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Sapete perdonare o portate rancore a vita?


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Perdonare deriva da un'etimologia aramaica ed in seguito con innnesto greco che indica esattamente CANCELLARE. Rimuovere.

De facto il "perdono ma non dimentico" è un giro di parole per dire che non si è perdonato.

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Perdonare deriva da un'etimologia aramaica ed in seguito con innnesto greco che indica esattamente CANCELLARE. Rimuovere.

 

Probabilmente può essere inteso come un cancellare la rabbia e il nervosismo provocato dal torto subito.

Non è detto che perdonando si debba cancellare il fatto in sé, bensì le emozioni scaturite, rischiarando il rapporto.

Ad esempio, nei passi biblici di fattura aramaica si dice che dio perdoni chi è pentito. Il termine perdonare viene direttamente dal Cancellare, dimenticare, per indicare come dio cancellasse il "debito" del peccatore. Ancora più avanti, in epoca greca gli apostoli riprendono il significato del perdono indicando come questo significhi "rimettere i debiti" a coloro che hanno sbagliato.

 

Certo in chiave moderna con le accezioni compiute dalla lingua italiana mi trovo allineato al tuo pensiero. Ad ogni modo sono convinto che il perdono debba sopraggiungere SOLO quando si è effettivamente dimenticati di ciò che è successo. Dire d'aver perdonato solo perchè si vuol andare avanti o "si crede" un determinato sbaglio non faccia più male è sbagliato.

@@miss.lancaster io l'ho fatto tempo fa con un mio carissimo amico. :)

Mi fece un torto abbastanza pesante, devo dire, ma mi chiese sinceramente scusa (venne anche sotto casa mia piangendo) e capii il suo pentimento. L'ho perdonato e il rapporto è tornato come prima. :)

Ritengo che sì, sia possibile, purché lo si voglia veramente.

miss.lancaster

@crypto ti invidio molto....

Anni fa non sono stata capace di perdonare un'amica che mi aveva fatto un brutto torto e tutt'oggi provo rancore nei suoi confronti....

E giusto in questi giorni mi stavo interrogando se mai potrò perdonare la mia ex per quello che ha fatto (la rottura è abbastanza fresca)... spero di riuscirci, ma se penso hai fatti, credo che non sarò mai capace di dimenticare i sentimenti che ho provato e che sto provando...

@@miss.lancaster

Il perdono è una cosa che dev'essere spontanea, e non tutti ne siamo capaci in tempi brevi o relativamente tali. Hai rotto con una persona verso cui provavi un forte sentimento, non conosco le dinamiche quindi non posso esprimere nulla a riguardo, ma non dovresti far sì che il tuo dolore offuschi la realtà dei fatti, imputandole colpe o incrementandone l'intensità ingiustamente. Bisogna cercare di scindere le due cose, ma è fuori discussione che nessuno può imporSI nulla e non può quasi obbligarsi a fare un passo avanti, sentendosi in dubbio se ciò non accade. Prenditi i tempi per metabolizzare e lucidare la mente e il cuore, dopodiché potrai essere più serena e perché no, perdonare. :)

Quando penso a come potrei reagire ad un torto subito mi immagino sempre come quello che se la lega al dito, che esige delle scuse e in caso contrario tiene un atteggiamento freddo o "stronzeggiante" nei riguardi della persona che mi ha fatto il torto... poi arriva la realtà. La realtà nella quale ogni tanto mi vengono sì i cinque minuti, ma basta un minimo gesto "buono", di cortesia da parte della persona che dovrei perdonare che subito comincio a mettere in dubbio il mio rancore e tutto torna come prima. Il risultato di questo è che ce lo prendo sempre in quel posto, e metaforicamente parlando non è una cosa piacevole. Me lo hanno detto in molti che sono troppo buono, e che non è un pregio. Insomma per rispondere alla domanda non riesco a portare rancore a vita. Anche nel caso più estremo che mi è capitato, ovvero le violente litigate post CO con i miei genitori, nonostante non li abbia ancora perdonati per le bruttissime parole che hanno detto mantengo comunque un affettuoso rapporto reciproco.

@ spero davvero che sia vero il detto che il tempo lenisce le ferite!

 

Il tempo lenisce le ferite ma non è detto che ciò non comporti uno scoprirsi più vulnerabili o anche solo più diffidenti.

Probabilmente il miglior modo per reagire di fronte al tradimento della propria fiducia è il far diventare quell'esperienza positiva, anche se il più delle volte è possibile farlo solo a distanza di mesi o in seguito ad eventi formativi correlati.

Risposta al Topic:

Dipende da cosa mi viene fatto e da chi.

Nei peggiori dei casi porto il rancore per degli anni(mi è gia sucesso) e non rivolgo ne lo sguardo ne la parola.

Con le persone più viccine,che valgono per me qualcosa,tendo a perdonare.Anche se,anche li,dipende da cosa mi è stato fatto.

Quelli che feriscono più profondamente,di solito,sono le persone a cui voglio particolarmente bene,però se li voglio del bene per davvero,prima o poi cerco di comprendere le loro raggioni o magari andarci oltre.

