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Possiamo fare sesso senza coinvolgimenti sentimentali?


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Non ce la posso fare, mannaggia a me, sembro un'eroina romantica da soap opera.

 

 

Ahaha.. bellissimo questo commento..

 

Da parte mia, la visione del sesso al di fuori di legami omoaffettivi (e intendo solo omoaffettivi ben diversi da quelli etero) è legata a tanti, forse troppi fattori perchè si possa prendere una posizione netta.

L'omosessualità porta con sè, soprattutto quella maschile, una componente ormonale molto diversa dall'eterosessualità. Il rapporto difficilmente può fare a meno del sesso o non attribuirvi una certa importanza.

Per questo e altri motivi che non voglio citare (non c'ho voglia adesso)è facile avere rapporti sessuali occasionali senza un legame affettivo a monte.

Ad ogni modo, per diversi omosessuali, è difficile scindere la concezione del proprio corpo e le reazioni fisiologiche dalle sovrastrutture psicologiche consolidate: l'amore, l'intimità, la sicurezza, la lealtà.

Quando il contatto fisico e ancor di più il sesso è legato a queste componenti è naturale non riuscire ad avere rapporti sessuali occasionali o riuscirvi molto raramente.

 

Se il sesso è slegato da tutto questo, resta un mero atto fisico inebriante, eccitante. Che difficoltà possono esistere?

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da alcuni rapporti (molto) di sfuggita sono nate frequentazioni intriganti, e un paio davvero rilevanti. basta suddividere le cose, però, per non infatuarsi a ogni su e giù (che mi sembra da matti). per me la vera perversione, semmai, è stato fare il contrario, cioè diluire le cose a rilento per arrivare al rapporto sessuale dopo svariati incontri quando della persona conosco nome, cognome, interessi e un minimo di cenni biografici.

Non giurerei su come funzioni per le ragazze,

ma per i ragazzi l'alternativa al "sesso senza amore"

non è mai il "sesso solo quando si è innamorati".

 

Le opzioni - qualora non si abbia un partner -

sono tra "il sesso senza amore"e "la masturbazione",

praticata in genere guardando un filmato su alcuni prostituti,

noti come "porno attori".

  • 2 weeks later...

Ma io credo che il concetto di base sia capire cosa significa "amore" per voi.

L'amore è una cosa rarissima! Credo che se la maggior parte di noi facesse o avesse fatto sesso soltanto se innamorati, avremmo ben poco da raccontarci sulle nostre esperienze sessuali. Una grande infatuazione, una forte attrazione o semplicemtente voglia di fare l'amore sono le cose che ci portano il più delle volte a fare sesso. Spessissimo, quando pensavo di essermi innamorato di qualcuno, dopo aver fatto l'amore non avevo voglia di rivederlo... Era voglia di sc...are! Se sei innamorato, il sesso fa parte del tutto, e capita anche di evitare le occasioni di sesso, soprattutto all'inizio, perché quando si è veramente presi le performance scarse sono dietro l'angolo e si ha paura di fare brutte figure!

Sì che è possibile far sesso senza amore.

 

In passato però,

quando il sesso funzionava molto bene,

mi innamoravo pure, e di qui i problemi.

 

Certo ci vuole un po' di lavoro su di sé per distinguere le cose,

col tempo diventa più facile essere più indipendenti.

Io l'ho fatto tante volte. Secondo me il problema non è tanto l'avere o meno il coraggio di farlo senza sentimento, ma come ti fa sentire dopo averlo fatto. Io in quel periodo della mia vita mi sentivo veramente sola e quel poco contatto che avevo con persone sconosciute mi aiutava ad alleviare per poco tempo quella solitudine, ma per assurdo poi, quando tornavo a casa, mi sentivo ancora più sola di prima. Insomma, era un po' come una droga, quando l'effetto svanisce ti senti peggio di prima di averlo. Probabilmente quello stile di vita non faceva per me, adesso sono più che felice di avere rapporti solo con la persona che amo, il sesso occasionale non mi manca affatto.

sicuramente esiste, ma io non ci riuscirei. Sarò stupido o che, ma finchè una persona non la conosco... be si capisce! Non sono un santo sia chiaro, ma... Mi vado bene così e di certo non mi regalo al primo che passa; i pensieri su un ragazzo carino, li ho pure io, ma qualcosa mi trattiene sempre! Non è un offesa verso gli altri, ma è solo come la vedo io per ME STESSO!

