ci sia uno studio analogo che riguardi anche le lesbiche. Il rifiuto del maschio e della sua violenza non è raro trovarlo fra le lesbiche e le femministe. E si spiega appunto , solo postulando un origine traumatica. Mi sembra difficile ammettere che una lesbica nasca con una repulsione nei confronti dei maschi, quasi fosse geneticamente predisposta a questo. Con questo, naturalmente, non voglio sostenere che si diventa omosessuali solo in base ad una violenza subita o un trauma psicologico . Semplicemente è una delle cause. Può essere per alcuni una causa unica, per altri una concausa.

Non capisco perché alcuni avessero difficoltà ad ammettere questa cosa all'inizio, soprattutto fra i gay, mentre fra le lesbiche mi sembra che questa ritrosia non c'è. intanto però l'unico studio scientifico che è uscito fuori sulla violenza come causa dell'omosessualità riguarda solo i maschietti...mah...

Non ci vuole niente ad ipotizzare l'inverso:

 

Quanto incide l'orientamento sessuale sul rischio di subire abusi?

 

Quanti ragazzi e/o ragazze che dopo un abuso si identificano come

gay e lesbiche in realtà erano più vulnerabili o esposte al rischio,

perchè già "diversi" o "isolati" rispetto ai loro coetanei pur nella

inconsapevolezza del proprio orientamento sessuale?

 

Basta ipotizzare questo ( e ci sono studi ovviamente ) e la correlazione

non è più causa ma effetto.

In realtà lo studio sulle lesbiche - a quanto pare - esiste

e non dimostra alcuna correlazione tra violenza e sessualità.

Lo stesso studio che - come riportato da FreakyFred - afferma

che l'8% dei ragazzi abusati è gay (contro al 3-5% se non vi fosse correlazione)

 

La percentuale di abusi sui minori in Italia è dello 0,7%

 

Paragonando i due dati risulta che circa un gay su 53 ha subito abusi

mentre una cosa simile è capitata solo a un etero su 150.

 

L'abuso come causa dell'omosessualità sull'ordine dello 0,2% è un po' misera.

L'interpretazione di Hinzelmann sulla possibilità che un gay abbia tre volte più possibilità

di incappare in uno stupro mi pare decisamente più consistente.

Create an account or sign in to comment

You need to be a member in order to leave a comment

Create an account

Sign up for a new account in our community. It's easy!

Register a new account

Sign in

Already have an account? Sign in here.

Sign In Now

×
×
  • Create New...