In generale sono molto permaloso,se mi offendono,tengo il muso.Però per offendermi ci vuole un po'. :D

Io posso dire che non sono una persona che riesce a portare rancore. Quello mi dura una o due giornate, poi si trasforma sempre o in delusione o in sofferenza a meno che non svanisca proprio, cosa che accade nella maggior parte dei casi. Io non riesco a portare rancore perchè sono fermamente convinta che tutti noi sbagliamo, che spesso facciamo soffrire gli altri involontariamente per cui non riesco a dare solo colpe, vedo sempre entrambe le facce della medaglia. Anche quando si fa del male consapevolmente spesso lo facciamo perchè viviamo un disagio o perchè stiamo male, ecc... Per penso che perdonare sia sinonimo di grande umanità e di grande amore e rispetto verso il prossimo. La comprensione credo sia una delle prime cose che un bambino debba acquisire. Secondo me le persone che portano rancore perenne sono persone che nn sanno amare o persone troppo immature, fragili o semplicemente persone che hanno seri problemi affettivi. Anch'esse sinceramente le comprendo e le giustifico. Non potrei mai avercela con loro.

sono la classica persona incapace di portare rancore. Però forse ho una reazione meno prevedibile, apparentemente magari sembro dimenticare, inconsciamente però la perdita di fiducia fa si che qualcosa si incrini inevitabilmente.

Portare rancore mmm non ne vale la pena..il perdono si deve praticare..

dare una seconda possibilità si può fare, ma non deve diventare un abitudine..

io sono per il perdono sempre..

perche è senso di maturità..

anche se è difficile non portare rancore e dimenticare, molto difficile!

il perdono si deve praticare..

dare una seconda possibilità si può fare, ma non deve diventare un abitudine..

 

perdonare non è una pratica, è una cosa che ti sorge spontanea dopo un po' di tempo.

Non è una cosa che decidi e non ha nulla a che fare col dare una seconda chance: quella si può dare comunque, così come non si può dare se non te la senti.

 

Io posso dire che non sono una persona che riesce a portare rancore. Quello mi dura una o due giornate, poi si trasforma sempre o in delusione o in sofferenza a meno che non svanisca proprio, cosa che accade nella maggior parte dei casi. Io non riesco a portare rancore perchè sono fermamente convinta che tutti noi sbagliamo, che spesso facciamo soffrire gli altri involontariamente per cui non riesco a dare solo colpe, vedo sempre entrambe le facce della medaglia. Anche quando si fa del male consapevolmente spesso lo facciamo perchè viviamo un disagio o perchè stiamo male, ecc... Per penso che perdonare sia sinonimo di grande umanità e di grande amore e rispetto verso il prossimo. La comprensione credo sia una delle prime cose che un bambino debba acquisire. Secondo me le persone che portano rancore perenne sono persone che nn sanno amare o persone troppo immature, fragili o semplicemente persone che hanno seri problemi affettivi. Anch'esse sinceramente le comprendo e le giustifico. Non potrei mai avercela con loro.

 

mi piace molto quello che hai scritto :sisi:

 

Come può un tradimento diventare un'esperienza positiva?

 

il tradimento in sè e per sè non è un'esperienza positiva, forse Ianthe però voleva farti capire che dall'esperienza negativa poi nel tempo nasce un nuovo modo di vedere le cose, sorge una nuova consapevolezza.

perdonare non è una pratica, è una cosa che ti sorge spontanea dopo un po' di tempo.

Non è una cosa che decidi e non ha nulla a che fare col dare una seconda chance: quella si può dare comunque, così come non si può dare se non te la senti.

 

mi sono espressa male sorry, intendevo dire che ci sta dare una seconda possibilità, che spesso il rancore nasce da una ferita come per esempio il tradimento..

miss.lancaster

In ogni caso, non si può generalizzare...

Chiaramente ad ogni tipo di torto subito corrisponde una reazione diversa... Alcune volte il perdono è la strada migliore, altre è secondo me umanamente impossibile.

bah..dicono -e l'hanno appena fatto- che sono bonaccione (di carattere eh!), non ho mai litigato palesemente con nessuno, evito le discussioni...anyway penso di essere in grado di perdonare, magari non subito.

Poi ci sono altri fattori, l'orgoglio per esempio; al mio professore di latino, che si era divertito a leggermi la inbox del cellulare mentre io facevo una versione non rivolgo ancora la parola oltre al "Ciao" di circostanza, onestamente ora (dopo 5 anni) accetterei le sue scuse ma devono venire da lui, non sono io a dovergli dire "ti perdono"...

E' un discorso sfumato, in cui non tutto riesce necessariamente a tornare. Innanzitutto perdonare implica che qualcuno

ti abbia chiesto perdono, e mostri di essere realmente cambiato: altrimenti il discorso neppure si pone, per me.

 

In questi casi perdono istantaneamente. Ma chi è quella persona che chiede perdono, e mostri di essere realmente

cambiato, di aver capito lo sbaglio commesso? E' una persona onesta. Quindi il vero perdono implica l'onestà dell'altro,

implica la coscienza dell'altro, il suo rispettare un certo codice. E' uno che ha sbagliato, ma non una persona malvagia,

o doppia, o inaffidabile.

 

Una persona che non ha coscienza (né di sé, né di quel che fa), e che non riconosce un codice di valori, non va certo

perdonata. E se per giunta ha commesso qualcosa di grave, va solo dimenticata e abbandonata.

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