Parlo attraverso la mia esperienza. Io direi di sì, ma solo a breve termine. Anche se a lungo termine il sesso non provoca certo l'amore, l'intesa che si sviluppa attorno al sesso di per sé fa scattare come minimo un forte affetto.

A livello di breve termine è più un "uso intelligente dei propri ormoni" che al di là della passione fisica del momento provoca ben poco. A livello di lungo termine io lo tratto come un gioco fra amici, perché è quel che alla fine si diventa a frequentarsi con una certa assiduità e intesa reciproca.

Beh, Nightmare; c'è una certa differenza

tra fare sesso con una persona che conosci

e con una persona di cui sei innamorato...

 

Si scusa mi sono espresso male io, volevo dire di una persona di cui sono innamorato; forse in un futuro lo potrei fare (ma almeno una piccola conoscenza ci deve essere), ma ora come ora no. Sarò strano però sono così! Mi definisco un ragazzo un po difficile,a me una persona deve proprio piacere, ma non è semplice.

Ma davvero preferite masturbarvi

rispetto a farlo con un bellissimo sconosciuto

o con una persona che vi piace molto e che conoscete da poco?

 

Sì, beh...

E' chiaro che la risposta è "Sì".

Semplicemente mi chiedo come mai...

 

E capisco benissimo che al "bellissimo sconosciuto"

voi preferiate un "normalissimo fidanzato";

ma in assenza del secondo e in presenza del primo,

cos'è che vi blocca e che vi spinge

a preferire di masturbarvi davanti a un porno?

(Perché senza un fidanzato sono certo che facciate quello...)

ma non credo che qualcuno preferisca

Ma davvero preferite masturbarvi

rispetto a farlo con un bellissimo sconosciuto

o con una persona che vi piace molto e che conoscete da poco?

ma dai, non ci credo :) masturbarsi porta solo ad un certo punto, mentre il rapporto va ben oltre :)

certo c'è a volte il problema che dopo aver fatto sesso con gente sentita solo in chat, magari anche poco, ti porta a insoddisfazione emotiva e ad un senso di "colpevolezza"...

Allora il punto è questo ,no?

a volte il problema che dopo aver fatto sesso con gente sentita solo in chat, magari anche poco, ti porta a insoddisfazione emotiva e ad un senso di "colpevolezza"...

 

Qui siamo proprio al centro della mia domanda.

Perché ho la certezza che il mio fratellino (del 1989 anche lui)

non conosca affatto questa sensazione di "colpevolezza"

dopo un rapporto sessuale con una bella gnocca conosciuta da poco?

 

Perché io ho paura che questo "senso di colpa"

sia in realtà un sentirsi in colpa per la propria omosessualità,

altrimenti non mi spiego perché agli etero non capiti.

beh, anche una ragazza che la dà via senza troppi scrupoli potrebbe sentirsi in colpa e un pò troia :) e con questo non intendo che mi senti ragazza, tutt'altro! il punto secondo me è che tutti noi siamo stati influenzati dalla società, che ci ha portati a considerare l'atteggiamento di un uomo che va con molte donne come qualcosa di normale, mentre il contrario o i rapporti omosessuali no... quindi si, in parte potrebbe essere un "senso di colpa" indotto che si riesce a superare con facilità finchè si ha il desiderio sessuale o si fa coppia fissa con qualcuno (rientrando quindi in parte nei schemi che la società ci impone)

 

chiaro che poi c'è la personalità più sensibile a questo "senso di colpa" e quella che se ne fotte (viva brian kinney!! ) XD

Dunque...

Facendo ovviamente il paragone con i loro coetanei maschi eterosessuali,

perché tanti ragazzi gay provano questo disagio per il sesso senza legami sentimentali?

1) O hanno una percezione femminile della loro sessualità

2) O provano un senso di colpa per la loro omosessualità, senso di colpa che viene superato dall'amore.

3) O hanno avuto "brutte esperienze" e l'amore aiuta a superare un blocco che si è creato

(Che è un po' un ibrido delle due possibilità precedenti)

 

La cosa che mi colpisce di più è che - a volte - più si dice

"Noi gay siamo uguali ai maschi etero!"

più il nostro atteggiamento verso il sesso è diverso dal loro.

Ilromantico

Semplicemente perché un gay come una donna ha più o meno la stessa facilità di far sesso. Il maschio etero invece riscontra molte più difficoltà e quindi nell'attimo in cui riesce a farlo prevale più il senso di "conquista"/"vittoria" perché rispetto a molti maschi almeno lui riesce a fare sesso. Inoltre visto che le donne in genere la danno via con più difficoltà, nell'attimo in cui la si ottiene si pensa al fatto che siamo stati scelti in base a una qualità che gli altri non hanno. Insomma gioca più il fattore "me ne frego se è solo una botta e via, ma almeno tra tutti quelli che poteva scegliere ha scelto me perché sono bello o intelligente o ecc.", ossia si ha più o meno la sensazione di "valere qualcosa" e non essere "uno fra tanti" o venire "sfruttato".

 

Un gay o una donna può pensare invece con più facilità di essere stato scelto solo perché "disponibile" o si "trovava lì", ma che lui o un'altra avrebbe fatto lo stesso, da qui la probabile sensazione di vuoto o di essere stati "sfruttati".

 

Non credo c'entri nulla il senso di colpa, ma il fatto che magari si venga scelti "tanto per" per passare un attimo di passione. Esperienze che non hanno nulla di speciale e possono lasciare vuoti (come spiegato da Alex), visto che lo si fa "tanto per farlo" e l'altro non ha visto in realtà nulla di speciale in noi.

per i primi due punti sono d'accordo, mentre il terzo mi sembra un caso estremo, rarissimo magari... però per percezione femminile intendi che noi siamo soffriamo della sindrome da "principe azzurro" tipica di molte donne?? :) del tipo che sognamo l'amore della nostra vita ma finchè non arriva trombiamo con chi troviamo, finendo col sentirci in colpa ??

Premetto di non aver letto tutto il topic...

 

si può, tranquillamente, fare sesso senza coinvolgimenti sentimentali, e non ha a che fare con le proprie inclinazioni sessuali, né col fatto se si sia uomo o donna... dipende, semplicemente, da come si è interiormente.

Personalmente ho sempre rifiutato il sesso senza coinvolgimento sentimentale, quando mi è stato proposto, e, devo dire, in parte anche perchè le persone che me l'hanno proposto non l'hanno né fatto nel modo giusto, né erano persone verso cui nutrissi un qualsiasi tipo di interesse anche solo fisico...

 

Poi aggiungiamoci che, a me, il sesso non è che faccia impazzire così tanto (almeno non come vedo nelle persone che conosco), per cui sono ben felice di farlo con la persona che amo (e mi piace)... ma solo con lei, probabilmente perchè, altrimenti, per me si riduce ad un mero esercizio meccanico, che posso anche soddisfare da sola laddove ce ne fosse la necessità... e, forse, in questo sono proprio donna.

Vediamo se ho capito bene, allora...

 

Un ragazzo gay si sente "usato" perché gli altri gay "non se la tirano"

e quindi per evitare di sentirsi sfruttato comincia a "tirarselo"

e a fare sesso solo quando c'è un coinvolgimento sentimentale.

 

Ma la cosa non diventa un po' paradossale?

Un tiro alla fune in cui vince chi se la tira di più?

 

La cosa ha un suo senso, però.

Spiegherebbe perché ci si senta "in colpa" e "sfruttati"

solo a vent'anni quando sono in molti a voler fare sesso con noi

e ci si senta invece "fighi e conquistatori" a quaranta,

quando è più difficile trovare sesso.

 

Ma questa è proprio la riproposizione dello schema maschio/femmina:

dove il ventenne si sente "usato" come una dolce pulzella deflorata

e il quarantenne si sente il "maschio conquistatore".

 

Più è difficile fare sesso, più si assume un comportamento tipico del maschio etero?

Mentre tanto è più facile fare sesso, tanto più si tende a "voler sentirsi speciali"?

 

La trovo un'analisi davvero interessante.

Spiega perché tanti quarantenni considerino i ventenni delle "checche"

e tanti ventenni considerino i quarantenni dei "porci".

Io preferisco fare sesso con persone che un minimo conosco (non di cui sono innamorato), ma per un altro motivo... Perché mi viene l'ansia da prestazione con gli sconosciuti.

Siccome in una one-night stand tutto ciò che interessa è il sesso, se non riesco a soddisfare poi mi sento una merda e la paura di non riuscire a soddisfare mi fa venire l'ansia da prestazione. Invece se un minimo ci si conosce, è tutto più rilassato.

 

(Generalmente un modo per "conoscersi" è limitarsi al sesso orale la prima volta...) XD

Io preferisco fare sesso con persone che un minimo conosco (non di cui sono innamorato), ma per un altro motivo... Perché mi viene l'ansia da prestazione con gli sconosciuti.

Siccome in una one-night stand tutto ciò che interessa è il sesso, se non riesco a soddisfare poi mi sento una merda e la paura di non riuscire a soddisfare mi fa venire l'ansia da prestazione. Invece se un minimo ci si conosce, è tutto più rilassato.

 

(Generalmente un modo per "conoscersi" è limitarsi al sesso orale la prima volta...) XD

 

Oh! A me al massimo l'ansia da prestazione

può venire con una persona a cui tengo molto :D

Perché dovrei essere in ansia per un pisquano qualunque?

Ma questa è proprio la riproposizione dello schema maschio/femmina:

dove il ventenne si sente "usato" come una dolce pulzella deflorata

e il quarantenne si sente il "maschio conquistatore".

 

Più è difficile fare sesso, più si assume un comportamento tipico del maschio etero?

Mentre tanto è più facile fare sesso, tanto più si tende a "voler sentirsi speciali"?

mi piace molto questa idea :D penso che sia abbastanza veritiera, sebbene semplificata all'osso :)

Vabbè ma sono entrambe due affermazioni compatibili

è ovvio che darsi del tempo rispetto ad uno one shot è

rassicurante: ci si frequenta, ci si conosce, ci si rassicura.

 

Questo beninteso...ammesso che si frequenti una persona

che dà sicurezza, il chè non è scontato.

 

Quando si è abbastanza sicuri di sè cessa l'esigenza

 

Se però, frequentandosi, l'altra persona inizia a piacere

veramente il discorso cambia.

 

Suppongo dipenda dal temperamento e dal carattere

di ognuno, dall'esperienza anche e soprattutto.

@@Loup-garou

Non è che io non abbia afferrato il concetto, eh!

Ho solo detto che per me funziona semmai al contrario.

 

Il cocktail di "coccole, intimità e desiderio di farlo sentire speciale"

può rivelarsi fatale rispetto al mix di "violenza, esibizionismo e desiderio di farlo sentire un oggetto".

 

@@Nic89

Sarà anche veritiera, ma io la trovo sconvolgente.

 

Cosa succederà al ragazzino romantico quando si accorgerà di non piacere più come prima?

Se prima si sentiva figo a dire di no a chi voleva solo sesso,

quando nessuno ci proverà più come farà a sostenere la sua autostima?

E poi ci si chiede perché le relazioni gay non durano! Eh, ci credo!

 

Io sono molto ostile a questa impostazione;

anche se fin da quando ho 17 anni mi sono sempre sentito "cacciatore"

non ho mai avuto alcun interesse nell'idea della "conquista" o della "seduzione".

Voglio che il desiderio sia immediato e reciproco,

trovo umiliante "convincere" qualcuno che se la tira;

perché voglio essere desiderato almeno quanto desidero.

 

E reagirei con disprezzo se qualcuno mi dicesse che si è "sentito usato" da me.

"Usato"? Ma stiamo scherzando? Chi ti credi di essere?

Mi offende l'idea di essere trattato come uno "stupratore".

Ci si diverte insieme tra maschi e dopo che lo abbiamo fatto

pretendo che tu sia contento di averlo fatto con me,

almeno quanto io sono contento di averlo fatto con te.

 

Non tollero chi dice: "Io non mi svendo, perché io valgo";

neanche se si tratta di una modella super-pagata.

Se una persona ti piace ci stai, se non ti piace la rifiuti:

ma non riesco a concepire il motivo per cui un ragazzo

dovrebbe star male dopo aver fatto sesso con qualcuno che gli piace.

O non ti piaceva davvero (e allora impara a dire di no prima)

o ti sei innamorato di una scopata (e allora impara a innamorarti

di quello che la gente ha sotto il cappello e non di quello che ha dentro gli slip).

 

Capisco il discorso sulla femminilità di @@SaintJust:

"il sesso senza coinvolgimento sentimentale non mi interessa"

e lo capisco anche se me lo fa _Alex: ma da un maschio?

Un ragazzo si fa troppe pippe per venirmi a raccontare

di non provare piacere se non è innamorato.

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